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Commissario Straordinario Unico

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Academic year: 2022

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ELABORATO

D.P.C.M. del 11/05/2020

PROGETTO DEFINITIVO

CUP: I76G12000150006

Mandataria

IL R.U.P.

(Ing. Francesco Maria Grasso)

SUPPORTO TECNICO-SPECIALISTICO RTP PROGETTTISTA:

Mandante Mandante

RESPONSABILE DELL'INTEGRAZIONE DELLA PROGETTAZIONE

Ing. Sergio Lucianetti

RESPONSABILE DELL'ATTIVITA' DI PROGETTAZIONE DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE

Ing. Andrea Chiovelli

Arch. Benedetto Versaci

Mandante Geol. Michele Orifici

Mandante Archeol. Paola Mancini

Mandante

(2)

INDICE

1 PREMESSA ... 2

2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 3

3 STATO ATTUALE DELLE OPERE ... 5

3.1 STAZIONE DI SOLLEVAMENTO CALANOVELLA” ... 5

3.1 STAZIONE DI SOLLEVAMENTO CASINE” ... 8

4 CRITICITÀ INDIVIDUATE ... 9

5 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI ... 9

5.1 SOLLEVAMENTO CALANOVELLA” ... 9

5.1.1 Grigliatura meccanica ... 9

5.1.2 Pompe di sollevamento ... 10

5.1.3 Copertura e deodorizzazione ... 16

5.2 SOLLEVAMENTO CASINE” ... 20

(3)

1 PREMESSA

Il presente documento, costituente la relazione tecnica delle due stazioni di sollevamento denominate “Casine” e “Calanovella”, riguarda i lavori di sistemazione e adeguamento dei due siti suddetti, come parte del Progetto Definitivo relativo agli interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione consortile in località Zappardino a servizio dei Comuni di Gioiosa Marea e Piraino (ME).

Tali interventi sono necessari per il superamento delle sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 19 luglio 2012 (Causa C–565/10) e del 10 aprile 2014 (Causa C-85/13), in materia di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue, ivi compresi, tra gli altri, gli interventi di che trattasi.

La presente relazione si prefigge l’obbiettivo di illustrare gli interventi necessari ad una rifunzionalizzazione degli impianti di sollevamento “Casine” e “Calanovella”.

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2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Di seguito si riporta uno stralcio della “tavola 1 – inquadramento territoriale” estratta dai documenti forniti dalla Stazione Appaltante.

Fig. 1 – estratto da “tavola 1 – inquadramento territoriale” fornito dalla Stazione Appaltante

Nella figura precedente si nota la stazione di sollevamento “Calanovella”, contrassegnata col numero 2, nota anche come impianto di pretrattamento Piraino Est e la stazione di sollevamento

“Casine” contrassegnata col numero 7. Entrambe le stazioni rilanciano i liquami verso la stazione di sollevamento numero 4 (sempre con riferimento alla figura precedente) che a sua volta invia finalmente i liquami verso l’impianto di depurazione di Zappardino (contrassegnato col numero 1)

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Di seguito si riporta uno stralcio della cartografia del Comune di Gioiosa Marea con indicazione dettagliata dei sollevamenti e dell’impianto di depurazione di Zappardino.

Sollevamento “Calanovella”

Sollevamento “Casine”

Sollevamento 4

Impianto di

depurazione Zappardino

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3 STATO ATTUALE DELLE OPERE

Sono stati effettuati nel corso del tempo diversi sopralluoghi sulle aree oggetto di intervento.

Di seguito si riporta un breve resoconto fotografico, rimandando allo specifico elaborato concernente il report fotografico per maggiori dettagli, utile per determinare lo stato di conservazione delle due stazioni di sollevamento oggetto del presente lavoro.

3.1 STAZIONE DI SOLLEVAMENTO “CALANOVELLA”

Tale stazione di sollevamento è denominata anche impianto di pretrattamento Piraino Est, infatti consta di un canale di ingresso dei liquami, una grigliatura, una dissabbiatura e finalmente il pozzetto dove sono alloggiate le pompe di sollevamento dei liquami.

