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IL SISTEMA PREVEI\'IIVO

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(1)
(2)
(3)

Pubbli+azioni

dell' Istituto Superi'ore

di

Pedagogia

I

(4)
(5)
(6)
(7)

Pietro

Braido

IL SISTEMA PREVEI\'IIVO

DI

DON BOSCO

Prefazione

di

D. Eugenio Ceria

TORINO

PONTILFICIO ATENEO SALESIANO

(8)

Proprietà letterqrio riseruota al, Pontifi'cio Àteneo Salesiano \PAS)

(9)

Ai COADIUTOzu SALESIANI

chiamati

a

collaborare

col

Sacerdote

per l'attuazione

della

Pedagogia « preaentiua>>

nel

rnondo del lauoro

(10)
(11)

$

PRESENTAZIONE

(12)
(13)

Da un secolo

in

qua si è tanto parlato e scritto intorno aJ sistema e metodo educatiao

di

Don Bosco, che ormai sernbra

un

aoler Portdr

acqr,td oJ mare la pretesa

di

dire cose nil.oue. Eppure

fra

pubblicazioni

di

uo.ria forrua

si

cercherebbe inuano

uil

la?oro esauriente, sintetico

e

so?fqttutro scientifico circa

la

natura, l'applicazione

e

fefricacia della pedagogia

di

questo educatore tnoderno.

cerro, se Don Bosco aaesse

sffitto di più

pet illustrare le proptie

idee e

cotnunicafe

le proprie

esperienze,

ne

sarebbe aenuta urla maggior comprensione e le caratteristiche della sua scuola godrebbero

di più

alta notoriaà.

Egli

inuece, anteponefldo

alla

teoria

la

pratica,

si

teneaa

pgo

dei risultati positiui che andaaa conseguendo; nè

si

pteoccupaaa

di

renderne

informai i cultoi

della pedagogia scienti'fica'

Ci

spiegheremo

quindi

senza

difficoltà

come

mai

pedagogisti che aanno per

la

maggiore, abbiano fltesso

in

Poco

o

niutt' cal'e

il

contributo portatu ila Don Bosco nellambito delha loro disciplina,

ci

reca meraùglia I'apprendete che un'autoreaole facoltà estera

di

pedagogia

non

abbia

ffeduto di poter

aflzn ertere aJl'onore della discussione una tesi d.i laarea che ruiraaa a illustrare

il

sistema edu' catiao

di Don

Bosco.

Nott

parae buon metodo scienlifico suolgere wn rcrua

di tal

genere, attingendo

in

massi.ma parte a

fonti

biografiche.

considerazìoni cosl negatire

non

aalseto

a

scoraggiare

fAutore di

quesfopera,

il

qua)e,

pur

sensibile alle istanze della scienza, non giudicò fatica buttata uia l'applicarsi

a un

laaoro

di

organica rico' struzione con materiali come

quelli or

oya accennati. Che importa' dea,essersi

egli

detto,

la

penuria

di direua

documen azione scritta

doae abbonilano

i dsri di un

attiaisrno PrdJi'co, che perrnettono di

(14)

risalire

dagli effetti

concreti

a princlpi

ideologici

di

orientamenn nelllarte delle

arti? Tutlè

che quei

dati

siano realrà

snriche e

non nmrazioni

più o

meno leggendarie.

Ma

questo

è un altro

discorso ch.e

ci

?orterebbe tro?po

in

là dol seminato.

Il

presente lauoro, senza sualu:rare alcano dei ptecedenti, è finora

il

saggio

più

cornpleto

e

metodico

sul

sìstema preuenriuo nelfedu- cazione della giouentù, qua)e

Don

Bosco

ro

concepl,

lo

afiwò

e

lo inculcò

per oltre

quardnt'anni

con la

parora uiaa

e con

l,esempio quotidiano.

Insisto sulla cornpiukzza

per iln

motiuo speciale. Troppe aolte

in Don

Bosco pedagogista

an

pregiudizio che

fa

aelo

alla

mente

di

specialisti,

non

lascia aedere

il

prete, sebbene

egli

protestasse

di

aaler essere prere seln?te,

in tutto

e da per

uno.

Don P. Braido, conscio delle risorse incomunicabili, che u.n socer- dote, edutatore ?taro, possiede per

la

sua condizione persanaÌe, non immagina n€lwneno

di

sminuire

la

grande

figura di Don

Bo,sco

nel

concerto

dei

maesyi

in

pedagogia, rappresentandolo integral- mente; anzi I'oggettiuità della saa espos;zione induce

in

ogni anìmo libero

il

conuìncimento, che leducatore insignito del carattere ieratico

non ha nulla da

perdere,

anzi ha molto da

guodagnare neila sua funziorte specifica

/i

adulescentulorum fingere mores.

si

magnifica spesso

loriginatità di Don

Bosco nelle sue conce-

zioni e istituzioni

educatiue;

ma chi nella lettura di

questo libro si fermasse a)la prima parte

lo

chiuderebbe deluso, uiste

le

naonerose coincidenze

e

deriuazioni con

o da

organici

di

fondazioni sirnilari, Don Bosco stesso fion

fa

rnistero d'auer trdtto parrito da statuti diuersi

priaati e pubblici per la

cornpilazione

del

suo Regolamento. Ma l'originalità

di Don

Bosco non consiste trecipuamente nelle norfi2e da

lui

elencate, bensì nello spirito con

cui

quelle norrne ,radusse in atto.

