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I.I.S. “ VIA SALVINI 24” ROMA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO- DIDATTICA CLASSE PRIMA liceo scientifico tradizionale A.S.2016/2017 SCIENZE DELLA TERRA FINALITA’

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I.I.S. “ VIA SALVINI 24” ROMA

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO- DIDATTICA CLASSE PRIMA liceo scientifico tradizionale A.S.2016/2017

SCIENZE DELLA TERRA

FINALITA’

v Favorire negli studente l’emergere della consapevolezza che la classe è un gruppo di lavoro.

v Creare un clima di classe partecipativo e responsabile v Incrementare l’autostima

v Far acquisire un metodo di lavoro v Risvegliare la motivazione

OBIETTIVI ATTRAVERSO I QUALI SI SVILUPPANO LE FINALITA’

Aumentare la capacità di:

• Ricavare informazioni dall’osservazione analitica e sistematica

• Descrivere sinteticamente ed in modo completo quanto si è osservato

• Ricavare informazioni da fonti scritte, orali o dall’osservazione diretta dall’ambiente

• Combinare concetti ed esperienze in proposizioni sintetiche comunicabili

• Porsi in modo critico di fronte ad ogni situazione o evento

• Considerare il gruppo come risorsa

• Riconoscere le proprie competenze

• Darsi strumenti di analisi

• Elaborare proposte

Comportamenti attesi:

• Saper osservare e descrivere un fenomeno o un evento in modo analitico

• Saper riconoscere i singoli elementi di un insieme

• Saper descrivere con linguaggio chiaro e trasmissibile ciò che si è osservato

• Saper interpretare, sintetizzare, schematizzare, tabulare i dati raccolti

• Sapersi porre delle domande in relazione a ciò che si sta analizzando

• Saper formulare delle ipotesi in risposta agli interrogativi posti

• Saper ricordare e confrontare criticamente il contenuto informativo di testi ed esperienze

• Saper lavorare in gruppo: confrontare idee e opinioni, ascoltare, scambiarsi informazioni, accettare critiche.

• Saper realizzare ricerche

OBIETTIVI EDUCATIVI E FORMATIVI DISCIPLINARI

Si cercherà di condurre gli alunni:

1. ad un lavoro autonomo continuo e proficuo nell’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione:

spiegazioni dell’insegnante, libro di testo, eventuali articoli di natura scientifica, verifiche con le quali l’alunno possa misurare le proprie capacità e il proprio livello cognitivo.

2. alla comprensione ed utilizzo dei linguaggi specifici della disciplina, l’uso corrente dei quali è fondamentale per affrontare il successivo anno di corso.

3. nella ricerca di un metodo di studio autonomo che consenta di focalizzare i problemi cercando di capirli a fondo, al fine di impiegare il minor tempo indispensabile per uno studio fruttuoso. Ciò si potrà ottenere più facilmente aiutandosi con un’assidua presenza ed attenzione alle spiegazioni ed alle interrogazioni.

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4. Ad acquisire un abito mentale scientifico che si manifesta nella tendenza all'esplorazione, all'indagine ed alla creatività.

5. A maturare ed esprimere un comportamento critico e responsabile nei confronti dell’ambiente.

6. Attraverso il dialogo ed il confronto farli abituare ad esprimere le proprie idee ed a rispettare le idee degli altri.

OBIETTIVI DIDATTICI

L'alunno è in grado di:

• Esprimere un atteggiamento sperimentale

• Formulare ipotesi di ricerca

• Analizzare e confrontare ipotesi, leggi e teorie in relazione ai fenomeni osservati o analizzati.

• Comprendere i messaggi espressi in termini propri del linguaggio tecnico - scientifico

• Descrivere i processi fondamentali responsabili delle continue trasformazioni della materia inorganica

• Comprendere e descrivere i rapporti esistenti tra Sole, Atmosfera, Biosfera, Litosfera.

• Individuare e descrivere l'azione modificatrice dell'Uomo sull'ambiente.

• Orientarsi sul campo attraverso l’uso di mappe del territorio

L’insegnante stabilisce gli obiettivi di apprendimento, le competenze e le abilità che devono conseguire gli studenti della propria classe, considerando il livello di partenza degli studenti e le necessità propedeutiche. L’insegnante valuterà, qualora la classe sia priva delle conoscenze di base, l’opportunità di integrare i prerequisiti.

METODO

Spesso il Docente si trova di fronte ad una classe eterogenea con studenti che presentano diverse lacune non solo cognitive, è quindi importante che l’Insegnante si accerti di alcune capacità che lo studente deve possedere per affrontare la nuova disciplina. Capacità di leggere e saper spiegare quanto legge, capacità di esporre quanto appreso. Se non si colmano rapidamente questo tipo di lacune iniziali, molto spesso riscontrate, si rischia di rallentare moltissimo il lavoro. Da queste considerazioni nasce l’esigenza di un insegnamento graduale e l’uso di un linguaggio estremamente semplice e chiaro, senza per questo mancare del rigore scientifico. In tal modo lo studente riuscirà ad impadronirsi con maggiore facilità della terminologia scientifica e saprà esporre meglio i concetti appresi.

Il compito dell'insegnante è anche quello di guidare l'alunno alla scoperta e alla ricerca favorendo situazioni di apprendimento in cui anche la creatività in qualsiasi forma sia portata ad agire.

MODALITA’ DI RECUPERO

Verranno predisposte attività di recupero dopo aver accertato inizialmente l’acquisizione dei prerequisiti e al termine di ciascun modulo valutati i risultati delle verifiche formative. Il recupero sarà organizzato all’interno della classe, dividendo gli alunni in gruppi. Il gruppo che ha acquisito le competenze stabilite si dedicherà a attività di peer education o lavori di approfondimento Gli alunni che non hanno acquisito le competenze stabilite saranno recuperati con percorsi differenziati.

ATTIVITA' DEGLI ALUNNI

• Esercitazioni pratiche in laboratorio e sul campo

• Visite guidate dall’insegnante .

• Eventuale partecipazione ad un Campo Scuola di tipo Naturalistico

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• Produzione di un quaderno di appunti

• Produzione di schede di analisi e mappe concettuali di articoli a carattere scientifico tratti da quotidiani, riviste, internet

• Osservazione di video e successiva valutazione del livello di comprensione del messaggio tecnico- scientifico.

STRUMENTI

• Audiovisivi ( dvd, carte, mappe) che permettono un migliore e più rapido apprendimento perché stabiliscono una relazione tra il mondo visivo e il mondo verbale, coinvolgendo gli allievi in maniera diretta con maggiore interesse e partecipazione.

