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Monitoraggio Media. Martedì 01 dicembre SIFA srl - Via G. Mameli, MILANO

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(1)

Monitoraggio Media

SIFA srl - Via G. Mameli, 11 – 20129 MILANO +390243990431

Martedì 01 dicembre 2020

(2)

N. Data Pag Testata Articolo Argomento 1 01/12/2020 6 CORRIERE DELLA SERA FUNZIONA IL TEST SALIVARE FEDRIGA: È UNA SVOLTA SANITÀ LOCALE 2 01/12/2020 1,7 IL GAZZETTINO LA SVOLTA DEL FRIULI: "VIA AL TEST SALIVARE PRECISO, NON INVASIVO" SANITÀ LOCALE 3 01/12/2020 3 IL GAZZETTINO "TRA VENETO E FVG 40.000 CONTAGIATI INCONSAPEVOLI" SANITÀ LOCALE 4 01/12/2020 1,4 MESSAGGERO VENETO TAMPONE SALIVARE INVENTATO IN FRIULI VIA LIBERA AL TEST SANITÀ LOCALE 5 01/12/2020 2 MESSAGGERO VENETO CASI SETTIMANALI IN CALO SI SPERA NELLA ZONA GIALLA FEDRIGA: "RESTARE VIGILI" SANITÀ LOCALE 6 01/12/2020 3 MESSAGGERO VENETO TASSO DI POSITIVI ALL'8% 21 MORTI IN UN GIORNO E 11 NUOVI RICOVERATI SANITÀ LOCALE

7 01/12/2020 4 MESSAGGERO VENETO SOSPIRO DI SOLLIEVO A PAULARO SANITÀ LOCALE

8 01/12/2020 6 MESSAGGERO VENETO IL 60% DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE È DISPONIBILE A ESEGUIRE I TAMPONI SANITÀ LOCALE

9 01/12/2020 6 MESSAGGERO VENETO OPERATIVE IN REGIONE 20 UNITÀ SPECIALI SANITÀ LOCALE

10 01/12/2020 8 MESSAGGERO VENETO ADDETTI ALLE SANIFICAZIONI COMMESSE E INFERMIERI: ECCO I LAVORI PIÙ RICHIESTI SANITÀ LOCALE 11 01/12/2020 17 MESSAGGERO VENETO RIPENSARE I SERVIZI NELLE AREE INTERNE SANITÀ LOCALE 12 01/12/2020 21 MESSAGGERO VENETO REPARTI COVID E PRONTO SOCCORSO AL LIMITE ACCESSI CONGESTIONATI, AMBULANZE IN FILA SANITÀ LOCALE 13 01/12/2020 22 MESSAGGERO VENETO APRE UN COVID HOTEL A CASTELLERIO VENTI CAMERE PER 26 OSPITI POSITIVI SANITÀ LOCALE

(3)

Friuli­Venezia Giulia

Il governatore

Funziona

il test salivare

Fedriga:

è una svolta

MILANO Il test salivare funziona

e Massimiliano Fedriga esulta: "È una svolta". Si tratta di una delle numerose sperimentazioni in corso in Friuli­Venezia Giulia per fronteggiare la pandemia. I risultati, in prospettiva, sembrano assai promettenti:

l'equipe dell'ospedale di Udine guidata da Francesco Curcio "ha ottenuto ­ ha detto il governatore ­ il 100%

di allineamento del risultato con i test più tradizionali, con margini di precisione ancora maggiori rispetto al sistema attuale". Non significa soltanto evitare il fastidioso e invasivo prelievo dal naso:

"Soprattutto ­ prosegue Fedriga ­ è un test che non richiede personale sanitario.

E dunque, potremmo riutilizzare nel tracciamento e in altre attività contro il Covid quello attualmente impiegato nel fare i tamponi". Fermo restando che il test va comunque analizzato in laboratorio, potrebbero bruscamente calare anche le code determinate appunto dalla necessità di personale inquadrato nella sanità. Il nuovo test salivare è in corso di sperimentazione a Paularo, uno dei comuni in cui la Regione sta effettuando uno screening completo della

popolazione. Ieri Fedriga, oltre ad annunciare una lieve ma costante flessione dei contagi e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva ha anche annunciato gli altri risultati della strategia regionale anti Covid:

"Valorizziamo troppo poco le eccellenze del Friuli­Venezia Giulia. Come per esempio il protocollo Trieste introdotto dal professor Marco

Confalonieri, che prevede l'uso del cortisone ed oggi è stato riconosciuto

dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la stessa che lo aveva inizialmente criticato. Oggi al mondo lo usano tutti". Altro risultato promettente, quello dell'ozonoterapia, che si sta rivelando utile per evitare di arrivare all'intubazione dei pazienti con difficoltà respiratoria. E poi, ha concluso il governatore,

"oggi è stata mandata ad Aifa la richiesta per uno studio avviato dall'università di Trieste con un farmaco già noto. Un antiparassitario senza effetti collaterali per l'uomo di cui si ipotizza una funzione di profilassi nei pazienti non Covid: l'idea è quella di testarlo sui pazienti a rischio delle case di riposo".

Marco Cremonesi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi è Massimiliano Fedriga, 40 anni, Lega, dal 2018 guida la Regione Friuli­

Venezia Giulia

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(4)

Le misure

La svolta del Friuli:

"Via al test salivare preciso, non invasivo"

Pronto a debuttare in Friuli un nuovo test molecolare che si basa sull'esame della saliva. "Meno invasivo e più preciso del tampone".

Agrusti a pagina 7

(C) Ced Digital e Servizi | ID: 00209372 | IP ADDRESS: 2.37.90.241 sfoglia.ilgazzettino.it

L'emergenza a Nordest

Fedriga lancia il test salivare:

"Meno invasivo, più preciso"

`Il governatore del Friuli Venezia Giulia `In fase di sperimentazione all'ospedale

spiega il nuovo metodo: risultati già all'Iss di Udine, inventato da un'azienda friulana

LA SVOLTA

TRIESTE Scovare, tracciare, isola­

re. Sino a quando i vaccini non si prenderanno la scena della "bat­

taglia", il ritornello resterà quel­

lo di prima: più si riuscirà a con­

trollare la diffusione del conta­

gio, più si sarà in grado di evitare chiusure e vittime. E il Friuli Ve­

nezia Giulia in questo campo sta per segnare un punto che il presi­

dente Fedriga ha definito "rivo­

luzionario, decisivo". È infatti pronto a debuttare un nuovo test molecolare che si basa sull'esa­

me della saliva, e non sul classi­

co tampone naso­faringeo. Non è un esame rapido, ma uno stru­

mento diagnostico in piena rego­

la, che se validato in via definiti­

va potrebbe accorciare di molto i tempi richiesti dalla rincorsa al contagio.

