Confindustria Genova Rubrica
1 Il Giornale del Piemonte e della Liguria (Il Giornale)
04/03/2021 CONFERMATO LO SCIOPERO DEL PORTO 2
1 Il Secolo XIX 04/03/2021 SCONTRO TERMINALISTI-CAMALLI IL PORTO VIRA VERSO LO
SCIOPERO (S.Gallotti)
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16 Il Secolo XIX 04/03/2021 ACCERCHIATI E DIVISI GLI OPERATORI ALLA RESA DEI CONTI
(S.Gal.)
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16 Il Secolo XIX 04/03/2021 DI LOTTA E GOVERNO COMUNQUE VADA, SARA' UNA VITTORIA
(S.Gal.)
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17 Il Secolo XIX 04/03/2021 TOTI A SORPRESA INCALZA I PADRONI E FRENA I SINDACATI (S.Gal.) 7
Porto e attività marittime Rubrica
16 Il Secolo XIX 04/03/2021 SONO SALTATI I PATTI LO SCONTRO ADESSO E' QUASI CERTO
(A.Qua.)
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17 Il Secolo XIX 04/03/2021 LA LINEA PRUDENTE INIZIA A LOGORARE ANCHE SIGNORINI (S.Gal.) 9
17 Il Secolo XIX 04/03/2021 OLTRE AL CAOS TRAFFICO ADESSO NUOVI TIMORI PER L'ATTIVITA'
IN PORTO (A.Qua.)
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Sommario Rassegna Stampa
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Giornal
Confermato lo sciopero del porto
Servizio a pagina 11
LA LETTERA SOSPETTA SUI CONTRIBUTI PER IL BILANCIO CULMV
Braccio di ferro in porto, confermato lo sciopero
I camalli non si fidano della parola dei terminalisti e chiedono un atto formale
In porto resta alta la tensione. E, a me- no di accordi dell'ultimo minuto, anche lo sciopero di domani. I terminalisti non rinunicano alla lettera inviata dal loro presidente Beppe Costa, i camalli non ac- cettano rassicuazioni verbali. Nel testo, consegnato al segretario generale dell'Au- torità di sistema portuale di Genova, Sa- vona e Vado, si diffida e si mette in mora l'Adsp per non avere vigilato sulle azioni della Culmv, comprese le richieste di ade- guamenti tariffari erogate dalle aziende alla Compagnia dal 2013 ad oggi, circa 8 milioni che sono pronti a chiedere indie- tro come risarcimento danni.
Ieri c'è stata una riunione in prefet- tura alla presenza del sindaco Marco Bucci e del presidente della Regione Giovanni Toti. Ma neppure le rassiura- zioni date davanti a testimoni «istituzio- nali» sono bastate ai sindacati. «Abbia- mo ribadito che la lettera non è ufficia- le, l'abbiamo consegnata a mano quan- do avremmo potuto inviarla con una Pec - spiega Beppe Costa, presidente dei terminalisti genovesi di Confindustria - . È una lettera non ufficiale all'Adsp, la confermiamo, ma nessuna azione con- seguente sarà attuata. Ribadiamo che sistema Genova e Compagnia unica so-
no da noi totalmente supportati e rite- nuti fondamentali». «Per ora non ci so- no elementi per revocare lo sciopero - ribatte Enrico Poggi, segretario della Filt Cgil -. Da parte degli industriali non abbiamo sentito una smentita for- male dei contenuti della lettera. Han- no solo ribadito che per loro è una let- tera informale, senza conseguenze».
L'ultimo tentativo sarà fatto questa mattina alle 10, al tavolo convocato dall'Autorità di Sistema Portuale che riunisce tutti i protagonisti del brac- cio di ferro. Se non si troverà la qua- dra, domani il porto di fermerà.