Egli

porraaa ben fisso nella mente

il

suo idea)e pedagogico c poco

importa

che

per

l'educazione

e

isrruzione

dei

giouani abbia

deltato

regole, seraendosi anche

di formule

ahrrui, perchè rispec- chianti

il

suo pensiero; rna nella pratica uiuifica

la

lettera

con

uno

spirito

inconfondibilmente

suo. eueaa

ap?r,nto

è foriginalità

di Don Bosco educatore, e

f

Autore arntnafinisce

in

proposito mensuram

72

(15)

bonam et confertam

et

coagitatam

et

superefluentem

di

maleriale

probatorio.

Un

chiarirnento particolare sembra

doauto a ilna

classe non

ristretta

di lettori.

Sono quelli che deplorera?2no

il

silenzio su

fatti

carismatici, che corcono per

le

bocche

ed

han riferimento

agli

edu-

candi

del

Santo.

Non

Cè da sgomentarsi

per

questo; elementi cari- smatici che starebbero bene,

per

esefirpio,

in trattati

ascetici

o

in

libri

agiografici, possono essere

fuori di

posto

in trattazioni

che uogliono serbare indole scientifica. Ciò per

altro

non deue esclwdere

gli ordinari

mezzi so?tafindrurali,

da cui non

prescirtde an'educa- zione cyistiana., corne

tutti

sanno e corlte sa benissimo l'Autore.

Ancora un'osseruazione,

e

conchiudo.

Il

sistema preaentiao nel- l'educazione

della

giouentù

mal si

apprenderebbe

dai soli

Rego- lamenti,

se Don

Bosco

non

aaesse

trmfuso ne' suoi

discepoli

il

suo spirito animatore, come

lto

dccennato soQra. Questo

spirito

non

si

saprebbe ne?nrneno precisare

in

che consista;

ma il fauo è

che, tramandato

per

tradizione, circola

rtegli

ambienti salesiani, sicchè

lo si

respira qwasi inconsciamente come

l'aria. Don

Bosco douelte pensare

a tale spirito

inforrnatore, quando scrisse

che ogni

uero Regolarnento sta nell'attitudine

di

chi lo deue tnerrere

in

azione.

D.

Eugenio Ceria

Torinq

31 gennaio 1955

(16)

BREYE NOTIZIA BIOGRAFICA

l8l5

(16 ago6to): nascite a Castelnuovo d'Asti (fraz. Becchi).

l83l-35: frequenta a Chieri (Torino) le scuole

di

grammatica, umanita e re:

torica.

1835 (ottobre): vestizione dericale ed en rata nel Serninario

di

Chieri.

1841: Ordinazione Sacerdotale e prima Messa a Torino (5.6 grugno).

l84l-44: alunno del Convitto Ecclesiastico

di

Torino.

1844: benedice la prirna Cappella dell'Oratorio per

i

giovani,'dedicandola a

S. Francesco

di

Sala.

1846: I'Oratorio trova frssa dimora a Valdocco.

1847l. iùzia I'Oratorio S. Luigi e fonda tra

i

giovani la Compagnia omonima.

1852: benedizione della Chiesa

di

S. Francesco

di

Sales.

1852-54: formazione del Piano di Regolamento 'per I'Oratorio di S. Francesco

di

Sales.

1853: hanno inizio le Letture Cattoliche e

i

Laboraori interni per

i

giorrani

artigiani.

1854: Domenico Savio entra come alu,nno all'Oratorio.

1856: stabilirrnento del ginnasio inferiore nell'Oratorio . Fondazione della Com- pagnia dell'Immacolata.

1857: morte

di

Domenico Savio

(9

marzo)

e

fondazione della ComEagnia

del SS. Sacramento.

1858: istituzione tra

i

giovani ddl Piccolo Clero - Primo viaggio di Don Bosco

a Roma.

1859: rnorte

di

Magone Michele

-

Fondazione della Compagnia

di

S. Giu- seppe

-

Costituito rutto

il

Ginnasio nell'Oratorio

- Ai

primi volootari è proposta la Societa Salesiana come Societa religiosa

di

educatori (9 e 18

dicembre).

1860:

i

Soci sottoscrivono le prime Regole religiose (11 giugno)

-

Morte di D. Cafasso,

il

Maestro

di

Don Boco (23 giugno)

-

D. Rua è ordinato sacerdote (29 luglio)

-

Don Bosco accetta

di

collaborare per la riorga- nizzazione del Piccolo Seminario archidiocesano

di

Giaveno.

1862: inizio del Laboratorio per Ia Tipografia e per

i

fabbri.

1863: inizio scavi della Chiesa

di

Maria Ausiliatrice

-

Apertura del Collcgio- Piccolo Seminario

di

Mirabello Monferratq prima opera educativa di Don Bosco fuori Torino.

1864: morte

di

Besucco Francesco (9 genuaio)

-

Fondazione del Collegio pcr studenti a Lanzo Torinese (15 ottobre).

1868: la Società Salesiana è approvata come diocesana

-

Consacrazione della Chiesa

di

Maria Ausiliatrice.

