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TUTTI I DIRITTI RISERVATI Vietata la riproduzione anche parziale

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TUTTI I DIRITTI RISERVATI Vietata la riproduzione anche parziale

Tutti i diritti di sfruttamento economico dell’opera appartengono alla Simone s.r.l.

(art. 64, D.Lgs. 10-2-2005, n. 30)

Altri volumi di interesse:

516/1 • Codice breve dell’Unione europea 516 • Codice del diritto internazionale E11/A • Codice dell’Unione europea esplicato

Il catalogo aggiornato è consultabile sul sito: www.simone.it ove è anche possibile scaricare alcune pagine saggio dei testi pubblicati

Revisione del testo a cura della dott.ssa Simonetta Gerli

L’elaborazione del testo, anche se curata con scrupolosa attenzione,

non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze Finito di stampare nel mese di giugno 2020

da «CBL Grafiche s.r.l.» – Napoli

per conto della SIMONE s.r.l. - Via F. Caracciolo, 11 - 80122 - Napoli Grafica di copertina Giuseppe Ragno

(3)

Il Manuale delle Politiche dell’Unione europea offre un quadro completo del di- ritto materiale dell’Unione, tracciando in modo chiaro ed esaustivo i diversi set- tori di competenza dell’UE: il mercato interno, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, le altre politiche interne e l’azione esterna dell’Unione.

L’emergenza epidemiologica 2020, che ha portato gravi conseguenze sul tessuto economico e sociale europeo, ha spinto l’Unione europea a definire varie iniziati- ve e misure per far fronte alla crisi sanitaria: all’indomani della riunione (in vide- oconferenza) del Consiglio europeo, tenutasi il 23 aprile 2020, sono stati stabiliti importanti principi di solidarietà, di coesione e di convergenza. È stato così rag- giunto l’accordo su un pacchetto del valore di 540 miliardi di euro per i lavorato- ri, le imprese e gli enti sovrani, operativo a partire da giugno 2020; si è convenu- to, poi, di lavorare per la creazione di un fondo per la ripresa urgente (Recovery Fund), che dovrà essere di entità adeguata, nonché mirato ai settori e alle aree geografiche dell’Europa maggiormente colpite. Nell’ambito dell’Eurogruppo è stato anche raggiunto l’accordo sull’utilizzo del MES, che ha provocato in Italia polemiche e contrasti all’interno dei partiti di maggioranza del Governo e tra quelli dell’opposizione.

Di tutto ciò è dato ampio spazio nella trattazione del Manuale. Tra le misure adot- tate si vuole evidenziare, inoltre, il regolamento UE 2020/672 del 19 maggio 2020, che istituisce uno strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), a seguito dell’epide- mia del COVID-19.

Il testo, inoltre, è stato puntualmente aggiornato alle più importanti novità nor- mative, che hanno toccato gran parte delle politiche interne dell’Unione. Tra i vari atti si segnalano, in particolare, il regolamento (UE) del 30 marzo 2020, n.

2020/460 sulle misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie, in risposta all’e- pidemia da COVID-19.

Per le sue caratteristiche, il Manuale rappresenta uno strumento utile per coloro

che devono sostenere esami e concorsi e per l’aggiornamento professionale.

(4)

Indice

PARTE I

MERCATO INTERNO E SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA

Capitolo 1: Lo spazio senza frontiere interne

1. L’articolo 3 TUE ... Pag. 7

2. L’unione doganale ... » 8

3. Attuazione dell’unione doganale... » 9

A) L’unificazione interna ... » 9

B) L’unificazione esterna e la tariffa doganale comune ... » 10

4. Il Libro bianco per il completamento del mercato interno ... » 11

A) Gli obiettivi del Libro bianco ... » 11

B) Le barriere fisiche ... » 11

C) Le barriere tecniche ... » 11

D) Le barriere fiscali ... » 12

5. La realizzazione del mercato interno ... » 12

6. Il coordinamento delle politiche economiche e l’unione monetaria ... » 13

Capitolo 2: La libera circolazione delle merci 1. La soppressione delle barriere doganali ... » 14

2. L’attuale regime di transito delle merci ... » 14

A) Scambi tra paesi membri ... » 14

B) Scambi tra paesi membri attraverso paesi terzi ... » 14

C) Scambi con paesi terzi ... » 15

D) Il divieto di restrizioni quantitative e di misure ad effetto equivalente ... » 15

E) Le deroghe al divieto di restrizioni quantitative ... » 16

F) La cooperazione doganale ... » 16

3. Le barriere tecniche e il principio del mutuo riconoscimento ... » 18

4. Le barriere fiscali e il riavvicinamento delle legislazioni nazionali ... » 18

A) Le disposizioni dei trattati ... » 18

B) L’armonizzazione IVA ... » 19

C) Le accise ... » 21

D) Le imposte dirette ... » 21

Capitolo 3: La libera circolazione delle persone 1. Lavoratori subordinati e lavoratori autonomi ... » 23

2. I lavoratori subordinati ... » 24

A) Principi fondamentali ... » 24

B) L’attuazione della libertà di circolazione per i lavoratori subordinati ... » 24

C) Le eccezioni alla libera circolazione dei lavoratori ... » 27

D) Il sistema della sicurezza sociale ... » 28

(5)

