Ecologia Industriale (IE) – una Visione Globale.
Prof. Attilio Citterio
Dipartimento CMIC “Giulio Natta”
http://iscamapweb.chem.polimi.it/citterio/education/course-topics/
Course 096125 (095857)
Introduction to Green and Sustainable Chemistry
L’Equazione Fondamentale
Un modo utile per focalizzare le risposte più efficienti che la società può fornire alla salvaguardia ambientale e agli stress sociali è quello di esaminare i
principali fattori implicati nella generazione di questi stress.
Equazione fondamentale:
GDP Impatto ambientale Impatto ambientale Popolazione
persona Unità di GDP
GDP = prodotto nazionale lordo (misura dell’attività economica e industriale)
(IPAT = C·r·a
p)
Dimensione popolazione
Consumo di risorse pro capite
Inquinamento per unità di risorsa consumata
(N° persone) (Unità risorsa./
persone)
(Unità inquin./
unità risorsa)
Materiali Potenzialmente Riciclabili.
Si possono individuare tre importanti classi di uso dei materiali:
(1) Usi che sono economicamente e tecnologicamente compatibili con il riciclo ai prezzi e alle leggi attuali;
(2) Usi che non sono economicamente compatibili con il riciclo ma per i quali il riciclo è tecnicamente fattibile, per esempio, se si risolve il problema della raccolta; e
(3) usi per i quali il riciclo è inerentemente non fattibile.
Certo c'è una indubbia semplificazione in questa classificazione, ma si può trovare un compromesso ragionevole. In termini generali, si può
concordare che i metalli e i catalizzatori industriali (inorganici) appartengano alla prima categoria; altri materiali strutturali e le confezioni, come pure la maggior parte di refrigeranti e solventi, ricadano nella seconda categoria. Questo lascia i rivestimenti, i pigmenti, i pesticidi, gli erbicidi, i germicidi, i conservanti, i
flocculanti, gli anti-congelanti, gli esplosivi, i propellenti, i ritardanti di fiamma, i
detergenti, i fertilizzanti, i combustibili, i lubrificanti e simili nella terza categoria.
Problemi nell'Uso Dissipativo delle Risorse.
Esempi di uso dissipativo : Materiali di Classe 3:
Zolfo
CFC
Ammoniaca
Acido fosforico
Cloro
• (N.B. Benché siano classificati di classe 2 quando si usano in plastiche e solventi)
Sostanza 106 T Usi Dissipativi
Composti chimici
Cloro 25.9 Acidi, sbiancanti, trattamento acque, PVC, solventi, pesticidi, refrigeranti Zolfo 61.5 Acido (H2SO4), sbiancanti, prodotti chimici, fertilizzanti, gomma, edilizia Ammoniaca 24.0 Fertilizzanti, detergenti, p. chimici, HNO3 Acido fosforico 93.6 Fertilizzanti, composti chimici
NaOH 35.8 Sbianca, saponi, composti chimici Na2CO3 29.9 Vetro, Composti chimici
Metalli Pesanti
Solfato di Rame 0.10 Fungicida, alghicida, cons. legno, catal.
Bicromato di Na 0.26 Cromature, Concia, alghicida Ossidi di
Piombo
0.24 Pigmento, vetri, rivestimenti
Solfuro di Zinco 0.46 Pigmento
Ossido di Zinco 0.42 Pigmento, pneumatici Biossido di Ti 1.90 Pigmento
Piombo alchili ? Additivi benzine
Arsenico ? Conservante legno, erbicida
Mercurio ? Fungicida, catalizzatore, produzione Cl2
Esempio di Uso Dissipativo: Zolfo.
Praticamente tutto lo zolfo estratto è dissipato o
scartato
Soprattutto convertito in acido solforico – usato in composti chimici non- riciclabili
Così lo zolfo finisce con appartenere per lo più alla terza categoria.
Ma… … il gesso!
Zolfo 61.5
Acido solforico 143.4 Usi non acidi
p.es., vulcaniz.
-45.0 (?) 16.5 (?)
Processo Frash 15.0
Piriti 11.1
Sotto-prodotto (carbone, gas, Cu, Zn)
35.4
-59.0 (?)
Fertilizzanti fosfatici
-35 (?)
Raffinazione Petrolio
-3.0
Dilavamento metalli non Fe
-1.0
Chimici e Plastica, mix.
-6.8
Cellulosa e carta
-0.5
*Dati in milioni di metri cubi
-25.0 (?)
(teragrammi/anno, Tg/anno).
Carbonio Azoto Zolfo
Tg/anno % Tg/anno % Tg/anno %
Nell’atmosfera, totale 7,900 4 55.0 12.5 93 55.5
Comb. Fossili e Metallurgia 6,400 45.0 92
Disboscamento, deforestazione 1,500 2.6 1
Volatilizzazione fertilizzanti a 7.5
Nel suolo, totale 112.5 21 73.3 23.4
Concimazione 67.5 4.0
Smaltimento rifiuti b 5.0 21.0
Piogge acide (antropogenica) 30.0 48.3
Ricaduta (NH3, NH4+) (antropogenica) 10.0
Nei fiumi e oceani, totale 72.5 25 52.5 21
Ricadute acide (antropogeniche) 55.0 22.5
Smaltimento rifiuti b 17.5 30.0
A Assumendo una perdita del 10% dell’ammoniaca sintetica in base ai fertilizzanti applicati ai terreni (75 Tg/anno)
B Produzionetotale (= uso) meno l’uso di fertilizzanti, allocati in discariche. Il resto si assume sia smaltito.
“Tirannie” del Tipo e Grado di Minerale (Kellogg).