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Foto 1 - vista dall'alto dell'impianto di sollevamento

“Calanovella” Foto 2 – vista generale ingresso vasca sollevamento

Foto 3 - particolare grigliatura meccanica in funzione (foto estratta dalla relazione "ED1.1-Relazione tecnica-illustrativa e determinazione dell'importo da

porre a base di gara" fornita dalla Stazione Appaltante

Foto 4 - particolare grigliatura (sulla sinistra la griglia meccanica dismessa – foto luglio 2020)

Foto 5 - particolare valvole mandata pompe

sollevamento Foto 6 - vista generale pozzetto sollevamento

(8)

Come si può vedere dalle foto sopra riportate l’impianto versa in uno stato generale di apparente abbandono e cattiva conservazione, con il comparto di grigliatura meccanica che è stato dismesso e mai sostituito.

Attualmente sono installate delle elettropompe sommergibili marca Flygt Modello 3127 HT 246 da 7,4 kw come si può vedere dalle foto sotto riportate.

Foto 7 - particolare pompe sollevamento Foto 8 - particolare quadro elettrico pompe di sollevamento

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3.1 STAZIONE DI SOLLEVAMENTO “CASINE”

Foto 9 - vista verso monte impianto di sollevamento Foto 10 - vista verso mare impianto di sollevamento

Foto 11 - interno quadro alimentazione pompe di sollevamento

Foto 12 - interno quadro alimentazione pompe di sollevamento

Foto 13 - particolare quadro di alimentazione pompe di sollevamento

Foto 14 - caratteristiche quadro alimentazione pompe di sollevamento

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4 CRITICITÀ INDIVIDUATE

Come precedentemente descritto l’impianto di sollevamento “Calanovella” versa in uno stato generale di apparente abbandono e cattiva conservazione con evidenti carenze sia riguardanti la sicurezza del personale addetto alla manutenzione che alla pulizia.

Inoltre il comparto di grigliatura meccanica risulta non più funzionante.

Per quanto riguarda l’impianto di sollevamento di “Casine” il documento “ED 1.1 - Relazione tecnica-illustrativa e determinazione dell’importo da porre a base di gara” riporta che nel progetto del Comune di Gioiosa Marea era prevista la posa in opera “di una tubazione premente dall’impianto sito in loc. Casine alla stazione di sollevamento sita in prossimità della foce della Fiumara Zappardino […] per ottenere un risparmio nei costi di energia elettrica sostenuti dal Comune”.

Lo stesso documento riporta inoltre che “nel corso del sopralluogo effettuato a febbraio 2018, si è constatato che la stazione di sollevamento è stata oggetto di recenti interventi di manutenzione straordinaria ed è stato riferito che il sistema di collettamento è funzionante”.

Nonostante gli interventi di manutenzione effettuati rimane comunque un elevato consumo di energia elettrica.

5 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

5.1 SOLLEVAMENTO “CALANOVELLA”

5.1.1 Grigliatura meccanica

Su tale impianto è previsto il ripristino della grigliatura meccanica mediante installazione di una griglia a pulizia meccanica sull’attuale canale di dissabbiatura.

Vengono quindi smantellate le due griglie manuali attualmente presenti e risagomato il canale di ingresso (per i dettagli si rimanda alle tavole allegate).

La risagomatura prevede l’adeguamento del setto centrale divisorio portandolo ad uno spessore di circa 30 cm in modo da dividere l’attuale canale in due distinti canali; sul primo verrà installata la griglia meccanica mentre il secondo, che funziona da canale di by-pass, sarà lasciato libero e avendo una larghezza uguale al primo sarà possibile in futuro installare una seconda griglia in modo da avere sempre un refluo grigliato anche in caso di manutenzione di una delle due griglie meccaniche.

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A monte e a valle della griglia, vengono inoltre installate due paratoie a ghigliottina a comando manuale (panconi) per permettere il sezionamento della macchina in caso di intervento per manutenzione.

