Appunti complementari al Capitolo 3 di Analisi Matematica 1, di E. Giusti
24 maggio 2009
Lo spazio R d euclideo di dimensione d viene sommariamente trattato nel libro di testo nel capitolo dedicato alla topologia di R. Ricordiamo che R d `e lo spazio delle d-ple di numeri reali (x 1 , . . . x d ) cui possiamo dare la struttura di spazio lineare rispetto a R introducento la somma
(x 1 , . . . , x d ) + (y 1 + . . . y d ) = (x 1 + y 1 , . . . , x d + y d ), e il prodotto di un numero reale per una d-pla:
c(x 1 , . . . , x d ) = (cx 1 , . . . , cx d ).
Come nel libro di testo, chiameremo a volte vettori (ma anche punti) gli elementi di R d , ed utilizzeremo la notazione in grassetto x = (x 1 , . . . , x d ), per indicarli. Come si sar`a gi`a notato utilizzer`o la lettera d ansich´e n per indicare la dimensione dello spazio, essendo n utile per gli indici delle successioni.
Il libro di testo ha introdotto (pag. 83 formula [3.4]) una distanza (eu- clidea) in R d , definita come:
d(x, y) = p
(x 1 − y 1 ) 2 + · · · + (x d − y d ) 2 ,
dimostrando che la funzione della coppia (x, y) cos`ı definita soddisfa alle propriet`a che caratterizzano una distanza
d(x, y) ≥ 0 e d(x, y = 0 se e solo se x = y d(x, y) = d(y, x)
d(x, y) ≤ d(x, z) + d(z, y).
(1)
L’ultima disuguaglianza `e nota come disuguaglianza triangolare.
Il libro introduce anche un’altra importante funzione che `e il prodotto interno o prodotto scalare di due vettori x ed y, definito come
(x, y) = x 1 y 1 + · · · + x d y d .
Si definisce allora la norma (euclidea) di x come kxk = p
(x, x, da cui
d(x, y) = kx − yk.
A questo punto la disuguaglianza triangolare si pu`o scrivere in modo equiv- alente come una propriet`a della norma
kx + yk ≤ kxk + kyk.
A questa propriet`a conviene aggiungerne un’altra, immediata, ma impor- tante, e cio`e che per ogni α ∈ R, si ha
kαxk = |α|kxk.
La nozione di distanza ci permette di definire molti altri concetti, e di svilup- pare una teoria che, in larga parte, pu`o essere estesa a qualsiasi spazio sul quale sia definita una distanza che soddisfi le (1).
Possiamo ripercorrere a questo punto i contenuti del libro di testo per riconoscere che le nozioni di intorno di un punto, di insieme aperto, di insieme chiuso, di punto interno, di punto esterno, e di punto di frontiera, sono definite in qualsiasi spazio dotato di una distanza, in altre parole in qualsiasi spazio metrico. Si pu`o anche dimostrare, in condizioni generali, il seguente lemma che nel libro di testo `e implicito nella discussione dell’Esempio 3.4 Lemma 1 . Sia I(x 0 , r) un intorno di x 0 di raggio r > 0, e cio`e
I(x 0 , r) = {x : d(x 0 , x) < r}.
Allora I(x 0 , r) `e aperto.
dimostrazione. Dobbiamo dimostrare che, se x ∈ I(x 0 , r) allora esiste un numero reale t > 0, tale che I(x, t) ⊂ I(x 0 , r). Sia t = r − d(x, x 0 ) > 0. Se y ∈ I(x, t), allora d(y, x 0 ) ≤ d(y, x) + d(x, x 0 ) < t + d(x, x 0 ) = r.
Un concetto importante, non sviluppato nel Capitolo 3 del libro di testo,
`e quello di successione a valori nello spazio R d o pi`u in generale in uno spazio metrico. Una successione x n a valori in R d `e una funzione definita sugli interi positivi N e a valori in R d . Possiamo definire due nozioni importanti per le successioni, quella di essere ”di Cauchy” e quella di essere convergente.
Definizione 1 . Sia x n una successione in R d , si dice che x n converge ad x ∈ R d e si scrive
lim n x n = x,
se per ogni ε > 0 esiste un intero positivo N tale che per ogni n > N risulta d(x n , x) < ε.
Possiamo dire che x n converge a x se e solo se lim n d(x, x n ) = 0.
La nozione di successione convergente ci consente di caratterizzare gli insiemi aperti e gli insiemi chiusi in termini di successioni, secondo il risultato che segue.
Teorema 1 . Un insieme U ⊂ R d o pi`u in generale un sottoinsieme di uno spazio metrico `e aperto se e solo se ogni successione che converge ad un punto dell’insieme `e definitivamente nello stesso insieme. Un insieme F `e chiuso se e solo se ogni successione convergente a valori in F converge ad un punto di F .
