Pubbli+azioni
dell' Istituto Superi'ore
di
PedagogiaI
Pietro
BraidoIL SISTEMA PREVEI\'IIVO
DI
DON BOSCO
Prefazione
di
D. Eugenio CeriaTORINO
PONTILFICIO ATENEO SALESIANO
Proprietà letterqrio riseruota al, Pontifi'cio Àteneo Salesiano \PAS)
Ai COADIUTOzu SALESIANI
chiamatia
collaborarecol
Sacerdoteper l'attuazione
della
Pedagogia « preaentiua>>nel
rnondo del lauoro$
PRESENTAZIONE
Da un secolo
in
qua si è tanto parlato e scritto intorno aJ sistema e metodo educatiaodi
Don Bosco, che ormai sernbraun
aoler Portdracqr,td oJ mare la pretesa
di
dire cose nil.oue. Eppurefra
pubblicazionidi
uo.ria forruasi
cercherebbe inuanouil
la?oro esauriente, sinteticoe
so?fqttutro scientifico circala
natura, l'applicazionee
fefricacia della pedagogiadi
questo educatore tnoderno.cerro, se Don Bosco aaesse
sffitto di più
pet illustrare le proptieidee e
cotnunicafele proprie
esperienze,ne
sarebbe aenuta urla maggior comprensione e le caratteristiche della sua scuola godrebberodi più
alta notoriaà.Egli
inuece, anteponefldoalla
teoriala
pratica,si
teneaapgo
dei risultati positiui che andaaa conseguendo; nèsi
pteoccupaaadi
renderneinformai i cultoi
della pedagogia scienti'fica'Ci
spiegheremoquindi
senzadifficoltà
comemai
pedagogisti che aanno perla
maggiore, abbiano fltessoin
Pocoo
niutt' cal'eil
contributo portatu ila Don Bosco nellambito delha loro disciplina, nè
ci
reca meraùglia I'apprendete che un'autoreaole facoltà esteradi
pedagogianon
abbiaffeduto di poter
aflzn ertere aJl'onore della discussione una tesi d.i laarea che ruiraaa a illustrareil
sistema edu' catiaodi Don
Bosco.Nott
parae buon metodo scienlifico suolgere wn rcruadi tal
genere, attingendoin
massi.ma parte afonti
biografiche.considerazìoni cosl negatire
non
aalsetoa
scoraggiarefAutore di
quesfopera,il
qua)e,pur
sensibile alle istanze della scienza, non giudicò fatica buttata uia l'applicarsia un
laaorodi
organica rico' struzione con materiali comequelli or
oya accennati. Che importa' dea,essersiegli
detto,la
penuriadi direua
documen azione scrittadoae abbonilano
i dsri di un
attiaisrno PrdJi'co, che perrnettono dirisalire
dagli effetti
concretia princlpi
ideologicidi
orientamenn nelllarte dellearti? Tutlè
che queidati
siano realràsnriche e
non nmrazionipiù o
meno leggendarie.Ma
questoè un altro
discorso ch.eci
?orterebbe tro?poin
là dol seminato.Il
presente lauoro, senza sualu:rare alcano dei ptecedenti, è finorail
saggiopiù
cornpletoe
metodicosul
sìstema preuenriuo nelfedu- cazione della giouentù, qua)eDon
Boscoro
concepl,lo
afiwòe
lo inculcòper oltre
quardnt'annicon la
parora uiaae con
l,esempio quotidiano.Insisto sulla cornpiukzza
per iln
motiuo speciale. Troppe aoltein Don
Bosco pedagogistaan
pregiudizio chefa
aeloalla
mentedi
specialisti,
non
lascia aedereil
prete, sebbeneegli
protestassedi
aaler essere prere seln?te,
in tutto
e da peruno.
Don P. Braido, conscio delle risorse incomunicabili, che u.n socer- dote, edutatore ?taro, possiede per
la
sua condizione persanaÌe, non immagina n€lwnenodi
sminuirela
grandefigura di Don
Bo,sconel
concertodei
maesyiin
pedagogia, rappresentandolo integral- mente; anzi I'oggettiuità della saa espos;zione inducein
ogni anìmo liberoil
conuìncimento, che leducatore insignito del carattere ieraticonon ha nulla da
perdere,anzi ha molto da
guodagnare neila sua funziorte specifica/i
adulescentulorum fingere mores.si
magnifica spessoloriginatità di Don
Bosco nelle sue conce-zioni e istituzioni
educatiue;ma chi nella lettura di
questo libro si fermasse a)la prima partelo
chiuderebbe deluso, uistele
naonerose coincidenzee
deriuazioni cono da
organicidi
fondazioni sirnilari, Don Bosco stesso fionfa
rnistero d'auer trdtto parrito da statuti diuersipriaati e pubblici per la
cornpilazionedel
suo Regolamento. Ma l'originalitàdi Don
Bosco non consiste trecipuamente nelle norfi2e dalui
elencate, bensì nello spirito concui
quelle norrne ,radusse in atto.Egli
porraaa ben fisso nella menteil
suo idea)e pedagogico c pocoimporta
cheper
l'educazionee
isrruzionedei
giouani abbiadeltato
regole, seraendosi anchedi formule
ahrrui, perchè rispec- chiantiil
suo pensiero; rna nella pratica uiuificala
letteracon
unospirito
inconfondibilmentesuo. eueaa
ap?r,ntoè foriginalità
di Don Bosco educatore, ef
Autore arntnafiniscein
proposito mensuram72
bonam et confertam
et
coagitatamet
superefluentemdi
malerialeprobatorio.