La raccolta del materiale grigliato avverrà direttamente nei cassonetti di raccolta, un esempio è mostrato nella figura seguente:

Fig. 2 - esempio di scarico diretto grigliato in cassonetto di raccolta

Preme sottolineare in questa sede la necessità, in fase di gestione dell’impianto, di svuotare giornalmente il cassone di raccolta in modo da avere sia una quantità di materiale facilmente smaltibile che prevenire la formazione di cattivi odori.

All’interno del cassone di raccolta verrà posizionato un sacco che, ritirato giornalmente, sarà facilmente manipolabile e allontanabile dall’impianto.

5.1.2 Pompe di sollevamento

Altro intervento necessario all’adeguamento dell’impianto di sollevamento “Calanovella” riguarda la sostituzione delle pompe di sollevamento attualmente presenti. Si prevede l’installazione di due pompe necessarie a sollevare la quota parte dei liquami provenienti dalla sola frazione del Comune di Piraino.

Verranno inoltre ripristinati i casotti presenti agli angoli dell’area di impianto in uno dei quali verrà alloggiato il quadro elettrico e di comando delle pompe mentre nell’altro verrà posizionato il gruppo elettrogeno.

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Foto 15 – casotto da ripristinare per alloggio quadro elettrico e di comando delle pompe

Foto 16 – casotto da ripristinare per alloggio gruppo elettrogeno

Foto 17 - copertura in amianto nel casotto per alloggio gruppo elettrogeno

Foto 18 - particolare copertura in amianto nel casotto per alloggio gruppo elettrogeno

Come si può vedere dalle foto sopra riportate il casotto dove è previsto l’alloggiamento del gruppo elettrogeno ha una copertura in amianto che dovrà essere rimossa e opportunamente smaltita.

5.1.2.1 Calcolo della popolazione equivalente

Per quanto riguarda la popolazione residente afferente all’impianto di sollevamento di Calanovella, pari a 938 abitanti, sono stati presi i dati forniti dal Comune di Piraino aggiornati al 15/04/2020.

Per la popolazione fluttuante sono stati presi i dati forniti dalla Stazione Appaltante, in particolare si è fatto riferimento ai dati riportati nell’allegato 1 allo studio del Comune di Gioiosa Marea redatto dall’Ing. Fabio Marino di cui si riporta uno stralcio di seguito:

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Considerando una densità abitativa di 4 abitanti per abitazione nella fascia costiera e 1 abitante per abitazione nella fascia montana, così come definito nel PRGA ed in analogia con lo studio del Comune di Gioiosa Marea, si ha quindi:

Popolazione fluttuante abitazioni non occupate fascia costiera = 429 x 4 = 1716 Popolazione fluttuante abitazioni non occupate fascia montana = 191 x 1 =191 Popolazione fluttuante abitazioni non occupate = 1716 + 191 = 1907

Come riportato nel già citato studio del Comune di Gioiosa Marea “si adotta un coefficiente pari a 0,8 (inferiore a 1 per tener conto che, mediamente non tutte le abitazioni secondarie sono abitate contemporaneamente)” quindi:

Popolazione fluttuante totale abitazioni non occupate = 1907 x 0,8 = 1525

A questo dobbiamo aggiungere il dato della popolazione fluttuante nelle strutture ricettive, dato riportato nell’allegato 3 del citato studio del Comune di Gioiosa Marea:

Quindi si ottiene:

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Gioiosa Marea al Commissario in cui il responsabile dell’area tecnica del Comune di Gioiosa Marea, forte della conoscenza diretta sul territorio, ritiene sottostimato “di oltre cinquecento unità”

il valore della popolazione fluttuante/strutture turistiche.

Tenendo conto di questa sovrastima si sono aggiunti 500/2 = 250 (sovrastima divisa fra i comuni di Gioiosa Marea e Piraino) abitanti fluttuanti al totale ottenuto.

In sintesi si ha quindi:

Popolazione fluttuante totale = 2915 + 250 = 3165

Infine, su indicazione della struttura commissariale non si è tenuto conto della popolazione derivante dalle microindustrie.

