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Monitoraggio Media. Lunedì 03 gennaio SIFA srl - Via G. Mameli, MILANO

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(1)

Monitoraggio Media

Lunedì 03 gennaio 2022

(2)

N. Data Pag Testata Articolo Argomento 1 03/01/2022 26,... IL GAZZETTINO DI PORDENONE NEGLI HUB CANCELLAZIONI IN FORTE CRESCITA, CORSA PER ANTICIPARE LA TERZA

DOSE SANITÀ LOCALE 20

2 03/01/2022 26,... IL GAZZETTINO DI PORDENONE VACCINI, FABBRICHE PRONTE ALL'OBBLIGO L'OBBLIGO AL LAVORO SANITÀ LOCALE 21 3 03/01/2022 29 IL GAZZETTINO DI PORDENONE GUARDIA MEDICA NOTTURNA CAPOZZELLA: PROBLEMA IRRISOLTO SANITÀ LOCALE 23 4 03/01/2022 31 IL GAZZETTINO DI PORDENONE IMPENNATA DI CONTAGIATI ARRIVA L'APPELLO DEL SINDACO SANITÀ LOCALE 24

5 03/01/2022 1 IL PICCOLO SEICENTO CHIAMATE AL GIORNO GUARDIA MEDICA IN AFFANNO SANITÀ LOCALE 25

6 03/01/2022 2 IL PICCOLO POCHI MEDICI IN SERVIZIO E CONTAGIATI IN AUMENTO GUARDIA MEDICA IN AFFANNO SANITÀ LOCALE 26 7 03/01/2022 2 IL PICCOLO RITMI INSOSTENIBILI E FERIE CANCELLATE IL LEGALE DI CGIL E FIALS DIFFIDA ASUGI SANITÀ LOCALE 28 8 03/01/2022 3 IL PICCOLO PRIME DOSI IN CALO DOPO IL PICCO DI DICEMBRE TRA I VENTENNI LE ADESIONI PIÙ

ALTE D'ITALIA SANITÀ LOCALE 29

9 03/01/2022 1,2 MESSAGGERO VENETO OLTRE 14 MILA IN QUARANTENA ECCO TUTTE LE NUOVE REGOLE SANITÀ LOCALE 31 10 03/01/2022 2,3 MESSAGGERO VENETO L'ESPERIENZA DI PADOVA "NEL 2022 COVID SOTTO CONTROLLO MA NON

TORNEREMO ALLA NORMALITÀ" SANITÀ LOCALE 33

11 03/01/2022 4 MESSAGGERO VENETO PRIME DOSI IN CALO DOPO DICEMBRE TRA I 20ENNI ADESIONI PIÙ ALTE D'ITALIA SANITÀ LOCALE 34

12 03/01/2022 4 MESSAGGERO VENETO DECINE DI VACCINAZIONI SALTATE A FINE ANNO SANITÀ LOCALE 35

13 03/01/2022 14,... MESSAGGERO VENETO PORDENONE NUOVO OSPEDALE, FACCIATA E COLORI PRENDONO FORMA SI ENTRA NELL'ANNO

CHIAVE I NUMERI DEL CANTIERE SANITÀ LOCALE 36

(3)

Negli hub cancellazioni in forte crescita, corsa

per anticipare la terza dose

PORDENONE/UDINE Nell'ultima set­

timana la variante Omicron in regione ha portato a un raddop­

pio dei contagi, ma crescono anche le cancellazioni negli hub vaccinali tanto da fare scat­

tare la corsa di chi vuole antici­

pare la terza dose. Dai 5.094 ca­

si della settimana precedente i contagi hanno superato i dieci­

mila negli ultimi sette giorni.

La discesa dei casi nelle ultime 24 ore, 1.188 rispetto ai circa 2.300 dei giorni precedenti, è da attribuire alla giornata festi­

va di Capodanno. Per la setti­

mana che si apre è atteso un ul­

teriore incremento. Intanto la campagna vaccinale registra un numero elevato di cancella­

zioni da parte di chi aveva pre­

notato. In molti sono costretti a

"disdire" perché positivi. Altri forse preferiscono attendere Pfizer (utilizzato per le prime due dosi) anziché Moderna.

Fatto sta che negli ultimi giorni nell'hub vaccinale di Vallenon­

cello a Pordenone, dal tardo po­

meriggio si aprono opportunità per chi è disponibile (recandosi sul posto) ad anticipare la terza dose già prenotata al fine di non coprire i "buchi" e per fare in modo che non avanzino dosi. E quasi per paradosso, nelle stes­

se ore pomeridiane, alla Citta­

della della Salute la coda di chi attende la vaccinazione si allun­

ga anche a oltre un'ora di atte­

sa.

I DATI DI IERI

Intanto ieri in Friuli Venezia Giulia 1188 nuovi contagi. Su 4.282 tamponi molecolari sono stati rilevati 1.143 nuovi contagi, con una percentuale di positivi­

tà del 26,69%. Sono inoltre 1.057 i test rapidi antigenici rea­

lizzati, dai quali sono stati rile­

vati 45 casi (4,24%). Lo ha co­

municato il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi. Nella giornata di ieri si sono registra­

ti i decessi di 3 persone: un uo­

mo di 88 anni di Trieste (dece­

duto in ospedale), un uomo di 68 anni di Trieste (deceduto in ospedale) e un uomo di 67 di Roveredo (deceduto in ospeda­

le). Le persone ricoverate in te­

rapia intensiva rimangono 28 e i pazienti ospedalizzati in altri reparti sono 298, con un incre­

mento di una ventina di ricove­

rati. I decessi complessivamen­

te sono stati 4.228, con la se­

guente suddivisione territoria­

le: 1.018 a Trieste, 2.080 a Udi­

ne, 784 a Pordenone e 346 a Go­

rizia. I totalmente guariti sono 140.268, i clinicamente guariti 343, mentre le persone in isola­

mento sono 14.440. Dall'inizio della pandemia in Friuli Vene­

zia Giulia sono risultate positi­

ve complessivamente 159.605

persone con la seguente suddi­

visione territoriale: 38.550 a Trieste, 66.463 a Udine, 33.045 a Pordenone, 19.238 a Gorizia e 2.309 da fuori regione. Il totale dei positivi è stato ridotto di due unità.

TRA GLI OPERATORI

Per quanto riguarda il Siste­

ma sanitario regionale, sono state rilevate le seguenti positi­

vità: nell'Azienda sanitaria uni­

versitaria Giuliano Isontina 1 assistente sociale, 1 infermiere, 2 medici, 1 operatore socio sani­

tario 1 tecnico; nell'Azienda sa­

nitaria universitaria Friuli Cen­

trale 1 medico, 3 infermieri e 1 operatore socio sanitario;

nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale 1 medico. Infine, re­

lativamente alle residenze per anziani del Friuli Venezia Giu­

lia, si registrano 12 contagi tra gli operatori (Pradamano, Tol­

mezzo, Ronchi dei Legionari, Ampezzo, Martignacco, Aiello e Trieste) e cinque casi tra gli ospiti (Trieste, Latisana, Tol­

mezzo, Gorizia, San Canzian d'Isonzo).

