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Giovedì 16 gennaio 2020
Sommario
N. Data Pag Testata Articolo Argomento
1 16/01/2020 25, 3 IL GAZZETTINO DI PORDENONE IL PD BOCCIA LA PROPOSTA DEL POLICLINICO SANITÀ LOCALE 2 16/01/2020 43 MESSAGGERO VENETO CIVIDALE NOVELLI: SENZA ALCUN VALORE LE CRITICHE SULL'OSPEDALE SANITÀ LOCALE 3 16/01/2020 22 MESSAGGERO VENETO L'AZIENDA FRIULI CENTRALE SI PRESENTA: COMUNI IN PRIMA LINEA NELL'ASSISTENZA SANITÀ LOCALE 4 16/01/2020 23 MESSAGGERO VENETO LA LINEA DI DRAGANTI: SERVONO LE SPECIALITÀ PER FAR SOPRAVVIVERE I PICCOLI
OSPEDALI SANITÀ LOCALE
5 16/01/2020 22 MESSAGGERO VENETO LE DRITTE DEI MEDICI PENSIONATI IN AIUTO A STUDENTI E NEOLAUREATI SANITÀ LOCALE 6 16/01/2020 26 MESSAGGERO VENETO PORDENONE IL DISGUIDO GUASTO AL SISTEMA E I MEDICI RISPOLVERANO LE RICETTE ROSSE SANITÀ LOCALE 7 16/01/2020 26 MESSAGGERO VENETO PORDENONE BANDO VICINO, POI I LAVORI PER LA PROTONTERAPIA AL CRO SANITÀ LOCALE 8 16/01/2020 26 MESSAGGERO VENETO PORDENONE CAMICI BIANCHI CONFICONI ATTACCA SUL PERSONALE «FEDRIGA AUMENTI LE ASSUNZIONI» SANITÀ LOCALE
Sacile
Il Pd boccia la proposta del Policlinico
Il Pd contro la privatizzazio- ne della sanità sacilese. «La nostra vuole essere una rispo- sta chiara e decisa alla propo- sta della Lega che proprio a
Sacile ha lanciato l'idea di una sanità privata (il Policlini- co di Sacile, ndr), per ribadire invece il pieno sostegno, al modello di sanità pubblica,
l'unica che può garantire ser- vizi efficienti ed efficaci, che è il Modello Sacile 2.0 che con questo vogliamo rilanciare».
Scarabellotto a pagina IX
Sanità, un "modello" da rilanciare
•Pd, Articolo Uno e Cittadinanza Attiva-Tribunale del malato •Bocciata l'idea di un Policlinico di Sacile: «Soltanto una realtà rilanciano il vecchio progetto. L'evento a Palazzo Ragazzoni pubblica può garantire agli utenti servizi efficienti ed efficaci»
SACILE
"Sanità: presente e futuro a Sacile" (Legge regionale "Mo- dello Sacile 2.0"), è il tema del convegno, organizzato dal Par- tito democratico e da Articolo Uno unitamente a Cittadinanza Attiva - Tribunale per il diritto dei malati, in programma mar- tedì 21 gennaio alle 20.30 a Pa- lazzo Ragazzoni e che «vuole es- sere una risposta chiara e deci- sa alla proposta della Lega che proprio a Sacile ha lanciato l'idea di una sanità privata (il Policlinico di Sacile, ndr), per ri- badire invece il pieno sostegno, al modello di sanità pubblica, l'unica che può garantire servi- zi efficienti ed efficaci, che è il Modello Sacile 2.0 che con que- sto convegno vogliamo rilancia- re».
MODELLO DA RILANCIARE È quanto sottolineano il se- gretario del Circolo di Sacile del Pd Claudio Modolo e quella del Pd di Fontanafredda Anna Fili- petto assieme al segretario pro- vinciale di Articolo Uno Mauri- zio Zamuner e al responsabile di "Cittadinanza Attiva - Tribu- nale per i diritti del malato", Luigi Gasparotto presentando quello che - sostiene Modolo -
«vuole rappresentare l'avvio di un percorso che ci porterà in tutti i circoli dell'ex Ambito so- cio sanitario, per rilanciare quel progetto "Modello Sacile
2.0" ideato dal sacilese Giorgio Siro Carniello, sostenuto dalla giunta regionale Serracchiani, che le direttive attuali in mate- ria di sanità della Regione gui- data dal leghista Massimiliano Fedriga, hanno "spolpato" fino a ridurne le peculiarità».
