1
LEZIONE 5
In Statistica esiste una importante famiglia di indici, chiamati MOMENTI, di cui fa parte anche la media aritmetica che Γ¨ stata studiata nella lezione precedente.
I momenti si dividono in
- MOMENTI ORDINARI (O DALLβORIGINE) - MOMENTI CENTRALI
Questi indici, che possono essere calcolati solo per variabili quantitative (sia discrete, sia continue), consentono di evidenziare diverse caratteristiche della variabile che verranno descritte nelle lezioni seguenti.
2
Il MOMENTO ORDINARIO (O DALLβORIGINE) DI ORDINE r corrisponde alla media dei valori della variabile elevati alla potenza r-esima.
Considerata la sequenza di n osservazioni π₯1 , π₯2 , β¦ , π₯π
relative a una variabile X rilevata su n unitΓ statistiche, il generico momento ordinario (o dallβorigine) di ordine r corrisponde alla media calcolata non sulla sequenza originaria, ma sulla sequenza dei valori elevati alla potenza r-esima, ossia sulla sequenza dei valori
π₯1π, π₯2π, β¦ , π₯ππ
Indicato con ππ o πππ₯ il momento ordinario di ordine r per una variabile quantitativa X si ha quindi
ππ = πππ₯ = 1
πβ π₯ππ
π
π=1
per r = 0, 1, 2, ...
Dalla formula precedente risulta che il momento ordinario di ordine zero (ossia calcolato per r=0) risulta sempre uguale a 1, mentre per r = 1 si ottiene la media delle osservazioni: la media aritmetica, quindi, corrisponde al momento ordinario di ordine 1.
3
Esercizio
Data la sequenza dei seguenti quattro valori di una variabile discreta X 0 2 3 5
il secondo momento ordinario (o dallβorigine) Γ¨ pari a m2 =m2x = (0+4+9+25)/4 = 9.5
Nel caso di una distribuzione di frequenza relativa a una variabile discreta la formula del generico momento ordinario di ordine r assume forme diverse a seconda che nella tabella compaiano le frequenze assolute o le frequenze relative(così come visto anche nel caso della media).
Indicando con k il numero di valori diversi assunto dalla variabile X e con cj il generico valore della X a cui Γ¨ associata la frequenza assoluta nj o la frequenza relativa fj le formule del momento di ordine r corrispondono a
ππ = πππ₯ = 1
πβ πππππ
π
π=1
ππ = πππ₯ = β πππππ
π
π=1
per r = 0, 1, 2, ...
Esercizio
Considerata la seguente distribuzione di frequenza relativa a una variabile quantitativa discreta X
4
Determinazioni Frequenza relativa
1 0.4
2 0.3
3 0.2
4 0.1
1.0
il momento ordinario di ordine 2 risulta pari a
m2 =m2x = 1Γ0.4+4Γ0.3+9Γ0.2+16Γ0.1=5
Se la distribuzione di frequenza Γ¨ relativa a una variabile X continua, nella prima colonna della tabella compaiono le classi di valori. In questo caso per il calcolo si adotta la stessa convenzione utilizzata per la media aritmetica e si utilizza quindi il valore centrale delle classi.
Indicando con πΜ π il valore centrale della j-esima classe (per j = 1, 2, β¦, k) il generico momento ordinario di ordine r calcolato su una distribuzione in classi assume le due forme seguenti (a seconda che nella tabella compaiano le frequenze assolute o le frequenze relative)
ππ = πππ₯ β 1
πβ πΜ ππ ππ
π
π=1
ππ = πππ₯ β β πΜ ππ ππ
π
π=1
per r = 0, 1, 2, ...
Il risultato così ottenuto è ovviamente approssimato e, nel caso in cui si disponesse della sequenza originaria delle osservazioni, il momento andrebbe calcolato sulla sequenza, in modo da ottenere un risultato esatto.
5
Esercizi
1) Considerata la seguente distribuzione in classi
Determinazioni Frequenza assoluta
-2 β 0 5
0 β 2 25
2 β οΆ 20
50 il terzo momento dallβorigine corrisponde a
m3 =m3x = (-13Γ5+13Γ25+43Γ20)/50=26
2) Considerata la seguente distribuzione in classi
Determinazioni Frequenza relativa
0 β 4 0.05
4 β 10 0.25
10 β ο²ο° 0.50
20 β ο΅ο° 0.20
1.00 il secondo momento dallβorigine corrisponde a
m2 =m2x = 22Γ0.05+72Γ0.252+152Γ0.5+352Γ0.2=369.95
6
Il MOMENTO CENTRALE DI ORDINE r corrisponde alla media degli scarti dalla media della variabile elevati alla potenza r-esima.
Considerata la sequenza delle n osservazioni π₯1 , π₯2 , β¦ , π₯π
relative a una variabile X rilevata su n unitΓ statistiche, il generico momento centrale di ordine r corrisponde alla media calcolata sulla sequenza degli scarti dalla media π₯Μ , ossia sulla sequenza
(π₯1 β π₯Μ )π, (π₯2 β π₯Μ )π, β¦ , (π₯π β π₯Μ )π
Indicato con πΜ π o πΜ ππ₯ il momento centrale di ordine r per una variabile quantitativa X si ha quindi
πΜ π = πΜ ππ₯ = 1
πβ(π₯π β π₯Μ )π
π
π=1
per r = 0, 1, 2, ...
