L’ECONOMISTA
GAZZETTA SETTIMANALE
S C IE IZ i. ICO UO M IC A, F U U H Z A , COMMERCIO. B U C H I , r i B E O T I ! . IIT B R B 8 8 I P W T A T I
I n i IL I) - 111. IL IIII l i i e m - l i m . 7 Dnobre 1S17 { E T , a . 2Z66
Per uniformarci alle prescrizioni sulla economia della carta, d’ora innanzi pubblicheremo soltanto una volta ai mese i prospetti che si trovano alla fine del fascicolo
*che includono variazioni men
sili .
Il continuo accrescersi dei nostri lettori ci dà affidamento sicuro che, cessate le difficoltà mate
riati in cui si trova la stampa periodica, per effetto della guerra, potremo riportare ampliamenti e miglioramenti al nostro periodico, ai quali già da tempo stiamo attendendo.
Il prezzo d ’abbonamento è di L. 20 annue anti
cipate, per l’ Italia e Colonie. Per l ’Estero (unione postale) L. 25 . Per gb altri paesi si aggiungono le spese postali. Un fascicolo separato I . 1 .
S O M M A R IO : P A R T E ECONOM ICA.
li blocco commerciale contro la Germania.
La pesca in Italia durante e dopo la guerra.
Anche gli impiegati contro il sistema burocratico.
N O TE E C ONO M IC HE E F IN A N Z IA R IE .
La politica economica e Lumone dellle Camere di Commercio - LI futuro d eli’agricoiltuim nel discorso del Ministìro.
L E G IS L A Z IO N E 01 G U E R R A .
Commercio delie uov« conservate - Istituti d ’istru
zione agraria - Costruzioni di piroscafi - Assicurazioni marittime - Fillossera e Consorzi Antifillossetrici.
N O T IZ IE ■ C O M U N IC A TI - IN F O R M A Z IO N I.
Le esportazioni dagli Stati U niti - La produzione del vino nei. mondo - Cambio della rendita 3,50 per cento - Approvvigionamenti negli Imperi Centrali - Raizioiia,menti nei paesi neutrali.
S O C IE T À ’ IT A L IA N A PER L E S TR A D E F E R R A T E M E R ID IO N A L I.
Situazione degli Istituti di Credito mobiliare, Situazio
ne degli Istituti di emissione italiani, Situazione de
gli Istituti'N azionali Esteri, Oircolàzior.3 di Stato nei Regno Unito, Situazione del Tesoro italiano, Tas
so dello sconto ufficiale, Debito Pubblico italiano, Riscossioni doganali, Riscossione dei tributi nell’eser
cizio 1914-15, Commercio coi principali Stati nel 1915, Esportazioni ed importazioni riunite, Impor
tazione (per categorie e per mesi), Esportazione (per categorie e per mesi).
Prodotti delle Ferrovie dello Stato, Quotazioni di valori di Stato italiani, Stanze di compensazione, Borsa di Nuova York, Borsa di Parigi, Borsa di Londra, Tas
so di oambio per le ferrovie Italiane, Prezzi dell’ar
gento.
Gambi all’Estero, Media ufficiale dei cambi agli effetti dell’art. 39 del Cod. comm., Corso medio dei cambi accertato in Roma, Rivista dei cambi di Londra, R i
vista dei cambi di Parigi.
Indici economici italiani.
Valori industriali;
Credito dei principali Stati.
Numeri indici annuali di varie nazioni.
AVVISO
In seguito «d accordi che la nostra Amministraaione ha potuto prendere siamo lieti di poter mettere a disposizione dei nostri sigg. Ab
bonati gratuitamente alcune copie del RESOCONTO UFFICIALE DEL CONVEGO INTERPARLAMENTARE DI ROMA, il quale è in corsa di stampa. Preghiamo quegli abbonati cui la pubblicazione foase per interessare di inviarci cen corteae sollecitudine la prenotazione.
L'AMMINISTRAZIONE.
_____ ^ PARTE ECONOMICA _______
Il blocco com m erciale contro la G erm ania
Che il provvedimento preso dal Presidiente de
gli Stati Uniti, in conformità ai poteri' conferiti
gli dal Congresso, di limitare la esportazione di alcuni principiali prodotti verso i paesi neutrali, gravando la loro uscita di uno speciale permesso da rilasciarsi solo quando detti paesi neutri non riforniscano nè direttamente nè indireittamentei la Germania, abbia conseguito il suo effetto no
tevole lo si prò per certo arguire dalle peggio
rate condizioni nelle quali si trova, come si ha notizia, quell’impero, il quale trovava^ nei mercati confidanti o vicini largo campo di rifor
nimento.
Gioverà ricordane infatti le semi confessioni che qualche tempo fa dirigeva la Svezia al pubblico
dell’ Intesa. Essa affermava infatti che:
L ’importazione dei combustibili è cresciuta di circa 4 milioni di corone (i). Quando si riflette a quale altezza è salito il prezzo del carbone ed alla grande difficoltà di procurarsene altrove, que
sto leggero aumento non può destare meraviglia, dichiarava ufficialmente quel Governo.
Anche il gruppo animali e materie animali mo
stra un aumento della medesima somma di 4 mi
lioni di corone. Ciò viene facilmente spiegato dal fatto che quasi tuffi i paesi euronei hanno so
spesa la loro esportazione di questi prodotti.
Quindi la Svezia ha dovuto comperare dagli Stati Uniti ciò che non .poteva più procurarsi m Eu
ropa.
Il gruppo c'he mostra il più grande aumento è quello dei prodotti agricoli, cereali, ecc. L ’im
portazione è cresciuta di non meno di 72.846.000 corone, ma, dall’altrta parte, la Svezia è stata privata dell’importazione del valore di 55 milioni di corone che nel 1913 traeva dalla Russia, Ger
mania e altri paesi. L ’aumento dell’importazione, totale è. dunque, soltanto di 22.846.000 corone,
e quando si pone in mente il rialzo dei prezzi, si intuisce che, questa cifra non significa un au
mento nella quantità imnortata, e meno di tutto un aumento che avrebbe permesso una riespor- taziome agli imperi centrali. Di fatto l’importa
zione totale di cereali in Svezia, che era di 515 mila tonnellate nel 1913-. non raggiunse nel 1916 le 335 mila tonnellate.
L ’importazione- americana dei cuoi è aumen
tata di 3.000.000 di .corone, ma l ’importazione to
tale. che era di 14.133 tonnellate nel 1913- s' trova -ridotta nel 1916 a 7.T44 tonnellate.
La nuantità deH’imoortazione'totale nella Sve
zia delle materie tessili fu: nel 19T3. cotone, ton
nellate 21,560; nel 1916. tonn. 28.296 — lana:
nel 1913, tonn.. 5,924: nel 1916. tonn. 6.892._
Onesto aumento, piccolo in sè stesso, si spiega facilmente col fatto che la considerevole^ impor
tazione di prodotti mezzo-lavorati che. .prima del
la guerra, la Svezia traeva dalla Germania, è quasi del tutto cessata. V i è anche l’ importazio
ne di lana filata dall’Inghilterra che è stata ri
dotta ad un terzo deff’ammontare norma te._ _ L ’importazione dei metalli dagli Stati Uniti è aumentata di 18.000.000 corone dal 1913 al 1916.