I RELATORI
A sostenere il "Modello Saci- le 2.0" saranno il consigliere re- gionale di Open Fvg Furio Hon- sell (che analizzerà i contenuti della nuova riforma sanitaria), l'ex assessore regionale alla Sa- lute (ai tempi della giunta Illy) Ezio Beltrame, che di professio- ne è medico di base e che ha so- stenuto il "Modello Sacile"; il consigliere regionale del Pd Ni- cola Conficoni, che si sofferme- rà in particolare sulle ricadute della riforma Fedriga sul porde- nonese; e l'ex dirigente sanita- rio Nicola Delli Quadri (che è stato tra l'altro direttore genera- le e commissario dell'Azienda sanitaria di Trieste), che invece affronterà gli aspetti tecnici del- la riforma. I lavori saranno coordinati dalla componente dell'assemblea nazionale del Pd, la sacilese Patrizia Del Col.
LE RAGIONI
«Dopo un approfondito dibat- tito che ci ha impegnati nei me- si scorsi - rileva Modolo -, nel corso dei quali abbiamo confer- mato come il modello "Sacile 2.0" rappresenti il fiore all'oc-
chiello per la sanità sacilese in quanto integra sanità e sociale, ora vogliamo avviare un percor- so che coinvolgerà i territori dei Comuni dei Servizi sociali co- munali del Livenza-Cansi- glio-Cavallo, nei quali raccoglie- remo le proposte per farne un pacchetto unico da presentare alla Regione a sostegno innanzi tutto della sanità pubblica e, per quanto riguarda il nostro territorio, del "Modello Sacile 2.0"».
Per Zamuner è necessario
«spegnere i facili entusiasmi su una sanità privata attraverso il
"Policlinico di Sacile", idea che proprio a Sacile è stata lanciata a fine 2019 e che rifiutiamo in quanto non in grado di garanti- re servizi efficaci ed efficienti come invece lo può fare solo una sanità pubblica. Riteniamo importante iniziare questo per- corso proprio da Sacile dove c'è la necessità di rilanciare quel
"Modello Sacile 2.0" che inter- preta alla perfezione quelli che sono i bisogni di un'utenza sem- pre più anziana che ha bisogno di servizi sanitari e del territo- rio integrati come lo sono nel Modello che la nuova riforma sanitaria invece continua a pe- nalizzare».
Per il responsabile di Cittadi- nanza Attiva, Gasparotto, «sul- la sanità non si può ragionare solo in termini di risparmio del- la spesa, ma sui bisogni della gente. Da qui la necessità che la Regione si muova nella direzio-
ne'di incentivare la sanità pub- integrarsi nel fornire i servizi al- so e centri diurni nei nostri co- blica», mentre per Anna Filipet- la gente; da qui la necessità di munì».
to «ospedale e territorio devono potenziare i servizi, case di ripo- Michelangelo Scarabellotto
OSPEDALE Pd, Articolo Uno e Cittadanza Attiva rilanciano il "Modello Sacile 2.0" e dicono no alla privatizzazione della sanità
CIVIDALE
Novelli: senza alcun valore le critiche sull'ospedale
RICOVERI PRONTO /SOCCORSO
CIVIDALE. «Potenziamento dell'attività ambulatoriale, incremento dei posti letto, team medico garantito, soc- corso stabile sulle 24 ore, maggiori cure per i pazienti anziani e cronici: gli impegni assunti dalla Regione per il presidio sanitario di Cividale mettono in sicurezza la strut- tura. Altro che misure pena- lizzanti». Chiamato in causa, negli ultimi giorni, da più for- ze politiche, il deputato Ro- berto Novelli contrattacca.
«Quando parlo - dice - lo faccio con cognizione di cau- sa, a differenza di quanti so- no intervenuti sulla riforma sanitaria e sulle sue ripercus- sioni sulla struttura locale perseguendo meri fini politi- ci. Risultato? Un allarme fra i cittadini».
