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IL GRADO DI BANCARIZZAZIONE E L’OFFERTA BANCARIA ALLA CLIENTELA IMMIGRATA

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~ 27 ~

CAPITOLO SECONDO

IL GRADO DI BANCARIZZAZIONE E L’OFFERTA BANCARIA ALLA CLIENTELA IMMIGRATA

1. Le tendenze delle banche italiane verso la clientela immigrata

1.1 Le politiche di segmentazione della clientela: quale orientamento a favore degli immigrati

In base ai dati e alle informazioni di cui siamo a disposizione, è possibile affermare che si assiste ad un progressivo ingresso della clientela immigrata nel settore bancario, nonostante il rapporto banche italiane e stranieri debba ancora svilupparsi. Numerose banche italiane hanno mosso passi verso questa fascia di clientela creando prodotti e servizi specifici, che non ne hanno però determinato un massiccio ingresso nel circuito bancario. Le ragioni di queste difficoltà si possono attribuire a due questioni:

a) La redditività. È possibile che la percentuale di clienti immigrati (rispetto al totale della popolazione straniera residente in Italia) non sia ancora quantitativamente rilevante o comunque sufficientemente significativa, rispetto alla clientela italiana bancarizzata, per considerare questo segmento come un target realmente redditizio, su cui costruire strategie di offerta decise e articolate.

Il fatto che il livello di bancarizzazione dei lavoratori stranieri non sia così elevato fa pensare che esista una sorta di sottostima delle loro capacità di reddito, di risparmio e di investimento da parte delle istituzioni bancarie.

b) La fiducia. Alla non sufficiente propensione aziendale verso il potenziale mercato costituito dagli immigrati, si accompagna una diffidenza nei confronti di questa particolare tipologia di clienti, considerati come poco “affidabili”. Il ritardo di preparazione e di interesse delle banche italiane verso questa categoria sembra risentire dell’immagine negativa costruita dalla società su questi soggetti descrivendoli come pericolosi, poco seri, inaffidabili e con scarse capacità economiche 56 .

56

Cfr. Sebastiano Ceschi e Josè Luis Rhi-Sausi, Banche italiane e clientela immigrata, Bancaria Editrice,

Roma, 2004, pagg. 17-18.

(2)

~ 28 ~

Tuttavia lo scenario è in trasformazione ed oggi il settore bancario italiano invia chiari segnali di interesse verso questo segmento di popolazione, dimostrando con una pluralità di iniziative su diversi fronti di essere disposto ad attivarsi nell’attrarre e servire sempre più adeguatamente la clientela immigrata. Tali iniziative possono scaturire sia dal territorio stesso in cui la banca è radicata (sindacati, datori di lavoro, associazioni di categoria, associazioni di immigrati e mondo del volontariato e delle ONG, regioni ed enti locali) e sono dirette a creare nuove opportunità di inserimento e partecipazione alla vita socio-economica degli stranieri, sia da motivazioni commerciali della banca, che individua in alcuni gruppi sociali un discreto margine di redditività.

Questa coscienza che il bacino della clientela immigrata possieda buone potenzialità di sviluppo per quanto riguarda il maggiore spessore e la qualità della richiesta, è stata diversamente espressa, in termini operativi e programmatici, dai vari istituti di credito.

Schematicamente è possibile delineare due tipi di tendenze adottati dalle banche italiane sul tema dell’inclusione bancaria degli stranieri:

1) Universalista, in base alla quale la clientela non viene segmentata e gli stranieri vengono considerati alla stregua dei clienti italiani. Ad essi non viene dedicato un pacchetto di offerta prodotti ad hoc ma, semmai, divengono destinatari di politiche di social banking –riconosciuti come clientela “debole” o “marginale”- basate sull’offerta di servizi sociali 57 più che di prodotti bancari dedicati;

2) Segmentista, che considera invece gli immigrati come un segmento distinto di clientela e che punta sull’offerta di prodotti esclusivi e unicamente a loro dedicati dai nomi evocativi e ben identificabili dai soggetti stranieri 58 . È questo il caso specifico di ciò che viene definito migrant banking. Questa risposta conferma la crescente propensione di molti istituti a calibrare più attentamente le proprie proposte sulle reali e diversificate esigenze del cliente immigrato al fine di esplorare al meglio strumenti e prodotti in grado di intercettare più adeguatamente gli eterogenei interessi dei soggetti bancabili stranieri 59 .

57

Come brochure multilingue o sportelli particolari, con operatori formati alla comunicazione e all’assistenza e con un’attenzione particolare alla mediazione linguistica.

58

Come il trasferimento delle rimesse, carte prepagate gemelle, conti gemelli, polizze sul rimpatrio della salma, sconti sui voli diretti al paese di provenienza, prestiti per ricongiungimenti familiari.

59

Cfr. Elisa Bottoni, Migrazioni e sviluppo locale. Il ruolo delle cooperative di credito a favore della

valorizzazione produttiva delle risorse generate dalle migrazioni, Cooperazione di Credito 192/3,

Edizioni del Credito Cooperativo, Roma, aprile-settembre 2006, pag. 242.

(3)

~ 29 ~

Guardando più nel dettaglio il panorama delle strategie di Welcome banking 60 adottate dalle banche italiane, è possibile individuare alcuni modelli che possono essere rappresentati all’interno di alcune categorie 61 (Tabella 2).

Tabella 2: Classificazione dei modelli di migrant banking esistenti nel panorama bancario italiano

Modello banca indistinta

Un’offerta indistinta fra clienti immigrati e italiani, al massimo accompagnato da materiali informativi in lingua e un prodotto di bancarizzazione di base.

Modello Banche di Credito Cooperativo

Si tratta di un modello di banca e di approccio al migrante a se stante, nonostante la ricchezza e le diversificazioni presenti nell’universo del credito cooperativo italiano. Le BCC si caratterizzano per una presenza e un legame molto stretti con il territorio di riferimento e per un approccio al cliente orientato alla relazione e all’accompagnamento, caratteristiche piuttosto apprezzate dai clienti migranti. I fini mutualistici e l’obbligo di destinare parte dei profitti al sostegno di attività sul territorio, creano occasioni importanti di legame e di sostegno ad attività di vario tipo (assistenziali, culturali e religiose) promosse dalle associazioni di migranti, creando occasioni di conoscenza oltre che di costruzione di fiducia. A livello di sistema, le BCC hanno creato un prodotto specifico per questa clientela finalizzato al trasferimento del denaro all’estero.

Modello prodotti target Un pacchetto di prodotti specificatamente disegnato sui bisogni finanziari della clientela immigrata, accompagnato da un marketing specifico e da documenti informativi in lingua. La complessità dell’offerta può variare all’interno di un range molto ampio che va da un puro restyling dei prodotti tradizionali della banca, alla creazione di un pacchetto di prodotti specifici per i migranti che può essere rivolto ad un target circoscritto alle principali nazionalità presenti sul territorio di riferimento o essere generalizzata.

60

Con il termine Welcome Banking si intende l’insieme di prodotti e servizi offerti dalle banche finalizzati all’integrazione finanziaria dei migranti.

61

La rappresentazione non esaurisce tutti gli approcci disponibili nel quadro del sistema bancario italiano,

ma ne delinea le principali macro-tipologie all’interno delle quali è possibile individuare formule ibride.

(4)

~ 30 ~ Modello banca

includente

Attraverso la creazione di un rapporto stabile e di fiducia con una rete di associazioni di migranti la banca è in grado di interagire con il bacino di clientela potenziale e costruire una struttura di offerta completa, disegnata sulle esigenze della clientela migrante. Il rapporto consente di gestire la successiva fase di accompagnamento della crescita economico-finanziaria del cliente verso i prodotti ordinari della banca tradizionale, gestendo così il passaggio dall’inclusione finanziaria alla piena integrazione. Il microcredito può essere uno strumento di inclusione finanziaria efficace.

Creazione di una rete di sportelli

Prevede la creazione, all’interno della struttura operativa della banca, di una rete di sportelli interamente dedicati ai migranti, con un proprio marchio, caratteristiche operative e personale propri (spesso di nazionalità straniera), una strategia di informazione e di comunicazione e un’offerta di prodotti disegnati sul target di riferimento.