0.001 0.01 0.1 1.0 10.0 100.0
10
1010
1110
1210
1310
1410
15Pb Cu Ni
Al
2O
3da Clay Al
2O
3da
Bauxite Nichel da Laterite
Qualità del Minerale, % di Metallo
Concentrati da Solfuri Minerali
Rame da Rocce Comuni Piombo da Rocce Comuni
Energ ia, (Jou le per Ton .) di Metallo Recuperato
Metalli da Materiali Primari e Secondari.
0 100 200 300
Acciaio Rame Rame Alluminio
Giga joule/1000Kg
Da scarti medi
da scarti di basso tenore
da scarti di alto tenore
100% scarti in EAF (electric arc furnace) BOF (Basic Oxygen Furnace)
da minerale 1.0%
da minerale 0.3%
da bauxite
Diagramma di Sherwood: Valore vs. Diluzione.
0,001 0,01 0,1 1 10 100 1000 10000 100000 1000000 10000000
1E-08 0,000001
0,0001 0,01
1 100
Prezzo ($/lb)
Diluizione (espressa come concentrazione percentuale) Ossigeno
Rame
Zolfo da gas
Magnesio dall’acqua marina
Bromo da acqua marina Penicillina
Uranio da Minerale Oro estratto Vitamina B12
Radio
Un’Opportunità Economica?
Metallo
Minima concentrazione recuperabile, dal diagramma
di Sherwood (frazione massiva)
Contenuto totale in reflui pericolosi
(ton/anno)
Frazione ricuperabile di
metallo nel refluo
Percentuale di metallo riciclato dal refluo
Antimonio (Sb) 0,00405 17,000 0.74-0.87 35
Arsenico (As) 0.00015 440 0.98-0.99 3
Bario (Ba) 0.0015 59,000 0.95-0.98 1
Berillio (Be) 0.012 5,300 0.54-0.84 11
Cadmio (Cd) 0.0048 16,000 0.82-0,.97 8
Cromo (Cr) 0.0012 90,000 0.68-0.89 5
Rame (Cu) 0.0022 110,000 0.85-0.92 10
Piombo (Pb) 0.074 190,000 0,84-0,95 56
Mercurio (Hg) 0.00012 5,400 0.99 16
Nichel (Ni) 0.0066 3,000,000 1.00 0.1
Selenio (Se) 0.0022 2,000 0,93-0,95 29
Argento (Ag) 0,000035 17,000 0.99-1.00 1
Tallio (Tl) 0.00004 280 0.97-0.99 5
Vanadio (V) 0.0002 4,400 0.74-0.98 1
Zinco (Zn) 0.0012 270,000 0.95-0.98 12
Ecologia: Definizione.
“L’ecologia è la disciplina scientifica che riguarda le relazioni tra gli organismi ed il loro ambiente passato, presente, e
futuro”.
Fonte: Ecological Society of U.E .
Livelli di organizzazione ecologica:
• Comunità*
• Ecosistemi
• Eco regioni
* Reschke, C., 1990. Ecological Communities of New York State. New York Natural Un insieme variabile di popolazioni di
piante ed animali interagenti che condividono un comune ambiente.*
Produttori Primari
Organismi che catturano l’energia solare che attiva i livelli trofici della
catena alimentare in ecosistemi (1
o, 2
oe 3
rolivello trofico)
Livelli Trofici
1
olivello trofico: piante in ecosistemi terrestri, membri acquatici quali piante, alghe, fitoplancton, ecc.
2
olivello trofico: consumatori primari come animali, zooplancton, insetti, ecc.
3
olivello trofico: consumatori secondari quali uccelli, mammiferi carnivori, pesci, ecc.
Livello trofico superiore: uomini nella catena alimentare
Gli inquinanti si accumulano nel corso del trasferimento tra livelli:
per es. PCB, DDT, certi pesticidi, composti del mercurio nei pesci,
metalli pesanti in piante e animali.
Esempi di Comunità.
1 3
4
Definizioni Correlate.
Enfasi sulle interconnessioni tra i vari componenti viventi e non- viventi. Nessuno esiste da solo e nessun evento avviene
indipendentemente dagli altri.
• Ecosistema
qualsiasi area geografica che include tutti gli organismi e le parti non viventi del loro ambiente fisico.
• Biodiversità
La diversità biologica, o biodiversità, si riferisce alla varietà delle forme di vita a tutti i livelli di organizzazione, da quello molecolare a quello del paesaggio.
• Ogni specie gioca un ruolo funzionale nella comunità
• La stabilità è una funzione della biodiversità
• Effetti vistosi a seguito della perdita di una specie
• Impatto rilevante per l’introduzione di una specie esotica
Esempi di Ecosistemi.
1
2
3
4
Cicli Bio-Geo-Chimici Coinvolti nell’Ecologia.
Schema di Ciclo Bio-Geo-Chimico (CHIUSO)
Fonte: Ayres
INORGANICI
Rocce sedimentarie Ferro ferrico
Solfato Carbonato
Fosfato
BIOMASSA
(animata)
BIO-PRODOTTI morte
eliminazione
rigenerazione
NUTRIENTI
CARBONIO AZOTO FOSFORO ZOLFO
rigenerazione sequestro
mobilizzazione
(Inanimati)
sequestro
mobilizzazione
assimilazione (fotosintesi)
Attuali Sistemi Industriali.