(1) Una corona alla pari vale. L. 1.39 al cam bio presente circa 2 lire.
I
726 L ’ECONOMISTA • ottobre 1917 — N. 2266
,Tla 'questo aumento è controbilanciato da una di
minuzione di 30.000.000 corone in/ell’importazione dalla Germania.
Il gruppo olii e grassi mostra un aumento del- 1 importazione dagli Stati Uniti di 16.000.000 di corone. Calcolando la quantità, invece del valore, si travia che la Svezia ha .importato tonnellate 1916°°° nel 1913 ® .'soltanto 185.000 tonnellate nel , Se l’importazioine dagli Stati Uniti in Svezia e salita ad un valore monetario .piu alto nel 1916 che non nel 1913, questo aumento trova dunque una naturale spiegazione nei due latti seguenti : m primo luogo la Svezia, vedendosi privata della possibilità di procurarsi durante la guerra le sue solite importazioni dai paesi, europei, è .stata co
stretta di rivolgersi, per colmare il suo fabbiso
gno, agli Stati Uniti, i quali nel 1916 erano an
cora neutrali.
In secondo luogo le statistiche quotate nella stampa estera indicano valori basati su prezzi, che sono, come è ben noto, aumentati enorme
mente durante gli anni della guerra, di modo che un aumento- nel valore d-elF-importazione non indica per sè stesso un aumento della quantità importata.
. Per contro il Tim es riporta una statistica, com
pilata dal Governo Inglese e da questo comuni
cata all'America, da cui risulta il minimo di pro
dotti che l’Olanda e gli Stati Scandinavi hanno fornito alla Germania nel 1916 e cioè :
Carne da macello, tonn. 115.800; maiali 66.800 tonti. ; latte condensato 70.000 tonn. ; burro 82.600 tonn,: formaggio 80.500 tonn.; uova 46.400 tonn.
Fecola di patate- 179.500 tonn.; caffè 58.5001 tonn.; zucchero, 12.000 tonn,; frutta, 74.000 ton
nellate; legumi, 215.000 tonn.
Il complesso di queste spedizioni, che supe
rano Un milione di tonnellate, non da del resto che una idea incompleta della verità, poiché da rilievi fatti^ sul posto risulta’ che la sola Olanda esportava in Germania non meno di 2000 tonn.
al ni orno di derrate.
Ma i paesi del Nord riforniscono la Germania noni di viveri solamente. Secondo YA perizia Ren
te?, un rapporto al Governo degli Stati Uniti* e- spone che la Svezia ha fornito ai tedeschi, negli ultimi due anni, ben 2.000.000 torni, di minerale di ferro, oltre a forti quantità di ferro silicio, di manganese ed altri prodotti minerali. La cifra del minerale di ferro non: è esagerata se si pensi che sul T.okal \AvZeiper, nello scorso febbraio, il TV. Sebleulre'r valutava a
a"milioni e mezzo di tonnellate il minerale svedese introdotto in Ger
mania nel
to t 1. Secondo il rapporto in questione la Svezia ha anche fornito alla Germania 200 000 torin. di pasta di lemno. permettendole quindi di economizzare lo zolfo necessario albi sua, fabbri
cazione. Per contro la Svezia non favoriva certo gl? alleati orando ostacolava ! trasporti ferrovia
ri n,er la; Russia e tratteneva arbitrari arríente nel Fallico, numerose navi inglesi..
Gli alleati non avevano d’altrcftide i mezzi suf
ficienti per far -cessare -questi abusi.
In Olanda /costituirono anzitutto una società nazionale di sorveglianza, ¿1 Netherlands Over- sea T r m t, per impedire che le merci importate nel paese venissero riesportate in Germania. Per l’anno, -che cominciava il 1. ottobre 1916, si fissa
rono i « contingenti » che le importazioni in Olanda non dovevano superare; ma nel maggio 1916 il Governo olandese -toglieva al Trust la pos
sibilità di sorvegliare l’impiego delle derrate im
portate.
In -agosto, almeno in teoria/un accordo rista
biliva il controllo. Ma in novembre l’Olanda si impegnava a non più esportare foraggi e a diri
gere verso i porti inglesi metà della carne -di sua esportazione. A parte il tempo impiegato nelle trattative -e le difficoltà di applicazione di queste misure, i risultati ottenuti furono ben lievi. L ’O landa ha importato nel 1916, 965.000 tonnellate di derrate superando di- 210.000 tonn. la quanti
tà consumata nel paesie.
La Germania ha potuto profittare largamente di questa eccedenza; come ha anche profittato del bestiame che l’Olanda nutriva coi foraggi impor
tati (latte, burro, -formaggio) provenienti- da greg
gi olandesi.
Gli inglesi, invece, che prima della guerra e- ran-o i principali compratori -della carme olande
se; ne hanno ricevuta assai meno -dei- tedeschi.
Considerazioni analoghe possono farsi per la Danimarca. Nel novembre 1915, il Governo in
glese stipulò con la corporazione dei commer
cianti di Copenaghen degli accordi con i quali si credeva di poter regolare la importazione in.
Danimarca di taluni prodotti in. quantità corri
spondenti -ai reali bisogni del paese, e la loro riesportazione versoi la Svezia e la Norvegia in quantità corrispondenti alla media degli anni 1911- 1913. Nel febbraio 1916 si è fissato un contingen
te per i -semi oleosi -e il 1. settembre l’Inghilterra ha anche messo Yembargo sulle spedizioni di fo
raggi destinati alla Danimarca. Soltanto con que
sto regime l’importazione è diminuita.
In conclusione la Germania s’è largamente ap
provvigionate di -carne danese mentre l’Inghilter
ra, come ha dichiarato Lord Milner alla Camera dei Lords; non hia ricevuto nulla negli ultimi sei mesi. ■
Così, malgrado il lavoro diplomatico e la vigi
lanza sui mari, il blocco della Germania non po
teva mai dirsi abbastanza serrato. Occorreva -un principio nuovo e questo viene adottato dagli Stati Uniti: -e*so si riassume in dite parole: « Il Governo, dichiara il Presidente Wilson, tiene ad assicurarsi che i neutrali conservino le loro ri
sorse e che i no-stri viveri non servano a nutrire nè direttamente, nè indirettamente il’ nemico ».
Ed è appunto col -divieto dell’ aiuto indiretto che gli Stati Uniti hanno introdotto la efficace inno
va z ione.
Non soltanto ogni merce importata da un neu
trale non potrà essere- riesportate in Germania;
ma non si ammetterà più che un neutrale posseg
ga, a priori, il diritto di ricevere oltre una certa quantità di .merce calcolata ’sulla media degli- an
ni precedenti. Gli -alleati ritengono ormai che ogni paese neutrale, -confinante con la.Germania, abbia il dovere di usare anzitutto per il proprio consumo i prodotti del suo suolo, del sottosuolo e d’ell’allevamento. -e che debba approvvigionar
si oltre mare solo in quanto le sue risorse siano -inferiori ai suoi bisogni. Inoltre siccome per i trasporti marittimi occorre del carbone e questo non è in genere fornito che -dagli Stati Uniti e dall’I.nghi-ltenra, sembra -doveroso che la marina neutrale traversi gli oceani contribuendo, per una
•parte legittima, ai trasporti necessairi agli, alleati.