Creazione di una banca dedicata

Modello che richiede un investimento significativo anche in termini finanziari. Prevede la creazione di una banca interamente dedicata per servire i migranti, con specificità proprie legate a questo segmento di clientela.

Fonte: CeSPI, Linee guida per la bancarizzazione dei nuovi italiani. Ottobre 2011. Disponibile all’indirizzo: www.supaproject.files.wordpress.com.

Riflettendo sul modello di banca applicabile al contesto della bancarizzazione dei nuovi cittadini italiani, con una prospettiva che parta dal rapporto banca-migrante, è interessante citare i risultati dell’indagine ABI-CeSPI 62 sui bisogni finanziari dei migranti. Agli intervistati sono stati sottoposti 4 modelli di banca standardizzati, ognuno con un diverso approccio nei confronti della clientela immigrata, chiedendo loro di attribuire per ciascun modello un valore di preferenza compreso fra 1 e 4. I modelli proposti erano:

 Modello1: una banca che mi considera come un italiano. Il cliente immigrato è un qualsiasi cliente della banca, nessun prodotto dedicato e nessuna indicazione specifica.

62

Cfr. Josè Luis Rhi-Sausi, Analisi dei bisogni finanziari e assicurativi degli immigrati in Italia. Ricerca

ABI-CeSPI, Bancaria Editrice, Roma, 2008.

(5)

~ 31 ~

 Modello2: una banca attenta ai prodotti. Prodotti dedicati alla clientela immigrata che vanno incontro ad esigenze specifiche (money transfer, prestiti per lavoratori atipici, carte prepagate ecc..), offerti negli sportelli ordinari della banca, senza nessuna particolare attenzione nell'approccio al cliente (nessun mediatore culturale o informazioni in lingua).

 Modello3: una banca attenta al modo di presentarsi e di porsi. Nessun prodotto specifico per la clientela immigrata, ma uno sportello dedicato con un mediatore culturale, un servizio di consulenza e informazioni in lingua.

 Modello4: una banca per stranieri. Un’agenzia completamente dedicata alla clientela immigrata con prodotti e servizi specifici separata dalla filiale della banca.

Dall’indagine è emersa una preferenza dei migranti verso un modello di banca nella quale riconoscersi come un cliente qualsiasi, caratterizzata da un’attenzione alla gamma, alla qualità dei prodotti e alla loro capacità di rispondere ai bisogni, piuttosto che alla forma nella quale i servizi vengono presentati. Cresce sempre di più la consapevolezza della necessità dei migranti di un approccio da parte della banca di tipo inclusivo e non discriminante. In questo senso la direzione e la sfida per il sistema bancario italiano nel futuro è quella di un processo evolutivo del rapporto fra banca-immigrato che da

“Welcome Bank” si diriga verso un modello di “Equality Bank” (Grafico 13).

Grafico 13: Evoluzione dell’approccio della banca verso il segmento di clientela migrante

Fonte: Enzo Mario Napolitano, Welcome Bank non può più attendere, 2006. Disponibile all’indirizzo:

www.etnica.biz.

L

A NORMAL BANK Offerta, marketing e comunicazione sono pensati per soggetti integrati in un'economia

monoculturale (italiani, famiglie di buon livello reddituale e culturale)

LA DIVERSITY BANK Disegno di prodotto dedicato a segmenti di

clientela "diversi" dal target primario, che generano profitto per il fatto di essere dedicati a

tali segmenti

LA WELCOME BANK Non solo prodotti dedicati,

ma servizio dedicato (brochure, lingua, call- centre multilingua, personale "multietnico", consulenza extrabancaria).

L'obiettivo è includere, non ghettizzare

LA EQUALITY BANK Offerta di servizi e prodotti

che valorizzano le identità (finanziamento imprese

alternative,

ricongiungimenti familiari,

operatori di diverse etnie)

(6)

~ 32 ~

1.2 La rimozione degli ostacoli alla bancarizzazione

Il problema del basso livello di accesso ai servizi bancari da parte della popolazione straniera residente in Italia apre un campo di considerazioni sulle possibili iniziative da intraprendere per incrementare la relazione banche-migranti. Osservando la questione dal punto di vista normativo è possibile affermare che non esistono impedimenti legali o formali all’accesso ai servizi bancari da parte di qualsiasi soggetto regolarmente residente sul territorio italiano: nessuna restrizione è posta quindi a livello giuridico alla bancarizzazione dei migranti. Tuttavia il Testo Unico Bancario sancisce la natura imprenditoriale dell’attività e lascia alla discrezionalità degli istituti la scelta e l’applicazione sui clienti dei criteri di affidabilità e garanzia, attribuendo così alle banche un ampio margine di autonomia nel selezionare i propri utenti 63 .

È possibile invece individuare alcuni fattori che ostacolerebbero l’accesso di migranti ai servizi finanziari 64 , primo fra tutti è quello dell’accoglienza: in mancanza di una formazione adeguata nella relazione con il cliente straniero, si rischia che la sola offerta non sia sufficiente a oltrepassare la barriera della diffidenza nei confronti dei servizi finanziari 65 . E anche la sfiducia verso tali servizi è un altro elemento di ostacolo allo sviluppo del mercato: sarebbe opportuno quindi, ancora prima di presentare i vari prodotti, abbattere questa barriera 66 che potrebbe portare il potenziale cliente a non interessarsi e non usufruire di prodotti validi e adeguati. Un ulteriore freno all’accesso da parte della domanda è identificato nel fatto che sia necessario avere una comunicazione chiara, semplice e in grado di superare il problema linguistico 67 . Infine altri fattori, potenziali ostacoli alla bancarizzazione, sono la presenza di orari di apertura al pubblico non adeguati e la presenza di procedure di erogazione dei servizi onerose e standardizzate 68 .

63

Cfr. Sebastiano Ceschi e Josè Luis Rhi-Sausi, Banche italiane e clientela immigrata, op. cit., pag.25.

64

Cfr. Inclusione finanziaria e mercato del migrant banking, pag.29. Disponibile all’indirizzo:

www.interno.gov.it.

65

Da questo punto di vista gioverebbe una conoscenza quanto più possibile approfondita delle caratteristiche delle singole comunità (tipo di occupazione, abitudini, livello di stanzialità).

66

Ad esempio attraverso la presenza di personale straniero.

67

In questo ambito rientra anche la capacità di saper costruire un modello di marketing relazionale piuttosto che transazionale, mirato e adeguato alle esigenze della specifica comunità, basato su attività

‘outdoor’ oltre che sulle attività convenzionali.

68

Riguardo a questo aspetto le società che operano attraverso agenti potrebbero essere avvantaggiate

rispetto alle banche, abituate a operare attraverso le filiali, nei confronti delle quali i migranti potrebbero

sentirsi maggiormente inibiti.

(7)

~ 33 ~

L’indagine CeSPI-ABI 69 realizzata nel 2008 ci permette di definire un quadro dei fattori giudicati determinanti nel rapporto fra banche e immigrati e nel processo di bancarizzazione in generale. Secondo gli stessi clienti, fattori quali la prossimità al luogo di lavoro o di residenza, la flessibilità delle condizioni, i costi dei servizi e l’accoglienza, costituiscono i principali drivers del rapporto fra banche e immigrati, prevalendo su fattori linguistico-culturali che tendono a scemare durante il processo di integrazione. Da non trascurare inoltre il passaparola legato alla convenienza delle condizioni e alla qualità del servizio, che costituisce il principale canale di accesso alla banca. Gli immigrati già clienti delle banche italiane, nelle loro scelte si muovono secondo schemi tipicamente razionali, e risultano particolarmente informati e attenti agli aspetti di economicità. Alle banche italiane spetta il compito, oltre al rafforzamento del rapporto con i clienti già acquisiti, della definizione di strategie e dello sviluppo di prodotti di inclusione finanziaria da indirizzare ai nuovi immigrati.