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IL SECOLO XIX
GENOVA. IERI FUMATA NERA, OGGI SECONDO ROUND
Scontro terminalisti-camalli Il porto vira verso lo sciopero
GALLOTTI / PAGINE 1G E 17
11 fronte del porto
Dopo la lettera degli industriali all'Authority, l'incontro dal prefetto Oggi il secondo round, ma sono stati già organizzati i picchetti
Genova, pece lontana fra terminalisti e Culmv
Si va verso lo sciopero
Simone Gallotti / GENOVA Per capire il grado di tensione generato in porto a Genova dalla lettera scritta da Confin- dustria contro l'Autorità por- tuale e i camalli, basterebbe raccontare un episodio dei tan- ti che è avvenuto ieri al "tavolo della pace" convocato dalla Prefettura, trasformatosi rapi- damente in un ring virtuale.
Durante l'arringa di difesa de- gli industriali, il presidente Giovanni Mondini condannan- do le ragioni dello sciopero proclamato dai sindacati, ha spiegato con orgoglio che no- nostante il periodo difficile del Paese e del settore portuale, non c'è stato un solo terminali- sta che abbia fatto ricorso alla cassa integrazione per i propri dipendenti.
Nemmeno il tempo di finire la frase che la Cgil ha ribattuto a muso duro al numero uno di Confindustria, elencando pun- tigliosamente tutte le verten- ze aperte con i terminalisti e raccontando il livello di scon- tro altissimo ormai raggiunto sulle banchine. Non è stato so- lo un gesto teatrale, ma è il se- gno che i pozzi sono avvelena- ti e la lettera rischia di allarga-
re il fronte: dalla gestione dei portuali dopo la fusione tra Psa e Sech allo scontro con il terminal San Giorgio.
«All'inizio sembrava più un processo ai padroni» racconta chi ha assistito, da parte sinda- cale, all'incontro convocato dalla prefettura. Persino il go- vernatore Giovanni Toti ha bacchettata gli industriali che hanno aperto una fase di con- flitto difficile da ricomporre, ma il tentativo è ancora in at- to. E lo dimostra la prima cre- pa sul fronte sindacale: Cisl e Uil ribadiscono lo sciopero, ma se arrivasse il disconosci- mento della lettera da parte de- gli industriali insieme a qual- che altro segno da portare in dote ai lavoratori, allora qual- che spiraglio potrebbe aprirsi.
Un tentativo esplicito è stato fatto anche durante il tavolo, ma al momento la distanza ri- mane abissale e la strategia di difesa di Confindustria non aiuta. Spiegare che la lettera non esiste ufficialmente è una mossa che indispettisce ulte- riormente i sindacati e persino l'Authority e la Regione. Ieri più volte i terminalisti hanno
provato a insistere sui punto, anche nelle conversazioni pri- vate: l'intento è non perdere la faccia e revocare lo sciopero con un'unica mossa, pagando il prezzo più basso possibile.
Impresa difficile che comun- que ieri non ha funzionato, an- zi. Mondini, che ha partecipa- to insieme alle "colombe" Bep- pe Costa e Roberto Spinelli al tavolo, avrebbe ribadito che quel documento è stato conse- gnato a mano, come mero ge- sto per informare i vertici dell'Authority dell'aria che si respira all'interno della sezio- ne terminalisti di Confidu- stria. Un tentativo di ridurre la portata di quella missiva, ma labreccia non è stata aperta.
E poi cominciano ad arriva- re voci incontrollabili sull'ori- gine della lettera. Perché più fonti confermano che la data di creazione risale al periodo intorno alla conferma al secon- do mandato di Paolo Emilio Si- gnorini, una coincidenza tem- porale che ormai sono in tanti a non ritenere casuale. Come sia arrivata sottotraccia sino a febbraio è più difficile da rico- struire, soprattutto perché il documento è uscito quando co-
minciava a prendere forma il dialogo sul rinnovo della tarif- fa tra terminalisti e camalli.