Un
chiarirnento particolare sembradoauto a ilna
classe nonristretta
di lettori.
Sono quelli che deplorera?2noil
silenzio sufatti
carismatici, che corcono perle
boccheed
han riferimentoagli
edu-candi
del
Santo.Non
Cè da sgomentarsiper
questo; elementi cari- smatici che starebbero bene,per
esefirpio,in trattati
asceticio
inlibri
agiografici, possono esserefuori di
postoin trattazioni
che uogliono serbare indole scientifica. Ciò peraltro
non deue esclwderegli ordinari
mezzi so?tafindrurali,da cui non
prescirtde an'educa- zione cyistiana., cornetutti
sanno e corlte sa benissimo l'Autore.Ancora un'osseruazione,
e
conchiudo.Il
sistema preaentiao nel- l'educazionedella
giouentùmal si
apprenderebbedai soli
Rego- lamenti,se Don
Bosconon
aaessetrmfuso ne' suoi
discepoliil
suo spirito animatore, come
lto
dccennato soQra. Questospirito
nonsi
saprebbe ne?nrneno precisarein
che consista;ma il fauo è
che, tramandatoper
tradizione, circolartegli
ambienti salesiani, sicchèlo si
respira qwasi inconsciamente comel'aria. Don
Bosco douelte pensarea tale spirito
inforrnatore, quando scrisseche ogni
uero Regolarnento sta nell'attitudinedi
chi lo deue tnerrerein
azione.D.
Eugenio CeriaTorinq
31 gennaio 1955BREYE NOTIZIA BIOGRAFICA
l8l5
(16 ago6to): nascite a Castelnuovo d'Asti (fraz. Becchi).l83l-35: frequenta a Chieri (Torino) le scuole
di
grammatica, umanita e re:torica.
1835 (ottobre): vestizione dericale ed en rata nel Serninario
di
Chieri.1841: Ordinazione Sacerdotale e prima Messa a Torino (5.6 grugno).
l84l-44: alunno del Convitto Ecclesiastico
di
Torino.1844: benedice la prirna Cappella dell'Oratorio per
i
giovani,'dedicandola aS. Francesco
di
Sala.1846: I'Oratorio trova frssa dimora a Valdocco.
1847l. iùzia I'Oratorio S. Luigi e fonda tra
i
giovani la Compagnia omonima.1852: benedizione della Chiesa
di
S. Francescodi
Sales.1852-54: formazione del Piano di Regolamento 'per I'Oratorio di S. Francesco
di
Sales.1853: hanno inizio le Letture Cattoliche e
i
Laboraori interni peri
giorraniartigiani.
1854: Domenico Savio entra come alu,nno all'Oratorio.
1856: stabilirrnento del ginnasio inferiore nell'Oratorio . Fondazione della Com- pagnia dell'Immacolata.
1857: morte
di
Domenico Savio(9
marzo)e
fondazione della ComEagniadel SS. Sacramento.
1858: istituzione tra
i
giovani ddl Piccolo Clero - Primo viaggio di Don Boscoa Roma.
1859: rnorte
di
Magone Michele-
Fondazione della Compagniadi
S. Giu- seppe-
Costituito ruttoil
Ginnasio nell'Oratorio- Ai
primi volootari è proposta la Societa Salesiana come Societa religiosadi
educatori (9 e 18dicembre).
1860:
i
Soci sottoscrivono le prime Regole religiose (11 giugno)-
Morte di D. Cafasso,il
Maestrodi
Don Boco (23 giugno)-
D. Rua è ordinato sacerdote (29 luglio)-
Don Bosco accettadi
collaborare per la riorga- nizzazione del Piccolo Seminario archidiocesanodi
Giaveno.1862: inizio del Laboratorio per Ia Tipografia e per
i
fabbri.1863: inizio scavi della Chiesa
di
Maria Ausiliatrice-
Apertura del Collcgio- Piccolo Seminariodi
Mirabello Monferratq prima opera educativa di Don Bosco fuori Torino.1864: morte
di
Besucco Francesco (9 genuaio)-
Fondazione del Collegio pcr studenti a Lanzo Torinese (15 ottobre).1868: la Società Salesiana è approvata come diocesana
-
Consacrazione della Chiesadi
Maria Ausiliatrice.1869: decreto romano
di
approvazione della Società Salesiana.1874: approvazione definitiva da parte della S. Sede delle Costituzioni della Socieù Salesiana.
