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Academic year: 2022

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Testo completo

(1)

Si parla di noi Rubrica

10 La Sesia 13/11/2020 EXPORT, NUMERI FORTEMENTE NEGATIVI 2

9 Notizia Oggi Borgosesia 12/11/2020 EXPORT IN PROVINCIA, BOOM DEI FARMACI 3

16 Il Monferrato 13/11/2020 UN EXPORT IN FRENATA DOPO IL "LOCKDOWN" 4

Economia locale Rubrica

31 La Stampa - Ed. Novara 13/11/2020 ADDIO A UGO PAFFONI GRANDE IMPRENDITORE E PATRON DEL BASKET

5

39 La Stampa - Ed. Novara 13/11/2020 "GRANDE INDUSTRIALE DI POCHE PAROLE MA TANTA SOSTANZA" 7 39 La Stampa - Ed. Novara 13/11/2020 MORTO LUIGI GUIDETTI INDUSTRIALE STORICO DELLA

RUBINETTERIA CUSIANA

8

16 Corriere Valsesiano 13/11/2020 "PROFESSIONE&PASSIONE: UN CONNUBIO POSSIBILE" 9 1 La Repubblica - Ed. Torino 13/11/2020 RECORD DI "CIG" COVID CROLLANO LE ASSUNZIONI (M.Sciullo) 10

Economia nazionale Rubrica

1 Il Sole 24 Ore 13/11/2020 NELLA MANOVRA SPAZIO A INCENTIVI E ASSUNZIONI

(G.Trovati/M.Rogari)

13

10 Il Sole 24 Ore 13/11/2020 DALL'ACCIAIO ALL'AGROALIMENTARE SI PUNTA SULLA TREGUA DEI

DAZI (G.Pelosi)

15

1 Il Sole 24 Ore 13/11/2020 BANCHE, PRESTITI GARANTITI A RISCHIO DALLA BCE L'ALLARME

CREDIT CRUNCH (L.Serafini)

16

3 Il Sole 24 Ore 13/11/2020 CREDIT CRUNCH, TIMORI ANCHE IN EUROPA LAGARDE:

INTERVERREMO (I.Bufacchi)

18

29 La Repubblica 13/11/2020 LA NORMA SALVA-MPS UNA DOTE DI TRE MILIARDI PER CHI

COMPRA LA BANCA (A.Greco)

19

1 Primo Piano Banche 13/11/2020 SCENARIO BANCHE E RISPARMIO GESTITO 20

Prime pagine Rubrica

1 Il Sole 24 Ore 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 22

1 Corriere della Sera 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 23

1 La Repubblica 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 24

1 La Stampa 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 25

1 Il Giornale 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 26

1 Il Fatto Quotidiano 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 27

1 Corriere di Torino (Corriere della Sera) 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 28

1 La Repubblica - Ed. Torino 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 29

31 La Stampa - Ed. Torino 13/11/2020 PRIMA PAGINA DI VENERDI' 13 NOVEMBRE 2020 30

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

(2)

1

Data Pagina Foglio

13-11-2020

LA SESIA 10

Flessione per tutti i comparti. Tessile e abbigliamento - 54,6%

Export, numeri fortemente negativi

Il secondo trimestre del 2020 per le province di Vercelli e Novara, analizzato nel suo complesso dal report di Con- findustria, curato da Fonda- zione Edison, è stato condi- zionato dalle misure di re- strizione adottate dal governo per arginare il dilagare della pandemia. Nel Vercellese si riscontra una forte diminu- zione dell'export di rubinet- teria e valvolame (-33,3%) e di tessile-abbigliamento (- 54,6%).

I dati sono sono fortemente negativi poiché risentono, ol- tre che dell'introduzione delle misure restrittive, anche del- la situazione internazionale e della frenata subita dal commercio mondiale.

Nel secondo trimestre del 2020 le esportazioni com- plessive delle province di No- vara e Vercelli sono diminuite nel loro insieme del 26,1%, quelle nazionali del 27, 8%, accentuando l'andamento negativo già registrato nel primo trimestre.

I dati congiunti delle due province Le sole esportazioni mani- fatturiere delle province di Novara e Vercelli, risultate pari a 3,3 miliardi di euro nel primo semestre 2020, hanno registrato un calo ten- denziale pari a -15,8%. La flessione ha interessato tutti i comparti, con le sole ecce- zioni degli articoli farmaceu- tici che, al contrario, hanno registrato una forte crescita.

in conseguenza dell'emer- genza sanitaria in atto (+53,9%), dei prodotti ali- mentari, bevande e tabacco e del legno, carta e stampa.

Quanto agli altri settori, in ordine decrescente, i mezzi di trasporto sono calati del - 56,7%; seguono i prodotti petroliferi raffinati, l'aggre- gato "prodotti tessili, abbi-

gliamento, pelli e accessori", gli articoli In gomma e mate- rie plastiche, i computer e prodotti ottici e, in minor mi- sura, tutti gli altri settori.

Per quanto riguarda la ri- partizione geografica dell'ex- port, nel primo semestre 2020 si osserva un calo delle vendite sia verso l'Unione europea sia verso i Paesi ex- tra-Ue. Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel primo semestre del 2020 l'elemento più evidente è la contrazione dell'export manifatturiero delle due province verso tutti i principali Paesi di destina- zione, con la sola eccezione della Polonia e dei Paesi Bas- si. Contrazioni a due cifre si registrano verso Regno Uni- to, Spagna, Svizzera, Cina, Stati Uniti e Francia. Ger- mania, Francia, Stati Uniti e Svizzera si confermano i pri- mi 4 Paesi di destinazione dell'export manifatturiero provinciale, verso i quali si dirige il 45,4% delle esporta- zioni delle due province. Nel complesso, l'export verso questi 4 Paesi si è ridotto del -12,1% rispetto al primo se- mestre del 2019.

Sul fronte delle importa- zioni manifatturiere, anche nel primo semestre del 2020 si registra un calo da tutti i principali mercati di approv- vigionamento, fatta eccezione per la Cina, dalla quale le due province di Novara e Ver- celli registrano un incremen- to delle importazioni pari al +46,2%, e del Giappone. Da tutti gli altri principali Paesi di provenienza dell'import manifatturiero si osserva in- vece un calo, più sostenuto per Tunisia (-35,5%á), Stati Uniti, Francia, Paesi Bassi e Germania. I principali mer- cati di approvvigionamento delle due province si confer- mano, nell'ordine, Germania, Cina, Francia, Stati Uniti:

da questi soli 4 Paesi provie- ne il 57,2% dell'import ma- nifatturiero delle province di Novara e Vercelli, risultato in calo del -14,3% rispetto al primo semestre del 2019.

L'export vercellese Nel secondo trimestre 2020 le esportazioni di macchine di impiego generale (rubinet- teria-valvolame) della pro- vincia di Vercelli sono calate del 33, 3%. Il dato semestrale evidenzia un calo del 20,1%

a livello provinciale e un calo del 19,1% a livello nazionale.

Nel primo semestre del 2020 l'export vercellese di- minuisce verso tutti i princi- pali Paesi dì destinazione di rubinetteria e valvolame, fat- ta eccezione per la Germania, che registra una crescita pari al 14,4%. Notevoli flessione verso l'Ungheria (-41,8%), la Spagna (-39,5%), la Francia, il Regno Unito, l'Austria.

Germania, Francia e Spagna si confermano i principali mercati di sbocco dell'export settoriale provinciale: i tre Paesi considerati hanno as- sorbito nel primo semestre 2020 il 40,9% dell'export, in flessione del 15,4% rispetto al primo semestre 2019. Le esportazioni di prodotti tessili e dell'abbigliamento della provincia di Vercelli sono ca- late, da aprile a giugno, del 54,6%. Quanto ai principali mercati di sbocco, nel primo semestre del 2020 si registra una contrazione dell'export verso tutti i primi 10 Paesi di destinazione delle esporta- zioni vercellesi di tessile-ab- bigliamento. Molto sostenuta è la flessione dell'export verso Hong-Kong (-61,9%) e Regno Unito (-51,1%ö), ma anche verso Francia, Stati Uniti, Giappone, Svizzera, Corea del Sud, Russia, Cina e Ger-

mania.

M.M.