1869: decreto romano

di

approvazione della Società Salesiana.

1874: approvazione definitiva da parte della S. Sede delle Costituzioni della Socieù Salesiana.

1875: continua l'espansione delfi'Opera

-

Prima partenza

di

Missionari.

18772

I'

Capitolo Generale.

1888 (31 gennaio): Morte

di

Don Bosco.

I4

(17)

NOTA BTBLIOGRAFICA

Per I'essuzione del lavoro, ahbiamo potuto disporre

di

una documenta' zione vastissima, qrgle pochi pedagogisti

-e

educatori hanno, fioora, ofierto.

Essa

va

dalle Memorie autobiografihè

di

Don Bosco alie poderoce Memoie Biografiche, nelle quali

i

primi tre storici del grande Educatore,. lemoyne, Am-aa.i, Ceria, hanno r...òlto la parte più notevo,le di ciò che Egli ha detto e fatto (prediche e parlate familiari, buonanotti, conferenze, discussioni e con' versazioÀ, lettere...). Lo sudioso può, ancora, disporre

di

una filevante qu€rn'

tità di scritti, tra cui moltissimi a carattere pedagogico e educativq del Santo stesso e di innumerevoli testimonianze di cotrtemporanei fedeli e assolutamente insospettabili.

iìigogliosa è, pure, la produzione letteraria veDuta rapidamente a cres€ere attornt

"

Doo Bosco Uomo, Fondatore, Educatore, Santo.

In

questa Nora, le nostre indicazioni tenderanno a cogliere ciò. che cre.

diamo più fondamentale ed essenziale ai

fini di

una ricostruzione sistematica della sua visione pedagogica.

(18)
(19)

I.

Dell'OPERA OMNIA

di

Don Bosco è stata iniziata l'edizione critica ulf,' ciale

a

cura della Società Salesiana.

OPERE

E

SCRITTI EDITI E INEDITI

DI

<DON BOSCO» nuouarnettc pubblicati e rìueduti secondo le edizioni originali e manosctirri saPcrsiti a cura della Pia Società Salesiana.

Vol.

I,

Parte

I:

Storìo Sacra, Torino, SEI lg2g.

E

preceduta da

wa

Nota Introduttiua « La Storia Sacra e la Storia Ecclesiastica nell'idea e

negli scritti di Don Bosco»

di

D. ,q- Caviglia (p. VII'LI).

Vol.

I,

Parte

II:

Storia Ecclesiastica, Torino, SEI 1929.

E'

preceduta da

uta Nota preliminare « Gli originali superstiti degli scritti di Don Bosco sulla Storia Ecclesiastica

»

(p.

VII'&trV) di A.

Caviglia.

Vol.

II,

Parte

I: Lc

Vite

Papi (Serie prima: Da San Pieuo

a

San

Ze6rino). Torinq SEI 1932. Preceduto da una Nora Introdutiaa

"Lc « Vite dei Fapi » di D. Bosco e la sua coltura storica » di t{' C-aviglia (p. YII-)(LIII).

Vol.

I,

Parte

II:

Le

tite

dei Papi (Serie Seconda: da San Callisto alla pacc della Chiesa). Torino, SEI 1932. Preceduta da una Nota Pr*

liminare e unia Postilla di A. Caviglia (p.

MI.ilI).

Vol.

III:

La Storia d'Italia. Torino, SEI 1935. Preceduta da

w

Discorso

Iarroduttiuo « rl-a Storia d'Italia caq»lavoro

di

Don Bosco

»

di

,4" Caruiglia (p. VIICXII).

Vol.

IV:

La Vita di Donenico Sauio e « Saaio Domcnico e Don Bosco >.

Studio

di

Don Alberto Caviglia. Torino, .SEI 1943. Preceduto da una Introduzione ahla ìet ura «La Vita di Savio Domenico scritta

da Don Bosco

» di

A. Caviglia (p. IX.XLIII).

II. Dqili

scritti

di

Don Bosco dfarno I'indicazione soltanto

di

quelli

di

inle'

rcsse pedagogico e certamente suoir rimandando per

gli

altri alla vasta e completa birbliografia contenuta in Soc. Pietro Ricaldone: Don Bosco Edu' cotore (2 vol[.). C.olle Don Bosco (Asti), U'breria Dottrina Cristiana

l95l'

L952.

Yol.lI,

Gl; sciui cditi di Don Bosco (p.631'650) e Scritti su Don Bosco (gt. 65L-705),

Degli scritti darerno

la

citazione della prima edizione, distinguendo con la sigla I-C quelli pubblicati nelle

l*rt*re

Cattoliche.

Cenni storici sulla aita di Luigi Cattollo morto nel Seminaio

di

Chieri, am' mìrato da tutri per le sue singolari uirtù, scritti do un suo collego.

To'

rino, Tipografia Spciraoi e Ferrero 1844, pp. 82.

t7

(20)

Storìa ecclesìastìca uso delle scuole, utìle ad ognì ceto pcrsonc, dodicata all'onorat.mo signore F. Ervé de la croix provinciare dei Fratelli D.I.D.s.c.

Torino, Ti,pografia Speirani e Ferrero 1845, p,p. 398.