La costruzione di un Indice di Bancarizzazione ha permesso di individuare, all’interno della popolazione migrante, l’esistenza di importanti disomogeneità nei comportamenti finanziari. Tale indice è stato definito attraverso la ponderazione di due indicatori diversi rappresentati da:

 un indice di familiarità con la banca, che comprende la titolarità di un conto corrente in Italia, la bancarizzazione precedente o attuale nel paese di origine e l’eventuale pluralità di rapporti con banche diverse in Italia;

 un indice di utilizzo dei prodotti bancari che misura il maggiore o minore numero di prodotti bancari utilizzati.

L’analisi dell’indice di bancarizzazione ha consentito di distinguere il mercato in tre profili finanziari (Tabella 3) a cui corrispondono bisogni finanziari e strategie differenziate.

69

L’indagine ha riguardato un campione statisticamente significativo di 1.324 immigrati intervistati

attraverso un sistema di campionamento stratificato su 5 unità territoriali distribuite su tutto il territorio

italiano e su 10 nazionalità. Il questionario sottoposto agli immigrati prevedeva 75 domande suddivise in

diverse sezioni tematiche che hanno riguardato informazioni sul campione, la storia migratoria, il progetto

migratorio, i comportamenti economici, i comportamenti bancari e finanziari, l’utilizzo dei servizi

bancari, dei prodotti assicurativi e dei prodotti di accumulo risparmio, la valutazione del rapporto con la

banca e l’individuazione dei fattori determinanti e delle aspettative future. Josè Luis Rhi-Sausi e Marco

Zupi, Banche e nuovi italiani. I comportamenti economici degli immigrati, CeSPI-ABI, Bancaria Editrice,

2009.

(8)

~ 34 ~ Tabella 3: Profili finanziari dei clienti migranti

PROFILO BASE Comprende i non bancarizzati, è caratterizzato da un rapporto distante e flebile con il sistema bancario all’interno del quale molteplici fattori soggettivi e oggettivi contribuiscono a creare una certa distanza ed una fragilità di fondo. Costituisce un importante bacino potenziale per una prossima bancarizzazione

PROFILO MEDIO Profilo prevalente, caratterizzato dal ricorso agli strumenti finanziari che rispondono a esigenze molto semplici e basilari e da un loro generale sottoutilizzo, tipici di un profilo mass- market. Si tratta di soggetti caratterizzati da un rapporto sostanzialmente esclusivo con un’unica banca. Nel futuro costituirà certamente il bacino più rilevante per sviluppare e ampliare strategie di offerta da parte del sistema bancario basate su un processo di accompagnamento verso i servizi finanziari, strategie di cross-selling e di up-selling, cogliendo opportunità e bisogni ancora insoddisfatti

PROFILO EVOLUTO Caratterizzato da un rapporto più maturo con gli intermediari finanziari, generalmente da rapporti con più banche e maggiore mobilità e dall’utilizzo di un numero medio consistente di prodotti bancari (in media almeno sei), concentrando il maggior ricorso a prodotti più evoluti come i servizi di gestione patrimoniale e un elevato ricorso al credito

70

.

Fonte: Ricerca CeSPI-ABI, Banche e nuovi italiani. I comportamenti economici degli immigrati

71

.

Lo scenario che si prospetta fa intravedere potenzialità di sviluppo ancora da approfondire e ampi margini di miglioramento nel rapporto banca e immigrati.

70

Si tratta in prevalenza di clienti di sesso maschile (60%), di età compresa tra i 35 e i 55 anni (61%), residenti in Italia da almeno 14 anni (dato medio), con un profilo di istruzione alto (il 43% ha un titolo di scuola superiore e il 37% un titolo universitario) e per oltre un terzo imprenditori (la restante parte possiede un impiego a tempo indeterminato).

71

Profilo base: comprende i non bancarizzati, 45% del campione Profilo medio: 82% dei bancarizzati, 47% del campione

Profilo evoluto: 18% dei bancarizzati, 9% del campione.

(9)

~ 35 ~

1.2.1 L’indice di bancarizzazione degli immigrati: dati di sintesi al 31 dicembre 2011

I migranti residenti in Italia non sono estranei alle banche italiane, in maggioranza rappresentano già un segmento di clientela specifico e quantitativamente rilevante.

Secondo l’indagine realizzata dall’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia nel corso del 2011 72 , il numero di conti correnti presso le banche italiane e BancoPosta 73 , intestati a cittadini immigrati 74 appartenenti alle 21 nazionalità considerate 75 , che complessivamente rappresentano l’88% degli immigrati residenti in Italia al 31 dicembre 2011, ammontava a 1.919.628 unità 76 .

A differenza dell’indagine realizzata dall’Osservatorio nel suo primo anno di attività 77 , in cui era stato calcolato un tasso di bancarizzazione della popolazione immigrata (adulta) pari al 61,2%, per questa analisi non è stato possibile determinarlo a causa della mancanza di dati ISTAT ufficiali sulla presenza dei cittadini immigrati in Italia al 31 dicembre 2011. Tuttavia è stato invece possibile ricomprendere nell’indagine sia lo strumento delle carte di debito ricaricabili con IBAN 78 sia la carta PostePay offerta da BancoPosta 79 . Il numero di cittadini immigrati titolari di questi strumenti è di 580.934 individui.

Il processo di bancarizzazione risulta un fenomeno che naturalmente procede in modo disomogeneo in funzione di una molteplicità di fattori, quali la differenza di genere: si riscontra un maggior numero di titolari di conti correnti fra gli uomini (71%) rispetto alle donne (63%), anche se queste mostrano una più elevata capacità di

72

L’indagine è descritta nel Secondo Report relativo all’operato dell’Osservatorio diffuso dal CeSPI nel novembre 2013.

73

L’analisi dell’inclusione finanziaria dei migranti si basa su dati ricavati attraverso la somministrazione di un questionario strutturato inviato a tutte le banche associate all’ABI e BancoPosta. L’elevato livello di partecipazione delle banche ha consentito di dare ai dati raccolti un’elevata rappresentatività del mondo bancario italiano. Il campione di banche considerato, infatti, corrisponde al 74% del totale attivo e al 61%

del totale degli sportelli sul territorio nazionale. L’adesione di BancoPosta ha dato ulteriore completezza e affidabilità ai dati (3.692 sportelli) .

74

Con il termine immigrati (o migranti) si intendono qui gli stranieri residenti in Italia provenienti dai paesi non OCSE a cui sono stati aggiunti i cittadini provenienti dalla Polonia, collettività che risulta particolarmente rilevante nel contesto migratorio italiano.

75

Nell’indagine sono state selezionate le seguenti comunità nazionali: Albania, Bangladesh, Cina, Ecuador, Egitto, Filippine, Ghana, India, Macedonia, Marocco, Moldova, Nigeria, Pakistan, Perù, Polonia, Romania, Senegal, Serbia e Montenegro, Sri Lanka, Tunisia, Ucraina.

76

Dato nazionale. Percentuale di correntisti da più di 5 anni pari al 34%.

77

L’indagine era relativa all’anno 2010. Disponibile all’indirizzo:

www.cespi.it/INCLUSIONE%20finanziaria/PRIMO%REPORT%20OSSERVATORIO.pdf.

78

Assimilabili per funzionalità ai conti correnti bancari tradizionali, di recente introduzione e particolarmente adatte alle esigenze della popolazione immigrata.

79

Limitatamente ai clienti che non sono titolari di un conto corrente.

(10)

~ 36 ~

risparmio (le donne sole hanno più capacità di risparmio degli uomini soli, oltre 37,4%

rispetto al 31% e questo nonostante dichiarino un reddito inferiore); la nazionalità: sono egiziani (con l’83%), tunisini (78%), peruviani (76%), cinesi (73%) i più solidi nel processo di bancarizzazione; la precedente alfabetizzazione bancaria; la posizione lavorativa e il livello di istruzione; il percorso di integrazione: appare significativa la correlazione fra il processo di bancarizzazione e la permanenza in Italia (anzianità migratoria), ma primo fra tutti vi è la dimensione territoriale di residenza.