• L’unità base di un ecosistema naturale è l’organismo, mentre quella di un sistema industriale è l’azienda
• Gli ecosistemi naturali trattano i materiali in cicli chiusi mentre, in pratica, all’interno dei sistemi industriali i materiali viaggiano in una sola direzione
• I sistemi naturali riciclano completamente i materiali, mentre nei sistemi industriali il livello di riciclaggio è spesso molto basso
• Gli organismi hanno tendenza a concentrare i materiali quali la CO
2dall’aria stoccandola in biomassa mentre i sistemi industriali tendono a diluire i
materiali ad un livello a cui non si possono riciclare economicamente, ma hanno ancora potenzialità di inquinare
• La maggiore funzione degli organismi è la riproduzione, mentre lo scopo delle strutture industriali è di generare beni, servizi e guadagni
• Le riserve dei materiali necessari agli ecosistemi naturali sono
essenzialmente costanti (O
2, CO
2e N
2dell’aria per esempio) mentre i sistemi industriali si confrontano con riserve esauribili di materiali (miniere, pozzi).
• Il riciclo fornisce riserve essenzialmente costanti di materiali.
Cicli dei Materiali Industriali.
Schema di Ciclo di Materiali Industriali (CHIUSO)
Fonte: Ayres
consumo scarti
CAPITALE PRODUTTIVO
• Macchine
• Strutture
• Terra
• Inventari
PRODOTTI FINALI
MATERIE PRIME E
COMMODITIES
estrazione
AMBIENTE
NATURALE
scarti produzionericiclo scarti
rifabbricazione ricondizionamento
distribuzione dei beni finali
accumulo di beni capitali
sotto-prodotti scarti interni
Processi di produzione
Definizione.
L’ecologia industriale (IE) è lo studio dei mezzi con cui l’umanità può deliberatamente e razionalmente approcciare e mantenere una
auspicabile capacità di operare, data l'attuale evoluzione economica, culturale, e tecnologica.
Graedel e Allenby
Un sistema che "massimizzi l’uso economico dei materiali di scarto e dei prodotto a fine vita come ingressi per altri processi e industrie."
Frosch, 1992
Rappresenta una visione sistemica, inlusiva, integrata di tutte le componenti dell’economia industriale e delle loro relazioni con la biosfera. Essa evidenzia le basi biofisiche delle attività umane: i complessi scenari dei flussi dei
materiali sia all’interno che all’esterno del sistema industriale. Al contrario, gli
approcci correnti considerano l’economia più in termini di unità monetarie
astratte o di flussi energetici. IE considera le dinamiche tecnologiche come
elementi cruciali per raggiungere una transizione dall’attuale sistema non
sostenibile ad un ecosistema industriale in grado di sopravvivere.
Ecologia Industriale: Evoluzione Storica.
Anni 1970: primi scritti e normative ambientali, introduzione di tecnologie del non-scarto; gruppo di Lavoro Giapponese Industria-Ecologia
Anni 1980: misure di fine processo, più lavori ma nessuna attenzione;
l’ecosistema Belga
1989: R. Frosch e N. Gallopoulos in “The Scientific American”; R. Ayres introduce il Metabolismo Industriale:
Basato sul principio di conservazione della massa
Identifica e traccia i flussi d’energia e materiali tra i vari sist emi
1991: Ulteriormente definita da Harden Tibbs come “progettazione delle infrastrutture industriali come una serie di ecosistemi interconnessi fatti dall’uomo che si interfacciano con gli ecosistemi naturali”.
1995: Concertazione tra sistemi industriali e intorno (Graedel / Allenby) 1995: Studio multidisciplinare di sistemi industriali ed economici (IEEE) 1996: Fusione tra pensare i sistemi e ingegneria ed economia dei sistemi
(O’Rourke et al.).
l’Ecologia Industriale (1977).
Derivati dall’applicazione sistematica della teoria dei sistemi. Includono il Secondo Principio della Termodinamica, gerarchia e attrattori:
1. Interfaccia. L’interferenza tra sistemi fatti dall’uomo e gli ecosistemi naturali deve riflettere la capacità limitata degli ecosistemi naturali di fornire energia ed assorbire scarti prima che le loro potenzialità di sopravvivenza siano tanto alterate da non poter mantenersi attiva.
2. Imitazione (Mimicry). Il comportamento e la struttura dei sistemi
sociali a larga scala deve essere il più possibile simile a quello attivo negli ecosistemi naturali.
3. Biotecnologia. Ove fattibile, la funzione di un componente di un
sistema sociale deve esser svolta da un sottosistema della biosfera naturale.
4. Le risorse non-rinnovabili si devono usare solo come spese in conto capitale per attivare le risorse rinnovabili. Le risorse non sono
inerentemente rinnovabili, è come le usiamo che le rende rinnovabili.
Metabolismo Industriale (IM).
Definizione: “La raccolta complessiva integrata dei processi fisici che
convertono le materiale prime e l’energia, più il lavoro, nei prodotti finiti e negli scarti in una condizione (più o meno) stazionaria”. Un ecosistema
industriale funziona tramite gruppi di insiemi industriali, distributori ed altre aziende funzionanti a vantaggio reciproco, riciclando gli scarti e usando l’energia con efficienza per massimizzare la quantità:
L'IM ha analogie con i processi di un organismo vivente: si alimenta con cibi per l’auto-sostentamento e elimina gli scarti. Basato sul principio della
conservazione della massa, applica la chimica verde a livello molecolare e l’ingegneria verde a livello di unità produttive, di aziende, di ecosistemi industriali e anche globalmente.
Differenze: Gli organismi si riproducono da soli, si specializzano, cambiano su lunghi periodi temporali. Le aziende producono prodotti o servizi, non
specializzati, possono cambiare velocemente.
Valore di mercato del prodotto Consumi di materiali ed energia
Ecosistemi Naturali e Industriali.