L'Aritmerica e sisrema metrico decimale idotto a senplicira e prcccdun dalle quattro operarioni dell'arìtmeuca, ad uso degli artigiani e'della genre di

campagna. Torino, Paravia 1864, pp. 80.

storia sacta p9r

ltyo delle scuolc, urile ad ogn; stato di persone, anicchita di aaaloghe incisioni. Torino, Tipografia Speirani e Ferrèro 1g47, pp.216.

Regol.amento della compagnia

di

s, Lui'gi Gonzaga. Torino, Tipografia spei.

rani e Ferrero 1847.

Il

Giowne Prouueduto

?u

la ?tatica dei suoi doueri, negli esercizi d.i cristiana

rycL'

p*

la recita delfuffizio della Beata vergine é de' princi,pari vespri dell''anno coll'aggiunta

di

una scelta

di

laudi iacre, ecc. -Torirìo,

paravia 1847, pp.352.

Auuisi ai cattolici. Torino, Tipografia speirani e Ferrero 1850, pp. 23. Riputlbli.

cati come Introduzione alle I-eture cattoliche: Auuisi ai Canolici. Foada- menti della Cattolica Rel,i,gione. Torino, Tipografia

p.

De.Agostini 1g53, PP.32.

Regolamento per dormitorio. Torino, paravia 1852.

Ragolamento dei laboratori. Torino, paravia 1853.

Il

cattolico istruito nella sua Religioae. Trattenirnenti di un padre di famiglia 1oi s'yoi figliuoli se'condo i bisogni del temrpo (in 6 fasc.).

forinq

Tipogr"afia De.Agostini, 1853, p,p. 452 $f,.).

Ic

sei doneniche e la nouena in onore di san Luigì Gonzaga con alcune sacre

lodi. Torinq TipograEa P. De-Agostini 1854, pp. S6 (lC).

Manìera t1c;lg y9r imparare la storia sacra ad uso der popolo cistiano. Torino, Faravia 1855, pp.

%

(I.C).

r,a forza della buona educazione. curioso episodio contem,poraneo Torino, pa.

ravia 1855, pp. 112 (I,C).

Porra ,eco cristiano ouuero auaisi importanti intorno, ai doueri del cristiano,

acciocchè ciascuno possa conseg'uire la propria salvezza nello stato

in

cui

si trova. Torino, Parayia 1838, pp. 12 \LC).

Regole del teatino. Torino, Paravia 1858.

viu

del giooanetto sauio Donenbo allieuo delloratorio

di s.

Frantesco dt SaJes. Torino, Paravia 1858.

Regolamento del pailatorio. Torino, paravia 1860.

Biografia del sanrdote Gìuseppe cafasso, €sposta in due ragionamenri funebri.

Torino, Paravia 1360 (LC).

cenno biografico sul giouanetto Magone Michere allievo dell'oratorio

di

san Francesco di Sales. Torino, Paravia 1861, pp. 96 (I_C).

Il

Pastore.llo lelle Alyi ouacro vita àel Giouanc Besucco Francesco d Argeaera.

Torino Tipografia dell'o.atorio di s. Francesco di Sales 1864, pp. rg2 (Lc).

valentino o la uocazione_inpedita. Episodio contemrydneo. Torino, Tipografia dell'Oratorio

di

S. Francesco

di

Sales 1866, pp. 64 (I-C).

I8

(21)

Seaeàno ossia Aaaenrure d.i un gìouan'c alpìgìano rlrcontate da

lui

medesìmo.

Torino, Tipografia dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1868, pp. 192 (LC), Ncordi per un giouonetto che desidera passar bene le aacanze- Torino, Tipogra-

,fia dell'Orato,rio di S. Francesco di Sales 1874.

Ncoili

confidenziali ai Dbetwi. Torinq Tipografia Salesiana 1875.

Rcgole o Costituzioni della Socìct| di S. Francesco di Sales secondo

il

Decreto

di approvazione del 3 aprile 1874 (precedute dalla Introduzione alle Regole

del Fondatore). Torino, Tipografia dell'Oratorio

di

S. Francesco

di

Sales 1875, pp. rufi-49.

Regolarnento per linfermeia. Torino' Tipografia Salesiana 1876.

Inaugurazione del Patronan di S. Pietro in Nizza a Mare. Scopo del medesinzo cs?osto dal Sarcrdote Giorunni Boeco con appmdice sul Sistema Prcuentiuo nella educaxione della §oaentù. Torino, Tirpografia e Li'breria Salesiana 1877, pp.35.

Regokmenn dellOratorio ài San Francesco di Sal.es pn gli Estemi. Torino, Ti.

pografia e Lilbreria Salesiana 1877, pp. 62.

Regolatnmto per le Ca.se della Società

ili

San Francesco di Sales. Comprende:

Il

Sìstena Preuentiao nella educazìone della §oucntù (p. 3-18), 'ùRegola- merrro per le Case Salesiane (p. 19-58) e

il

Regolamenro per

gli

Alunni

(p.59-100). Torinq Tipografia e Lirbreria Salesiana 1877.

Opera dà Figli di Maria Ausiliatrice per le ctocationi allo stato ecclesiastico eretta

nell'Gpizio

di

S. Vincenzo de' Paoli in S. trier d'Arena. S. Pier d'Arena, Tipqgrafia

di

S. Vincenzo dd Padli 1877, pp. 28.

Deliberazionà del Capitolo Genera)e d.ella Pia Soàetà Salesiana tenuto a I"anzo

Torinee nel settembre del 1877. Torino, Tirpografia e Libreria Salesiana

1878, pp. 96.