1875: continua l'espansione delfi'Opera
-
Prima partenzadi
Missionari.18772
I'
Capitolo Generale.1888 (31 gennaio): Morte
di
Don Bosco.I4
NOTA BTBLIOGRAFICA
Per I'essuzione del lavoro, ahbiamo potuto disporre
di
una documenta' zione vastissima, qrgle pochi pedagogisti-e
educatori hanno, fioora, ofierto.
Essa
va
dalle Memorie autobiografihèdi
Don Bosco alie poderoce Memoie Biografiche, nelle qualii
primi tre storici del grande Educatore,. lemoyne, Am-aa.i, Ceria, hanno r...òlto la parte più notevo,le di ciò che Egli ha detto e fatto (prediche e parlate familiari, buonanotti, conferenze, discussioni e con' versazioÀ, lettere...). Lo sudioso può, ancora, disporredi
una filevante qu€rn'tità di scritti, tra cui moltissimi a carattere pedagogico e educativq del Santo stesso e di innumerevoli testimonianze di cotrtemporanei fedeli e assolutamente insospettabili.
iìigogliosa è, pure, la produzione letteraria veDuta rapidamente a cres€ere attornt
"
Doo Bosco Uomo, Fondatore, Educatore, Santo.In
questa Nora, le nostre indicazioni tenderanno a cogliere ciò. che cre.diamo più fondamentale ed essenziale ai
fini di
una ricostruzione sistematica della sua visione pedagogica.I.
Dell'OPERA OMNIAdi
Don Bosco è stata iniziata l'edizione critica ulf,' cialea
cura della Società Salesiana.OPERE
E
SCRITTI EDITI E INEDITIDI
<DON BOSCO» nuouarnettc pubblicati e rìueduti secondo le edizioni originali e manosctirri saPcrsiti a cura della Pia Società Salesiana.Vol.
I,
ParteI:
Storìo Sacra, Torino, SEI lg2g.E
preceduta dawa
Nota Introduttiua « La Storia Sacra e la Storia Ecclesiastica nell'idea enegli scritti di Don Bosco»
di
D. ,q- Caviglia (p. VII'LI).Vol.
I,
ParteII:
Storia Ecclesiastica, Torino, SEI 1929.E'
preceduta dauta Nota preliminare « Gli originali superstiti degli scritti di Don Bosco sulla Storia Ecclesiastica
»
(p.VII'&trV) di A.
Caviglia.Vol.
II,
ParteI: Lc
Vitedà
Papi (Serie prima: Da San Pieuoa
SanZe6rino). Torinq SEI 1932. Preceduto da una Nora Introdutiaa
"Lc « Vite dei Fapi » di D. Bosco e la sua coltura storica » di t{' C-aviglia (p. YII-)(LIII).
Vol.
I,
ParteII:
Letite
dei Papi (Serie Seconda: da San Callisto alla pacc della Chiesa). Torino, SEI 1932. Preceduta da una Nota Pr*liminare e unia Postilla di A. Caviglia (p.
MI.ilI).
Vol.
III:
La Storia d'Italia. Torino, SEI 1935. Preceduta daw
DiscorsoIarroduttiuo « rl-a Storia d'Italia caq»lavoro
di
Don Bosco»
di,4" Caruiglia (p. VIICXII).
Vol.
IV:
La Vita di Donenico Sauio e « Saaio Domcnico e Don Bosco >.Studio
di
Don Alberto Caviglia. Torino, .SEI 1943. Preceduto da una Introduzione ahla ìet ura «La Vita di Savio Domenico scrittada Don Bosco
» di
A. Caviglia (p. IX.XLIII).II. Dqili
scrittidi
Don Bosco dfarno I'indicazione soltantodi
quellidi
inle'rcsse pedagogico e certamente suoir rimandando per
gli
altri alla vasta e completa birbliografia contenuta in Soc. Pietro Ricaldone: Don Bosco Edu' cotore (2 vol[.). C.olle Don Bosco (Asti), U'breria Dottrina Cristianal95l'
L952.