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Bisettimanale

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1

Data Pagina Foglio

12-11-2020

Notizia Oggi 9

Ecco come il lockdown ha strozzato le vendite all'estero delle aziende locali

Export in provincia, boom dei farmaci

BORGOSESIA

(ces) Le imprese che esportano frenate dal lockdown. Tranne le aziende che producono farmaci, e poche altre tipologie. Tra Valsesia, Vercellese e Novarese, «il secondo tri- mestre del 2020 è stato condizionato, ancor più pesantemente del primo, dalle misure di loc- kdown adottate dal governo per arginare il di- lagare della pandemia di Covid-19». Lo riporta lòa consueta analisi trimestrale di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, molto preoccipata della situazione.

«Introdotte 1'8 marzo, questa misure sono in- fatti rimaste in essere fino al 4 maggio, per essere poi gradualmente e infine completamente ri- mosse il 18 maggio. Le performance sono per- tanto fortemente negative risentendo, oltre che dell'introduzione delle misure restrittive, anche della situazione internazionale e della frenata subita dal commercio mondiale» si legge sul rapporto.

Export complessivo

Nel secondo trimestre del 2020 le esportazioni complessive delle province di Novara e Vercelli sono diminuite nel loro insieme del -26 per cento, quelle nazionali del -27,8 per cento. Conside- rando le sole esportazioni manifatturiere delle province di Novara e Vercelli, risultate pari a 3,3 miliardi di euro nel primo semestre 2020, esse hanno registrato un calo tendenziale pari al -15,8%. La flessione ha interessato tutti i com- parti, con le sole eccezioni degli articoli far- maceutici che, al contrario, hanno registrato una forte crescita in conseguenza dell'emergenza sa- nitaria in atto (+53,9 per cento). A questi si aggiunge il trend positivo dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,7%) e del legno, carta e stampa (+4,3%).

Disastro autotrasporti

Quanto agli altri settori, in ordine di per- formance decrescente, i mezzi di trasporto sono calati del -56,7 per cento; i prodotti petroliferi

raffinati del -47,5 per cento. L'aggregato "prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori" flette del -30,8 per cento.

Calo dentro e fuori Paesi Ue

Per quanto riguarda la ripartizione geografica dell'export, nel primo semestre 2020 si osserva un calo delle vendite sia verso l'Unione europea, sia verso i Paesi extra-Ue, nella misura del -11,5 e del -21 per cento rispettivamente.

Crescono solo Polonia e Paesi Bassi

Quanto ai singoli mercati di sbocco, nel primo semestre del 2020 l'elemento più evidente è la contrazione dell'export manifatturiero delle due province verso tutti í principali Paesi di de- stinazione, con la sola eccezione della Polonia (+3,9 per cento), che riduce notevolmente il ritmo di crescita rispetto al primo trimestre, e dei Paesi Bassi (+2,4 per cento).

Boom cinese sul importa

Sul fronte delle importazioni manifatturiere, come già osservato nel primo trimestre, anche nel primo semestre del 2020 si registra un calo dell'import da tutti i principali mercati di ap- provvigionamento, fatta eccezione per la Cina, dalla quale le due province cli Novara e Vercelli registrano un incremento delle importazioni pari al +46,2 per cento, e il Giappone che registra una crescita del +3 per cento.

Da tutti gli altri principali Paesi di provenienza dell'import manifatturiero si osserva invece un calo, più sostenuto perTunisia (-35,5%), Stati Uniti (-29%), Francia (-24,7%), Paesi Bassi (-23,8%) e Germania(-22,5%); più contenuto, ma comunque rilevante, per Spagna (-16,6%), Regno Unito (-16,5%) e Belgio (-7,9%) .Iprincipali mer- cati di approvvigionamento delle due province si confermano, nell'ordine, Germania, Cina, Fran- cia, Stati Uniti: da questi soli 4 Paesi proviene il 57,2% dell'import manifatturiero delle province di Novara e Vercell.

Solo le azien- de che pro- ducono far- maci hanno registrato un vero boom delle espor- tazioni nelle prima parte del 2020

lüpescato un cadavere nel canale Mora Chemmne in lutto per Maria Rosa parola ~.

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Bisettimanale

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1

Data Pagina Foglio

13-11-2020

Il Monferrato 16

Indagine I report sul tessuto economico delle province Vercelli e Novara

Un export in frenata dopo il "lockdown"

VERCELLI-NOVARA

o Che il secondo trimestre del 2020 sia stato uno dei più pe- santi per le esportazioni, è ormai un dato storico.

Le performance sono state for- temente negative risentendo, oltre che dell'introduzione delle misure restrittive del lockdown, anche della situazione interna- zionale e della frenata subita dal commercio mondiale. Contiene però alcuni spunti interessanti di analisi la periodica ricerca dif- fusa nei giorni scorsi da Confin- dustria Novara Vercelli Valsesia e Fondazione Edison sull'anda- mento dell'export nelle province di Vercelli e Novara.

Sul piano percentuale, nel secon- do trimestre dei 2020 le esporta- zioni complessive delle province di Novara e Vercelli sono dimi- nuite del 26,1 per cento (-27,8 per cento a livello nazionale), quelle manifatturiere sono state pari a 3,3 miliardi di euro nel primo semestre e hanno registrato un calo tendenziale de115,8 per cen- to. Una diminuzione che non ha però interessato tutti i compar- ti. Scontato il crollo per i mezzi di trasporto (-56,7 per cento) o quello dei prodotti petroliferi raffinati (-47,5), come quello dei

"prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori" (-30,8).

Gomma e materie plastiche La chiusura delle attività ha pesato sugli articoli in gomma e materie plastiche (-22,8), su computer e prodotti ottici (-22,4), macchinari e apparecchi (-16,4), prodotti chimici (-15,7).

C'è però chi ha fatto i conti con notevole balzo positivo, a par- tire dagli articoli farmaceutici che hanno registrato un più 53,9 per cento. Buone anche le performance per alimentari,

Export }na flessione pesante registrata nei mesi dopo il lockdown bevande e tabacco (+6,7), legno,

carta e stampa (+4,3).

I mercati finali? Nel primo se- mestre c'è stato un forte calo verso l'Unione europea e quelli extra-Ue a 27 pari -11,5 per cen- to e -21. Le esportazioni di ma- nufatti dirette verso i 27 Paesi Ue, pari a 1,9 miliardi di euro, hanno rappresentato i157,9 per cento dell'export di Novara e Vercelli considerate insieme, mentre quelle verso i mercati extra-Ue, pari a 1,4 miliardi di euro, equivalgono al 42,1 per cento dell'export manifatturiero.

E veniamo ai singoli mercati di sbocco, tutti in calo a eccezione di Polonia (+3,9 per cento) e Pae- si Bassi (+2,4). Contrazioni a due cifre verso Regno Unito (-24,2 per cento), Spagna (-20,5), Svizzera (-19,9), Cina (-19,6), Stati Uniti (-16,1) e Francia (-10,3). Contra- zione minore per l'export verso la Germania (-7,5), di un solo -0,5 per cento verso il Belgio.

Tra Europa e USA

Germania, Francia, Stati Uniti e Svizzera si confermano i primi quattro Paesi verso i quali si di- rige i145,4 per cento delle espor-

tazioni delle due province. Nel complesso, l'export verso queste nazioni si è ridotto del -12,1 per cento rispetto al primo semestre del 2019» si legge su una nota di Confindustria e Fondazione Edison.

Rispetto all'export novarese di rubinetteria-valvolame, Germa- nia, Francia, Stati Uniti e Regno Unito si confermano i principali mercati di sbocco. La Svizzera si conferma H principale merca- to di sbocco della provincia di Novara per i prodotti tessili e dell'abbigliamento. Per Vercel- li, Germania, Francia e Spagna sono i mercati di riferimento maggiori che hanno assorbito H 40,9 dell'export, in flessione del -15,4% rispetto al primo seme- stre 2019. Per le industrie tessili e dell'abbigliamento è la Svizzera H sbocco della provincia di Nova- ra, mentre Vercelli ha fatto i conti con un po' di rivoluzioni: la Cina da quinto Paese di destinazione diventa il secondo, la Francia da seconda diventa terza, H Regno Unito diventa il quinto, il Giappo- ne è il settimo, Russia e Svizzera scendono al nono e decimo posto.