L’analogia tra sistemi industriali e sistemi naturali:
entrambi hanno cicli di energia e nutrienti/materiali.
strategie della natura per far fronte alla sostenibilità:
• reciclaggio/decomposizione
• rinnovamento
• conservazione e controllo della popolazione
• presenza di tossine
• funzione multiple di un organismo
Integrità Ecologica.
Tre aspetti dell’auto-organizzazione:
1. Benessere attuale
– Salute ecologica del sistema.
2. Resilienza
– Capacità di risposta dell’ecosistema allo Stress.
3. Capacità di svilupparsi
– Potenzialità del sistema di continuare ad auto- organizzarsi.
(Kay and Regier 2000)
Ricordarsi che l’IE è lo studio dei flussi di materiali ed energia nelle attività industriali e di consumo, del relativo effetto sull’ambiente e dell’influenza dei fattori economici, politici, regolatori e sociali sui flussi, uso e trasformazioni delle risorse.
L’obiettivo dell’IE è una migliore comprensione delle modalità di integrazione delle esigenze ambientali con le attività economiche.
Tale integrazione è necessaria per promuovere lo sviluppo sostenibile, a livello globale, regionale e locale, che risulti in:
• Uso sostenibile delle risorse
• Salute ecologica e umana
• Equità ambientale (Robert White 1994)
CONTESTO
Struttura dell’Ecologia Industriale.
Valutazione della scarsità e
effetti ambientali dell’uso e flussi delle risorse Mappatura
di riserve e flussi
di materiali e energia
Processi di trasformazione - Attori e fattori
Obiettivi Specifici della IE.
• Sistemi Industriali (cambiamenti tecnologici e ambiente)
visti nel contesto dell’ambiente circostante, non a se stante (LCA, gestione del prodotto, …)
• Ottimizzazione dell’intero ciclo dei materiali (dematerializzazione, DFE)
da materiali vergini a quelli finiti
da componenti a prodotto
da prodotto obsoleto a riciclo ("metabolismo industriale“)
• Ottimizzazione risorse, energia, capitale
parchi eco-industriali;
politica ambientale;
eco-efficienza
Economia
«Standard»
Chiusura ciclo Dematerializzazionee Ingresso
Risorse
Uscita Rifiuti
Economia Sostenibile
Entrambe le Economie Hanno lo Stesso GDP
Ecologia Industriale: Prospettive.
Cinque prospettive:
1. Abitabilità a lungo termine
2. Mitigazione delle alterazioni apportate ai cicli che reggono la vita 3. Scopi globali piuttosto che problematiche transitorie
4. Identificare ed evitare le istanze in cui l’attività umana sopraffà la natura
5. Comprendere e modificare i comportamenti anziché condannarli.
Ora
Azione immediata Rivoluzione
industriale
Visione a Lungo termine
Stadio di sviluppo
Ricettacolo di Scarti.
Ecosfera Antroposfera Fonte di:
Materiali, Energia,
Acqua Terra
Ricettacolo di:
Scarti ed Emissioni Bisogni e
Desideri Radiazione Solare
(Teff ~ 6000K
soprattutto UV, visibile e IR)
Radiazione della Terra (Teff ~ 300K
soprattutto IR)
Servizi
Prodotti
Produzione
La produzione Industriale e i sistemi di consumo usano l'ambiente come fonte di risorse e ricettacolo di scarti ed emissioni
Il GRANDE
Quadro:
Industriale e Relativi Flussi di Materiali e Energia.
Riciclo,
rifabbricazione Oggetti recuperati
e prime vergini
Comunicazioni
Trasporto
Materiali riciclati
Fabbricazione di beni
Flusso di energia
Flusso di energia
Lavorazione del materiale
Componenti, materiali riciclabili Componenti recuperati
Settored’uso
Sostenibilità
Ecologia Industriale
Aziendale
proget. per l’ambiente
prevenzione inquinamento
eco-efficienza
contabilità verde
Interaziendale
simbiosi industriale
cicli di vita prodotto
iniziative nel settore industriale
Regionale / Globale
budget e cicli
studi di flussi di materiali ed energia (metabolismo industriale)
A tutti i livelli, l’ecologia industriale intende fornire strumenti e conoscenze per l’analisi e la progettazione verso soluzioni più sostenibili.
L’Ecologia Industriale Opera a tre Livelli.
Ecologia Industriale – Una Visione di Sistemi.
Attrezzature Industriali Materiali
Energia
Prodotti
Sottoprodotti nell’aria
Nel suolo Nell’acqua
OTTIMIZZAZIONE:
Efficienza delle risorse efficienza energetica Efficienza emissioni Efficiena economica
Attrezzature Industriali Materiali
Energia
Prodotti
Sottoprodotti Scala Locale
Scala Globale
Materiali Riciclati
COMPRENSIONE:
Metabolismo?
impatti e risorse Amb.?
Attori, barriere, drivers?
Soluzioni tecn. e org.?
I Sei Principali Elementi della IE.
Ecosistemi Industriali — cooperazione promossa tra varie industrie in modo che lo scarto di un processo di produzione sia la materia prima per un altro.
Bilanciamento di ingressi e uscite industriali rispetto alle restrizioni dei sistemi naturali — Identificazione dei modi in cui l’industria può interfacciarsi senza pericoli con la natura in termini di territorio, intensità e tempistica, nonché sviluppo di indicatori per il monitoraggio in tempo reale.
Dematerializzazione dei prodotti industriali in uscita — sforzarsi di diminuire l’intensità di materiali e energia nelle produzioni industriali.
Miglioramento dell’efficienza dei processi industriali — ri-progettare i processi e i modelli di produzione per la massima conservazione delle risorse.
Sviluppo delle fonti rinnovabili di energia per la produzione industriale —
creazione di un sistema di energia mondiale che funzioni come parte integrale degli eco-sistemi industriali.