MOLTI I POSITIVI CHE DISDICONO LA PRENOTAZIONE INTANTO IERI 1.188 CASI LIEVE RIALZO DI RICOVERI IN AREA MEDICA

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(4)

Vaccini, fabbriche pronte all'obbligo

`Il possibile provvedimento del governo trova un sistema `Il presidente Agrusti: indispensabile per non chiudere

già preparato: qui i primi poli per immunizzare i lavoratori Il sindacalista Pizzo: bene, ma arriviamoci con il confronto

L'OBBLIGO AL LAVORO

PORDENONE/UDINE La strada sem­

bra ormai segnata: il governo potrebbe presto (già con un provvedimento del Consiglio dei ministri di mercoledì) intro­

durre l'obbligo vaccinale per tutti i lavoratori attraverso il Green pass rafforzato. Una mi­

sura che sul territorio regionale

­ in particolare nel Friuli occi­

dentale ­ trova il mondo del la­

voro, oltre che sostanzialmente d'accordo, ma anche già prepa­

rato e pronto. È proprio qui che, già nei primi mesi del 2021, Con­

findustria Alto Adriatico e orga­

nizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno istituito attraverso dei Protocolli territoriali "pilo­

ta" a livello nazionale i primi Hub vaccinali nelle zone indu­

striali proprio per incentivare le immunizzazioni nelle fabbri­

che e tra i lavoratori.

LE ESPERIENZE

"Al di là del fatto che come Confindustria ­ sottolinea il pre­

sidente della territoriale Alto Adriatico, Michelangelo Agru­

sti ­ siamo stati da subito, in tempi non sospetti, per l'obbli­

go vaccinale. Ci si arriva ora, seppure indirettamente e se sa­

rà confermato dai prossimi provvedimenti del governo, con il super­Green pass obbligato­

rio. Qui da noi la misura trova terreno fertile in quanto abbia­

mo avviato con il sindacato esperienze importanti sul fron­

te della campagna vaccinale nei luoghi di lavoro". E sul fronte sindacale il responsabile Cisl di Pordenone, nonché componen­

te della segreteria regionale del sindacato, Cristiano Pizzo con­

ferma e ricorda: "La Cisl era fa­

vorevole al vaccino obbligatorio

già dall'estate scorsa. Poi si è ar­

rivati al certificato verde obbli­

gatorio che prevedeva anche il tampone. La situazione epide­

miologica oggi è cambiata, ve­

dremo che tipo di provvedimen­

to intendere assumere il gover­

no. Il dovere di vaccinarsi dovrà prevalere, ma nei luoghi di lavo­

ro, più che obblighi imposti dall'alto, sarebbe sempre me­

glio un confronto e il dialogo che possono portare a risultati più efficaci".

I RISCHI

Di fronte alla fortissima risali­

ta della curva dei contagi il go­

verno pare intenzionato a im­

boccare la strada dell'obbligo vaccinale per tutti i lavoratori così come già accade per il per­

sonale sanitario, il personale scolastico, le forze dell'ordine e i dipendenti delle ditte esterne che svolgono servizi all'interno delle Rsa. "Se i dati continuano a salire a questa velocità come da previsioni ­ sottolinea il presi­

dente di Confindustria, Miche­

langelo Agrusti ­ il vero rischio, anche se variante Omicron è meno grave, è che salti il siste­

ma ospedaliero e sanitario. E quindi è necessario spingere in tutti i modi e in tempi brevi la vaccinazione". Possibili ricadu­

te negative sul sistema produtti­

vo per assenze o sospensioni?

"Il vero problema ­ ne è convin­

to Agrusti ­ è che sia la grande velocità con cui si sta diffonden­

do il virus in questo momento a chiudere le fabbriche più che le limitate assenze dei no­vax. Per­

ciò chi insiste nell'atteggiamen­

to del rifiuto del vaccino dovreb­

be superare ogni dubbio e ogni paura capendo che il vaccino protegge loro più che gli altri".

Numeri esplosivi di contagi che mettono a rischio la tenuta del sistema economico.

LE NUOVE REGOLE

"Serve agire in fretta per cer­

care di arginare la velocissima corsa del virus. Ma non ho dub­

bi ­ sostiene il leader di Confin­

dustria Alto Adriatico ­ che si ar­

rivi a un provvedimento gestibi­

le. Per quanto possibile, come sempre in accordo con il sinda­

cato, sul territorio cercheremo di mettere in atto i protocolli bi­

laterali e gli istituti territoriali che abbiamo creato per accom­

pagnare l'eventuale provvedi­

mento del governo verso l'obbli­

go. L'esperienza attuata con gli hub nelle fabbriche potrà aiu­

tarci". Una linea sostanzialmen­

te condivisa dal responsabile Ci­

sl Cristiano Pizzo: "È vero che siamo ­ afferma ­ un territorio virtuoso da questo punto di vi­

sta. Ora si tratta di capire bene che tipo di decreto farà il gover­

no. Ripeto: fermo restano la ne­

cessità di un dovere di vaccinar­

si, più che un obbligo imposto sarebbe opportuno aprire un confronto nei luoghi di lavoro.

Riteniamo che arrivare a una qualche forma di obbligo attra­

verso il confronto con le parti sociali possa condurre a un ri­

sultato più condiviso ed effica­

ce. Dire sì al vaccino significa di­

re sì alla vita, proteggere la salu­

te propria e quella degli altri e accelerare la ripresa. È necessa­

rio fare capire che è un atto di responsabilità".

POTRANNO ESSERE RIATTIVATI

I PROTOCOLLI SULLA SICUREZZA CHE SONO STATI APRIPISTA A LIVELLO NAZIONALE

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SANITÀ LOCALE 21

(5)

Andamento vaccinazione Covid­19 in Friuli Venezia Giulia

Dicembre TOT. PRIME SECONDE DOSI DI

2021 VACCINAZIONI DOSI DOSI RICHIAMO

4.917 86 202 4.627

31

11.033 1.058 722 9.239

30

12.065 510 707 10.847

29

11.839 671 634 10.531

28

10.822 891 987 8.940

27

2.179.704 918.602 851.871 365.134

TOTALE

Dicembre POPOLAZIONE POPOLAZIONE POPOLAZIONE

2021 VACCINATA VACCINATA VACCINATA

(1ª DOSE) (CICLO COMPLETO) (CON RICHIAMO)

0,01% 0,02% 0,39%

31

0,09% 0,06% 0,77%

30

0,04% 0,06% 0,90%

29

0,06% 0,05% 0,88%

28 VACCINO

COVID­119 0,75%

0,07% 0,08%

27

76,63% 71,06% 30,46%

TOTALE

Fonte: Ministero della Salute/Dipartimento Protezione civile L'Ego­Hub

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(6)

Guardia medica notturna

Capozzella: problema irrisolto

PORDENONE Sul nodo della caren­

ze del servizio di Guardia medi­

ca notturna nel Pordenonese è intervenuto il consigliere regio­

nale Mauro Capozzella. "Le ca­

renze della continuità assisten­

ziale nel Pordenonese sono or­

mai una triste abitudine, ma chi regge le sorti della sanità prosegue nella sua inerzia. E chi ne paga le conseguenze so­

no i cittadini". L'esponente por­

denonese del Movimento 5 Stelle poi aggiunge: "I turni di guardia medica notturna sono costantemente scoperti o ven­

gono garantiti in preoccupante carenza di organico, in partico­

lare a Pordenone, Azzano Deci­

mo, San Vito al Tagliamento e Sacile – spiega il consigliere dei pentastellati ­, con conseguen­

te invio dei pazienti in pronto soccorso, ad aumentare la pres­

sione sugli ospedali".

