7.
Vocazione sacerdotale e'aocaziane ed,ucathtain Don
Bosco.« Come altri nasce per far versi, altri per far viaggr, Don Bosco era nato pcr fare
il
prete e prete educatore. Lo dimostrò frn da ragazzo. Aggiun-gendosi poi alle disposizioni innare I'affinarsi dell'inruizioni psicologiL edella carità, la figura
di
Don Bosco educatore s'impose » 1. «Del
sisteina preventivo ebbe la prima nozione nel celebre togrr" frtto a nove anni... » 2.«La
sua era "yocazione" educativa»;«il
centrq insomma,è
lo spirito cristianodi
Don Boscq che si svolge anche nell'ordine"educativq perchè sa e amadi
sapere che vita sacerdotale è vitadi
maestro che vive la religione cristiana»;
« la fonte, dunque, non solo del metodo educativo, preso unilateralmente, ma dell'intera operadi
Don.Bosco è la sua anima sacerdotalg che è concreta e unitaria vitadi
ogni istante edi
tutta llesi-stenza.E
perciòla
complessa organizzazione salesianaè, in
ogni s,o aspetto, opera per I'educazioner perchè sacerdotale sempre, anchè nelle forme commerciali, senz'altro fine che l'educazione dell'uomo cristiano ela sua salvezza spirituale » 3.
Non ci
soffermeremo, ora, su alcuni aspettidi
queste afr.ermazionl I E. Ceiiz San Giou. Bosco nella oita e nelle opere, p, 150._ 8 E. ceriaz Annalì l, p. 662, c.ome a fonti della sua pedagogia, conri-nua il .biogràfo,
< D. Bosco accennò, a ispirazioni del signore e a esperienie pèrsonali, m, tacqu. Ji ur,
terzo elemento fondamentale, che non spettava certo a lui di rilevare. Ebbe àa natura spiccata inclinazione, doti esimie per essere educatore... Al pari di chi nasce poeta o husico o 6losofo, D. Bosco nacque educatorc», Cetia, Anndti I, -p. 661.
8 San Gioa. Bosco: Il sistema Edacatioo. Sctixi e tcstirnonia?tze a cura di Vito Giu-seppe Galati, Varese, Istiruto Editoriale Cisalpiao 1943, p. 23-24.
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alcune del massimo storico di Don Bosco e l'altra di un suo acuto
conosci-tore. Forse arriveremo alla conclusione che molti elementi materiaii del sisterna educativo realizzato da Don Bosco provengono da determinate fonti teoriche
e
pratiche. Giungeremo facilmente ad assodare cheDon
Boscomolto ha assimilato da suoi studi personali
di
Storia Ecclesiastica e umani-stici, molto si è ispirato a istituzioni educative antiche e moderne. E si arri-verà, forse, a concludere che qualcosa possa essere stato mutuato da contatti di studio e di conoscenza con pedagogisti e studiosi dei problemipedagogico-didattici torinesi
o
piemontesi del suo tempo.Ma quello che può venire subito indiscutibilmente afiermato è
il
con-nettersi vigoroso, vitale e intimo della uocozione educatiua di Don Bosco con
il
suo genio particolare, che si esprimein
concreto nella sua aocaziole sacerdotale.Questo è
il
punto di vista esatto per capire Don Bosco Educatore. L'o-rientamento fondamentale di Don Bosco che cosrituirà l'anirna della sua vita e della sua opera, per predisposizioni e doti naturali e, soprannaturalmentel per dono divino di vocazione, supera sogni e propositi educativi e pedago-gici, trascende la stessa particolare vocazione all'educazione giovanilg ha{
radicalmenteun
nome solo: carità soprannaturale
sacerdoralc.La
stessavocazione e opera educativa
di
Don Bosco fa capo come a suo principio giustificativo e vitahzzaite a quesra più fondamentale vocazionedi
pcte,di
korno Dei ab hotni.nibus assumptus ct pro hominibus (enon
wlo pro iuuenibu) constitutws. Don Bosco è educatore perchè è prete e non prete perchè educatore. Gloria di Dio e salute delle anime, da mihi animas cctera Y tolle, rimane I'obieniuoe
lideale,in cui si
inserisce prepotente l'idealcdella salvezza delle anime giovanili.