Altrimenti sarebbe lecito ad un paese di vivere con l’aiuto -degli alleati e di lavorare unicamente*
per la Germania, in aperta violazione del princi
pio -che le merci fomite dagli alleati non debbano servire, .neppure indirettamente, ad approvvigio
nare il nemico. La dichiarazione *del Presidente W.ilson costituisce dunque u;n -atto decisivo della guerra, se i Governi dei paesi alleati, come re clama l’opinione pubblica, -applicheranno con fer
mezza questo Principio.
Noi crediamo che Yembargo, così creato dal Presidente Wilson costituisca il primo e più per
nicioso atto di guerra che sia stato fin q-ui com
piuto -dagli -alleati contro- gli imperi centrali.
7 ottobre 1917 — N. 2266 L’ECONOMISTA 727
□a pesca in Italia *
durante e dopo la guerra
Il sigi Emilio Chiorando., dopo aver rilevato in un recente articolo istilla Rivista Marittima, i meschini risultati delle Cooperative, dei Sinda
cati e dei sussidi governativi nei riguardi della pesca espone ile basi di un concreto progetto d’industria privata, incoraggiata dallo Stato con la costruzione del materiale peschereccio e di tra sporto in terraferma.
Riassumiamo largamente questa nuova forma industriale — che il Onorando ritiene*efficace .per risolvere due problemi:
C aumentare di molto il prodotto con siste
mi, più moderni di pesca meccanica;
2. assorbire nell’industria della pesca il tra
sporto e la vendita per eliminare gli abusi degli incettatori.
Ed ecco i provvedimenti efficaci che egli cre
de adottabili su queste bàri.
I'. Costruzione immediata, per conto dello Stato, di una prima flottiglia dì 400 motoscafi pe
scherecci da costa, lenendo a base i suggerimen
ti dell’ing. Edwin Cerio (n. 3-4 della « Rassegna di pesca », 1917) riguardanti la potenzialità (sca
li di 14-15 metri, con macchina di 18-20 cavalli, velocità 6-7 nodi e propulsione ausiliaria a vela) ; con riserva di maggiore sviluppo della flottiglia stessa, a seconda delle esigenze, è*'dopo guerra, mediante successive costruzioni di tipi per alto mare, sussidiati da congruo numero d’imbarca
zioni refrigeranti.
Tutto ciò tenuto presente, che sin dal 1913, i nostri mari vennero sfruttati persino dai nemici nostri, oltre che dagli inglesi, dai francesi ed an- che da Nazioni di mtn.ór conto*; senza dimenticare quanto ci fa. presente Adrio Fiamma: che l’ In
ghilterra possiede ben 2500 piroscafi da pesca, oltre 700 la Germania, 400 la Spagna, 300 là Francia, 150^ la Danimarca e la Norvegia, 8ó l’O
landa e 60 il Giappone; oltre le motobarche, di cui più di 700 possiede la sola Danimarca.
E ’ molto umiliante, per noi .italiani, doverci Confessare che a cospetto di codesti mezzi, non possiamo contrapporre che _ qualche migliaio di scafi a vela malandati, deperiti >e in. massima par- te neppitr oontati.
Come pure non va dimenticata questa osserva
zione dello, stesso ing. Cerio la quale dovrebbe essere per noi ammonimento e insieme lusinghie
ra promessa : che, cioè, l’industria artica delle baleniere, in seguito all’ applicazione di mezzi meccanici di propulsione, hia consentito, di pagare un dividendo del 65 per cento agli azionisti.
Non si obbietti che il Paese non dispone pre
sentemente di legname nè di metalli da poter di- strari e alla guerra ; (per chè non sono il legname, oc
corrente per costruire 400 scafi di 15 metri nè il metallo per altrettante macchine d ’una. tonnel
lata e mezza, che possono influire menomamen
te sul ritardo della vittoria, mentre ad avvicinare u giorno auspicato ogni provvedimento è giove
vole, quand esso valga ad infondere novello slan
cio^ con 1 alleviare la conseguenza d’un caro vi
veri 'insopportabile ad un. popolo fidente nelle provvidenze uel R. Governo. E quando si riflet- ta che la guerra costa al Paese qualche diecina ai milioni al giorno, non pare il caso davvero di preoccuparci se per un fine di così grande e evi
dente utilità si possa aggiungere un maggior di
spendio corrispondente a mezza giornata di più n,e.La durata della guerra. Mezza giornata in- cruenta e coronata di tante benedizioni!
2. Costruzione immediata, per conto dello 'ato, di 100 autocarri refrigeranti, atti al tra-
’-r -v-o uci pesce fresco, dai .punti di approdo ai
ui v e n d itaiVrezzó emcace e sicuro per concentrare in uni
ca amministrazione la tutela 'deli industria e per sottrarre n prodotto alle perniciose utsidie .ael
■ jagar maggio.
3. Concessione a trattativa privata o per lici
tazione del materiale di cui sopra a uno o più .musirían o Società all’uopo costituende, che dia
no siculo affidamento di solvibilità neil’esercizip nella pesca, con diritto, di esercitarla tanto in ma
re quanto in acque dolci, ove piaccia o in aggi or- (..'enie convenga (salvo per le tonnare e per la . .ma di spugne e coralli) ed a seconda dei sug
gerimenti e delle prescrizioni degli Istituti pre
posti presso il Ministero dellTndustria e con le riserve imposte dai Ministeri della Marina e della
..cerna durante 1 attuale stato di guerra.
4 ' Obbligo, da parte dei concessionari, di va- .ci si a preferenza dell’ opera dei pescatori profe.s-
m
ascritti alle attuali cooperative, i quali oiiledano di essere ammessi in qualità di operai giornalieri nella sorgente industria.
5. Diritto ai pescatori medesimi di continua- .e i eseicizio della pesca per pròprio conto e con mezzi propri, se cosi loro piacesse; e diritto ad ogni cittadino di pescare per proprio conto dove
corne eie de tanto in mare quanto in acque .olci, .sottostando alle prescrizioni stabilite dal :>±mistero dellTndustria e con le stesse riserve imposte da quelli della Guerra e della Marina.
6. Concessione alle Ditte assuntrici ed ai ge- stoiri delle tonnare dell’ opera gratuita dei prigio
nieri di guerra in quel numero che il R. Governo riterrà prudente e conveniente, per colmare gli equipaggi di muove braccia, per cui non sia indi- spensabile la perizia del pescatore professionista.
Dira 1 esperienza, a questo proposito, se il con
tributo di quelle pigre e pur robuste braccia pa- 1 assitarie convenga riserbare alla pesca in acque dolci, oppure estenderla alle coste marine. Dal canto mio ritengo che l ’esposizione dei prigio
niero sulle coste, quand’esso sia rigorosamente guardato a vista, costituirebbe la più sicura ga- lanzia contro le insidie dei suoi connazionali.
