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6.b Riduzione a matrice triangolare

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Academic year: 2021

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50 6. Riduzione a forma canonica

6.b Riduzione a matrice triangolare

6.10 Teorema. Sia V uno spazio vettoriale su K di dimensione finita e A : V → V un’applicazione lineare. Sono fatti equivalenti:

(i) esiste una base nella quale A si rappresenta con una matrice triangolare superiore,

(ii) il polinomio caratteristico di A si decompone in n fattori di primo grado;

esistono cio` e λ

1

, λ

2

, . . . , λ

n

∈ K tali che

p

A

(s) = (s − λ

1

) · · · (s − λ

n

),

Dimostrazione. (i) ⇒ (ii). Osserviamo che ogni matrice T triangolare superiore ha come au- tovalori gli elementi della diagonale λ

i

:= T

ii

, i = 1, . . . , n (lo si verifica facilmente, ad esempio utilizzando le formule di Laplace per il calcolo del determinante). In particolare T ha n au- tovalori λ

1

, λ

2

, . . . , λ

n

in K e il suo polinomio caratteristico ` e il prodotto di fattori di primo grado

p

T

(s) = (s − λ

1

) · · · (s − λ

n

).

Ora (i) implica che p

A

(s) = p

T

(s) per una matrice T triangolare superiore. Segue quindi (ii).

(ii) ⇒ (i) Procediamo per induzione sulla dimensione di V . Se dim V = 1 la tesi `e ovvia.

Supponiamo per induzione di avere dimostrato (ii) ⇒ (i) per tutti gli operatori lineari su spazi di dimensione (n − 1) e proviamolo per A : V → V quando dim V = n. Poich´e per ipotesi

p

A

(s) = (s − λ

1

) . . . (s − λ

n

),

λ

1

` e un autovalore per A. Esiste quindi un autovettore non nullo u

1

di A. Sia (v

2

, . . . , v

n

) una base di un supplementare V

1

di Span {u

1

}. Allora (u

1

, v

2

, . . . , v

n

) ` e una base di V e la matrice associata a A in questa base ` e

A =

a

11

a

12

a

13

. . . a

1n

0 B

, a

11

= λ

1

.

Pertanto p

A

(s) = (s −λ

1

) p

B

(s) e quindi p

B

(s) = (s −λ

2

) . . . (s −λ

n

) ` e prodotto di n −1 fattori di primo grado. Sia B : V

1

→ V

1

l’applicazione lineare rappresentata nella base (v

2

, . . . , v

n

) da B . Per l’ipotesi induttiva, esiste una base (u

2

, . . . , u

n

) di V

1

nella quale B si rappresenta con una matrice T triangolare superiore. Pertanto A si rappresenta nella base (u

1

, u

2

, . . . , u

n

) con una matrice della forma

A

=

a

11

c

12

c

13

. . . c

1n

0 T

, a

11

= λ

1

,

che, come T, ` e triangolare superiore. ⊓ ⊔

Se V `e euclideo o hermitiano, il Teorema 6.10 si precisa meglio.

6 novembre 2013 V ersione preliminare, M. Giaquinta, G. Modica

(2)

6. Riduzione a forma canonica 51

6.11 Teorema. Sia A : V → V un operatore lineare su uno spazio euclideo o hermitiano di dimensione n. Sono fatti equivalenti:

(i) esiste una base ortonormale nella quale A si rappresenta con una matrice triangolare superiore,

(ii) il polinomio caratteristico di A si decompone in n fattori di primo grado:

esistono cio` e λ

1

, λ

2

, . . . , λ

n

∈ K tali che

p

A

(s) = (s − λ

1

) · · · (s − λ

n

),

Dimostrazione. La dimostrazione ` e la stessa del Teorema 6.10. Basta osservare che nel passo (ii) ⇒ (i) della dimostrazione del Teorema 6.10 `e possibile scegliere u

1

con |u

1

| = 1 e come suo

supplementare V

1

= Span {u

1

}

. ⊓ ⊔

Il caso degli operatori A : V → V su uno spazio vettoriale V complesso `e pi` u semplice perch´e per il teorema fondamentale dell’algebra, vedi Esercizio 15.8 e Teorema 16.2, l’equazione caratteristica di una matrice n × n si fattorizza in fattori di primo grado. Pertanto

6.12 Corollario. Sia A : V → V un’applicazione lineare su uno spazio vettoriale V complesso di dimensione finita. Allora esiste una base di V nella quale A si rappresenta con una matrice triangolare superiore.

Inoltre,

6.13 Proposizione (Decomposizione di Schur). Sia A ∈ M

n,n

(C). Allora esiste S ∈ M

n,n

(C) tale che S

T

S = Id e T := S

−1

AS `e triangolare superiore.