Yol.lI,
Gl; sciui cditi di Don Bosco (p.631'650) e Scritti su Don Bosco (gt. 65L-705),Degli scritti darerno
la
citazione della prima edizione, distinguendo con la sigla I-C quelli pubblicati nellel*rt*re
Cattoliche.Cenni storici sulla aita di Luigi Cattollo morto nel Seminaio
di
Chieri, am' mìrato da tutri per le sue singolari uirtù, scritti do un suo collego.To'
rino, Tipografia Spciraoi e Ferrero 1844, pp. 82.t7
Storìa ecclesìastìca aà uso delle scuole, utìle ad ognì ceto dì pcrsonc, dodicata all'onorat.mo signore F. Ervé de la croix provinciare dei Fratelli D.I.D.s.c.
Torino, Ti,pografia Speirani e Ferrero 1845, p,p. 398.
L'Aritmerica e sisrema metrico decimale idotto a senplicira e prcccdun dalle quattro operarioni dell'arìtmeuca, ad uso degli artigiani e'della genre di
campagna. Torino, Paravia 1864, pp. 80.
storia sacta p9r
ltyo delle scuolc, urile ad ogn; stato di persone, anicchita di aaaloghe incisioni. Torino, Tipografia Speirani e Ferrèro 1g47, pp.216.
Regol.amento della compagnia
di
s, Lui'gi Gonzaga. Torino, Tipografia spei.rani e Ferrero 1847.
Il
Giowne Prouueduto?u
la ?tatica dei suoi doueri, negli esercizi d.i cristianarycL'
p*
la recita delfuffizio della Beata vergine é de' princi,pari vespri dell''anno coll'aggiuntadi
una sceltadi
laudi iacre, ecc. -Torirìo,paravia 1847, pp.352.
Auuisi ai cattolici. Torino, Tipografia speirani e Ferrero 1850, pp. 23. Riputlbli.
cati come Introduzione alle I-eture cattoliche: Auuisi ai Canolici. Foada- menti della Cattolica Rel,i,gione. Torino, Tipografia
p.
De.Agostini 1g53, PP.32.Regolamento per dormitorio. Torino, paravia 1852.
Ragolamento dei laboratori. Torino, paravia 1853.
Il
cattolico istruito nella sua Religioae. Trattenirnenti di un padre di famiglia 1oi s'yoi figliuoli se'condo i bisogni del temrpo (in 6 fasc.).forinq
Tipogr"afia De.Agostini, 1853, p,p. 452 $f,.).Ic
sei doneniche e la nouena in onore di san Luigì Gonzaga con alcune sacrelodi. Torinq TipograEa P. De-Agostini 1854, pp. S6 (lC).
Manìera t1c;lg y9r imparare la storia sacra ad uso der popolo cistiano. Torino, Faravia 1855, pp.
%
(I.C).r,a forza della buona educazione. curioso episodio contem,poraneo Torino, pa.
ravia 1855, pp. 112 (I,C).
Porra ,eco cristiano ouuero auaisi importanti intorno, ai doueri del cristiano,
acciocchè ciascuno possa conseg'uire la propria salvezza nello stato
in
cuisi trova. Torino, Parayia 1838, pp. 12 \LC).
Regole del teatino. Torino, Paravia 1858.
viu
del giooanetto sauio Donenbo allieuo delloratoriodi s.
Frantesco dt SaJes. Torino, Paravia 1858.Regolamento del pailatorio. Torino, paravia 1860.
Biografia del sanrdote Gìuseppe cafasso, €sposta in due ragionamenri funebri.
Torino, Paravia 1360 (LC).
cenno biografico sul giouanetto Magone Michere allievo dell'oratorio
di
san Francesco di Sales. Torino, Paravia 1861, pp. 96 (I_C).Il
Pastore.llo lelle Alyi ouacro vita àel Giouanc Besucco Francesco d Argeaera.Torino Tipografia dell'o.atorio di s. Francesco di Sales 1864, pp. rg2 (Lc).
valentino o la uocazione_inpedita. Episodio contemrydneo. Torino, Tipografia dell'Oratorio
di
S. Francescodi
Sales 1866, pp. 64 (I-C).I8
Seaeàno ossia Aaaenrure d.i un gìouan'c alpìgìano rlrcontate da
lui
medesìmo.Torino, Tipografia dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1868, pp. 192 (LC), Ncordi per un giouonetto che desidera passar bene le aacanze- Torino, Tipogra-
,fia dell'Orato,rio di S. Francesco di Sales 1874.
Ncoili
confidenziali ai Dbetwi. Torinq Tipografia Salesiana 1875.Rcgole o Costituzioni della Socìct| di S. Francesco di Sales secondo
il
Decretodi approvazione del 3 aprile 1874 (precedute dalla Introduzione alle Regole
del Fondatore). Torino, Tipografia dell'Oratorio
di
S. Francescodi
Sales 1875, pp. rufi-49.Regolarnento per linfermeia. Torino' Tipografia Salesiana 1876.
Inaugurazione del Patronan di S. Pietro in Nizza a Mare. Scopo del medesinzo cs?osto dal Sarcrdote Giorunni Boeco con appmdice sul Sistema Prcuentiuo nella educaxione della §oaentù. Torino, Tirpografia e Li'breria Salesiana 1877, pp.35.