7. Sospensione durante la guerra, di qualun
que privilegio inteso a limitare in qualsiasi modo la pesca, tanto marina^ quanto lacustre e fluviale se non per esigenze della guerra stessa; per mo
do che sia lasciata a ciascuno la più ampia libertà di pescare ovunque, sia pure abrogando o so
spendendo o opportunamente modificando in sen
so pm liberale le disposizioni restrittive'degli ar
ticoli io e 17 della legge 4 marzo 1877, n. 3706, p.ei quali 1 ignavia di un ente .torna spesso, a ca
rico del consumatore.
8. Obbligo ai concessionari di provvedere:
a) al trasporto dei prodotti di pesca in tutti quid centri di consumo che verranno concordati col Ministero deUTndnstria, mediante gli auto
carri refrigeranti messi a disposizione dai R Go
verno e di altri mezzi dagli .stessi concessionari .provveduti1;
b) alla vendita diretta negli stessi centri, sottostando a unico prezzo di calmiere, ragione- voimente imposto dal Ministero dellTndustria previo accertamento di equo onesto utile pei con
cessionari, con eccezione per quei Comuni che intendessero esercitare la vendita -per proprio
conto. K -
9 -, Obbligo ai concessionari di curare i! razio- naie ripopolamento delle acque, secondo i sug’gie- nitrenti e le prescrizioni del Ministero dell’Indu
stria.
E Economista pubblica ogni anno integralmen
te le relazioni degli Istitu ti di Emissione delle
maggiori Banche di credito Mobiliare.
728 L’IOONOMiMTA 7 ottobre 1917 — K. 2266
foche gii Impiegati contro il sistema burocratico
L a Camera Federale Ligure degli Impiegati, ha diramato, ai rappresentanti dei partiti politici interventisti, la seguente circolare :
« L a Camera Federale Ligure degli Impiegati ritiene- ormai giunto il momento di richiamare la più viva attenzione di codeste Organizzazioni Po
litiche Interventisle sui danni e sui pericoli che derivano alla Nazione dal farraginoso, ingom
brante e retrivo ordinamento burocratico che im
pedisce o distrugge qualsiasi iniziativa, fiacca e disperde le migliori energie di tutti i Cittadini, hi un moménto nel quale è in gioco la fortuna della Patria, l’avvenire del progresso umano e civile, e quando le attività dello Stato senza ec
cezioni si trasformano e si piegano alle imperiose esigenze della gravissima crisi che la Società at
traversa, soltanto la burocrazia cristallizzata nei suoi ordinamenti pletorici ed irrazionali, vegeta non vive, opponendo al vertiginoso ritmo della vita il peso morto d’una casta chiusa ed impene
trabile. La burocrazia centrale, specialmente, che ha avocato a sè il brevétto di creare gli impiega
ti dei vari Dicasteri, il diritto di comporre i Ga
binetti ed il personale dei singoli Ministri, il pri
vilegio dell’.mamovibilità, e che ha preteso sempre la parte del leone in tutte le riforme organiche de li’ultimo ventennio, costituisce un organo di monopolio che é il tarlo roditore di tutte le Am
ministrazioni, il potere occulto e inafferrabile che paralizza le buone intenzioni di tutti i nostri uo
mini politici. Da essa partono gli ordini contrad
ditori, i provvedimenti caotici, le leggi d’eccezio
ne o tardive o inutili che hanno portato e por
tano lo scompiglio nello svolgersi della vita ci
vile : in essa s’incardina quella forza di resisten
za passiva che ostacola qualunque rinnovamento sociale, e tende soltanto a creare nuovi organi
smi per nuove e più grasse prebende. Basti dire che nel breve termine dii quattro anni (1910-1914) i soffi impiegati delle amministrazioni centrali creb
bero di 1103 con una spesa annua di 4 milioni .di lire e nelle sole carriere di concetto vi furono ben 218 nuovi posti superiori di fronte a 158 posti di grado inferiore, tanto che in un Ministero si verifica il fatto di 14 Capi-divisione per 65 impie
gati, e di 36 impiegati dirigenti per 51 esecutori.
É mentre tutto il personale dello Stato, nei 4 an
ni indicati, aumentava numericamente del 9,60 per cento, i soli impiegati centrali, nello stesso pe
riodo di tempo, aumentavano del 23,50 per cento il che ha portato alla scandalosa conseguenza di una media di un capo di ufficio per ogni due ese
cutori. Cifre che non hanno bisogno di alcun commento.
Nessuno potrebbe oggi accusare gli impiegati di mancanza di patriottismo, se, dopo aver su
bito per i primi le più immediate conseguenze del
la guerra, come la sdspensione delle promozioni, la chiusura dei concorsi, l’ onere di nuove ritenu
te e falcidie sui loro magri stipendi, se dopo ayer sottostato ad un pesantissimo e progressivo rin
caro della vita, senza possibilità alcuna -di rivalsa, al contrario di tutte le altre classi sociali/ dichia
rano oggi di essere giunti nella enorme maggio
ranza all’estremo limite delle proprie risorse. Con
sci della gravità dell’ora presente, non hanno do
mandato nè domandaino sacrifizi inutili alle Fi
nanze dello Stato, hanno chiesto soltanto che semplificando i suoi congegni amministrativi, lo Stato ne detragga lé economie sufficienti a rende
te pari alle mutate condizioni della vita il tratta
mento economico imposto ai suoi dipendenti. La chiamata al potere del Ministero Nazionale che comprendeva uomini convinti sostenitori della
radicale riforma delle pubbliche amministrazioni, aveva fatto sperare'in una rapida e pronta.appli
cazione dei risultati ai quali sono unanimemente pervenuti e Commissioni Governative e Organiz
zazioni di funzionari e Partiti politici. Il tempo de
gli studi è finito da un pezzo; le linee generali e fondamentali della riforma furono discusse ed illustrate in numerosi Memoriali, degli ordini del giorno dei Congressi dei Partiti riformista, ra
dicale, repubblicano, liberale, nazionalista, soste
nute in 'Parlamento, invocate dati giornali più autorevoli. Ma di fronte al continuato, esaspe
rante disinteresse dei pubblici poteri non rimane che l’appelli# alle forze vigorose della Nazione, a quelle forze che vogliono impedire l’accasciansi della resistenza interna sotto il malyolere degli uni, l’insipienza degli altri. Nulla oiù pericolóso che perdurare nella strana tesi governativa di rimandare alla fine della guerra l’applicazione dei capisaldi di giustizia amministrativa ed economi
ca che noi chiediamo1. Si viene così a fomentare nelle nostre file un tale* orgasmo, una tale agita
zione, un desiderio talmente morboso per quanto umano, di por fine in qualunque modo alll’aitttiale crisi, che sentiamo il dovere dà richiamarvi l’ at
tenzione di tutti i patriotti senza distinzione di partito, di quanti desiderano che non vadano di
spersi, in un prossimo avvenire di .rancori e di recriminazioni, i più grandi e saldi principi della civiltà democratica.