Biographie du ieune Lauis Fleury Antoine Colle par ]ean Bosco prètre. Turin, Imprirnerie Sal&ienne 1882, pp. 127. Abbozzata da Don Bosco ma afidata ,per la redazione a'l salesiano Don De Barruel (cfr. MB 15, 76 e P. Rical'

ilore: Don Bosco Eìlucatare

,

yol.

I,

p. 46).

Deliberazioni del Second.o Capitolo Generale della Pia Soàeù' Salesiana tenuto

in lznzo Torinese nel settembre 1880. Torino, Ti,pografra e Lilbreria Sale' siana 1882, pp. 88.

Deliberaziotti ilel terzo e quarro Capitolo Generole della Pìa Società Sdesìand tenuti in Valsalice nel settembre 1883.86. San Benigno Canavese, Tipogta' ,fia Sa'leiana 1887, pp.28.

III. Di

imporunza eccezionale è un'opera di Don Bosco intenzionalmente ri:

masta inedita fino al 1946 e da lui scritta tra

il

1873 e

il

1875. Non si tratta solo di notizie preziose da un punto di vista biografico, ma anche

di

un dmumento capitale per lo studio della for,mazione spirituale e pedagogica di Don Bosco.

SeN GrovarvNr Bosco: Memorie dell'Oratoio dì S. Francesco di Sales. Dal

l8l5

d

1555. Torino, SEI 1946, pp.260. I[ volume è corredato

di

una

Intùu-

dane e di note dello storico di Don Bmco, D. Eugenio Ceria.

Di

eccezionale valore

è

l'Epiaolario

di

Don Basco. L'edizione completa,

(22)

curata da Don eeria, cornprenderà quattro volumi. Finora

è

trscito il primo: D. Eugeoio Ceriaz Epistolaio ài S, Gioaanni Bosco. Vol.

I.

Dal

1835 al 1868. Torino, SEI 1955, pp. 626.

IV. Un ingente .materiale di documenti e tcstimonianze (letterc, conversazioni, osservazioni e discussioni, conferenze e « buonanotti », circolari e direttivc varie) preziosissmo per la conoecenza dcll'azione educativa e del pensiero pedagogico

di

Don Bocco, è contenuto nei 19 volumi delle Memorb Bio- grafiche, tutti in ediz. extra-commerciale.

Memorie Bìografrhe

ài

Doa Giouonni Bosco raccoke dal Sac. Salesiano Gio- vanni Batrista Lemoyne. Vol. I-V. S. Benigno Can., Scuola Tip. Ub,r. Salc-

siana 1898-1905.

Memoie Biografiche del Vcntabile Seruo di Dio Don Gi,ouanni Bosco raccoke dal Sac Salesiano Gio,vanni Batt. kmoyne. Vol. VI. S. Benigno Canavese, Scuola Tipografica e Libreria Salesia"oa 1907.

Memarie Biografiche dcl Venerabile Don Gioaoani Bosco racccilte dal Sac. Sale- siano Giova"ni Battista Lrmoyne. Vol. V[I. Torino, Libreria Salesiana Edi.

tricc 1909.

Memorle Bìagrafirhe del VencrabiJe

Dot

Gioyanni Bosco raccolte dal Sac. Sa- ,lesiaao Qi6ryanni Battista Lcmoyne.

Vol. VIII-IK

Toriho, Tipografia S.A.LD. «Buona Stampa

»

1912-1917.

Sac. G. B.

Lruorre .

Sac. A. Ava»Br: Mernorie Biografche di Sqn Gioaonni Bosco. Yol. X- 187l-1874. Torino, SEI 1939.

Sac. Eucrrvro Cranez Memorie Biogrofbhe del Beato Gìownpi Bosco. Yol. X[- XV. Torino, SEI 1930-1934.

Sac. Eucrlno Crerr: Mcmorie Biografiche di San Giouanai Barco. Vol. XVI- )(IX. Torino, SEI 1935-1939.

Indbe aaatitico delle Memoie Biograliche di S. Giouanni Bosco nci 19 volu,rni.

Torinq SEI 1948. Com,pilato dal Sdesiano D. Foglio.

V. Fonti significativc e ricche p€r la conoscenza di Don Bosco Educatore, pra.

tico c teoricq sono anchc

Ciaquc lustù di storia dcllOratoio SaJeiano lonàan dal Saceràote D. Giwanni Bosco

pr

cura del Sacerdote Don Giorvanni Bonetti suo allievo. Torinq Ti.

pografia Salesiana 1892, pp. 744.

ll

volum€ era stato pubblicato a lxrntatc,

sotto gli oochi di Don Bosco, rd, Bdlettino Saùesiano a cominciare dal gen.

naio 1879 (anno III).

I-ettere Circolari

di

Don Mìchele Rua oi Salesianì. Torino, S.A.I.D. « Buona Stampa» 1910, pp. 592.

Izttre

Circolari di Doa Paolo Albera

d

Sdcsìanì. Torino, SEI 1952, pp, 527.