LA SCOPERTA

Il lavoro è iniziato quest'esta­

te, durante la "tregua" della pan­

demia. L'azienda friulana Biofar­

ma ha messo a punto un liquido (si tratta di una soluzione fisiolo­

gica) che è in grado di conserva­

re per 48 ore la saliva prelevata da un caso sospetto e di mante­

nerla inalterata in un normale frigorifero. In seguito il liquido dev'essere processato dai mac­

chinari che attualmente analiz­

zano i reagenti con cui vengono a contatto i tamponi, e a quel punto viene certificata la positi­

vità o meno al Coronavirus. Il vantaggio è evidente: "L'innova­

zione ­ ha spiegato Fedriga ­ rap­

presenterebbe una svolta che ci consentirebbe di saltare la fase invasiva del test, che attualmen­

te prevede l'impiego del persona­

le sanitario". Per effettuare il prelievo salivare, infatti, non è necessario scomodare squadre di esperti dei Dipartimenti di

prevenzione. Basterebbe ­ ma è solo un'ipotesi ­ un gruppo loca­

le di Protezione civile, non essen­

doci la necessità di venire fisica­

mente a contatto con il paziente, come avviene invece nel caso del tampone naso­faringeo. Saliva e liquido di conservazione sareb­

bero contenuti in una provetta, che dovrebbe essere solamente trasportata in laboratorio. Ciò consentirebbe di liberare i Dipar­

timenti di prevenzione, che si po­

trebbero concentrare maggior­

mente sull'azione di tracciamen­

to, fondamentale per limitare i focolai e oggi rallentata a causa dell'espansione dell'epidemia in regione.

L'ITER

I nuovi test diagnostici saliva­

ri sono in fase di sperimentazio­

ne avanzata all'ospedale univer­

sitario di Udine. Il team di ricer­

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ca è guidato dal professor Fran­

cesco Curcio, direttore dell'istitu­

to di patologia clinica. L'esperi­

mento, applicato su 95 positivi, ha registrato un allineamento dell'esito rispetto a quello del tampone molecolare classico del 100 per cento, con margini di precisione ancora maggiori ri­

spetto all'attuale sistema di pre­

lievo. "Il nuovo test è più accura­

to del 10 per cento", ha aggiunto Fedriga. I primi risultati sono già stati inviati all'Istituto superiore di sanità, l'ente che dovrà certifi­

care la validità della sperimenta­

zione e infine concedere il nulla osta all'uso massivo del brevetto dell'azienda friulana. Non si trat­

terà in ogni caso di un test fai da te: il caso sospetto dovrà sempre essere seguito in un luogo fisico ancora da individuare, anche se non dal personale sanitario spe­

cializzato. L'azienda che ha mes­

so a punto il liquido di conserva­

zione ha già in mano un accordo con la Regione per la fornitura del materiale.

LE ARMI

Altro potenziale successo del­

la ricerca targata Fvg è quello dell'uso di un farmaco antiparas­

sitario, privo di effetti collaterali, che potrebbe fungere da profilas­

si per il Covid, ovvero la cui as­

sunzione inibirebbe l'esplosione della carica virale. Lo studio è portato avanti dall'Università di Trieste e sta iniziando il suo per­

corso di sperimentazione. Il pro­

dotto verrà testato su gruppi di soggetti più fragili.

Marco Agrusti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

INNOVATIVO Il governatore del

Friuli Venezia Giulia ha annunciato il nuovo metodo

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Lo stabilimento Conservazione, il brevetto della Biofarma di Mereto

Il brevetto del liquido che permette la conservazione della saliva per 48 ore senza alterazioni è stato depositato alla fine dell'estate dall'azienda Biofarma, con sede a Mereto di Tomba, in provincia di Udine.

Nello stabilimento c'è anche un'area autorizzata e certificata dall'Agenzia italiana del farmaco. I primi test in laboratorio sono stati effettuati dagli esperti dell'Azienda sanitaria

universitaria Friuli Centrale di Udine. I risultati della

sperimentazione, che ieri è proseguita durante le operazioni di screening a Paularo (Ud), saranno

trasmessi all'Istituto superiore di sanità per l'ottenimento del via libera all'utilizzo sul larga scala. La Regione punta a introdurre i nuovi test entro la fine dell'anno.

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Lo studio

"Tra Veneto e Fvg 40.000 contagiati inconsapevoli"

VENEZIA Gli screening norde­

stini dimostrano che il tasso di infezione si posiziona intorno all'1% della

popolazione. Questo è infatti il valore medio emerso dalle campagne di tamponi a tappeto in Alto Adige (1%

appunto), ad Auronzo nel Bellunese (0,8%) e in cinque Comuni del Friuli Venezia Giulia (1,2%). È partendo da questo dato che Cesare Cislaghi, già presidente dell'Associazione italiana di epidemiologia, ha stimato il rischio di incrociare un positivo che non sa di esserlo. Quanti potrebbero essere i contagiati

inconsapevoli a Nordest?

Fra 25.222 e 39.601 solo considerando Veneto e Friuli Venezia Giulia, ma il conto sale alla forbice compresa fra 29.333 e 46.463 includendo anche il

Trentino Alto Adige. Lo

studio, pubblicato su Scienza

in rete, ha utilizzato due

metodi di calcolo alla data del 22 novembre. Con il primo è stata assegnata a tutte le regioni la stessa proporzione di positivi non conosciuti di Bolzano: in Veneto i contagiati ignari sarebbero 31.739 (il 30% del totale effettivo), in Friuli Venezia Giulia 7.862 (il 37%).

La seconda stima è invece partita dalla proporzione altoatesina dei positivi sconosciuti rispetto a quelli certificati: in Veneto sarebbero 21.391 (436 ogni 100.000 abitanti), in Friuli Venezia Giulia 3.831 (647).

"La probabilità di incontrare un soggetto asintomatico positivo che neppure lui sa di esserlo – conclude Cislaghi – è tutt'altro che bassa e quindi è indispensabile che si utilizzino tutte le misure

precauzionali". (a.pe.)

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(8)

l'emergenza coronavirus

Tampone salivare inventato in Friuli Via libera al test

Il 60% dei medici di base aderisce alla campagna di prevenzione Casi settimanali in calo, la Regione spera di diventare zona gialla

Ora il tampone si fa con la saliva im­

piegando un numero di infermieri e medici inferiore a quello necessa­

rio per effettuare l'ormai classico tampone nasofaringeo. Il segreto sta nel liquido messo a punto dalla Biofarma di Mereto di Tomba. In­

tanto, mentre il Fvg spera di poter ridiventare a giorni zona gialla, dal 60% dei medici di base è giunta la disponibilità a eseguire i tamponi.