A fronteggiare questo pericolo che minaccia di travolgere la resistenza interna in quelle classi che rappresentano la compagine medesima dello Stato, la Camera Federale Ligure degli Impiega
ti rivolge un vibrante appello a tutte le forze iii- terventiste perchè unitamente alle Organizzazioni di Classe prospettino al paese, e chiedano con risolutezza, al Parlamento ed al Governo, l’imme
diata attuazione della riforma delle pubbliche am
ministrazioni e della burocrazia ».
N O TE ECONOM ICHE E F INANZIARIE La politica econom ica
e l'unione delie Cam ere di Com m ercio
N ell’assemblea generale delIUniome delle Camere di
■Commercio, nella discussione sulla politica economica d el Governo .per il dopo-guerra, dii senatore Salmoira- {jhi ha illustrato .l’ordine del giorno c o n /il quale si chiude la relazione della Camera d i Milano, accettan
do, le aggiunte che nelle amjpie discussioni sono state (proposte. Con tale ordine del giorno, l ’Unione delle Ca-
<mere di Commercio, in merito alila inchiesta del Mini
stèro della Industria sulle condizioni favorevoli e sui provvedimenti relativi al capitale, alila mano d ’opera, h i mezzi d i produzione, ai mercati d i vendita, per nuove Industrie e per lo sviluppo di quelle esistenti nel dopo 'guerra, esprime l ’avviso che nei riguardi delle singole industrie ogni previsione non sarebbe possibile nella incertezza attuale delle condizioni della concorrenza e d ei diversi paesi a guerra finita, che l ’azione dello Sta
llo, per riuscire fattiva ed efficace, debba limitarsi ad intervenire (per quei servizi che per il loro carattere 'pubblico sfuggono a ll’iniziativa privata ad integrare le (iniziative individuali che da sole, sènza l ’intervènto dello Stato, rimiarrebbero inefficaci, ed in questo pen- t'siero fa voti relativamente al capitale, che per far af
fluire alle imprese il capitale dei privati, nella prossi- ima riforma tributaria sia sancito per le aziende a for-
<ma sociale, il principio della tassabilità dei soli reddi
t i effettivamente distribuiti agli azionisi, e che ili re
gime fiscale, per la sua relativa stabilità e per la chia
rezza dei criteri di applicazione non costituisca un 0- btacolo preventivo per ogni impresa ; relativamente al
la mallo d ’opera, che il concorso finanziario dello Sta
llo all’istruzione professionale non sia subordinata a (condizioni che vincolino, accentrino o uniformino i ’in-
»segnamento professionale, ¡sì da impedire che esso si 'svolga liberamente, secondo le esigenze particolari del-
7 ottobre 1917 — N. 2266 {.'ECONOMISTA 729 (le singole industrie e delle singole località ; che, pur
.assicurando eh© ¡nel dopo guerra il movimento migra
torio del paese trovi un naturale freno nel più vasto (campo dell'impiego offerto all'interno e nelle Colonie, .non si vincoli tuttavia la libertà del lavoro, il quale
•ira diritto d i dirigersi dove può ritenere di èssere me
glio retribuito ; che si intensifichi sempre più lo sfrut
tamento delle forze idrauliche, relative a i mercati di (vendita. Fa voti, inoltre, perchè nei rifornimenti allo .Stato dagli enti pubblici, ì prodotti nazionali siamo pre
feriti ai prodotti similari stranieri ; che dal Governo si adottino provvedimenti intesi, a mettere i nostri porti in piena efficenza per il dopo guerra ; si studino accordi .per i trasporti cumulativi fra le ferrovie e le compa
gine di navigazione e si completilo i provvedimenti già adottati con altri, che possano assicurare al Pae- (se la ripresa dei traffici marittimi con bandiera .pro- tpria, additando ’allo Studio del Governo fra tali prov- Ivedimenti, quelli relativi alla partecipazione dello Sta
t o nelle Società di naviglio nazionale a speciali age
volezze agli Istituti di credito marittimo, e premi di (costruzione a più larghe basi delle attuali, a forme (contrattuali a. lungo tempo .per i rifornimenti dello (Stato e degli enti pubblici, ad una difesa equitativa della bandiera italiana ; che si proceda ad una pronta revisione delle sovvenzioni marittime in vigore, adot
tando il sistema di sovvenzione proporzionato a l cari
co e destinando le economie che'derivano dalla abbili, ziome di alcune linee a istituirne di nuove da tèmpo reclamate dallà. necessità dei nostri traffici marittimi.
L ’assemblea ha. poi approvato un ordine del giorno 'proposto daiil’on. Cassin, e nel quale, richiamando la discussione avvenuta in merito ad una p iù . apprezzata collaborazione delle Camere di Commercio ai Comitati di esportazione, si fanno voti perché i Ministri del Commercio e delle Finanze intervengano prontamete e rapidamente a dex-imere tutte le difficoltà che si oppon
gono alia esportazione delle sete torte e delle seterie 4n Svizzera, in Francia ed in Inghilterra ; perchè, in relazione alla ravvisata opportunità da parte del Gover
no d i concedere parziali esportazioni di agrumi, frutta e vini, ì provvedimenti al riguardo abbiano ad essere prontamente concordati con l ’attuale organizzazione dei servizi, perchè la concessione dei permessi di espor
tazione verso i. paesi amici e naturali sia più agile, e risenta meno delle eccessive lungaggini burocratiche e l ’ufficio di esportazione svolga l ’opera .sua con la col
laborazione delle Camere di Commercio.
L ’assemblea, discutendo l'ordine del giorno presen
tato dalla Camera di Napoli per l ’industria marittima nazionale, ha approvato il detto ordine del giorno con alcune modificazioni, facendo voti che il Governo vo
glia estendere a tutte le industrie, per la tassa sugli extra-profitti, i provvedimenti già adottati .per i pro
fitti delle industrie marittime, per l ’investimento nel
l ’acquisto, nella costruzione di nuove navi. Infine la assemblea ha discusso la relazione della Camera di Pa
dova sulla derivazione, la proprietà e l ’uso di acque pubbliche, approvando un ordine del giorno proposto dallo®. Salmoiraghi, e col quale si delibera di deferi
re al Consiglio Direttivo la nomina di -una Commissip- n© affinchè studi l ’argomento e ne riferisca nella pros
sima riunione, facendo intanto voti perchè sia proroga
to il termine, già fissiate a l primo febbraio 1918, per l ’obbligatorio riconoscimento del possesso trentennale.