Il grafico 14 fornisce il dettaglio dell’indicatore sintetico di bancarizzazione 80 elaborato per le tre aree territoriali di riferimento del nostro Paese. Particolarmente significativo appare lo scarto fra il dato nazionale e quello relativo al Sud Italia, dove emerge un chiaro deficit di bancarizzazione dei migranti, mentre il Nord si caratterizza per un livello di bancarizzazione al di sopra della media.

Grafico 14: Dettaglio tasso di bancarizzazione dei migranti a livello territoriale

Fonte: Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia, 2012.

La scarsa bancarizzazione del Sud Italia è il risultato di una concomitanza di fattori, primo fra i quali il contesto economico e di inserimento lavorativo, il maggior ricorso al lavoro in nero e al lavoro stagionale e, non ultimo, una minor capillarità degli sportelli bancari, laddove la prossimità assume un valore rilevante per una prima bancarizzazione.

80

Dati al 31 dicembre 2010. I dati pur non essendo aggiornati, forniscono un quadro della situazione di riferimento.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Totale Nord Centro Sud

61,2%

66,9%

52,8%

20,9%

(11)

~ 37 ~

Il lavoro, legato alla necessità di un conto corrente per il pagamento dello stipendio, costituisce il primo fattore di bancarizzazione. Il moltiplicarsi di iniziative di Welcome Banking e un atteggiamento particolarmente proattivo da parte delle banche italiane, ha poi contribuito a rafforzare e ad incrementare il processo, proponendo la banca quale principale fornitore di sicurezza finanziaria (risparmio) e di credito.

1.2.2 Un confronto con il tasso di bancarizzazione del 2010

Grazie alla conformità dei metodi adottati dall’Osservatorio per la rilevazione dei dati è possibile confrontare i risultati ottenuti al 31/12/2011 sia con quelli disponibili al 31/12/2010 81 , ma anche con quelli dell’indagine ABI-CeSPI condotta nel 2009 82 , ciò permette di monitorare il fenomeno della bancarizzazione dei migranti nel tempo (Tabella 4).

C’è però da segnalare una differenza tra la rilevazione del 2009 e le altre due.

L’indagine ABI-CeSPI infatti non comprende i dati relativi all’operatore BancoPosta, piuttosto significativi per l’importanza che ricopre questo operatore in tema di inclusione finanziaria dei migranti.

Tabella 4: Tasso di bancarizzazione. Confronto 2009-2010-2011 Indagine ABI-CeSPI

2009

Indagine Osservatorio 2010

Indagine Osservatorio 2011 Popolazione

immigrata

83

3.479.077 3.764.530

(+8%)

n.d.

Numero di c/c intestati a clienti

immigrati

1.514.152 1.782.426

(+15%)

1.919.628 (+8%)

Tasso di bancarizzazione

60% 61,2% n.d.

% c/c con più di 5 anni 18% 22% 34%

Fonte: Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia, 2012, 2013.

81

Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia, Primo Report, 2012.

82

J.L. Rhi Sausi e G. Zappi, Cittadinanza economica dei migranti e rapporto con le banche italiane, Bancaria Editrice, Roma, 2011.

83

Residente in Italia appartenente alle 21 nazionalità selezionate.

(12)

~ 38 ~

La tabella 4 mostra un aumento del numero di conti correnti intestati ai migranti, del tasso di bancarizzazione (per l’anno 2010) e, particolarmente significativo, è il dato relativo all’incremento del numero di conti correnti con più di 5 anni, indice per gli operatori bancari 84 , di un certo grado di fidelizzazione che si traduce in una migliore conoscenza del cliente e di conseguenza di una offerta di prodotti e servizi (anche più evoluti) maggiormente adeguata alle sue esigenze.

Concentrandoci invece sul saldo 85 fra i conti correnti si nota per l’anno 2011 una ripresa positiva rispetto al 2010. La tabella 5 è stata realizzata prendendo a riferimento un sottocampione omogeneo 86 di operatori bancari (sempre rispettando le 21 nazionalità considerate) che rispecchia la distribuzione territoriale (Nord, Centro e Sud) del sistema bancario a livello aggregato: è possibile vedere come a differenza del 2010 dove i conti correnti hanno subito una lieve flessione 87 , nel 2011 il loro saldo è nettamente positivo.

Tabella 5: Indicatori sottocampione omogeneo di operatori bancari (2010/2011)

Anno 2010 Anno 2011

Numero c/c intestati alle 21 nazionalità selezionate

881.000 1.212.794

c/c di nuova apertura 188.490 222.718

c/c chiusi 233.861 161.639

Fonte: Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia, 2012, 2013.

In base ai dati raccolti dall’Osservatorio per l’anno 2011, è stato costruito un indicatore (rapportando il saldo dei conti correnti di nuova apertura con il numero di conti correnti in essere a dicembre 2010) per ciascuna nazionalità in grado di tenere conto della diversa numerosità della popolazione di riferimento. Dai risultati ottenuti è stata rilevata una riduzione del numero di conti correnti per India, Tunisia (5%) e Cina

84

Con il termine operatori bancari si include qui anche BancoPosta che la normativa italiana definisce soggetto “assimilabile a tutti gli effetti ad una banca”.

85

Inteso come differenza tra il numero dei conti correnti aperti e chiusi nei rispettivi anni di riferimento (2010 e 2011).

86

Il sottocampione è costituito per l’anno 2010 da 8 Gruppi Bancari (è escluso l’operatore BancoPosta) che rappresentano il 53% del totale sportelli di sistema e il 70% dell’attivo, mentre è formato per l’anno 2011 da BancoPosta e 6 Gruppi Bancari che rappresentano complessivamente il 52% del totale sportelli di sistema e il 67% dell’attivo.

87

Le cause della contrazione dei conti sono da ricercare sia nella crisi economica che ha duramente

colpito questa fascia di popolazione, sia nel contestuale rallentamento dei flussi migratori verso il nostro

Paese.

(13)

~ 39 ~

(16%) e un deciso incremento per le nazionalità dell’Europa dell’Est (Ucraina, Moldova, Serbia e Montenegro) e Sri Lanka di circa il 20%, mentre le altre nazionalità crescono con tassi compresi fra il 4% (Egitto) e l’11% (Romania, Perù).

1.3 I servizi per l’inclusione finanziaria

Un accesso adeguato ai servizi finanziari è indispensabile per molti ambiti della vita economica e sociale, in particolare per alcune forme di consumo, di risparmio e di sviluppo dell’attività imprenditoriale. Sono vari gli aspetti socio-economici che influiscono sul mancato accesso degli immigrati ai servizi finanziari, ad esempio, livelli di redditi medio-bassi, elevato grado di vulnerabilità (collegato a situazioni di occupazione instabile), abitazione principale non di proprietà, e infine lo stesso status di immigrato che può generare pregiudizi da parte della popolazione locale.

I motivi che favoriscono la “financial exclusion” 88 per gli immigrati sono:

 asimmetrie informative che si possono verificare prima della concessione del prestito 89 ;

 moral hazard –soprattutto nel caso dei finanziamenti- da parte dell’immigrato, con il caso estremo della fuga nel paese di origine;

 costi elevati di alcuni servizi per certe fasce della popolazione immigrata;

 condizioni di erogazione diverse dal prezzo 90 : valutazione, tempi di valutazione della richiesta, documentazione, ammontare e durata del prestito, frequenza di rimborso, possibilità di rinegoziazione;

 self-exclusion, dovuta al fatto che alcuni immigrati rinunciano a priori a formulare la domanda di servizi bancari e finanziari. Questo comportamento di auto-esclusione dipende da una percepita inadeguatezza o dalla convinzione di essere rifiutati, da precedenti esperienze negative, da procedure burocratiche

88

L’esclusione finanziaria è definita come “processes that prevent poor and disadvantaged social groups from gaining acces to the financial system”. A. Leyshon, N. Thrift, Geographies of financial exclusion:

financial abandonment in Britain and United States, Royal Geographical Society Press, 1995.

89

In particolare per quanto riguarda le difficoltà che il creditore incontra nella conoscenza dei suoi potenziali clienti e nella valutazione della loro effettiva capacità di restituire sia il capitale che gli interessi.