«Da subito - rivendica quindi il parlamentare forzi- sta - mi ero esposto dicendo che l'evoluzione non sareb- be stata negativa per Civida- le: ora le parole del direttore generale Massimo Braganti e del responsabile della medi- cina cividalese, Paolo Olivo, mi danno ragione, facendo definitiva chiarezza sul tema e mettendo una pietra tom- bale su timori ingiustificati.
Tutto è migliorabile, natural- mente: resteremo vigili affin- ché si dia seguito agli impe- gni annunciati».
Quindi la stilettata alla candidata alle prossime ele- zioni comunali Claudia Chia-
II deputato Roberto Novelli davanti all'ospedale di Cividale
bai: «A chi mi accusa di aver obbedito a ordini di scuderia - dice Novelli - rispondo che non mi faccio imbrigliare: la sanità cividalese è sempre stata al centro del mio impe- gno politico e anche in que- sta fase, seppur da dietro le quinte, tramite contatti diret- ti e quotidiani con l'assessore alla sanità Riccardi mi sono battuto per tutelare il diritto alla salute dei cividalesi, di- versamente da altri che han- no parlato senza far nulla».
In chiusura, un riepilogo cronologico: tutto è partito, sostiene il deputato, con la ri- forma sanitaria del 2014,
«targata centrosinistra: quel- la sì - ribadisce - è stata pena- lizzante per Cividale. Fortu- na che la giunta regionale l'ha corretta. Se si trattasse di una partita di calcio, il risulta- to sarebbe 5 a 0 per il centro- destra. Le bugie hanno le gambe corte: chi ha voluto procurare un ingiustificato allarme sociale prenda atto di non aver fatto del bene al- la nostra comunità. E a Clau- dia Chiabai, in particolare, di- co le sue critiche si sono rive- late per quello che sono: il nulla».—
L.A.
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L'Azienda Friuli centrale si presenta:
Comuni in prima linea nell'assistenza
Il vicepresidente della Regione Riccardi: abbiamo aumentato le risorse, ma molti costi ricadranno sul territorio
Alessandra Ceschia
Correva l'anno 1995 e la Regio- ne Friuli Venezia Giulia vara- va la legge 13, meglio nota co- me "riforma Fasola", che parti- va dalla necessità di riorganiz- zare gli ospedali sul territorio.
L'INSEDIAMENTO
Ci sono voluti 25 anni perché quelle idee germinassero, ride- finendo la rete della sanità re- gionale. A guidare la prima as- semblea dei sindaci della nuo- va Azienda sanitaria Friuli Centrale ieri sera all'ospedale Santa Maria della Misericor- dia c'era Pietro Fontanini, già presidente della giunta regio- nale che disegnò quella rifor- ma. Alui è stato affidato il com- pito di presiedere l'assemblea che ha chiamato a raccolta sin- daci e rappresentanti dei 133 comuni che fanno riferimento alla nuova Azienda. «Siamo grandi» ha esordito Fontanini presentando un ente «che rap- presenta il Friuli storico quasi nella sua completezza, dai monti al mare. E una grande realtà che deve dare risposte ai problemi socio sanitari di que- sto territorio; il mio compito è di presiedere la conferenza al- la prima seduta istitutiva in qualità di sindaco del comune più popoloso».
LANOMINA
Dopo l'insediamento della Conferenza dei sindaci, i lavo- ri dell'assemblea sono stati di- rottati alla costituzione della rappresentanza e del suo rego- lamento, rinviate in attesa del- la creazione di un Comitato ri- stretto all'interno del quale sa- ranno designati due compo- nenti per ogni Ambito. Quindi i sindaci si sono espressi sulla
nomina del nuovo direttore dei servizi sociosanitari, Denis Caporale, già vicecommissa- rio straordinario con poteri e funzioni di Direttore socio-sa- nitario presso l'Aas 3. «Sarà suo - ha spiegato il direttore generale Massimo Braganti - il compito di supportarmi nel- le attività territoriali per cerca- re di perseguire l'integrazione socio-sanitaria nell'ambito dei servizi ai cittadini. Esistono tante situazioni - ha spiegato - in cui l'attività sanitaria territo- riale sconfina in problemati- che di natura socio-sanitaria e, in qualche caso, anche sociale.