• Materiale per disegnare

• Ricerche e osservazione di animazioni su siti indicati dal docente

VALUTAZ IONE E VERIFICHE Valutazione del livello di partenza

Attraverso l'osservazione e l'analisi del comportamento, verbale e non verbale, dell'alunno impegnato in una data attività, per esempio: durante la lezione in aula: sollecitando commenti, domande, impressioni e registrando ed analizzando il numero e la qualità degli interventi.

Valutazione in itinere e finale

La valutazione è un momento fondamentale dell’attività didattica, che deve accompagnare, passo dopo passo, tutto lo svolgimento del progetto di insegnamento per verificare continuamente se i risultati ottenuti sono adeguati agli obiettivi prefissati. La valutazione è altresì molto utile anche per lo studente che può così rendersi conto della sua graduale crescita culturale o delle sue lacune.

Ad una buona valutazione si giunge attraverso opportune scelte di verifica.

Una prima verifica può essere effettuata già durante o a fine lezione, mediante domande mirate, per capire se la spiegazione è stata efficace.

Gli strumenti di verifica saranno le interrogazioni, che comprenderanno buona parte del programma svolto, dove si darà spazio all’alunno, alla sua capacità di sintesi, ma anche all’approfondimento, alla sua capacità di esprimersi con terminologia appropriata. Saranno utilizzati come strumento di verifica test di vario tipo: dai test a risposta multipla ( vero/falso, completamento di frasi) ai test a risposta aperta. Tali verifiche saranno soprattutto di tipo sommativo e saranno svolte pertanto al termine di ogni unità didattica.

Nella valutazione si terrà conto:

§ della preparazione generale raggiunta

• dell’impegno e dell’assiduità

• della partecipazione attenta e positiva

• della proprietà di linguaggio

• della chiarezza nell’esposizione

• della risposta puntuale alla domanda fatta

• degli eventuali approfondimenti personali estranei al libro di testo, che testimoniano un particolare interesse per la disciplina.

Per la valutazione e l’elaborazione di una votazione nella scala docimologica, il docente seguirà le griglie che il Dipartimento di Scienze ha messo a punto, valide per l’orale e per lo scritto: esercizi o domande aperte. Tali griglie sono consultabili sul sito dell’Istituto.

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Potranno essere valutati positivamente interventi particolarmente pertinenti che testimonino assiduità nell’attenzione e continuità nello studio. Saranno invece valutati negativamente interventi mancati a causa della distrazione e incostanza nell’impegno.

Non si ritengono secondari, nella valutazione globale, alcuni obiettivi educativi riguardanti il rispetto delle persone, dei luoghi e la capacità di relazionarsi all’interno di una comunità quale quella scolastica

Nuclei fondanti

Obiettivi

Conoscenze/Competenze Abilità

La Terra nel Sistema solare

UD1: Sistema solare

Conoscere le leggi che regolano il moto dei

pianeti Identificare le conseguenze dei moti

dei pianeti UD2:il pianeta Terra Conoscere le coordinate geografiche

Conoscere i moti di rotazione e di rivoluzione terrestre

Utilizzare le coordinate geografiche Spiegare le conseguenze dei moti di rotazione e di rivoluzione terrestre Usare il moto diurno del Sole per individuare il sud

Rappresentazione della Terra

UD3: Il disegno della Terra.

Conoscere la posizione dei principali Continenti rispetto alle fasce astronomiche Possedere una buona conoscenza della geografia del Globo

Posizionare i punti cardinali sull’orizzonte.

Definire il concetto di scala, distinguere tra scala numerica e grafica

Saper utilizzare modelli appropriati per interpretare i fenomeni.

Utilizzare la scala per determinare la distanza reale tra due luoghi.

Riconoscere i principali segni del simbolismo cartografico.

OBIETTIVI MINIMI: conoscere i componenti del Sistema solare, conoscere le leggi che regolano il moto dei pianeti, dare la definizione delle coordinate geografiche, conoscere i moti di rotazione e di rivoluzione terrestre, Saper leggere una carta geografica e utilizzare le scale.

Atmosfera e idrosfera UD 4: caratteristiche dell'atmosfera

Composizione e caratteristiche chimico- fisiche dell’atmosfera.

Principali strumenti di misura di pressione, temperatura, umidità.

Fattori da cui dipendono temperatura, pressione e umidità dell’aria..

I principali meccanismi alla base della circolazione atmosferica.

Meccanismo di formazione e caratteristiche dei principali venti.

La formazione di nebbie e nubi

I principali tipi di precipitazioni e la loro origine.

Illustrare l’evolversi dei fronti nuvolosi e le fasi della formazione dei cicloni tropicali ed extratropicali

Individuare l’importanza

dell’atmosfera per la vita e cogliere le implicazioni del suo degrado.

Analizzare le relazioni tra l’ambiente abiotico e le forme viventi per interpretare l’implicazione dell’Uomo nelle modificazioni ambientali.

Riconoscere i principali tipi di nubi Saper interpretare una carta meteorologica

OBIETTIVI MINIMI: descrivere le caratteristiche dell’atmosfera. Conoscere i fattori da cui derivano i principali parametri meteorologici. Descrivere la genesi dei sistemi nuvolosi e delle precipitazioni. Genesi di uragani e tornado.

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UD 5 il clima Fattori ed elementi climatici, criteri di classificazione dei climi, conoscere le associazioni vegetali in particolare del clima tropicale desertico e clima equatoriale con i relativi biomi

Saper costruire ed interpretare un diagramma climatico, saper classificare i climi in base all’osservazione di un diagramma climatico.

Saper mettere in relazione la vegetazione con il clima

OBIETTIVI MINIMI: Conoscere la definizione di clima, distinguere fattori ed elementi climatici, conoscere la relazione tra clima e ecosistema, conoscere le caratteristiche dei principali climi esistenti

UD 6 la morfogenesi Processi fisici e chimici che disgregano le rocce, azione meccanica, azione chimica, azione biologica.

Saper valutare la corrispondenza tra un agente esogeno e una determinata forma morfologica della superficie terrestre OBIETTIVI MINIMI Conoscere i principali agenti esogeni e la loro azione sulla superficie

terrestre. Saper distinguere tra azione meccanica, fisica e biologica

UD 7 idrosfera continentale

geomorfologia fluviale Processi di deflusso superficiale e di modellamento connessi,

caratteristiche dei corsi d’acqua e dei bacini idrografici,azione di

modellamento dei corsi d’acqua ( erosione, trasporto e deposito).

Forme erosive relative all’alto, medio e basso corso del fiume, cause ed effetti delle inondazioni

Identificare e delimitare un bacino idrografico su una carta Saper interpretare un grafico relativo alla portata e al regime di un fiume, saper ricondurre le forme erosive alla zona del corso del fiume in questione

OBIETTIVI MINIMI Conoscere le principali modalità di erosione e trasporto fluviale, conoscere le principali strutture geomorfologiche prodotte dall’azione dei fiumi

UD 8 idrosfera marina Descrivere le caratteristiche del moto ondoso e spiegare la sua origine , azione modellante del mare, onde costruttive e distruttive, erosione e deposizione ad opera del mare, principali forme di deposito e di erosione marina.