Regokmenn dellOratorio ài San Francesco di Sal.es pn gli Estemi. Torino, Ti.
pografia e Lilbreria Salesiana 1877, pp. 62.
Regolatnmto per le Ca.se della Società
ili
San Francesco di Sales. Comprende:Il
Sìstena Preuentiao nella educazìone della §oucntù (p. 3-18), 'ùRegola- merrro per le Case Salesiane (p. 19-58) eil
Regolamenro pergli
Alunni(p.59-100). Torinq Tipografia e Lirbreria Salesiana 1877.
Opera dà Figli di Maria Ausiliatrice per le ctocationi allo stato ecclesiastico eretta
nell'Gpizio
di
S. Vincenzo de' Paoli in S. trier d'Arena. S. Pier d'Arena, Tipqgrafiadi
S. Vincenzo dd Padli 1877, pp. 28.Deliberazionà del Capitolo Genera)e d.ella Pia Soàetà Salesiana tenuto a I"anzo
Torinee nel settembre del 1877. Torino, Tirpografia e Libreria Salesiana
1878, pp. 96.
Biographie du ieune Lauis Fleury Antoine Colle par ]ean Bosco prètre. Turin, Imprirnerie Sal&ienne 1882, pp. 127. Abbozzata da Don Bosco ma afidata ,per la redazione a'l salesiano Don De Barruel (cfr. MB 15, 76 e P. Rical'
ilore: Don Bosco Eìlucatare
,
yol.I,
p. 46).Deliberazioni del Second.o Capitolo Generale della Pia Soàeù' Salesiana tenuto
in lznzo Torinese nel settembre 1880. Torino, Ti,pografra e Lilbreria Sale' siana 1882, pp. 88.
Deliberaziotti ilel terzo e quarro Capitolo Generole della Pìa Società Sdesìand tenuti in Valsalice nel settembre 1883.86. San Benigno Canavese, Tipogta' ,fia Sa'leiana 1887, pp.28.
III. Di
imporunza eccezionale è un'opera di Don Bosco intenzionalmente ri:masta inedita fino al 1946 e da lui scritta tra
il
1873 eil
1875. Non si tratta solo di notizie preziose da un punto di vista biografico, ma anchedi
un dmumento capitale per lo studio della for,mazione spirituale e pedagogica di Don Bosco.SeN GrovarvNr Bosco: Memorie dell'Oratoio dì S. Francesco di Sales. Dal
l8l5
d
1555. Torino, SEI 1946, pp.260. I[ volume è corredatodi
unaIntùu-
dane e di note dello storico di Don Bmco, D. Eugenio Ceria.
Di
eccezionale valoreè
l'Epiaolariodi
Don Basco. L'edizione completa,curata da Don eeria, cornprenderà quattro volumi. Finora
è
trscito il primo: D. Eugeoio Ceriaz Epistolaio ài S, Gioaanni Bosco. Vol.I.
Dal1835 al 1868. Torino, SEI 1955, pp. 626.
IV. Un ingente .materiale di documenti e tcstimonianze (letterc, conversazioni, osservazioni e discussioni, conferenze e « buonanotti », circolari e direttivc varie) preziosissmo per la conoecenza dcll'azione educativa e del pensiero pedagogico
di
Don Bocco, è contenuto nei 19 volumi delle Memorb Bio- grafiche, tutti in ediz. extra-commerciale.Memorie Bìografrhe
ài
Doa Giouonni Bosco raccoke dal Sac. Salesiano Gio- vanni Batrista Lemoyne. Vol. I-V. S. Benigno Can., Scuola Tip. Ub,r. Salc-siana 1898-1905.
Memoie Biografiche del Vcntabile Seruo di Dio Don Gi,ouanni Bosco raccoke dal Sac Salesiano Gio,vanni Batt. kmoyne. Vol. VI. S. Benigno Canavese, Scuola Tipografica e Libreria Salesia"oa 1907.
Memarie Biografiche dcl Venerabile Don Gioaoani Bosco racccilte dal Sac. Sale- siano Giova"ni Battista Lrmoyne. Vol. V[I. Torino, Libreria Salesiana Edi.
tricc 1909.
Memorle Bìagrafirhe del VencrabiJe
Dot
Gioyanni Bosco raccolte dal Sac. Sa- ,lesiaao Qi6ryanni Battista Lcmoyne.Vol. VIII-IK
Toriho, Tipografia S.A.LD. «Buona Stampa»
1912-1917.Sac. G. B.
Lruorre .
Sac. A. Ava»Br: Mernorie Biografche di Sqn Gioaonni Bosco. Yol. X- 187l-1874. Torino, SEI 1939.Sac. Eucrrvro Cranez Memorie Biogrofbhe del Beato Gìownpi Bosco. Yol. X[- XV. Torino, SEI 1930-1934.