Sarà lui, in collaborazione con i Comuni, a occuparsene».
Una presentazione cui l'assem- blea dei sindaci ha risposto con un assenso cui ha fatto ec- cezione la municipalità di Co- droipo, unica astenuta. «Non sulla candidatura del dottor Caporale quanto sul metodo»
ha premesso il vicesindaco An- tonio Zoratti, rivendicando un preventivo parere della confe- renza dei sindaci sulla nomi- na. «Dovremo lavorare tanto - ha osservato il sindaco di Ca- vazzo Gianni Borghi - non so- lo sui temi caldi come l'ospeda- le, ma anche su quelli territo- riali per questo c'è la necessità di definire un regolamento di funzionamento dell'assem- blea. Serve un percorso nell'in- dividuazione dei bisogni di sa- lute che ci vede coinvolti nel si- stema salute, che appartiene a tutti, indipendentemente dal- la grandezza dei nostri comu- ni».
LE RISORSE
Non ha fatto giri di parole il vi- cegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccar-
do Riccardi, rivolgendosi ai sindaci: «La giunta, il consi- glio e la maggioranza non han- no alcuna intenzione di fare ra- gionamenti di tipo economico - ha messo in chiaro -. Tutti gli atti presentati hanno sempre implementato le risorse per il sistema sanitario. Abbiamo la grande responsabilità di fare un'operazione di redistribuzio- ne delle risorse e questo influi- sce molto nel trasferimento di alcune voci di costo dalla rispo- sta sanitaria a quella socio-sa- nitaria dei Comuni che per scelta politica devono avere un ruolo importante a livello organizzativo. Siamo avanti ri- spetto a molte altre regioni - ha premesso Riccardi ricordan- do la legge Fasola e la giunta re- gionale che 25 anni fa la tenne a battesimo - ma stiamo scon- tando un ritardo che è figlio del processo delle dinamiche della costruzione del consen- so. Credo che questa Azienda abbia tutte le caratteristiche per fare dei passi avanti recu- perando il terreno perduto e spostando il baricentro rispet- to alla risposta territoriale sul- la quale c'è una legittima di- scussione. Qui ci sono due pez- zi del territorio di questa pro- vincia, la Bassa friulana e l'a- rea collinare e montana, che avevano strutture ospedalieri non hub e, se andiamo a guar- dare gli indici di mobilità della specialistica ambulatoriale ve- diamo come, alla fine, il cittadi- no è più avanti di noi: quando ha bisogno di una risposta se la va cercare, non sceglie l'ospe- dale davanti a casa. Dobbiamo uscire da tre equivoci - è stato l'appello di Riccardi -: la salu- te è una cosa un po' più alta del-
la sanità, le risposte non posso- se necessarie e saranno pena- L'assemblea approva no essere garantite solo dalle lizzate non tanto dalle scelte ja n o m i n a di D e n i s
strutture ospedaliere, infine delle istituzioni, quando da „ , .. , . nell'hub and spoke, queste quelle dei cittadini».— Caporale a direttore elei strutture devono avere manda- ^ ^ — s e n d z i s o c i o s a n i t a r i
ti precisi, o non danno le rispo- ^ _ ^ _
In alto da sinistra: Braganti, Riccardi e Fontanini; sotto, alcuni amministratori della provincia di Udine
La linea di Draganti:
servono le specialità per far sopravvivere i piccoli ospedali
«Medici e utenti non sono attratti dalle strutture generante»
Dalla prossima settimana il dg incontrerà i sindaci friulani
Alessandra Ceschia
Il modello generalista non è vincente. Non nei piccoli pre- sìdi che, senza una vocazione, rischiano una lenta decaden- za diventando poco appetibili sia ai medici sia agli utenti. Ad annunciare la mission della neonata Azienda sanitaria uni- versitaria Friuli Centrale all'in- sediamento della conferenza dei sindaci ieri è stato il nuovo direttore generale Massimo Braganti. «Un'occasione per conoscerli, anche se il mio obiettivo è far loro visita - ha messo subito in chiaro il diret- tore -. Ora la difficoltà dal pun- to di vista amministrativo è quella di mettere insieme le tre realtà (Asuiud, Aas3 e Aas2 ndr), quindi bisognerà cercare di dare una vocazione a cia- scun presidio in modo da cer- care un elemento di attrazione per ciascuno di essi. Vista la ca- renza di medici, le realtà gene- raliste affrontano qualche diffi- coltà anche attrarre professio-
nisti, l'unica strategia efficace per difendere i presìdi è quella di riuscire a caratterizzarli con servizi ad hoc per i cittadini»
ha annunciato Braganti.