Saper riconoscere le principali forme prodotte dall’azione marina, sapendo interpretarne l’origine, anche soltanto osservando la carta geografica.

OBIETTIVI MINIMI Conoscere le caratteristiche di un’onda marina. Conoscere le principali modalità di erosione e trasporto marino, conoscere le principali strutture geomorfologiche costiere prodotte dall’azione del mare.

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LICEO SCIENTIFICO “AZZARITA” ROMA

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLASSE SECONDA – liceo scientifico tradizionale

A.S.2016/2017 BIOLOGIA E CHIMICA

OBIETTIVI EDUCATIVI E FORMATIVI DISCIPLINARI

• Far acquisire un abito mentale scientifico che si manifesta nella tendenza all'esplorazione, all'indagine ed alla creatività.

• Favorire l'acquisizione di procedure strumentali e di criteri da seguire per un approccio alla sperimentazione che favorisca una conoscenza ed una comprensione dei fenomeni naturali e vitali.

• Far maturare ed esprimere un comportamento critico e responsabile nei confronti dell’ambiente.

• Attraverso il dialogo ed il confronto far abituare ad esprimere le proprie idee ed a rispettare le idee degli altri.

OBIETTIVI DIDATTICI

Si cercherà di condurre gli alunni:

1. ad un lavoro autonomo continuo e proficuo nell’utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione:

spiegazioni dell’insegnante, libro di testo, eventuali articoli di natura scientifica, verifiche con le quali l’alunno possa misurarsi con le proprie capacità e il proprio livello cognitivo.

2. all’acquisizione delle conoscenze proprie della disciplina che risultano fondamentali per affrontare i programmi previsti per il successivo anno di corso.

3. alla comprensione ed utilizzo dei linguaggi specifici della disciplina, l’uso corrente dei quali è fondamentale per affrontare il successivo anno di corso.

4. nella ricerca di un metodo di studio autonomo che consenta di focalizzare i problemi cercando di capirli a fondo, al fine di impiegare il minor tempo indispensabile per uno studio fruttuoso. Ciò si potrà ottenere più facilmente aiutandosi con un’assidua presenza ed attenzione alle spiegazioni ed alle interrogazioni.

5. L’insegnante stabilisce gli obiettivi di apprendimento, le competenze e le abilità che devono conseguire gli studenti della propria classe, considerando il livello di partenza degli studenti e le necessità propedeutiche,

6. L’insegnante valuterà, qualora la classe sia priva delle conoscenze di base, l’opportunità di integrare i prerequisiti.

METODO

Durante il secondo anno di corso i programmi del nuovo ordinamento prevedono l’introduzione della Chimica e della Biologia.

E’ necessario nella prima fase dell’anno scolastico lavorare sui prerequisiti necessari per affrontare le nuove discipline di studio. Sarà opportuno guidare gli studenti ad una attenzione particolare in classe per comprendere meglio i concetti basilari sui quali si poggia la programmazione degli anni di corso successivi.

A tal proposito si invitano gli alunni, soprattutto i più deboli a prendere appunti durante le interrogazioni, a scrivere le domande fatte, le risposte o autonomamente o seguendo quanto riferito dai compagni interrogati e a prestare particolare attenzione alle eventuali correzioni e chiarimenti da parte dell’insegnante. In tal modo l’alunno si sente impegnato, anche durante le interrogazioni dei compagni, in un lavoro molto importante, che si ritiene faccia parte integrante della formazione e del

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recupero di eventuali lacune esistenti ed eventualmente accumulate nel corso dell’anno.

Si ritiene, infatti, che questa sia una strategia per attuare una sorta di continua autoverifica molto efficace e che quindi debba essere utilizzata da tutti gli alunni che ne otterranno vantaggi diversi a seconda dei loro livelli di partenza. Per i più deboli si otterrà un risultato sul piano del recupero, per i più preparati si otterranno dei risultati sul piano dell’approfondimento, del miglioramento delle capacità espositive e delle capacità di sintesi.

Si cercherà di dedicare del tempo all’acquisizione della capacità di prendere appunti, che non siano il prodotti di un dettato, ma di rielaborazione di quanto compreso durante la lezione. Gli argomenti saranno adeguatamente ripetuti in vari modi per consentire agli alunni di capire gli argomenti per poi essere in grado di riorganizzarli in modo schematico sul proprio quaderno.

L’acquisizione di un metodo di lavoro scolastico e di studio personale si ritiene sia fondamentale per affrontare gli studi futuri, è pertanto necessario guidare gli studenti sin dai primi anni a seguire un percorso non solo cognitivo, ma che sviluppi le abilità di rielaborazione ed espressive dell’alunno.

Lo svolgimento del programma avverrà per unità didattiche seguite da verifiche periodiche in forma di test sommativi.

Il compito dell'insegnante è anche quello di guidare l'alunno alla scoperta e alla ricerca favorendo situazioni di apprendimento in cui anche la creatività in qualsiasi forma sia portata ad agire.

MODALITA’ DI RECUPERO

Verranno predisposte attività di recupero dopo aver accertato inizialmente l’acquisizione dei prerequisiti e al termine di ciascun modulo valutati i risultati delle verifiche formative. Il recupero sarà organizzato all’interno della classe, dividendo gli alunni in gruppi. Il gruppo che ha acquisito le competenze stabilite si dedicherà a attività di peer-education o lavori di approfondimento Gli alunni che non hanno acquisito le competenze stabilite saranno recuperati con percorsi differenziati.

ATTIVITA'DEGLI ALUNNI

• Esercitazioni pratiche in laboratorio e sul campo

• Visite guidate dall’insegnante all’Orto Botanico di Roma e in altre mete via via ritenute importanti .

• Eventuale partecipazione ad un Campo Scuola di tipo Naturalistico

• Produzione di un quaderno di appunti

• Produzione di schede di analisi e mappe concettuali di articoli a carattere scientifico tratti da quotidiani, riviste, internet

• Osservazionedi video e successiva valutazione del livello di comprensione del messaggio tecnico-scientifico.

VALUTAZIONE E VERIFICHE

Valutazione del livello di partenza attraverso:

• Somministrazione di Test di ingresso

• Osservazione e analisi del comportamento, verbale e non verbale, dell'alunno impegnato in una data attività, per esempio: durante la lezione in aula o attività di laboratorio sollecitando commenti, domande, impressioni e registrando ed analizzando il numero e la qualità degli interventi.