Sac. Eucrlno Crerr: Mcmorie Biografiche di San Giouanai Barco. Vol. XVI- )(IX. Torino, SEI 1935-1939.
Indbe aaatitico delle Memoie Biograliche di S. Giouanni Bosco nci 19 volu,rni.
Torinq SEI 1948. Com,pilato dal Sdesiano D. Foglio.
V. Fonti significativc e ricche p€r la conoscenza di Don Bosco Educatore, pra.
tico c teoricq sono anchc
Ciaquc lustù di storia dcllOratoio SaJeiano lonàan dal Saceràote D. Giwanni Bosco
pr
cura del Sacerdote Don Giorvanni Bonetti suo allievo. Torinq Ti.pografia Salesiana 1892, pp. 744.
ll
volum€ era stato pubblicato a lxrntatc,sotto gli oochi di Don Bosco, rd, Bdlettino Saùesiano a cominciare dal gen.
naio 1879 (anno III).
I-ettere Circolari
di
Don Mìchele Rua oi Salesianì. Torino, S.A.I.D. « Buona Stampa» 1910, pp. 592.Izttre
Circolari di Doa Paolo Alberad
Sdcsìanì. Torino, SEI 1952, pp, 527.Atti
del Capitolo Supeiore della Pia Socictà Saleiana. Torino, SEI 1920. IDi.ziati oel I92Q continuano a pubblicare gli atti u6ciali, documenti
i*pot.
unti, Circolari e comunicazioni dei Succcssori dt Don Boscq
utili pr
laconosc€nza e I'interpretazìsne «uadizionale» salesiana del pensiero e del.
I'azione educativa di Don Bosco.
Sac. EucENro Cmra: Anndi della Sociaa Sdeiana.
Vol.
I:
Ddle orìgint dla morte di S. Giwaani Bosco (1841.1888). Toriao, SEI 1941, Ep.779,2,a
Vol.
II: Il
Reuoruto di Don Mìehcle Rua. Pa*eI.
Dal 1888d
1898. To' rino, SEI L943, pp.773.VoL
IIt: Il
Raarato di Doa Michele Rua.Parte II. Dal 1899 al 1910. To'. rioo, SEI 1946, pp.926.
Vol.
IV: Il
Rettwato di Dott Paolo Albera (1910.1921). Torino, SEI 1951, pp. 469.Ricordi'arno ancora il ,pcriodico mensile per
i
Coopcratori, voluto da Don Boco, riccodi
notizie, informazioni e documentazioni sulla vita e l'attivià del Santo, soprattutto riproducendo conferenzc e Circolari, e cioèil
Bìblìofito Cattolico o Bollcttìno Salesiarro mensuale iniziato a Torino, Ma Cot' tolengo 32 ncl Settembre 1877.
Fino al gennaio 1878 è pubblicato a Genova'S. Pier d'Arena.
Dl
gcnnaio 1878(anno II), N.
l,
cambia definitivamcnte i[ titolo primitivo in quello attuale BollAdno Sd\esiano ed è putlblicato a Torino, ancora. Di particolarc valore c interesse sono, evidenteÀente, l€ annatc che vanno del 1877 al 1888, e cioèfino alla crorte
di
Don Bosco.VI. Alcuni dei più notevoli snrdi sulla pudsgda di Don Bosco sono contcnuti in cdizioni più o meno importanti (in genere, per le scuole) dci suoi scritti iotorno all'ad,ucazione c in particolare dell'opuscolo sul Sistema Preventivo.
GrovanNr Bosco: Scritti sulleducoàone a cura di Antonio Banfi. Milano, Mop' dadori 1936, pp.49.
E
preceduto da una inuoduzionc su < Don Bosco cil
suo mctodo oducativo» (p. 9'11).
Sarc GrovANM Bosco:
Il
metodo Preuentiao. Con testimonianze ed altri scritti dtrcativi inoditi. Introduzione c notedi
Mario Casotti. Brscia, La Scuola 1940, pp. 287.lo. una lunga introd,uzione si tratta dc «La Pcdagogia di S. Giovanni Bmco»
(p. 5.88).S. GroveNrr Bosco:
Il
metodo educatìuo.A
cura di Gius, Flores d'Arqais. Pa' dova, CEDAM 1941, pp. fr--77. La parte introduttivazlc Biografiche
»
(p. 7-XVIII) e una ttattedtote zu « T.oBosco
»
(p. )flX-XL).S. Grovems Bosco:
Il
SiAema Eilucatìao. Scritti e Testirnonianzc a cura di Vito G. C,alati. Milano-Varese, Istituto Editoriale Cisalpino 7943, pp. 152. Pre'code uno studio su « La vita e il pensiero pedagogrco di S. Bosco » (p. 5'50).