L’assemblea, su ll’aigctoento della politica economica del Governo durante la guerra, proposta dalla Camera di Genova e svolto dal .suo presidente Oberti, -ha ap
provato un ordine del giorno presentato da, Menighel- li, Muggia e Oberti, e con il quale l ’assemblea, presso atto della relazione della Camera di Genova conferma l ’apprezzamento da essa, manifestato nel decorso giu
gno sulla politica economica dell Governo durante la guerra e rileva il persistere e lo accentuarsi delle ac
cennate direttive aventi per risultato di eliminare e scoraggiare la privata iniziativa, e di disorientarla con la instabilità dei provvedimenti e delle disposizioni ; rileva i danni che tale politica ha prodotto a l Paese in ordine alla produzione, agli approvvigionamenti, alla distribuzione, ai trasporti di terra e di.m are, conscia del largo contributo che il ceto produttivo e commercia le potrebbe portare alla vita economica del Paese, sé l ’opera di esso venisse lealmente apprezzata, e favorita, invece di essere diffidata e ostacolata, fa voti affinchè i l Governo si renda, conto di questa opportunità e si i-
®piri nella sua politica economica durante la continua
zione della'guerra, alle (pratiche necessità suggerite daillia vita industriale e »commerciale, sia in ordine alla produzione, sia in ordine a l prezzi di calmiere, sia in ordine ai trasporti e alla distribuzione delle principali derrate necessarie ad assicurare La resistenza interna' e con essa l ’immancabile trionfo delle nostre armi.
Il future dell’agricoltura nel discorso del Ministro
Il Ministro di agricoltura on. Rainieri risponden
do ai saluto, portogli dall Presidente della. Cattedra ambulante di agricoltura e dal Sìndaeodi Salerno, esal
ta i contributo che l ’a,gTÌool.tura dà alla guerra.
Tanto più si prolunga una guerra, dalle enormi pro
porzioni d ell’attuale, e. tanto più •— dice Fon. Raineri
— accanto agli aspetti bellici, si afferma l ’importanza degli aspetti economici, per la resistenza interna e per la stessa continuazione della lotta.
Occorre, .sempre più, che. anche i produttori agrari tengano il loro posto di combattimento, con tranquillo animo e oon sempre maggiori accorgimenti tra le cre
scenti difficoltà che la.guerra ad essi crea. Sempre più occorre che il Governo nei modi possibili e pratici in tervenga a rendere meno difficile ed a sostenere il com
pito' loro, in una economia che risente, come per le al
tre industrie, delle profonde perturbazioni d ell’ora. Ed ÌF compito del Governo è segnatamente' grave, perchè le condizioni diverse delFagricoltura delle singole regioni, richiedono provvidenze varie e ad esse reagiscono in mo
di difformi.
Perchè l ’organizzazione delle aziende agrarie non si scomponga, occorre tutelare lo smercio rimunerativo dei prodotti.
Per i cereali, il Governo tenne a regola l ’aumentata Spesa, di produzione. I prezzi per il venturo raccolto 0.918 vennero fissati per tutto il Regno in lire 52 ed in lire 60 al quintale, per i grani teneri e pei grani duri rispettivamente. Ma le .aumentate difficoltà, le quali fortemente incidono sull© terre meridionali hanno con
sigliato il Governo ad applicare una estensione del de
creto sugli incoraggiamenti alla cerealicoltura, del 10 maggio 1917. a tutte le provinole del Mezzogiorno e dell© Isole, nel .senso di ritenere la produzione ivi con
seguita in condizione di eccezionale difficoltà, ond’è sta
te stabilito per il Mezzogiorno e, per le isole e un so
pra-prezzo di lire- 7,50 per quintale di grano, tenero e (di lire 9 pel grano duro. Si aggiunga che restano in vigore le' altre facilitazioni portate dallo stesso decreto, 'tra cui Faumento del prezzo fino al dieci per cento, per la superficie coltivata in eccedenza alla ordinaria coltivazione d ell’aziènda.
A! riguardo della politica dei prezzi dei cereali, il.
Ministro invita i produttori agrari a .sentirsi tranquilli della linea di. condotta del Governo che si ispirerà sem
pre alle necessità della produzione; quali emergano e isi modifichino nel tempo.
i Ma. al Governo spettava anche il compito di equili
brare alle attuali necessità, la legislazione pel credito 'agrario.
Il Ministro afferma che, attraverso i recenti provve
dimenti eccezionali, si è andato configurando un nuovo ordinamento del credito agrario. Esso in fatto, era cre
dito essenzialmente personale. I nuovi provvedimenti, .adottati per il periodo della guerra, lo trasformano in credito prevalentemente reale, come risponde a ll’intima Matura di esso poiché il decreto 10 maggio, per le col- tture alimentari, allarga la base del privilegio nascente d alla legge, e facendolo consistere non più nel solo prodotto, che le sojnme tolte a eredito hanno concorso a creare, ma in tutti indistintamente i prodotti del fondo, nei frutti pendenti e nelle derrae in magazzino.
1 Modificate pertanto le norme ordinarie, così da co
stituire un vero « credito alla terra » e dare modo ad ogni agricoltore di buona volontà di valersene, fu ne
cessario sovvenzionare con mezzi di Tesoro gli istitu ti di credito agrario, affinchè potessero concedere i presti
ti con la larghezza consentita e richiesta mentre per gli istituti di credito ordinario, generalmente provvisti di
•Mitighi mezzi, bastava la facoltà di agire, ad essvaeeor- '.-'tta dalla legge.
Ma altri speciali provvedimenti legislativi furono pre
ri in materia del credito, per venire in aiuto delle as- fsociazioni dei lavoratori che attendono alla coltivazio- ,’ne della terra, in forma collettiva. I l Ministro illustra là- portata politica e sociale, così dei decreti 8 ottobre i ’t
730 L’ECONOMISTA
■te, che consente alle università aOT=r» n i .^orr<ìn-
S “ ' i S ™ £
a e i s l - a
Ile campagne ’ ^ 1 plU remoti angoli del- Crede perciò il Ministro che, al di là deUWimw. a gli organi creati durante la guerra d ati Tffi deh
JLili . Pussihue, ad assicurare il funziona
S S ^ ^ nt r - t i r Ilu k d« iia S S r : :
Azione delle aziende^ e i n c e s s i l i ? I ? eraaon^ ,*** la Mi
litare, che hanno formato oggetto di fotese fta^il ]vr"
histro di Agricoltura quello della Guerra e *n n* Ml'
S l ^ z K S y S i S i ? * ” '
H *a «eam zzazione economica del
v e n i ~ -
Puglia, in Sicilia, in 'CAmpamA COB8°’ “
«volgono fra il consenso d S a^rkoltori ^ ì w 1"’ •“
« T i r i f t ì -rrisp tgX n t e n a li;
? Ì diffiloÌIi 1 possibile all’iniziativa:
ho a S i relatÌTC al w aeim i chimici »o- firicttu m d » I ' 1 oon^ m\ azotati sono contesi a l l t - fMoottur» dalto necessità della fabbricazione degli e sumeìsi j w A l A perÌOI ati> lo Stato ha dovuto as- k)a.v ]„ 1,7 <7 1iS fc<? t:r‘?sP€rto marittimo delle fosforiti
¿ 4 ^ ìr s r ^ C ìL f r r J * * 5£
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alcune zone del • SIf cia'lment'e a<1 toiroltm-; nn ■ Jt^ ò g io rn o , dove giustamente gli a-
¡ I ^ ^ r ^ S S S S f J J S L iafcro-
«iwi.imCT
* <£¡” 4 c ¿ u n r ' f i ì
bo t u r l ll n n disposizioni sulla obbligatorietà delle - Ituie hanno avuto in diverse provincie ed annuncia K t S ' S f f g T ’ra’ per la ^Itivazione A l i a i abbandonate » dal fittavolo e non colti- I f d ! l M r°Pn " % * ' Si è verificato in qualche re-
1 lM^ ^ ° x n o . Con necessarie garanzie tecniche con equa corrisposta al proprietario lo Stato n otn i p o g e a m e n t e occuparle per riederle a chi le possa
■ Ricordata per sommi capi l ’opera governativa. il Ministro desidera chiamare il pensiero degli agriéoltb- : probieim che in parte provvedono alla ne-
■ sita dell ora attuale ed in parte a quella del dono GoreraoPer CU1 ° ° mplessa «®ono sta preparanti, n .