E permettersi subito al lavo- ro ha annunciato la sua decisio- ne di andare sul territorio per ascoltare i sindaci e i cittadini in ciascun comune e verificare le necessità. «Dalla prossima settimana mi riprometto di vi- sitare i presìdi e incontrare i sindaci delle varie realtà per ascoltare quelli che possono es- sere elementi e situazioni di necessità dai quali iniziare a costruire una serie di servizi nei confronti dei cittadini. L'o- biettivo è, se non quello di po- tenziare i servizi sanitari, per- ché il Friuli vanta un livello di eccellenza su scala nazionale, ma di dare un contributo spe- cialmente nell'ambito dell'in- tegrazione territoriale e della valorizzazione delle attività di- strettuali in rapporto a quella dei presìdi ospedalieri perché l'ospedale funziona se funzio-
na il territorio. E qui - ha an- nunciato il direttore - si inne- stano una serie di ragionamen- ti sul compito del presidio ospedaliero sia in termini di ac- coglienza sia in relazione a una serie di servizi da erogare sul territorio».
Compiti non facili in un'A- zienda che si estende su un ter- ritorio estremamente ampio:
5.000 chilometri quadrati da Tarvisio a Lignano, e vanta una dorsale viabilistica fortu- natamente efficiente dal pun- to di vista dei collegamenti, ha sottolineato il dg. Elementi po- sitivi, ha ricordato, «benché il numero così rilevante di comu- ni sparsi fa sì che i rapporti sia- no polverizzati, e occorre tute- lare il territorio». —
«Sarà necessario puntare sulla
valorizzazione delle
attività distrettuali»
LA SCELTA DELLA SPECIALIZZAZIONE
Le "dritte" dei medici pensionati in aiuto a studenti e neolaureati
Cecilia Nassimbeni (Federspef)
La conoscenza e l'esperienza dei medici pensionati e degli attuali direttori della stessa specialità al servizio delle nuo- ve generazioni di professioni- sti. Di quei laureandi, in parti- colare, che vogliono fugare eventuali dubbi e capire se il percorso immaginato corri- sponde poi con quello di cui realmente si andranno occu- pare. Un confronto inedito, promosso dalla sezione udine- se della Federspev (Federazio- ne dei pensionati sanitari - me- dici, veterinari e farmacisti - vedove e superstiti ) con il sup- porto dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri
della provincia, pensato per agevolare gli studenti del quinto e del sesto anno del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell'Università di Udine e ai neolaureati sulla scuola di specializzazione da scegliere.
Chi meglio dei professioni- sti con una lunga carriera spe- cialistica alle spalle può aiuta- re, infatti, a chiarire le idee ai giovani studenti in medicina?
La Federspev si è messa a di- sposizione e ha proposto al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell'ateneo udinese il progetto pioneristico nel pa- norama italiano. «I primi sia- mo stati noi - sottolinea Ceci- lia Nassimbeni, presidente della sezione locale della Fe- derazione, medico specializ- zato in Anestesia e rianimazio- ne ed esperta in terapia del do- lore e cure palliative che, do- po il pensionamento, nel 2010 (era primario all'ospeda- le di Palmanova), esercita in li- bera professione -, poi anche altri colleghi, come quelli di Varese, mi hanno chiamato perché interessati a "esporta- re" la nostra iniziativa».