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Ed infine ricordiasro alcuni studi su Don Bosco nei quali l'aspetto psda' gogico è particolarmente o esclusivameote trattato.Ar,reorr Aucrr-o: Don Bosso e
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INTRODUZIOI\E
OBIETTIVI E ANTICIPAZIONI
Il
titolo del volume vuol costituire l'enunciato di una « tesi ». Le lince generalidi
questa tesi vorremmo presentarc inizialmente, anticipando la risposta ad alcuni interrogativi,la ori
soluzione ci introducedi
colpo nelcuore dell'opera e del pensiero educativo
di
Don Bosco. E', infatti,di
quc- st'opera edi
questo pensiero che vogliamo coglieree
Presentarei
linca-mcnti caratteristici e
gli
orientamenti essenziali.Don Bosco
fu
solanto un educatore pratico oPPure ancheun
teorico dell'cducazione?Il
grande Educatore cristiano dell'8ooci
offre, nel « si' stema preventivo », un sistemadi
azione oPPure un vero e proprio « siste' ma pedagogico » ?In
ogni caso, ci troviamodi
fronte a un'esperienza divitr
cdi
pensiero « originali » ? E infine, entro qualilimiti
si può parlaredi
un incontro (edi
ispirazioni e dipendenze)di
Don Bosco con la peda- gogia n ufEciale »c
correnti educative antiche e contemPorannee ?7.
Sisterua d.i ed,ucazioruee orientamenti
educatiai.Intenzionalmente abbiamo adottato
il
termine « Sistema preventivo », piuttosto che « sistema educativo »o
« Sistema pedagogico ». Abbiamovo
luto fissarci su un concetto storico, anzichè teoretico e scientifico, non perchè crediamo che Don Bosco abbia affrontatoil
problema educativoìn
forma slegaa, incoerente, frammentaria, quasi chein
questo senso interprctas- simo le parole dalui
dette al termine della sua carriera educativaa
Proposito
di
una lettera del rettore del Seminariodi
Montpellier: nIl
miometodo si vuole che io esponga. Mah... Non lo so nePPur
iol
Sono semDre andato avanti comeil
Signore m'ispiravae le
circostanze esigevano » 1.Il
motivo della scelta è molto semplice.Ci
sembra chei
tcrmini u P.'1 MB 18, 127
dagogico
» e
« sisterna»
abbianoun
senso ffoppo tecnicoe
determinato' considerati da un puntodi
vista teoreticq un senso essenzialmente orien-ato ad esprimere un'attività mentale riflessa, critica, preoccupata
di
dime strazioni rigorosamentee
scientificamente fondate, insomma, basata sulla mediazione logica 2.E
d'dtra parte, siamo convinti ihe la visione, semprepiù chiara e coerente, che Don Bosco ha avuto del problema educativo è stata essenzialmente pratica, legata alla sua esperienzd e Don ha mai pre- teso di erigersi a scienza universale e necessaria. Siamo perfettamente d'ac- cordo con P. Ricaldone, quando scrive che « non è possibile immaginare un oducatore veramente tale nelle sue concezioni e attuazioni,
il
quale non abbiaal
tempo stesso idee, direttive, norme che regolinola
sua azione cducativa,e
che « se questo deve afiermarsidi
qualsiasi educatorg a maggior ragione lo dobbiamo diredi
Don Bosco,il
quale non si consacrò all'educazione saltuariamente » 3. Uniformità, coetenza, organicitàe
sta-bilità sono, certo, indici
di
una ispirazione religiosa e sperimentale unita- riae
personaler,
che Don Bosco, inoltre, era preoccupatodi
trasmetterein eredità alla Famiglia spirituale dei suoi Educatori 5, che tale eredità rac- colscro anche per iscritto (ed egli stesso
in
parte).Siamo, pure, convinti che essendo
la
tradizione cristiana,gli
studi e I'esperienza personale le fonti principali della sua concezione e delle sueispirazioni educative, una certa riflessività,
un
certo gradodi
« criticita »e
di
razionalità, si deve trovarein
tutta la sua azione educativa.Siamo, infine, d'accordo nell'ammettere che dalla totalità delle opcrc,
dei procedimenti, delle direttive pratiche e delle varie enunciazioni teore-
tiche sia possibile estrarre
un
complesso sufEcientemente organicodi
ideee
di
posizioni edi
principi(di
« orientamenti ») elevabili a sistema, suscet-tibili di
dimostrazione, sul piano riflesso e scientifico (teologico, filosofico, positivoe
sperimentale) 8.I Non neghiamo, tuttavia, che si possa impropriamente usare il termioe « sistema »
per indicare, comc fa spesso Don Bosco, un « modo di fare », un modo di comportarsi
in determinate circostanze; oppure, in campo strettamente educativo, un comrplesso di pro-
cedimenti e di mezi, che implica un organismo di idee e di posizioni, per l'attuazione dell'azione cducativa; in questo senso, ci sembra parli Don Bosco dei due «sistemi» chc
furono scmprc usati nell'educazione. Per questo, precisamente, abbiamo assunto come punto di paften7a, il termine « sistema preventivo ».
