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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Prof. Francesco Ragusa

Università degli Studi di Milano

Anno Accademico 2020/2021

Elettromagnetismo

Conduttori.

Conduttori in un campo elettrostatico Equazioni di Poisson e Laplace

Funzioni armoniche. Teorema di unicità

Lezione n. 8 – 23.10.2020

(2)

Elettrostatica nel vuoto

Riepiloghiamo quanto fatto finora

Legge di Coulomb

Carica Q nell'origine, q nel punto r

La legge ci dice

Esiste la carica elettrica

La legge della forza

La forza è centrale

La forza varia come 1/r

2

Abbiamo riformulato la legge introducendo il campo elettrico

Dall'esperimento (legge di Coulomb) ricaviamo le leggi del campo E

La legge della forza

Il campo è conservativo

Legge di Gauss

La vedremo

presto

(3)

Il problema elettrostatico

Fino ad ora abbiamo considerato sistemi in cui la distribuzione di carica è nota

Cariche (o distribuzioni di carica) definite e in posizioni note

In condizioni simili il potenziale si trova semplicemente calcolando

Tuttavia, normalmente non si conosce a priori la distribuzione delle cariche

La carica si trova nella materia

Può essere in un materiale isolante: studieremo il problema in seguito

Può essere in un conduttore

Le cariche in un conduttore possono muoversi

Ad esempio: una carica q e una sfera conduttrice scarica

La carica q ridistribuisce le cariche sulla sfera

Attira le cariche negative

Respinge le cariche positive

La carica totale sulla sfera è sempre nulla

La nuova distribuzione di cariche genera un campo

Diverso dal campo di una semplice carica puntiforme

Il problema è trovare il campo e la distribuzione di carica

(4)

Conduttori

Veniamo alla descrizione dei contuttori

In un materiale isolante ogni elettrone è legato ad un particolare atomo

Viceversa, in un conduttore, uno o più elettroni per ogni atomo sono liberi di muoversi all'interno del materiale

Gli atomi hanno 1,2,3 … elettroni di valenza

Gli elettroni di valenza sono debolmente legati

Vengono "messi in comune"

Gli ioni del metallo si dispongono a formare un reticolo cristallino

Gli elettroni, delocalizzati, sono liberi di muoversi nel reticolo

Per descrizioni accurate è necessaria la meccanica quantistica

Tuttavia questa semplice descrizione permette

di comprendere le principali caratteristiche

di un conduttore

(5)

Conduttori

In un conduttore come il rame c'è un numero molto elevato di elettroni liberi

Ci sono circa 8.5 ×10

22

elettroni/cm

3

Un conduttore ideale è schematizzato come una sostanza che può fornire un numero illimitato di cariche libere di muoversi

Il conduttore isolato è neutro: uguale numero di cariche positive e negative

Abbiamo detto che la carica positiva rimane fissa

Se parte degli elettroni si spostano caricano più negativamente una regione

Lasciano una regione con un eccesso di carica positiva

Naturalmente la disponibilità illimitata è una idealizzazione

Comunque il numero di elettroni liberi per cm

3

è enorme

Circa 10

4

Coulomb!

Possiamo assumere che un conduttore si comporti sempre come un conduttore ideale

Teniamo presente che a livello microscopico il conduttore è un sistema molto complicato e assolutamente non uniforme

Tuttavia quando noi parleremo di elementi di volume infinitesimi intenderemo sempre volumi grandi su scala microscopica

Le grandezze sono valori medi che cancellano le non uniformità

(6)

Conduttori in un campo elettrostatico

Naturalmente in elettrostatica tutte le cariche devono essere ferme

In presenza di cariche esterne le cariche all'interno di un conduttore si spostano fino a raggiungere una condizione di equilibrio

La richiesta di equilibrio ci permette di stabilire alcune importanti condizioni

Il campo elettrico all'interno di un conduttore deve essere nullo

Infatti all'interno di un conduttore ideale c'è un numero illimitato di cariche elettriche