Valutazione in itinere e finale

La valutazione è un momento fondamentale dell’attività didattica, che deve accompagnare, passo dopo passo, tutto lo svolgimento del progetto di insegnamento per verificare continuamente se i

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risultati ottenuti sono adeguati agli obiettivi prefissati viene effettuata già durante o a fine lezione, mediante domande mirate, per capire se la spiegazione è stata efficace.

Gli strumenti di verifica saranno le interrogazioni, che comprenderanno buona parte del programma svolto, dove si darà spazio all’alunno, alla sua obiettivi prefissati. La valutazione è altresì molto utile anche per lo studente che può così rendersi conto della sua graduale crescita culturale o delle sue lacune.

Ad una buona valutazione si giunge attraverso opportune scelte di verifica.

Una prima verifica può essere capacità di sintesi, ma anche all’approfondimento, alla sua capacità di esprimersi con terminologia appropriata. Saranno utilizzati come strumento di verifica test di vario tipo: dai test a risposta multipla (vero/falso, completamento di frasi) ai test a risposta aperta.

Tali verifiche saranno soprattutto di tipo sommativo e saranno svolte pertanto al termine di ogni unità didattica.

Nella valutazione si terrà conto:

• della preparazione generale raggiunta

• dell’impegno e dell’assiduità

• della partecipazione attenta e positiva

• della proprietà di linguaggio

• della chiarezza nell’esposizione

• della risposta puntuale alla domanda fatta

• degli eventuali approfondimenti personali estranei al libro di testo, che testimoniano un particolare interesse per la disciplina.

Per la valutazione e l’elaborazione di una votazione nella scala docimologica, il docente seguirà le griglie che il Dipartimento di Scienze ha messo a punto, valide per l’orale e per lo scritto esercizi o domande aperte. Tali griglie sono allegate alla presente programmazione.

Potranno essere valutati positivamente interventi particolarmente pertinenti che testimonino assiduità nell’attenzione e continuità nello studio. Saranno invece valutati negativamente interventi mancati a causa della distrazione e incostanza nell’impegno.

Non si ritengono secondari, nella valutazione globale, alcuni obiettivi educativi riguardanti il rispetto delle persone, dei luoghi e la capacità di relazionarsi all’interno di una comunità quale quella scolastica.

CONTENUTI OBIETTIVI

(CHIMICA) Competenze Abilità

UD1: La chimica, una scienza sperimentale

Il metodo sperimentale

Grandezze fisiche fondamentali e derivate, estensive e intensive

Misure e unità di misura del S.I.

Strumenti di misura

Conoscere le principali

grandezze fisiche Saper utilizzare

correttamente le unità di misura delle grandezze fisiche

Saper calcolare la densità di un corpo

UD2: I miscugli e le sostanze pure

Stati di aggregazione della materia

Passaggi di stato

Trasformazioni fisiche e chimiche

I miscugli omogenei ed

Descrivere le proprietà di solidi, liquidi e aeriformi evidenziandone le differenze

Distinguere le trasformazioni fisiche da quelle chimiche

Classificare i sistemi chimici in sostanze pure, miscugli omogenei o eterogenei

Saper distinguere una trasformazione fisica da una trasformazione chimica

Distinguere grandezze

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eterogenei

Sostanze pure estensive da quelle intensive

OBIETTIVI MINIMI: definire le unità di misura del Sistema Internazionale, classificare i materiali come sostanze pure e miscugli, descrivere i passaggi di stato, distinguere le trasformazioni fisiche da quelle chimiche.

UD3: Sostanze semplici e composte

Gli elementi chimici

I simboli degli elementi

I composti chimici

Leggi di Proust e Dalton

Teoria atomica di Dalton

Formule chimiche di elementi e composti

Conoscere la differenza fra elemento e composto

Conoscere i simboli degli elementi chimici più comuni

Enunciare le leggi di Proust e Dalton

Enunciare i punti della teoria atomica di Dalton

Comprendere il significato delle formule chimiche

Saper scrivere la formula chimica corretta dei più comuni elementi e composti

UD 4 Struttura atomica

Particelle subatomiche

Numero atomico e di massa

Gli isotopi

La massa atomica

Descrivere le particelle subatomiche

Conoscere il concetto di isotopo

conoscere il concetto di massa atomica

conoscere la relazione tra unità di massa atomica e massa in grammi

Spiegare le proprietà delle tre particelle che compongono l’atomo.

Conoscere i modelli atomici di Thomson e di Rutherford.

Individuare il numero atomico e il numero di massa di un elemento

Saper calcolare la massa di una molecola usando l’unità di massa atomica e i grammi UD5: Trasformazioni chimiche

Le reazioni chimiche

Legge di Lavoisier

Bilanciamento delle reazioni

Conoscere il concetto di reazione chimica

Enunciare la legge di Lavoisier

Saper bilanciare semplici equazioni chimiche

OBIETTIVI MINIMI: distinguere un elemento da un composto, definire le tre leggi ponderali della chimica, sapere bilanciare semplici equazioni chimiche, conoscere la struttura atomica secondo Thompson e Rutherford, conoscere le caratteristiche delle particelle subatomiche in termini di massa e carica, sapere il significato di isotopo.

UD6: Dalla tavola periodica ai composti

La tavola periodica

Metalli, non metalli, semimetalli

Conoscere il concetto di valenza

Conoscere la nomenclatura dei composti inorganici

Descrivere l’organizzazione della tavola periodica

Classificare gli elementi in metalli, non metalli e semimetalli

Spiegare come si formano gli ioni UD3: I legami chimici

Elettroni di valenza

Simboli di Lewis

Regola dell’ottetto

Legame ionico

Legame covalente omo-polare e polare

Legame

intermolecolare

Conoscere i diversi tipi di legame

Conoscere l’importanza del legame a idrogeno

Conoscere la differenza tra composto polare e composto apolare

Conoscere le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua

Saper scrivere i simboli di Lewis degli elementi

Saper spiegare perché si formano i legami chimici

Stabilire se una sostanza è polare o apolare

Comprendere la relazione fra i legami intermolecolari e gli stati fisici delle sostanze

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Legame a idrogeno

La molecola di Acqua

OBIETTIVI MINIMI:, sapere descrivere la struttura della tavola periodica degli elementi, conoscere il significato di elettroni di valenza, come si formano gli ioni, conoscere i diversi tipi di legame in particolar modo quello covalente e quello idrogeno, utili per affrontare lo studio delle molecole biologiche

CONTENUTI OBIETTIVI

(Biologia) Competenze Abilità

Macromolecole biologiche.