3. Il diritto di stabilimento ... Pag. 28

A) Definizione ... » 28

B) Attuazione del diritto di stabilimento ... » 30

C) Il mutuo riconoscimento dei titoli di studio ... » 31

4. La disciplina relativa al diritto di libera circolazione e soggiorno ... » 33

5. Gli Accordi di Schengen e l’abolizione dei controlli alle frontiere ... » 34

A) La firma degli Accordi e le successive adesioni ... » 34

B) L’Accordo di Schengen integrato nel diritto dell’Unione ... » 35

C) I principi fondamentali ... » 36

Capitolo 4: La libera prestazione di servizi e il movimento dei capitali 1. La libera prestazione di servizi ... » 37

2. La direttiva relativa ai servizi nel mercato interno (direttiva Bolkestein) ... » 38

3. La libera circolazione dei capitali ... » 39

Capitolo 5: Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia 1. La disciplina generale ... » 41

2. Controlli alle frontiere, visti, asilo e immigrazione ... » 43

A) Gestione delle frontiere esterne ... » 43

B) La politica comune dei visti ... » 46

C) La politica comune di asilo ... » 46

D) La politica comune dell’immigrazione... » 50

3. Misure adottate per garantire un elevato livello di sicurezza ... » 53

A) Lotta contro il razzismo e la xenofobia ... » 54

B) Lotta contro la criminalità organizzata e contro il terrorismo ... » 54

4. La cooperazione giudiziaria in materia civile ... » 58

A) La cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale: la Convenzione di Bruxelles del 1968 ... » 58

B) Gli interventi dell’Unione nel settore ... » 58

C) La cooperazione tra gli Stati e la collaborazione internazionale ... » 61

5. La cooperazione giudiziaria in materia penale ... » 62

A) Il riconoscimento reciproco delle sentenze e delle decisioni giudiziarie ... » 62

B) Il ravvicinamento delle legislazioni ... » 63

C) L’Eurojust ... » 64

D) La Procura europea ... » 65

E) La Rete giudiziaria europea ... » 66

6. La cooperazione di polizia ... » 67

A) Il ruolo dell’EUROPOL ... » 67

7. Il ruolo della Corte di giustizia nella cooperazione giudiziaria in materia penale e di polizia ... » 68

PARTE II LE POLITICHE INTERNE DELL’UNIONE Capitolo 1: La politica agricola e la politica della pesca 1. Le ragioni della politica agricola ... » 71

2. Gli obiettivi della PAC ... » 72

(6)

265 Indice

3. I principi fondamentali della PAC ... Pag. 72

4. La gestione della politica agricola comune ... » 73

A) Caratteristiche ... » 73

B) Il regime dei prezzi ... » 73

C) Gli scambi con i paesi terzi ... » 74

D) Le organizzazioni comuni di mercato (OCM) ... » 74

5. L’evoluzione della PAC ... » 75

A) Le prime riforme ... » 75

B) La revisione del 2003 ... » 76

6. La riforma della PAC 2014-2020 ... » 77

A) I regolamenti generali ... » 77

B) Le norme sui pagamenti diretti agli agricoltori e la nuova OCM unica ... » 78

7. Il finanziamento della politica agricola e dello sviluppo rurale ... » 81

A) Il FEAGA (Fondo europeo agricolo di garanzia) ... » 81

B) Il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) ... » 82

C) Altre fonti di finanziamento ... » 82

8. Le riflessioni sulla PAC 2021-2027 ... » 83

9. La politica della pesca e il FEAMP ... » 84

Capitolo 2: La politica comune nel settore dei trasporti e le reti transeuropee 1. La realizzazione di un sistema coordinato ... » 86

2. Gli obiettivi ... » 86

3. Le realizzazioni ... » 86

4. Trasporti su strada ... » 87

5. Trasporti ferroviari ... » 87

6. Trasporti marittimi e aerei ... » 88

A) Il trasporto marittimo... » 88

B) Il trasporto aereo ... » 89

7. Le reti transeuropee ... » 90

Capitolo 3: La politica della concorrenza 1. Le regole della concorrenza nel mercato interno ... » 92

2. Il divieto di intese recanti pregiudizio alla concorrenza ... » 93

A) Nozione ... » 93

B) Le diverse tipologie di intese... » 93

C) L’applicabilità del divieto ... » 94

3. Il divieto di abuso di posizione dominante ... » 96

A) Nozione ... » 96

B) L’accertamento della detenzione di una posizione dominante ... » 96

4. Le procedure di applicazione degli artt. 101 e 102 TFUE ... » 97

A) L’attività del Consiglio ... » 97

B) Il potere di vigilanza della Commissione ... » 98

C) Il ruolo dei giudici nazionali ... » 100

5. La disciplina europea delle imprese pubbliche e delle imprese incaricate della gestio- ne di servizi di interesse economico generale ... » 100

A) Finalità della disciplina europea e nozione di impresa pubblica ... » 100

B) Le imprese di gestione dei servizi di interesse economico generale ... » 101

(7)

6. La disciplina degli aiuti di Stato... Pag. 101

A) Aiuti pubblici alle imprese ... » 101

B) Il vantaggio economico ... » 102

C) L’incidenza o pregiudizio agli scambi ... » 102

D) La selettività o specificità ... » 103

E) Trasferimento di risorse pubbliche ... » 103

F) Aiuti compatibili e aiuti che possono essere considerati compatibili ... » 103

G) Il controllo sugli aiuti esistenti ... » 105

H) Il controllo sugli aiuti modificati o di nuova istituzione ... » 106

7. La concentrazione di imprese ... » 107

8. Rapporti tra la normativa europea e la normativa antitrust italiana ... » 108

Capitolo 4: La politica economica e monetaria 1. Dal Trattato di Roma al Trattato di Lisbona... » 109