8 Ncaldone Pìetro: Don Bosco Eilacatore, Colle Don Bosco (Ati), L. D. C., 1951,
vol. I, p. 23.
' < Un'opera diuturna, cosl coerente, così estesa, così notevole in profondità, e fe-
conda di rizultati, non potcva non csselc frutto di chiare, sode e ben ponderate idee peda- gogiche » (ibid., p. 35).
I lbid., p. 23-24.
' « E sc alcuno ritencsse che Don Bosco sia stato troppo avaro di enunciazioni teorc-
ticle, dircmo, e non sarà dificile dimostrarlo, ctre quanto più si studia il suo operato nel campo educativo, tanto più si scoprono tesori di sapieaza pedagogrca, i quali tanno solo bisogno di veuire raccolti e ordinati, perchè se ne apprazi tutto il valore anche di fronte
alle esigcaze scieotifictrc » (ibid, I, p. 4).
26
Ma, con questo, non crediamo ancora rea,lvzate
le
condizioni pcr poter parlaredi un
« sistema pedagogico»
nel senso proprio e scientifico della parola.a) Il
motivo principale sembra essere, precisamenter.questo: DoD Bosco agì, non dimostrò o ricercò. Dal primo all'ultimo giorno della sua carriera educativa, che coincide quasi conla
sua vita, egli mai si preoc- cupodi
elaborare la teoria filosofica-teologica, scientifica (sia pure soltanto sul pianodi
un'esperienza «literata », sistemata, controllata e « criticata »)e tecnica della sua azione educativa.
Don
Bosco nonha
instaurato una « ideologia»
riflessa dell'educa- zione,ma
semplicementesi è
consapevolmente ispirato, tramandandolo come sua eredità, ad un complessodi
principie di
procedimenti, ad un sisterna « pratico » edi
pratiche ritenute conformi alla visione cristiana e sperimentale dell'educazione. Egli ha vissuto e sofferto l'azione educativac cristiana, senza preoccuparsi di un ripensamento riflesso unitariq critico
c
scientifico.Prendiamo, perciò, sul serio I'affermazione del Fascie: «
Non
dob- biamo figurarciin
Don Bosco un teorico della pedagogia, o uno studiosodi
problemi didattici o scolastici » 7. « Con quel che si è detto non si in.tende affermare e nemmeno insinuare che
D.
Bosco ignorasse Ia Pedagogia come scienza e non ne riconoscesse l'importanza (cose semplicemente in- concepibiliin lui);
ma si vuol dire solo che mancano argomenti e docu- menti per poter asserire che egli si sia occupato di proposito ed ex professonello studio dei problemi speculativi della Padagogia tecnica ed abbia in- teso comunque
di
voler essef,e uno scienziatoin
Pedagogia » 8.Si porebbe anche andare più
in
là e, arieggiando una celebre espree sione pascaliana, dire che perD.
Boscoil
sistema è ridersi di ogni sistema?Si può, aome per esempio Flores d'Arcais, farlo
in
nome del principio ispiratore del suo mododi
educare, che èla
carità, I'amore? 0. Non cre-diamo. Perchè anche
la
carità può suggerire I'adozione ela
difesadi
un7 Fascie Bartolomeot Del Maodo educatiao ìli D. Bosco, Fonti c commcari. Torino, S.E.l. 1927, p. 79.
I lbid., p. 2I.
c Infatd, Flores d'Arcais, che acceaoa a varie cause che « noo hanoo finora pffrnesso
di parlarc di una pedagogia di D. Bosco, di una sua sistematica e coerente formulazione tcorica dcl problerna dell'educazione » (Studi Pedagogici, Padova, Editoria Liviana 1951,
p. 59) c che difende I'esistenza di un "metodo", di un "sisterna" di D. Bosco, e lo dicc fondato sulla carita, aggiunge: « Costante è in lui il metodo di condanna di ogni forma
di pedagogismo e di scolasticismo» (p. 7l): «per questo il metodo di D. Bosco, il metodo dell'amore, è sor5tan.i2l6.ote negazione di ogni metodo, se si vuole meglio, è ricono- scimcnto dcl valore di qualsiasi metodo, purchè esso sia colto e vissuto ael suo più pro- fondo significato spirituale e nella sua vcra ragioa d'esscre» (p. 7l): cil sistema prc- vcntivo è, iasomcra, il ùtcma della carita » b, 72).
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