Macro e microelementi, macro e micronutrienti

Carboidrati

Lipidi

Proteine

Gli Acidi Nucleici

Denominare i principali monosaccaridi e disaccaridi

Conoscere la differenza di struttura dei polisaccaridi di riserva e di quelli con ruolo strutturale

Distinguere le diverse categorie lipidiche: gliceridi, fosfolipidi e ormoni

Scrivere la formula di un amminoacido

Struttura e ruoli delle proteine

Strutture e funzioni del DNA, RNA e ATP

Spiegare la differenza tra macro e microelementi

Spiegare la differenza tra molecole essenziali e non essenziali per un dato organismo

Spiegare i diversi livelli di struttura delle proteine

Spiegare le funzioni delle biomolecole

La cellula

Dalle molecole inorganiche alle molecole organiche

I coacervati e l’esperimento di Miller

La teoria cellulare

Autotrofi ed eterotrofi

Procarioti ed eucarioti

Organizzazione degli organismi viventi

Dalle cellule ai tessuti

Principali caratteristiche della cellula eucariote

Principali organelli cellulari e loro funzione

Sapere classificare le cellule in autotrofe ed eterotrofe, procariote ed eucariote

Saper distinguere struttura e funzione degli organelli

Essere in grado di distinguere i livelli di specializzazione delle cellule

Riconoscere nella cellula l'unità funzionale di base di ogni essere vivente

Illustrare somiglianze e differenze tra i diversi tipi di cellula

Riconoscere i vari organelli cellulari da illustrazioni

Riconoscere i vari tipi di cellula dalla forma e dalle caratteristiche

OBIETTIVI MINIMI: conoscere la struttura delle principali macromolecole biologiche e la loro importanza nella vita degli organismi viventi, classificare le cellule in autotrofe ed eterotrofe, procariote ed eucariote, descrivere l'anatomia della cellula procariote ed eucariote, saper distinguere una cellula animale da una cellula vegetale Comunicazione tra cellule e

ambiente

Struttura della membrana cellulare

Movimento delle molecole d’acqua

Trasporto passivo

Distinguere la differente funzione del doppio strato fosfolipidico e delle proteine di membrana

Comprendere le conseguenze della semipermeabilità della membrana

Comprendere la differenza tra il trasporto passivo e quello attivo, e il

Definire il concetto di diffusione

Saper mettere a confronto i concetti di “secondo gradiente” e

“ contro gradiente”

Utilizzare in modo appropriato i termini specifici di trasferimento trans-membrana ( diffusione,

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Trasporto attivo

Trasporto mediato da vescicole

concetto di gradiente

Comprendere il concetto di soluzione isotonica, ipertonica e ipotonica

Capire il meccanismo di osmosi

Capire il concetto di plasmolisi

osmosi, trasporto attivo, eso/endocitosi)

OBIETTIVI MINIMI: conoscere la struttura della membrana cellulare in dettaglio. Conoscere i principali meccanismi di passaggio di sostanze dall’esterno all’interno della cellula e viceversa. Saper spiegare i vari processi utilizzando il linguaggio specifico. Saper spiegare il diverso comportamento delle cellule animali e vegetali se immerse in soluzioni iper/ipo/isotoniche.

Gli enzimi

Struttura e attività degli enzimi

Meccanismo di azione e sue peculiarità

Fattori che influenzano l’attività degli enzimi

Gli enzimi nell’industria

Illustrare le caratteristiche degli enzimi distinguendo tra i termini enzima e catalizzatore

Spiegare l’andamento del grafico dell’energia di attivazione in assenza e in presenza di un enzima

Comprendere il meccanismo “chiave- serratura”

Spiegare in che modo alcuni fattori ambientali (calore e pH) possano influire sul corretto funzionamento degli enzimi

Descrivere il ruolo degli enzimi in alcuni processi industriali ( fermentazione, produzione di detersivi biologici, produzione di succhi di frutta)

Presentare il ruolo metabolico degli enzimi utilizzando la giusta terminologia (substrato, sito attivo) facendo emergere le loro proprietà specifiche

Illustrare e saper spiegare attraverso un disegno

l’importanza della

complementarietà tra sito attivo e substrato

Saper mettere in relazione la struttura chimica delle proteine di cui sono costituiti gli enzimi, con le loro proprietà e con i fattori da cui dipende la loro attività

OBIETTIVI MINIMI: conoscere la struttura chimica degli enzimi, conoscere il concetto di energia di attivazione e in che modo agisce un enzima per catalizzare le reazioni biochimiche. Conoscere le proprietà degli enzimi e i fattori che possono influenzare la loro attività biologica. Conoscere i principali processi industriali in cui vengono utilizzati enzimi.

Scambi energetici nelle cellule

Reazioni Cataboliche e Anaboliche e il ruolo dell’ATP

Struttura delle cellule fotosintetiche

Struttura dei cloroplasti

La fotosintesi

Struttura dei principali tessuti vegetali

Struttura dei mitocondri

Respirazione cellulare

Fermentazione

Processi aerobici e anaerobici

Definire il concetto di Via Metabolica

Scrivere l’equazione generale dei processi di fotosintesi e di respirazione

Spiegare il meccanismo con cui le piante convertono l’energia solare

Individuare l’importanza del processo fotosintetico in relazione ai prodotti dello stesso

Saper descrivere la struttura delle foglie e dei tessuti di conduzione, analizzando i tessuti e la loro funzione specifica

Confrontare i processi di fotosintesi e respirazione

Evidenziare le caratteristiche dei processi di fermentazione

Descrivere con uno schema il ciclo delle reazioni Anaboliche e Cataboliche

Mettere in relazione la struttura di cloroplasti e mitocondri con la loro funzione

Saper correlare la struttura cellulare dei tessuti fogliari e vascolari con la loro funzione specifica

Inquadrare i processi di fotosintesi e respirazione

nell’ambito dei cicli vitali degli organismi viventi come trasformazioni di energia e come scambio di materia ed energia tra organismi viventi

Comprendere il significato evolutivo della fermentazione

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OBIETTIVI MINIMI: conoscere le equazioni generali di fotosintesi e respirazione, conoscere le analogie e le differenze tra i due processi e in quali tipi di cellule avvengono. Conoscere la struttura dei mitocondri e dei cloroplasti. Conoscere i processi di fermentazione alcolica e lattica. Saper descrivere i tessuti delle foglie e i tessuti vascolari delle piante e saper spiegare in modo semplice i processi di traspirazione e di traslocazione

LICEO SCIENTIFICO “AZZARITA” ROMA

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO – DIDATTICA per saperi minimi DIPARTIMENTO DI SCIENZE

CLASSE TERZA indirizzo tradizionale A.S.2016/2017 BIOLOGIA E CHIMICA

OBIETTIVI EDUCATIVI FORMATIVI DISCIPLINARI

§ Far maturare ed esprimere un comportamento critico e responsabile nei confronti dell’ambiente.

§ Far maturare ed esprimere un comportamento rispettoso e responsabile nei confronti degli esseri viventi

§ Attraverso il dialogo ed il confronto far abituare ad esprimere le proprie idee ed a rispettare le idee degli altri.