Enrico Sonetti

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Bisettimanale

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Data Pagina Foglio

13-11-2020 31+39

PLUS LUS

LA STAMPA NOVARA-VCO

STAMPA STAMPA SP+

POGNO

DAVIDE BORETTI

Addio a Ugo Paffoni grande imprenditore

e patron del basket

P. 39

LA STORIA

DAVIDE BORETTI POGNO

elle vie di Omegna e del Cusio da giorni sono comparse le scritte «conquista il tuo sogno» su manifesti rosso- verdi. Sono rivolte ai giovanis- simi per avvicinarsi al mondo del basket. Ugo Paffoni, morto nella tarda serata di mercoledì a 75 anni nella sua casa di Pra- tolungo, un sogno ha saputo regalarlo a se stesso e a tutto un territorio. Un sogno lungo 14 anni nel mondo della palla- canestro che con la Fulgor Omegna mai prima di lui ave- va toccato certe vette a queste latitudini.

Un sogno personale ben più lungo se si considera la scalata fatta da imprenditore con la sua azienda. Quella rubinette- ria fondata dal padre Roberto nel 1953 e che con dedizione e costanza è riuscito a portare ai vertici mondiali: tra le prime in Italia per export in cinquan- ta Paesi in tutto il mondo con un fatturato di 70 milioni di eu- ro nel 2019. Oggi lavorano duecento dipendenti nello sta- bilimento che ha voluto sem- pre mantenere a Pogno, dove tutto è partito per confermare le radici salde con il territorio.

E proprio nel piazzale della dit- ta domani alle 10 sarà celebra-

«Gli intitoleremo il nuovo

palazzetto dello sport di Gravellona Toce»

Ugo Paffoni aveva 75 anni. Per 14 anni è stato al vertici della Fulgor Omegna. Domani mattina il funerale nei piazzale della fabbrica

Addio all'imprenditore che sapeva sognare Dall'azienda di Pogno ai successi nel basket

to il funerale. Prima sarà fatta una piccola cerimonia alle 8,30 a Bagnella nel posteggio del palasport dove si allena la squadra.

Per tutti a Omegna come in ufficio o in fabbrica era sempli- cemente il «Signor Ugo». Di- screto, ma sempre presente: al lavoro anche nei mesi scorsi fi- no a che le forze glielo hanno permesso. «Era un imprendito- re di successo ma non lo face- va mai pesare - racconta Wal- ter Marchesa Grandi, suo brac- cio destro sia in azienda che poi nella Fulgor -. Era umile, at- taccato alle sue radici e capace di emozionarsi come perla pri- ma presentazione della squa- dra sul palco di San Vito». Una dote su tutte: «La capacità di trovare la parola giusta al mo- mento giusto. Anche nei mo- menti difficili, sia nello sport che nel lavoro, trovava parole per dare forza».

L'inizio nel 2007

Paffoni si era avvicinato alla Fulgor nel 2007 trascinato dal ds Michele Burlotto. «Per capi- re cosa è stato il signor Ugo ba- sta vedere gli attestati di stima che arrivano da tutti coloro che lo hanno conosciuto», si li- mita a dire Burlotto, troppo scosso ed emozionato. Paffoni è stato prima sponsor e poi in prima persona presidente vin- cendo tre Coppe Italia di serie B e portando Omegna in A2.

Un anno e mezzo fa aveva la-

sciato la carica, ma era rimasto l'imprenditore di riferimento del club. Anzi, con un atto di coraggio - in pieno Covid - nei mesi scorsi, prima della malat- tia che se lo è portato via in po- co tempo, aveva rinnovato il suo impegno. Con lui al co- mando Omegna è arrivata a sfi- dare (e battere) realtà come Fi- renze, Torino, Napoli, Trento e Venezia. «Ci ha permesso di vivere annate inimmaginabili prima e irripetibili in futuro - racconta Egidio Motetta, suo vice e sempre al suo fianco -.

Era scattata dentro di lui una passione difficile da spiegare.

Non potrò mai dimenticare la prima Coppa Italia di A Dilet- tanti vinta nel 2012 a Castel- lanza: per tutti noi è stato co- me toccare il cielo con un di- to». «Era una persona che con la sua bontà d'animo sapeva conquistare tutti», racconta Marco Padulazzi, imprendito- re alberghiero che nei 2018 lo ha succeduto alla presidenza e che per anni è stato «il suo mi- nistro degli Esteri - come mi piace definirmi - il suo consi- gliere». «Mi ha rassicurato quando ho preso questo ruolo così insolito per un parroco - spiega l'attuale presidente don Angelo Nigro -. Speriamo nel suo ricordo di portare avan- ti i valori del club ed inseguire i suoi sogni sportivi».

Il marchio della sua azienda era anche sulle maglie del cal-

cio e volley di Omegna. Nelba- sket il suo essere presidente era molto lontano dallo stereo- tipo dell'uomo solo al coman- do: zero sparate o proclami.

«Non sprecava parole, ma quelle che usava erano incisi- ve - racconta Marcello Ghizzi- nardi, il tecnico a cui si è legato per più tempo - . Il mio inizio a Omegna non è stato facilissi- mo, la squadra faticava ma lui mi ha regalato fiducia e calo- re». I due erano accomunati dal tifo per la Juve. «E così do- po il successo in Coppa Italia di Jesi ci siamo regalati una tra- sferta insieme allo stadio», ri- corda sorridendo Ghizzinardi.

L'obiettivo serie A2

«Era amato da tutti, viveva il territorio con passione - rac- conta Marco Arrigoni, suo ulti- mo capitano -. Sono onorato di avergli passato l'ultima Cop- pa Italia da alzare al cielo nel 2019 a Porto San Giorgio, pec- cato non avergli regalato an- che la serie A2». Era quello il suo grande sogno e ci avrebbe riprovato quest'anno.

Ci avrebbe riprovato - spera- va - in quel palasport di Gravel- lona Toce in via di completa- mento che ora la società vor- rebbe intitolargli. Tra le idee quella di realizzare in suo no- me un campo da basket per bambini al Forum di Omegna.

«Vogliamo dedicare qualcosa di indelebile a una persona che ha regalato un sogno inde- lebile», chiosa Motetta.

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Quotidiano

(6)

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Data Pagina Foglio

13-11-2020 31+39

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Sopra Ugo Paffoni mostra ai tifosi della Fulgor Omegna la Coppa Italia di serie B vinta nel 2019. A destra col vice Egidio Motetta, l'ex coach Marcello Ghizzinardi e il ds Michele Burlotto, sotto la consegna della cittadinanza onoraria di Omegna.

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Quotidiano

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Data Pagina Foglio

13-11-2020 LA STAMPA 39

NOVARA-VCO

IL RICORDO

"Grande industriale di poche parole ma tanta sostanza"

«Perdiamo un grande indu- striale, ma io perdo soprattut- to un amico. Sul nostro territo- rio ci sono tante aziende delle stesso settore, ma non c'è riva- lità. Ci sono amicizie e buoni rapporti ». Così Giuseppino Frattini - tra i fondatori nel 1958 della Fratelli Frattini di San Maurizio d'Opaglio - ri- corda Ugo Paffoni. La concor- renza sulla sponda occidenta- le del Lago d'Orta lascia spa- zio alla comune consapevo- lezza dei sacrifici fatti. Fami- glie che si sono rimboccate le maniche, che hanno lavorato a testa bassa per far diventare piccole «fabbrichette» dei co- lossi nel settore della rubinet- teria e del valvolame: poche parole e tanti fatti. Proprio co- me Ugo Paffoni che fino all'ul- timo ha voluto essere al lavo- ro accanto alle figlie France- sca e Daniela, la terza genera- zione che porterà avanti l'a- zienda. «Era una persona se- ria, pacata con cui era bello confrontarsi», racconta Mar- co Paini a capo dell'altra gran- de azienda di Pogno. Paffoni e Paini, due leader mondiali, in un piccolo paese di poco più di mille abitanti. Un caso qua- si unico. «Il simbolo di impren- ditori che hanno saputo stare accanto al territorio». La con- ferma arriva dal sindaco di Po- gno Eliana Paracchini: «Paffo- ni ha dato molto al nostro pae- se, non solo dando lavoro a molte famiglie, ma anche con l'impegno per il sociale». Paf- foni era cittadino onorario di Omegna dal 2017, città a cui era legato per il basket, ma non solo. «Era un imprendito- re illuminato che ha fatto mol- to per Omegna - spiega il sin- daco Paolo Marchioni - attra- verso il basket certamente, ma anche in altri ambiti, soste- nendo ad esempio il nostro ospedale».