Adozione di nuove politiche economiche di sviluppo nazionali e internazionali —
Integrazione di contabilità economica e ambientale nelle opzioni politiche.
Obiettivi dell’Ecologia Industriale.
Atmosfera Idrosfera Geosfera Biosfera
Combustione dei Combustibili
Fossili
L’emissione di idrocarburi
parzialmente incombusti ed ossidi di azoto causa lo smog
fotochimico; piogge acide causate dalle emissioni di ossidi di zolfo;
effetto serra
Inquinamento dell’acqua dalle acque acide di miniera, sottoprodotti della produzione di petrolio, piogge acide,
Alterazione del suolo dall’estrazione del carbone
Effetti indiretti
Produzione e Lavorazione
Industriale
Emissioni di gas, vapori, e particelle, gas serra, gas acidi,
Inquinamento, in pericolo le limitate fonti di acqua
Scarti solidi e pericolosi dalle industrie estrattive
Distribuzione di sostanze tossiche.
Produzione di Raccolti
Gas serra a seguito della deforestazione
Acqua usata per irrigare, l’acqua che ritorna nella idrosfera ha alta salinità, contaminazione da parte di fertilizzanti, erbicidi
Il terreno superficiale si può perdere per erosione da parte dell’acqua o dei venti.
Può distruggere l’intero ecosistema e sostituirlo, perdita di specie o diversità coltivando pochi tipi di piante.
Produzione di Bestiame
Gli animali producono il gas serra metano per la presenza di batteri metaniferi nei loro sistemi
digerenti.
Si richiedono grandi quantità di acqua, i rifiuti azotati di concime e urina causano contaminazione da nitrati nelle acque sotterranee, grandi quantità di scarti che consumano ossigeno contaminano le acque superficiali.
Distruzione del terreno (p. es. foreste pluviali) per fornire alimentazione al bestiame, l’aumento dei pascoli ha causato il
deterioramento del terreno.
Perdita della diversità delle specie (p. es.
clonando).
Fonte: Industrial Ecology: Environmental Chemistry and Hazardous Waste
Tecniche di Contabilità Ambientale.
Classificazione delle tecniche fisico-economiche di contabilità ambientale.
Le tecniche si differenziano per:
dimensioni del sistema come contenitore delle forze guida dietro i flussi di materiali e talvolta di energia
confini del sistema degli stadi metabolici
livello di dettaglio
livello di aggregazione dei flussi di materiali ed energia indotti
dall’uomo.
Tecniche di Contabilità Ambientale (2).
Tra le numerose proposte, Ie più significative sono:
•
Ingressi e Uscite Totali dei Materiali
•
Analisi delle Sostanze o Flusso dei Materiali
•
Tabelle Chimico-Fisiche di Ingresso-Uscita
•
Analisi del Flusso delle Sostanze
•
Analisi dei Tracciati Ecologici
•
Spazio Ambientale
•
Intensità di Materiale per Unità di Servizio
•
Valutazione del Ciclo di Vita
•
Indice di Sostenibilità di un Processo
•
Livelli di riciclaggio.
Tecniche di Contabilità Ambientale (3).
Ingressi e Uscite Totali dei Materiali (TMR, TMRO)
Quantifica lo scambio fisico del flusso aggregato di materiali tra le economie nazionali e l’ambiente.
Ingressi: estrazione di risorse interne
Uscite: rilasci interni nell’ambiente e esportazioni.
350
3400
3100 3900
260 280
0.03 170
230
© STAF Project, Yale University
Utilizzo del Rame in Ingresso (10
9g Cu/anno, 1994).
Tecniche di Contabilità Ambientale (4).
Tabelle Chimico-Fisiche di Ingresso-Uscita (PIOT)
Tracciano come le risorse naturali entrano, sono lavorate, si muovono nel mondo economico, si usano, e ritornano all’ambiente naturale come residui.
Hanno la capacità di valutare il carico cumulativo
ambientale a seguito della copertura fisica esaustiva
della movimentazione.
L’Approccio Riserve e Flussi.
P F U W
I/E
RISERVE
MINERALE
I/E = Importazioni/Esportazioni P = Produzione
F = Fabbricazione e Produzione, U = Uso
W = Trattamento rifiuti
Paesi Europei
Paesi Asiatici
Altre nazioni
Nove regioni
Pianeta Terra
Multilivello
(Cu e Zn; incompleti Ag, Ni, Fe, Sn, Cr, Pb, W).H. Brattebe 2004
Tecniche di Contabilità Ambientale (5).
Analisi del Flusso delle Sostanze o dei Materiali (SFA, MFA)
Focalizzato su uno specifico materiale attraverso il
metabolismo di una regione geografica predeterminata
relativamente estesa.
Confini del sistema Giappone 280
18 Scorie Catodo
0.3 2
Concentrati 1100
Blister 1
1200
80 34
120 Minerale
Prodotti semifiniti 500
Prod. Cu
950
vecch 120 i scarti
200 Vecchi scarti
Scarti In discarica, dissipati
180 Scarti
500 Prod. leghe
240 Catodo
170 Scarti
nuovi, lingotti 52 180
16
7 Riserve
Uso
Riserve 700
Lit. -2 Ambiente +200
Fabbricazione e Produzione
Trattamento Rifiuti
Importazioni/Esportazioni -830
Ritagli rilavorati
Produzione laminatoi, fonderie, raffinaz.
Nuove Scorie
Riserve e Flussi Annuali, 1990-2000 (kt).
Ciclo del Rame in Europa (kt/anno 2012).
Il Ciclo Globale del Rame, (kt/anno) 1990-2000.
