bio-grafo
-
che non si omeftesse Ia lezione settimanaledi
galateo (codificata anche nei Regolamenti dei suoiIstituti)
che all'ingresso degli alunni si prendesse notain
apposito registro dei loro oggettidi
vestiario,di
bian-cheria
o di
arredamentodel
letto; chesi
avessero cure speciali pcrchè anchei
più piccoli andassero puliti,e
da qualche chierico,o
coadiutorgod anche da qualche brava donna attempata, venissero pettinati » 18.
E a
propositodi
certe espressroni volgari come « uccidenti, conracc, E MB 6, 301-302.1€ MB 10, 1022. Medesime raccomaodazioni
ai
Salesiani-educatori agli Esercizi dir6r
ua sulla
fucd, eccr, egli
dice,in
una b.n.del
18dic.
1859,ai
suoiartigiani:
«Voi
che avete maggior isuuzionee
siete occupatiin
coseben più alte, non dovete usare parole
e
modi gossoleni, ma dimostrare coifatti la
vostra educazione » 17.E
agli srudenti,a
propositodi
altreespressioni
e di
gerghi poco educati: «...
Agite come vedete agrre glialtri
uomini rispettabili...; agrte come rredete agiretanti
uomini serii e prudenti... »r8. Cosìsi
dicaper
quanro riguarda I'ordinee Ia
pulizia.Per garantirla maggiormente introduce pcrfino pene pecuniarie
per
itrasgressori le.
Di
raccomandazioti, notmg esortazioni, intornoa
questo tema, ab-bondano le Memorie Biografiche 20.Esiste persino
un
abbozzodi
commedia dalui
steso per insegnareil
Galateo ai suoi ragazzi zr.Nei Regolamenti tra le attribuizioni del prefetto (o vice-direttore) c'è anche questa: a
lui è
«in
pafticolare affidatala
cura de,la puli"ia della persona, e degli abiti dei gtovani... » u.Otto caprtoli, di cui Ia maggior pafte apparrengono al piano primitivo del Regolamenro, riguardan o rI << conte gno >»
d:
Cap. IY:
Conugno in Chicsa,dove le numerose norme pratiche e minute sono illuminate dall'avvertenza iniziale: « La chiesa, o cari figliuoli, è la casa di Dio, è luogo di orazione »;
Cap. Vl:Contegno nella scuola
c
nello studio; Cap.V[:
Contegno nci laborutori (ill"r'rns3eda
questo pensiero:art. 9:
«Pensi ognuno che Laozo, sett. 1872, confer. di Don Bosco ai Direttori (MB 10, 1081); La cooferenza setti-manale di galateo, ci dice il biograto, fu i.izftta dal prefetto D. Alasonatu nd 1655(Mts 6, 210).
" MB 6, 355. Una Coofere.ra ai direnori (le solite conferenze annuali 4l direttori in prossimità della fesu di s. Fraucesco di salcs) del febbr, lE76 è tutta (rcupata a rac-comandare e a insegnare a scrivere le lenere (MB 12, 67-68). In Appeadicc ai Regola-mesti del 1877 si uama a lungo «sul modo di scrivere lettere».
'E MB 8, 37, b. n. del 9 febbr. 1865.
il Si veda, per esempio, per I'ordiae dei leni e della camerata, la b. n, deL 26 rrarzo i865-. Dopo aver parlato di disordile in camerata, prosegue: «Ma per noa fare una gri-data a nessuao, ho uovato \n meuzo eficace per consegu.ire questo scopo, che si iaco-mincerà 6a da domani maftiaa a rnettere ia pratica, Ecco quel è. Deputerò una persoua
la quale abbia I'incarico di visitare tutti i gioroi Ie camerate e sarà suo dovere fare tutti quei letti che si troveranno in disordine. costui però avra il guadagao di quatuo soldi per letto, i qua-li verranao pagati da quei giovani stessi ai quali il letto appartieoe... »
(MB 8, 85).
Ed è significativa ua'altra b. n.,,. di colore: « Un'ultima cosa debbo io aacora raccornaodare, cioè che pettiniate bene i vosui capetrli" viene la primavera, la quale
fa moltiplicare certe,bestioline. Lo sa il povero Enria, che alcune volte è disperato e bisogna che lavi qualche testa due o tre volte. Ne hanno anche certi giovani che voglioo parer belli e si lisciaao la capigliatura, la dividono, sqgÀano la riga, ma non si pettiaaao. A costoro io vorrei dire: o sciocconi siate rneno vanerelli; p€nsate a pulirvi e aoq a lisciarvi»
(MB 8, 85-86, b. t 26-j-1865).
E MB 6, 219.
@ Reg. Parte I, Cap. II, art 14.
a Pane II.