OBIETTIVI DIDATTICI

Si condurrà l’alunno a:

• Sviluppare la necessaria competenza per usare strumenti di laboratorio

• Applicare metodologie elementari di indagine biologica (allestire e colorare –preparati microscopici ecc.)

• Stimolare l’osservazione dei fenomeni naturali, la capacità di porsi delle domande e cercare insieme le risposte giuste

• Favorire la comprensione dei processi metabolici cellulari sulla base di un’adeguata conoscenza delle basi della chimica

• Formulare ipotesi di ricerca

• Analizzare e confrontare ipotesi, leggi e teorie in ordine ai fenomeni osservati o analizzati.

• Comprendere i messaggi espressi in termini propri del linguaggio tecnico- scientifico

• Descrivere le principali proprietà e caratteristiche della materia vivente e non vivente

• Descrivere i principali meccanismi che regolano la vita degli organismi unicellulari e pluricellulari e che ne garantiscono la continuità

• Acquisire la consapevolezza del fatto che i fenomeni macroscopici e le grandezze che li

caratterizzano sono riconducibili alla natura ed al comportamento di insieme delle particelle che costituiscono la materia

• Acquisire la consapevolezza che le proprietà chimiche e fisiche degli elementi sono riconducibili ad un quadro generale sulla base del periodico ripetersi di tali proprietà

Inoltre lo studente sarà guidato nella ricerca di un metodo di studio autonomo che consenta di focalizzare i problemi cercando di capirli a fondo, al fine di impiegare il minor tempo indispensabile per uno studio fruttuoso. Ciò si potrà ottenere più facilmente aiutandosi con un’assidua presenza ed attenzione alle spiegazioni ed alle interrogazioni.

(13)

L’insegnante stabilisce gli obiettivi di apprendimento, le competenze e le abilità che devono conseguire gli studenti della propria classe, considerando il livello di partenza degli studenti e le necessità propedeutiche,

METODO

Le strategie di intervento, saranno volte ad impegnare al massimo gli alunni durante le ore di lezione in modo che riescano a comprendere appieno le tematiche trattate, già durante la spiegazione in classe. In tal modo lo studio potrà essere più agevole e potranno avere il tempo per approfondimenti che peraltro verranno richiesti. Durante le interrogazioni saranno interpellati frequentemente gli alunni dal posto e saranno valutati tutti gli interventi sia positivi sia negativi. Il momento

dell’interrogazione si ritiene faccia parte integrante della formazione e del recupero di eventuali lacune esistenti. Gli alunni otterranno, da quest'impegno continuo durante tutta la lezione, dei vantaggi diversi a seconda dei loro livelli di partenza.

Per stimolare gli studenti ad uno studio completo si farà uso del materiale disponibile nel laboratorio scientifico dell’istituto, compatibilmente con la disponibilità dello stesso ed in relazione alla disponibilità dell’insegnante tecnico-pratico. Si suggerirà agli alunni, che si mostrano particolarmente interessati e partecipi, la lettura di articoli tratti da riviste scientifiche o da testi di normale divulgazione su argomenti trattati nel corso della normale programmazione e alla consultazione di alcuni siti utili ad un approfondimento di quanto trattato in classe.

Lo svolgimento del programma avverrà per unità didattiche seguite da verifiche periodiche in forma di test sommativi.

MODALITA’ DI RECUPERO

Verranno predisposte attività di recupero dopo aver accertato inizialmente l’acquisizione dei prerequisiti e al termine di ciascun modulo valutati i risultati delle verifiche formative. Il recupero sarà organizzato all’interno della classe, dividendo gli alunni in gruppi. Il gruppo che ha acquisito le competenze stabilite si dedicherà a attività di peer education o lavori di approfondimento Gli alunni che non hanno acquisito le competenze stabilite saranno recuperati con percorsi differenziati.

ATTIVITA' DEGLI ALUNNI

• Produzione di un quaderno di appunti

• Produzione di schede di analisi e mappe concettuali e sche de di laboratorio.

• Osservazione di video e successiva valutazione del livello di comprensione del messaggio tecnico- scientifico.

• Svolgimento assiduo degli esercizi assegnati per casa

VALUTAZ IONE E VERIFICHE

Valutazione in itinere e finale

La valutazione è un momento fondamentale dell’attività didattica, che deve accompagnare, passo dopo passo, tutto lo svolgimento del progetto di insegnamento per verificare continuamente se i risultati ottenuti sono adeguati agli obiettivi prefissati. La valutazione è altresì molto utile anche per lo studente che può così rendersi conto della sua graduale crescita culturale o delle sue lacune.

Ad una buona valutazione si giunge attraverso opportune scelte di verifica.

(14)

Una prima verifica può essere effettuata già durante o a fine lezione, mediante domande mirate, per capire se la spiegazione è stata efficace.

Gli strumenti di verifica saranno le interrogazioni, che comprenderanno buona parte del programma svolto, dove si darà spazio all’alunno, alla sua capacità di sintesi, ma anche all’approfondimento, alla sua capacità di esprimersi con terminologia appropriata. Saranno utilizzati come strumento di verifica test di vario tipo: dai test a risposta multipla ( vero/falso, completamento di frasi) ai test a risposta aperta. Tali verifiche saranno soprattutto di tipo sommativo e saranno svolte pertanto al termine di ogni unità didattica.

Nella valutazione si terrà conto:

§ della preparazione generale raggiunta

• dell’impegno e dell’assiduità

• della partecipazione attenta e positiva

• della proprietà di linguaggio

• della chiarezza nell’esposizione

• della risposta puntuale alla domanda fatta

• degli eventuali approfondimenti personali estranei al libro di testo, che testimoniano un particolare interesse per la disciplina.

Per la valutazione e l’elaborazione di una votazione nella scala docimologica, il docente seguirà le griglie che il Dipartimento di Scienze ha messo a punto, valide per l’orale e per lo scritto: esercizi o domande aperte. Tali griglie sono allegate alla presente programmazione.

Potranno essere valutati positivamente interventi particolarmente pertinenti che testimonino assiduità nell’attenzione e continuità nello studio. Saranno invece valutati negativamente interventi mancati a causa della distrazione e incostanza nell’impegno.

Non si ritengono secondari, nella valutazione globale, alcuni obiettivi educativi riguardanti il rispetto delle persone, dei luoghi e la capacità di relazionarsi all’interno di una comunità quale quella scolastica.

Il Dipartimento stabilisce gli obiettivi di apprendimento, le competenze e le abilità che devono conseguire gli studenti delle classi in base all’indirizzo di studio, salvo adattare gli stessi al livello di partenza degli studenti e alle necessità propedeutiche.