Per r = 0 il risultato Γ¨ sempre pari a uno, mentre per r = 1 si ottiene la media della variabile scarto che, come si Γ¨ visto nella lezione precedente, Γ¨ sempre pari a zero.
Come si vedrΓ in seguito, i momenti centrali piΓΉ utilizzati sono quelli di ordine 2, 3 e 4: ognuno di tali momenti fornisce informazioni diverse sulla struttura distributiva della variabile.
7
Esercizio
Data la sequenza dei seguenti quattro valori di una variabile discreta X 0 2 3 5
calcolarne il terzo momento centrale.
La media, corrispondente al primo momento ordinario, Γ¨ pari a m1 =π₯Μ = (0+2+3+5)/4=2.5
per cui il terzo momento centrale risulta uguale a
πΜ 3 = πΜ 3π₯=1
4[(0 β 2.5)3+ (2 β 2.5)3+ (3 β 2.5)3+ (5 β 2.5)3] = 0
Nel caso di una distribuzione di frequenza la formula del generico momento centrale di ordine r assume forme diverse a seconda che nella tabella compaiano le frequenze assolute o le frequenze relative.
Indicato con k il numero di valori diversi assunto dalla variabile X, con cj il generico valore della X a cui Γ¨ associata la frequenza assoluta nj o la frequenza relativa fj , le formule del momento centrale di ordine r corrispondono a
πΜ π = πΜ ππ₯ =1
πβ(ππ β π₯Μ )πππ
π
π=1
πΜ π = πΜ ππ₯ = β(ππ β π₯Μ )πππ
π
π=1
per r = 0, 1, 2, ...
dove π₯Μ indica la media della X.
8
Se la distribuzione Γ¨ in classi, si utilizzano le stesse formule precedenti, sostituendo perΓ² ai valori ππ i valori centrali πΜ π delle k classi. Anche in questo caso i risultati ottenuti saranno solo approssimati e il calcolo andrebbe effettuato sulla sequenza originaria dei valori, se disponibile.
Esercizi
1) Considerata la seguente distribuzione di frequenza relativa a una variabile quantitativa discreta X
Determinazioni Frequenza relativa
1 0.4
2 0.3
3 0.2
4 0.1
1.0 calcolare il momento centrale di ordine 2
La media risulta pari a
π₯Μ = 1Γ0.4+2Γ0.3+3Γ0.2+4Γ0.1=2 per cui il secondo momento centrale Γ¨ pari a
πΜ 2π₯ = (1 β 2)2Γ 0.4 + (2 β 2)2Γ 0.3 + (3 β 2)2Γ 0.2+(4 β 2)2Γ 0.1 = 1
2) Considerata la seguente distribuzione in classi
Determinazioni Frequenza assoluta
-2 β 0 5
0 β 2 25
2 β οΆ 20
50
9
calcolare il terzo momento centrale.
La media Γ¨ pari a
π₯Μ =1
50(β1 Γ 5 + 1 Γ 25 + 4 Γ 20)=2 per cui il terzo momento centrale Γ¨ pari a
πΜ 3π₯ = 1
50[(β1 β 2)3Γ 5 + (1 β 2)3Γ 25 + (4 β 2)3Γ 20] = 0
10
ProprietΓ dei momenti centrali
Considerata la sequenza delle n osservazioni π₯1 , π₯2 , β¦ , π₯π
relativa a una variabile quantitativa X ed indicato con πΜ ππ₯ il suo momento centrale di ordine r, si dimostra che il momento centrale di ordine r di una trasformazione lineare del tipo
Y = a + bX risulta
πΜ ππ¦ = πππΜ ππ₯
Esempio
Data una variabile X il cui momento centrale di ordine 3 Γ¨ pari a πΜ ππ₯ =12.5, il momento centrale di ordine 3 della variabile trasformata Y=4-2X Γ¨ pari a πΜ ππ¦ = (β2)3Γ 12.5 = β100.
Anche per questa dimostrazione si parte dalla definizione di momento centrale di ordine r della Y e si effettuano poi le opportune sostituzioni, tenendo presente che dalla relazione lineare esistente fra X e Y risulta che
- i singoli valori di Y sono una trasformazione lineare dei valori assunti dalla X, ossia π¦π = π + ππ₯π (per ogni i =1, 2, β¦, n)
- la media della Y si ottiene dalla trasformazione lineare della media di X, ossia π¦Μ = π + ππ₯Μ
11
Dimostrazione
Per definizione, il momento centrale di ordine r della Y corrisponde a
πΜ ππ¦ = 1
πβ(π¦π β π¦Μ )π
π
π=1
Effettuando le sostituzioni
π¦π = π + ππ₯π e
π¦Μ = π + ππ₯Μ
si ottiene
πΜ ππ¦ = 1
πβ[π + ππ₯π β (π + ππ₯Μ )]π
π
π=1
= 1
πβ(ππ₯π β ππ₯Μ )π
π
π=1
Portando fuori dalla sommatoria la costante ππ si ottiene infine
πΜ ππ¦ = ππ Γ 1
πβ(π₯π β π₯Μ )π
π
π=1
= πππΜ ππ₯
dato che, per definizione, 1
πβ(π₯π β π₯Μ )π
π
π=1
= πΜ ππ₯
I momenti di ordine r sono quindi invarianti per cambiamenti dellβorigine della scala di misura, ma variano al variare dellβunitΓ di misura