A) Il Trattato di Roma ... » 109

B) Il Sistema monetario europeo (SME) e lo SME-2 ... » 109

C) L’Atto unico europeo e il Rapporto Delors ... » 111

D) La disciplina vigente ... » 111

2. La politica economica e il controllo delle finanze pubbliche ... » 112

A) Le disposizioni sul coordinamento della politica economica ... » 112

B) La procedura dei disavanzi eccessivi (art. 126 TFUE) ... » 113

C) Il Patto di stabilità e crescita... » 115

D) Il Meccanismo europeo di stabilità (MES)... » 116

E) Il rafforzamento della governance economica dell’Unione ... » 118

F) Il Fiscal Compact del 2012 ... » 120

3. La politica monetaria... » 121

A) La politica monetaria come competenza esclusiva ... » 121

B) Il Rapporto Delors ... » 121

C) Le tappe di avvicinamento all’euro ... » 122

D) Gli Stati che adottano l’euro ... » 124

E) Gli Stati che non adottano l’euro (Stati membri con deroga)... » 125

4. Gli organismi che gestiscono la politica monetaria ... » 126

A) Il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC) ... » 126

B) La Banca centrale europea (BCE) ... » 127

5. Rapporti fra la politica monetaria e le altre politiche economiche ... » 127

A) Il Consiglio dei ministri dell’economia e delle finanze (ECOFIN)... » 128

B) Il Comitato economico e finanziario ... » 128

C) L’Eurogruppo ... » 129

D) La Troika ... » 129

6. Verso l’unione bancaria ... » 130

A) Introduzione... » 130

B) Il sistema europeo di vigilanza ... » 131

Capitolo 5: La coesione economica, sociale e territoriale 1. La coesione economica e sociale europea ... » 132

2. Evoluzione della politica regionale ... » 133

A) I Trattati istitutivi ... » 133

(8)

267 Indice

B) L’Atto unico europeo ... Pag. 133

C) Il Trattato di Maastricht ... » 134

3. Gli strumenti per l’attuazione della coesione economica, sociale e territoriale ... » 134

4. La disciplina UE sulla politica di coesione ... » 135

5. I fondi strutturali ... » 136

A) Nozione ... » 136

B) Evoluzione della disciplina ... » 137

C) Principi generali e di funzionamento... » 137

D) Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ... » 138

E) Il Fondo sociale europeo (FSE) ... » 138

6. Altri finanziamenti e fondi europei d’investimento ... » 139

A) Il Fondo di coesione ... » 139

B) Il FEASR e il FEAMP ... » 139

C) Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) ... » 139

D) I finanziamenti della BEI ... » 140

E) I fondi di solidarietà e di aiuti agli indigenti ... » 140

F) La sovvenzione globale ... » 141

7. La programmazione degli interventi ... » 141

8. I sistemi di valutazione, gestione e controllo degli interventi ... » 143

A) Valutazione ... » 143

B) Organi di gestione e controllo ... » 144

C) Il sistema di sorveglianza ... » 144

9. Le iniziative dell’Unione... » 145

10. La cooperazione territoriale europea ... » 145

Capitolo 6: La politica per le imprese Sezione Prima La politica industriale 1. Una competenza orizzontale ... » 147

2. La nascita della politica industriale ... » 147

3. Dagli anni ’70 al completamento del mercato interno ... » 148

4. La disciplina vigente ... » 149

5. Marchi e brevetti ... » 150

Sezione Seconda Il diritto societario 6. Il divario delle discipline in campo societario ... » 152

7. Il diritto europeo delle società ... » 152

8. La società europea (SE) ... » 153

9. La società cooperativa europea (SCE) ... » 153

10. La cooperazione tra imprese dell’Unione: il GEIE ... » 154

11. L’abolizione degli ostacoli tecnici ... » 155

Sezione Terza La politica a favore delle piccole e medie imprese (PMI) 12. Il cammino della politica dell’Unione a favore delle PMI ... » 155

13. La definizione di PMI... » 156

(9)

14. Attività di cooperazione ... Pag. 157

15. La Carta europea delle PMI e i programmi dell’Unione europea ... » 158

16. Gli strumenti finanziari e il FEI ... » 158

17. La politica del turismo ... » 159

Capitolo 7: Politica di ricerca e sviluppo tecnologico e politica dello spazio 1. L’Atto unico europeo ... » 160

2. Ricerca e sviluppo nei Trattati... » 160

3. Il programma quadro «Orizzonte 2020» (2014-2020) ... » 161

4. L’attività di ricerca diretta dell’Unione: il Centro comune di ricerca (CCR) ... » 162

5. La società dell’informazione ... » 163

6. La politica spaziale europea ... » 164

Capitolo 8: La politica dell’ambiente 1. L’attenzione dell’Unione al tema dell’ambiente ... » 165