/ PAGINE 3, 4 E 6

Biofarma, università e ospedale inventano il tampone salivare

Hanno creato una sostanza per individuare il virus. È più sensibile e richiede meno medici e infermieri

GIACOMINA PELLIZZARI

?ra il tampone si fa con la saliva im­

piegando un numero di infermie­

ri e medici inferiore a quello ne­

cessario per effettuare il più clas­

sico test nasofaringeo. Il segreto sta nella sostanza liquida messa a punto nello stabi­

limento della Biofarma, l'azienda di Mere­

to di Tomba. Si tratta di una soluzione che consente di conservare e trasportare il cam­

pione che, in laboratorio, viene processato allo stesso modo dei tamponi nasofaringei.

Sottoporsi al test è meno fastidioso proprio perché non richiede di ospitare, seppur per pochi secondi, lo scovolino in gola o nel na­

so. Tra i primi a sperimentarlo sono stati gli abitanti di Paularo sottoposti, ieri, allo screening anti Covid. Il nuovo tampone vie­

ne eseguito da personale non specializzato e solo questo fatto consentirà di risolvere il problema della carenza di operatori sanita­

ri che, soprattutto nell'attività di traccia­

mento, ha mandato in tilt il sistema. L'inno­

vazione è targata Friuli Venezia Giulia ed è frutto della collaborazione tra l'Università, l'Azienda sanitaria Friuli centrale (Asufc) e la stessa Biofarma. È un esempio di partner­

ship tra pubblico e privato per fronteggiare l'emergenza sanitaria da Sars­Cov2.

?ra il tampone si fa con la saliva im­

piegando un numero di infermie­

ri e medici inferiore a quello ne­

cessario per effettuare il più clas­

sico test nasofaringeo. Il segreto sta nella sostanza liquida messa a punto nello stabi­

limento della Biofarma, l'azienda di Mere­

to di Tomba. Si tratta di una soluzione che consente di conservare e trasportare il cam­

pione che, in laboratorio, viene processato allo stesso modo dei tamponi nasofaringei.

Sottoporsi al test è meno fastidioso proprio perché non richiede di ospitare, seppur per pochi secondi, lo scovolino in gola o nel na­

so. Tra i primi a sperimentarlo sono stati gli abitanti di Paularo sottoposti, ieri, allo screening anti Covid. Il nuovo tampone vie­

ne eseguito da personale non specializzato e solo questo fatto consentirà di risolvere il problema della carenza di operatori sanita­

ri che, soprattutto nell'attività di traccia­

mento, ha mandato in tilt il sistema. L'inno­

vazione è targata Friuli Venezia Giulia ed è frutto della collaborazione tra l'Università, l'Azienda sanitaria Friuli centrale (Asufc) e la stessa Biofarma. È un esempio di partner­

ship tra pubblico e privato per fronteggiare l'emergenza sanitaria da Sars­Cov2.

COME SI FA IL TAMPONE CON LA SALIVA

"Il procedimento è lo stesso del tampone nasofaringeo, cambia – spiega il direttore del Dipartimento di medicina di laborato­

rio dell'ateneo friulano, Francesco Curcio – la procedura preliminare per la raccolta del campione: anziché infilare lo scovolino in gola e nel naso raccogliamo la saliva".

Perché la saliva? "Perché – risponde il pro­

fessore – nella fase del campionamento del test nasofaringeo può capitare di non racco­

gliere abbastanza cellule e questo ci porta ad avere i falsi positivi. Nella saliva, invece, ci sono molte più cellule e la nuova soluzio­

ne ci consente di conservare e trasportare il campione". Sulla possibilità di effettuare i tamponi con la saliva stanno lavorando al­

tre aziende italiane, ma il test friulano ha una sua unicità. "Una ditta ha già certifica­

to il proprio test su materiale salivale, ma nel nostro caso – fa notare Curcio – la diffe­

renza è data dal fatto che quello che stiamo testando a Udine non è legato a una singo­

la ditta e a singole strumentazioni, la nuo­

va sostanza funziona bene ovunque, su più

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"Il procedimento è lo stesso del tampone nasofaringeo, cambia – spiega il direttore del Dipartimento di medicina di laborato­

rio dell'ateneo friulano, Francesco Curcio – la procedura preliminare per la raccolta del campione: anziché infilare lo scovolino in gola e nel naso raccogliamo la saliva".

Perché la saliva? "Perché – risponde il pro­

fessore – nella fase del campionamento del test nasofaringeo può capitare di non racco­

gliere abbastanza cellule e questo ci porta ad avere i falsi positivi. Nella saliva, invece, ci sono molte più cellule e la nuova soluzio­

ne ci consente di conservare e trasportare il campione". Sulla possibilità di effettuare i tamponi con la saliva stanno lavorando al­

tre aziende italiane, ma il test friulano ha una sua unicità. "Una ditta ha già certifica­

to il proprio test su materiale salivale, ma nel nostro caso – fa notare Curcio – la diffe­

renza è data dal fatto che quello che stiamo testando a Udine non è legato a una singo­

la ditta e a singole strumentazioni, la nuo­

va sostanza funziona bene ovunque, su più

piattaforme. Rispetto ad altre proposte in fase sperimentale quella del Friuli Venezia Giulia ha il vantaggio di non dipendere da un unico fornitore".

DOVE VIENE SPERIMENTATO

Il nuovo metodo, ieri, è stato testato tra gli abitanti di Paularo sottoposti allo scree­

ning di massa a seguito dell'elevato indice di contagio che si registra nel comune.

"L'opportunità di avere a disposizione lo screening – continua Curcio – ci aiuta mol­

to perché ci la dà la possibilità di raccoglie­

re tanti campioni in pochi giorni e se tutto andrà bene arriveremo a utilizzare il più possibile il tampone con la saliva". Seguen­

do i principi della condivisione e delle auto­

rizzazioni richieste per la validazione del test, Curcio invierà i dati della sperimenta­

zione all'Istituto superiore della sanità. "Se la validazione viene fatta bene – sottolinea – siamo tranquilli". L'iter non dovrebbe ri­

chiedere tempi lunghi anche perché la Bio­

farma ha già brevettato il suo prodotto.

LA RICERCA

La ricerca è nata nella prima fase della pan­

demia, quando il sistema lamentava la mancanza di tamponi. "In quel periodo – racconta il presidente della Biofarma, Ger­

mano Scarpa – ho buttato il cuore oltre l'o­

stacolo e mi sono chiesto se c'era un modo

per creare un reagente, trovando nel pro­

fessor Curcio una pronta collaborazione".