Non è certo un problema nuovo visto che i primi pesanti disagi sono cominciati in esta­

te. "Una situazione che si pro­

trae ormai da mesi, nonostante le altisonanti promesse della Giunta regionale su un rilan­

cio, finora solo sulla carta, del­

la sanità pordenonese. In atte­

sa che i necessari investimenti, in particolare sul personale, si concretizzino – conclude Ca­

pozzella – i cittadini sono priva­

ti di un fondamentale presidio di salute".

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SANITÀ LOCALE 23

(7)

Impennata di contagiati

Arriva l'appello del sindaco

`Carlo Spagnol invita a rispettare le regole

"Anche gli esercenti facciano attenzione"

A Sacile il nuovo anno è co­

minciato facendo schizzare in alto il numero dei contagi: 315, con un aumento record di 44 po­

sitivi in 24 ore, con le quarante­

ne ieri ridotte a 228 (­8). Una si­

tuazione che ha indotto il sinda­

co Carlo Spagnol a intervenire esortando la popolazione a con­

siderare la facilità con cui il vi­

rus sta continuando a propagar­

si e l'invito a lasciarsi guidare dal senso di responsabilità: "Bi­

sogna tenere alta la guardia, se vogliamo il ritorno alla normali­

tà".

IL PUNTO

Ripercorrendo un anno inizia­

to in piena emergenza, poi via via attenuatasi, Spagnol ricono­

sce che i sacilesi "si sono com­

portati bene rispettando le rego­

le imposte dalla situazione pan­

demica" che con l'arrivo della variante Delta ­ e successiva­

mente con quella africana ­ ha improvvisamente rialzato la te­

sta, tanto che la quarta ondata sta colpendo duramente anche Sacile. "Siamo chiamati tutti a ri­

prendere quei comportamenti rispettosi di noi stessi e, soprat­

tutto, degli altri che si erano al­

lentati fino a far pensare che fos­

simo ormai fuori dal pericolo".

Così non è stato. La città, infatti, deve fare i conti con una realtà diversa, purtroppo molti stenta­

no a rendersene conto lascian­

dosi andare a comportamenti che non mettono in pericolo so­

lo la propria persona, ma anche quella degli altri.

LE RACCOMANDAZIONI

A imporlo ­ spiega Spagnol ­ sono "i numeri impietosi che de­

vono risvegliare in tutti la certez­

za che la pandemia non è finita, che serve senso di responsabili­

tà, impegno da parte di tutti per iniziare un nuovo anno che pos­

sa essere portatore di serenità dopo circa due anni di sofferen­

ze, privazioni". Pur non volendo allarmare i propri concittadini, il sindaco li invita al senso di re­

sponsabilità, a proseguire in quegli atteggiamenti rispettosi osservati per tanti mesi e che avevano consentito di guardare con fiducia alla fine di una emer­

genza che invece ci ha riportati indietro, soprattutto per quanto

riguarda il numero dei positivi, che a dicembre ha toccato nu­

meri mai visti precedenza.

IL MESSAGGIO

"Non abbassiamo la guar­

dia", è il messaggio che il primo cittadino lancia. Un'ultima rac­

comandazione la rivolge agli esercenti di ristoranti e bar, ov­

vero i luoghi di aggregazione, af­

finché siano egualmente attenti a far rispettare le regole che pro­

prio in questi giorni sono cam­

biate: mascherina anche per consumare al banco, richiesta di esibire il Green pass, osservanza delle distanze all'interno dei lo­

cali. Aggiunge di essere consape­

vole che tutto questo comporta sacrifici e rinunce, a volte anche pesanti. "Sappiamo, però, che se vogliamo uscire da questa pan­

demia che ha provocato soffe­

renze e morti anche nella nostra comunità, dobbiamo essere tut­

ti capaci di dire no a qualche di­

sobbedienza ­ osserva Spagnol ­, nella consapevolezza che solo così saremo in grado di tornare alla normalità che tutti auspi­

chiamo, ma che tutti assieme dobbiamo riconquistare".

Michelangelo Scarabellotto

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(8)

sanità sotto pressione per l'aumento dei casi. Ferie cancellate in ospedale

Seicento chiamate al giorno Guardia medica in affanno

Nella notte di Capodanno una sola dottoressa in servizio. "Non reggiamo, personale introvabile"

L'impennata di contagi registrata negli ultimi giorni e la crescita espo­

nenziale di persone in isolamento domiciliare (ieri si è sfiorata quota 14.500), sta mettendo seriamente a rischio in area Asugi il sistema dell'assistenza sanitaria sul territo­

rio, prima di tutto per mancanza di medici. L'allarme arriva proprio da­

gli operatori che garantiscono il ser­

vizio di continuità assistenziale ­

l'ex Guardia medica­ e quelli impe­

gnati nelle Usca, le "squadre specia­

li" che seguono pazienti Covid a do­

micilio.

Per rendere l'idea di quanto sia critica la fase attuale, basta un da­

to: in media il numero verde di Asu­

gi per la guardia medica (800.61.43.02) riceve 600 telefo­

nate al giorno legate al Covid, metà

delle quali da parte di persone che hanno bisogno di assistenza. E nel­

la notte di Capodanno in turno in tutta l'area della provincia di Trie­

ste c'era una sola dottoressa. Una circostanza che potrebbe ripetersi anche in altre serate a gennaio se­

condo gli addetti ai lavori, che defi­

niscono senza mezzi termini "dram­

matico" il quadro attuale.

PIERINI / A PAG. 2 E 3

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SANITÀ LOCALE 25

(9)

Pochi medici in servizio e contagiati in aumento

Guardia medica in affanno

Sotto pressione il sistema dell'assistenza territoriale. A Capodanno in turno a Trieste un'unica dottoressa. "Quadro drammatico". Isolamenti saliti a 14.500 in regione

Andrea Pierini

L'impennata di contagi regi­

strata negli ultimi giorni e la crescita esponenziale di perso­

ne in isolamento domiciliare (ieri si è sfiorata quota 14.500), sta mettendo seria­

mente a rischio in area Asugi il sistema dell'assistenza sanita­

ria sul territorio, prima di tut­

to per mancanza di medici.