2. Evoluzione della tutela dell’ambiente ... » 165

A) Le origini della politica ambientale ... » 165

B) La fase intermedia e la nascita dei programmi d’azione ... » 166

C) L’introduzione della tutela dell’ambiente nei Trattati ... » 166

3. La disciplina vigente ... » 167

A) Gli obiettivi ... » 167

B) I principi ispiratori ... » 167

C) I criteri di valutazione ... » 169

D) Il processo decisionale... » 169

E) Le competenze degli Stati membri ... » 169

F) Il settimo programma d’azione in favore dell’ambiente ... » 170

4. Trasversalità della tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile ... » 172

5. I settori di intervento ... » 172

A) L’inquinamento atmosferico ... » 172

B) L’inquinamento delle acque ... » 174

C) Lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti ... » 174

D) La protezione della fauna e della flora ... » 174

E) L’inquinamento acustico da rumore ... » 175

6. L’Agenzia europea per l’ambiente ... » 175

7. Il coinvolgimento delle imprese: l’eco-auditing e l’ecolabel ... » 175

A) L’eco-auditing ... » 175

B) L’ecolabel ... » 176

8. La tutela penale dell’ambiente ... » 176

9. L’approvvigionamento energetico ... » 177

A) La politica dell’energia ... » 177

B) La Carta europea dell’energia ... » 179

10. La protezione civile ... » 179

Capitolo 9: La politica sociale, dell’occupazione e della formazione professionale 1. Evoluzione della disciplina ... » 181

A) La connessione tra la politica dell’occupazione e la politica sociale ... » 181

B) Dal Trattato di Roma al Trattato di Nizza ... » 181

(10)

269 Indice

2. La politica sociale ... Pag. 182

A) La disciplina generale ... » 182

B) Il processo decisionale ... » 185

3. I principali settori di intervento nella politica sociale ... » 185

A) Il divieto di discriminazioni in ambito lavorativo ... » 185

B) Parità di trattamento tra uomini e donne ... » 186

C) Armonizzazione dei rapporti lavorativi e ambiente di lavoro ... » 187

D) Il dialogo sociale ... » 188

4. Il coordinamento delle politiche occupazionali ... » 189

A) Le disposizioni del Trattato di Amsterdam ... » 189

B) L’attività di coordinamento ... » 190

C) Il Comitato per l’occupazione ... » 191

D) Gli sviluppi della politica occupazionale europea ... » 191

E) La Strategia europea per la crescita e l’occupazione: Europa 2020 ... » 193

F) Il Patto per la crescita e l’occupazione ... » 194

5. La politica di formazione professionale ... » 194

A) Gli obiettivi ... » 194

B) Gli organismi di formazione professionale ... » 195

Capitolo 10: Istruzione, cultura e audiovisivi 1. L’azione dell’Unione ... » 196

2. L’istruzione ... » 196

A) Le priorità dell’intervento dell’Unione ... » 196

B) Programmi e azioni dell’Unione ... » 197

C) Il quadro strategico per la cooperazione nel settore dell’istruzione e della forma- zione ... » 198

3. La cultura ... » 199

4. La promozione del settore degli audiovisivi ... » 200

Capitolo 11: Salute e tutela dei consumatori 1. Disposizioni generali ... » 201

2. La sanità pubblica ... » 201

3. La tutela dei consumatori ... » 203

A) Il Trattato ... » 203

B) Le azioni dell’Unione europea a favore dei consumatori... » 204

4. La sicurezza dei prodotti alimentari ... » 205

PARTE III LE POLITICHE ESTERNE E L’AZIONE ESTERNA DELL’UNIONE EUROPEA Capitolo 1: La politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) 1. La ricerca di un’unione politica europea ... » 209

A) Evoluzione storica ... » 209

B) Dai progetti di unificazione politica alla collaborazione politica ... » 209

C) La Dichiarazione di Stoccarda ... » 210

(11)

D) La cooperazione politica nell’Atto unico europeo ... Pag. 210

E) La cooperazione politica dopo il Trattato di Maastricht... » 211

2. La politica estera e di sicurezza comune (PESC) nel Trattato vigente ... » 212

3. Gli obiettivi della PESC ... » 213

4. La gestione della PESC ... » 214

A) Le istituzioni ... » 214

B) Gli Stati membri ... » 215

C) L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza .... » 216

D) Gli organi operativi della PESC ... » 218

5. Gli atti e le procedure in ambito PESC ... » 218

A) Gli atti della PESC ... » 219

B) Il processo decisionale... » 220

6. La politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) ... » 221

A) La situazione nel dopoguerra ... » 221

B) La difesa comune dopo Maastricht ... » 222

C) La politica di sicurezza e di difesa comune nel Trattato vigente... » 223

D) Gli organi politici e militari di gestione ... » 225

E) I rapporti con la NATO ... » 226

Capitolo 2: La politica commerciale comune 1. Il fondamento della politica commerciale: l’unione doganale ... » 227

2. La disciplina nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea ... » 227

3. L’Unione e i rapporti commerciali nell’ambito del GATT e del WTO ... » 228

4. Le misure di protezione commerciale ... » 230

Capitolo 3: Le altre politiche «esterne» 1. La cooperazione ... » 231

A) Cooperazione allo sviluppo ... » 231

B) Cooperazione economica, finanziaria e tecnica con i paesi terzi ... » 232

2. L’aiuto umanitario ... » 233

3. La politica europea di vicinato (PEV) ... » 233

4. La clausola di solidarietà ... » 235

Capitolo 4: Gli accordi internazionali 1. La personalità giuridica dell’Unione ... » 236

A) La personalità giuridica delle organizzazioni internazionali ... » 236

B) La personalità giuridica internazionale dell’Unione ... » 236

C) La personalità giuridica di diritto interno dell’Unione ... » 237

2. Disciplina degli accordi internazionali ... » 237

3. Il procedimento di conclusione degli accordi ... » 239

A) L’iter procedurale ... » 239

B) Il ruolo del Parlamento europeo ... » 240

C) Il parere della Corte di giustizia e le modifiche dei trattati ... » 241

D) Rango degli accordi internazionali ... » 241

4. Gli accordi commerciali ... » 241

5. Gli accordi di associazione... » 242

6. Gli accordi di cooperazione economica, finanziaria e tecnica con i paesi terzi ... » 243

(12)