Ricapitolando:

- Popolazione residente = 938 - Popolazione fluttuante = 3165 - Popolazione microindustrie = 0 5.1.2.2 Calcolo della portata

Per il calcolo della portata da sollevare è stata eseguita la stessa procedura che ha portato alla determinazione della portata totale in ingresso all’impianto di depurazione di Zappardino, a cui si rimanda per la spiegazione dettagliata del calcolo, considerando però la sola parte del Comune di Piraino che afferisce all’impianto di sollevamento in oggetto.

Di seguito si riportano i calcoli in forma tabellare:

DETERMINAZIONE DEL CARICO IDRAULICO IMPIANTO CALANOVELLA

Dati di input:

- Abitanti equivalenti residenti Pres n 938,00

- Abitanti equivalenti fluttuanti Pflut n 3.164,00

- Abitanti equivalenti microindustrie AEind n 0,00

- Dotazione idrica residenti dres (al lordo delle perdite in rete) l/ab/d 270,00

- Dotazione idrica fluttuanti dflut (al lordo delle perdite in rete) l/ab/d 250,00

- Coefficiente perdite in distribuzione idrica Cper 0,80

- Apporto in fognatura φ 0,90

- Coefficiente di punta mensile Cm 1,30

- Coefficiente di punta giornaliero Cg 1,15

- Cm x Cg 1,50

- Tipo di fognatura (nera/mista) (N/M) M

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Dai dati e dalle formule sopra riportate si ottiene quindi una portata massima da sollevare pari a circa 140 mc/h.

Essendo il Comune di Piraino una località di mare, la popolazione residente è molto inferiore alla popolazione fluttuante, costituita principalmente dalla popolazione presente nelle strutture ricettive e nelle seconde case, soprattutto nei mesi estivi. Per questo motivo è stato deciso di frazionare la portata da sollevare su due pompe che lavorano in parallelo, dotate di quadro elettrico con sistema smart run che permette la regolazione delle pompe in modo da avere un flusso il più possibile costante.

Il sistema di controllo smart run è in grado di impostare la velocità ottimale delle pompe per garantire l’efficienza energetica e quindi una riduzione dei costi.

5.1.2.3 Calcolo della prevalenza

La prevalenza totale dell’impianto, ovvero l’incremento di energia per unità di peso di liquido fra l’entrata e l’uscita della pompa è pari a:

Hm=Hg+∆htot+∆p dove:

Hg = prevalenza geodetica, ovvero dislivello fra i piani del liquido nel bacino di aspirazione e in quello di scarico;

∆htot = somma delle perdite distribuite e concentrate

p = differenza fra le pressioni assolute esistenti nei serbatoi rispettivamente di mandata e aspirazione; nelle stazioni di sollevamento delle acque reflue tale quantità è normalmente nulla.

Per il calcolo delle perdite di carico sono state usate le classiche formule in uso nell’idraulica tradizionale.

Le perdite di carico distribuite, per le tubazioni in pressione, sono state valutate con la formula di Darcy-Weisbach:

∆h= λ·v2 2·g·∅·L dove:

- ∅ è il diametro della condotta [m];

- v è la velocità in condotta [m/s];

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- λ è il coefficiente di resistenza che viene valutato con la formula di Colebrook:

1

√λ=-2·log10 ε

3,71·∅+ 2,52 Re·√λ funzione del numero di Reynolds Re=

ν, della viscosità cinematica ν [m2/s], della scabrezza assoluta ε [m].

Il coefficiente di scabrezza assoluto è stato posto pari a 0,15 mm, corrispondente a tubazioni in PEAD in servizio corrente convoglianti liquami e 1,50 mm per tubazioni in acciaio.

Le perdite di carico concentrate vengono espresse in funzione del carico cinetico secondo l’equazione:

∆h=K· v2 2·g dove:

- v è la velocità in condotta [m/s];

- g accelerazione di gravità [m/s2];

- K coefficiente adimensionale variabile in funzione delle condizioni locali della condotta.