Così se i sindacati si gioche- ranno tutta la partita nell'in- contro di oggi, gli operatori pri- vati del porto invece rischiano comunque una frattura difficil- mente sanabile: i terminal fan- no a gara a tirarsi colpi bassi e a scaricare la colpa di una lette- ra troppo feroce persino per lo- ro, sulla fazione nemica. Così le squadre si sono divise e ora sono tre: Psa (che adesso con- trolla il principale terminal di Genova e il Sech a Sampierda- rena) da una parte, i falchi e in- fine le colombe. Tutti contro tutti. Quando sarà superata questa emergenza «arriverà la resa dei conti» confessa un ope- ratore.
Oggi ci sarà un secondo round per ottenere la pace: si siederanno al tavolo ristretto sindacato, Authority e Confin- dustria. Lo ha chiesto laPrefet- ta Carmen Perrotta che avreb- be provato a trovare una sinte- si per evitare lo sciopero. Ma al Secolo XIX risulta che la mac- china organizzativa si sia già mossa. Sulle chat di lavoratori e sindacati ieri girava un mes-
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IL SECOLO XIX
saggio con le specifiche per la manifestazione di domani: «I rappresentanti di Confindu- stria non hanno dato risposte soddisfacenti alla discussione e non hanno smentito la lette- ra dei giorni scorsi, a oggi si conferma lo sciopero di vener- dì 5 marzo, per 24 ore». Seguo- no istruzioni: «Durante lo scio- pero saranno svolti due presi- di, il primo a Ponte Etiopia dal- le ore 5.45 alle ore 8.30, poi il secondo sotto la sede di Con- findustria in piazza Brignole, angolo via S. Vincenzo dalle 9.30 alle ore 12». Picchetti ai varchi e un po' di assedio sotto Confindustria. Ma è ben speci- ficato "ad oggi", come se una porta fosse ancora aperta per
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i soci della Culmv, di cui 930 operativi nei terminai e 53 nell'amministrazione
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gli avviamenti
al lavoro della Culmv nel corso ciel 2019
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G.7
il passivo, in milioni di euro: nel 2019 ha pesato una sentenza da cinque milioni
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Gli imprenditori non disconoscono il documento
e il conflitto si allarga
Una manifestazione della Culmv. Sullo sfondo, la sede dell'Autorità portuale di Genova
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IL SECOLO XIX 16
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I TERMINALISTI
Accerchiati e divisi Gli operatori
alla resa dei conti
a sindrome da accer- chiamento c'è. In fon- do anche dall'incon- tro di ieri era difficile uscirne senza le ossa rotte.
Persino il governatore Toti ha messo in riga i confindustria- li. Ma gli operatori hanno con- tinuato a sostenere la tesi che Beppe Costa, presidente dei terminalisti genovesi, sintetiz- za bene: «Abbiamo ribadito che la lettera non è ufficiale, l'abbiamo consegnata a mano quando avremmo potuto in- viarla con una Pec. E una lette- ra non ufficiale all'Autorità di sistema portuale, la confer- miamo, ma nessuna azione conseguente sarà attuata. Ri- badiamo che il sistema Geno- va e la Compagnia unica sono da noi totalmente supportati e ritenuti fondamentali». Ai sindacati non basta e il timore oggi è comunque qualcosa sul piatto si dovrà lasciare: se arri- va lo sciopero, Confindustria perde. Se fa concessioni come chiedono i sindacati, paga un
Beppe Costa
prezzo alto. Se disconosce la lettera va in frantumi il preca- rissimo equilibrio interno.