Se il campo elettrico all'interno non fosse nullo ci sarebbero cariche in movimento

Cerchiamo di capire meglio

Avviciniamo una carica +q a un conduttore scarico

Una quantità di carica negativa −q' si sposta sulle superfici più vicine alla carica esterna +q

Sulle superfici più lontane rimane una uguale quantità di carica +q' rimane non neutralizzata

Possiamo dire che anche una carica positiva si è spostata

La carica esterna genera un campo E all'interno

Le cariche indotte generano un campo E' che cancella E

All'esterno i due campi sono presenti ancora e si sommano

Il processo è praticamente istantaneo Cariche indotte

(7)

Conduttori in un campo elettrostatico

Un conduttore può essere carico o scarico

Un conduttore è scarico quando la carica totale su di esso è nulla

Naturalmente nel conduttore ci sono

Cariche positive (ioni del reticolo)

Cariche negative (elettroni)

Si compensano esattamente

Un conduttore è carico quando la sua carica totale è diversa da zero

Può essere negativa: abbiamo aggiunto elettroni

Può essere positiva: abbiamo sottratto elettroni

Sulla superficie di un conduttore le cariche si possono disporre in modo non uniforme

Consideriamo un campo uniforme

Introduciamo un conduttore scarico

Il campo elettrico esterno

Respinge le cariche positive a destra

Attira le cariche negative a sinistra

Il campo esterno non è più uniforme

All’interno il campo è nullo

(8)

Conduttori in un campo elettrostatico

All'interno di un conduttore la densità totale di carica deve essere nulla

Infatti per la legge di Gauss

Sottolineiamo che all'interno ci sono cariche

Tuttavia ci sono un egual numero di cariche negative (elettroni) e cariche positive (ioni) che si neutralizzano esattamente

Un corollario è che le cariche elettriche si dispongono sulla superficie

Le cariche si dispongono in modo da formare distribuzioni superficiali

Queste distribuzioni superficiali sono tali che il campo all'interno di un conduttore sia nullo

Le cariche si dispongono sulla superficie perché quello è l'unico luogo dove possono essere ferme nonostante la presenza di una forza

Esistono infatti forze che tenderebbero a farle uscire dal conduttore

La pressione elettrostatica, la forza di una carica esterna +q

Tuttavia questa forza è neutralizzata dalle forze e dalle leggi microscopiche (quantistiche) che rendono stabile il cristallo

ma E = 0 , quindi ne segue che ρ = 0

(9)

Conduttori in un campo elettrostatico

Continuiamo con le proprietà dei conduttori

Il campo elettrico sulla superficie di un conduttore deve essere perpendicolare alla superficie

Se il campo avesse una componente tangenziale le cariche si muoverebbero sulla superficie

La superficie di un conduttore è equipotenziale

La differenza di potenziale fra due punti arbitrari A e B sulla superficie è

Ma il campo E è perpendicolare a dl in ogni punto della traiettoria e pertanto Δφ = 0

L'interno del conduttore è allo stesso potenziale della superficie

La differenza di potenziale fra un punto sulla superficie e un punto all'interno del conduttore è

Ma il campo E è nullo e pertanto Δφ = 0

(10)

Conduttori in un campo elettrostatico

Sottolineiamo ancora una volta che la carica si dispone sulla superficie del conduttore in risposta al campo elettrico generato da altre cariche

La carica sulla superficie del conduttore si dispone in modo da rendere nullo il campo elettrico TOTALE all'interno del conduttore

Il campo elettrico è la somma del campo generato dalla distribuzione superficiale e il campo delle altre cariche

Questo è vero in tutto lo spazio

Anche all'esterno del conduttore

Sulla superficie del conduttore si può utilizzare la legge di Gauss per trovare la relazione fra il campo elettrico e la densità superficiale di carica

Il campo elettrico è perpendicolare alla faccia superiore

Dentro il conduttore è nullo

Il flusso sulla superficie laterale è nullo

Il flusso è

Questa relazione vale sulle superfici dei conduttori

Si potrebbe inoltre dimostrare che la densità è più elevata quando il raggio di curvatura della superficie è piccolo