Confini del Sistema (Sistema Chiuso): "STAF World"
Nuovi Scarti 580 Catodo
1,550 Ritagli, Scorie 250
10,710
Lit. - 10,710 Ritagli rilavorati
11,550
1,360
680 Minerale
Prodotti
11,650
Vecchi Scarti
Discarica, dissipati
1,810 Rifiuti
3,850
Riserve +3,110
2,040
Trattamento Reflui Produzione
laminatoi, fonderie, raffinaz.
Uso 7,800 Fabbricazion
e e
produzione
Riserve 200
Riserve
Cu
Il Rame si usa principalmente in circuiti elettrici e idraulici → costituisce una buona misura di un materiale standard essenziale.
Fin al 2000 (2015):
• 10 (13) kg a testa per le nazioni ( molto) sviluppate
• 0.6 (6) kg a testa in Cina
• 0.2 (4) kg a testa in India
01800 1850 1900 1950 2000 510 15 20 25 30 35 40
Anno
Consumi di rame raffinato (milioni di Ton)
1900-2007 Totale = 608 mt
2007-2030 Totale = 680 mt
2007 = 18,084
Prezzi del Rame – Grafico di 45 Anni di Storia.
Anno
Prezzi ($/libbra)
1 libbra = 0.45359237 chilogrammi Source: https://www.macrotrends.net/1476/copper-prices-historical-chart-data
1990-2000
Tutti I risultati sono in Mg/y of Argento (1Mg = 1 tonnellata). Le linee tratteggiate indicano dati meno affidabili; i numeri negli ovali sono errori di chiusura nel bilancio di massa. STAF, Yale University
Confini del sistema “US”
Argento
Ambiente Litosfera
Minerale
2,620 Ritagli 525
Dilav.
360 Nuovi cascami
Vecchi cascami 2,200
4,230
120 485
2,660 5,600 Ag raffinato
950
Prodotti Semi-Finiti 960
Scarti 70
Vecchi cascami 25
Scarti
3,345
Gestione reflui Fabbricazione
&
Gestione Produzione
1870 Riserve
RaffinatoAg 25
Prodotti Uso 890 Riserve
Discarica 1,900 Scarti
all’amb.
905
Importazioni/Esportazioni 1,510
1,565
Concentrato 525
Ag
Ciclo Globale dello Zinco, (kt/anno) 2000-2007.
Scala: kt Zn/y
< 100 100 - 279 280 - 794
795 - 2239 240 - 6499 > 6500
Litosfera
-7,800 Ambiente + 3,033
Contorno del Sistema Zinco
Gestione reflui Uso
4,534
Fabbricazione &
Produzione
Prodotti Discariche
2,267 6,869
7,127 Ref. Zinco
Produzione Macinare, Fondere,
RaffinareRiserve150
7,800 Minerale
Ritagli
1,030 363 499 849 Smaltimento 618
Nuovi cascami
330 Scarti
Vecchi cascami 1,212
Scarto in Discarica Dissipato
1,673 Riserve
STAF, Yale University
Zn
Riserve Note di Alcuni Elementi.
Elemento Riserve (10
9kg)
Emivita (anni)
Localizzazione delle maggiori riserve
Al 20,000 220 Australia, Brasile, Guinea
Fe 66,000 120 Australia, Canada, Russia
Mn 800 100 Russia, Gabon, S. Africa
Cr 400 100 Russia, S. Africa, Zimbabwe
Cu 300 36 Cile, Russia, USA, Zaire
Zn 150 21 Australia, Canada, USA
Pb 71 20 Australia, Canada, USA, Russia
Ni 47 55 Canada, Russia, Cuba, N.Caled.
Sn 5 28 Brasile, Cina, Indonesia, Malesia
U 2.8 58 Australia, Russia, S. Africa, USA
Recupero di Elementi Poco Abbondanti.
Alcune moderne tecnologie dette a basso carbonio sono di fatto preoccupazioni diffuse per la sostenibilità futura di un vasto numero di elementi.
Per affrontare il problema dei metalli in rapido esaurimento, quali indio ed argento, bisogna apportare significative
innovazioni nelle tecnologie di recupero che convertono rifiuti in risorse.
Per realizzare questa
ambizione si richiede un misto multi-disciplinare di chimica, ingegneria e biotecnologia.
Numero di anni rimanenti di metalli rari e preziosi se il consumo e lo smaltimento continua alla velocità attuale.
Fonte: Research Agenda for Process Intensification Towards a Sustainable World of 2050, (2011). www.ispt.nl
Tecniche di Contabilità Ambientale (6).
Analisi dei Tracciati Ecologici (EFA)
Un indicatore della sostenibilità dell’economia umana rispetto alla capacità naturale residua della terra di fornire risorse.
Converte i flussi di materiali ed energia in aree di terra
richiesti per produrre le risorse usate in tali attività, e
confronta le aree richieste con le aree disponibili.
Tecniche di Contabilità Ambientale (7).
Spazio Ambientale (ES)
Confronta la richiesta di risorse con lo spazio ambientale disponibile e i limiti di sostenibilità.
Tali limiti sono confrontati a livello di usi dei singoli
individui.
Tecniche di Contabilità Ambientale (8).
Intensità dei Materiali per Unità di Servizio (MIPS)
Implica l’identificazione di tutti i fabbisogni primari di materiali ed energia di uno specifico prodotto, per esempio: un’automobile.
Connette gli ingressi richiesti ai beni come unità funzionali,
per es.: chilometri per passeggero forniti da un’auto. Il
risultato è un’unità di intensità del materiale.
Tecniche di Contabilità Ambientale (9).