Ora le fazioni sono tre, perchè sia i falchi che le colombe han- no puntato il dito contro Psa, il gruppo che controlla i termi- nal di Ponente a Genova e il Sech. Da lì è partita la lettera e ieri le chat di diversi operatori delle due fazioni facevano in- tendere bene come una volta conclusa questa fase turbolen- ta, si potrebbe arrivare alla re- sa dei conti. Un altro incendio che Beppe Costa dovrà dinuo- vo cercare di spegnere. —
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Foglio
IL SECOLO XIX 16
I SINDACATI
Di lotta e governo Comunque vada, sarà una vittoria
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Confindustria non ha dato ri- sposte soddisfa- centi e venerdì ci sarà lo scio- pero». Enrico Ascheri e Enrico Poggi della Cgil vanno giù du- ri e usano gli stessi toni utiliz- zati ieri all'incontro. Il sinda- cato ha ottenuto la solidarietà della Fiom e non ha intenzio- ne di cedere nemmeno un mil- limetro. Più morbida la posi- zione di Cisl che sottolinea la possibilità dello sciopero, ma tengono diverse porte aperte:
«Non c'è stato il passo indie- tro che ci auspicavamo da Confindustria, ringraziamo il prefetto, Toti e il sindaco Buc- ci per la mediazione, ma al momento la situazione è di stallo - spiega Mauro Scogna- millo, segretario generale Fit Cisl Liguria - Prima dell'incon- tro avevamo un certo ottimi- smo: speravamo si potesse tro- vare una soluzione. Al termi- ne l'ottimismo non è più quel- lo auspicato. Aspettiamo il
Una manifestazione
prossimo incontro prima prendere una decisione defi- nitiva. Vedremo come Confin- dustria si atteggerà al tavolo, comunque visti i tempi stretti siamo possibilisti ma non trop- po ottimisti. Se lo sciopero re- sterà in essere ci impegnere- mo per garantire la massima vivibilità della città ed evitare ulteriori danni ai cittadini».
La Uil ragiona: «Chiediamo il disconoscimento della lettera e la normalizzazione delle re- lazioni sindacali - spiega Ro- berto Gulli - Altrimenti sarà inevitabile lo sciopero». —
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04-03-2021
IL SECOLO XIX 17
REGIONE E COMUNE
Toti a sorpresa incalza i padroni e frena i sindacati
I o aveva già fatto s ape- re informalmente nei giorni scorsi, ma sentir-
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lo in chiaro fa sempre un certo effetto: «Ho detto a Confindustria che in questo momento essere classe diri- gente e avere responsabilità so- ciale d'impresa significa tene- re conto del fatto che siamo in mezzo a una pandemia, che il clima nel Paese è teso, che ab- biamo progetti ambiziosi per il- porto e che gli occhi del gover- no sono sullo scalo, basti pen- sare alla diga - spiega al Secolo XIX il presidente della Regione Giovanni Toti - La storia del porto di Genova è anche la sto- ria della compagnia: dobbia- mo rimediare agli errori, ma se si pensa di farlo scassando a martellate invece che con pa- zienzae cesello, nonvabene».E però adesso il governatore prova a far cadere lo sciopero di domani: «Ho anche detto ai sindacati che uno sciopero sa- rebbe tanto e più ingiustificato della lettera: il fallo di reazio-
Giovanni Toti
ne è più grave del fallo in pri- mo istanza». Ilrichiamo è apo- sizioni ragionevoli: «Voglio es- sere certo che il sindacato ri- nunci allo sciopero: è un atto di irresponsabilità, passereb- bero dalla parte del torto, men- tre sino a questo momento so- no stati equilibrati. Nei mo- menti complicati non si può es- sere classe dirigente solo per mettersi le mostrine sulle spal- le». Anche il sindaco di Geno- va Marco Bucci ha provato a su- perare il contrasto: «Guardia- mo avanti» avrebbe ribadito.
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Foglio
IL SECOLO XIX 16
I CAMALLI
Sono saltati i patti Lo scontro adesso è quasi certo
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ur non essendo desti- nataria della lettera dei terminalisti, la Compagnia Unica ne ne ha digerito male il conte- nuto, essendone l'oggetto dalla prima all'ultima riga.Dal punto di vista dei camal- li, il sistema su cui bene o ma- le dal 2013 si reggeva il patto di reciproco interesse tra loro e gli industriali è stato messo in discussione, e questo ha re- so rovente l'atmosfera a San Benigno, quartier generale della Culmv, già alle prese con un difficile percorso di ri- sanamento finanziario, strut- turato tre anni fa e approvato dall'assemblea degli oltre 1000 soci a gennaio 2021. La marcia indietro, se possibile, rischia di aver peggiorato le cose: dire che formalmente la lettera non esiste, che è sta- to un incidente di percorso - si dice sia il ragionamento del console Antonio Benvenuti - risulta inaccettabile sia per i lavoratori che per i delegati
Antonio Benvenuti della Compagnia.