271 Indice

Capitolo 5: Le relazioni con le altre organizzazioni internazionali

1. L’articolo 220 TFUE ... Pag. 244

2. L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ... » 244

3. Il Consiglio d’Europa ... » 245

4. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ... » 246

5. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ... » 247

Capitolo 6: Accordi di cooperazione e accordi di stabilizzazione 1. Cambiamenti nell’Europa centro-orientale ... » 248

2. Gli accordi di partenariato e di cooperazione ... » 250

3. I rapporti con gli Stati balcanici ... » 251

4. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) ... » 252

A) Gli obiettivi ... » 252

B) Le attività della BERS ... » 252

Capitolo 7: I rapporti con le altre aree geografiche 1. Le relazioni internazionali... » 254

2. I rapporti con i paesi ACP e l’Accordo di Cotonou ... » 254

3. Lo Spazio economico europeo (SEE) ... » 256

4. Gli Stati dell’America del nord: Stati Uniti e Canada... » 256

5. I rapporti euromediterranei ... » 258

6. I rapporti con l’Asia ... » 259

7. L’America Latina ... » 260

8. Australia e Nuova Zelanda ... » 261

(13)

pp. 2208 • e 26,00

Il Codice breve dell’Unione Europea (Editio minor) giunge alla sua undicesima edizione in una fase estremamente delicata dell’Unione europea: in concomitanza con il recesso del Regno Unito (1° febbraio 2020) e mentre sarebbe dovuto iniziare, immediatamente, il negoziato relativo alle future relazioni dell’Unione con il suo ex Stato membro, è sopraggiunta la pandemia da COVID-19.

È in questo clima denso di incertezze ed inquietudini che si procede al necessario aggiornamento del Codice, essendo trascorsi tre anni dalla precedente edizione. Vi si dà conto, come d’abitudine, delle molteplici modifiche, nel frattempo intervenute, in svariati atti di diritto secondario dell’UE di valenza istituzionale.

Il testo, tuttavia, mantiene inalterate le caratteristiche evidenziate fin dalla prima edizione del luglio 2004: raccoglie sistematicamente i testi normativi fondamentali che disciplinano l’assetto istituzionale-organiz- zativo dell’Unione.

L’opera s’indirizza agli studenti universitari, ai candidati ai concorsi e agli esami di idoneità professionale, nonché a coloro che vogliono intra- prendere le carriere internazionali, soprattutto presso le istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Unione. Inoltre, il Codice è rivolto agli amministratori pubblici e, più in generale, agli operatori del diritto e dell’economia, per i quali la conoscenza dei trattati istitutivi e degli atti dell’UE è divenuta ormai necessità imprescindibile.

OP13 • Codice dell’Unione europea operativo

pp. 2560 • e 150,00

con la prefazione di José Manuel Durão Barroso

Il Codice dell’Unione europea operativo, diretto dal Prof. Carlo Cur- ti Gialdino, rappresenta il primo commentario in lingua italiana delle disposizioni dei Trattati dell’Unione europea nella versione consolidata a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Questo volume intende contribuire ad una più ampia conoscenza del Diritto dell’Unio- ne europea tra gli operatori del diritto (avvocati e magistrati in primis), nonché fra studiosi, docenti e discenti delle Facoltà giuridiche italiane.

L’opera, inoltre, si dimostra particolarmente utile per affrontare i con- corsi di alto livello nelle amministrazioni pubbliche italiane, per gli esami di Stato finalizzati alle professioni giuridiche e per le selezioni effettuate da istituzioni, organi e agenzie europee. L’impianto grafico del Codice consente una rapida ed efficace consultazione del testo e privi- legia l’approccio fondato sulla giurisprudenza e sulle prassi delle isti- tuzioni, evidenziandone i punti di forza insieme alle sue criticità. I commenti, articolo per articolo, permettono di cogliere l’origine della disposizione, la ratio nonché l’ambito di applicazione. Ampio spazio, infine, è riservato agli sviluppi i giurisprudenziali, mentre le soluzioni avanzate dalla dottrina sono state richia- mate soprattutto con riguardo alle questioni non ancora oggetto di giurisprudenza consolidata o relative a que- stioni particolarmente controverse.

(14)

Capitolo 7

Politica di ricerca e sviluppo tecnologico e politica dello spazio

Sommario

1. L’Atto unico europeo. - 2. Ricerca e sviluppo nei Trattati. - 3. Il programma quadro «Orizzonte 2020» (2014-2020).

4. L’attività di ricerca diretta dell’Unione: il Centro comune di ricerca (CCR). - 5. La società dell’informazione.

6. La politica spaziale europea.

1. L’Atto unico europeo

La ricerca costituisce, con l’istruzione e l’innovazione, il cosiddetto «triangolo della co- noscenza», fondamentale, attraverso l’interazione tra mondo accademico e mondo impren- ditoriale, per la realizzazione di un’economia dinamica e ad alto tasso di efficienza.