Forte delle sue conoscenze scientifiche, è stato proprio il professore a suggerire alla Biofarma di provare a studiare una soluzio­

ne basata sull'uso della saliva. Un progetto tutt'altro che facile visto che "gli enzimi pre­

senti nella saliva – questa la spiegazione di Curcio – con il tempo possono danneggiare l'Rna virale: bisognava quindi trovare un modo per stabilizzare l'Rna virale". Ad ave­

re l'intuizione è stata un'assegnista di ricer­

ca dell'università di Udine, Michela Bulfo­

ni, che ha lavorato gomito a gomito con il direttore del laboratorio della Biofarma, Emanuele Nencioni. Insieme hanno messo a punto un liquido che, sottolinea Scarpa, ha due vantaggi: "Non mantiene in vita il vi­

rus e ne estrae immediatamente l'Rna e il Dna. Questo processo evita qualsiasi ri­

schio agli operatori e mantiene i frammen­

ti del virus, dando la possibilità di indivi­

duare il Sars­Cov2 per più di dieci giorni".

Curcio e Scarpa fanno notare inoltre che, non perdendo sensibilità, la nuova soluzio­

ne consente di recuperare il virus il 10 per cento in più rispetto al tampone classico. Il progetto di ricerca è stato realizzato in cir­

ca sei mesi. "Una volta giunto sul mercato, il nuovo tampone – assicura Scarpa – non avrà costi superiori all'attuale".

LA SCIENZA E IL TERRITORIO

"Ancora una volta, il risultato raggiunto è un bel esempio di collaborazione tra l'uni­

versità, il sistema sanitario regionale e un'a­

zienda del territorio che si sono messi a di­

sposizione per fronteggiare la pandemia".

Curcio che ha sempre creduto nell'attività di gruppo spronando i giovani ricercatori a dare il meglio, evidenzia questo aspetto per ricordare che il risultato viene messo a disposizione non solo dei cittadini di que­

sta regione. Pure Scarpa apprezza la siner­

gia possibile tra pubblico e privato, non a caso nella prima ondata, quando tutto sem­

brava perduto tra i divieti del lockdown, ha deciso di investire in tempo e attrezzature per creare la sostanza che il mercato anco­

ra non conosceva. "Se pubblico e privato si mettono insieme con trasparenza e voglia di fare – ribadisce l'imprenditore – possono portare a risultati eccellenti per il bene del­

la comunità". ­

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Il tampone si fa con la saliva Biofarma, ateneo e ospedale hanno creato una soluzione che consente di conservare e trasportare

il campione

ASPETTI POSITIVI Si evita l'inserimento dello scovolino in gola

e nel naso

Riduce l'impiego di medici e infermieri

Sperimentazione in corso a Paularo

LA VALIDAZIONE I dati saranno inviati all'Istituto superiore di sanità

I fondatori dell'azienda Germano Scarpa e Gabriella Tavasani

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Casi settimanali in calo Si spera nella zona gialla Fedriga: "Restare vigili"

Migliora la situazione in regione e da venerdì potrebbero esserci meno divieti Il presidente: "Non è un liberi tutti, penso a un'ordinanza con ulteriori strette"

MATTIA PERTOLDI

2a curva dei contagi si abbassa, in Friuli Ve­

nezia Giulia, e così, anche se la situazione negli ospedali resta pesante per quanto an­

cora gestibile, la regione "vede" il ritorno in zona gialla dopo quasi tre settimane di purgato­

rio in fascia arancione. Le cifre, presentate ieri da Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi, descri­

vono una sensibile contrazione del numero dei nuovi positivi nella settimana che si è appena con­

clusa con il Friuli Venezia Giulia che dunque do­

vrebbe rientrare nell'elenco di quei territori che, da venerdì in poi, potranno vedere tornare all'o­

peratività, ad esempio, bar e ristoranti fino alle 18 così come potrebbe materializzarsi il via libera agli spostamenti in tutto il territorio regionale senza autocertificazione. Attenzione, però, per­

ché la giunta non vuole che il possibile abbando­

no della zona arancione si trasformi in una sorta di liberi tutti, e Fedriga pensa, appunto, a un'ordi­

nanza regionale – sul modello di quella varata e poi ritirata il giorno prima del declassa­

mento da parte del Governo –, in modo tale da creare una

sorta di zona gialla QMVT valida

soltanto per il Friuli Venezia Giulia.

I NUMERI DELLA SETTIMANA

Dopo una manciata di giorni oggettivamente molto compli­

cati nel conteggio dei nuovi ca­

si di Covid, ieri è stato Fedriga a presentare il consuntivo del­

la settimana andata in archi­

mente, stando ai dati forniti dal governatore, in Friuli Ve­

nezia Giulia si sono accumula­

ti 4 mila 502 contagi con un to­

tale figlio dello scorporo dei 915 casi riferiti a settimane

passate e con un calo non ba­

nale se consideriamo che nei

sette giorni precedenti – per

quanto il calcolo non sia accu­

ratissimo visto che anche in quel caso ci sono alcuni positivi che fanno riferi­

mento al passato, ma non sappiamo ancora quan­

ti – era stato pari a 5 mila 238. "La curva è in decre­

scita – conferma il presidente – anche se vale la pe­

na ricordare come il calcolo dell'Rt non si basi sul totale dei casi, bensì esclusivamente su quelli sin­

tomatici".

ZONA GIALLA, ORDINANZA E STAGIONE SCIISTICA

Fedriga parla di Rt perché sa bene come questo pa­

rametro – in calo costante da due settimane in Friuli Venezia Giulia con il tasso passato da 1.42 a 1.09 – sia fondamentale affinché da venerdì, quando dovrà entrare in vigore il nuovo Dpcm di Giuseppe Conte con la relativa definizione dei co­

lori delle regioni, il nostro territorio torni a essere inserito nella fascia di rischio inferiore. "Ipotizzo che entreremo in zona gialla – ha spiegato il gover­

natore –, ma allo stesso non escludo di poter appli­

care alcune misure, come l'obbligo di consuma­

zione seduti, necessari a evitare che la curva del contagio possa risalire. Voglio essere chiaro con tutti: tornare in zona gialla non si tradurrà in una sorta di liberi tutti, ma, anzi, servirà ancora mag­

giore attenzione da parte di ognuno di noi a rispet­

tare le regole per evitare che la situazione peggio­

ri nuovamente visto che le occasioni di aggrega­

zione si moltiplicheranno".