90

Questi possono rendere i servizi finanziari inappropriati a soddisfare le esigenze degli immigrati che

spesso sono caratterizzati da redditi bassi e discontinui.

(14)

~ 40 ~

troppo complesse, dalla scarsa confidenza con tematiche finanziarie, dalla mancanza di fiducia negli operatori bancari, da barriere linguistiche e culturali.

Nel corso degli anni le banche hanno tentato di arginare il fenomeno degli unbanked, e l’offerta, soprattutto grazie all’input di “Patti Chiari-Servizio Bancario di Base” 91 , si è mossa per accogliere il bisogno di inclusione finanziaria.

1.3.1 Accesso ai servizi base

Il tema dell’accesso ai servizi di base è stato trattato nel luglio 2012 dal Parlamento europeo, che ha approvato 92 una risoluzione che sancisce il diritto di avere un conto per tutti i residenti sul territorio dell’UE. Secondo gli europarlamentari l’accesso ai servizi di base è un vero e proprio prerequisito per l’inclusione sociale che si traduce poi in possibilità di accesso al lavoro, all’abitazione e all’assistenza sanitaria. Nonostante però ci sia stata una raccomandazione della Commissione europea nel luglio 2011 e l’introduzione di codici di condotta settoriali in vari paesi (Italia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Gran Bretagna e Slovenia), l’accesso ai conti di base non è garantito in tutti gli Stati UE. L’ipotesi maggiormente accreditata di tale mancanza è lo scarso vantaggio commerciale ed economico che i prestatori di servizi di pagamento leggono in relazione a determinati clienti, ai quali possono rifiutare l’apertura di un conto 93 . La sola esortazione della Commissione europea non è stata quindi sufficiente a modificare la situazione: è per questo che il Parlamento reclama l’introduzione di uno strumento legislativo che garantisca la certezza giuridica ai cittadini 94 .

In merito si è espresso anche il Commissario UE per il mercato unico Michel Barnier, sottolineando quanto sia importante per il settore finanziario focalizzarsi sui

91

Questo servizio è come un conto corrente e si rivolge a chi ha esigenze bancarie semplici come depositare, prelevare denaro, farsi accreditare lo stipendio, avere la carta Bancomat. Non prevede il libretto di assegni e la carta di credito, né forme di prestito o di investimento diretto. Il costo varia da banca a banca, ma è in genere molto basso. Questo servizio è offerto dalle banche che aderiscono a Patti Chiari (www.pattichiari.it).

92

Con 585 voti a favore, 68 contrari e 5 astensioni.

93

Solo in pochi e circostanziati casi è possibile negare o cancellare un conto di base: incompatibilità con la legislazione sul riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo; falsificazione di identità o di documenti nonché abuso di fiducia; grave e persistente violazione degli obblighi derivanti dalla detenzione del conto di base.

94

Il timore è che le norme contro il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo possano essere usate come

pretesto per negare un conto di base ai consumatori meno interessanti dal punto di vista finanziario. La

legge dovrebbe imporre ai prestatori di servizi di motivare per iscritto la decisione di rifiuto o

cancellazione di un conto di base e di verificare rapidamente se i richiedenti hanno o meno il diritto di

accedervi.

(15)

~ 41 ~

consumatori, precisando che l’Italia è l’unico paese che ha avviato iniziative per garantire a tutti i cittadini l’accesso a un conto bancario di base 95 .

A conferma di ciò risulta il provvedimento del 29 luglio 2009 (“Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”), con cui la Banca d’Italia, al fine di rendere più agevole l’accesso ai servizi bancari di base da parte della clientela, ha introdotto la facoltà per gli intermediari di offrire un prodotto denominato “conto corrente semplice”. Esso è un contratto avente caratteristiche standard 96 che permette al cliente di usufruire a fronte di un canone annuo fisso, di un numero determinato di operazioni e di servizi base 97 . Il canone annuo onnicomprensivo dovuto dal consumatore e il tasso di interesse creditore sono fissati liberamente dalla banca. Nessuna spesa, onere o commissione possono essere addebitati dalla banca al cliente in relazione al conto, all’infuori del predetto canone e degli oneri fiscali previsti dalla legge 98 .

Nonostante ciò il problema dell’utenza immigrata esiste: spesso l’eccessiva richiesta di garanzie e di requisiti minimi per aprire un conto è incompatibile con le reali condizioni di vita della clientela immigrata caratterizzata da frequenti cambiamenti di residenza e lavoro.

I documenti necessari per accedere ai servizi di base variano a seconda della banca.

Per una apertura di conto oltre a carta di identità, permesso di soggiorno, codice fiscale e certificato di residenza, si arriva a chiedere la busta paga e/o un versamento iniziale sul conto o addirittura la dichiarazione dei redditi, e per i fidi e gli scoperti una garanzia di un cliente italiano. Ulteriori richieste inoltre possono essere fatte per il carnet degli assegni e la carta di credito.

La mancanza di un conto corrente per un immigrato può generare diversi problemi non trascurabili:

 è più difficile gestire la propria contabilità e il proprio denaro;

 trovare un’occupazione senza possedere un conto corrente su cui ricevere bonifici può costituire un deterrente per un buon ingresso nel mercato del lavoro;

95

Cfr. Orsola Barina, Il conto in banca diritto legale per tutti i cittadini UE, Credito Popolare n.2, Roma, 2012.

96

Le caratteristiche del “conto corrente semplice” sono fissate dalla norma in modo uniforme per tutti gli intermediari, in modo da consentire al cliente un agevole confronto tra le varie offerte sul mercato.

97

Individuati sulla base di un accordo stipulato il 28 ottobre 2009 tra l’Associazione Bancaria Italiana e le principali associazioni di consumatori.

98

Disponibile all’indirizzo: www.bancaditalia.it/vigilanza/relazioni_int_clienti.

(16)

~ 42 ~

 può generare la mancanza di un luogo sicuro dove depositare i risparmi;

 senza un conto bancario non è possibile utilizzare i servizi agevolati offerti da alcune banche per l’invio delle rimesse o per l’utilizzo di altri prodotti o servizi finanziari quali assicurazioni o carte di credito.

Nel dicembre 2011 (Legge n. 214 del 22 dicembre 2011) è stato introdotto l’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento di offrire alla clientela un “Conto Base” con caratteristiche specifiche fissate per legge, classificabile come strumento di inclusione finanziaria.

Il Conto Base si articola in 4 tipologie di conto ben definite a seconda delle diverse esigenze di inclusione finanziaria espresse dai vari consumatori:

- il conto di base ordinario che risponde a generiche finalità di inclusione finanziaria;

- il conto di base per fasce socialmente svantaggiate;

- il conto di base per soggetti con trattamenti pensionistici fino a 1.500€ mensili;

- il conto di base, più generico, per pensionati.

Per il Conto Base è previsto il pagamento di un canone fisso annuale che comprende un determinato numero di operazioni, nessuna remunerazione sulle somme depositate e costi ridotti per le operazioni non incluse nel canone annuo.

1.3.2 Esperienze di banche e istituti di credito nell’ambito del migrant banking

Diverse banche al fine di offrire servizi migliori alla clientela immigrata e aumentarne così l’inclusione finanziaria hanno messo in atto, nel tempo, una serie di pratiche piuttosto promettenti nei confronti di questo bacino di utenza.

Ad esempio il Banco Popolare di Verona e Novara ha realizzato diverse interviste e focus groups su base nazionale per conoscere maggiormente nel dettaglio quali fossero le modalità di comunicazione migliori e le caratteristiche dei prodotti più apprezzate tra i migranti prima di progettare qualsiasi tipo di servizio a loro dedicato 99 ; il servizio di invio delle rimesse offerto dal Banco ha iniziato a dare risultati soddisfacenti solo dopo una pubblicità mirata e non generica, ottenuta attraverso la partecipazione ad eventi o

99

Dai risultati ottenuti, che evidenziavano l’esigenza per i migranti di acquisto della casa nel proprio

paese, la banca (in collaborazione con banca Societé Generale) ha offerto la possibilità ai propri clienti di

aprire un conto corrente anche nel paese di origine e di svolgere operazioni parallele tra cui la stipula di

un mutuo.

