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Alta orologeria Cronografi e precisione

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Academic year: 2022

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Alta orologeria

Cronografi e precisione

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2 Overview

Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

Un meccanismo complesso Due secoli di cronografi Vacheron Constantin Cronografo rattrapante Vacheron Constantin e gli ordini speciali

La selezione di orologi

Alta orologeria

Cronografi e precisione

• Il cronografo è stato inventato all'inizio del XIX secolo e successivamente si è arricchito della funzione rattrapante, una versione nobile della misurazione dei tempi brevi.

• La misurazione dei tempi brevi occupa un posto speciale per Vacheron Constantin fin dal 1874, quando la Maison introdusse un cronografo savonnette con il contatore dei minuti

• Le attuali collezioni della Manifattura comprendono movimenti cronografici e rattrapanti, talora abbinati ad altre importanti complicazioni.

Ginevra, settembre 2021 - La misurazione dei tempi brevi fornita dalla funzione cronografica è una delle complicazioni orologiere più impegnative da realizzare per la precisione e l’affidabilità estreme di questi meccanismi. Il cronografo è apparso per la prima volta all'inizio del XIX secolo come compteur de tierces; in seguito, si è arricchito di numerose innovazioni, tra cui la funzione rattrapante, introdotta nel 1838 per calcolare i tempi intermedi. Vacheron Constantin ha avuto un ruolo importante in questo sviluppo: il suo primo cronografo noto risale al 1874. Da allora, la Maison si è distinta tanto per i cronografi quanto per i segnatempo Grand Complication che integrano questa funzione, strettamente legata allo spirito pionieristico dell'orologeria.

La funzione cronografo racchiude l'essenza stessa della Haute Horlogerie. Poiché questi orologi sono deputati a misurare i tempi brevi, necessitano di una precisione impeccabile, un'affidabilità infallibile e una resistenza in ambienti spesso difficili. Tutte qualità che i cronografi hanno progressivamente acquisito e migliorato e che sono diventate le caratteristiche indispensabili degli orologi- strumento in cui Vacheron Constantin è specializzata.

A livello tecnico, i cronografi richiedono una notevole maestria nella gestione dell'energia e nella configurazione di un meccanismo che deve essere tanto fluido quanto rigoroso. Progressivamente sono state introdotte iterazioni decisive, man mano che il calcolo del tempo diventava una componente cruciale, addirittura vitale, nell’ambito delle imprese sportive e delle scoperte scientifiche.

Orologio da tasca bicolore in argento e oro rosso con cronografo rattrapante (Ref. Inv. 11092) -1889

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Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

Un meccanismo complesso Due secoli di cronografi Vacheron Constantin Cronografo rattrapante Vacheron Constantin e gli ordini speciali

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Cronografi e precisione

Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

La nascita e l'evoluzione della misurazione del tempo non possono essere comprese correttamente senza gli studi astronomici che le hanno precedute. Ciò vale anche per il cronografo, una delle più recenti invenzioni orologiere. Fu lo scienziato parigino Louis Moinet a inventare il compteur de tierces nel 1816. Questo strumento, sviluppato per le osservazioni astronomiche, è stato riscoperto ad un'asta nel 2013 ed è oggi considerato il primo cronografo della storia. Battendo alla straordinaria velocità di 216.000 alternanze all'ora (30 Hz), questo cronometro da tasca visualizza 1/60 di secondo per mezzo di una lancetta centrale, i secondi e i minuti su due quadranti separati e le ore su un quadrante di 24 ore. Nel 1821, il francese Nicolas Rieussec, orologiaio del re Luigi XVIII, realizzò un dispositivo in grado di misurare i tempi di arrivo delle gare ippiche. Preciso al 1/5 di secondo, depositava una goccia d'inchiostro - all'inizio e alla fine della misurazione - su un quadrante rotante in smalto alloggiato in una cassa di legno. Da allora, i progressi e le innovazioni apportati ai cronografi sono stati continui, sia in termini di miniaturizzazione che di cronometria. Già nel 1822, il cronografo diventa un cronometro da tasca e, verso la metà del secolo, è dotato di tre funzioni: start, stop e azzeramento.