Si sono assunti i seguenti valori:

- K = 0,50 imbocco;

- K = 1,00 sbocco;

- K = 0,10 curva a 45°;

- K = 0,20 curva a 90°;

- K = 1,35 pezzo speciale a T;

- K = 0,20 valvola a farfalla (aperta);

- K = 0,15 valvola a saracinesca (aperta);

- K = 2,00 valvola di ritegno;

- K = 0,10 riduzione conica (8°);

Di seguito si ripota il calcolo della prevalenza in forma tabellare:

Le quote si riferiscono s.l.m.

1 - Sollevamento ricircolo acque lavaggio filtri - ingresso torrino ripartitore sedimentazione

Quota liquido sbocco m +12,00

Portata l/s 38,9 pari a 140,0 mc/h

Lunghezza m 580,0

Materiale PEAD

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Imbocco 1

Sbocco 1

Curve a 90° 6

Curve a 45° 0

Saracinesche 2

Valvole farfalla 0

Tee 1

Valvole di ritegno 1

Riduzioni coniche 1

Area mq 0,0156

Velocità m/s 2,49

Reynolds --- 292790

Lambda --- 1,99E-02

Pendenza piezometrica m/m 0,044284

Perdite di carico distribuite mm 25685,00

Perdite di carico concentrate mm 2041,25

Perdita di carico totali mm 27726,25

Livello liquido a riportare m +39,73

Quota massima liquido nel pozzetto m +5,50

Quota media liquido nel pozzetto +4,60

Quota minima liquido nel pozzetto m +3,70

Prevalenza necessaria m +35,13

Per i dettagli delle pompe selezionate si rimanda all’elaborato specifico.

5.1.3 Copertura e deodorizzazione

L’odore è un problema che riveste un‘importanza particolare e che ha un impatto rilevante nella comunità circostante gli impianti di trattamento delle acque reflue, andando così a determinare situazioni di disagio ed ostilità nei confronti degli impianti stessi.

Al duplice scopo di rendere il sito dell’impianto ambientalmente idoneo alla presenza, anche saltuaria, degli operatori e di ridurre entro limiti ampiamente accettabili l’impatto sull’ambiente circostante, diviene necessario dotare gli impianti di sistemi di purificazione dell’aria, in modo da abbattere convenientemente le concentrazioni delle sostanze odorigene.

Il problema delle emissioni odorose deve essere affrontato con sistemi di depurazione che consentono di ridurre entro limiti considerati tollerabili i composti che determinano tali odori quali:

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- composti organici contenti zolfo;

- composti organici ridotti dello zolfo;

- ammine;

- acidi grassi volatili;

- altri composti organici.

Verrà quindi realizzata una copertura del canale di arrivo e di grigliatura e del sollevamento mediante installazione di tegoli in lega di alluminio al magnesio calpestabili e verrà quindi trattata l’aria esausta estratta.

Le coperture in lega di alluminio sono realizzate in ottemperanza a quanto previsto dal D.M. del 17 Gennaio 2018 “Carichi sulle costruzioni” e rispondono alle seguenti condizioni di progetto:

- Spinta del vento 1,20 kN/m2 - Carico neve al suolo 0,60 kN/m2

- Carico concentrato in mezzeria 2,00 kN (pedonabilità) - Freccia massima 1/200 della luce netta

- Resistenza al sisma zona 1

- Escursione termica - 20 °C ÷ +80 °C

- Inalterabili da effetti solari, salsedine e vapori presenti nelle vasche - A tenuta di odori

- Calpestabili

- Facilmente smontabili a mano

La copertura in lega di alluminio ha una serie di vantaggi strutturali ed operativi:

- leggerezza: il peso della lega di alluminio al magnesio è inferiore ad altri materiali utilizzati per coprire le vasche. Trattasi di 2,7 gr/cmc che è circa un terzo del ferro, acciaio, bronzo, e soprattutto della vetroresina;

- robustezza: le resistenze meccaniche possono raggiungere oltre 560 Mpa, e quindi sono esclusi fenomeni di fragilità e duttilità; anche alle basse temperature i rischi di fragilità strutturale sono nulli;