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Quotidiano

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1

Data Pagina Foglio

13-11-2020

LA STAMPA 39

NOVARA-vco

OGGI IL FUNERALE A GOZZANO

Morto Luigi Guidetti industriale storico

della rubinetteria cusiana

Lutto nel mondo dell'impren- ditoria cusiana. E' morto a 91 anni uno degli industriali stori- ci della rubinetteria, Luigi Gui- detti. Valsesiano di origine, di Valduggia, come molti im- prenditori dei rubinetti e del valvolame della zona di Goz- zano, si era trasferito nel Bas- so Cusio per lavoro: aveva spo- sato Marisa e fondato la rubi-

netteria di via Cervino. Luigi Guidetti aveva 91anni

Appassionato di viaggi, del- la montagna e della caccia, Guidetti ha dedicato tutta la vi- ta alla valorizzazione dell'a- zienda e alla famiglia. Era mol- to religioso e attento al sociale e aveva aiutato in modo anoni- mo molte persone in difficol- tà. Era anche tifoso di calcio, e aveva sempre seguito la Ju- ventus e il Gozzano.

Lascia la moglie, la figlia Emiliana, i nipoti Marco, Ele- na e Lorenzo e il genero Mauri- zio Leonardi. «Fino all'ultimo - racconta la figlia - papà ci è stato vicino; avevamo un lega- me strettissimo e lui era un in- namorato del suo territorio».

Il funerale si svolgerà oggi po- meriggio alle 15, nella basili- ca di San Giuliano, in via Ve- scovado. M.G.—

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Addio alriinlnrnditorv clie sa1ie171, sognare Dall'azienda di I'ogno ai suG+:essi nel Dacket.

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Quotidiano

(9)

1

Data Pagina Foglio

13-11-2020

Corriere Válsesía►no 16

«Professione&Passione:

un connubio possibile»

IC Borgosesia organizza un seminario

di orientamento scolastico per i ragazzi delle Medie

Quale scelta per la scuola superiore? Ma so- prattutto: cosa chiede il territorio ai futuri di- plomati e quali profili cerca il mondo del lavoro oggi? Sono queste alcune delle domande che cercheranno risposta nel seminario di orien- tamento scolastico in programma giovedì 26 novembre, ore 20, in modalità videoconferenza.

A organizzarlo è l'Istituto Comprensivo Scuola Media di Borgosesia rivolgendosi in particolare alle famiglie e studenti di terza media che a breve dovranno prendere una decisione chiave per il loro futuro, ma anche ai più piccoli che già desiderino farsi un' idea.

Si parlerà di filiera del legno, di ristorazione, di mestieri artigianali e nuove tecnologie, e di molte altre prospettive che aprono ai giovani interessanti strade verso un'occupazione certa.

«Professione & Passione, un connubio pos- sibile», questo il titolo dell'iniziativa, metterà a confronto il mondo della scuola e il mondo del lavoro grazie alla presenza di esponenti del tessuto produttivo e delle associazioni di ca- tegoria. Dopo i saluti istituzionali di Carmelo Profetto, dirigente scolastico del Comprensivo Scuola Media e dell' Istituto superiore Lancia di Borgosesia, interverranno: il presidente della Provincia di Vercelli e sindaco di Varallo, Eraldo Botta, e il referente dell'orientamento per la Regione Piemonte, Paolo Celoria. La presenza del primo cittadino varallese sarà occasione per introdurre il nuovo corso di diploma in artigiano del legno: ne parlerà Silvio Bertazzoli, illu- strandone le caratteristiche — si tratta di un nuovo indirizzo attivato all' interno dell'Istituto pro- fessionale Magni ma che avrà sede a Varallo — legandolo alla tradizione e vocazione del ter-

ritorio per la lavorazione del legno.

Marco Cerutti e Marco Fittabile di Confar- tigianato Piemonte Orientale, insieme all' im- prenditore artigiano Samuele Broglio, parleran- no di «Nuove competenze trasversali e i profili professionali del futuro nel mondo dell'arti- gianato», mentre Stefano Inzaghi, referente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, e Laura Invidia, responsabile Risorse Umane alla Gessi spa di Serravalle, affronteranno il tema «Le gran- di opportunità occupazionali e di sviluppo del territorio, il mismatch domanda e offerta».

Seguiranno gli interventi di Roberto Sonzini, direttore di Confagricoltura Novara e VCO, Fa- brizio Filiberti, direttore Confagricoltura Ver- celli/Biella, e Alberto Tosetti, manutentore del verde e treeclimber di Vercelli, su «Tradizione, tecnologia, ambiente e futuro: quali figure pro- fessionali per un settore in continua evoluzione», Andrea Santolini presidente Artigianato artistico per CNA, e Roberto Multone, imprenditore e falegname, su «Il valore dei mestieri vecchi e nuovi e il molo strategico della scuola», e infine Giuseppe Valdani, referente Ascom Vercelli, che, affiancato dallo chef Carmine D'Amato, imprenditore dello storico pub Mullingans di Gattinara, parlerà di «Ristorazione, turismo e grande distribuzione nel territorio e oltre; l'im- portanza delle competenze trasversali».

Le conclusioni saranno affidate a un ospite speciale: Rossella Mengucci, del MIUR (Mi- nistero dell'Istruzione), ex dirigente scolastico ed esperta di istruzione tecnica-professionale.

Al termine ci sarà un dibattito e la possibilità per famiglie e studenti di fare domande e chie- dere chiarimenti.

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Settimanale

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la Repubblica

Torino

Record di "cig" Covid Crollano le assunzioni

Quadro allarmante dal bilancio dell'Inps Piemonte: usati ammortizzatori per 255 milioni di ore

Un impatto devastante: sugli stru- menti di intervento, sui conti eco- nomici, sui bilanci generali. Oltre al solco che scava ogni giorno, il Co- vid-19 lascia impronte enormi. Il Bi- lancio Sociale di Inps Piemonte per il 2020 trasforma il racconto in un bollettino di guerra: si parla di 255 milioni di ore di cassa integrazione Covid autorizzate solo fino al termi- ne di agosto. Poi ci sono i bonus", da 600 e poi 800 euro, ai piccoli im- prenditori colpiti dal lockdown:

l'ente ha raccolto 278.847 domande di artigiani, commercianti e agricol- tori, ma anche 86.287 di partite Iva.

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Repubblica

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Quotidiano

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la Repubblica

Torino

di Massimiliano Sciullo Un impatto devastante: sugli stru- menti di intervento, sui conti econo- mici, sui bilanci generali. Oltre al sol- co che scava ogni giorno, il Covid-19 lascia impronte enormi anche quan- do ci si volta a osservare cosa è suc- cesso negli ultimi mesi. Proprio quel- lo che fa il Bilancio Sociale di Ines Piemonte, che se da un lato fotogra- fa un 2019 anche "al sicuro" dalla pandemia, per il 2020 trasforma il racconto in un bollettino di guerra.

E se nel 2019 l'istituto nazionale di previdenza sociale si era misurato con novità come Quota 100 e Reddi- to di cittadinanza, gli ultimi 10 mesi hanno trasferito il campo di batta- glia nel mondo dell'occupazione, con numeri per bonus e ammortiz- zatori sociali letteralmente esplosi.

Un primo specchio fedele arriva dalle assunzioni: nel 2019 in Piemon- te erano state 361.355, nel 2020 non si è andati oltre 111.063. Un crollo, an- che se il dato è ancora parziale, in cui sono soprattutto le donne a pa- gare il conto, come spiega la direttri- cedi Inps Piemonte, Emanuela Zarn- bataro: «Mettendo a confronto i due generi, le donne hanno perso un punto percentuale rispetto agli uo- mini. E lo stesso tipo di svantaggio si è registrato anche se si ragiona in termini di cessazioni».

Malo spaccato pifi duro lo presen- tano gli animortizratori sociali. Fer- mandosi al mese di agosto, le ore di cassa autorizzate sono state oltre 255 milioni.

Se si considera che in tutto il 2019 erano state poco meno di 33 milioni, il conto è presto fatto. E sé è la cassa ordinaria (oltre 148 milioni di ore contro i precedenti 13,8 milioni) a farla da padrone, con una forte pre- senza dell'industria, colpisce la mol- tiplicazione della cassa in deroga.

