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Bologna, 27 giugno 2008 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

DECRETO LEGGE DEL 25 GIUGNO: LA PARALISI DEI CONTROLLI A TUTELA DEI CONSUMATORI PENALIZZA ANCHE GLI OPERATORI

L’Anci e l’ Unioncamere dell’ Emilia-Romagna sottolineano come anche sul territorio regionale stanno iniziando ad avvertirsi le conseguenze e i contraccolpi negativi dell’entrata in vigore di alcune norme di un provvedimento del Governo (il decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008), che dispongono l’immediata soppressione delle competenze camerali in tema di metrologia legale, sicurezza dei prodotti, legalizzazione delle firme con l’estero e attività sanzionatorie.

Variegate e complesse sono le funzioni che la nuova normativa ha di fatto paralizzato.

Innanzitutto le attività di collaudo, prima dell’immissione nel mercato, degli strumenti fabbricati per la metrologia legale, vale a dire l’accertamento preventivo che risultino costruiti in conformità a standard fissati dalla normativa internazionale, comunitaria e statale; in secondo luogo l’attività di verifica periodica, cioè l’accertamento del mantenimento nel tempo dell’affidabilità degli strumenti usati alla vendita (come le bilance, i misuratori di liquidi e le pompe di benzina) o utilizzati per rilevare dati da riportare in documenti legali o contabili (fatture, documenti di trasporto, inventari ecc.).

Per dare un’idea dell’ attività svolta in Emilia-Romagna, nel 2007 hanno operato 163 fabbricanti di strumenti di misura, con 586 verifiche in fabbrica da parte degli ispettori metrici; hanno utilizzato gli strumenti di misura 65.000 imprese, con 17.800 controlli; nel settore dei metalli preziosi operano circa 550 aziende, mentre sono 100 i centri tecnici abilitati alla taratura del tachigrafo digitale.

Questa gamma di attività di controllo del servizio metrico vengono trasferite dalla rete delle 9 Camere, presenti in ogni Provincia dell’Emilia-Romagna, ai 341 Comuni.

“L’assenza sia di un regime transitorio che del trasferimento delle risorse ai Comuni per coprire gli oneri derivanti dalle nuove attività e per reperire personale professionalizzato – spiega Antonio Gioiellieri, direttore dell’Anci Emilia-Romagna - rende impossibile organizzare modalità efficienti di gestione delle attività di controllo a livello comunale, anche in forma associata”.

Le norme sono entrate in vigore a partire dal 25 giugno determinando, non solo in Emilia-Romagna, ma in tutte le Regioni (tranne quelle a Statuto speciale) l’immediata interruzione delle attività per le quali alle Camere di commercio sono state tolte le competenze.

“Gli enti camerali -sottolinea Ugo Girardi, Segretario generale dell’Unioncamere Emilia- Romagna -sono stati costretti ad interrompere le attività programmate per il collaudo o la verifica periodica dei dispositivi di misura, con conseguenze pesanti per i fabbricanti degli strumenti, per i consumatori e, più in generale, per il rispetto degli adempimenti di fonte comunitaria. In tal modo – conclude Girardi - si vanificano gli investimenti effettuati in questi anni per disporre di figure professionali idonee a svolgere gli impegnativi compiti degli ufficiali metrici, che devono garantire la tutela della fede pubblica e il rispetto delle normative comunitarie, per l’affidabilità e la sicurezza dei prodotti”.

Un esempio aiuta a comprendere l’effetto delle nuove norme: basta pensare all’esigenza di controllare un distributore di carburante quando si guasta e deve essere riparato, oppure se va installato per la prima volta.

Anci e Unioncamere Emilia-Romagna chiedono pertanto un intervento urgente del Legislatore per sbloccare la situazione di paralisi dei controlli che si è creata, non solo nel territorio regionale.

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