Ad esempio, il campo su una punta è molto intenso

(11)

Conduttori in un campo elettrostatico

Per un conduttore scarico

In risposta a una carica esterna compaiono cariche indotte sulla superficie esterna

Per un conduttore carico

Le cariche si distribuiscono sulla superficie esterna

Finora abbiamo considerato conduttori omogenei

Ci chiediamo cosa succede se all'interno del conduttore c'è una cavità

Consideriamo un conduttore carico

Consideriamo una superficie all'interno del conduttore che racchiuda completamente la cavità

Calcoliamo il flusso

All'interno del conduttore il campo è nullo

Pertanto la carica all'interno della superficie è nulla

La carica nel conduttore (escluso la superficie) è zero

La carica nella cavità è zero

Anche la carica sulla superficie interna deve essere zero

(12)

Conduttori in un campo elettrostatico

Si può anche escludere che la carica sulla superficie interna sia composta da cariche positive e negative tali che la loro somma sia nulla

In tal caso infatti le linee di campo che originerebbero da una carica positiva dovrebbero chiudersi su una carica negativa

Non possono entrare nel conduttore

Inoltre la superficie interna deve essere equipotenziale

Calcoliamo la circuitazione del campo

Lungo la linea di campo (cammino C

1

)

Lungo un cammino C

2

sulla superficie interna del conduttore

È una superficie equipotenziale pertanto

Pertanto l'integrale lungo il cammino chiuso C

1

+ C

1

sarebbe diverso da zero

In contraddizione con il fatto che il campo elettrostatico è conservativo

(13)

Schermo elettrostatico

Applichiamo i concetti fin qui illustrati ad un problema semplice e interessante

Consideriamo un guscio metallico sferico cavo, non necessariamente sottile

Consideriamo per iniziare il guscio scarico

Una carica +q all'interno, in posizione arbitraria

Cerchiamo di capire qualitativamente come è il campo elettrico

Sappiamo che all'interno del conduttore, non nella cavità, il campo elettrico è nullo

Utilizziamo la legge di Gauss

Una superficie sferica S all'interno del conduttore

Il campo elettrico è nullo all'interno del conduttore

È quindi nullo sulla superficie sferica S scelta per il calcolo del flusso

Di conseguenza il flusso è nullo

Sarà pertanto nulla la carica totale all'interno della superficie S

Pertanto, oltre alla carica +q sarà presente una carica −q distribuita sulla superficie interna del conduttore cavo

La carica superficiale −q si distribuisce in modo che il campo generato da essa e dalla carica +q sia nullo all'interno del conduttore

Nessuna linea di campo continua dentro il conduttore

(14)

Schermo elettrostatico

Abbiamo detto che il conduttore è scarico

Una quantità di carica +q deve essere comparsa

Non può essere all'interno: ρ = 0 (∇⋅E = 0)

Non può essere sulla superficie interna in aggiunta a quella che abbiamo già individuato

Genererebbe un campo all’interno del conduttore

Non può che essere sulla superficie esterna

Rimane da capire come è distribuita

Deve essere distribuita uniformemente

Un guscio sferico e uniforme di carica

Sappiamo che il campo all'interno del guscio sferico di carica è nullo

In particolare è nullo all'interno del conduttore

Non modifica il campo nella cavità

All'esterno il campo il campo elettrico sarà quello di una

carica puntiforme +q posta nel centro del conduttore sferico cavo

Nonostante la carica +q non sia al centro della sfera

Osserviamo che abbiamo derivato le distribuzioni di carica e successivamente

previsto la forma dei campi senza considerare più la presenza del conduttore

(15)

Schermo elettrostatico

Abbiamo visto in precedenza che una carica posta all'interno di un conduttore cavo genera un campo elettrico all'esterno che non risente della reale posizione della carica all'interno

Nel caso del guscio sferico il campo esterno è quello di una carica posta nell'origine

La posizione è fissata dalla simmetria della forma del conduttore

Possiamo realizzare uno schermo completo?

