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Appunti di Elettrotecnica Marcello Colozzo – http://www.extrabyte.info

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Appunti di Elettrotecnica

Marcello Colozzo – http://www.extrabyte.info

1 Legge di Joule

Effetto Joule: un conduttore percorso da corrente elettrica si riscalda.

Nello specifico, immergiamo un conduttore metallicao percorso da una corrente I in un calorimetro per poi misurare la quantit`a di calore sviluppata in un assegnato intervallo di tempo

∆t = t − t0 ≡0 (ponendo t0 = 0, quale istante iniziale) Per poter enunciare una legge, allestiamo l’esperimento nel seguente modo:

Fase 1

Manteniamo costante la durata t, e facciamo variare l’intensit`a di corrente. Riportiamo i valori misurati in una tabella del tipo

W (energia) I (intensit`a di corrente)

W1 I1

W2 I2

... ...

Si ricava:

Wk ∝Ik2, k = 1, 2, ... (1)

Fase 2

Ripetiamo l’esperimento mantenendo I costante e variamo t:

W (energia) t (intervallo di tempo)

W1 t1

W2 t2

... ...

Si ricava

Wk ∝tk, k = 1, 2, ... (2)

Ne consegue che assumendo I, t come variabili indipendenti, l’energia W dissipata per effetto Joule

`e

W = RI2t, (3)

dove R > 0 `e un coefficiente di proporzionalit`a dipendente dal conduttore. La potenza dissipata `e P = ∂W

∂t = RI2 (4)

Il predetto coefficiente si chiamaresistenzadel ramo di circuito considerato. Una successiva analisi sperimentale restituisce la seguente espressione per la resistenza R:

R = ρl S,

1

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dove l e S sono rispettivamente lunghezza e sezione del conduttore, mentre ρ `e la resistivit`a o resistenza specifica del conduttore medesimo. In elettrotecnica viene utilizzato il sistema di unit`a di misura MKS, e la resistenza si misura in ohm (Ω). Dalla

R= P I2

vediamo che 1 Ω `e la resistenza di un conduttore che attraversato dalla corrente di 1 A, dissipa la potenza di 1 W. `E utile la seguente grandezza

G= 1 R denominataconduttanza e si misura in Siemens (S).

2 Legge di Ohm

Riprendiamo la (3) riscrivendola nella forma:

W = RI · It (5)

relativamente a un conduttore filiforme (cio`e la cui dimensione trasversale `e trascurabilmente piccola rispetto a quella longitudinale), schematizzato da un segmento orientato AB, come appare in fig. 1.

Notiamo innanzitutto che

It = q (t) ,

dove il secondo membro `e la carica elettrica che attraversa nel tempo t una sezione generica del con- duttore. Inoltre, l’energia W si identifica con il lavoro svolto nel tempo t, dalle forze che determinano il moto delle particelle elettricamente cariche dal punto A al punto B. Per quanto visto nel numero precedente, tale lavoro viene dissipato in calore per effetto Joule. Da un punto di vista per cos`ı dire, microscopico, ci`o `e dovuto agli urti tra le particelle cariche e la struttura reticolare componente il conduttore medesimo.

Figura 1: Tratto di un conduttore filiforme di resistenza R.

Segue

W(t) = RIq (t) Cio`e

RI = W(t) q(t)

ed `e manifestamente il lavoro svolto dalle forze agenti sulla carica positiva unitaria che percorre AB.

Tale lavoro `e la tensione elettrica o differenza di potenziale(d.d.p.) tra A e B. Scriviamo

V = RI (6)

che `e l’espressione matematica della legge di Ohm. Quindi W = V I · t,

2

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da cui la potenza

P = V I (7)

o ci`o che `e lo stesso

P = V2

R = RI2 (8)

Concludiamo questo numero, osservando che la resistenza R di un conduttore che obbedisce alla legge di Ohm, `e solitamente rappresentata dal simbolo di fig. 2.

Figura 2: Simbolo di una resistenza ohmica.

3 Generatore di f.e.m

E un componente elettrico in grado di generare una tensione tra due punti di un conduttore filiforme.` Se V `e la predetta tensione e I l’intensit`a di corrente circolante nel corrispondente circuito chiuso:

V I = potenza “apparentemente” generata

Per essere pi`u precisi, bisogna tener conto dell’inevitabile resistenza interna Ri del generatore. Infatti, la potenza generata `e

Pg = V I + RiI2 > V I (9)

Cio`e la potenza effettivamente generata `e maggiore della potenza apparentemente generata, a causa del termine di dissipazione interna RiI2. Per ragionare in termini di tensione, dobbiamo dividire primo e secondo membro dell’equazione precedente per I:

Pg

I = V + RiI > V

Il primo membro ha le dimensioni di una tensione, e si chiamaforza elettromotricedel generatore e solitamente `e indicata con l’acronimo f.e.m. Denotandola con il simbolo E:

E = V + RiI,

che coincide con la d.d.p. V solo in condizioni di idealit`a Ri = 0 o a circuito aperto (I = 0). In fig.

il simbolo utilizzato per un generatore.

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Figura 3: Generatore di f.e.m.

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