Diverso, invece, il discorso sul­

la stagione sciistica perché se è vero che gli assessori al Turi­

smo delle Regioni del Nord – tra cui pertanto anche Sergio Bini – hanno depositato una sorta di appello comune al Go­

verno in cui si chiede, in sinte­

si, la possibilità di fare acqui­

stare gli skipass soltanto ai possessori di seconde case e a chi presenta una re­

golare prenotazione alberghiera, Fedriga sul te­

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ma pare più cauto. "Ci preoccupa molto la situa­

zione delle località turistiche della montagna – so­

stiene il presidente –. Se dobbiamo contenere il vi­

rus, e siamo tutti d'accordo delle necessità di far­

lo, o troviamo un accordo a livello europeo, oppu­

re diventa tutto difficile. E personalmente penso che ci possano essere soltanto due soluzioni: una chiusura di tutti gli impianti europei oppure, ma questa è una decisione che può prendere soltanto il Governo, la quarantena obbligatoria per chi do­

vesse rientrare dall'estero". Perché il timore, co­

me conferma Riccardi, non è soltanto quello di perdere fette di mercato, ma anche di attrarre

una sorta di contagio di ritorno da parte di chi, magari, contrae il virus fuori dai confini nazionali e poi lo trascina in Friuli Vene­

zia Giulia. "Numeri e grafici ci dicono – spiega il vicepresidente – che quest'estate, nel momento in cui noi a giugno affrontava­

mo un contagio di fatto spento, abbiamo registrato un numero considerevole di casi di importazione dall'estero. Un fenome­

no che ha portato, poi, alla riaccensione del virus, specialmente nelle settimane a cavallo tra la fine di luglio e la metà di agosto, secondo un andamento che poi è cresciuto e si è moltiplicato tra la popolazione residente. È un elemento,

questo, da tenere sotto controllo in vista del Na­

tale e in particolare considerando la situazione di regioni di confine come la nostra".

TEST SALIVARI E COVID­HOTEL

Sul fronte dei passi in avanti compiuti dalle realtà scientifiche del territorio nel contrasto al Covid, quindi, Fedriga ha voluto ricordare, non senza orgoglio, il "Protocollo Trieste" adot­

tato all'ospedale di Cattinara che prevede l'uti­

lizzo del cortisone, poi autorizzato anche dall'Oms, e quello dell'uso di un farmaco antiparassitario, privo di effetti collatera­

li, che potrebbe fungere da profilassi anti­coronavirus. Lo stu­

dio, guidato dal professor Marco Confalonieri, è portato avanti dall'Ateneo giuliano, sta iniziando il suo percorso di sperimen­

tazione e verrà testato su gruppi di soggetti più fragili nelle case di riposo. Fedriga, poi, ha illustrato il lavoro compiuto dalla Bio­

farma di Germano Scarpa, testato nei laboratori dell'AsuFc, per il prelievo dell'Rna del virus (come il classico tampone) di­

rettamente attraverso la saliva. "Questo – ha detto Fedriga – rappresenterebbe una svolta che ci consentirebbe di saltare la fase invasiva del test che attualmente prevede l'impiego del per­

sonale sanitario". A tal riguardo il presidente ha sottolineato che una prima sperimentazione, guidata dal professor France­

sco Curcio dell'ospedale di Udine, applicata su 95 positivi ha re­

gistrato un allineamento dell'esito al 100%, con margini di pre­

cisione ancora maggiori rispetto all'attuale si­

stema. L'uso di questo test, inoltre, viene speri­

mentato nello screening in corso a Paularo.

Riccardi, infine, ha presentato anche l'elenco dei Covid­hotel in Friuli Venezia Giulia. A Por­

denone il sito scelto – da 20 posti letto – sarà il Best Western, a Udine – da 30 posti – è, come noto, il Continental, mentre a Trieste si parla di una specie di Ati formata – per 50 posti letto – da hotel Italia, Columbia e Theresia. Per quanto riguarda gli alberghi sanitari, cioè le strutture destinate ai positivi a bassa intensità, a Pordenone la gara è andata al momento deserta, a Trieste – per un totale di 25 posti letto – si è scelto il Parco­Hotel di Muggia, mentre a Udi­

ne la struttura da 24 posti sarà ospitata a Castellerio nel semina­

rio della diocesi di Udine dove ieri è già entrato il primo conta­

giato. ­

È stata chiesta al Governo

attenzione al rischio di contagi di ritorno Completo l'elenco dei Covid­hotel A Pordenone manca l'albergo sanitario

Nello screening in corso a Paularo

si sperimentano i test

per i tamponi salivari

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Tasso di positivi all'8%

21 morti in un giorno e 11 nuovi ricoverati

Una percentuale così bassa non si vedeva da tre settimane Scendono i pazienti in Intensiva, 575 contagiati in 24 ore

Scende, decisamente, il tasso di positività al Covid in Friuli Venezia Giulia a una percen­

tuale che, da queste parti, non si vedeva almeno tre setti­

mane. Ieri, però, si sono regi­

strati ulteriori 21 decessi di persone affette da coronavi­

rus (età media 82 anni) con un parallelo aumento dei rico­

verati nei reparti di Medicina.

Nelle ultime 24 ore, in Friu­

li Venezia Giulia sono stati ri­

levati 575 nuovi contagi cioè esattamente l'8,24% dei 6 mi­

la 980 tamponi eseguiti, con un dato che non si manifesta­

va dal 10 novembre quando

UDINE fu pari al 7,43%. Le persone ri­

sultate positive al virus in re­

gione dall'inizio della pande­

mia, pertanto, ammontano in tutto a 30 mila 650, di cui: 7 mila 264 a Trieste, 13 mila 518 a Udine, 5 mila 768 a Por­

denone e 3 mila 733 a Gori­

zia, alle quali si aggiungono 367 cittadini residenti fuori regione. I casi attuali di infe­

zione risultano essere 14 mi­

la 876. Diminuiscono a 55 – in calo di due unità – i pazien­

ti in cura in Terapia intensiva e aumentano a 633 – in cresci­

ta invece di 13 – i ricoverati in altri reparti. I decessi com­

plessivamente ammontano a 838, con la seguente suddivi­

sione territoriale: 306 a Trie­

ste, 313 a Udine, 180 a Porde­

none e 39 a Gorizia. I total­

mente guariti sono 14 mila 936, i clinicamente guariti 361 e le persone in isolamen­

to 13 mila 827.

Presentati, infine, anche i dati dello screening effettua­

to nei sei Comuni considerati a maggior rischio in regione.