Quindi, prete anzitutto e sempre e, per questo, « come
fu
prete in tutte le altre anività della multiforme sua vira, cosìfu
pre.te nella peda-gogia » a. Anche al settore educativo-pedagoglco si riferiscono le fiere parole pronunciate dalui
a Firenze,di
fronte al ministro Ricasoli, come pream-bolo a delicate e complicate tra.ttative5;
« Eccellenza, sappia cheD.
Bosco è prete all'altare, prete in confessione, prete in mflzo ai suoigova'i,
e come;
è prete in Torino, così è prete in Firenze, prete nella casa del povero, prete nel palazzn del Re e dei Ministri » 8.In
D.
Bosco non è, dunqugil
riformatore sociale o I'agitatore politico che fa sorgereil
« pedagogista » o I'educatore, come per pestalozzi. tra"trtr-knko...;
e non è nè I'istinto nè l'inclinazione, nè la passione che fa nascere'E, Ctiaz.5. Gioo. Bosco aclla oita e nelle opere, p. 150.
t si uatu di un colloquio raccotrtato da Don Bosco stesso, ci dice il biografo (MB 8, 533).
s MB 8, 534.
50
I'educatore filantropoumanitario. Non è nemmeno, per sè (e ne spieghe-remo fra poco
il
senso), una speciale vocazione superiore. Le stesse visioni o u sogni»
non hanno detto aLui
I'ultima parola riguardo l'orientarnento spécifico della sua vitadi
educatore. Anche se nelle sue intenzioni, le sue Mentorie 7 « dovrebbero servire a far conoscere come Dio abbia egli stessoguidato ogni cosa in ogni tempo » 8, tuttavia
i
procedimenti rimasero legatia
considerazioni, riflessioni, direttivedi
uominie
schiettamente normali, senza interventi miracolistici.E'
stata la vocazione sacerdotale eil
vincolodell'obbedienza ad essa connessa, sono state finalita apostolico-sacrdotalì all'origine della sua decisione per Ia particolare vocazione
di
educatore e padre dei grovani.Non si intende dire, con questq che
la
vocazione educativasi
inse-risca quasi casualmente in questo quadrq come una delle tante possibilita, una delle millg yig. Chè essere educatore è, per Don Bosco, qualcosa di legato alle sue inclinazioni e capacità e straordinarie doti naturaii. Ma èinnegabile che, nell'ordine ontologico, psicologico
e
cronologico,le
due vocazioni inlui
si subordinano e quella pedagogica murua da quellail
suostile inconfondibile e
la
sua caratteristicae
intensissima ispirazione reli-giosa soprannaturale. SeDon
Bosco non fosse staro prete, difficilnentesarebbe stato educatore e, certamente, non lo sarebbe stato
in
quel modo.La dimostrazione? Emerge
in
forma convincenre e inoppugnabile da quel preziosq inestimabile documento che sono le autobiografrche Mcmorie dell'Oratoriodi
S. Francescodi
Saless.Dopo aver descritto I'educazione materna, squisiamente cristiana e soprannaturale, Don Bosco parla del problema posto ai
9
anni, e cioè lafrequenza alla scuola elementare: «
In
quel tempo d'inverno frequentavo la s$ola del vicino paesellodi
capriglio, dove potei impararegli
elementi di lefttrra e scrittura.Il
mio maestro era un sacerdote di molto pietà, a nome Giuseppe Delacqua,il
quale mi usò molti riguardi, occupandosi assai volen-tieri della mia istruzione e più ancora della mia educazione cristiana » 10.La questione della vocazione sacerdotale, quale poteva sentire e sognare un bimbo di 9 anni, per « imitazione » di un maestro sacerdote e sotto la guida di una mamma cristiana, doveva essere già posta. Si spiegherebbero anche meglio
i
« molti riguardi » di quel sacerdote.1 san Giou. Bosco: Memorìe dell'oratorio di s. Franccsco iti sztcs dat lgl5 dl lE i.
Torino, S.E.I., 1946.