L'allarme arriva proprio dagli operatori che garantiscono il servizio di continuità assisten­

ziale ­ l'ex Guardia medica­ e quelli impegnati nelle Usca, le

"squadre speciali" che seguo­

no pazienti Covid a domicilio.

Per rendere l'idea di quanto sia critica la fase attuale, basta un dato: in media il numero verde di Asugi per la guardia medica (800.61.43.02) riceve 600 telefonate al giorno lega­

te al Covid, metà delle quali da parte di persone che hanno bisogno di assistenza. E nella notte di Capodanno in turno in tutta l'area di Trieste c'era una sola dottoressa. Una circo­

stanza che potrebbe ripetersi anche in altre serate a gennaio secondo gli addetti ai lavori, che definiscono senza mezzi termini "drammatico" il qua­

dro attuale.

"La situazione è più grave ri­

spetto a quella del 2020 ­ affer­

ma Marco Guazzieri del sinda­

cato Smi Continuità assisten­

ziale ­. Lo scorso anno il virus circolava di meno, per via di lockdowm e coprifuoco, e c'e­

ra più personale: molti dottori infatti durante il 2021 sono di­

ventati medici di medicina ge­

nerale e hanno lasciato l'inca­

rico nella continuità assisten­

ziale. Se il sistema non è collas­

sato in queste giornate di festa è stato solo grazie ai vaccini che hanno ridotto la gravità della malattia, per questo è fondamentale insistere con la profilassi".

Resta la difficoltà di fronteg­

giare con numeri tanto risicati una richiesta di assistenza in continua crescita. "Oggi ad oc­

cuparci di servizio sul territo­

rio siamo in 15 ­ spiega Guaz­

zieri ­, servirebbero almeno al­

tri 8/10 medici solo nell'area giuliana. A Capodanno la col­

lega in turno da sola ha "tenu­

to botta" cercando di dare ri­

sposta a tutti i cittadini, ma con enormi difficoltà. In que­

ste situazioni c'è grande colla­

borazione con il 118 per non lasciare nessuno da solo. Tutti stiamo facendo il massimo per dare l'assistenza più adeguata possibile alla popolazione".

Quanto alle cause della ca­

renza di organico, vanno cer­

cate lontano. "Paghiamo una mancanza di programmazio­

ne nazionale e regionale che hanno ridotto il reclutamento

­ continua Guazzieri ­ e la di­

mostrazione è il concorso per la continuità assistenziale di Asugi di novembre andato de­

serto".

"Durante le ultime feste ­ ag­

giunge Alberto Peratoner, di­

rettore del 118 di Asugi ­ la ca­

renza di personale si è accen­

tuata con pochissimi medici in turno a fronte di un aumento delle chiamate. L'Azienda ha percorso tutte le vie possibili per assumere: dagli specializ­

zandi ai precari, ma il proble­

ma di fondo è la mancanza di medici e infatti molti bandi so­

no andati deserti. A pesare è anche il fatto che la continuità assistenziale è un lavoro usu­

rante e magari molti neolau­

reati preferiscono impegnarsi in tracciamento e vaccini. L'al­

to numero di telefonate da par­

te dei cittadini ­ prosegue ­ è le­

gato al fatto che la centrale è l'unica attiva 24 ore al giorno.

Il 118 aiuta la Continuità assi­

stenziale intervenendo anche per la bassa intensità di cure, ma gli asintomatici e le richie­

ste di informazioni vengono ri­

mandati ai medici di medicina

generale".

La criticità è nota anche all'Ordine dei medici. Il presi­

dente della sezione triestina Cosimo Quaranta conferma che "esisteva da tempo una scarsità numerica di alcune fi­

gure professionali come gli anestesisti. Di fatto, oggi, risul­

tano essere carenti tutte le fi­

gure specialistiche dei laurea­

ti in medicina. Ciò rappresen­

ta l'inevitabile conseguenza di una programmazione che ne­

gli anni passati non è stata at­

tenta e in grado di colmare adeguatamente e tempestiva­

mente eventuali carenze nu­

meriche nell'assistenza, come quelle verificatisi di recente nell'ambito della medicina ge­

nerale".

E mentre i medici scarseg­

giano, come detto, i contagi aumentano. Ieri in Fvg ne so­

no stati registrati 1.188 a fron­

te di 4.282 tamponi molecola­

ri, e altri 45 da 1.057 test rapi­

di antigenici. Sono cresciuti purtroppo anche i ricoveri ospedalieri con 298 pazienti a fronte dei 275 di venerdì: sta­

bili le terapia intensiva con 28 pazienti. Tre i decessi, tutti in ospedale: due triestini di 88 e 68 anni e un uomo di Rovere­

to di 67 anni. ­

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(10)

Ambulanze sulla rampa di Cattinara. I medici del 118 sono stati chiamati a supportare la Guardia medica

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SANITÀ LOCALE 27

(11)

le criticità di infermieri e oss nei reparti ospedalieri

Ritmi insostenibili e ferie cancellate Il legale di Cgil e Fials diffida Asugi

Prima lo stato di agitazione, ora la lettera di diffida. Cgil Funzione pubblica e Fials si sono rivolti allo studio legale Ventura e associati per chie­

dere ad Asugi che vengano ri­

spettati i turni di servizio del personale del comparto sani­

tario in prima linea nell'emer­

genza Covid. Personale, affer­

mano i sindacati, ora invece costretto a reggere carichi di lavoro insostenibili e senza la possibilità di usufruire delle ferie richieste.

I sindacati avevano indetto lo stato di agitazione a inizio novembre quando la pressio­

ne sugli ospedali era iniziata a salire a causa dell'impenna­

ta dei contagi Covid. Il 26 no­

vembre in Prefettura, Asugi, si era impegnata ad assegna­

re 8 infermieri e 4 Oss ai 22 po­

sti letto al reparto Pneumoco­

vid. Invece, si legge nella lette­

ra dello studio legale, alla fi­

ne erano arrivati solo 5 infer­

mieri e 2 Oss a fronte di un au­

mento di 4 posti letto nello stesso reparto. Un assetto, continua il testo della diffida, che contrasta con le racco­

mandazioni dell'Aniarti, l'As­

sociazione nazionale infer­

mieri. Secondo quella realtà infatti in area critica il rappor­

to dev'essere di un infermiere ogni 3 pazienti a fronte degli attuali 4. La mancanza di ope­

ratori impedirebbe al perso­

nale, costretto a indossare i Dpi, di fare una pausa ogni 3/4 ore necessaria ad evitare errori e al recupero fisiologi­

co con la possibilità, banal­

mente, di bere e di sedersi. Lo studio Ventura, quindi, "diffi­

da Asugi a provvedere tempe­

stivamente ad adeguare l'or­

ganico del personale".