Detto che a Paularo i test sono terminati soltanto ieri, com­

plessivamente negli altri cin­

que Comuni sono stati effet­

tuati 3 mila 421 esami che hanno permesso di "pesca­

re"40 positivi, cioè l'1,2%. ­

M.P.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I CONTAGI IN REGIONE

5.768 (+73) TOTALI 30.650 (+575) TAMPONI6.980 (­3.682) TS7.264 (+105) PN

PORDENONE UDINE

GORIZIA

RICOVERATI

688 (+11)

DECESSI 838 (+21)

TRIESTEUD13.518 (+344)

GO3.733 (+50)

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CONFRONTO COVID IN FVG

Nuovi casi

Tamponi effettuati

Media giornaliera

Tasso medio di contagio

Ricoverati in Intensiva

Aumento settimanale

Aumento percentuale

Aumento settimanale

Aumento percentuale

Aumento percentuale Ricoverati in altri reparti

Guariti

Decessi

SETTIMANA SETTIMANA 16­22 NOVEMBRE 23­29 NOVEMBRE

5.238 4.502 44.122 43.353

6.303 6.163 11,87% 10,38%

56 57

13 1

+30,23% +1,78%

545 620 144 75 +35,91% +13,76%

2.479 3.987 +29,99% +60,83%

118 171

Fonte elaborazione sui dati quotidiani forniti dalla Regione Fvg

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L'incidenza dei contagi in Italia e, sotto, l'attività di screening nei sei Comuni del Fvg giudicati più a rischio

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PARTITI I TRE GIORNI DI PRELIEVI

Sospiro di sollievo a Paularo Tutti negativi i test ai cittadini

Tanja Arns/paularo

La prima giornata di scree­

ning di massa a Paularo si chiude con 530 tamponi rapi­

di eseguiti, tutti con esito ne­

gativo. L'invito a partecipare era rivolto in questo primo giorno a 750 cittadini (sono esclusi dallo screening di mas­

sa i minori di 5 anni e i sogget­

ti ora positivi e in quarante­

na): ha perciò aderito il 70%

di essi. Inoltre a campione è stato abbinato, come speri­

mentazione, anche il tampo­

ne salivare: in tutto sono 172, ossia uno ogni 3 partecipanti.

Già ieri mattina i 215 tam­

poni eseguiti sui residenti di gran parte del capoluogo era­

no tutti negativi. Alle 16 una lunga fila di auto era in attesa, segno della volontà di aderire ai test anche tra gli abitanti di via Piave, via Pontebba, via Marconi e di Casaso. La mag­

gior parte è arrivata in macchi­

na, ma non e mancato chi ha raggiunto a piedi il punto tam­

poni allestito nella sede della Protezione Civile (ex caserma Maronese, in via Piave). Tra­

sversale l'età: da bambini in

età scolastica accompagnati dai genitori a ragazzi e anzia­

ni. «Su questi esiti negativi ­ commenta il sindaco, Daniele Di Gleria­ un grande merito

va riconosciuto ai nostri medi­

ci di base, che hanno fatto un

lavoro encomiabile circoscri­

vendo in maniera mirata i fo­

colai. Sono contento perché

ho visto davvero una buona af­

fluenza: c'è stata una buona ri­

sposta da parte dei cittadini, mi auguro sia da esempio per i prossimi due giorni. Tutto è filato liscio, anche grazie ai vo­

lontari alla protezione civile,

che stanno facendo un ottimo lavoro. Con loro ci sono anche ì volontari della Croce Rossa

Italiana. Ringraziamo anche il gruppo alpini di Paularo. Un plauso al personale sanitario, allo staff del Dipartimento con la dottoressa Forgiarmi e conquesti giovani volenterosi e attenti, ho visto un'atmosfe­

ra costruttiva, un bel lavora­

re». Oggi si procederà dalle 9.30 alle 12.30 (sempre nella sede di via Piave) coi tamponi

ai residenti di Villamezzo e Vil­

lafuori e dalle 13.30 alle 16

Rio, Cogliat e Salino; domani dalle 9.30 alle 12.30 per quel­

li di Dierico e Trelli e dalle

13.30 alle 16 per quelli di Chiaulis, Misincinis e Ravinis.

Di Gleria non dimentica il cen­

tinaio di contagiati dal Covid che conta Paularo e auspica

che anche chi sta risultando

negativo al tampone veda que­

sta come una partenza per iso­

lare del tutto il virus con com­

portamenti responsabili. —

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l'adesione

Il 60% dei medici di medicina generale è disponibile a eseguire i tamponi

Adesioni a quota 523 in Friuli Venezia Giulia. Sono i medici di medicina generale che han­

no accettato la proposta della Regione di eseguire i tamponi per l'individuazione dei positi­

vi a Covid­19. Il 60% non un plebiscito, in considerazione che i professionisti attivi sono circa 900. Ma non è un dato che possa venire letto come di­

sinteresse o indisponibilità Né tanto meno come una "batta­

glia" tra sindacati concorrenti della medicina di base. "Sa quali sono le caratteristiche ri­

chieste per avviare un ambula­

torio di medicina generale ­ gi­

ra la domanda Khalid Kussini, segretario provinciale della Fimmg, la maggiore organiz­

zazione sindacale di rappre­

sentanza della medicina gene­

rale e unica firmataria, a livel­

lo nazionale, dell'accordo per l'esecuzione dei tamponi da parte dei medici di famiglia ­?

Nessuna. Paradossalmente potremmo avviare uno studio anche in una catapecchia. Il che significa che i medici apro­

no lo studio dove possono, do­

ve è più comodo, in locali che abbiano un minimo di caratte­

ristiche di idoneità, come la presenza di servizi igienici da riservare ai pazienti, una stan­

za da adibire a sala d'aspetto ecc. Ora il Covid impone rego­

le ben diverse, percorsi separa­

ti di ingresso e uscita, sale d'a­

spetto diversificate, spazi per vestizione e svestizione ecc. Il che significa ­ prosegue Kussi­

ni ­ che pochissimi, in Fvg, so­

no nelle condizioni di esegui­

re tamponi nel proprio studio.

Non solo. È necessario provve­

dere allo smaltimento dei rifiu­

ti speciali sanitari, e occorre vestirsi in maniera idonea, processo che richiede una mezz'ora di tempo".

E dunque? "E dunque imma­

gini lei se sia possibile, per un medico, impiegare mezz'ora per vestirsi, nel frattempo la gente che deve essere vista, at­

tende, per eseguire un solo tampone, poi bisogna svestir­

si, proseguire con l'attività, e

magari dopo due ore rivestirsi per un altro test... Insostenibi­

le".

Ma questo non significa esi­

mersi dall'eseguire i tamponi.