162
I'uomo è nato per
il
lavoro, e che solamente chi lavora con afilore e assi-duita ha la pace nel cuore e rrova lievc la fatica »); cap.vIII :
contegnoaerso
i
Superiori, ispirato dal pensierodi
fareai
superiori « come farestea Dio
»
(art.r);
Cap.IXz
Contegflo aersoi
compagni, an@ra motivatodal
pensiero della carita soprannaturale: « onorateed
amatei
vostricompagni comc altrettanti fratelli... Amatevi
tutti
scambievolmenre, come diceil
signore » (art.r
ez);
Cap. XII;
cantzgno ner regime deila casa,a
cui servedi
« tema» il r. art.:
« Ricordatevio
giovani, che ogni cri-stianoè
tenutodi
mostrarsi edificante versoil
prossimo,e
che nessuna predica è più efEcace del buon esempio »; cap.xy
z contegno nel teatrino.un
capitolo a parte è dedicato ùlapuliùa:
« La pulizia deve starvi molroa
cuore,la
nettezzae
I'ordine esteriore indica mond ezzae
purita dd-l'anima » (Cap.XI,
art. r).E'
così esplicitata, sempre, la preoccupazione fondamentale, che è spi-rituale e cristiana, dell'opera educativadi
Don Bosco:il
nessodi
questi due dementi umani ed estrinseci conil
fine supremo. La bontà dell'anima ha rapporti invisibili e spesso ispiegabili, ma non per questo irreali, conla compostezza esterne. Questo
il
senso della sua « educativita ».Così termina Don Bosco la prima parte
di
una b.n. del7
gennaio1876 dedicata a suggerimenti pratici conrro
il
freddo: «vi
prego di menerein
pratica questimiei
avvisi, perchè vedete,io
voglio che stiate benenell'anima perchè così potrete stare anche bene
di -rp". Dio
prowedeai
suoi figli » 2{.E
viceversa, nella giusta posizione: «Noi
faremo stareun poco allegro e contentercmo
il
corpoin
ciò che giustanrente desidera,ma bisogna che
il
corpo poi sia ben disposto ad obbedire anche all'anima ed a fare ciò che saràdi
suo bene » 25. E anzitutto la sanitàzs e la buona educalioncz?:«Non
permetteremai, o
cari figliuoli, cheil
corpoco-mandi; mortificatelo
e
fatelo star soggetto,.. » 28.E,
infine, una formula conclusiva e perfettadi
umanesimo integralee di
teologia pedagogica delle realtà terrene:
« Dobbiamofar
buon uso della sanità in servizio ed in gloria di Dio. La sanità è un dono del signoree
tuttaper lui
dobbiamo impiegarla » 2s.Il
circolodei fini si
chiudeper tornare al suo Pincipiuru e al xrc Fundamentun.
12,28.
12, ztE.
E, 830; 10, l0l6i 12, 28; 13, 89.
4,275, 276, 354, 750.
12,143, 7,834.
*MB.MB
EMB tMB 6MB .MB
c) Teolo,gia pedagogica della realtà socia|e.
Nè Ia teoria nè la pratica
di
Don Bosco sembrano a prima vista dar motivo ad aprire questo « capitolo ».In
realtà,la
sua concezione sociale (economico-politica)è
legataal
tempoin cui è
vissuto, epocadi liberl
lismo e
di
ionservatorismo contrastanti, main
fondo, meno sensibile dle istanze sociali dell'educazione, aJla f.ormazione allos/iito
cotnwùta/io, alla solidarietà, all'impegno sociale.Anzi,
pouebbero costituireun
argomentoin
sfavore certiatteggia-menti
di Don
Boscodi
frontea
manifestazionidi
patriottismo,a
cui furono invitati anchei
suoi giovani e che avrebbero Potuto costituire posi-tive occasioni perla
formazionedi
una sensibilitàe
co§cienza sociale enazionalel soprattutto nel focoso e fervido '48, quandq a dire del biografo, da più parti giunge I'invito a partecipare a manifestazioni e dimostrazioni patriottiche 30. Potrebbero costituire
un
argomento sfavorevole, se non si tenesse presente un duplice ordinedi
idee.Il
primo, piunosto negativoè
costituito dalla sfiduciadi
Don Bosco nel poliiicantismo e nella retorica patriottarda, fattadi
coccarde,di
discorsie
di inni
altisonanti 31 e dal suo desideriodi
non compromettere un'òpera neonata e precaria con complicazioni partitiche e beghe settarie P.Più
positivamente, invece,si
potrebbe aflermare che una concezione degti orientamenti socialie
patriottici dell'educazione,Don
Bosco I'haimplicita e di sostanza. Ma non è da
lui
concepita come « indottrinamento » o propaganda, ma come generale formazionedi
personalita edi
cittadini."p".i e
solidali, impegnati nel lavoroe
nella loro specifica vocazione 33.- In
tale concezione sembra contenutoil
principio della socialità del-I'educazione come scopo coessenzialee
subordinatoal fine
supremo.L'impegno nella citta terrena diventa esigenza della città celeste. Tale concett; sembra compreso abbastanza chiaramente oltre che nei fatti, nella risposta che
il
biografo afierma cheDon
Bosco avrebbe datoal
march.DiA,zeglio
in
una sua visitaa
valdocco:«Io la
ringrazio del suo buon volere, ma è mio fermo propositodi
attenermi all'unico scopodi
fare del. MB 3, 293-294: garbata negativa al march. Roberto D'Azeglio. Cfr. anche M 217'219.