Archiviata dal Jobs Act, è tornata prepotentemente d'attualità, con le ore che sono lievitate dalle 4.842 del 2019 a quasi 37,3 milioni. Anche in questo caso si manifesta una diffe- renza di genere: se la cassa ordina- ria tocca soprattutto industria e uo- mini (73,3%), la cassa in deroga ha ri-

Assunzioni crollate e milioni di ore di cassa

il conto salato del virus

Dai dati Inps esce un quadro devastante dell'economia regionale Decuplicato l'uso di ammortizzatori. Bonus a 350mila partite Iva

Imprenditori e lavoratori in crisi

Una delle numerose manifestazioni dopo il primo lockdown

1 numeri

Pioggia di sussidi

255 min

È il totale delle richieste approvate in Piemonte fino ad agosto per il Covid. Ci sono poi 8,2 milioni di ore di cassa integrazione ordinaria

400 mila

bonus Covid Tra chi ha beneficiato dell'aiuto ci sono artigiani, commercianti, agricoltori, operatori del turismo e dello spettacolo

111 mila

Le famiglie piemontesi li hanno utilizzati per non lasciare soli i propri figli durante il periodo in cui le scuole sono rimaste chiuse

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la Repubblica

Torino

guardato soprattutto il commercio e le donne (60,7% ovvero tre casi su cinque).

Per quanto riguarda i Fis, fondi di integrazione salariale, sono state 523.842 le prestazioni erogate, la maggior parte dei quali (326.029) a Torino e provincia.

Ma un'altra faccia dell'impatto Co- vid sull'economia locale — e dunque sul lavoro — è rappresentata dai co- siddetti "bonus", da 600 e poi 800 euro. Una terminologia nuova, ri- spetto alla più abituale cassa, ma che presto è diventata di uso comu- ne. AI 24 ottobre Inps Piemonte ha raccolto 278.847 domande di artigia- ni, commercianti e agricoltori, ma anche 86.287 di partite Iva. A questi si aggiungono le 12.847 domande de- gli stagionali, le 19.293 dei lavoratori agricoli e i 3.444 dei lavoratori dello spettacolo.

A chiudere il cerchio, ci sono le misure di sostegno legate alla gestio- ne familiare: a ottobre 2020 in Pie- monte sono state elaborate 6.846 do- mande di assegno natalità,18.317 do- mande di bonus asilo, 78.452 di bo- nus asilo nido, 25.840 premi alla na- scita e soprattutto 111.173 bonus ba- by sitter, collante utilizzato per far coesistere i bambini a casa e le esi- genze lavorative dei genitori men- tre i nonni erano "fuorigioco".

Il reddito di cittadinanza, invece, ha visto nel 2020 un robusto calo: da 134.318 persone coinvolte a 2L537 (al 15 ottobre), ma questo è dovuto al fatto che la durata del sostegno è di 18 mesi e dunque, dopo il boom del 2019, il 2020 è rimasto in parte inte- ressato dalle pratiche già attivate.

Lo stesso vale perle pensioni di citta- dinanza, scese da 10.118 unità dello scorso anno alle attuali 333.

Al tirare delle somme, se nel 2019 la spesa complessiva dell'Inps Pie- monte a sostegno del reddito era sta- ta di oltre 2 miliardi e 33 milioni, a ot- tobre 2020 si è già a quota 1,6 miliar- di, con stime per fine anno di quasi 1,98 miliardi cui si dovrebbero ag- giungere oltre 860 milioni di spese

"Covid". Il tutto mentre i contributi incassati scendono dagli 11,1 ai 6,6 miliardi di ottobre.

RIPROOUSIOhi E RISERVATA

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CONTI PUBBLICI

Nella manovra spazio a incentivi e assunzioni

Marco Rogari, Gianni Trovati a pag. 2

Pioggia di bonus e assunzioni nella manovra alla stretta finale

Verso il cdm. Nella legge di bilancio incentivi a edilizia, mobili, energia, tv e nuovi ingressi nella Pa Alle Regioni 4,3 miliardi di investimenti nel

2021-32

e 4,6 miliardi alla perequazione infrastrutturale

Marco Rogari Gianni Trovati

ROMA

Nel serpentone della legge di bilancio entra anche un ricco pacchetto incenti- vi, che allungaibonus edilizi e all'acqui- sto di mobilie televisori e prodotti cul- turali e ne introduce di nuovi come quello pensato per aiutare l'imprendi- toria femminile. Nonostante l'espe- rienza non proprio felice dell'ultimo cli- ck day, fra i bonus invia di rinnovo c'è quello per i motorini elettrici, che non sarebbero però più affiancati dai fami- gerati monopattini.

Altrettanto lungo è l'elenco diassun- zioniche fra magistratura, forze dell'or- dine, ministeri e ambasciate premono per salire sul treno della manovra insie- me ai 400 milioni aggiuntivi per il rin- novo del contratto del pubblico impie- go. Che con questo nuovo finanzia- mento arriverebbe acostare 6,7miliar- di, 3,8 dei quali messi dal governo perla Pubblica amministrazione centrale.

Sotto gli occhi di Quirinale e Parla- mento, dove l'attesa si fa sempre più tesa, è proseguito anche ieri il lavoro sul maxi-testo della legge di bilancio in vista del consiglio dei ministri di oggi. La giornata è stata fitta di con- fronti fra il Mef e gli altri ministeri di spesa, che hanno ricevuto i propri pacchetti di norme riveduti e corretti da Via XX Settembre per il via libera fi-

naie. Un via libera che non può più far- si attendere per rispettare la promessa governativa di inviare il Ddl alla Ca- mera nelle prossime ore. Anche se re- sta concreto il rischio di un ulteriore slittamento. Perché il lavoro tecnico, condotto tutto a distanza, deve distri- carsi fra le esigenze incrociate dei tanti ministeri chiamati a comporre il puz- zle della manovra e la necessità di ani- vare a una bollinatura delle spese.

Tra icapitoliarrivatialla ste sura fina- le spicca quello dedicato alle Regioni.

Che nella legge di bilancio trovano 4, 279 miliardi aggiuntivi pe r il fondono inve- stimenti modulato fra il 2021 e il 2032, accompagnati da un fondo perla «pere- quazione infrastrutturale» da 4,6 mi- 1 i a rdi. Sitratta diuno smumentopensato nei mesi scorsi durante le trattative fra il ministro degli Affari regionali ipresi- denti sull'autonomia differenziata. Ora la manovra decide di renderne operativa unaparte cruciale, perchélerisorse della perequazione serviranno a concentrare gli investimenti nelle zone più povere sul piano infrastrutturale: il Sud, prima di tutto, ma anche le aree interne delle regioni del Centro-Nord.

Nel capitolo regioni ci sono anche

2 miliardi aggiuntivi per l'edilizia sa- nitaria e 200 milioni per il trasporto pubblico nel 2021. L'anno prossimo le Regioni potranno continuare autiliz- zare i fondi stanziati dal governo nei mesi scorsi per compensare le entrate venute a mancare con la crisi. Una

Carlo Bonomi. Per il presidente di Confindustria «il Recovery Fund è un'occasione preziosa per cambiare il Paese e fare le riforme. Bisogna mettersi intorno ad un tavolo e disegnare l'Italia del futuro». Un nodo resta la Pa:

«che non è in grado di spendere quei soldi».

precisazione cruciale, che apre le por- te allo stesso meccanismo nei Comu- ni. Che ieri in Stato-Città hanno otte- nuto il via libera ai decreti che distri- buiscono mezzo miliardo per com- pensare le mancate entrate di Imu, Tosap e imposta di soggiorno.

Ad appesantire il testo che ora deve tentare la sfida della corsa ultrarapida alla Camera c'è un'infinità di norme set- toriali. Tra cui si fanno largo moltipic- colivagoniper rimpolpare gli organici delle amministrazioni. E per creare nuovi organismi come il «Comitato per la produttività», che dovrebbe riunire i ministri e conomici e una strutturate c- nica chiamata a studiare le cause della stagnazione italiana. Tema nonproprio inedito, in realtà, che dovrebbe interes- sare il governo nel suo complesso.

Le tante questioni della legge di bilancio si incrociano con i decreti Ristori, quelli approvati e quelli fu- turi, e con lo scostamento di bilancio sul 2021 intorno ai 20 miliardi che dovrebbe essere deciso nei prossimi giorni per finanziare le future misu- re anti-crisi. Da aggiungere a quelle dei primi due decreti ora fusi in un provvedimento unico all'esame del Senato. Dove, promette il relatore Vincenzo Presutto (M5S), «stiamo lavorando per garantire sostegni a una platea ancora più vasta», che

«guarderà sicuramente anche ai professionisti» oltre che alle parti di filiera colpite indirettamente dalle restrizioni anti-pandemia.