Il cronografo rattrapante per misurare i tempi intermedi fu inventato nel 1831, quando l'austriaco Joseph-Thaddeus Winnerl presentò il primo sistema con una sola lancetta rattrapante che poteva essere arrestata e recuperare il tempo trascorso appena riavviata.

Questo meccanismo fu migliorato nel 1838 con l'introduzione di una lancetta supplementare. I primi cronografi da polso comparvero solo nel 1910. Come gli orologi da tasca, erano inizialmente dotati di un unico pulsante per le tre funzioni, generalmente integrato nella corona. Un secondo pulsante per l'azzeramento comincia a diffondersi a partire dal 1934. Più o meno nello stesso periodo, i primi meccanismi rattrapanti vengono proposti a una clientela sempre più interessata all'avventura, alla velocità e alle competizioni sportive. Nel frattempo, continua la ricerca sulle alte frequenze, che permette ai cronografi meccanici di misurare i tempi al decimo, al centesimo e persino al millesimo di secondo, rendendo questa complicazione fondamentale nel mondo dell'orologeria.

1. Orologio da tasca donato a sua maestà Fouad I (Ref. Inv. 11294 ) – 1929

2. Orologio da tasca bicolore in argento e oro rosso con cronografo rattrapante (Ref. Inv. 11092) -1889

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Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

Un meccanismo complesso Due secoli di cronografi Vacheron Constantin Cronografo rattrapante Vacheron Constantin e gli ordini speciali

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Un meccanismo complesso

L'invenzione del cronografo deve molto agli sviluppi tecnici che hanno preceduto la sua creazione, a cominciare dal meccanismo dei secondi morti perfezionato negli anni Cinquanta del Settecento e presente su questo orologio da tasca con secondi morti indipendenti e ripetizione dei quarti, il primo del suo genere conservato dalla Maison e risalente al 1819. Questa prima interpretazione di un orologio dotato di un meccanismo che permette di arrestare e riavviare la lancetta dei secondi senza interferire con l’indicazione dell’ora prefigura le future realizzazioni di una Manifattura che si guadagnerà la reputazione di produrre cronografi tanto affidabili quanto precisi.

In un orologio meccanico il numero di salti fatti dalla lancetta dei secondi per completare una rotazione completa in un minuto dipende dalla velocità di oscillazione della molla a spirale. Così, su un orologio che batte a 18.000 alternanze all'ora, la lancetta dei secondi avanza alla velocità di cinque "passi" al secondo. Ottenere un salto al secondo per poterli contare con precisione implica la memorizzazione di questi impulsi per mezzo di un meccanismo che libera questa forza tutta insieme: il meccanismo dei "secondi morti". Rendendolo indipendente grazie a un ruotismo supplementare, gli orologiai svilupparono quello che è considerato l'antenato del cronografo: infatti, era possibile arrestare e far ripartire la lancetta dei secondi senza influenzare l’avanzamento delle lancette delle ore e dei minuti. La comparsa di una lancetta dei secondi dedicata, di contatori di minuti e persino delle ore, seguita da uno e poi due pulsanti sugli orologi da polso, diede al cronografo l'aspetto che conosciamo oggi.

Dal punto di vista tecnico, i meccanismi del cronografo possono essere costruiti in due modi. Il primo, più nobile ma più complesso, consiste nell'integrare questa funzione nel progetto del calibro dell'orologio; il secondo, invece, prevede l'aggiunta un modulo o di una platina a un movimento di base. Anche se queste architetture variano in termini di costruzione, il principio di funzionamento rimane lo stesso. Un sistema di pulsanti attiva una ruota di controllo e gestisce così un innesto che collega e scollega il cronografo dal ruotismo.