Di recente, peraltro, al per­

sonale del reparto di Pneumo­

logia è stato comunicato dai vertici di Asugi che, anche per questa stagione invernale, in­

fermieri e operatori socio sa­

nitari potranno richiedere una sola settimana di ferie. A pesare sono la positività di 22 persone nel dipartimento e le oltre 800 persone assenti per allo stesso motivo in tutta l'a­

zienda.

I lavoratori sottolineano poi come "la tipologia di pa­

zienti accolti quest'anno sia molto diversa da quella della scorsa tornata: le persone so­

no meno collaborative, più ag­

gressive e complesse con un conseguente aumento di cari­

co lavorativo". "È una situa­

zione inaccettabile ­ attacca­

no Francesca Fratianni e Fa­

bio Pototschnig, esponenti ri­

spettivamente di Cgil Fp e Fials ­. Continua a mancare

personale ma negli ultimi due anni, nonostante gli ap­

pelli che lanciamo da tempo, nulla è stato fatto". "Gli opera­

tori ­ prosegue Fratianni ­ si trovano con un accumulo im­

portante di ore e di ferie. A molti è stato chiesto addirittu­

ra di rinunciare a settimane già concordate: l'Azienda ha promesso che nulla verrà per­

so, resta però da capire quan­

do. Dallo scoppio della pande­

mia la macchina sta girando a un ritmo impressionante e si continuano a chiedere sforzi a chi sta andando avanti or­

mai quasi per inerzia". "Serve una revisione complessiva del sistema ­ aggiunge Poto­

tschnig ­, i concorsi di Arcs ral­

lentano le assunzioni e in que­

sto 2022 le aziende devono poter assumere a tempo inde­

terminato in maniera autono­

ma il poco personale disponi­

bile". ­

A.P.

Infermieri al lavoro in un reparto Covid

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(12)

Senza vaccino poco meno del 10% della popolazione. Tre cittadini su 10 hanno invece ricevuto il "booster"

Prime dosi in calo dopo il picco di dicembre Tra i ventenni le adesioni più alte d'Italia

IL REPORT

MARCO BALLICO

Sono scesi appena sotto il 10% della popolazio­

ne over 12, ma i no vax che resistono a ogni ti­

po di appello rimangono so­

pra le 100.000 persone in Friuli Venezia Giulia. Sono 108.690 per la precisione, al netto di chi il vaccino non se lo può fare per motivi di salu­

te e dei guariti da meno di sei mesi.

L'aggiornamento è reso possibile dal consueto report settimanale del governo.

Spulciando le tabelle sulle di­

verse fasce d'età, si osserva che nella settimana dal 24 al 31 dicembre a farsi vaccinare in prima dose sono stati 3.005 cittadini del Fvg, il da­

to più basso da fine novem­

bre, quando gli obblighi cre­

scenti sul fronte del Green pass, diventato poi super Green pass, avevano iniziato a convincere una parte dei re­

sistenti alla campagna vacci­

nale. Visto che il certificato ri­

sulta indispensabile non solo per poter lavorare, ma anche per fare colazione al bar, pranzare e cenare al ristoran­

te, vedere un film o uno spet­

tacolo teatrale, assistere a un evento sportivo, più di qual­

cuno, superata la paura, si è recato al centro vaccinale per salvare lo stipendio e il pro­

prio tempo libero. Il picco si è registrato tra il 10 e il 17 di­

cembre: 8.580 prime dosi. In precedenza si era a 7.286 tra il 3 e il 10 dicembre e a 6.420 tra il 26 novembre e il 3 di­

cembre. Dopo che dal 17 al 24 dicembre di prime dosi se ne erano contate 5.761, le 3.005 dell'ultima settimana

bre, quando gli obblighi cre­

scenti sul fronte del Green pass, diventato poi super Green pass, avevano iniziato a convincere una parte dei re­

sistenti alla campagna vacci­

nale. Visto che il certificato ri­

sulta indispensabile non solo per poter lavorare, ma anche per fare colazione al bar, pranzare e cenare al ristoran­

te, vedere un film o uno spet­

tacolo teatrale, assistere a un evento sportivo, più di qual­

cuno, superata la paura, si è recato al centro vaccinale per salvare lo stipendio e il pro­

prio tempo libero. Il picco si è registrato tra il 10 e il 17 di­

cembre: 8.580 prime dosi. In precedenza si era a 7.286 tra il 3 e il 10 dicembre e a 6.420 tra il 26 novembre e il 3 di­

cembre. Dopo che dal 17 al 24 dicembre di prime dosi se ne erano contate 5.761, le 3.005 dell'ultima settimana

del 2021 evidenziano però una brusca frenata.

Nel dettaglio, i più presenti sono stati i ragazzi tra i 12 e i 19 anni (687), quindi i cin­

quantenni (619) e i quaran­

tenni (539). A confronto con il resto d'Italia, le adesioni so­

no complessivamente altissi­

me tra i ventenni (ne manca­

no all'appello solo 164, lo 0,2% della platea interessa­

ta, il risultato migliore del Paese) e tra gli ottantenni (siamo all'1,9% di assenti contro il 4% nazionale), men­

tre si continua ad arrancare

del 2021 evidenziano però una brusca frenata.

Nel dettaglio, i più presenti sono stati i ragazzi tra i 12 e i 19 anni (687), quindi i cin­

quantenni (619) e i quaran­

tenni (539). A confronto con il resto d'Italia, le adesioni so­

no complessivamente altissi­

me tra i ventenni (ne manca­

no all'appello solo 164, lo 0,2% della platea interessa­

ta, il risultato migliore del Paese) e tra gli ottantenni (siamo all'1,9% di assenti contro il 4% nazionale), men­

tre si continua ad arrancare

nelle fasce d'età 50­59, 60­69 e 70­79. Nel primo ca­

so i no vax sono il 12,5%

(10,6% la media italiana), nel secondo l'11,5% (8,3%), nel terzo il 9,5% (6,3%). Il quadro si completa con i tren­

tenni: i senza dose sono 10.666 (8,8%, 12,6% in Ita­

lia). E con i quarantenni:

estranei alla campagna sono in 24.300 (14,3% contro il 13,7% nazionale).

Nel frattempo sono natu­

ralmente saliti anche i nume­

ri della terza dose, con la Re­

gione che aveva messo in pro­

gramma 360 mila sommini­

strazioni a dicembre per pro­

lungare la memoria immuni­

taria di chi si è vaccinato da ol­

tre cinque mesi e può dunque accedere al richiamo. Stando sempre ai dati del governo, in Fvg si sono fatti sommini­

strare finora la "booster"

365.120 persone, il 30,5%

della popolazione regionale.