Indice di Sostenibilità del Processo (SPI)
Calcola l’area totale di terreno richiesta da qualsiasi processo, tecnologia, o altra attività economica per fornire in condizione di sostenibilità il flusso di risorse di materiali naturali ed energia e garantire
l’assimilazione degli scarti.
L’obiettivo è di valutare la compatibilità di un processo
con i suoi limiti di sostenibilità.
Analisi del Ciclo di Vita (LCA):
definizione degli obiettivi
e finalità
Valutazione dell’impatto:
- benessere ecologico - benessere umano
- sfruttamento delle risorse
Analisi degli inventari
:- consumi di materiali ed energia - produzione
- uso
- trattamento scarti
Valutazione dei miglioramenti
Guidelines for Life Cycle Assessment: A code of practice, F Consoli et al, 1993
Tecniche di Contabilità Ambientale (10).
Vedere il relativo capitolo.
Livelli di Riciclaggio e Utilità Intrinseca.
Fonte della materia prima Materiale
Fabbricazione Assemblaggio
Prodotto
Quantità di materiali ed energia implicata
Basso livello di riciclaggio
Alto livello di riciclaggio
LCA e Alternative nella Chiusura del Ciclo.
Terra e biosfera Acquisizione
materie prime Lavorazione
primaria Materiali ingegnerizzati e di specialità
Produzione e assemblaggio
Utilizzo e assistenza
Raccolta
Trattamento discarica
Riciclo
Rifabbricazione
Riuso
Circuito aperto
Recupero
Scarti
DFE e LCD.
Progettazione del ciclo di vita (Life cycle design - LCD):
un approccio orientato ai sistemi per progettare sistemi di prodotti più ecologicamente ed economicamente
sostenibili.
Progettazione per l’ambiente (Design for the environment - DfE):
obiettivo simile ma sviluppato da un approccio
“progettato per x” (dove x = funzionalità, affidabilità).
DFE: Parametri e Strategie.
PARAMETRI DA CONSIDERARE NELLO SVILUPPARE I REQUISITI AMBIENTALI :
Materiali e Energia
Benessere Ecologico
Residui
Sicurezza e Salute Umana
STRATEGIE PER RAGGIUNGERE I REQUISITI AMBIENTALI:
Estensione temporale (durabilità) del Prodotto
Estensione temporale (durabilità) del Materiale
Scelta dei Materiali
Distribuzione Efficiente
Pratiche Migliorate di Gestione
Politica e Normative Ambientali.
• La visione globale IE offre un appropriato contesto per assegnare una priorità ai rischi ed identificare i punti di alto potere di cambiamento.
• Le metodologie IE, quali il metabolismo industriale fornisce i mezzi per valutare opzioni di politica alternativa.
• Le strutture organizzative possono beneficiare dalle strategie IE imparando dalle dinamiche e dai principi degli ecosistemi,
particolarmente dai loro processi di regolazione e di auto-regolazione.
• La IE può assistere nelle scelte politiche e nei finanziamenti alla ricerca in ampi settori quali energia, trasporti, agricoltura, e nello sviluppare strategie sostenibili più efficienti
• Apre molte opportunità di impiego tramite la domanda di nuove
tecnologie e processi e di nuove applicazioni di quelle vecchie.
Risorse
Flusso:
1. Materiali 2. Energia 3. Emissioni
Effetti:
1. Sull’uomo
2. Sull’ambiente 3. Sull’economia
Elementi di Ecologia Industriale.
metabolismo Industriali (studiato dagli
ingegneri industriali
Interazioni tra industria e
ambiente
Metabolismo Ambientale (studiato da scienziati ambientali
Forme di Sviluppo Eco-Industriale (EID).
Parchi Eco-Industriali (EIP)
Attività co-localizzate
“Cicli chiusi” con sottoprodotti significativi
Miglioramento continuo dell’ambiente e della società
Reti Eco-Industriali
EIP Virtuali: Reti regionali di scambio dei rifiuti
Ottimizzazione delle efficienze nel flusso dei materiali ed economie di scala mediante recupero e scambio di risorse
Le EIN possono favorire le economie di scala richieste per
sviluppare un mercato dei sottoprodotti
Definizione di EIP
[Lowe, 2001].Un parco eco-industriale (EIP) o complesso è una comunità di
produttori e fornitori di servizi
localizzati assieme su una proprietà comune. I membri del consorzio
cercano prestazioni valide ambientali, economiche e sociali tramite la
collaborazione nell’affrontare le problematiche ambientali e delle risorse incluse l’informazione, l’energia, l’acqua, i materiali, le infrastrutture e l’habitat naturale.
Lavorando assieme, la comunità dei consorziati recupera un beneficio collettivo maggiore della somma dei benefici individuali che ogni
compagnia realizzerebbe solo
ottimizzando le sue sole prestazioni.
Trattamento rifiuti
rifiutiZero Materie
prime e Gestione Prodotto
Concetto di EIP
Produzione Rifiuti Immagine Sociale
Ricicli riuso
Zero
Parchi Eco-Industriali: Simbiosi Industriale.
L’esempio più noto è quello del parco di Kalundborg Questo implica principalmente 5 aziende:
•
La centrale termica “Aesnes”, alimentata a carbone
•
La raffineria “Statoil”
•
Una azienda di cartongesso,
"Gyproc"
•
Un’azienda biotec, la Novo Nordisk
•
L’acquedotto municipale e la fornitura di calore.
Centrale termica Impianto
produzione gesso serre
Impianto farmaceutico Fattorie locali
Allevamento pesci al cementificio
Industria acido solforico
zolfo Acqua calda
Raffineria Stayoil
vapore di processo
Acqua calda
ceneri
Surplus gas
gesso
condensato
Scarti chimici fanghi
Vapore &
calore Gas in
eccesso
Produzione Fertilizzanti Liquidi
Raffineria Statoil
Centrale Termica E2
Ind. Farmac.