BIOLOGIA

OBIETTIVI

Conoscenze Competenze Abilità

La riproduzione delle cellule

Struttura del DNA e sua duplicazione

Struttura del

cromosoma eucariotico

Ciclo cellulare

Divisione cellulare:

mitosi e meiosi

Riproduzione asessuata e sessuata

Mitosi e meiosi a confronto

Cicli vitali degli

Descrivere la struttura del DNA

Conoscere le fasi della duplicazione del DNA

Descrivere le fasi del ciclo cellulare

Comprendere l’importanza della mitosi negli organismi uni- e pluricellulari

Comprendere l’importanza della meiosi negli organismi pluricellulari

Spiegare la differenza tra cellule somatiche e gameti

Comprendere il significato

Spiegare il significato di complementarietà tra basi azotate

Motivare, attraverso lo studio del processo mitotico,

l’uguaglianza genetica delle due cellule figlie

• Mettere in relazione la mitosi con la riproduzione asessuata

Distinguere la riproduzione sessuata da quella asessuata

Spiegare perché non è possibile una fecondazione che non sia preceduta da meiosi

• Descrivere il ciclo vitale delle piante, specificando le differenze con quello

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organismi viventi di diploide e aploide

Comprendere la differenza tra riproduzione asessuata e sessuata

degli animali

Descrivere il ciclo vitale umano

OBIETTIVI MINIMI: descrivere il modello di Watson e Crick, descrivere il meccanismo di duplicazione del DNA, struttura dei cromosomi, conoscere la differenza tra aploide e diploide, tra cellula somatica e gamete, illustrare le fasi del ciclo cellulare , della mitosi e della meiosi, conoscere il significato biologico dei due processi. Spiegare in che modo differiscono i due processi in relazione alla loro finalità.

L’ereditarietà

Geni e cromosomi

Leggi di Mendel

Il quadrato di Punnet

Basi molecolari dell’ereditarietà

Il testcross

Interazioni tra geni

Determinazione del sesso

Malattie genetiche

Malattie legate al sesso

Mutazioni e loro importanza nel processo evolutivo

Variabilità genetica e selezione naturale

Selezione artificiale

Ingegneria

genetica:applicazioni della tecnologia del DNA ricombinante

• Saper identificare la differenza tra gene e cromosoma

• Illustrare le fasi del lavoro sperimentale di Mendel

• Enunciare le leggi di Mendel

• collegare la meiosi alla legge dell’assortimento indipendente dei caratteri

• definire fenotipo e genotipo di una donna portatrice sana o malata di emofilia o daltonismo

• collegare la variabilità genetica alla meiosi e alla riproduzione sessuata

• Mettere in relazione le mutazioni con il concetto

di adattamento

all’ambiente

• saper distinguere la selezione naturale da quella artificiale e individuare i limiti etici di quest’ultima

• Spiegare che cosa si intende per DNA ricombinante

• Descrivere le proprietà degli enzimi di restrizione

• Distinguere

omozigote da

eterozigote,

,fenotipo da

genotipo

• Prevedere le combinazioni

alleliche risultanti da

un incrocio

costruendo il quadrato di Punnet

• Costruire i quadrati di Punnet nel caso di malattie legate ai cromosomi sessuali

• Applicare il testcross per determinare il genotipo di un individuo

• Saper spiegare la metodica usata in ingegneria genetica per intervenire sul DNA

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OBIETTIVI MINIMI: leggi di Mendel, applicazioni delle leggi di Mendel, genetica classica, variabilità genetica, concetto di ingegneria genetica

CHIMICA

OBIETTIVI

Conoscenze Competenze Abilità

La struttura dell’atomo

Doppia natura della luce

L’atomo di Bohr

L’elettrone e la meccanica quantistica

Numeri quantici e orbitali

La configurazione degli atomi poliatomici

Distinguere tra comportamento ondulatorio e corpuscolare della radiazione elettromagnetica

Riconoscere che il modello atomico di Bohr ha come fondamento sperimentale l’analisi spettroscopica della radiazione emessa dagli atomi

Spiegare la struttura elettronica a livelli di energia dell’atomo.

Spiegare l’esistenza di livelli e sottolivelli energetici e della loro disposizione in ordine di energia crescente verso l’esterno

Scrivere la configurazione degli atomi polielettronici in base al principio di Aufbau, di Pauli e alla regola di Hund

Descrivere la natura ondulatoria e corpuscolare della luce.

Usare il concetto dei livelli di energia quantizzati per spiegare lo spettro a righe dell’atomo.

Utilizzare la simbologia specifi- ca e le regole di riempimento degli orbitali per la scrittura delle configurazioni elettroni- che di tutti gli atomi.

Utilizzare i numeri quantici per descrivere gli elettroni di un atomo

OBIETTIVI MINIMI: Confrontare i modelli atomici di Thomson e di Rutherford , comprendere l’innovazione proposta da Bohr , conoscere la struttura atomica di Bohr, conoscere il significato dei livelli e dei sottolivelli, dei numeri quantici, saper scrivere la configurazione elettronica di atomi poliatomici

Il sistema periodico

Descrivere le principali proprietà di metalli, semimetalli e non metalli

Identificare gli elementi attraverso

Descrivere come Mendeleev arrivò a ordinare gli elementi

• Spiegare la relazione fra struttura elettronica e

(17)

Classificazione degli elementi

Sistema periodico di Mendeleev e moderna tavola periodica

Proprietà periodiche degli elementi

Metalli, non metalli e semimetalli

il loro numero atomico e

mediante le proprietà intensive di ciascun elemento.

Discutere lo sviluppo del concetto di periodicità

Spiegare gli andamenti delle proprietà periodiche degli elementi nei gruppi e nei periodi.

Spiegare la relazione fra Z, struttura elettronica e posizione degli elementi sulla tavola periodica

posizione degli elementi sulla tavola periodica.

• Descrivere le principali proprietà periodiche che confermano la struttura a strati dell’atomo.

OBIETTIVI MINIMI: Saper leggere la tavola periodica e conoscere il significato di gruppo, periodo e periodicità, saper definire le proprietà periodiche e conoscere il loro andamento nella tavola periodica, conoscere la corrispondenza tra proprietà fisiche e chimiche degli elementi in base alla loro posizione nella tavola periodica

I legami chimici

Energia di legame

Regola dell’ottetto

Legame covalente, covalente dativo, covalente polare, ionico, metallico

Saper scrivere le strutture di Lewis degli elementi

Saper individuare gli elettroni di valenza degli elementi

rappresentativi.

Distinguere e confrontare i diversi legami chimici (ionico, covalente, metallico)

Stabilire in base alla configurazione elettronica esterna il numero e il tipo di legami che un atomo può formare

Definire la natura di un legame sulla base della differenza di elettronegatività

Comparare i diversi legami chimici.