La corsa è dunque ancora lun­

ga, più lunga che in vari altri territori: percentuali più bas­

se si riscontrano solo in Sici­

lia (23%), Calabria (26,5%) e Campania (29,5%).Il Fvg è anche in ritardo sul­

la fascia 5­11 anni, entrata da un paio di settimana nell'o­

perazione anti Covid. A vacci­

narsi tra i più piccoli sono sta­

ti sin qui in 2.594, il 3,9% dei 66.550 potenzialmente coin­

volti. Solo la Basilicata sta sot­

to con il 3,7% in una classifi­

ca che vede in testa la Puglia con il 13,9%, la Lombardia con l'11,8% e il Veneto con il 10,5%. Considerando però anche i 4.914 guariti da al massimo sei mesi, al momen­

to non vaccinabili, in attesa di prima dose tra i 5 e gli 11 anni è l'88,7% della platea Fvg, un dato allineato all'88,4% nazionale. ­

della popolazione regionale.

La corsa è dunque ancora lun­

ga, più lunga che in vari altri territori: percentuali più bas­

se si riscontrano solo in Sici­

lia (23%), Calabria (26,5%) e Campania (29,5%).

Il Fvg è anche in ritardo sul­

la fascia 5­11 anni, entrata da un paio di settimana nell'o­

perazione anti Covid. A vacci­

narsi tra i più piccoli sono sta­

ti sin qui in 2.594, il 3,9% dei 66.550 potenzialmente coin­

volti. Solo la Basilicata sta sot­

to con il 3,7% in una classifi­

ca che vede in testa la Puglia con il 13,9%, la Lombardia con l'11,8% e il Veneto con il 10,5%. Considerando però anche i 4.914 guariti da al massimo sei mesi, al momen­

to non vaccinabili, in attesa di prima dose tra i 5 e gli 11 anni è l'88,7% della platea Fvg, un dato allineato all'88,4% nazionale. ­

Il maggior scetticismo si registra ancora nella fascia d'età tra i 50 e i 59 anni. A rilento le iniezioni ai bambini

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SANITÀ LOCALE 29

(13)

LA CAMPAGNA VACCINALE IN FVG

IN ATTESA DI PRIMA DOSE O DOSE UNICA

Nuovi vaccinati

NUOVI VACCINATI 24­31 DICEMBRE

131 170 over 80

70­79 60­69 50­59 40­49 30­39 20­29 12­19

24 DICEMBRE

2.090 13.463 18.401 25.520 24.839 11.044 407 15.931

31 DICEMBRE

1.959 13.293 18.163 24.901 24.300 10.666 164 15.244

% 31 DICEMBRE

1,9 9,5 11,5 12,5 14,3 8,8 0,2 17,8

238 619 539 378 243 687

3.966

7.286 8.580

3.005

19­26 novembre 3­10 dicembre Totale 111.695 108.690 9,9 3.005

26 novembre­

3 dicembre

10­17 dicembre 17­24 dicembre 24­31 dicembre Fonte: report struttura commissariale

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(14)

l'emergenza coronavirus in friuli venezia giulia

Oltre 14 mila in quarantena Ecco tutte le nuove regole

Spesso si tratta di persone senza sintomi. Molti casi tra i sanitari. Crescono i ricoveri

Oltre 14 mila persone in isolamen­

to in regione, sono tutte positive al virus e costrette a rimanere a casa per almeno 10 giorni, che scendo­

no a sette se i contagiati sono asinto­

matici o lo risultino da almeno tre

giorni. I positivi per uscire devono avere un test molecolare o antigeni­

co con risultato negativo. A questo esercito vanno aggiunte altre mi­

gliaia di persone in quarantena, an­

che se con l'applicazione delle nuo­

ve regole, entrare in vigore lo scor­

so 31 dicembre, il numero è ridi­

mensionato. Soprattutto negli ospedali queste assenze rischiano di bloccare i servizi.

In regione oltre 14 mila in isolamento

Sono positivi anche senza sintomi. Molti casi tra i sanitari, centinaia non hanno aderito alla terza dose. Salgono i ricoveri

Giacomina Pellizzari / UDINE

Quasi 15 mila persone in isola­

mento in regione, sono tutte positive al coronavirus e co­

strette a rimanere a casa per al­

meno 10 giorni. Il periodo scende a sette giorni se i conta­

giati sono asintomatici o lo ri­

sultino da almeno tre giorni. I contagiati per uscire devono avere in mano un test moleco­

lare o antigenico negativo. A questo esercito di infetti si ag­

giungono altre migliaia di per­

sone in quarantena nonostan­

te l'applicazione delle nuove regole abbia di gran lunga ri­

dotto il numero rispetto a quel­

lo registrato lo scorso 31 di­

cembre. In ogni caso l'entità degli assenti nei posti di lavo­

ro, non ultimi gli ospedali, ri­

schia di bloccare alcuni servizi e di rallentare il motore pro­

duttivo della regione.

IL REPORT GIORNALIERO

Il report festivo registra sem­

pre numeri inferiori alla me­

dia a seguito della ridotta atti­

vità dei laboratori di analisi.

Quello di ieri resta comunque un bilancio preoccupante: qua­

Il report festivo registra sem­

pre numeri inferiori alla me­

dia a seguito della ridotta atti­

vità dei laboratori di analisi.

Quello di ieri resta comunque un bilancio preoccupante: qua­

si il 27 per cento dei 4.282 tam­

poni molecolari processati in regione è risultato positivo.

Stiamo parlando di 1.143 casi ai quali vanno aggiunti altri 45 emersi dai 1.057 tamponi rapi­

di antigenici effettuati non so­

lo nelle farmacie. In 24 ore le persone in isolamento sono passate da 13.545 a 14.440, ovviamente il dato è al netto dei guariti. "Sono persone ri­

sultate positive al virus che vi­

vono una condizione di infe­

zione molto diversa: c'è quello che ha sintomi e ci sono gli asintomatici" spiega il vice pre­

sidente della Regione con dele­

ga alla Salute, Riccardo Riccar­

di, illustrando un quadro com­

plesso non ancora arrivato all'apice del contagio visto che, al momento, la variante Omicron non risulta ancora prevalente in regione. Molto probabilmente lo sarà a breve.

I SANITARI

Tra i contagiati si contano cen­

tinaia di sanitari che non han­

no aderito alla terza dose di vaccino. "All'appello per il ri­

chiamo (booster) mancano molti sanitari e questo fatto espone il sistema a un'elevata vulnerabilità" spiega sempre Riccardi preoccupato per le ri­

cadute che i ritardi sulla terza dose possono avere in un siste­

ma che, nei prossimi giorni, at­

tende maggiori contagi e, quin­

di, maggiori ricoveri in area medica. "Rispetto alle prece­

denti – continua Riccardi –, la variante Omicron dà un'infe­

zione meno violenta, anche perché il vaccino mitiga i sinto­

mi, ma ci aspettiamo comun­

que un aumento di ricoveri in area medica". Non a caso l'as­

I SANITARI

Tra i contagiati si contano cen­

tinaia di sanitari che non han­

no aderito alla terza dose di vaccino. "All'appello per il ri­

chiamo (booster) mancano molti sanitari e questo fatto espone il sistema a un'elevata vulnerabilità" spiega sempre Riccardi preoccupato per le ri­

cadute che i ritardi sulla terza dose possono avere in un siste­

ma che, nei prossimi giorni, at­

tende maggiori contagi e, quin­

di, maggiori ricoveri in area medica. "Rispetto alle prece­

denti – continua Riccardi –, la variante Omicron dà un'infe­

zione meno violenta, anche perché il vaccino mitiga i sinto­

mi, ma ci aspettiamo comun­

que un aumento di ricoveri in area medica". Non a caso l'as­

sessore sta riorganizzando i re­

parti Covid per poter accoglie­

re più malati. Al momento si contano 28 pazienti Covid in terapia intensiva e 298 in area medica. Rispetto al giorno pre­

cedenti, sono 23 in più. "Da un lato abbiamo un numero in cre­

scita di sanitari positivi, molti asintomatici, individuati con il tampone quindicinale a cui sono sottoposti, dall'altro dob­

biamo fare i conti con l'impat­

to sull'altra sanità che sconta ri­

tardi e attese perché le rispo­

ste non possono essere date".