"A Latisana domani (oggi per chi legge) iniziamo, finalmen­

te! Avevamo problemi di loca­

li idonei e grazie al sindaco so­

no stati risolti. Abbiamo una sede, un gazebo, l'assistenza infermieristica garantita dal distretto, e alle 8,30 iniziamo con l'obiettivo di proseguire per 7 giorni su sette, quindi sa­

bato compreso, mattina e po­

meriggio, e domenica matti­

na. Nel caso in cui il supporto infermieristico nel fine setti­

mana non ci sia, ci arrangere­

mo con i colleghi medici".

Per Khalid Kussini, quindi, la disponibilità dei professioni­

sti "c'è a prescindere anche dall'appartenenza a una o l'al­

tra sigla sindacale. Ci sono me­

dici in servizio in Comuni del­

la Bassa che aderiscono allo Snami, che hanno dato la di­

sponibilità. Il che significa che

la scelta fatta dalla Fimmg ­ ri­

marca il medico ­ è quella giu­

sta, come dimostrano peraltro anche i risultati per l'elezione dell'Ordine".

In questa fase "è necessario mettere da parte le diatribe, guardare avanti e correre. Il Fvg è in zona arancione con il rischio di diventare rossa. Se­

condo me questo va assoluta­

mente vitato, e lo si fa anche at­

traverso il tracciamento dei possibili contagi".

I medici che non hanno an­

cora aderito al progetto "pro­

babilmente è perché non sono nelle condizioni di farlo, certa­

mente non all'interno del pro­

prio studio. Ripeto: meglio ve­

stirsi una volta ed eseguire 100 tamponi in un giorno, o vestirsi e svestirsi in continua­

zione per farne magari solo 10? Se ci sono locali idonei a disposizione, questo è un ser­

vizio che può venire svolto. E proprio il numero delle adesio­

ni tra i colleghi in regione, lo dimostra" conclude Kussi­

ni.­

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(18)

Operative in regione 20 Unità speciali

Le Usca hanno il compito di seguire i pazienti Covid a domicilio. L'assessore Riccardi: "Presto ne attiveremo altre"

Elena Del Giudice / UDINE

La prima a lanciare l'allarme era stata la Corte dei Conti che aveva "bacchettato" le Regio­

ni sulla insufficiente attivazio­

ne delle Usca: meno del 50%.

Tra le inadempienti, segnala­

to anche il Friuli Venezia Giu­

lia con all'attivo 7 Unità specia­

li di continuità assistenziali, le Usca, contro 24.

I NUMERI

"Intanto il dato non è corretto.

In regione ­ fa il punto l'asses­

sore alla Salute, Riccardo Ric­

cardi ­ ne abbiamo attivate 20:

9 all'interno della Azienda sa­

nitaria universitaria Friuli cen­

trale, per la provincia di Udi­

ne, 5 nel Friuli occidentale e 6 nell'area giuliano­isontina.

Sulla base del criterio di 1 Usca ogni 50 mila abitanti, ne mancherebbero 4". In realtà il Fvg punta ad andare oltre:

"Fosse per me ­ aggiunge Ric­

cardi ­ le Usca dovrebbero di­

ventare uno strumento struttu­

rale dell'organizzazione sani­

taria. Insieme alla telemedici­

na. Le persone si devono muo­

vere meno possibile e le cure devono essere garantire nel punto più vicino al cittadino partendo dai servizi domicilia­

ri". In ogni caso non resteran­

no 20. "Stiamo valutando, an­

che alla luce dell'esperienza di questi mesi, quale debba esse­

re il numero ottimale delle Uni­

tà. È chiaro ­ puntualizza Ric­

cardi ­ che ogni regione ha pe­

culiarità territoriali diverse. Il Fvg è una piccola regione con una disomogenea densità abi­

tativa. Il criterio di una Usca ogni 50 mila abitanti, secondo noi, non è adeguato perché la­

"Intanto il dato non è corretto.

In regione ­ fa il punto l'asses­

sore alla Salute, Riccardo Ric­

cardi ­ ne abbiamo attivate 20:

9 all'interno della Azienda sa­

nitaria universitaria Friuli cen­

trale, per la provincia di Udi­

ne, 5 nel Friuli occidentale e 6 nell'area giuliano­isontina.

Sulla base del criterio di 1 Usca ogni 50 mila abitanti, ne mancherebbero 4". In realtà il Fvg punta ad andare oltre:

"Fosse per me ­ aggiunge Ric­

cardi ­ le Usca dovrebbero di­

ventare uno strumento struttu­

rale dell'organizzazione sani­

taria. Insieme alla telemedici­

na. Le persone si devono muo­

vere meno possibile e le cure devono essere garantire nel punto più vicino al cittadino partendo dai servizi domicilia­

ri". In ogni caso non resteran­

no 20. "Stiamo valutando, an­

che alla luce dell'esperienza di questi mesi, quale debba esse­

re il numero ottimale delle Uni­

tà. È chiaro ­ puntualizza Ric­

cardi ­ che ogni regione ha pe­

culiarità territoriali diverse. Il Fvg è una piccola regione con una disomogenea densità abi­

tativa. Il criterio di una Usca ogni 50 mila abitanti, secondo noi, non è adeguato perché la­

scerebbe sguarnito buona par­

te del territorio montano che non raggiunge la soglia del nu­

mero di residenti ma si esten­

de su un'area molto vasta. Per cui ­ conclude Riccardi ­ le Usca, alla fine, potrebbero an­

che essere di più di quelle pre­

viste. Imprescindibile, però, è procedere con le assunzioni di medici e infermieri per le quali che, com'è noto, non è suffi­

ciente la sola volontà".

DA DOVE NASCONO

Le Usca compaiono per la pri­

ma volta nel Decreto legge 14 del 9 marzo 2020 e dovevano essere attivate entro 10 giorni da quella data.

CHE COSA FANNO

Le Usca devono essere istituite presso una sede di continuità assistenziale già esistente nel numero di una ogni 50.000 abitanti. Ma questo non è un criterio imperativo. Come ha chiarito l'assessore. Non tutte le Regioni sono uguali e le di­

versità territoriali possono sug­

gerire una articolazione diver­

sa. Il loro compito è quello del­

la gestione domiciliare (che comprende anche il consulto telefonico, il video consulto, le visite domiciliari) dei pazienti affetti da Covid­19 che non ne­

cessitano di ricovero ospeda­

liero. In sostanza le Usca do­

vrebbero essere le "sentinelle"

sul territorio per monitorare i pazienti colpiti dal coronavi­

rus che hanno sviluppato la malatia.

PERSONALE

Dice il decreto che l'Unità spe­

ciale "dev'essere costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale pre­

scelta. Possono far parte dell'u­

nità speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assi­

stenziale; i medici che frequen­

tano il corso di formazione spe­

cifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in me­

dicina e chirurgia abilitati e iscritti all'ordine di competen­

za". In Fvg le Usca hanno tutte un medico, un infermiere e possono contare sulla disponi­

bilità dell'infettivologo, se ser­

ve, e dell'internista.