- uniformità strutturale: la lega di alluminio al magnesio proposta ha omogeneità strutturale indipendente dalla sua lavorazione, come invece altri sistemi tipo vetroresina non consentono di ottenere;

- resistenza alla corrosione: come si evidenzia in molte coperture nel mondo su ogni tipo di

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serbatoi di contenimento dei carburanti nelle raffinerie, l’alluminio ha una ottima resistenza a fenomeni corrosivi essendo protetto da un leggero strato ossidante trasparente e stabile;

- inalterabilità agli effetti solari: l’alluminio non risente dei cicli termini stagionali ed è inalterabile dagli effetti dei raggi solari, quindi garantisce sulla perfetta tenuta e calpestabilità nel tempo;

- bassa trasmissione termica: l’alluminio non trasmette calore all’interno delle vasche avendo bassa trasmissività termica evitando quindi formazione di alghe e pericoli di intasamenti sottostanti;

- non è combustibile: l’alluminio non è combustibile e quindi il cliente non corre alcun rischio di incendio , anche in presenza di lavori con saldature in prossimità delle vasche coperte. Per questa ragione viene utilizzato sempre nell’industria petrolifera, raffinerie, oil&gas;

- magnetismo: l’alluminio è amagnetico, permettendo quindi la sua installazione ovunque, anche in presenza di apparecchiature sensibili ai campi magnetici;

- resilienza: l’alluminio risulta in grado di deformarsi elasticamente sotto carico , ritornando alla forma abituale una volta eliminato il peso . Quindi si combinano proprietà di robustezza a quelle di elasticità;

- modificabile e adattabile alle proprie esigenze: durante l’installazione o in caso di modifiche alle vasche successiva anche di anni , per installazione di sonde, sensori, tubazioni, paratoie ecc. la copertura in lega di alluminio permette di essere modificata sul posto smontandola e realizzando le modifiche senza particolare attrezzatura di sollevamento e movimentazione né di lavorazione;

- riciclabile: infatti anche dopo anni sarà possibile riciclarlo in toto od in parte mantenendo un valore intrinseco ed evitando costi di smaltimento elevati.

Il volume di aria da trattare è dato dal volume di aria libera per il numero di ricambi d’aria all’ora previsti:

Volume aria libera Ricambi orari previsti Portata d’aria da trattare

[m3] [n/h] [m3/h]

130 2 260

Per quanto riguarda il trattamento dell’aria esausta, trascurando le tecniche di mascheramento degli odori e le tecnologie legate allo scambio termico/condensazione/combustione, che hanno storia di utilizzi limitati e, per il momento, necessitano di ulteriori approfondimenti in termini di affidabilità,

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- scrubbing chimico/fisico a secco;

- biofiltrazione;

- adsorbimento su carboni attivi.

Nel caso in esame si prevede di trattare l’aria esausta mediante scrubber a secco, in quanto, relativamente agli spazi occupati, la soluzione a secco è senz’altro preferibile; infatti, a parità di portata, lo spazio occupato da un filtro è inferiore rispetto a quello necessario per una torre ad umido.

Inoltre da studi di confronto effettuati su impianti esistenti, si è appurato che il costo da sostenere per un ricambio annuale del “media” filtrante di un impianto a secco è ampiamente compensato dal minore consumo di energia elettrica (assenza di pompe di ricircolo e di dosaggio), dall’assenza di costi per l’acquisto di reagenti (soda, acido solforico e ipoclorito di sodio), dal consumo dell’acqua e dal minore impiego di manodopera per la manutenzione ordinaria.

Pertanto, i costi di esercizio dello scrubbing a secco risultano significativamente inferiori a quelli dello scrubbing a umido.

5.1.3.1 Scrubbing fisico/chimico a secco

La tecnologia dello scrubbing fisico/chimico a secco consiste nel far transitare l’aria da trattare attraverso un substrato poroso costituito da allumina e caratterizzato da un’elevata superficie specifica di contatto, che facilita le interazioni solido/gas e quindi la cattura fisica (adsorbimento) dei composti odorigeni attraverso forze di attrazione molecolare (forze deboli del tipo di Van der Waals).