L’innesto può essere orizzontale o verticale. Il sistema di controllo è generalmente di due tipi: a camma nelle costruzioni più comuni o con ruota a colonna nei meccanismi più sofisticati. L'azzeramento si ottiene mediante martelli che agiscono sugli assi delle lancette del cronografo.

I cronografi rattrapanti si distinguono per le due lancette centrali dei secondi. All'inizio della misurazione, si muovono in perfetta sincronia finché, premendo una volta il pulsante rattrapante, la lancetta omonima si ferma per calcolare un tempo parziale.

Premendolo un’altra volta, la lancetta supplementare recupera lo slancio necessario per raggiungere la prima che ha continuato a funzionare. L'operazione può essere ripetuta tutte le volte che serve; fermando la lancetta rattrapante e poi la prima lancetta si ottengono due tempi definitivi. Dal punto di vista meccanico, questa funzione è una complicazione molto più sofisticata del semplice cronografo. Con la lancetta rattrapante, infatti, vi è un secondo sistema di disinnesto dotato di morsetti per mettere in contatto o separare la ruota e il pignone del cronografo dalla ruota e dal pignone della rattrapante. La lancetta rattrapante si riposiziona per mezzo di una molla avvolta dal cronografo.

Referenza 57260 - 2015

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Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

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Due secoli di cronografi Vacheron Constantin

Vacheron Constantin ha partecipato pienamente a questi progressi fin dal 1755, anno della sua fondazione. In qualità di Manifattura celebre per la qualità della misurazione dei tempi brevi, trasforma i propri orologi in creazioni note per l’impeccabile funzionalità e la complicazione dei movimenti. Tra di esse, la misurazione dei tempi brevi occupa un posto speciale fin dai primi sviluppi nel settore.

La Maison, tuttavia, non rinuncia mai all’eleganza che la contraddistingue, come dimostra questo orologio savonnette del 1874, il più antico cronografo con contatore dei minuti all’interno della sua collezione.

Con il nuovo secolo, Vacheron Constantin comincia a trasformare i suoi modelli in orologi da polso. Il più antico cronografo da polso della sua produzione, un modello in oro monopulsante con contatore dei minuti, risale al 1917. Da allora la Maison ha mantenuto una reputazione inalterata nel campo della cronometria con l'avvento dei segnatempo “in miniatura”, la cui praticità e funzionalità ha aperto la strada agli orologi-strumento della prima metà del XX secolo. Vacheron Constantin asseconda questa tendenza con i cronografi monopulsante degli anni Trenta e Quaranta, apprezzati per l’affidabilità e per le robuste casse in acciaio stampato, ancora in produzione negli anni Settanta. La ricerca stilistica rimane comunque una priorità per la Manifattura, che nel 1955 presenta il primo cronografo impermeabile e antimagnetico, detto Cornes de Vache.

Dal punto di vista tecnico, la reputazione di Vacheron Constantin tra i collezionisti è già consolidata. I calibri 1141 e 1142 sono movimenti cronografici a carica manuale imprescindibili. Il movimento 1141, con ruota a colonne e innesto laterale, anima anche i cronografi delle collezioni Malte, Patrimony e Traditionnelle e continua a essere proposto in versione calendario perpetuo nella collezione Traditionnelle. Nel 2015, Vacheron Constantin presenta il cronografo Overseas dotato del calibro 5200, un movimento di Manifattura a carica automatica certificato dal Punzone di Ginevra, frutto di cinque anni di ricerca e sviluppo. Questo cronografo è tornato nel 2021 in un'edizione limitata di 150 esemplari: l'Overseas Cronografo Everest, disponibile con cassa in titanio, che ospita il calibro 5200 con trattamento NAC e massa oscillante su cui è inciso l’Everest.