Originariamente il Trattato CEE non conteneva una compiuta disciplina di tale settore e le di- sposizioni in materia erano adottate in base al principio dei poteri impliciti previsto dall’art. 235 TCEE, poi divenuto art. 308 TCE (oggi art. 352 TFUE). Nel 1974 il Consiglio decise una prima attuazione di una vera politica nel settore mediante le ricerche affidate ai laboratori del Centro comune di ricerca (CCR), comparto di più istituti distribuiti tra le sedi di Ispra (Italia), Karlsruhe (Germania), Petten (Paesi Bassi), Geel (Belgio) e Siviglia (Spagna). Nel 1983, l’evidenza del progresso tecnologico, maturato nel frattempo, e della sua sicura incidenza sulla competitività del sistema produttivo portò all’adozione del primo programma quadro in materia.

A colmare la lacuna del Trattato è stato, però, solo l’Atto unico, che ha introdotto il Titolo XV (ora divenuto XIX). La normativa si proponeva di favorire lo sviluppo della ricerca e della tecnologia mediante azioni dirette ad incentivare la collaborazione tra imprese, centri di ricerca ed organizzazioni internazionali. Con il Trattato di Lisbona è stata introdotta, nel contesto normativo, la possibilità da parte dell’Unione di elaborare una politica spaziale europea al fine di favorire il progresso tecnico e scientifico, la competitività industriale e l’attuazione delle sue politiche (art. 189 TFUE).

2. Ricerca e sviluppo nei Trattati

La disciplina della ricerca e dello sviluppo tecnologico scaturita dall’Atto unico europeo rappresenta un punto di riferimento per quella attualmente in vigore, la quale ne ha eredi- tato la struttura incentrata su un programma quadro per la ricerca a carattere pluriennale.

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea contiene 12 articoli dedicati ai settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dello spazio (artt. 179-190 TFUE), alcuni dei quali introdotti ex novo dal Trattato di Maastricht, altri riletti in una nuova versione.

L’obiettivo proposto è quello di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’Unione con la realizzazione di uno spazio europeo della ricerca (European Research Area, ERA) nel quale i ricercatori, le conoscenze scientifiche e le tecnologie circolino liberamente,

Edizioni Simone - Vol. 47 Diritto dell’Unione europea

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di favorire lo sviluppo della sua competitività, inclusa quella dell’industria europea, e di promuovere le azioni di ricerca ritenute necessarie.

In vista di tali scopi, l’art. 180 TFUE dispone che l’Unione integri l’azione degli Stati mem- bri e adotti una serie di misure volte a favorire:

— l’attuazione di programmi di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione, promuoven- do la cooperazione con e tra le imprese, i centri di ricerca e le università;

— la promozione della cooperazione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostra- zione dell’Unione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali;

— la diffusione e valorizzazione dei risultati delle attività in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione dell’Unione;

— l’impulso alla formazione e alla mobilità dei ricercatori dell’Unione.

L’azione si svolge, come detto, attraverso i programmi quadro pluriennali (art. 182 TFUE), gestiti dalla Commissione, cui si ricollegano i programmi specifici. Il programma quadro fissa gli obiettivi da realizzare, indica, a grandi linee, le azioni da compiere, stabilisce il budget da impiegare e le quote rispettive per ciascuna delle azioni previste; esso è adottato dal Consiglio e dal Parlamento, secondo la procedura legislativa ordinaria.

I programmi specifici, invece, sono adottati dal Consiglio secondo una procedura legislativa speciale e previa consultazione del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale.

Nella gestione della politica di ricerca la Commissione è assistita da un comitato, istituito ai sensi del regola- mento (UE) n. 182/2011. Si tratta del Comitato europeo dello spazio europeo della ricerca (CSER), un co- mitato politico strategico con funzioni consultive, che fornisce consulenza al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri su tutte le questioni legate alla ricerca e all’innovazione. Presieduto dalla Commissione e da un rappresentante eletto di uno Stato membro, esso può riunirsi in due formazioni:

— il gruppo ad alto livello per la programmazione congiunta, che contribuisce alla preparazione delle discus- sioni e delle decisioni del Consiglio;

— il forum strategico per la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale, che fornisce consulenza al Consiglio e alla Commissione sull’attuazione di un partenariato europeo nel settore della cooperazione in- ternazionale in campo scientifico e tecnologico.

3. Il programma quadro «Orizzonte 2020» (2014-2020)

Per il periodo 2014-2020 è previsto che tutte le attività finanziate attraverso il settimo pro- gramma quadro continuino ad essere sviluppate dal nuovo programma quadro di ricerca e innovazione «Orizzonte 2020», adottato con regolamento (UE) 1291/2013 dell’11 di- cembre 2013.

Il programma è destinato al perseguimento delle seguenti tre priorità:

— generare una scienza di alto livello per rafforzare l’eccellenza scientifica dell’Unione a livello internazionale;

— promuovere una leadership industriale che sostenga l’attività economica;

— innovare per poter meglio affrontare le sfide sociali e rispondere, in tal modo, alle prio- rità individuate dalla Strategia «Europa 2020».

Il nuovo programma Orizzonte 2020 riunisce, oltre alle attività del settimo programma quadro quelle in materia di innovazione contenute nel programma quadro «Competitività e innovazione» e quelle svolte dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (IET).