Stabilire la polarità dei legami covalenti e delle molecole sulla base delle differenze di elettronegatività degli elementi e della geometria delle molecole

Utilizzare la tavola periodica per prevedere la formazione di specie chimiche e la loro natura

OBIETTIVI MINIMI: conoscere la modalità di formazione dei principali legami chimici, sapendo relazionare la configurazione elettronica degli atomi con la possibilità di legarsi degli atomi stessi, conoscere il concetto di reattività.

La forma delle molecole

La teoria VSEPR

L’ibridazione deli orbitali atomici

La teoria degli orbitali molecolari

Saper scrivere le strutture di Lewis di molecole e ioni.

Prevedere, in base alla teoria VSEPR, la geometria di semplici molecole

Spiegare la teoria del legame di valenza e l’ibridazione degli orbitali atomici

Spiegare la geometria assunta da una molecola nello spazio in base al numero di coppie solitarie e di legame dell’atomo centrale

Utilizzare il modello

dell’ibridazione degli orbitali per prevedere la geometria di una molecola e viceversa

Descrivere la teoria degli orbitali molecolari

Disegnare le strutture elettroniche delle principali molecole

(18)

OBIETTIVI MINIMI: conoscere la teoria VSEPR e saperla applicare a semplici molecole, saper utilizzare le strutture di LEWIS, conoscere il concetto di ibridazione deli orbitali, conoscere la differenza tra orbitale atomico e orbitale molecolare.

Forze intermolecolari

Molecole polari e apolari

Forze dipolo-dipolo e forze di London

Legame a idrogeno

Saper riconoscere la polarità positi- va/negativa di un legame e ricono- scere una molecola polare da una apolare

Saper riconoscere un legame elettrostatico

Saper riconoscere un dipolo

Sapere come si forma un dipolo indotto

Sapere le caratteristiche della molecola dell’acqua anche alla luce del legame idrogeno

• Confrontare le forze di attrazione interatomiche (legame ionico, legame covalente e legame metallico) con le forze intermolecolari.

• Spiegare le differenze nelle proprietà fisiche dei materiali, dovute alle interazioni interatomiche e intermolecolari.

OBIETTIVI MINIMI: conoscere il concetto di legame intermolecolare e di legame elettrostatico, conoscere il concetto di dipolo e dipolo indotto, conoscere i principali legami intermolecolari e come si formano.

Classificazione e nomenclatura dei composti

Valenza e numero di ossidazione

Classificazione dei composti inorganici

Proprietà e nomenclatura dei composti binari

Proprietà e nomenclatura dei composti ternari

Utilizzare le formule dei composti inorganici per classificarli secondo le regole della nomenclatura sistematica e tradizionale.

Applicare le regole della nomenclatura IUPAC e tradizionale per assegnare il nome a semplici composti e viceversa

• Classificare i composti inorganici secondo la natura ionica, molecolare, binaria, ternaria.

• Assegnare il numero di ossidazione.

• Usare le regole della nomenclatura IUPAC o tradizionale per scrivere le formule.

Riconoscere la classe di appartenenza dati la formula o il nome di un composto

OBIETTIVI MINIMI: conoscere il significato di numero di ossidazione, conoscere la classificazione dei composti inorganici, saper utilizzare la Tavola Periodica degli elementi per scrivere il nome di un composto a partire dalla formula, secondo le regole della nomenclatura tradizionale e IUPAC, e scrivere la formula a partire dal nome.

La quantità chimica: la mole

Concetto di mole come unità di misura

Massa molare

Costante di Avogadro

La mole tra il mondo microscopico e il mondo macroscopico

Principio di Avogadro: volume molare dei gas

Essere consapevole della differenza tra quantità di materia e quantità di sostanza

Utilizzare il concetto di mole per convertire la massa/il volume di una sostanza o il numero di particelle elementari in moli e viceversa

Conoscere la quantità delle sostanze, calcolando e misurando il numero di moli di una determinata sostanza.

Convertire grammi in moli e viceversa e calcola il numero di atomi presente in un

campione, giustificando il procedimento utilizzato

Utilizzare correttamente le unità di misura

Utilizzare la tabella delle masse atomiche per determinare le masse molecolare e molare di una sostanza nota la formula

Applicare le relazioni stechiometriche che permettono il passaggio dal mondo macroscopico al mondo microscopico

Misurare la massa di un certo numero di atomi o di molecole usando il concetto di mole e la costante di Avogadro.

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OBIETTIVI MINIMI: conoscere il concetto di mole, conoscere il motivo della sua introduzione come unità di misura della quantità di sostanza, saper calcolare il volume molare e convertire i grammi in moli e viceversa, conoscere il significato del numero di Avogadro, conoscere il principio di Avogadro e il concetto di volume molare dei gas.

LICEO SCIENTIFICO “AZZARITA” ROMA

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLASSE QUARTA liceo scientifico tradizionale - A.S. 2016 /2017

BIOLOGIA,CHIMICA E SCIENZE DELLA TERRA

OBIETTIVI DIDATTICO-EDUCATIVI E FORMATIVI

• Far acquisire un abito mentale scientifico che si manifesta nella tendenza all'esplorazione, all’

indagine ed alla creatività.

• Far acquisire la capacità di lavorare in gruppo, di collaborare per arricchire la propria conoscenza ed ampliare la propria visione delle problematiche affrontate

OBIETTIVI DIDATTICI

Lo studente sarà in grado di:

• Possedere una conoscenza degli esseri viventi che, pur tenendo conto della loro diversità, sappia comunque ricondurla ad un unico modello funzionale

• Descrivere l’anatomia e la fisiologia dei principali organi ed apparati umani

• Individuare le relazioni esistenti tra Uomo, organismi e ambiente.

• Conoscere il proprio corpo ed saper individuare i comportamenti finalizzati alla prevenzione delle malattie

• Comprendere l’intima essenza delle trasformazioni chimiche osservate in natura e in laboratorio basandosi sulla conoscenza del modello atomico – molecolare, sulla natura dei legami chimici e sulle variazioni energetiche ad esse collegate

• Sviluppare la necessaria competenza per usare strumenti di laboratorio

• Applicare metodologie elementari di indagine chimica

• Esprimere un atteggiamento sperimentale

• Formulare ipotesi di ricerca

• Comprendere che la crosta terrestre e le rocce sono in continua trasformazione

• Costruire un modelle generale di evoluzione della crosta terrestre alla luce dei fenomeni endogeni

METODO

Per l’insegnamento della chimica si darà spazio al lavoro collettivo in classe durante la lezione. Alla lezione frontale con la spiegazione di argomenti nuovi, seguirà subito dopo uno spazio dedicato alle domande da parte degli alunni e alla risoluzione dei loro dubbi. Si guideranno gli alunni ad un’attenzione continua in classe, luogo in

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