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205 miliardi

DOTE ITALIANA

La quota italiana del Recovery Fund, tra prestiti e sussidi che andranno utilizzati tra il 2021-2026 .

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Ieri via libe- ra a mezzo miliardo per compensa- re i Comuni delle man- cate entrate su Imu, suo- lo pubblico e soggiorno

Manovra 2021.

II premier Giuseppe Conte con il ministro dell'Economia Roberto Gualtier

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Dall'acciaio all'agroalimentare si punta sulla tregua dei dazi

LA STRATEGIA ITALIANA

Scalfarotto: ok ai dazi Ue per negoziare con gli Usa in condizioni di parità Sulla web tax l'obiettivo da raggiungere è una intesa in sede Ocse

Gerardo Pelosi

Non sarà certo una retromarcia im- provvisa quella che la nuova ammi- nistrazione americana potrà decide- re a partire da gennaio 2021 alle poli- tiche commerciali aggressive volute da Donald Trump nei confronti del- l'Europa. Aumenta tuttavia la spe- ranza anche in Italia che le cose cam- bieranno, con un sicuro reciproco vantaggio economico sulle due sponde dell'Atlantico e, per quanto riguarda l'Italia, con un bel respiro di sollievo peri produttori di acciaio e alluminio così come per le filiere agroalimentari dei formaggi e dei superalcolici sui quali grava dal 2019 un pesante dazio del 25% per la sen- tenza Wto su Airbus.

«Le elezioni americane con lavit- toria di Biden stanno aprendo un nuovo capitolo nelle relazioni trans- atlantiche - spiega al Sole24Ore il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto - nel Consiglio Affari Esteri e Commercio di lunedì scorso al quale ho partecipato l'Unione eu- ropea non poteva fare nient'altro che impone i dazi sui prodotti americani importati in Europa per un valore di 4 miliardi di euro seguendo la sen- tenza del Wto contro Boeing per sussidi di Stato; certo, se gli ameri- cani avessero rimosso iloro dazi do- po la sentenza Airbus anche noi avremmo evitato di imporli. E so- prattutto la misura europea è neces- saria per negoziare in futuro con gli

Acciaio. L'Italiaè il secondo produttore europeo dopo la Germania

IVAN SCALFAROTTO Sottosegretario agli Esteri Stati Uniti in condizioni di parità».

É all'ottobre 2019, ricorda sempre Scalfarotto, che l'Europa insiste con Washington per aprire un tavolo ne- goziale sugli aiuti di Stato al settore aerospaziale americano ed europeo congelando le decisioni dell'Orga- nizzazione mondiale del commercio di Ginevra. Mala decisione dell'am- ministrazione Trump è stata quella di applicare subito aumenti di dazi per un valore di 4 miliardi di dollari dei 7,5 miliardi previsti. Gli aerei commerciali provenienti da Francia, Germania, Spagna e Inghilterra han- no subito così un dazio ad valorem dello%, mentre la maggior parte de- gli altri beni, che nulla hanno a che vedere con il settore aeronautico,

hanno subito un dazio del 25%. La Germania ha subito dazi su apparec- chiature meccaniche e utensili indu- striali, mentre per gli altri Paesi Ue, tra cui l'Italia, a essere colpiti sono stati i prodotti agroalimentari. L'Ita- lia, pur non partecipando al consor- zio Airbus ha subito nella prima lista di aumenti tariffari dazi del 25% su molti formaggi (parmigiano, grana

padano, provolone, gorgonzola e tanti altri) e superalcolici come li- moncello.Il danno valutabile ad oggi alla filiera agroalimentare italiana è di circa mezzo miliardo di euro.

«Solo un'intensa attività politica e diplomatica - sottolinea Scalfarot- to - è riuscita a togliere dalla lista il vino e l'olio italiano a differenza di quanto accaduto per Spagna e Fran- cia e a non subire altri aumenti di dazi nel febbraio e nell'agosto di quest'anno; nei miei contatti con le autorità americane - aggiunge il sottosegretario - ho tenuto a ricor- dare che l'Italia non siede nel cda di Airbus e quindi non può incidere in alcun modo nelle politiche indu- striali di quella società, ma gli Stati Uniti ci rimproverano di non avere svolto un'azione politica contro gli aiuti di Stato ad Airbus».

La prossima revisione della lista di dazi è prevista per il febbraio del

2021 ma non si esclude che l'ammi- nistrazione Trump entro il 20 gen- naio possa prendere delle decisioni di controritorsioni alla Ue appli- cando i restanti 3,5 miliardi di dazi.

Ma a preoccupare l'industria euro- pea sono anche i dazi Usa su allu- minio ed acciaio (l'Italia è il secon- do produttore europeo dopo la Ger- mania). «Gli Stati Uniti - aggiunge Scalfarotto - hanno invocato la clausola della sicurezza nazionale per acciaio e alluminio che secondo la Commissione Ue sono contrari alle regole Wto». Capitolo a parte, infine, riguarda poi la cosiddetta

"web tax" Ue sui giganti digitali co- me Facebook e Google. «In questo caso - osserva Scalfarotto - ci at- tendiamo una elaborazione in seno all'Ocse che l'amministrazione Trump non voleva riconoscere co- me foro di dialogo; l'auspicio è che ora la nuova presidenza Biden pos- sa tradursi in un atteggiamento più collaborativo e costruttivo sia nel Wto che nell'Ocse».

O. RIPRCCIJZICI. C RISE AT

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Banche, prestiti garantiti a rischio Dalla Bce l'allarme credit crunch

LIQUIDITÀ

Banche e imprese temono che la copertura pubblica a fine anno non sia prorogata La banca centrale pronta a intervenire in aiuto di famiglie e imprese

Edizione chiusa in redazione alle 22

E allerta nel mondo bancario e im- prenditoriale sulla possibilità che le garanzie pubbliche sui prestiti non si- ano prorogate oltre la scadenza del 31 dicembre. Nonostante le rassicurazio- ni dei ministri Gualtieri e Patuanelli sulla volontà di prolungare garanzie e moratorie fino al 3o giugno, come consentito dalla Commissione Ue, nel governo il confronto è aperto: la co- perta è corta è bisognerà scegliere. In- tanto laBce registra la stretta del credi- to a imprese e famiglie nella seconda parte dell'anno. Lagarde: «Pronti ain- tervenire». -- servizi a pag. 3

Prestiti garantiti, proroga a rischio L'allarme di banche e imprese

Nodo liquidità. Patuelli: «Bene le assicurazioni di Gualtieri e Patuanelli ma senza il testo della manovra non ci sono certezze sulla prosecuzione al 3o giugno». Le erogazioni del Fondo Pmi a quota

102

miliardi

Laura Serafini

È allerta nel mondo bancario, im- prenditoriale e del commercio sulla possibilità che le garanzie pubbliche sui prestiti non siano prorogate oltre la scadenza del 31 dicembre. Nono- stante le rassicurazioni date pubbli- camente nei giorni scorsi dai ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri, e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, sulla volontà di prolunga- re garanzie e moratorie fino alla sca- denza del 3o giugno, come consenti- to dalla Commissione europea, il di- battito all'interno del governo (e den- tro gli stessi ministeri) ferve. Un dibattito forse anche prevedibile, vi- sto che la coperta dei fondi pubblici comincia ad essere corta a fronte del- la grande quantità di ristori che si stanno mettendo in campo per tene- re testa alle nuove forme a geometria variabile del lockdown. È come se ci fosse una concorrenza tra misure a

presto o tardi si esaurisce, mentre la possibilità di accedere al credito è fondamentale che sia sempre aperta.

In mancanza di garanzie e con pan- demia e lockdown che vanno avanti a passo spedito, senza la copertura pubblica l'impennata dei tassi di in- teresse e il sostanziale credit crunch sarebbero inevitabili.

«Non essendo ancora stato messo nero su bianco in un atto parlamenta- re il disegno di legge di bilancio per il

2021, non vi sono ancora gli elementi di certezza giuridica prospettica per la prosecuzione dei prestiti garantiti fino al 3o giugno», ha fatto notare ieri il presidente dell'Abi, Antonio Patuel- Ii, a margine della presentazione del libro "Luigi Einaudi e l'associazioni- smo economico tra il 1861 e i11919"

«Si ragiona sulla prosecuzione delle garanzie come è emerso anche dalle aperture pubbliche del ministro Gualtieri alla giornata del Risparmio e dalle dichiarazioni del ministro per

ai primi di aprile, quando nessuno poteva immaginare una così lunga durata della grave pandemia. Peral- tro i risultati, anche di queste ultime settimane, dimostrano come sono ampiamente richieste queste forme di finanziamento dalle imprese. Au- spichiamo che le misure che funzio- nano, come prestiti garantiti e mora- torie, non vengano interrotte troppo presto soprattutto in relazione al pro- lungamento della pandemia».