(17)

~ 43 ~

incontri pubblici o con associazioni di migranti; similmente il conto corrente

“Cuentaconmigo”, dedicato agli immigrati di origine ecuadoriana e offerto dal Banco Popolare di Lodi, è stato pubblicizzato attraverso la tessitura di contatti con esponenti di riferimento della comunità; un altro esempio è dato dal gruppo Veneto Banca che ha lanciato l’offerta “Mutui senza frontiere” dopo aver partecipato all’indagine sulla Customer Detention promossa da ABI e SDA Bocconi, la quale ha messo in evidenza la necessità, per la popolazione rumena, di acquisto della casa nel paese d’origine. Tali esempi confermano l’importanza sia degli studi sulle peculiari necessità dei migranti del proprio territorio, antecedenti la progettazione dei prodotti, sia l’attenzione da dedicare a strategie pubblicitarie e di comunicazione.

Relativamente all’abbattimento di barriere linguistiche e culturali sono lodevoli le iniziative promosse da alcune banche che, non limitandosi alla mera traduzione delle loro brochure informative in più lingue 100 , hanno creato agenzie dedicate dotate di personale madrelingua e supporti informativi multilingue (Intesa San Paolo, Banca Sella, Unicredit), o ancora servizi di interpretariato telefonico, videoconsulenza in lingua, operatori di madrelingua, etc. (Banca Popolare di Milano, Banca Popolare Emilia Romagna, Intesa San Paolo). Anche l’inserimento di personale immigrato nell’organico della banca permette di avere un punto di riferimento importante per la clientela straniera circa informazioni e servizi finanziari: Agenzia Tu di Unicredit, e i Multi-ethnic points di Intesa-San Paolo, impiegano personale multietnico e multilingua a fianco di quello italiano 101 . Il Banco Popolare di Verona e Novara ha coinvolto mediatori di origine indiana, senegalese e cinese che “catalizzano” nella loro rete di conoscenze i migranti interessati ai servizi bancari e li seguono nei vari incontri con il personale bancario.

Ulteriori iniziative intraprese da banche e istituti di credito 102 riguardano la formazione degli operatori su tematiche dell’intercultura e della relazione con i clienti immigrati. Quotidianamente operatori bancari entrano in contatto con questa particolare

100

Spesso la terminologia specifica usata è difficilmente traducibile e quindi un solo depliant informativo risulta poco esaustivo.

101

“Nel nostro personale abbiamo oltre ai 20 colleghi italiani, 14 colleghi di origine straniera. La loro presenza non facilita solo la comprensione linguistica, ma consente la completa assonanza di cultura che è un grande valore aggiunto che diamo e che ci viene riconosciuto dai clienti.” (Direzione Rete Agenzia Tu).

“L’operatore di origine straniera non offre servizi specifici, ed opera con ogni tipo di clientela, anche italiana. La sua presenza sta semplicemente ad indicare l’atteggiamento accogliente da parte della banca nei confronti degli utenti immigrati” (Coordinamento Family San Paolo IMI).

102

Come ad esempio Unicredit (per il personale di Agenzia Tu), Banca Popolare di Etruria, Monte dei

Paschi di Siena, Banca Sella e Banca Carime del gruppo UBI.

(18)

~ 44 ~

fascia di utenti e un’adeguata formazione del personale non è di certo trascurabile: il singolo operatore infatti gode di una certa discrezionalità nella valutazione della posizione del cliente e un atteggiamento scevro da pregiudizi, disponibile e propenso all’ascolto può favorire l’accesso dei migranti ai vari servizi bancari. Possiamo citare ad esempio il gruppo Intesa-San Paolo o il Banco Popolare di Verona e Novara che hanno realizzato corsi di formazione 103 su tematiche psicologiche, socio-culturali, relazionali e comunicative inerenti la clientela straniera.

Infine, un nuovo ramo esplorato da alcune banche riguarda la facilitazione degli investimenti nei paesi di origine. L’iniziativa adottata dalla Banca Popolare Pugliese riguarda, ad esempio, l’investimento delle rimesse inviate in Albania dagli immigrati albanesi presenti in Puglia. Il cittadino albanese residente in Italia presta garanzie che, attraverso accordi con una banca corrispondente, vengono utilizzate per la concessione di prestiti a cittadini albanesi residenti nel loro paese per l’acquisto di immobili o l’avvio di imprese. Anche Veneto Banca concede agevolazioni sui finanziamenti o sovvenzioni per l’avvio di attività imprenditoriali in Romania, a cittadini rumeni residenti in Italia che intendono ritornare in patria.

2. L’offerta bancaria

2.1 Prodotti dedicati all’utenza immigrata

Nel tempo l’interesse delle banche italiane verso il segmento della clientela immigrata è andato crescendo; tuttavia la crisi finanziaria ha determinato per le banche l’adozione di vincoli più stringenti in termini di rischio e di redditività che hanno rallentato potenziali iniziative a favore della clientela migrante. Solo di recente sono riemersi importanti segnali di apertura nell’ambito dell’inclusione finanziaria dei migranti: se durante la crisi gli istituti bancari avevano per lo più puntato sul consolidamento delle strategie già avviate, negli ultimi mesi hanno preso campo sia iniziative innovative per il migrant banking sia nuovi prodotti dedicati agli stranieri al fine di accrescere il rapporto con la clientela già acquisita e attirare nuovi soggetti ancora finanziariamente esclusi. Fattori di costo legati allo sviluppo di questi prodotti

103

Dal titolo “Comunicare nella multicultura”.

(19)

~ 45 ~

non sembrano costituire un elemento determinante, mentre maggiore attenzione è richiesta dai fattori di rischio.

Analizziamo di seguito alcuni casi significativi proposti da Daniele Frigeri 104 in “I servizi bancari per i migranti” pubblicato nel marzo 2011, relativi all’offerta di prodotti bancari rivolti a cittadini immigrati.

Gruppo Monte dei Paschi di Siena

L’interesse del Gruppo Monte Paschi Siena verso il migrant banking risale al 1997 (una delle prime banche in Italia) con il lancio del progetto “Paschi Senza Frontiere”

che ha interessato inizialmente solo l’area di Firenze per poi essere esteso gradualmente a livello nazionale. L’insieme dei prodotti creati nel corso degli anni per i migranti sono il frutto dell’adozione di un approccio specifico a livello di struttura e di un prolungato lavoro di consultazione e collaborazione con associazioni di migranti o con strutture 105 interessate all’inserimento sociale e finanziario di questa fascia di popolazione. Grazie al contatto diretto con il cliente da parte di ciascuna filiale e al rapporto di fiducia instaurato con le associazioni di migranti (che hanno fornito contributi importanti per l’analisi dei bisogni degli immigrati) sono stati studiati prodotti mirati per le varie esigenze del cliente straniero a costi più vantaggiosi rispetto ai prodotti tradizionali, con l’obiettivo di fondo di far crescere finanziariamente il migrante e guidarlo, attraverso un percorso strutturato all’interno dell’offerta bancaria, verso l’insieme completo dei prodotti MPS offerto ai clienti ordinari. Paschi Senza Frontiere prevede una serie di prodotti specifici per la clientela immigrata, organizzati su due moduli diversi: famiglie e lavoratori autonomi/piccoli imprenditori, che consentono di diversificare l’offerta su queste due tipologie distinte di clienti e di bisogni finanziari sottostanti. L’offerta è piuttosto ampia e complessa:

- un primo prodotto di immediata bancarizzazione studiato per chi non è ancora residente: si tratta di una carta prepagata con IBAN 106 , emessa dietro presentazione del passaporto;

104

Vice direttore esecutivo presso il CeSPI e direttore scientifico dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia.

105

Come istituzioni ecclesiastiche e umanitarie, sindacati, associazioni rappresentative di comunità straniere, banche estere operative nei Paesi da cui provengono i flussi migratori, associazioni di consumatori, organismi della cooperazione internazionale e del volontariato, Ambasciate e Consolati, realtà a livello locale come i piccoli proprietari di immobili e affittuari, esercizi commerciali, aziende private e pubbliche erogatrici di servizi agli immigrati.