■a J A r IlnI h ! la p r o n a z io n e della riforma 7 gislativa degli usi civici ,e dei domini collettivi n ell’e t Stato pontifica e dei demani comuni nell’ex p j Z delle Due SncPe, riforma che intende anche co n tri faKK-e * f acl'lltai e che 1 contadini reduci dalla guerra (abbiano terre disponibili. Ricorda la p rep aratin e di
7 ottobre 1917 — N. 2266 'provvidenze per la tutela agraria della agricola pro
l i ! a ^ H H . r °3cca.- aJtr<?sì 1uant0' concerne la po- iirica di bonifiche di irrigazioni e di rimboschimenti
■specie ne punti convergenti alla colonizzazione : ed in- f m Z ^ UmaCi l r dlUe- Mocreti-legge, testé adottati ed in corso di piubhlicazion-e.
. t r i m o t o r i TJff!la'rda' ^ difesa « l ’increm ento del pa- l l A l i l i i b r hlV° n,a2i,onale e si ispira essenzialmente trimnto d f i l u rare U p ro n ta ricostituzione del pa- g u I A f0restale> straordinla riam ente utilizzato d alia 7 i r r d° dI « to. provvede a lla isrtuzione prdfes-
dej contadini adu lti, destinandovi un b ili o n i Ì n S f i d a A o A i l ° X ,D0V0 » nel bilancio ¿ ^ ’agricoltura, r e A l i A i ! SteSSO fine aWri fondi, e stabdendó legale pel coordinamento delle attività locali. Questo I th 7 1T n ¥ l , mentl'e Jiaseia impregiudicata la que-
é *
tem plare segnatam ente il Mezzogiorno.¿ t t & s i a t s x 1 ’ ì t z z i :
l i ’* - l i n e a i , r ile la come, le energie a- jL.- ai p a n delle a ltr e attiv ità economiche o d i i - I I 1’110 Pm I a à * b tì* ° t a l m e n t e alle necessità della g u e rra ; certo con sofferenze, m a r i v e n d o d e mi S n i d a t i S n r i f ‘ ” c ,if c ” i n” : i . . t a ' S , Ì * i “ “ .“r P r Ì S J
■ai più au d aci’ardimenti. Esercita agguerrito,
‘ Cibi non abbia fede inconcussa in questo nonoln d ’T Italia per così , gran parte fatto di rurali T ■ V
C n d i p t r ¿ i l
L E G IS L A Z IO N E DI G U E R R A ^ ” ™
Commercio delle uova conservate.
] » z aj „ 7 i “.S T ir" 11 « “ **«>•
“ " t f a s E W * *
™ « ti « » „ ; ' ; e(, f f i T s : Y pÌ6 i “« s r s ‘7gr ? f S a t o 'S ’I S s t o S p “ ! ! ? '* r w i a o’r V S L « n , n u n zia delle u ova dì 11 <}l,ale 81 01'dinava la de- i risu lta ti di tali d e n u n c i l i <j?nserv ate. considerati
lam e c o n s e r v i v?ndlte a P ingrosso di uova d f poi- essere fatte entro1 rlim to- ^in .frigorifero potranno saran n o fissati p e r i o d k a l e l t e ^ 1 d i dÌr ‘U antÌtà che
W n T o / - Ce01
di tale percentuale' sarà^ re sa fot«^'aJ ^ ^ m a z i o n e
^ ^ > b & Ì H e S ? a T a A l t f u f f l d a l A l l
base agli ordini del C o m S s s a ’r’ilto ’^ 6 daUr ditte
> 3? » f f à s i
« n e ™ ie nS Vr t ! i 8 s « ll">«.i>atoente al C . S S
e delle ditte acquirenti e dei relativi prezzi di ven dita.
Art. 4. — Chiunque contravvenga alle disposizioni d ella presente ordinanza e disposizioni che- in base ad essa saranno date dal Com m issariato genraele per gli approvvigionam enti e consum i, sa rà punito a norm a del D. L. 6 m aggio 1917, n. 74(1.
Art. 5. — L a presente ordinanza entrerà in vigore n el giorno successivo a quello d ella sua pubblicazió
ne nella Gazzetta ufficiale del Regno.
Con circolare 15 agosto scorso che fu 'g ià resa pub- blca, l’on. Canepa diede dsposizioni rigorose ai pre
fetti perchè il commercio deile uova fresche fosse la sciato assolutam ente libero. La esperienza d ell’anno pasasto ebbe in fatti a dim ostrare che il voler sotto
porre a requisizione e calm iere un genere così p arti
colare come le uova, dava risu ltati perfettam ente contrari a quelli desiderati.
Gli innum erevoli produttori di uova, che sono in sostanza i nostri contadini, preferivano destinare a consum o fam igliare le poche uova che si producono n ell’inverno, anziché sottostare ai provvedim enti .re
strettivi dell’autorità. Tutti ricordano che l’inverno scorso le uova disertavano i m ercati di consum o e le poche disponbili. subirono fatalm ente m oltissim i au m en ti di prezzo, m algrado i calm ieri vigen ti. In qué
sto cam po n u lla può il rigóre d ella leg g e per far ri
spettare i calm ieri e b isogna poter ricorrere alle re
quisizioni della merce; m a quando la in cetta .n elle cam pagne si arresta ed il com m ercio non funziona, le requisizioni dovrebbero farsi presso i produttori, il che, n el caso delle uova, è „evidentemente assurdo.
Col decreto riportato, m entre si affermano' im p lici
tam ente che il com m issariato dei consum i non cre
de di intervenire su l com m ercio'd elle uova fresche, si stablisce però u n a certa disciplina per quello delle uova conservate.
E ciò non porterà alcun turbam ento, perchè in so
stanza non si fa altro che stabilire un c.ontingenta-
• m ento delle vendite per q u in d isin a, affinchè il con
sumo Sia ripartito in tutto il periodo invernale.
Entro q uesti lim iti il com m ercio rim ane libero, e soltanto, il C om m issariato dei consum i si riserva la facoltà di assicu rare dove occorra d’autorità l ’ap
provvigionam ento d egli enti autonom i dei consum i, . delle aziende annonarie e degli istitu ti di pubblica
assistenza. L’uso delle uova conservate razion alm en te dstribuito potrà servire ad attenuare la crisi delle uova fresche, perchè q uest’anno la conservazione in calce o in frigorifero è proceduta in modo m olto sod
disfacente. Infatti il censim ento h a liberato ua con
sistenza di circa 71 m ilion i di u ova conservate con u n a differenza di circa 15 m ilio n i in più d ell’anno scorso.