1. Cronografo savonnette con contatore dei minuti (Ref. Inv. 12090) – 1874 2. Cronografo in oro monopulsante con contatore dei minuti

(foto d’archivio ref. 1441) – 1917

3. Primo cronografo “Cornes de Vache” impermeabile e antimagnetico (Ref. Inv. 11056) – 1955

4. Overseas cronografo – 2015 5. Overseas cronografo “Everest” – 2021

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Un meccanismo complesso Due secoli di cronografi Vacheron Constantin Cronografo rattrapante Vacheron Constantin e gli ordini speciali

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Cronografo rattrapante

Riconosciuta nel campo dei cronografi, Vacheron Constantin è attiva anche in quello dei meccanismi rattrapanti. Lo testimonia un ordine del 1889: un appassionato di corse di cavalli di Buenos Aires commissiona un cronografo rattrapante, chiedendo espressamente che il retro della cassa in argento ossidato sia decorato con un fantino smaltato. All'epoca, il nome di Vacheron Constantin è già ampiamente conosciuto oltre i confini della Svizzera, ed è associato a prodotti che esprimono grande savoir-faire e finitura esemplare.

Ad esempio, negli Stati Uniti, John Magnin, rappresentante ufficiale della Maison in Nord America, apre una sede nel 1831. Da allora, i meccanismi della Manifattura conquistano il cuore degli americani, compresi, tra gli altri, artisti e finanzieri. Nel 1904, l'industriale John Davison Rockefeller acquista tre orologi da tasca complicati di Vacheron Constantin, tutti dotati di cronografo: due con meccanismo rattrapante in oro e uno con ripetizione minuti.

Il savoir-faire negli orologi complicati e ultra-complicati è tale che, dall'inizio del secolo scorso, la Manifattura viene ripetutamente chiamata a produrre modelli eccezionali. A questo proposito, è importante ricordare che i modelli Grand Complication devono integrare un meccanismo di calcolo dei tempi brevi, soprattutto nella nobile versione rattrapante. È il caso del segnatempo offerto al re Fouad I nel 1929 dalla comunità svizzera espatriata in Egitto e di quello realizzato 17 anni dopo da Vacheron Constantin per suo figlio, il re Farouk, che combina 14 complicazioni tra cui un cronografo rattrapante. Si tratta di autentici capolavori.

La Reference 57260, creata per il 260° anniversario della Maison nel 2015, è il culmine di questo approccio. Le sue 57 complicazioni comprendono un cronografo rattrapante con doppia indicazione retrograda: una novità dal grande impatto visivo, grazie a due lancette dei secondi che si muovono su contatori separati.

Il savoir-faire di Vacheron Constantin negli orologi complicati non si limita alla creazione di modelli unici. Anche le collezioni attuali della Manifattura, infatti, integrano movimenti cronografici rattrapanti estremamente sofisticati. È il caso del calibro 3500, un capolavoro tecnico che alimenta per la prima volta un modello della collezione Harmony, lanciata nel 2015 in occasione del 260° anniversario della Maison. Lo stesso calibro si trova nel cronografo rattrapante ultrapiatto Traditionnelle presentato nel 2021. Il design particolare, con la massa oscillante periferica montata su cuscinetti a sfera, rende questo movimento a carica automatica uno dei più piatti per questo tipo di complicazione (5,20 mm), permettendo al segnatempo di vantare uno spessore complessivo di soli 10,72 mm. Progettato nel solco della grande tradizione orologiera, con i morsetti e due ruote a colonna, ha beneficiato degli ultimi sviluppi tecnici della Manifattura, in particolare per quanto riguarda l'attivazione fluida del cronografo e la lettura dei tempi brevi tramite lancetta dei minuti trascinanti. Il mondo dell'orologeria secondo Vacheron Constantin si nutre di ricerca e innovazione.