«Gli incontri proposti - sot- tolinea Nassimbeni - hanno cadenza mensile, durano cir-
ca un ora e mezza e sono orga- nizzati nella sede dell'Ordine dei medici in via Diaz, a Udi- ne. Ogni volta si invita il diret- tore di una Scuola di specializ- zazione medica con sede in cit- tà, che illustrano agli studenti l'organizzazione, gli obiettivo e o contenuti della scuola, e un medico pensionato della stessa specialità, che potrà rac- contare agli studenti la pro- pria esperienza professionale e la propria opinione sul futu- ro del settore». Naturalmente non mancherà la possibilità di un confronto aperto, con am- pio spazio alle domande dei giovani.
Il progetto è partito un an- no e mezzo fa e si sta dimo- strando una risorsa preziosa per gli studenti. «Sbagliare specialità - spiega Nassimbe- ni - è un errore che costa caro : lo studente, se si accorge di aver compiuto una scelta che non rispecchia le sue attitudi- ni, deve ricominciare da ca- po». Finora sono stati realizza- ti 8 incontri, il prossimo sarà sulla specialità di Psichiatria, la data non è stata ancora fis- sata, ma il collega specialista pensionato invitato all'appun- tamento sarà il dottor Rodol- fo Tesei.—
L.P.
IL DISGUIDO
Guasto al sistema
e i medici rispolverano le "ricette rosse"
Guasto al sistema informati- co e problemi con le ricette mediche, con la necessità dei medici di medicina generale di compilarle a mano e disagi per i pazienti. Il problema si è verificato nei giorni scorsi in molti studi anche della pro- vincia di Pordenone.
«Nel fine settimana scorso - ha raccontato il presidente dell'ordine dei medici e degli odontoiatri di Pordenone Guido Lucchini - in alcuni studi medici dell'area vasta pordenonese e anche in altre zone d'Italia, si è sviluppato un disservizio perché il siste- ma di accoglienza delle ricet- te e delle prescrizioni dema- terializzate si bloccava conti- nuamente».
Il medico redigeva la ricet- ta sul computer, ma il pro- gramma gestionale risponde- va dopo tempi lunghi che l'o- perazione non era andata a buon fine e che era necessa- rio staccare la linea. Situazio- ne che ha portato molti medi- ci a ritornare a carta e penna e alle ricette "rosse".
«Questo - ha proseguito il
presidente dell'ordine - ha creato un grosso disagio per gli assistiti con un andirivie- ni negli studi medici per il riti- ro delle ricette che non erano state compilate per il cattivo funzionamento del sistema deputato alla trasmissione te- lematica, sollevando imba- razzo anche tra il personale di segreteria e infermieristi- co». Il sistema bloccava o ri- tardava l'emissione della ri- cetta con conseguenza sui tempi del servizio.
«In alcune zone - sottoli- nea Lucchini - ci sono stati anche problemi nella trasmis- sione dei certificati di malat- tia per il lavoro, normalmen- te sono redatti dal medico di medicina generale». La tra- smissione avviene on line e al paziente viene dato un co- dice che deve comunicare al datore di lavoro. Invece con questo problema al sistema si è dovuti ritornare alla com- pilazione cartacea del certifi- cato come una volta. La situa- zione ora è risolta. —
D.S.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Bando vicino, poi i lavori
per la protonterapia al Cro
Ci vorranno tre anni per poter contare operativamente sulla nuova tecnologia I soldi sono confermati, anche per la costruzione del bunker per il macchinario
Donatella Schettini
Sarà pubblicato entro fine me- se o nei primi giorni di febbra- io il bando per la protontera- pia al Cro. Lo assicura l'assesso- re regionale alla sanità Riccar- do Riccardi, che conferma il piano annunciato nei mesi scorsi: i soldi ci sono già e man- ca solo il bando, che compren- de anche la costruzione del bunker dove andrà la nuova tecnologia.
Tempi importanti alla luce del fatto che, secondo indiscre- zioni, anche la Regione Vene- to sarebbe intenzionata a do- tarsi della protonterapia: at- tualmente ha una convenzio- ne con Trento, dove esiste un macchinario di questo tipo, ma le voci parlano di un inte- resse per dotare il nuovo polo di Castelfranco Veneto di que- sta tecnologia. In questo senso andrebbe anche la costruzio- ne del bunker per radiotera- pia, decisa con un investimen-
to di alcuni milioni di euro.