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162 Parte II: Le politiche interne dell’Unione All’inizio del 2009 (vedi doc. 2009/C 25/01, in GUUE C 25 del 31-1-2009) il Consiglio ha approvato la «Visio- ne 2020 per lo Spazio europeo della ricerca (SER)», che ribadisce il ruolo chiave del SER e fissa al 2020 la data entro la quale tutti gli attori interessati beneficeranno pienamente di quella «quinta libertà» prospettata dal Consiglio europeo del 13 e 14 marzo 2008 come necessaria per eliminare gli ostacoli che si frappongono alla libera circolazione dei ricercatori, della conoscenza e delle tecnologie, incentivando una sana concorrenza scien- tifica e garantendo un livello di cooperazione e coordinamento adeguato. Oltre al programma quadro di ricerca e sviluppo esistono a livello europeo una serie di altre importanti iniziative come il Programma di ricerca EUREKA e la cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica COST. Operano organismi scientifici in- tergovernativi, quali l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare – CERN, l’Agenzia spaziale europea – ESA, l’Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell’emisfero australe – ESO, il Laboratorio europeo di biologia molecolare – EMBL, la Fondazione europea della scienza (FES). Tra gli sviluppi più significativi è da segnalare l’approvazione del reg. (CE) n. 723/2009, che prevede la normativa applicabile ad un consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca (European Research Infrastructure Consortium – ERIC).

4. L’attività di ricerca diretta dell’Unione: il Centro comune di ricerca (CCR)

L’attività dell’Unione nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico non si esaurisce nell’adozione di programmi (generali e specifici) e nel finanziamento di azioni avviate dai singoli Stati membri; l’Unione, infatti, dispone di una propria struttura organizzativa e operativa, il Centro comune di ricerca (CCR), contemplato dal Trattato Euratom come Centro nucleare comune di ricerca.

Il CCR, che rientra tra i servizi della Commissione europea, si compone di otto distinti istituti di cui i quattro più importanti sono situati ad Ispra (VA), mentre gli altri si trovano in Olanda, Belgio, Germania e Spagna, e può contare su ricercatori provenienti da tutti gli Stati membri e da diversi ambiti di studio.

Il Centro conduce prevalentemente attività di ricerca per conto della Commissione, finan- ziata interamente dal bilancio dell’Unione, in una pluralità di settori: sicurezza nucleare, controllo satellitare a distanza, ricerche di materiali, ambiente, informazione tecnologica e sistemi ingegneristici.

Le azioni speciali dell’unione nella lotta al COVID-19

La Commissione europea, in prima linea nel sostenere la ricerca e l’innovazione e nel coordinare gli sforzi di ricerca europei e globali (inclusa la preparazione alle pandemie), nel 2020 ha avviato diverse azioni speciali, oltre a quelle passate e in corso collegate al coronavirus. Queste riguardano tratta- menti e vaccini, lo sviluppo di diagnostica, l’epidemiologia, la preparazione e la risposta ai focolai. Tra queste, sono state lanciate 10 azioni prioritarie del primo Piano d’Azione ERAvsCorona, scaturito dal confronto tra i servizi della Commissione e i ministeri nazionali, per affrontare l’emergenza del Coronavirus. Si tratta di misure chiave, attivate dalla Commissione e dagli Stati membri, per coordi- nare, condividere e aumentare congiuntamente il sostegno alla ricerca e all’innovazione, in linea con gli obiettivi e gli strumenti della European Research Area. Tra le priorità principali individuiamo:

— il coordinamento dei finanziamenti per la ricerca e l’innovazione contro il Coronavirus;

— l’estensione e il sostegno di grandi studi clinici nell’Unione per la gestione clinica dei pazienti af- fetti da Coronavirus;

— i nuovi finanziamenti per approcci innovativi e rapidi, in materia di salute, per rispondere al coro- navirus e fornire risultati veloci e un alto livello di preparazione dei sistemi sanitari;

— il forte sostegno alle aziende innovative;

— le nuove opportunità da creare per altre fonti di finanziamento, che contribuiscano alle azioni di ricerca sul Coronavirus;

— l’istituzione di una task force ad hoc di alto livello per la ricerca sul Coronavirus;

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— la messa a disposizione della comunità scientifica dei servizi delle infrastrutture di ricerca europee;

— la creazione di una piattaforma europea per lo scambio dei dati sul Covid-19.

Inoltre, nell’ambito del programma di ricerca e innovazione, Orizzonte 2020, la Commissione ha predisposto 122 milioni di euro finalizzati alle attività di ricerca urgenti relative al coronavirus, consen- tendo di comprendere meglio gli impatti comportamentali e socioeconomici della pandemia.

Si tratta di un invito a presentare proposte di progetti che, integrando le azioni precedenti dirette a sviluppare test diagnostici, terapie e vaccini, rafforza la capacità di produzione e la possibilità di tro- vare soluzioni che siano disponibili in tempi brevi al fine di rispondere rapidamente alle esigenze del momento.

I progetti finanziati consentirebbero di veicolare nuovamente la produzione per la fabbricazione, in tempi brevi, di forniture e attrezzature mediche essenziali, necessarie per la diagnosi, la cura e la prevenzione, di sviluppare tecnologie mediche e strumenti digitali per migliorare l’individuazione, la sorveglianza e l’assistenza ai pazienti. Inoltre le nuove ricerche si baseranno su grandi gruppi di pazienti in tutta Europa.

Il bisogno per l’Europa e per il mondo di trovare soluzioni innovative per contenere e attenuare la pandemia e migliorare l’assistenza ai pazienti anche post-guarigione, ai gruppi vulnerabili, al perso- nale socio-sanitario, spinge la Commissione a fare avviare il più rapidamente possibile i lavori di ri- cerca e mira a conseguire quanto più presto possibile i risultati.