Questo savoir-faire unico è illustrato anche dallo straordinario cronografo rattrapante Les Cabinotiers Grande Complication - Tempo presentato nel 2020, che combina il cronografo rattrapante con altre grandi complicazioni, come il calendario perpetuo, diverse funzioni astronomiche, il tourbillon e la ripetizione minuti. L’orologio, che presenta un doppio quadrante, è il più complicato mai realizzato da Vacheron Constantin: una creazione di grande virtuosismo meccanico, orchestrata da un movimento con 24 complicazioni e 1.163 componenti.

1. Traditionnelle cronografo rattrapante ultrapiatto – 2021 2. Orologio da tasca creato per re Farouk – 1946

1. Orologio da tasca donato a sua maestà Fouad I (Ref. Inv. 11294 ) – 1929 4. Les Cabinotiers Grand Complication cronografo rattrapante – Tempo - 2020

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Vacheron Constantin e gli ordini speciali

Tra il 1900 e il 1950, i libri degli ordini di Vacheron Constantin riflettono chiaramente l'ascesa dell'economia americana e dei suoi capitani d'industria, come John Davison Rockefeller, sempre alla ricerca di oggetti europei di prestigio, tra cui gli orologi occupavano un posto di rilievo. Da questi documenti emerge anche l'infatuazione di una certa aristocrazia intellettuale internazionale per i segnatempo che incarnano il savoir-faire e la tradizione. Un banchiere statunitense, di passaggio in Svizzera, approfitta della vicinanza delle manifatture orologiere per informarsi sui modelli che alimentavano l'incessante ricerca dei collezionisti: nel 1928, Henry Graves acquista un cronometro Vacheron Constantin con tourbillon, che aveva vinto il primo premio in un concorso organizzato dall'Osservatorio di Ginevra. Il britannico Edgar Wallace aveva colto un'opportunità simile diversi anni prima, nel 1922.

Nato nel 1875, Richard Horacio Edgar Freeman è stato un protagonista della Belle Époque, un uomo brillante e poliedrico che ha utilizzato il suo fascino per prosperare. Giornalista, scrittore, sceneggiatore e regista, è probabilmente uno dei più prolifici autori anglosassoni, con più di 170 opere al suo attivo, scritte in meno di 30 anni sotto lo pseudonimo di Edgar Wallace. Termina la propria carriera a Hollywood, dove diventa famoso per l’adattamento cinematografico del romanzo Il mastino dei Baskerville di Conan Doyle e per la partecipazione alla sceneggiatura di King Kong. Nel 1922, durante un soggiorno invernale presso l'hotel Caux-Palace, sopra Montreux, in Svizzera, Edgar Wallace si fa presentare dal direttore una serie di orologi Vacheron Constantin. Da vero intenditore, sceglie un modello bassine in oro lucidato, un cronografo rattrapante.

Scambi con Edgard Wallace

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Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

Un meccanismo complesso Due secoli di cronografi Vacheron Constantin Cronografo rattrapante Vacheron Constantin e gli ordini speciali

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1 - Orologio da tasca in oro rosso con ripetizione dei quarti e secondi morti indipendenti (Ref. Inv. 12085) -1819

A partire dall'inizio del XIX secolo, la Manifattura sviluppa i primi orologi da tasca dotati di una lancetta indipendente dei secondi morti, come questo modello del 1819 che possiede anche una ripetizione dei quarti. Il segnatempo, che reca la firma Vacheron Chossat &

Co sul quadrante smaltato, è dotato di un meccanismo che permette alla lancetta centrale dei secondi di essere arrestata e riavviata senza interferire con i minuti e le ore indicati dalle lancette a serpentina. Questo tipo di orologio è considerato l'antenato del cronografo.