Riccardi lo afferma chiedendo­

si se "a due anni dalla pande­

mia, con tutto quello che abbia­

mo speso, il Covid può essere derubricato a una malattia co­

me l'influenza?". Dal punto di vista scientifico la risposta non c'è ancora. O meglio ci sono di­

verse scuole di pensiero, quel­

sessore sta riorganizzando i re­

parti Covid per poter accoglie­

re più malati. Al momento si contano 28 pazienti Covid in terapia intensiva e 298 in area medica. Rispetto al giorno pre­

cedenti, sono 23 in più. "Da un lato abbiamo un numero in cre­

scita di sanitari positivi, molti asintomatici, individuati con il tampone quindicinale a cui sono sottoposti, dall'altro dob­

biamo fare i conti con l'impat­

to sull'altra sanità che sconta ri­

tardi e attese perché le rispo­

ste non possono essere date".

Riccardi lo afferma chiedendo­

si se "a due anni dalla pande­

mia, con tutto quello che abbia­

mo speso, il Covid può essere derubricato a una malattia co­

me l'influenza?". Dal punto di vista scientifico la risposta non c'è ancora. O meglio ci sono di­

verse scuole di pensiero, quel­

la israeliana che si prepara alla quarta dose di vaccino e quella inglese che invece punta sul li­

beri tutti. Lo stesso direttore di Oms Europa, Hans Henri P.

Kluge, ritiene che si stia andan­

do verso la trasformazione del Sars­CoV2 in un virus endemi­

co, come l'influenza stagiona­

le, che richiederà una dose di vaccino all'anno. E se questa è la meta non è ancora chiaro in quanto tempo sarà raggiunta.

Intanto a fronte a 14.440 posi­

tivi in isolamento e migliaia di persone in quarantena o in au­

to­isolamento (hanno avuto contatti con positivi), le assen­

ze pesano nel sistema produtti­

vo, da qui la necessità di rimo­

dulare le quarantene per con­

sentire ai vaccinati e ai guariti di muoversi più liberamente ri­

spetto ai non vaccinati. ­

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Tiratura: 43843 Diffusione: 36620 Lettori: 231000

SANITÀ LOCALE 31

(15)

14.440 159.605

Persone in isolamento Persone risultate positive dall'inizio della pandemia

3

Decessi

28

Pazienti Covid in terapia intensiva

Pazienti Covid ricoverati in area medica

298

2.309 66.463

Da fuori regione

Provincia di Udine

19.238

Provincia di Gorizia

33.045 38.550

Provincia di Pordenone

Provincia di Trieste

4.282 1.143 26,69%

Tamponi Nuovi Incidenza

molecolari contagi

1.057 45 4,24%

Test Nuovi Incidenza

rapidi contagi

140.268

Totalmente guariti

343

Clinicamente guariti

Al 2 gennaio Fonte: Ministero della salute

la israeliana che si prepara alla quarta dose di vaccino e quella inglese che invece punta sul li­

beri tutti. Lo stesso direttore di Oms Europa, Hans Henri P.

Kluge, ritiene che si stia andan­

do verso la trasformazione del Sars­CoV2 in un virus endemi­

co, come l'influenza stagiona­

le, che richiederà una dose di vaccino all'anno. E se questa è la meta non è ancora chiaro in quanto tempo sarà raggiunta.

Intanto a fronte a 14.440 posi­

tivi in isolamento e migliaia di persone in quarantena o in au­

to­isolamento (hanno avuto contatti con positivi), le assen­

ze pesano nel sistema produtti­

vo, da qui la necessità di rimo­

dulare le quarantene per con­

sentire ai vaccinati e ai guariti di muoversi più liberamente ri­

spetto ai non vaccinati. ­

Agli infettati si

sommano le persone in auto­isolamento e i non vaccinati in quarantena

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(16)

l'esperienza di padova

"Nel 2022 Covid sotto controllo ma non torneremo alla normalità"

Laura Berlinghieri

Il terzo anno di Covid si apre con un nuovo record di con­

tagi in Veneto: 14.270. Rela­

tivamente contenuti i deces­

si: 12. E anche i ricoveri, più che dimezzati rispetto a un anno fa: 1.275 in area medi­

ca e 197 in Rianimazione. Ci­

fre che consentono ad An­

drea Vianello, direttore del­

la Fisiopatologia respirato­

ria dell'ospedale di Padova, di guardare al futuro con un certo, pur cauto, ottimismo.

IL BILANCIO DEL 2021

Un passo indietro, all'1 gen­

naio 2021. Quello che abbia­

mo salutato è stato un anno fondamentale. Si è aperto con l'infuriare della tempe­

sta dei contagi (e ricoveri e decessi). Intanto però si af­

facciava il vaccino, prima con iniezioni "spot", poi con una prova muscolare. Una maratona dalle regole da ri­

scrivere di continuo, fatta di prime e seconde dosi, poi di booster. "Abbiamo impara­

to che il virus si può manife­

stare in forme diverse, lo ve­

diamo con l'Omicron. Ma la

malattia è espressione del rapporto tra l'aggressività del virus e la capacità di dife­

sa immunitaria del pazien­

te. L'Omicron è meno perico­

losa, ma anche perché si in­

nesta in una popolazione in larga parte vaccinata o già contagiata" evidenzia Via­

nello. "Certo nulla vieta che in futuro possa arrivare una nuova variante, più perico­

losa. Queste si sviluppano nei Paesi dove il tasso di vac­

cinazione è basso. L'elevata adesione alla profilassi ci aiuterà a far fronte a un'e­

ventuale ulteriore mutazio­

ne. Certo se fosse completa­

mente diversa dalle altre le cose cambierebbero.