La nostra Regione ha stabili- to già da tempo l'acquisto del macchinario, per oltre 30 mi- lioni di euro, che consentirà al Cro di fare un salto di qualità in termini di terapia e attrazio- ne extraregionale. Manca, pe- rò, il bando per individuare il fornitore del macchinario, che dovrà essere costruito su misu- ra. Un documento su cui si la- vora già da tempo, anche per- ché è il primo completamente pubblico in Italia per l'indivi- duazione del fornitore. Com- prende anche il bunker.
La direzione generale del Cro conferma che «nel bando per la protonterapia di prossi- ma pubblicazione sono previ- ste le risorse per la costruzione dell'immobile e che gli spazi adeguati, adiacenti all'attuale struttura, sono già stati indivi- duati, nella consapevolezza di poter aumentare con questo in- vestimento la nostra capacità di attrazione, che già presenta dati di tutto rispetto».
I tempi li annuncia l'assesso- re alla sanità Riccardo Riccar- di: «È stato avviato un procedi- mento che deve essere comple- tato al Cro - afferma -. Atten- diamo che si concluda l'attivi- tà propedeutica alla pubblica- zione del bando di gara, previ- sta entro la fine del mese o a ini- zio febbraio». Prossimo pas- saggio è l'approvazione del bando da parte del Cro e la sua pubblicazione, nel giro di 20 giorni. «Le risorse ci sono già - prosegue l'assessore - e l'ope- razione andrà in porto». Si sti- ma che ci vorranno tre anni pri- ma di avere il macchinario.
«Abbiamo una capacità di at- trazione importante che dob- biamo implementare - conclu- de l'assessore Riccardi -. È un investimento che non riguar- da solo Aviano e Pordenone, ma tutto il Fvg e anche oltre».
Oggi la terapia con protoni è disponibile a Trento, Pavia e Catania, ma altri centri sono in fase di realizzazione. —
E
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U n macchinario per la protonterapia. Dopo il bando ci saranno i lavori per il bunker. Per poterne usufruire ci vorranno almeno tre anni
L'assessore Riccardo Riccardi
CAMICI BIANCHI
Conficoni attacca sul personale
«Fedriga aumenti le assunzioni»
All'indomani della conferen- za dei sindaci in cui il nuovo direttore dell'Asfo (ex Aas 5) Joseph Polimeni ha illustrato i suoi programmi il consiglie- re regionale del Pd, Nicola Conficoni, rilancia su perso- nale e primari.
«A fronte della disponibili- tà del direttore generale dell'Asfo - afferma - ad acce- lerare l'assunzione di nuovi primari, da noi sollecitata, e a fronte dell'abolizione del tet- to sulla spesa per il personale ottenuta dal Pd con la stabili- tà nazionale, la giunta Fedri- ga rimetta mano al piano di assunzioni in sanità salva- guardando il comparto pub- blico attraverso un'adeguata dotazione organica».
Conficoni ricorda che «a fi- ne anno in azienda sanitaria erano in servizio 3 mila 770 dipendenti più 64 sommini- strati. Due in meno rispetto al- la stessa data dell'anno prece- dente, maben 147 in meno ri- spetto a quelli programmati.
Il personale dirigente dell'a- rea medica e veterinaria inve- ce di aumentare da 563 a 599 unità, si è attestato a quota 541 con un saldo negativo di 22 dipendenti. Inseguito all'i- nerzia della gestione commis- sariale, che ha bloccato con- corsi pronti come quello del primario di psichiatria a Por- denone, nel 2019 le strutture complesse prive di titolare so- no aumentate, passando da
17 a 19. Il Piano di azione lo- cale (Pai) adottato alla fine dello scorso anno, però, pre- vede per il 2020 l'espletamen- to di sole sei procedure per l'attribuzione dell'incarico di direttore». Conficoni auspica
«l'impegno del nuovo dg Poli- meni ad accelerare l'assunzio- ne dei direttori mancanti tro- vi tempestivo riscontro nella versione definitiva del Pai che sarà approvata nelle pros- sime settimane. A destare per- plessità sono anche i 3 mila 903 dipendenti complessiva- mente ipotizzati in servizio al- la fine del 2020: 14 in meno dei 3 mila 917 previsti (ma non raggiunti) al termine del 2019».—
D.S.