106

La carta prepagata con IBAN consente di effettuare bonifici ed ha un’operatività simile al conto

corrente.

(20)

~ 46 ~

- le carte “Krystal”: serie di carte ricaricabili 107 nominative, utilizzate dai migranti inviandole ai familiari nel paese di origine;

- il c/c Paschi Senza Frontiere con condizioni agevolate che rappresenta la chiave di accesso a tutti gli altri prodotti e servizi;

- la rimessa a costo 0 fino a 250€, senza limite massimo sul numero di transazioni annue. Si tratta di uno strumento che si è dimostrato molto utile per accedere alle comunità e apprezzato dai migranti. Nel tempo si sono cercati partner stranieri che replicassero le commissioni nulle anche dal lato del ricevente, promuovendo e formalizzando accordi con le primarie banche estere corrispondenti, operative nelle aree a maggior flusso migratorio 108 ;

- la fideiussione (Cresco New), con un costo pari all’1% del valore della garanzia, che consente ai migranti di ridurre la caparra richiesta dagli affittuari per la concessione di una casa in affitto;

- una polizza assicurativa (Welcome New) che, in caso di sinistro indennizzabile 109 , prevede il rimborso delle spese mediche, delle spese per il rimpatrio della salma e di quelle per il viaggio o soggiorno di un familiare. La polizza può essere sottoscritta dal singolo migrante o dall’associazione di migranti 110 con copertura sui singoli associati;

- un call-center multilingue (inglese e francese) a disposizione della clientela straniera;

- un leaflet multilingue (8 lingue, oltre all’italiano) e una scheda prodotto nel sito internet di ciascuna banca del Gruppo;

- programmi formativi ad hoc per le associazioni rivolti sia ad un gruppo ristretto di referenti sia a tutti gli associati;

- dal lato della raccolta sono stati sviluppati forme di accumulo semplici che prevedono versamenti con quote minime mensili (25€) con garanzia totale del capitale e di un interesse prefissato (prodotto AXA);

107

Le carte prepagate sono offerte gratuitamente.

108

Inizialmente si è optato per Senegal, Marocco e Albania, fino ad interessare progressivamente anche le altre aree.

109

Morte o invalidità permanente del migrante.

110

L’associazione paga il premio.

(21)

~ 47 ~

- dal lato degli impieghi: prestiti personali 111 , prestito finalizzato, anticipo di 2 mensilità dello stipendio e mutui con riduzione del 50% delle spese di istruttoria rispetto al prodotto per gli italiani 112 e fideiussione per affitto;

- al suo interno la banca effettua poi specifiche campagne informative rivolte alle funzioni di Direzione Generale e agli addetti alle reti di vendita, monitorando i risultati delle diverse iniziative in atto.

Gruppo Unicredit

Unicredit rappresenta un caso particolare per ciò che riguarda il migrant banking in Italia, costituendo agenzie ad hoc (dal brand “Agenzia Tu”) dedicate alla clientela straniera con un’offerta mirata alle specifiche esigenze. La rete di Agenzia Tu è formata da 12 agenzie (collocate in 10 città italiane 113 ) caratterizzate da un design facilmente identificabile, da orari di sportello particolari 114 , da un approccio verso la clientela più informale e da un ampio ricorso a personale multilingue proveniente da paesi diversi (Marocco, Romania, Albania, Algeria, Perù, Filippine, Sri-Lanka, Cina, Siria). Il migrante ha inoltre la possibilità di accedere a portali dedicati che, oltre a illustrare nel dettaglio le caratteristiche dei prodotti e fornire il servizio di internet banking, includono anche una sezione “Education” che contiene informazioni sul sistema bancario e sui principali prodotti di base.

L’offerta dei prodotti è piuttosto ampia soprattutto per quanto riguarda il lato del credito, dove Agenzia Tu utilizza una metodologia che “prezza” il finanziamento in base al rischio cliente e alle sue caratteristiche specifiche, mentre è trascurato il lato del risparmio dove non era previsto, fino a poco tempo fa, alcun conto deposito o piano di risparmio, e solo di recente è stato introdotto un piano di accumulo di risparmio chiamato “Risparmia facile” 115 .

Una pecca non trascurabile di questa Agenzia è la mancanza di un processo di mobilità che consenta al cliente di orientarsi anche verso prodotti tradizionali del gruppo, lasciandolo legato invece a un’offerta di prima bancarizzazione.

111

Credito al consumo tramite società specializzata (Consumit).

112

Le altre condizioni sono quelle dei prodotti offerti alla clientela ordinaria.

113

Le agenzie sono situate a: Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma, Torino, Treviso, Verona.

114

Le filiali di Agenzia Tu aprono dalle 10,20 del mattino alle 14,20 e dalle 15,45 alle 18.15.

115

Il piano di accumulo del risparmio parte da una cifra base di 50 euro (senza costi di accensione o

estinzione, con un tasso annuo di remunerazione dell'1,25% lordo).

(22)

~ 48 ~ I prodotti offerti ai migranti di Agenzia Tu sono:

- “Conto TU”, conto corrente a pacchetto, con un costo fisso di 5€ mensili che offre gratuitamente una gamma di servizi e prodotti 116 ;

- invio di rimesse tramite una rete di banche corrispondenti e in grado di coprire un’ampia gamma di paesi 117 ;

- Conto specchio per cittadini rumeni che lavorano in Italia. Il cittadino rumeno può infatti aprire, contestualmente al conto presso Agenzia Tu, un conto corrente dedicato presso la Tyriac Bank, banca rumena appartenente al Gruppo Unicredit 118 ;

- programma assicurativo “Assistenza Tu”. Si tratta di un prodotto assicurativo che prevede un sistema di coperture ad ampio raggio. Oltre al tradizionale pagamento delle spese di viaggio sostenute per rientrare al paese di origine in caso di morte di un familiare, si aggiunge la copertura delle spese di viaggio per un familiare che viene in Italia per assistere il titolare del conto corrente in caso di lungo periodo di degenza ospedaliera e assistenza informativa per certificati, documenti di lavoro e pratiche burocratiche;

- carte di debito e di credito: fino a 2 carte bancomat (Cash Tu) per ogni correntista, 1 carta prepagata (UnicreditCard Click Tu), una carta revolving (Money Tu);

- internet banking;

- portale web dedicato con area e guida education;

- la disponibilità di materiale informativo in 8 lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese, arabo, albanese, rumeno, cinese;

- prestiti e mutui che coprono diverse esigenze, dai finanziamenti alle piccole spese, all’acquisto di beni durevoli o della casa, all’avvio di piccole attività economiche. Il prezzo del prodotto è commisurato al rischio del singolo richiedente.

116

Un certo numero di operazioni gratuite per trimestre (30 operazioni), un libretto assegni, spese fisse trimestrali di liquidazione, la domiciliazione di utenze e pagamenti periodici.

117

È inoltre offerta la possibilità di inviare 6 rimesse gratuite nell’arco dell’anno, se effettuate via internet, per importi non superiori a 2.500 euro e verso una delle banche estere corrispondenti.

118

I due conti correnti, che possono funzionare sia in Euro che in Ron, consentono un’operatività su

entrambi i paesi, maggiore semplicità nel trasferimento di fondi e l’accesso all’intera rete di sportelli e

ATM di entrambe le banche sul territorio italiano e rumeno.