VERSO L'ENDEMIZZAZIONE

Il Covid non ci abbandone­

rà, ma potrebbe diventare endemico. Una strada che sembra aver preso con la va­

riante Omicron. "Per il futu­

ro ci attendiamo una malat­

tia sempre più lieve e un vi­

rus capace di circolare non impattando in maniera ec­

cessiva sulla vita delle perso­

ne. Ma non credo tornerà la

normalità pre Covid. Non riesco a immaginare treni o palasport pieni di persone, in inverno, come in passa­

to" sostiene Vianello. "È dif­

ficile che il virus sparisca, è più facile pensare a un nuo­

vo equilibrio, con una forma più lieve della malattia, co­

me lo è l'influenza. Il Covid dovrebbe averci insegnato a puntare su un sistema di vi­

ta più sostenibile".

IL COVID OGGI

Questo è il futuro. I dati di oggi, però, parlano ancora di un virus che, seppur dalle lame non affilate come quel­

le di un anno fa, mette anco­

ra in difficoltà il lavoro negli ospedali. Storie di quotidia­

nità, per il dottor Vianello.

"All'inizio della quarta onda­

ta, abbiamo ricoverato di­

versi anziani vaccinati. Ne­

gli ultimi 2­3 mesi, invece, la platea è cambiata: si parla quasi esclusivamente di per­

sone tra i 45 i 65 anni, relati­

vamente giovani, non vacci­

nate. La mortalità è meno elevata di un tempo, per­

ché, trattandosi di pazienti

più giovani che molto spes­

so non hanno altre patolo­

gie, reagiscono meglio. Ma parliamo sempre di persone in gravi condizioni". Non è cambiato solo questo negli ospedali. "Adesso affrontia­

mo la cura dei degenti pa­

zienti in maniera molto più standardizzata e, nei limiti del possibile, sicura. Abbia­

mo capito che non esistono terapie risolutive". C'è poi una seconda differenza, che attiene al rapporto tra medi­

ci e pazienti.

"Un tempo, i pazienti si af­

fidavano completamente ai dottori. Adesso invece sono più consapevoli, oppure cre­

dono di esserlo. E noi medi­

ci ci troviamo costretti a

"contrattare" le cure con i pazienti. Alcuni rifiutano l'intubazione, oppure chie­

dono terapie strampalate, pretendono determinati far­

maci. Nelle scelte, il medico è sempre legato alle eviden­

ze scientifiche. Ma, a fronte di terapie salvavita o speri­

mentali, accade di dover di­

scutere e contrattare con i pazienti". ­

Size: 241 cm2 AVE: € 7230.00

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SANITÀ LOCALE 33

(17)

Senza vaccino poco meno del 10 per cento della popolazione Tre cittadini su dieci hanno invece ricevuto il richiamo

Prime dosi in calo dopo dicembre Tra i 20enni adesioni più alte d'Italia

IL REPORT

MARCO BALLICO

Sono scesi appena sotto il 10% della popolazio­

ne over 12, ma i no vax che resistono a ogni ti­

po di appello rimangono so­

pra le 100.000 persone in Friuli Venezia Giulia. Sono 108.690 per la precisione, al netto di chi il vaccino non se lo può fare per motivi di salu­

L'aggiornamento è reso possibile dal consueto report settimanale del governo.

Spulciando le tabelle sulle di­

verse fasce d'età, si osserva che nella settimana dal 24 al 31 dicembre a farsi vaccinare in prima dose sono stati 3.005 cittadini del Fvg, il dato più basso da fine novembre, quan­

do gli obblighi crescenti sul fronte del Green pass, diven­

tato poi super Green pass, ave­

vano iniziato a convincere una parte dei resistenti alla

spensabile non solo per poter lavorare, ma anche per fare colazione al bar, pranzare e cenare al ristorante, vedere un film o uno spettacolo tea­

trale, assistere a un evento sportivo, più di qualcuno, su­

perata la paura, si è recato al centro vaccinale per salvare lo stipendio e il proprio tem­

po libero. Il picco si è registra­

to tra il 10 e il 17 dicembre:

8.580 prime dosi. In prece­

denza si era a 7.286 tra il 3 e il 10 dicembre e a 6.420 tra il 26

di prime dosi se ne erano con­

tate 5.761, le 3.005 dell'ulti­

ma settimana del 2021 evi­

denziano però una brusca fre­

nata.

Nel dettaglio, i più presenti sono stati i ragazzi tra i 12 e i 19 anni (687), quindi i cin­

quantenni (619) e i quaran­

tenni (539). A confronto con il resto d'Italia, le adesioni so­

no complessivamente altissi­

me tra i ventenni (ne manca­

no all'appello solo 164, lo 0,2% della platea interessata, il risultato migliore del Pae­

se) e tra gli ottantenni (siamo all'1,9% di assenti contro il 4% nazionale), mentre si con­

tinua ad arrancare nelle fasce d'età 50­59, 60­69 e 70­79.

Nel primo caso i no vax sono il 12,5% (10,6% la media italia­

na), nel secondo l'11,5%

(8,3%), nel terzo il 9,5%

(6,3%). Il quadro si completa con i trentenni: i senza dose sono 10.666 (8,8%, 12,6% in Italia). E con i quarantenni:

estranei alla campagna sono in 24.300 (14,3% contro il 13,7% nazionale).

Nel frattempo sono natural­

mente saliti anche i numeri della terza dose, con la Regio­

ne che aveva messo in pro­

gramma 360 mila sommini­

strazioni a dicembre per pro­

lungare la memoria immuni­

taria di chi si è vaccinato da ol­

tre cinque mesi e può dunque accedere al richiamo. Stando sempre ai dati del governo, in Fvg si sono fatti somministra­

re finora la "booster" 365.120 persone, il 30,5% della popo­

lazione regionale. La corsa è dunque ancora lunga, più lun­

ga che in vari altri territori:

percentuali più basse si riscon­

trano solo in Sicilia (23%), Ca­

labria (26,5%) e Campania (29,5%).

Il Fvg è anche in ritardo sul­

la fascia 5­11 anni, entrata da un paio di settimana nell'ope­

razione anti Covid. A vacci­

narsi tra i più piccoli sono sta­

ti sin qui in 2.594, il 3,9% dei 66.550 potenzialmente coin­

volti. Solo la Basilicata sta sot­

over 80 70­79 60­69 50­59 40­49 30­39 20­29 12­19

LA CAMPAGNA VACCINALE IN FVG

Totale 111.695 108.690

24 DICEMBRE

2.090 13.463 18.401 25.520 24.839 11.044 407 15.931

IN ATTESA DI PRIMA DOSE O DOSE UNICA

31 DICEMBRE

1.959 13.293 18.163 24.901 24.300 10.666 164 15.244

% 31 DICEMBRE

1,9 9,5 11,5 12,5 14,3 8,8 0,2 17,8 9,9

NUOVI VACCINATI 24­31 DICEMBRE

3.005 131 170 238 619 539 378 243 687

Nuovi vaccinati

3.966

6.420

7.286

8.580

5.761

3.005

19­26 novembre 26 novembre­ 3­10 dicembre 10­17 dicembre 17­24 dicembre 24­31 dicembre 3 dicembre

Fonte: report struttura commissariale

Size: 360 cm2 AVE: € 10800.00

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