La lettera esiste, non si può negare, e pare che il console bocci anche la visione secon- do cui la missiva non è contro i camalli ma contro l'Autorità di sistema portuale (in effet- ti, gli unici due destinatari so- no il presidente Paolo Emilio Signorini e il segretario gene- rale Marco Sanguineri).
Il tema al contrario riguar- da proprio la Culmv, quindi l'azione dei terminalisti è da intendersi, dice chi ha sentito il console, diretta ai camalli.
A. QUA.
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04-03-2021
IL SECOLO XIX 17
L'AUTHORITY PORTUALE
La linea prudente inizia a logorare anche Signorini
a via della prudenza è il tratto distintivo di Paolo Signorini che ne- gli anni passati ai verti- ci dell'amministrazione roma- na ne ha viste di tutti i colori e forse peggiori. Il silenzio è la conseguenza di questa strate- gia. Il presidente ha scelto di staccare completamente an- che e soprattutto con i termina- listi. Un muro. Segno che il col- po ricevuto da Confidustria è stato anche e soprattutto per- sonale. La lettera è indirizzata a lui. La minaccia della messa in mora e la richiesta di restitu- zione degli 8 milioni di euro, è diretta al presidente. Anche ie- ri Signorini nell'incontro è sta- to piuttosto guardingo e ha provato a gettare acqua sul fuoco. E però ora questo atteg- giamento che aveva permesso al numero uno dello scalo di ot- tenere il sostegno unanime di sindacati, camalli e politica, adesso rischia di diventare un boomerang: «Così viene perce- pito come passivo: è certamen-
Paolo Signorini
te vittima, ma c'è un limite»
racconta un anonimo sindaca- lista. Tradotto: «Noi siamo in guerra anche per lui, non vo- gliamo però combatterla da so- li». La ferita inferta a Signorini è però profonda: l'Authority ha sempre considerato il lavo- ro di questo primo mandato utile per comporre il puzzle di tutte le categorie. E il ruolo di facilitatore su alcune contro- versie e operazioni epocali per lo scalo, non è bastato al presi- dente per evitare di essere tra- scinato nella guerra continua tralebanchine.—
SI. GAL.
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Foglio
IL SECOLO XIX 17
GLI SPEDIZIONIERI
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Oltre al caos traffico adesso nuovi timori per l'attività in porto
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li spedizionieri rap- presentano l'utenza portuale per eccel- lenza, il punto di in- contro tra il mondo del porto e quello produttivo. Una catego- ria che a Genova impiega tra di- retti e indotto 7000 persone, la presenza più massiccia in un porto italiano. La questione ca- malli, come è ovvio, è stata di- scussa all'interno dell'associa- zione di categoria, la Spedipor- to (nella foto, il direttore gene- rale, Giampaolo Botta). Nessu- na posizione ufficiale è stata presa, ma sentendo diversi operatori si capisce che il con- flitto in porto, se si dovesse pro- lungare per tanto tempo, di- venterebbe un ostacolo in una situazione già complicata: sul- la Liguria - si spiega nella cate- goria - in questo momento pe- sa la questione infrastrutture, con i cantieri e le code che ren- dono un'incognita i tempi per raggiungere i tre scali della re- gione. In un contesto economi- co già molto indebolito dal co-Giampaolo Botta
ronavirus, il conflitto interno al porto non è esattamente la cosa migliore che poteva capi- tare. La storia recente ha inse- gnato che una crisi momenta- nea può essere facilmente di- gerita, ma se il problema diven- ta cronico, il grande timore è che si ritorno a percepire Geno- va come "il porto degli sciope- ri", quello degli anni Settanta e Ottanta, all'interno del quale era perenne il conflitto tra l'en- te di gestione e i portuali. Un'e- tichetta che lo scalo ha faticato non poco a togliersi di dosso nei decenni successivi. —
A. QUA.
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