Dimostrazione. Per il Teorema 6.11, esiste una base ortonormale (u

1

, u

2

, . . . , u

n

) di C

n

nella quale A ` e rappresentata da una matrice triangolare superiore T. Posto S := [u

1

| · · · |u

n

] si ha allora

T := S

−1

AS

Resta da provare che S ` e unitaria. Indichiamo con (e

1

, e

2

, . . . , e

n

) la base canonica di C

n

. Essendo la base canonica ortonormale. per ogni i, j = 1, . . . , n si ha (S

T

S )

ij

= (S

T

S e

j

) • e

i

= e

iT

S

T

S e

j

= (Se

j

) • (Se

i

) = u

j

• u

i

= δ

ij

. ⊓ ⊔

6.c Teorema di Cayley–Hamilton

6.14 Teorema (Cayley-Hamilton). Sia A ∈ M

n,n

C ) e sia p

A

(λ) il suo polinomio caratteristico. Allora p

A

(A) = 0.

6.15 Lemma. Siano A, B ∈ M

n,n

(C) matrici triangolari superiori e sia 1 ≤ j ≤ n. Se A ha le prime j − 1 colonne nulle e B

jj

= 0, allora AB ha le prime j colonne nulle.

Dimostrazione. Essendo A e B triangolari superiori, si ha A

hk

= B

hk

= 0 per ogni h > k.

Pertanto

(AB)

ij

=

n

X

k=1

A

i

k

B

k

j

= X

i≤k≤j

A

i

k

B

k

j

= X

i≤k<j

A

i

k

B

k

l

+ A

ij

B

j

j

= 0 + 0 = 0.

V ersione preliminare, M. Giaquinta, G. Modica 6 novembre 2013

(3)

52 6. Riduzione a forma canonica

Dimostrazione del Teorema 6.14. (i) Consideriamo prima il caso di una matrice triangolare superiore T. Siano λ

1

= T

11

, . . . , λ

n

= T

nn

gli autovalori di T e sia p

T

(λ) = Q

n

j=1

(λ − λ

j

) il polinomio caratteristico di T. Posto B

j

:= T − λ

j

Id, si ha (B

j

)

jj

= 0 e

p

T

(T) =

n

Y

j=1

(T − λ

j

Id) = B

1

B

2

· · · B

n

.

Ora B

1

ha la prima colonna nulla. Applicando induttivamente il Lemma 6.15, si ottiene che B

1

B

2

ha le prime due colonne nulle, B

1

B

2

B

3

ha le prime tre colonne nulle, ecc., e infine che p

T

(T) = B

1

B

2

· · · B

n

ha tutte le colonne nulle, cio` e p

T

(T) = 0.

(ii) Sia A ∈ M

n,n

(C). Segue dalla Proposizione 6.13 che A ` e simile ad una matrice triangolare superiore T: esiste cio` e S ∈ M

n,n

(C) tale che A = S

−1

TS . Pertanto p

A

(λ) = p

T

(λ) e quindi, tenendo conto dell’Esercizio 5.8 e di (i)

p

A

(A) = S

−1

p

A

(T)S = S

−1

p

T

(T)S = S

−1

0 S = 0.

6.16 Proposizione. Le matrici in M

n,n

(C) con autovalori distinti formano un sottoinsieme denso di M

n,n

(C).

Dimostrazione. Per ogni A = (A

ij

) ∈ M

n,n

(C), indichiamo con ||A||

2

la norma di A definita da

||A||

22

:= tr (A

T

A ) =

n

X

i,j=1

|A

ij

|

2

.

Sia A ∈ M

n,n

(C) e sia ǫ > 0. Dalla Proposizione 6.13 A = S

−1

TS con T triangolare superiore.

Siano λ

1

, λ

2

, . . . , λ

n

gli elementi della diagonale di T e siano µ

1

, µ

2

, . . . , µ

n

n numeri distinti fra loro tali che |µ

j

− λ

j

| < ǫ. La matrice T

ǫ

= (T

ǫ

)

ij

definita da

(T

ǫ

)

ij

=

 T

i

j

se i 6= j, µ

j

se i = j

`

e triangolare superiore, ha autovalori µ

1

, µ

2

, . . . , µ

n

tutti distinti e ||T−T

ǫ

||

2

≤ √

n ǫ. Pertanto la matrice A

ǫ

:= S

−1

T

ǫ

S ha autovalori µ

1

, µ

2

, . . . , µ

n

tutti distinti e

||A − A

ǫ

||

2

= ||S

−1

(T − T

ǫ

)S||

2

≤ ||S

−1

||

2

||T − T

ǫ

||

2

||S||

2

≤ Cǫ.

6 novembre 2013 V ersione preliminare, M. Giaquinta, G. Modica

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