8 Memoàe, ediz. Ceria 1946, p. 16,
e Scritte da D. Bosco per ordine del Papa Pio IX (incomiaciate non dopo il lE73)
c pei miei carissimi 6gli salesiani con proibizione di dare pubbliàta a queste cose sia
?rima sia ilopo lz mia morte », furono edite la prima volta ael 1946, Noi citeremo con
la sola sigla M.
ro M 22.
lr
IL
t-\)
II
sogno dei nove anni 11, da Don Bosco raccontato subito dopo, sorgein questo « clirna » di più o meno vaga e tacita aspirazione infantile, quale sua conferma
e
sigillo, profondamente impressionante.Non è
necessarioconsiderarlo come l'« ispirazione
»
primaal
sacerdozio: «mi
ordinò di porrni alla testadi
que' fanciulli aggiungendo queste parole:"Non
collepercosse, ma colla mansuetudine e colla carità dovrai guadagnare questi tuoi amici.
Meniti
adunque immediatamentea
fare loro un'istruzione sulla bruttezza del peccatoe
sulla preziosità della virtù" »12. Obbedendo,stu-diando e facendosi guidare dalla « Maestra
»
(conla
divozione alla Ma-donna, già istillatagli dalla madre) avrebbe realizzatola
sua vocazione:« Ecco
il
tuo campo, ecco dove devi lavorale »u.
E I'interpretazione della madre, la più sacra c credibile, certq Per un bambino di 9 anni: « Chi sa .che non abbia a diventar Prete » 14, nonostante che Don Bosco dica: « Io ero del pareredi
mia nonna », eil
Parere era: « Non bisogna badarc ai.'so^gni » 15. Del resto
un
motivo c'era, pcrchè « mia madre desiderava di mandarmi a scuola, ma era assai impacciata Per Ia distrtt"a di cinque chilo-metri. Recarmi in collegio si opponevail
fratello Antonio. Si prese un tem-perarnento. In tempo d'inverno frequentava la scuola del vicino paesello di Capriglio, dove potei impararegli
elementidi
letnrra e scrittura » 16- I-Ina motivazionedi
questo genere, tenendo conto delle modeste condizioni eco-nomiche della famigliae
delle dificoltà, induce a ritenere con certflza 'che se l'aspirazione allo studio c'era, questa erain
funzione del sacerdozio,dello « studiare da prete ».
Lo
confermail
seguito, quel suo occuparsi già a dieci anni dei com-pagni; quell'essere riconosciuto come caPo e giudice e predicatore e dottore (« un gran dottore »), d'invernq novellatore nelle stalle e, d'estate, saltim-banco: ma sempre piccolo « Prete»,
« studente» tra
coetanei analfabeti, uno studente che faceva giàin
anticipoil
parroco (accorrevano ragazzi eadulti|?. « Siccome però dicevasi che venivano ad ascoltare la predica, così
prima e dopo
i
miei racconti facevano tuttiil
segno deha santa Croce colla recitadell'l
ueMaria.
18z6 » 18. « Quandoogni
cosa era prepe.rata edognuno stava ansioso
di
ammirare novita, allorali
invitavatutti a
reci-tare la terza parte del Rosario, dopo cui si cantava una lode sacra. Finito questo, montava sopra la sedia, faceva Ia predica, o meglio ripeteva quanto
u Don Bosco dira qualche pagiaa dopo: « il sogno fatto in età di nove in dieci
anni » (p. 26).
eM23.
8M24,
tM25.
sM25.
ao M 22.
n M 27-29,
'B M 29.
52
mi ricordava della spiegazione del vangelo udita
d
mattino in chiesa; oPPure raccontava fatti od esempi uditi o letti in qualchc libro. Terminata lapre-dica, si f.acsva breve preghiera, e tosto si dava principio ai trattenimenti...
Dopo alcune ore
di
questa ricreazione, quandoio
era ben stanco, ces§avaogni trastullo facevasi breve preghiera ed ognuno se ne andava pe'fatti suoi.
Da queste radunaaze erano esclusi
tutti
quelli che avessero bestemmiato;fatti
canivi discorsio
avessero rifiutatodi
prendere parte alle pratiche religiose » 1s.Mamma Margherita peffnetteva che
il
figlio tenesse una vita « cotanto dissipata » (andare alle fiere o ai mercati, certalnente con qualche Parente o conoscente, ad imparare a fareil
saltimbancot) proprio perchè non era poi tanto « dissipata»
quella vita!, infiorata com'eradi
preghiere, prediche, Rosari, ecc.Tanto è vero, che quando avviene l'incontro decisivo con
D.
Calosso, cappellanoa
Morialdo (aprile t8z6)20,lo
sbocco del colloquio è chiaro eperentorio:
«