Atti

del Capitolo Supeiore della Pia Socictà Saleiana. Torino, SEI 1920. IDi.

ziati oel I92Q continuano a pubblicare gli atti u6ciali, documenti

i*pot.

unti, Circolari e comunicazioni dei Succcssori dt Don Boscq

utili pr

la

conosc€nza e I'interpretazìsne «uadizionale» salesiana del pensiero e del.

I'azione educativa di Don Bosco.

Sac. EucENro Cmra: Anndi della Sociaa Sdeiana.

Vol.

I:

Ddle orìgint dla morte di S. Giwaani Bosco (1841.1888). Toriao, SEI 1941, Ep.779,

2,a

(23)

Vol.

II: Il

Reuoruto di Don Mìehcle Rua. Pa*e

I.

Dal 1888

d

1898. To' rino, SEI L943, pp.773.

VoL

IIt: Il

Raarato di Doa Michele Rua.Parte II. Dal 1899 al 1910. To'

. rioo, SEI 1946, pp.926.

Vol.

IV: Il

Rettwato di Dott Paolo Albera (1910.1921). Torino, SEI 1951, pp. 469.

Ricordi'arno ancora il ,pcriodico mensile per

i

Coopcratori, voluto da Don Boco, ricco

di

notizie, informazioni e documentazioni sulla vita e l'attivià del Santo, soprattutto riproducendo conferenzc e Circolari, e cioè

il

Bìblìofito Cattolico o Bollcttìno Salesiarro mensuale iniziato a Torino, Ma Cot' tolengo 32 ncl Settembre 1877.

Fino al gennaio 1878 è pubblicato a Genova'S. Pier d'Arena.

Dl

gcnnaio 1878

(anno II), N.

l,

cambia definitivamcnte i[ titolo primitivo in quello attuale BollAdno Sd\esiano ed è putlblicato a Torino, ancora. Di particolarc valore c interesse sono, evidenteÀente, l€ annatc che vanno del 1877 al 1888, e cioè

fino alla crorte

di

Don Bosco.

VI. Alcuni dei più notevoli snrdi sulla pudsgda di Don Bosco sono contcnuti in cdizioni più o meno importanti (in genere, per le scuole) dci suoi scritti iotorno all'ad,ucazione c in particolare dell'opuscolo sul Sistema Preventivo.

GrovanNr Bosco: Scritti sulleducoàone a cura di Antonio Banfi. Milano, Mop' dadori 1936, pp.49.

E

preceduto da una inuoduzionc su < Don Bosco c

il

suo mctodo oducativo» (p. 9'11).

Sarc GrovANM Bosco:

Il

metodo Preuentiao. Con testimonianze ed altri scritti dtrcativi inoditi. Introduzione c note

di

Mario Casotti. Brscia, La Scuola 1940, pp. 287.lo. una lunga introd,uzione si tratta dc «La Pcdagogia di S. Giovanni Bmco

»

(p. 5.88).

S. GroveNrr Bosco:

Il

metodo educatìuo.

A

cura di Gius, Flores d'Arqais. Pa' dova, CEDAM 1941, pp. fr--77. La parte introduttiva

zlc Biografiche

»

(p. 7-XVIII) e una ttattedtote zu « T.o

Bosco

»

(p. )flX-XL).

S. Grovems Bosco:

Il

SiAema Eilucatìao. Scritti e Testirnonianzc a cura di Vito G. C,alati. Milano-Varese, Istituto Editoriale Cisalpino 7943, pp. 152. Pre'

code uno studio su « La vita e il pensiero pedagogrco di S. Bosco » (p. 5'50).

DoN GroveNrq Bosqo:

Il

metodo educatiuo. Introduzione

c

note

di

Giovanni

Modugno. Firenze, La Nuova ltliha 1947, P'P. 180. L'Introduzione sulla

« Vita e apostolato

di

D. Bosco » c « La Pedhgogia

di

D. Bosco » si troYa nelle pp. 9-65.

VII.

Ed infine ricordiasro alcuni studi su Don Bosco nei quali l'aspetto psda' gogico è particolarmente o esclusivameote trattato.

Ar,reorr Aucrr-o: Don Bosso e

il

suo Apoaoloto. Torino, SEI 1940,

2

voll., yp. 526,557.

'BeLsrNe Gron»eNo: D, Bosco cilacalorc Miscellanea n. 20). Torino, Tip. Lit.

Accane Cado 1936.

Aurrrev Acosrnto: IJne m&hoAe d'édrcaìoo, Paris, Procure Oeuvre D. Bosco

1924, pp. 122.

cmrprcnde Pedagog{a

cNoti- di Don

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BanaER.A Manro s.

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La

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Besutco Francesco, scàtta da Don Bosco,

in

Salesiaaum 194g,

p.

103.113.

-

un documento inesplorato. La «vita di Besucco Francesco» scritta da Doa Bosco e

il

sao cantenuto spiituale,

in

Salesianum 1948,

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257-287, 641- 672; 1949,

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giouentìt e Don Bosco

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La carha nelleducare eil

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sistema preuentiao del pàù grande educatore ui'

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di

Don Bosco. Roma, L,ibr.

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Sistema Preuentiuo di Don Bosoo. Studio analitico. Bologoa,

Ttp.