5. La società dell’informazione

Nell’ambito della politica di ricerca e sviluppo tecnologico, un’attenzione di primo piano è rivolta al monitoraggio della rivoluzione tecnologica, che è prevista dall’intera filiera delle attività economiche e sociali. Il progresso delle telecomunicazioni, della multimedialità e della tecnologia in generale è divenuto, infatti, un indicatore della qualità della vita.

L’importanza che le tecnologie dell’informazione (IT – Information Technology) rivestono nella vita moderna ha condotto l’Unione ad istituire la Direzione generale per la società dell’informazione, cui spetta il compito di definire e attuare la politica della Commissione in materia di società dell’informazione.

La politica dell’Unione in materia si propone una triplice funzione:

— regolamentare l’uso degli strumenti messi a disposizione dalla società dell’informazione attraverso una più ampia apertura degli scambi all’interno del mercato unico europeo, la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e la definizione di norme armonizza- te che consentano l’utilizzo di specifiche apparecchiature su tutto il territorio europeo evitando la creazione di barriere tecniche (si pensi allo sviluppo della tecnologia GSM);

— stimolare il settore mediante politiche volte a sviluppare nuovi prodotti e tecnologie e ad incentivare l’introduzione di nuovi servizi elettronici e transazioni online (eBusiness);

— sfruttare i vantaggi della società dell’informazione in modo da trarre il massimo be- neficio possibile dagli strumenti che questa mette a disposizione, attraverso, ad esempio, i servizi della pubblica amministrazione online (eGovernment), la sanità online (eHealth), la partecipazione elettronica dei cittadini (eInclusion) e l’apprendimento elettronico a distanza (eLearning).

Nel novembre 2009 è stato approvato il pacchetto Telecom, che modifica la normativa UE in materia di teleco- municazioni al fine di rafforzare i diritti degli utenti telefonici e di Internet. In particolare il pacchetto introduce la direttiva 2009/140/CE, che unifica la precedente normativa in materia di reti e servizi, accesso e interconnes- sioni e autorizzazioni e istituisce l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC).

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164 Parte II: Le politiche interne dell’Unione Nell’ambito della Strategia Europa 2020, con comunicazione del 26 agosto 2010 la Commissione ha presenta- to un ambizioso documento, l’Agenda digitale europea, con cui si intende contribuire alla crescita e diffonde- re tra tutte le fasce sociali i benefici derivanti dall’era digitale. Ciò attraverso la previsione di una serie di inter- venti di attuazione, 31 dei quali dovrebbero essere di carattere legislativo.

L’Agenda indica sette aree prioritarie d’azione:

— la creazione di un mercato unico del digitale;

— una più estesa interoperabilità;

— una maggiore fiducia in Internet e nella sua sicurezza;

— un accesso molto più veloce ad Internet;

— investimenti più consistenti nel settore della ricerca e dello sviluppo;

— un miglioramento dell’alfabetizzazione e dell’inclusione digitali;

— l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per far fronte alle sfide che la società si trova ad affrontare, come il cambiamento climatico e l’invecchiamento demografico.

Conformemente a quanto previsto nell’Agenda digitale europea, nel 2012 Parlamento europeo, Consiglio e Commissione hanno raggiunto una prima intesa sulla nuova regolamentazione del roaming all’interno dell’U- nione, al fine di risolvere il problema dei costi elevati legati all’uso del cellulare negli spostamenti tra i paesi dell’Unione. In base a tale intesa, le tariffe telefoniche per le chiamate tra paesi dell’Unione sono equiparate a quelle per le chiamate nazionali.

L’indicatore della Commissione, che misura il livello di attuazione dell’agenda digitale il DESI, nel 2018 mostra un’Europa in difficoltà, con grandi differenze fra i vari Paesi: alcuni avanzano in maniera più spedita di altri.

In sostanza non sono ancora visibili gli effetti delle politiche avviate in questo settore per un unico mercato digitale.

6. La politica spaziale europea

Con il Trattato di Lisbona la politica spaziale è stata inserita a pieno titolo tra le politiche dell’Unione.

Ai sensi dell’art. 189 TFUE, infatti, l’UE elabora una politica spaziale europea per favori- re il progresso tecnico e scientifico, la competitività industriale e l’attuazione delle altre politiche europee, potendo a tal fine promuovere iniziative comuni, sostenere la ricerca e lo sviluppo tecnologico e coordinare gli sforzi necessari per l’esplorazione e l’utilizzo dello spazio.

Per contribuire alla realizzazione di tali obiettivi il Parlamento europeo e il Consiglio, de- liberando secondo la procedura legislativa ordinaria, stabiliscono le misure necessarie, che possono assumere la forma di un programma spaziale europeo.

Tra i programmi adottati in tale ambito si segnalano il programma GALILEO di navigazione satellitare e il programma GMES (Global Monitoring for Enviroment and Security) di osservazione terrestre.

Allo scopo di un pieno sviluppo della politica spaziale, l’Unione instaura tutti i collegamen- ti utili con l’Agenzia spaziale europea.

Nell’ambito della Strategia Europa 2020, la politica spaziale assume un ruolo chiave risul- tando parte integrante dell’iniziativa faro relativa alla politica industriale per l’era della globalizzazione, che incoraggia l’innovazione e migliora il benessere e la sicurezza dei cittadini al fine di creare, attraverso l’offerta di posti di lavoro altamente qualificati, un’e- conomia intelligente e sostenibile.

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