Dice il decreto che l'Unità spe­

ciale "dev'essere costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale pre­

scelta. Possono far parte dell'u­

nità speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assi­

stenziale; i medici che frequen­

tano il corso di formazione spe­

cifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in me­

dicina e chirurgia abilitati e iscritti all'ordine di competen­

za". In Fvg le Usca hanno tutte un medico, un infermiere e possono contare sulla disponi­

bilità dell'infettivologo, se ser­

ve, e dell'internista.

OPERATIVITÀ

L'Usca dev'essere attiva sette giorni su sette, dalle 8 alle ore 20. Ad attivare l'Usca dev'esse­

re il medico di medicina gene­

rale qualora ravvisi la necessi­

tà che il proprio paziente Co­

vid abbia la necessità di essere seguito e che le sue condizioni non richiedano il ricovero. Se­

guire in maniera adeguata i pa­

zienti Covid a domicilio è una delle modalità per alleggerire la pressione sugli ospedali. ­

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(19)

Le Usca sono le Unità speciali di continuità assistenziale per l'assistenza dei pazienti Covid a domicilio

Ne andrebbe attivata 1 ogni 50 mila abitanti In Fvg ne sono state attivate 20 (su 24) di cui:

all'interno dell'Asu­

Fc per la provincia di Udine

all'interno dell'AsFo per la provincia di

Pordenone

all'interno della AsuGi per l'area giuliano­isontina

Sono composte da medico e infermiere

Sono operative Possono contare

sulla disponibilità 7 giorni su 7, di infettivologi dalle 8 alle 20

e internisti

Vengono attivate dal medico di medicina generale

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la pandemia cambia l'occupazione

Addetti alle sanificazioni commesse e infermieri:

ecco i lavori più richiesti

In regione impennata di domande anche per Oss e autisti Tra le altre figure anche babysitter e magazzinieri

Il Covid 19 rappresenta cer­

tamente una drammatica emergenza sanitaria e so­

ciale, che ha sconvolto le vi­

te di tutti, in Italia come nel resto del mondo. E ha scom­

bussolato anche il mercato del lavoro, colpendo dura­

mente molte categorie (art­

giani, commercianti, eser­

centi, albergatori, precari e stagionali), ma anche favo­

rendo le assunzioni in alcu­

ni settori che, inevitabil­

mente, anche in questi tem­

pi di crisi stanno avendo un forte impulso. Lo certifica, in tema di Covid 19 e mer­

cato del lavoro, l'analisi del­

le offerte pubblicate su Job­

bydoo.it, uno dei player più importanti del Paese.

Si registra un aumento del­

la domanda di personale nei tre settori chiave della sanità, della Gdo (Grande distribuzione organizzata) e della logistica, pur in un contesto generale di contra­

zione delle offerte di lavo­

ro in molti altri comparti.

Gli sconvolgimenti nel mer­

cato del lavoro causati dal­

la pandemia e dal lockdo­

wn hanno avuto un impat­

to molto forte su tutti i set­

tori economici, a livello na­

zionale e globale. Se però alcune industrie sono in grossa difficoltà, come il tu­

rismo, ci sono imprese e in­

teri settori in cui si registra una decisa domanda di nuovo personale.

Analizzando i dati sulle offerte di lavoro pubblicate

Maurizio Cescon / UDINE

negli ultimi mesi sul sito di ricerca lavoro Jobbydoo. it emergono trend positivi nei settori che sono vitali per tenuta e la ripresa del Paese: sanità, Gdo e logisti­

ca.

Dall'inizio della pande­

mia si è registrata una note­

vole riduzione delle offerte di lavoro pubblicate online (­30,8% da febbraio 2020), ma in alcuni settori si registrano numeri positi­

vi. Ad esempio in quello sa­

nitario, con un'impennata di offerte di lavoro per ruo­

li come infermiere (+11,2%) e Oss (+9,7%) rispetto ai mesi pre­pande­

mia. Gli operatori sanitari svolgono un ruolo vitale du­

rante questa pandemia, nei reparti ospedalieri ma anche per l'assistenza agli anziani nelle Rsa, e ci si aspetta che questo trend continuerà oltre l'emergen­

za. Anche nel settore della Grande distribuzione si è

Un addetto alle sanificazioni

registrato un aumento del­

le offerte di lavoro disponi­

bili, in particolare per ad­

detti alle vendite (+5,3%).

Per chi sta cercando lavo­

ro, più opportunità anche nella logistica e trasporti: si cercano magazzinieri (+7,5%), corrieri (+6%), addetti alle consegne (+10,8%), per sostenere il boom di acquisti online e di richieste di consegne a do­

micilio. Infine, in aumento anche gli annunci di ricer­

ca babysitter (+13,8%) cui affidare i bambini che non possono andare a scuo­

la o all'asilo, e le offerte di lavoro per gli addetti alla pulizia e sanificazione (+44,35%), personale ne­

cessario per applicare i pro­

tocolli di sicurezza an­

ti­contagio nelle aziende, nelle attività commerciali, negli uffici pubblici e negli ospedali. Se diamo un'oc­

chiata ai dati specifici del Friuli Venezia Giulia vedia­

mo come il boom per addet­

ti a pulizia e sanificazione sia confermato (+40,2%), ma al secondo posto ci sia la domanda di Oss (+12,7%) e al terzo di ad­

detti alle consegne (+12,4%). Seguono infer­

mieri, babysitter, autisti e corrieri, magazzinieri e ad­

detti alle vendite. Tutte le offerte di lavoro aggiorna­

te nei settori che cercano personale per fronteggiare l'emergenza Covid su https://www.jobbydoo.it.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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(21)

LE PROFESSIONI PIÙ RICHIESTE IN TEMPO DI PANDEMIA

VARIAZIONI SETTEMBRE­OTTOBRE 2020 / SETTEMBRE­OTTOBRE 2019 LE VARIAZIONI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

+40.23%

+12.7% +12.4%

+9.6% 9.3%

+4.6% 4.2%

+1.2%

OSS Infermieri

Addetti alla pulizia e sanificazione

Addetti alle consegne

Babysitter Autisti/

Corrieri

Magazzinieri Addetti vendite

LE VARIAZIONI IN ITALIA

Addetti alla pulizia e sanificazione Babysitter Infermieri Addetti alle consegne OSS Magazzinieri Autisti/Corrieri Addetti vendite

+44.35%

+13.8%

+11.2%

+10.8%

+9.7%

+7.5%

+6%

+5.3%

FONTE Jobbydoo.it

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