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OnrsreNo FnaNcrsco:

Il

SanU Bosco

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Caglìai

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Peorr.r-eno NezzenpNo:

It

Messaggio educatiao

di

Don Bosco. Totino, SEI,

pP. 29-

Pro

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Don Bosco e le sue opete oellauguaa parol.a di S. S. Pio P. P.

Xl'

Roma, Lilbr.

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sistema preuentiuo della Beata Verzet4,

it

Sdeslanum

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I-a direzione spiituale dei gìouani nel pensìero

di

Don Bvsco, io, Sale' sianum 1952, pp. 343-383.

- I*

Pedagogia Eucarìsica

di

S. Giouanai Bosco,

it

Sobsìaxam 1952, pp.

598-621.

- Ia

Pedagogia Mariana

di

Don Bosco,

in

Salesianutn 1953, prp. 100'165' Zrrenosa Grnan»o RarEane: La pedagogia di Giouanni Bosao. Napoli, Suppl.

alla Rassegna «Aspetti Irtterarl» 1934, pp. 113.

(26)
(27)

INTRODUZIOI\E

OBIETTIVI E ANTICIPAZIONI

Il

titolo del volume vuol costituire l'enunciato di una « tesi ». Le lince generali

di

questa tesi vorremmo presentarc inizialmente, anticipando la risposta ad alcuni interrogativi,

la ori

soluzione ci introduce

di

colpo nel

cuore dell'opera e del pensiero educativo

di

Don Bosco. E', infatti,

di

quc- st'opera e

di

questo pensiero che vogliamo cogliere

e

Presentare

i

linca-

mcnti caratteristici e

gli

orientamenti essenziali.

Don Bosco

fu

solanto un educatore pratico oPPure anche

un

teorico dell'cducazione?

Il

grande Educatore cristiano dell'8oo

ci

offre, nel « si' stema preventivo », un sistema

di

azione oPPure un vero e proprio « siste' ma pedagogico » ?

In

ogni caso, ci troviamo

di

fronte a un'esperienza di

vitr

c

di

pensiero « originali » ? E infine, entro quali

limiti

si può parlare

di

un incontro (e

di

ispirazioni e dipendenze)

di

Don Bosco con la peda- gogia n ufEciale »

c

correnti educative antiche e contemPorannee ?

7.

Sisterua d.i ed,ucaziorue

e orientamenti

educatiai.

Intenzionalmente abbiamo adottato

il

termine « Sistema preventivo », piuttosto che « sistema educativo »

o

« Sistema pedagogico ». Abbiamo

vo

luto fissarci su un concetto storico, anzichè teoretico e scientifico, non perchè crediamo che Don Bosco abbia affrontato

il

problema educativo

ìn

forma slegaa, incoerente, frammentaria, quasi che

in

questo senso interprctas- simo le parole da

lui

dette al termine della sua carriera educativa

a

Pro

posito

di

una lettera del rettore del Seminario

di

Montpellier: n

Il

mio

metodo si vuole che io esponga. Mah... Non lo so nePPur

iol

Sono semDre andato avanti come

il

Signore m'ispirava

e le

circostanze esigevano » 1.

Il

motivo della scelta è molto semplice.

Ci

sembra che

i

tcrmini u P.'

1 MB 18, 127

(28)

dagogico

» e

« sisterna

»

abbiano

un

senso ffoppo tecnico

e

determinato' considerati da un punto

di

vista teoreticq un senso essenzialmente orien-

ato ad esprimere un'attività mentale riflessa, critica, preoccupata

di

dime strazioni rigorosamente

e

scientificamente fondate, insomma, basata sulla mediazione logica 2.

E

d'dtra parte, siamo convinti ihe la visione, sempre

più chiara e coerente, che Don Bosco ha avuto del problema educativo è stata essenzialmente pratica, legata alla sua esperienzd e Don ha mai pre- teso di erigersi a scienza universale e necessaria. Siamo perfettamente d'ac- cordo con P. Ricaldone, quando scrive che « non è possibile immaginare un oducatore veramente tale nelle sue concezioni e attuazioni,

il

quale non abbia

al

tempo stesso idee, direttive, norme che regolino

la

sua azione cducativa,

e

che « se questo deve afiermarsi

di

qualsiasi educatorg a maggior ragione lo dobbiamo dire

di

Don Bosco,

il

quale non si consacrò all'educazione saltuariamente » 3. Uniformità, coetenza, organicità

e

sta-

bilità sono, certo, indici

di

una ispirazione religiosa e sperimentale unita- ria

e

personale

r,

che Don Bosco, inoltre, era preoccupato

di

trasmettere

in eredità alla Famiglia spirituale dei suoi Educatori 5, che tale eredità rac- colscro anche per iscritto (ed egli stesso

in

parte).

Siamo, pure, convinti che essendo

la

tradizione cristiana,

gli

studi e I'esperienza personale le fonti principali della sua concezione e delle sue

ispirazioni educative, una certa riflessività,

un

certo grado

di

« criticita »

e

di

razionalità, si deve trovare

in

tutta la sua azione educativa.

Siamo, infine, d'accordo nell'ammettere che dalla totalità delle opcrc,

dei procedimenti, delle direttive pratiche e delle varie enunciazioni teore-

tiche sia possibile estrarre

un

complesso sufEcientemente organico

di

idee

e

di

posizioni e

di

principi

(di

« orientamenti ») elevabili a sistema, suscet-

tibili di

dimostrazione, sul piano riflesso e scientifico (teologico, filosofico, positivo

e

sperimentale) 8.