. Chiariamo innanzitutto che si dice che la successione x n `e definitivamente in U se x n ∈ U eccetto che per un numero finito di indici. Supponiamo quindi che U sia aperto e che x ∈ U. Sappiamo allora che esiste r > 0 tale che I(x, r) ⊂ U. Se lim n x n = x allora esiste un intero positivo N tale che d(x, x n ) < r per tutti gli n > N . Ne segue che per n > N , si ha x n ∈ I(x, r) ⊂ U. Viceversa supponiamo che ogni successione che converge ad un punto di U sia definitivamente in U. Vogliamo dimostrare che ogni punto di U
`e un punto interno. Se x ∈ U non fosse interno allora per ogni intero positivo n, l’intorno I(x, 1/n) non sarebbe conenuto in U. Pertanto questo intorno conterrebbe un elemento x n ∈ U. La successione x / n converge ad x perch´e d(x, x n ) < 1/n, ma non appartiene definitivamente ad U. Supponiamo ora che F sia chiuso e che x n ∈ F sia una successione convergente ad x. Se x / ∈ F , allora, poich´e il complemento di F `e aperto la successione x n appartiene definitivamente al complemento di F , contraddicendo l’ipotesi che x n ∈ F per ogni n. Viceversa se ogni successione convergente, a valori in F , converge ad un punto di F , allora F contiene tutti i suoi punti di frontiera, in quanto un punto di frontiera pu`o essere approssimato da una successione di punti di F . Questo significa che i punti non appartenenti ad F sono esterni, e cio`e che ilcomplemento di F `e aperto.
La prossima definizione richiama un concetto ben noto per R.
Definizione 2 Una successione x n in R d si dice di Cauchy se per ogni ε > 0 esiste un intero positivo N tale che se n, m > N , allora
d(x n , x m ) < ε.
Esercizio 1 . Dimostrare che ogni successione convergente `e di Cauchy.
Come nel caso delle successioni di numeri reali, anche in questo contesto pi`u generale possiamo parlare di sottosuccessioni o successioni estratte di una successione x n . Una sottosuccessione `e determinata da una funzione crescente definita sugli interi positivi e a valori negli stessi interi: k 7→ n k , che d`a luogo, per composizione, alla funzione k 7→ x n
k, che si chiama appunto successione estratta o sottosuccessione. Vale anche in questo caso la propriet`a delle successioni di Cauchy enunciata nell’esercizio che segue.
Esercizio 2 Se x n `e una successione di Cauchy che ammette una successione estratta convergente a x, allora la successione stessa x n converge ad x.
Le nozioni di successione convergente e successione di Cauchy valgono anche per spazi metrici generali. Nel caso di R d , possiamo per`o dimostrare che ogni successione di Cauchy `e convergente. Questo teorema non vale in generale per gli spazi metrici, esistono infatti spazi metrici in cui non tutte le successioni di Cauchy convergono. Cominciamo con un lemma che pu`o applicarsi solo a R d .
Lemma 2 . Sia x n una successione in R d , e sia x k n la k-esima componente del vettore x n , per k = 1, . . . , d. Allora x n converge ad x se e solo se per ogni k = 1, . . . , d, la successione x k n converge alla componente k-esima di x, cio`e lim n x k n = x k dove x = (x 1 , . . . , x d ).
dimostrazione. Osserviamo che
d(x n , x) 2 = kx n − xk 2 = X d k=1
(x k n − x k ) 2 .
Pertanto d(x n , x) → 0 se e solo, se per ogni k, |x k n − x k | → 0.
Corollario 2 Ogni successione di Cauchy in R d converge.
dimostrazione. Sia x n = (x 1 n , . . . , x d n ) una successione di Cachy. Allora per ogni k = 1, . . . , d si ha
|x k n − x k m | ≤ kx n − x m k.
Pertanto sono di Cauchy le d successioni reali x k n . Poich`e ogni successione di Cauchy reale converge esistono i limiti lim n x k n = x k . Se x = (x 1 , . . . , x d ), il lemma precedente implica che lim n x n = x.
C’`e un’altra propriet`a importante che R d eredita, per cos`ı dire, da R e cio`e il fatto che ogni successione limitata ha una sottosuccessione convergente.
Partiamo intanto dalla definizione di limitato.
Definizione 3 . Un sottoinsieme E ⊂ R d si dice limitato se esiste un nu- mero reale positivo M tale che per ogni x ∈ E risulti kxk ≤ M. Una successione x n si dice limitata se esiste un numero positivo M tale che, per ogni intero positivo n risulti kx n k ≤ M. Analogamente un sottoinsieme di uno spazio metrico si dice limitato se `e contenuto in un intorno I(x 0 , r) di un punto dello spazio, ed una successione si dice limitata se i suoi valori appartengono ad un intorno I(x 0 , r) di un punto dello spazio.
Esercizio 3 Dimostrare che se un sottoinsieme E di uno spazio metrico `e contenuto nell’intorno I(x 0 , r) ed y 0 `e un altro punto dello spazio, allora esiste r 0 > 0 tale che E ⊂ I(y 0 , r 0 ).
Esercizio 4 Dimostrare che ogni successione di Cauchy in uno spazio met- rico `e limitata.
Teorema 3 Ogni successione limitata in R d ammette una sottosuccessione convergente.
dimostrazione. Svolgeremo la dimostrazione per induzione su d. Osservi- amo che il teorema `e vero per d = 1, cio`e per lo spazio dei reali (si deduce facilmente dal teorema di Bolzano- Weierstrass, oppure dall’esistenza del minimo e massimo limite). Supponiamo quindi che sia vero per d − 1 con d > 1. Osserviamo che R d = R d−1 × R. Questo significa che una successione x n ∈ R d , pu`o scriversi come x n = (x 1 n , x 2 n ), dove x 1 n ∈ R d−1 e x 2 n ∈ R.Poich´e kx 1 n k ≤ kx n k, la successione x 1 n `e limitata in R d−1 , pertanto per ipotesi di in- duzione, la successione x 1 n ammette una successione estratta x 1 n
j,convergente a x 1 . Ma anche la successione di numeri reali x 2 n
j`e limitata, ed ammette quin- di una sottosuccessione x 2 n
0j
, convergente a x 2 . Segue allora che la successione x n
0j= (x 1 n
0j
, x 2 n
0j