Fare in modo che all'esterno non ci sia campo elettrico

Una situazione complementare all'esempio precedente

Si, è possibile

Basta rimuovere la carica positiva esterna

Si collega il conduttore ad un altro conduttore molto più grande, posto al potenziale dell'infinito (vale a dire potenziale nullo)

Si dice che si collega a "terra" (ground)

La carica esterna positiva si sposta "ancora più lontano"

Il conduttore è adesso carico

La carica negativa scherma la carica q: E è nullo

(16)

Equazioni di Poisson e di Laplace

Abbiamo espresso la legge di Gauss in forma differenziale

Abbiamo inoltre visto che, dal momento che il campo elettrico è conservativo può essere espresso tramite un potenziale

Combinando le due equazioni

L'operatore prende il nome di Laplaciano

L'equazione diventa

Nello spazio vuoto, dove non esistono cariche, l'equazione diventa

Abbiamo già detto che si tratta di una delle equazioni differenziali più importanti della fisica matematica

Equazione di Poisson

Equazione di Laplace

(17)

Equazione di Laplace

Le equazioni scritte sono generali e non dipendono dal sistema di coordinate scelto

In coordinate cartesiane

Le equazioni diventano

Queste equazioni hanno infinite soluzioni non banali

Come vedremo fra poco è indispensabile definire le condizioni al contorno

Un aspetto delicato e spesso molto complicato

Reso più semplice dall'utilizzo di opportuni sistemi di coordinate

La soluzione di queste equazioni richiede metodi matematici avanzati

Non affronteremo sistematicamente il problema

Esamineremo solamente alcuni dei casi più semplici

(18)

Condizioni al contorno

Per trovare una soluzione dell'equazione di Laplace è indispensabile definire le condizioni al contorno (Boundary Conditions)

Nelle equazioni differenziali ordinarie di secondo grado per avere una soluzione unica era necessario definire due condizioni iniziali

Ad esempio, posizione e velocità iniziali per determinare univocamente la traiettoria di una particella determinata dalla seconda legge di Newton

Nel caso delle equazioni differenziali alle derivate parziali la condizione iniziale assume una forma più complessa

Occorre definire il dominio: la regione dello spazio in cui si cerca la soluzione

Supponendo che lo spazio di interesse sia delimitato da superfici, per trovare una soluzione occorre definire il valore di φ sulle superfici stesse

Una delle superfici può essere all'infinito

Le soluzioni dell'equazione di Laplace prendono il nome di funzioni armoniche

Ne vedremo fra breve un'importante proprietà

(19)

Funzioni armoniche

In pratica i campi elettrici si generano utilizzando elettrodi metallici posti a un definito potenziale

Esempi di campi elettrici

MWPC: Multiwire Proportional Chamber

GEM: Gas Electron Multiplier

(20)

Funzioni armoniche

Una importante proprietà delle funzioni armoniche

Data una funzione armonica φ(x,y,z) e una sfera di superficie A centrata in x

0

,y

0

,z

0

Questa proprietà significa anche che una funzione armonica non può avere massimi o minimi locali

Infatti, supponiamo, per assurdo, che abbia un minimo locale in r

Significa che in tutti i punti r′ di un intorno di r tali che &r′ - r & < ε

deve essere φ(r) < φ(r′)

Pertanto su tutti i punti r′ sulla superficie della sfera &r′ - r & = ε (avente centro in r) sarà φ(r′) > φ(r)

Il valor medio di φ(r′) sulla superficie della sfera sarà maggiore di φ(r)

Incompatibile con la proprietà enunciata delle funzioni armoniche

Ricordiamo la proprietà che in un campo elettrostatico non ci possono essere posizioni di equilibrio stabile

y z

x

Il valore medio di una funzione armonica su una sfera arbitraria

è uguale al valore della funzione nel centro della sfera

(21)