(23)

~ 49 ~ Gruppo Intesa San Paolo

Banca Intesa costituisce uno degli operatori bancari più diffusi sul territorio nazionale e presenta un numero consistente di clienti immigrati. L’offerta del Gruppo verso questa fascia di clientela si è modificata nel tempo passando dal proporre prodotti dedicati di prima bancarizzazione (con call-center multilingue e un piano ben definito di marketing) a un’offerta specifica e mirata per ciò che riguarda i trasferimenti di denaro e il rapporto con la banca. Per i restanti prodotti non vi è distinzione rispetto alla clientela tradizionale. La strategia di migrant banking del Gruppo Intesa si così è sviluppata su due filoni principali:

- un prodotto di inclusione finanziaria, caratterizzato da semplicità, costi contenuti e da un’operatività limitata, che ha trovato nella “Carta Superflash” (una carta- conto, prepagata, ricaricabile) lo strumento più adeguato e apprezzato dagli immigrati. La carta è dotata di IBAN che ne consente un’operatività di base molto simile a quella di un conto corrente ma a costi ridotti 119 ;

- una strategia di posizionamento sul mercato del trasferimento del denaro all’estero attraverso: un prodotto specifico (GetMoney to Family) e una fitta rete di relazioni con banche corrispondenti nei paesi di destinazione del denaro per la gestione dei flussi nei corridoi già bancarizzati 120 ; un accordo con un operatore di Money Transfer (Western Union) per la gestione dei flussi nei corridoi non ancora bancarizzati, assicurando quella capillarità sui territori di destinazione che gli operatori bancari esteri non sono in grado di assicurare. L’accordo consentirà inoltre di sviluppare in modo integrato tutti i canali di gestione degli ordini, dal mobile banking, all’internet banking, alla rete degli ATM 121 .

119

Un canone annuo di 9,90€ (il primo anno successivo all’emissione il canone è gratuito), la ricarica gratuita se effettuata in contanti presso uno sportello, l’operatività on-line.

120

Attraverso GetMoney to Family il destinatario può ricevere il denaro direttamente sul proprio conto corrente (se cliente di una delle banche corrispondenti) o può prelevarli in contanti. Il prodotto assicura tempi di esecuzione e costi certi, attraverso la definizione di commissioni definite ex ante, che si differenziano a seconda che il ricevente sia cliente o meno della banca corrispondente. Riguardo alla tempistica di esecuzione del trasferimento è previsto che la rimessa sia disponibile il giorno lavorativo successivo o al massimo il secondo giorno successivo, a seconda dell’orario di invio. È previsto anche un importo massimo di invio per singola transazione di 5.000€.

121

«Siamo stati la prima banca a siglare un accordo con Western Union per facilitare ai nostri clienti

l'invio dei soldi ai paesi d'origine e oggi abbiamo un sistema integrato tra 7.300 Atm, il web e il mobile

banking per fare le transazioni in modo semplice al pari di una ricarica del cellulare effettuata dal

bancomat o dal proprio pc», Marco Siracusano, direttore marketing privati di Intesa Sanpaolo, di Claudia

Cervini, Banche, ora posto agli immigrati, Italia Oggi, 15 novembre 2012.

(24)

~ 50 ~

Un particolare elemento di Banca Intesa che consente un avvicinamento tra migranti e banca è rappresentato dai Multiethnic Point situati all’interno delle filiali 122 e formati da personale multilingue in grado di fornire informazioni sull’offerta bancaria e accompagnare il cliente straniero in un primo approccio con la banca nella scelta di prodotti e servizi. Per quanto riguarda il sostegno all’attività imprenditoriale degli stranieri il Gruppo è impegnato nel “Progetto Imprenditori Immigrati”, in collaborazione con la Provincia di Milano, la Fondazione Antiusura e la Fondazione Ethnoland, che consente un’agevolazione nell’accesso al credito attraverso un fondo mutualistico di garanzia che si autoalimenta tramite la stessa attività.

Veneto Banca

Veneto Banca rappresenta un caso interessante nel panorama bancario italiano, in quanto è un esempio di come la forte presenza di alcune nazionalità nel territorio della banca abbia costituito una spinta verso l’internazionalizzazione della banca stessa. Il Gruppo Veneto Banca è fortemente insediato nel Trevigiano e presente in Friuli Venezia Giulia, Puglia e Basilicata, tuttavia, dall’analisi delle nazionalità presenti e dall’individuazione di un target di clientela proveniente dall’Est Europa, ha avviato un processo di espansione del gruppo tramite 4 banche in altrettanti paesi confinanti:

Albania, Moldavia, Croazia e Romania 123 . E proprio grazie alla collaborazione con questi operatori bancari il Gruppo ha potuto sviluppare prodotti mirati a soddisfare le esigenze finanziarie dei clienti provenienti dai 4 paesi a costi e condizioni vantaggiose rispetto a qualsiasi altro accordo tradizionale tra banche italiane e estere:

- alla base dell’offerta c’è un conto corrente chiamato “Conto Senza Frontiere”, rivolto ai cittadini rumeni, albanesi, croati e moldavi residenti in Italia. Il conto, pensato per una clientela standard e un utilizzo medio, prevede un canone annuo di 36€ che comprende una serie di servizi gratuiti, come due carte di debito ricaricabili valide sia sul circuito nazionale che su quello internazionale, 120 operazioni gratuite, operatività on-line e soprattutto la possibilità di effettuare trasferimenti di denaro sul proprio conto presso la banca del Gruppo nel paese di destinazione a costo zero. Il conto consente così una piena operatività su entrambi i paesi;

122

Attualmente sono presenti nelle città di Torino, Padova, Venezia, Pescara e Poggiomarino-Napoli.

123

Veneto Bank Sh.a in Albania, Exibank S.p.A in Moldavia, Veneto Banca d.d. in Croazia e Banca Italo

Romena S.p.A. in Romania.

(25)

~ 51 ~

- l’acquisto di una casa nel paese di origine o la ristrutturazione dell’abitazione dei familiari costituisce un’altra esigenza primaria espressa dai migranti. Il prodotto “Mutuo Senza Frontiere” risponde a questa esigenza attraverso la concessione di un mutuo da parte della banca italiana che può essere utilizzato per l’acquisto o la ristrutturazione in Romania 124 ;

- “Sovvenzione Senza Frontiere” è invece un prodotto studiato a sostegno della creazione o dell’ampliamento di attività imprenditoriali valido solo in Romania.

La procedura di valutazione del merito di credito viene svolta in Italia, mentre il monitoraggio del prestito e l’attività di consulenza e assistenza viene gestita dalla banca nel paese estero 125 ;

- al fine di garantire un’adeguata capillarità e copertura del territorio di destinazione dei flussi finanziari verso i paesi di origine il Gruppo ha avviato una politica di investimento finalizzata all’installazione di nuovi punti ATM nelle aree rurali, ampliando così la possibilità di utilizzo delle carte e di accesso ai servizi di pagamento.

Banche di Credito Cooperativo (BCC)

Tra le banche caratterizzate da un forte legame col territorio di certo sono le BCC a vantarne il primato. Il sistema delle BCC è formato da più di 400 banche di piccole o piccolissime dimensioni collocate in oltre 2.500 comuni e che comprendono circa un milione di soci. Sono organizzate a livello territoriale con Federazioni locali e a livello nazionale tramite: la Federazione nazionale (Federcasse), che ha un ruolo di governo e di rappresentanza, e ICCREA Holding, una banca che offre servizi operativi centrali a supporto di ciascuna BCC. Ogni banca ha la possibilità sia di distribuire prodotti creati a livello centrale sia di sviluppare propri prodotti in relazione alle esigenze della clientela di riferimento; inoltre la loro particolarità di avere dimensioni piuttosto ridotte, se da un lato ha ostacolato la possibilità (per mancanza di forza contrattuale) di soddisfare

124

La durata è compresa fra i 5 e i 15 anni e il valore mutuabile è al massimo l’80% del valore di perizia dell’immobile, comunque non superiore a 100.000€. Il tasso è variabile. La problematica relativa all’emissione di un mutuo in Italia a fronte di un bene acquisito in un paese estero (su cui far valere la garanzia ipotecaria) è stato risolto attraverso l’emissione di un prestito chirografario da parte di Veneto Banca nei confronti del migrante richiedente. A sua volta la banca del Gruppo estera emette una “letter of guarantee” in valuta locale pari al 100% dell’importo erogato, a fronte della concessione di un’ipoteca volontaria da parte del cliente stesso.

125

Il credito può essere emesso per un importo minimo di 100.000€ e massimo di 150.000€, ad un tasso

variabile. Il prestito può essere erogato sia in Euro o in valuta locale, applicando il cambio legato al

Bubor.

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