Novo Nordisk/
Novozymes A/S Fattorie
Lago Tissø
Cemento;
strade Piscicoltura
Impianto Gyproc Nordic East di
Pannelli
Acqua
Fanghi di lievitazione
(trattati) Calore
Fanghi di lavaggio
Vapore Acqua calda Acqua di raffred- damento
vapore
Recuperi di nichel e vanadio
A.S. Soilrem
Acqua calda
Municipalità di Kalundborg Riscaldamento del
Distretto
Impianto di Trattamento Reflui Zolfo
Residui organici
Ceneri volanti
Fanghi
Gas (integr.)
Acque reflue
Acqua
Acqua
Calore
Simbiosi Industriale a Kalundborg (DK).
Flussi Fisici: Scambio di Rifiuti.
MUNICIPALITA’
KALUNDBORG BIOTECH
BONIFICHE
GYPROC NOVO NORDISK
CENTRALE TERM.
ASNÆS
RAFFINERIA STATOIL
Biomassa
Biomassa
Ceneri
Vanadio
Nichel
Ceneri Gesso fertilizzante
liquido
Bacino Riuso
Fertiliz.
Lieviti
Fango
Altro Az.
pesce fango
lieviti
Scambi Energetici.
MUNICIPALITA’
KALUNDBORG BIOTEC
BONIFICA
GYPROC NOVO NORDISK
CENTRALE TERM ASNÆS
RAFFINERIA STATOIL
Biomassa
Vapore
Ceneri
Vanadio
Nichel
Calore fertilizzanti
liquidi
Bacino riuso
Gas
Altro
All.
pesci Fango
lieviti
Scambi di Acque.
MUNICIPALITA’
KALUNDBORG BIOTECH
BONIFICHE
GYPROC NOVO NORDISK
Centrale Term.
ASNÆS
STATOIL REFINERY
Biomassa
Acque superf.
Ceneri
Vanadio
Nichel
Acque di raffr.
fertilizzanti liquidi
bacino Riuso
Acque reflue
Altro
All.
pesci Brodo
lieviti
Tramite la Simbiosi Industriale?
Flussi Fisici
Energia
Acqua
Scarti/recupero/riciclo/sostituzione
Trasporti
Altri ambiti
Informazione
Addestramento
Funzioni regolatorie
Commercializzazione
Componenti.
Primarie: Interazione - Metabolismo Industriale
Ottimizzazione Risorse : flusso energia/acqua/materiali (chiudere il cerchio, chimica verde, energia rinnovabile, cascata risorse)
Progettazione prodotto e sistema (efficienza e efficacia, progettazione ambiente costruito quale architettura verde, conservazione aree umide, ecologia del territorio)
Gestione dell’Informazione (efficacia)
Di supporto: Inter-relazioni tra gli elementi nel sistema industriale – Simbiosi Industriale
Partecipazione utenti e comunicazioni (industria, governo,
cittadini, NPO, università, ricercatori, ecc.) – politiche e gestione, economia e finanza, risorse umane, educazione, ricerca e
sviluppo ...
Sistema di monitoraggio, infrastrutture condivise, servizi e
infrastrutture comuni.
Catena del Valore e i 4 Principi della IE.
Immissione Risorse
Metabolismo Industriale (Diversità)
Risorse
(Prospettiva)
Altri
Partecipazione multi-utenti (Località) Politiche nazionali e regionali
Gestione complesso (coord. & cooperazione)
Di s up po rto Primario
Gestione Integrata degli Scarti.
Utilizzatori
Industrie Famiglie
Settori servizi e commerciali
Facilitazioni e Regolamenti Governativi Collettore
Collettore
Collector Collettore
Parco Eco-industriale Risorse
recupero Infrastrutture
Processore 1
Prod. 1
Prod. 2 Servizi
Costruzione e demolizione
Collettore Produttori
Interventi Governativi Finanza
Educazione e ricerca
Comunicazioni
Una EIP Serve la Produzione Regionale.
Settore manifatturiero Impianto 1
Impianto 2 Impianto 3
Impianto 4
Impianto 5
Collettori
Centrale Termica Parco Eco-industriale
Processore
Manif. Servizi Scarti di frutta e Verdura
Scarti di carta Carta riciclata
Solventi Solventi usati
Sfrisi metallici
Vapore
Vapore &
Gesso
Acqua di processo
Acqua calda & vapore Acqua calda
Impianto recupero scarti
Recupero Risorse come Hub per l’EIP.
Servizi Recupero Risorse
Gestione Patrimonio Industriale
Household drop-off
Collector drop-off
Industry drop-off
Retail store
Wholesale Routing &
sorting
Trasformatori
Servizi
Produzione Famiglie
Servizi e commercio
Collettori
Produttori
Costruzione & Demolizione Fattorie
Interventi Governativi
Le società di raccolta possono far parte dei servizi di recupero risorse e EIP o indipendenti.
Utilities
All’interno del Parco Eco-Industriale (EIP).
EIP
Servizio Recupero Risorse
Collettori
Fonti &
Clienti Fonti &
Clienti
Gestione EIP:
1. Gestione proprietà 2. Associazione inquilini
Incubatore attività
Beni comuni Servizi condivisi
Industria pesce Trattam. solventi
Riparazione e ri- fabbricazione
Centro comm.
R&D
Alim. Animale
componenti edifici solari Consulenti Amb.
Compostaggio
Trattamento
Costruzione &
demolizione
Governo Finanza
Un modello
concettuale, non una mappa
Trattam.
materiali
Produttore (beni riciclati)
Telecomunicazioni