Equazione di Laplace

Torniamo al problema della definizione delle condizioni al contorno

Ci sono due modi per definire le condizioni al contorno per l'equazione di Laplace

Condizioni di Dirichelet

Si fissa il valore di φ su tutte le superfici (conduttori) che delimitano lo spazio di interesse

Se lo spazio non è chiuso si introduce una superficie all'infinito sulla quale si fissa il valore del potenziale φ (di solito un valore nullo)

Condizione di Neumann

Si definisce il valore della derivata normale ∂φ/∂n su tutte le superfici (conduttori) che delimitano lo spazio di interesse

Specificare la derivata normale del potenziale equivale a definire il campo elettrico sul conduttore

In ultima analisi, la densità di carica sul conduttore

Ancora una volta se lo spazio non è chiuso si introduce una superficie

all'infinito sulla quale la derivata normale ha valore definito

(22)

Equazione di Laplace

Teorema di unicità delle soluzioni

Una volta fissate le condizioni al contorno la soluzione dell'equazione di Laplace che le soddisfa è unica

Consideriamo una regione delimitata dalla

superficie "esterna" S

e

(eventualmente all'infinito) e da un certo numero di conduttori S

k

I potenziali sulle superfici sono fissati dalle condizioni al contorno

Supponiamo, per assurdo, che esistano due soluzioni distinte Φ

1

e Φ

2

dell'equazione di Laplace che assumono le stesse condizioni al contorno

Anche la funzione Φ

d

= Φ

1

– Φ

2

soddisfa l'equazione di Laplace

L'operatore laplaciano è lineare

Inoltre sulle superfici S

k

e S

e

Se φ

d

fosse non nulla avrebbe un massimo o un minimo locale: ma è armonica

Pertanto concludiamo che Φ

d

= 0 che implica a sua volta che Φ

1

= Φ

2

La soluzione è unica

(23)

Schermo elettrostatico

Il teorema di unicità ci permette di trovare un'altra proprietà dei conduttori

Abbiamo infatti già osservato che la superficie di un conduttore è una superficie equipotenziale

Il problema elettrostatico all'interno della cavità è pertanto

Pertanto una possibile soluzione è φ(x,y,z) = V

0

in tutto lo spazio della cavità

Infatti se φ(x,y,z) è costante ∇

2

φ = 0 : soddisfa l'equazione di Laplace

Soddisfa le condizioni al contorno

Il teorema di unicità mi assicura che la soluzione trovata è anche l'unica

Lo spazio interno è schermato dai campi elettrostatici esterni

Formulare le condizioni al contorno è normalmente molto complicato

La scelta di un opportuno sistema di coordinate può semplificare il problema

Trattiamo in maggiore dettaglio i sistemi di coordinate curvilinee φ(S) = V

0

costante sulle superfici

Il potenziale all'interno di un conduttore cavo senza

cariche all'interno è costante; il campo elettrico è nullo

(24)

Sistemi di coordinate curvilinee

Coordinate cartesiane (per semplicità solo due dimensioni)

Il vettore posizione r è individuato da due componenti

Le componenti cartesiane x,y

Quali sono le componenti di un vettore applicato v ?

Possiamo tracciare due famiglie di curve (linee)

Fissato x facciamo variare y in (−∞, +∞)

In forma parametrica

Analogamente fissiamo y e

facciamo variare x in (−∞, +∞)

Abbiamo ricoperto il piano con un grigliato di "curve"

Troviamo adesso le "tangenti alle curve"

nel punto di applicazione del vettore (x

k

,y

l

)

x

y

(25)

Sistemi di coordinate curvilinee

I vettori t

x

e t

y

sono anche dei versori

Come vedremo non è vero in generale

Definiscono localmente due assi ortogonali

Ricaviamo le coordinate di v rispetto

a questi assi

Pertanto, in coordinate cartesiane

Supponiamo che v sia un campo vettoriale costante

Non cambia se ci spostiamo in un altro punto

Ad esempio nel punto (x

3

,y

2

)

Naturalmente per un vettore costante avremo e analoghe in y

x

y

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