Proprio ieri l'Abi ha annunciato che i prestiti garantiti dal Fondo per le Pmi hanno raggiunto quota 102 miliardi, a fronte di i milione 261 mila domande (979 mila entro i 3o mila euro per un valore di 19 miliardi).

E anche vero il fatto che in questi mesi si sta assistendo a un fenomeno ugualmente preoccupante: le impre- se di medie e grandi dimensioni la- sciano una quantità sempre maggio- re di liquidità sui conti correnti. È sta- to il governatore della Banca d'Italia,

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sparmio. «Nei dodici mesi terminanti a settembre i depositi delle famiglie sono cresciuti del 5,6 per cento (quasi 5o miliardi), quelli delle imprese del 24,4 (7o miliardi). In quest'ultimo ca- so l'incremento è in buona parte ri- conducibile alle misure governative di sostegno al credito, che hanno con- sentito alle aziende di accumulare fondi necessari per soddisfare le esi- genze di liquidità che si manifeste- ranno nei prossimi mesi, col perdu- rare degli effetti economici della crisi sanitaria», ha osservato. Dunque, se i prestiti garantiti oltre i 3o mila euro sono stati pari a 8o miliardi, è presu- mibile che una parte cospicua di que- sta liquidità sia finita sui conti cor- renti. Probabilmente fieno in cascina per avere la certezza di poter pagare gli stipendiai dipendenti e i fornitori.

Antonio Patuelll.

Il presidente Abi auspica che «le misure che funzionano, come prestiti garantiti e moratorie, non vengano interrotte troppo presto in relazione al prolungamento della pandemia»

Secondo gli addetti ai lavori, pro- rogare le

misure al

30

giugno- dovrebbe costare

meno di un miliardo

E però forse anche la constatazione di questo fenomeno ad animare chi, nel governo, vorrebbe porre unlimite al- le garanzie pubbliche. Sarebbe, però, forse più sensato studiare incentivi per spingere le imprese più solide a investire anche in questa fase così piena di incertezze. Il dibattito nel go- verno è legato al fatto chele garanzie hanno comunque un costo per il qua- le va trovata una copertura nella legge di bilancio. Eppure, secondo gli ad- detti ai lavori, prorogare le misure fi- no al 3o giugno non dovrebbe avere oneri aggiuntivi elevati: probabil- mente meno di un miliardo. E questo perchè i tecnici del Fondo di garanzia perle Pmi, sulla base dell'esperienza maturata in questi mesi, hanno affi- nato la stima degli accantonamenti a fronte delle garanzie. Questi non so-

Christine Lagarde. La Banca centrale europea, ha assicurato la sua presidente, è pronta ad agire ricalibrando lo strumento principale dei prestiti mirati all'economia litro «per continuare a sostenere il settore bancario»

Monitor Bce.

I primi segnali di credit crunch sono stati intercettati dalla Bce nell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro condotta in ottobre

no più cumulati nel momento di con- cessione della garanzia, ma dilazio- nati negli anni in base alle stime sulle percentuali e le tempistiche con le quali potrebbero maturare le escus- sioni. Nei fatti per fare fronte alle ri- chieste fino a fine anno sono suffi- cienti i 6/7 miliardi sinora stanziati e per prorogare fino al 3o giugno servi- rebbe qualcosa attorno al miliardo. È chiaro, però, che il Mef deve fare pro- grammazione con una visione sul prossimo triennio e quindi anche le eventuali necessità che si aprirebbe- ro, con le proroghe, nel 2022 e nel 2023.A oggi, comunque, al Fondo ar- rivano in media 5 mila richieste al giorno: prima dell'emergenza Covid la media era di 600-700 domande (3o mila nella fase di picco durante e su- bito dopo il lockdown).

U) RIPRODUZIONE RISERVATA

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DOMANDE AL FONDO PMI

Le richieste di prestiti garantiti presentate al Fondo per le Pmi, di cui 37smila entro i 3omila euro, per totali 19 miliardi

IMAGOECONOMICA

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Il Sole/2

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IL BOLLETTINO DI FRANCOFORTE

Credit crunch, timori anche in Europa

Lagarde: interverremo

La presidente Bce:

«Le imprese hanno bisogno di certezze sui prestiti»

Isabella Bufacchi Dal nostro corrispondente FRANCOFORTE

La stretta sul credito a imprese e fami- glie, nonostante i tassi viaggino ai mi- nimi storici, è iniziata nell'area del- l'euro con un «significativo irrigidi- mento delle condizioni» nel terzo tri- mestre ed è destinata a continuare nel quarto trimestre, in un contesto pan- demico riacutizzato dalla seconda ondata di contagi e nuove misure di contenimento. Per contrastare e con- tenere questa tendenza sul credito, la Bce, come riconfermato dalla presi- dente Christine Lagarde al Forum sul- le banche centrali, è pronta ad inter- venire e a ricalibrare lo strumento principale dei prestiti mirati all'eco- nomia Tltro (che già consentono alle banche di finanziarsi a -1%) per «con- tinuare a sostenere il settore banca- rio» e garantire che le condizioni dei finanziamenti restino favorevoli.

I primi segnali di credit crunch sono stati intercettati dalla Bce nell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro condotta in ottobre e riportata nel Bol- lettino economico pubblicato ieri. Nel terzo trimestre le banche hanno ina- sprito icriteri di concessione dei presti- ti a imprese e famiglie a causa di un au- mento del rischio percepito e nel quar- to trimestre. E questo si è verificato no- nostante le «misure tempestive e consistenti» adottate dalle autorità monetarie, di bilancio e di vigilanza dall'inizio della pandemia. Sebbene le garanzie pubbliche sui prestiti abbiano concorso arendere meno rigidi i criteri di concessione del credito, le banche

hanno indicato il rischio percepito (le- gato al peggioramento delle prospetti- ve macroeconomiche e alla situazione specifica delle imprese) come il princi- pale fattore dell'inasprimento.

Nel terzo trimestre le banche parte- cipanti all'indagine sul credito banca- rio nell'area dell'euro hanno inoltre se- gnalato un moderato calo della do- manda netta di prestiti da parte delle imprese, per effetto del minore fabbi- sogno di liquidità di emergenza e del- l'indebolimento della dinamica degli investimenti fissi. Per il quarto trime- stre del 202,0 si aspettano un rinnovato incremento della domanda di prestiti alle imprese e di un calo della domanda di prestiti alle famiglie, fattori che po- trebbero indicare un aumento del fab- bisogno di liquidità delle imprese nel contesto di una seconda ondata.

La stretta rischia di estendersi nel quarto trimestre 2020: le banche pre- vedono «un ulteriore irrigidimento netto» dei criteri per la concessione del credito a imprese e famiglie. E an- che le Pini si aspettano «un deteriora- mento del loro accesso al credito», se- gnala il Bollettino. La Bce intende in- tervenire per mitigare questo inaspri- mento: «le imprese che si sono indebitate pesantemente finora han- no bisogno della certezza che il rifi- nanziamento resterà disponibile a condizioni convenienti», ha sostenu- to Lagarde al Forum Bce, enfatizzan- do che il rischio di tenere invita azien- de "zombie" non c'è mentre c'è il peri- colo di un effetto "moltiplicatore": le aziende che sono sopravvissute fino- ra aumentando l'indebitamento po- trebbero decidere, colpite dalle nuove restrizioni, che non ha più senso con- tinuare la loro attività d'impresa. Ri- ducendo, con la chiusura, la produ- zione di altre aziende. Un avvitamen- to che peggiorala crisi e andrà evitato.

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Quotidiano

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Data Pagina Foglio

13-11-2020

la Repubblica 29

La norma salva-Mps una dote di tre miliardi per chi compra la banca

Nella legge di Bilancio un sistema per favorire

le aggregazioni

"disegnato" per Siena

di Andrea Greco

MILANO Il testo base della legge di Bilancio titola, all'art. 29, "Incen- tivi alle fusioni aziendali". Nei pa- lazzi romani c'è chi più prosaica- mente ne parla come di regalo da 3 miliardi di euro a chi comprerà Monte dei Paschi. Banca il cui pa- trimonio, sceso a 6,77 miliardi per le perdite a settembre, è così vici- no al minimo di vigilanza che già prepara un aumento da 2 miliardi, che a inizio 2021 vedrà il Tesoro versare per almeno il suo 68%.

