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Università degli Studi di Pisa Facoltà di Lettere e Filosofia

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Academic year: 2021

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Università degli Studi di Pisa

Facoltà di Lettere e Filosofia

Tesi di dottorato in: Storia delle arte visive e dello spettacolo

Anno accademico 2006-2007

Candidato: Koji KUWAKINO

Ut sapiens architectus: giardino, teatro, città come schemi mnemonici

nell’età moderna (XVI-XVII secolo)

Relatore: Correlatore:

Chiar.ma Prof. Lucia Tongiorgi Tomasi Chiar.ma Prof. Lina Bolzoni Chiar.ma Prof. Cinzia Sicca

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Indice

Introduzione.

Verso la storia dell’architettura mentale del tardo Cinquecento ...pag. 1

Cap. I.

Il giardino rinascimentale come locus amoenus e l’arte della memoria locale. Spazio mnemonico e immagini del sapere enciclopedico nel giardino ideale di Agostino Del Riccio (1541-1598) ...pag. 21

Cap. II.

La rappresentazione emblematica del sapere enciclopedico nel giardino di Del Riccio ...pag. 61

Cap. III.

Il “Paradiso Celeste” nel giardino italiano dopo Del Riccio: Il caso di Flora overo cultura di fiori (1638) di G. B. Ferrari ...pag. 118

Cap. IV.

Il grande teatro del pensiero creativo: Inscriptiones vel tituli theatri amplissimi..., (1565) di Samuel von Quiccheberg ...pag. 151

Cap. V.

Città Celeste e “loca communia”: l’urbanistica e la cosmologia mnemonica nel Thesaurus artificiosae memoriae (1579) di Cosma Rosselli ...pag. 224

Conclusione ...pag. 274

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Ringraziamenti

“Che cosa può essere più gradevole che recarsi per suo diporto ne’ giardini, [...] ?” ─ Agostino Del Riccio, Agricoltura sperimentale

In questo mio lungo viaggio mnemonico, concepito a cavallo tra il Giappone e l’Italia, ho avuto numerosi compagni di viaggio di entrambi i paesi, che mi piace qui ricordare e ringraziare. Desidero innanzitutto ringraziare i tre “divini” tutor che mi hanno generosamente aiutato durante la fase di elaborazione del materiale. In particolare la professoressa Lucia Tongiorgi Tomasi che, come la dea Flora, ha trasformato i miei caotici abbozzi in un ordinato giardino del pensiero. Tramite l’ars topiaria ha potato pazientemente le foglie in eccesso, come ridondanti parole. Del resto nella mia lingua le parole(言葉)nascono dalle foglie(葉). Ha forgiato un giardiniere inesperto fornendogli fertili consigli e suggerimenti per ottenere infiniti frutti intellettuali. La professoressa Lina Bolzoni, novella Mnemosine, mi ha aiutato a sviluppare profondamente gli argomenti sull’arte della memoria, fornendo tempestive precisazioni sui vari concetti retorici e letterari e suggerendo le interpretazioni più chiare delle complicate frase latine. Il professor Massimiliano Rossi mi ha guidato, come il dio Ermète, nel percorrere il labirinto delle idee, offrendo acutissime suggerimenti, procurandomi saggi e testi difficilmente reperibili e indirizzando la mia attenzione verso i lati produttivi ma meno approfonditi della mia argomentazione.

Ringrazio inoltre il dottor Hiro Hirai che non solo mi ha fornito preziosi consigli, ma mi ha anche incoraggiato a continuare a studiare all’estero. Desidero ringraziare anche i miei due professori in Giappone, Hiroyuki Suzuki (Università di Tokyo) e Morris Martin Norman (Università di Chiba), che continuano a supportarmi da quando ero in Giappone.

Tanti altri amici e colleghi mi hanno aiutato nella stesura di questa tesi: Federico Tognoni per la sua disponibilità alla discussione; Yuichi Akae per i chiarimenti sui difficili testi latini di Quiccheberg; il professor Antonio Pinelli, il professor Hideyuki Yoshimoto, la professoressa Chiyori Mizuno, il professor Naoki Inagawa, Toshihiro e Makiko Yamada, Minoru Ozawa, Yukako Yoshida, Norie Kubotera, Mamiko Ito, Toru Tajima, Jo Toda, Seiichiro Yoshikawa, Junichiro Sawamura per i loro preziosi commenti.

Un sentito ringraziamento va inoltre ai miei cari amici italiani che mi hanno generosamente aiutato nel correggere il mio italiano: Nicola Papazafiropulos ha

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combattuto con i miei mostruosi scritti con coraggio pari a quello dell’eroe Susanoo della mitologia giapponese che lottò contro Yamata no Orochi, un dragone ad otto teste; Sara Vecchio il “cherubino verde” che non solo ha corretto gli errori grammaticali, ma ha anche trasformato con la sua lucidissima intelligenza la struttura incongruente di ogni capitolo in una perfettamente logica: Tiziana Pennato che ha rivisto con dedizione i primi due capitoli; Lucio Fibbiani, Alice Agostino, Annalisa Plaitano, Roberta Fiorucci e tanti altri amici che hanno pazientemente corretto la prima metà della tesi.

Ricordo che questa tesi è stata possibile anche grazie alla borsa di studio della Rotary Foundation. Ringrazio di cuore il Rotary Club di Hamamatsu-Naka e il rotariano Moriyasu Karasawa che mi hanno dato l’occasione di venire in Italia, così come il Rotary Club di Pisa e il mio tutor Giuseppe Ghezzi per avermi gentilmente accettato ed aiutato. Un grazie anche alla signora Eleonora Nicotera per avermi ospitato in un ambiente familiare.

Infine, ma non ultimi, ringrazio i miei genitori e parenti per avermi sempre sostenuto.

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