. Di tali q uan titativi circa 25 m ilion i sono stati già im pegnati dagli enti autonom i-e dai com uni, in m o
do che anche per i prezzi sarà' fa èlle com battere gli eccessi d ella speculazione.
Istituti d’istruzione agraria. _ La «Gazzetta Ufficia
to » pubblica il seguente Decreto n. 1464 in data fi Agosto 1917 : '
Art. 1. E prorogato di altri 10 anni il termine di cui a ll’art. 1 . della legge 30 giugno 1907, n. 432, ri
guardante la. concessione di mutui di favore per le R'R.
scuote speciali e pratiche d i agricoltura.
Le disposizioni della legge medesima sono- estese' .an
che ai mutui che le Provincie e i Comuni richiedano nel-’
1 interesse^ proprio o di altri enti, i quali abbiano per legge o si assumano volontariamente l ’obbligo di for-
«ire terreni e fabbricati destinati a lle RR, scuole ^su
periori di agricoltura, a lle RR. .stazioni di prova agra
rie e speciali e agli Istituti d i istruzione e di sperimen
tazione agraria sottoposti alla vigilanza o sussidiati dal Ministero d ’agricoltura.
Il limite massimo d ell’onere che annualmente può essere assunto dallo Stato per il concorso nel 'pagamen
to degli interessi dei mutui di cup ai precedenti due comma, è elevato a .lire Ì 5,000.
Art. 2. — La denominazione del capitolo 70 dello stato di previsione della spesa per il Ministero d ’agri
coltura', per d’esercizio 1917,918, è così modificata « Spe
so per lo impianto di scuole pratiche e speciali d ’agri
coltura e maggiori assegni pél funzionamento di dette
■scuole e delle scuole superiori d ’ugricaltura, in dipen
denza di convenzioni speciali, e per completarne T arre
damento », ed il relativo stanriamento è determinato ih lire 15,000.
Con decréto del ministre del tesoro, sarà provveduto, alia istituzione, nello stato di previsione . predetto, di un apposito capitolo con l ’assegnazione di lire 50,000 pel concorso dello Stato nelle spese di interessi sui mutui concessi dalla Cassa dei depositi e prestiti a ter
mine. della legge 30 giugno 1907, n. 432, e del presente 'depreto.
Art. 3. — Il presente decreto sarà presentato" al Par
lamento per essere convertito in legge.
Costruzioni di piroscafi. — Il Ministero per i traspor
li marittimi e ferroviari, in data 15 agosto J.91'7, d ’accor
do col ministro delle finanze; visto i art. 3 del decreto .Luogotenenziale 10 agosto 19i6, n. 1031 e l ’art. 10 dei testo unico delle disposizioni relative alL'imposta e so- vraimposta sui redditi realizzati * in conseguenza, deità guerra, approdato con decreto Luogotenenziale Ì4 giu
gno 1917, n. 971 ;
Decreta : Sono approvate le seguenti norme per l ’ese
cuzione del decreta .Luogotenenziale 10 agosto nu
mero 1031 e d ell’alt. 10 del testo unico approvato con de
creto Luogotenenziale 14 giugno 1917, n. 971.
Norme per l’applicazione dei provvedimenti a favóre delTarmamento e della costruzione dì piroscafo a scafo metallico oggettp del decreto Luogotenenziale 10 agosto 1916, il. 1034 e d ell’art. 10 del testo unico delle dispo
sizioni relative a ll’imposta e sovxaimposta sui redditi realizzati in conseguenza della guerra, approvato con decreto Luogotenenziale d e l 14 giugno 1917, n. 971.
Parte prima. — Art. I. — Colui che abbia acquistato un piroscafo da carico coperto di bandiera straniera e ne abbia ottenuto l ’ammissione »ella marina mercantile italiana entro il 26 agosto 19Ì8, qualora, intenda farlo fruire delle agevolazioni stabilite d all’art. 10, comma 1°, del testo unico delle disposizioni relative a ll’imposta e alla sovraimposta sui redditi realizzati in conseguenza della guerra, approvato col decreto Luogotenenziale 14 giugno 1917, n. 971, e d ell’art. 6 del decreto Luogote
nenziale 10 agosto 1916, n. 1031, dovrà farne domanda a i Ministero per i. trasporti marittimi e ferroviari (Dire
zione generale della marina mercantile).
Nella domanda dovrà essere indicato il nome, il luogb di costruzione, La stazza lorda e netta del piroscafo ed il compartiménto d ’iscrizione, nonché le generalità del proprietario ed il suo domicilio.
Art. 2. — La stessa domanda dovrà essere fatta dal proprietario del piroscafo da carico nei cantieri naziona
li, con dichiarazione di costruzione posteriore al 24 mag
gio 1915 e. che sia stato posto in esercizio con bandiera nazionale entro il 31 dicembre 1919, qualora intenda di essere ammesso a fruire delle -agevolazioni accordate dal- i ’art. 10, comma 2°, del testo unico citato nel preceden
te articolo, nonché d ell’art, 6 del menzionato decreto Luogotenenziale del 10 agosto 1916,"' n. 1031.
A rt. 3. — L ’esenzione di imposta, e jsotraimposta con
cessa in base aU’art. 10 del testo unico, tanto per il caso di piroscafi acquistati a ll’estero quanto per quello di piroscafi costruiti nei cantieri' nazionalLnon si esten
de ai redditi derivanti dalla loro vendita.
Art. 4. — N elle domande previste dagli articoli pre
cedenti dovrà essere comprovato che l ’intera, proprietà del piroscafo appartiene a cittadini,, italiani e qualora trattasi di piroscafo appartenente a Società, che questa possegga i requisiti richiesti delirar*. 8 del menzionato decreto Luogotenenziale.
La prova del carattere di proprietà italiana del piro
scafo deve risultare da un estratto di matricola rilascia
to dalla capitaneria d ’inscrizione del piroscafo.
Il possesso dei requisiti fissati d all’art. 8 del suaccen
nato decreto, per le Società dovrà risultare da certificato del Ministero d ell’industria e ' commercio.
A lla domanda dovrà essere pure allegata, quando trat
tasi di piroscafo di nuova costruzione nello Stato, il cer
tificato comprovante l ’avvenuta inscrizione alla 1“ clas
se del Registro nazionale italiane.
In ogni caso nella domanda dovrà essere fatfa esplicita menzione d ell’obbligo assunto dal proprietario di man
tenere inscritto il piroscafo, se di .nuova costruzione per cinque anni nel Registro nazionale italiano, se acquista
to' invece a ll’estero, mentre già sia in esercizio,- per tre anni presso lo stesso Registro italiano oppure presso il Lloyd’s Register, la Britsh Corporation, il Bureau Ve- riias od altri registri di classifica da designare dal Mi
nistero per i trasporti.
■’ t. 5. — Alle domande dovrà essere sempre unito un certificato della capitaneria di porto d ’iscrizione del pi
roscafo, attestante che esso è destinato esclusivamente al trasporto di merci, ciò che dovrà pure risultare dal cer
7 ottobre 1917 — N. 2266 L’ECONOMISTA 731