Immediatamente dopo l’adsorbimento fisico si attivano le reazioni chimiche responsabili dell’eliminazione dei composti indesiderati. Tali reazioni sono differenti a seconda del composto da eliminare e della sostanza chimica impregnata sull’allumina (sostanza attiva).

Ad ogni modo le reazioni chimiche sono praticamente immediate tanto è vero che si completano già dopo 0,1 sec. di contatto molecolare.

Grazie quindi a questo processo combinato di adsorbimento fisico e trasformazione chimica i composti gassosi vengono intrappolati nei pori come prodotti di reazione solidi, inodori e inerti.

I prodotti di reazione solidi rimangono intrappolati nei pori dei granuli del substrato poroso, scongiurando così ogni possibilità di rilascio.

I vantaggi legati alla tecnologia dello scrubbing fisico/chimico a secco sono sintetizzabili come

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- indipendenza dell’efficienza di abbattimento dal carico in ingresso. Questo assicura la massima efficienza di filtrazione anche in presenza di carichi variabili;

- assenza di fenomeni di desorbimento dei gas, in quanto questi non vengono solo adsorbiti, ma anche abbattuti chimicamente e trasformati in solidi, che rimangono intrappolati nei pori dei granuli del substrato poroso;

- bassi tempi di residenza, che consentono sistemi compatti e maneggevoli;

- vita del materiale filtrante misurabile attraverso periodiche analisi di laboratorio. Questo consente di mantenere monitorata la vita attiva di tutto il letto filtrante e, quindi, di conoscere esattamente il momento in cui diviene necessaria la sostituzione dello stesso;

- assenza di materiali pericolosi;

- flessibilità di funzionamento, in quanto le apparecchiature possono essere messe in funzione e fermate in qualsiasi momento senza rischio di inficiare le prestazioni di abbattimento;

- costi di installazione minimi;

- manutenzione contenuta al solo controllo di un corretto funzionamento del sistema di aspirazione;

- costi di gestione contenuti.

5.2 SOLLEVAMENTO “CASINE”

Come evidenziato nel paragrafo 4 il progetto del Comune di Gioiosa Marea prevedeva la posa in opera di una nuova tubazione premente al fine di risparmiare sui costi di energia elettrica sostenuti dal Comune. Tale intervento oltre a non essere funzionale alla risoluzione della procedura di infrazione comunitaria, comporterebbe lunghi tempi autorizzativi e notevoli costi realizzativi per la presenza, nel percorso previsto per la condotta, di diverse interferenze, sia con la linea ferroviaria che con le aree demaniali (battigia).

In seguito a numerosi sopralluoghi congiunti con il RUP e i tecnici comunali ed in seguito alle attività di video ispezione, è emerso che il sistema è attualmente funzionale a meno di una criticità (comunicataci per le vie brevi dai tecnici comunali) relativa a tempi di residenza dei liquami troppo lunghi all’interno del manufatto di sollevamento, che genera emissioni di odori molesti. Pertanto in accordo con il RUP si è deciso di non intervenire sulle condotte esistenti ma di sostituire i quadri elettrici delle pompe esistenti per ottimizzare la gestione delle stesse e ridurre i tempi di residenza dei liquami.

Per i motivi sopra esposti si ritiene sufficiente prevedere una ottimizzazione meccanica del

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caratteristiche sono visibili nella foto seguente, con nuovi quadri dotati di un sistema con controllo in grado di impostare la velocità ottimale delle pompe per garantire l’efficienza energetica e quindi una riduzione dei costi.

Il sistema controlla l’avvio graduale delle pompe che permette di raggiungere un maggiore livello di affidabilità ed efficienza, permettendo così una riduzione dei consumi energetici.

In questo modo viene garantito il corretto funzionamento della stazione di pompaggio che può essere anche ottimizzata in funzione di eventuali cambiamenti futuri.

Foto 19 - Caratteristiche quadro esistente da sostituire

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