2 - Orologio da tasca bicolore in argento e oro rosso con cronografo rattrapante (Ref. Inv. 11092) -1889

I cronografi da tasca monopulsante, in versione semplice o con totalizzatori dei 30 minuti, e i modelli più sofisticati con funzione rattrapante, erano in grado di misurare quinti, decimi o addirittura centesimi di secondo per soddisfare le aspettative degli allevatori di cavalli e di alcuni industriali. Nel XIX secolo, un cliente argentino appassionato di equitazione ordinò questo cronografo rattrapante il cui fondello personalizzato presenta un fantino smaltato. Si tratta del più antico modello bicolore della collezione privata di Vacheron Constanti

1. Orologio da tasca in oro rosso con ripetizione dei quarti e secondi morti indipendenti (Ref. Inv. 12085) – 1819 2. Orologio da tasca bicolore in argento e oro rosso con cronografo rattrapante (Ref. Inv. 11092) -1889

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Il cronografo, un’invenzione dell’inizio del XIX secolo

Un meccanismo complesso Due secoli di cronografi Vacheron Constantin Cronografo rattrapante Vacheron Constantin e gli ordini speciali

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1. Orologio da tasca savonnette in oro giallo, cronometro, cronografo rattrapante (Ref. Inv. 11528) – 1913 2. Cronografo rattrapante Harmony in platino, edizione 260° anniversario (Ref. 5400S/000P-B057) - 2016

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1 - Orologio cronometro da tasca in oro giallo, cronografo rattrapante (Ref. Inv. 11528) - 1913

I progressi dell'astronomia e della medicina, le trasformazioni della vita quotidiana e, parallelamente, lo sviluppo degli sport e dei trasporti, hanno accompagnato - e in alcuni casi determinato - i progressi dell'orologeria, compresa la maggior precisione che devono offrire gli strumenti di misurazione del tempo. Vacheron Constantin risponde con questo orologio da tasca con cronografo rattrapante, totalizzatore 30 minuti e piccola lancetta dei secondi. Questo modello, certificato come cronometro, ottiene le attestazioni di classe A dagli osservatori di Ginevra e Teddington e vince il terzo premio al concorso dell'osservatorio di Ginevra, come indicato dall'incisione sul retro dell'orologio. Prodotto nel 1913, è venduto al maragià di Patiala nel 1921.

2 - Cronografo rattrapante Harmony in platino, edizione 260° anniversario (Ref. 5400S/000P-B057) - 2016

Nel 2015, per celebrare il suo 260° anniversario, Vacheron Constantin lancia la collezione Harmony. Questi modelli di forma coussin si ispirano a uno dei primi cronografi da polso della Maison, che risale al 1928. La creazione di punta della nuova gamma, il cronografo ultrapiatto Grande Complication calibro 3500, si distingue per il movimento ultrapiatto a carica automatica, spesso appena 5,20 mm, che nasce da sette anni di ricerca e sviluppo. Contenuto in una cassa in platino, aziona un cronografo rattrapante con contatore 60 minuti, completato dall'indicazione dei piccoli secondi e da una riserva di carica di 51 ore. Oltre alla struttura classica, il calibro 3500 presenta gli ultimi progressi tecnici della Manifattura.

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Fondata nel 1755, Vacheron Constantin è la più antica Manifattura orologiera al mondo con un’attività ininterrotta di oltre 265 anni, al cui interno generazioni di maestri orologiai continuano a perpetuare un prezioso patrimonio di conoscenze e di ricercatezza stilistica, fondato sulla trasmissione dell’eccellenza orologiera e dell’arte della “Belle Haute Horlogerie”.

Simbolo di Alta Orologiera ed eleganza sobria, la Maison crea collezioni di segnatempo unici sia per tecnica che per estetica, in un connubio perfetto tra le più alte tecniche di artigianato e le finiture più esclusive.

In tutte le sue collezioni - Patrimony, Traditionnelle, Métiers d’Art, Overseas, FiftySix e Historiques e Égérie - Vacheron Constantin esprime un patrimonio creativo unico e una continua ricerca di innovazione.

Inoltre, con l’atelier “Les Cabinotiers” la Maison propone un servizio bespoke di segnatempo unici, creati su misura per la clientela di connoisseurs più esigenti.

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