I Non neghiamo, tuttavia, che si possa impropriamente usare il termioe « sistema »

per indicare, comc fa spesso Don Bosco, un « modo di fare », un modo di comportarsi

in determinate circostanze; oppure, in campo strettamente educativo, un comrplesso di pro-

cedimenti e di mezi, che implica un organismo di idee e di posizioni, per l'attuazione dell'azione cducativa; in questo senso, ci sembra parli Don Bosco dei due «sistemi» chc

furono scmprc usati nell'educazione. Per questo, precisamente, abbiamo assunto come punto di paften7a, il termine « sistema preventivo ».

8 Ncaldone Pìetro: Don Bosco Eilacatore, Colle Don Bosco (Ati), L. D. C., 1951,

vol. I, p. 23.

' < Un'opera diuturna, cosl coerente, così estesa, così notevole in profondità, e fe-

conda di rizultati, non potcva non csselc frutto di chiare, sode e ben ponderate idee peda- gogiche » (ibid., p. 35).

I lbid., p. 23-24.

' « E sc alcuno ritencsse che Don Bosco sia stato troppo avaro di enunciazioni teorc-

ticle, dircmo, e non sarà dificile dimostrarlo, ctre quanto più si studia il suo operato nel campo educativo, tanto più si scoprono tesori di sapieaza pedagogrca, i quali tanno solo bisogno di veuire raccolti e ordinati, perchè se ne apprazi tutto il valore anche di fronte

alle esigcaze scieotifictrc » (ibid, I, p. 4).

26

(29)

Ma, con questo, non crediamo ancora rea,lvzate

le

condizioni pcr poter parlare

di un

« sistema pedagogico

»

nel senso proprio e scientifico della parola.

a) Il

motivo principale sembra essere, precisamenter.questo: DoD Bosco agì, non dimostrò o ricercò. Dal primo all'ultimo giorno della sua carriera educativa, che coincide quasi con

la

sua vita, egli mai si preoc- cupo

di

elaborare la teoria filosofica-teologica, scientifica (sia pure soltanto sul piano

di

un'esperienza «literata », sistemata, controllata e « criticata »)

e tecnica della sua azione educativa.

Don

Bosco non

ha

instaurato una « ideologia

»

riflessa dell'educa- zione,

ma

semplicemente

si è

consapevolmente ispirato, tramandandolo come sua eredità, ad un complesso

di

principi

e di

procedimenti, ad un sisterna « pratico » e

di

pratiche ritenute conformi alla visione cristiana e sperimentale dell'educazione. Egli ha vissuto e sofferto l'azione educativa

c cristiana, senza preoccuparsi di un ripensamento riflesso unitariq critico

c

scientifico.

Prendiamo, perciò, sul serio I'affermazione del Fascie: «

Non

dob- biamo figurarci

in

Don Bosco un teorico della pedagogia, o uno studioso

di

problemi didattici o scolastici » 7. « Con quel che si è detto non si in.

tende affermare e nemmeno insinuare che

D.

Bosco ignorasse Ia Pedagogia come scienza e non ne riconoscesse l'importanza (cose semplicemente in- concepibili

in lui);

ma si vuol dire solo che mancano argomenti e docu- menti per poter asserire che egli si sia occupato di proposito ed ex professo

nello studio dei problemi speculativi della Padagogia tecnica ed abbia in- teso comunque

di

voler essef,e uno scienziato

in

Pedagogia » 8.

Si porebbe anche andare più

in

là e, arieggiando una celebre espree sione pascaliana, dire che per

D.

Bosco

il

sistema è ridersi di ogni sistema?

Si può, aome per esempio Flores d'Arcais, farlo

in

nome del principio ispiratore del suo modo

di

educare, che è

la

carità, I'amore? 0. Non cre-

diamo. Perchè anche

la

carità può suggerire I'adozione e

la

difesa

di

un

7 Fascie Bartolomeot Del Maodo educatiao ìli D. Bosco, Fonti c commcari. Torino, S.E.l. 1927, p. 79.

I lbid., p. 2I.

c Infatd, Flores d'Arcais, che acceaoa a varie cause che « noo hanoo finora pffrnesso

di parlarc di una pedagogia di D. Bosco, di una sua sistematica e coerente formulazione tcorica dcl problerna dell'educazione » (Studi Pedagogici, Padova, Editoria Liviana 1951,

p. 59) c che difende I'esistenza di un "metodo", di un "sisterna" di D. Bosco, e lo dicc fondato sulla carita, aggiunge: « Costante è in lui il metodo di condanna di ogni forma

di pedagogismo e di scolasticismo» (p. 7l): «per questo il metodo di D. Bosco, il metodo dell'amore, è sor5tan.i2l6.ote negazione di ogni metodo, se si vuole meglio, è ricono- scimcnto dcl valore di qualsiasi metodo, purchè esso sia colto e vissuto ael suo più pro- fondo significato spirituale e nella sua vcra ragioa d'esscre» (p. 7l): cil sistema prc- vcntivo è, iasomcra, il ùtcma della carita » b, 72).

";

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