e Episodi caratteristici e penosi erano avvenuti anche nel suo Oratoriol per es. MB 3,410 ss.
u MB 3,294.
a Anche Rosmini in una tettera del 14 dicem rc 7852, scriveva a Don Ambrogio Gatti di Tortona: « ...Io spero ch'Ella si acquistera molti meriti e fara molto bene al prossimo nell'importante officio che assunse con sì rette intenzioni e con matura delibe' iarioo.. Io non posso che confermarla nel suo avviso, circa la massima di tener lontaaa
la gioventù a Lei afidata dai partiti o dalle discussioni politiche, ed occup,arsi coÀ tutto t'im]pegno a formare in essa un retto criterio, e mantenerle I'animo libero dalle prevenzioni
.h.'.Àl facilmente e fatalmente oggidì si bevono, direi quasi, coll'aria che si respira... » (Epist. Cornpl., vol. )(I, p. 731).
r64
bene morde
ai
poveri giovanetti, per mezzo dell'istruzionee
del lavoro, senza ingombrare loroil
capo d'idee che non sono da essi. Col raccogliere giovanetti abbandonati e colT'adoperarmidi
renderli alla famiglia ed alla società brnnifigli
ed istrùiti citudini, io fo vedere abbastanza chiaramente che I'Operamia lungi
dall'essere contrariaalle
moderne isriruzioni, è anzi tutta affatto conforme ed utile alle medesime » 34. Eil
giornale tori-nesel'Armonia invitava cosìi
suoilettori:
«Visitinoi
democratici questi luoghi dovela
pietà cristiana opera incessantementela
RIFORMA dellasocietà... » 35.
Poichè, appunto, questo connubio
ua
pietàe
socialità,tra
temPo e eternità,è
ancorae
sempre Presente nella teologia pedagogicadi
DonBosco.
Lo
confermava, ancora, negliultimi
anni della sua vita,in
un C-onvegnodi
ex-allievi Sacerdoti: « Vivete sempreda
buoni sacerdott, comevi
ha insegnatoe vi
ha inculcato questo vostro amico, zelate Ia salute delle anime che si vanno miseramentea
perdere; prendetevi spe-cialmente cura della gioventù dei vostri paesi, nella qualeè la
speranzadella società; state
uniti
al Capo della Chiesa,al
Vicariodi
Gesù Cristo.Vogliamoci sempre bene, preghiamo a vicenda
gli uni
pergli
altri, e voi soprattutto pregate peril
povero Don Bosco chesi
avvicina ognidì
piùalla morte, afrnchè per
la
misericordiadi Dio
possiamotutti
salvarci econ noi salvare innumerevoli altri » 36.
2,
Articol,azione dell'i.deale eduratiuo cristinno.a)
Il
sensus Ecclesiaee
papale.Abbiamo dimostrato altrove
il
vivissimo sen§us Eccleiiae che caratte'rizza l'onentamento spirituale
di Don
Boscoin
tuttele
manifestazioni della sua vastissima attività sacerdotale. L'abbiamo dimostrato predomi-nantein
quella formadi
educazione popolare, dalui
attuata, che sono le I-ctture Cattoliche 37.Non
diversoè
l'atteggiamentq quandodal
piano della polemica, delt'apologetica, della dogmaticae
della predicazione,Don
Bosco passaall'opera
di
educatoredi
giovanie
alla sua concezione generale delle* MB 3, 293. Sul significato e sull'utilità soàale della sua opera di beneficenza e di educazione Don Bosco ritornerà spesso, soprattutto in conferenze e discorsi a ex-allievi e a Cooperatori, nell'ultimo decennio di vita.
* 1849, N. 50, cit. in MB 3, 524'525.
s 19 luglio 1883, MB 16' 292-293.
o Cfr. P. Braido, art. cit. swll'azione educatita di D. Bosco attfaverso le Letturc
Cdroliche.
Iìnalità educative: dalla tesi della centralità storicodogmatica del Papato nella storia della chiesa 38 alla sua predicazione domenicale, centrata nella storia dei Papi, alle sollecitudini per festeggiare avvenimenti riferentisi al Papa 30 e fafti di interessamento del Papa per la vita dell'Oratorio, giornali
o libri
che osino vilipendere I'altissima dignità del Vicario di Gesù Cristo » {8. Questo deve pensarea
realizzare, secondo D. Boscqil
cri-stiano formato seriamente e integralmente. Questa esigenza egli presenta ai suoi giovani; come manifestava in un grazioso biglietto latino a un giovane che si preparava a diventar sacerdoté: « Dilecto filio Rua Michaeli salutemin
Domino. Litteris gallicis conscriptam epistolam ad me misisti; et benefecisti. Esto gallus tantum lingua et sermone; sed animq corde et opere
iae,
seda
un ragazradi
Mondonio, non ancora quindicenne, ottiene paroledi
preoccupazione perla
chiesa d'Inghilterrae
interesse peril
problema missionario: « Parlava volentieri