Se la misura pensata in via XX Set- tembre arriverà integra a Palazzo Chigi, l'eventuale compratore Monte potrà computarsi la dote a capitale, per la trasformazione, ope legis, di 3,7 miliardi di attività

fiscali differite (che Mps nella pas- sata gestione tolse dal bilancio per- ché di fatto irrecuperabili) in credi- ti con l'Erario. A patto che, come recita il comma 1 della legge, «dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021» compia «operazioni di aggre- gazione aziendale attraverso fusio- ne, scissione o conferimento d'a- zienda», che consentirebbero «al soggetto rispettivamente, risultan- te dalla fusione o incorporante, be- neficiario e conferitario», di accre- scersi il capitale usando certe per- dite fiscali della "preda". La misu- ra, si legge nella relazione tecnica, è rivolta a «tutto il sistema produt- tivo italiano, caratterizzato da una ridotta dimensione delle imprese, il 99% delle quali ha meno di 50 ad- detti». Tuttavia, per come conge- gnata e per analoghe agevolazioni fatte e tentate sui crediti differiti bancari dal 2017, pare scritta appo- sta per rendere meno amaro l'ac- quisto della banca più antica del mondo, che il Tesoro è impegnato con l'Ue a riprivatizzare entro fine 2021: ma che non trova investitori né compratori dal 2016. La norma, utilizzabile «una sola volta per cia-

4 II banchiere Guido Bastianini, 62 anni, è ad del gruppo Mps dal maggio scorso, dopo una carriera in Banca nazionale dell'Agricoltura, Banco di Roma, Sator, Banca Profilo e Carige

scura interessato», vale anche per

«le attività fiscali differite non iscritte in bilancio», che non sono compensabili con l'imponibile per- ché manca la redditività prospetti- ca. L'Erario si accontenterà di in- cassare una commissione del 25%

di quanto trasformato, detraibile dalle tasse: quindi circa il 17% net- to. L'altro vincolo è il tetto massi- mo del 2% dell'attivo dell'azienda acquisita: per i 146,28 miliardi di Mps fanno 2,925 miliardi. E una somma molto simile a quella a cui s'arriva sottraendo il 17% di com- missione netta dai 3,7 miliardi di attività fiscali differite che la ban- ca detiene «fuori bilancio».

Da luglio il Tesoro propone con di- screzione a Unicredit il dossier Mps: dapprima l'ad Mustier avreb- be chiesto di farlo senza impatti sul suo capitale (condizione stima- ta proprio in 3 miliardi dal merca- to). Ma venerdì Unicredit è tornata a smentire ogni possibile fusione.

Vedremo se questo "incentivo"

riavvicinerà Unicredit, o altri: tra le istituzioni romane c'è chi spera nel Crédit Agricole, sesto operato- re in Italia.

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13-11-2020

PRIMO 1

PIANO

MONDO BANCARIO

A cura de L'Eco della Stampa

SCENARIO BANCHE E RISPARMIO GESTITO Bce: Il consueto bollettino mensile redatto dalla

Banca centrale europea peggiora le prospettive economiche per il quarto trimestre. per questo la Bce è pronta a rimettere mano alle sue munizioni per disinnescare la casi economica generata dalla pandemia. Il focus degli interventi della presidente Christine Lagarde è sempre più sul rischio che [emergenza sanitaria. e con essa le restrizioni alla mobilità. possano infliggere una ferita permanente al tessuto produttivo. 'Abbiamo imparato dalla prima ondata della pandemia e pensiamo di poter far meglio a condizione che le politiche sia monetarie che fiscali messe in campo sino ad ora continuino a supportare l'economia' ha detto la Lagarde parlando al forum della Bce sulle banche centrali.

Garanzie bancarie: Il mondo bancario ed imprenditoriale teme la possibilità che le garanzie pubbliche sui prestiti non siano prorogate oltre la scadenza del 31 dicembre_ Nei giorni scorsi i ministri dell'Economia e dello Sviluppo Economico hanno ribadito la volontà di prolungare garanzie e moratorie fino al 30 giugno. come consentito dalla Commissione Ue. ma esiste un problema di fondi.

vista la grande quantità di ristori che si stanno mettendo in campo. In mancanza di garanzie e senza la copertura pubblica. l'impennata dei tassi di interesse e la stretta creditizia sarebbero inevitabili Ieri il presidente Abi Antonio Patuelli ha sottolineato come "non essendo ancora stato messo nero su bianco in un atto parlamentare il disegno di legge di bilancio per il 2021. non vi sono ancora gli elementi di certezza giuridica prospettica per la prosecuzione dei prestiti garantiti fino al 30 giugno Si ragiona sulla prosecuzione delle garanzie come è emerso anche dalle aperture pubbliche del ministro Gualtieri alla giornata del Risparmio e dalle dichiarazioni del ministro per le Attività produttive Patuanelli len l'Abi ha annunciato che i prestiti garantiti dal Fondo per le Pmi hanno raggiunto quota 102 miliardi. a fronte di 1 milione e 261mila domande

Stimolo ai consumi: La seconda ondata di Covid ha messo nuovamente il Governo sotto pressione, si é cercato di rispondere tempestivamente e senza dimenticare nessuno_ Tuttavia, le categorie non colpite direttamente stanno risentendo delle chiusure delle imprese ritrovandosi senza ordini o contributi. Il problema maggiore è rappresentato dal merito creditizio e in questo senso Germania.

Francia. Inghilterra e Usa hanno ammorbidito le condizioni per concedere liquidità serre stimolare i consumi direzionato dalla crescita. una strada

tortuosa che richiederà dibattiti ed una corretta visione di società futura.

Mps: L'art. 29 della legge di Bilancio 'Incentivi alle fusioni aziendali è visto nell'ambiente governativo come un `regalo" da 3 miliardi di euro al compratore di Mps La banca necessita di un aumento di 2 miliardi del capitale che il Tesoro verserà per il 68% a inizio 2021 Se dovesse essere approvata. la misura permetterebbe all'acquirente di trasformare in crediti con l'Erario i 3.7 miliardi di attività fiscali differite di Mps. Unica condizione - recita il comma 1 - è compiere operazioni di aggregazione aziendale nel 2021 attraverso fusione. scissione o conferimento d'azienda. Oltre alla commissione dell'Erario (che incassa il 17% netto) c'è il vincolo del 2%

dell'attivo di Mps. pari a circa 2.9 miliardi Si vedrà se la misura riuscirà ad avvicinare qualcuno per esempio Unicredit che fino a venerdi ha continuato a smentire ogni possibile operazione di m&a.

Mps12: Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha scritto una lettera al ministro Gualtieri esprimendo la sua preoccupazione riguardo alla privatizzazione di Mps. La richiesta è che la scadenza - attualmente fissata per giugno 2022 - venga prorogata di 2 anni evitando una cessione frettolosa che disperderebbe le quote sul mercato 'La banca sta lavorando bene e ntengo di avere speranze nel chiedere il rinvio all'Ue"

afferma il presidente della Toscana in realtà. le perdite da gennaio a giugno sono pari a 1.5 miliardi e serve un aumento di capitale da 2 miliardi per mettere in sicurezza la banca. Giani parla però le ripercussioni socio-economiche che subirebbe la Toscana in caso di privatizzazione dall'occupazione all'accesso al credito - argomento d'interesse del Governo che dovrà fare le sue valutazioni_

Unicredit: Il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. ha chiesto l'intervento dell'Abi dopo l'annuncio della Joint declaration di Unicredit che prevede di offrire a chi lavora nelle sedi e negli uffici centrali. mediamente il 40% del tempo di lavoro (2 giorni a settimana) da remoto. Nelle filiali. invece. ci sarà la possibilità del 20% del tempo di lavoro_ Il tutto su base volontaria. Per il sindacalista "annunciare linee guida globali da discutere nei singoli paesi significa dare uno schiaffo all'Abi. ai sindacati e alle altre banche Ogni decisione va presa nel rispetto della legge italiana. dello Statuto dei lavoratori e del contratto collettivo nazionale e aziendale. Su questo la stessa Abi mi dä ragione-. Per Sileoni "lo smart

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