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S6.3

CORRELAZIONE TRA REFERTO

MICROBIOLOGICO ED ESITO CLINICO

Pardo F., Furnari M.L.

2° U.O. Pediatria - Centro Regionale Fibrosi Cistica Ospedale dei Bambini “Di Cristina” - ARNAS - Palermo

La figura del microbiologo nella organizzazione di un

volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

Microbiologia Medica 113

relazioni

SESSIONE 6

La fibrosi cistica:

aspetti Microbiologici e Clinici

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Centro di Fibrosi Cistica (FC) è necessaria e rilevante. Essa è parte integrante della multisciplinarietà della “care” per i pazienti con FC. La prevenzione, la diagno-si e la terapia della FC vedono clinici e microbiologi in stretta interazione per individuare strategie efficaci e soluzioni appropriate. In particolare il confronto costan-te e continuo è necessario per affrontare le problemati-che riguardanti l’isolamento batterico, le strategie anti-biotiche, il superamento delle resistenze batteriche, ecc. In questi pazienti la compromissione dell’apparato respiratorio a causa di infezioni dovute a germi come lo

S. aureus, lo P. aeruginosa, la B. cepacia, l’A. xilosoxi-dans, lo S. maltophilia ed altri, è responsabile del

decor-so e della prognosi della malattia. I Mycobatteri tuber-colari e non, l’ Aspergillus fumigatus ed altri germi più rari possono richiedere procedure diagnostiche rigorose e delicate. Da ciò si evince inoltre, che la complessa e complicata microbiologia in FC, ha bisogno di elevata specializzazione per l’utilizzo di terreni specifici per il corretto riconoscimento batterico, per evitare la misdia-gnosi; il riconoscimento dei MOTT; il corretto inseri-mento degli antibiotici negli antibiogrammi, l’utilizzo di corretti tests per lo studio delle sinergie degli antibiotici. Tutto questo al fine di una buona profilassi e prevenzio-ne delle cross-infezioni, per una corretta terapia antibio-tica, per ritardare il passaggio alle infezioni croniche, per evitare gli effetti collaterali degli antibiotici. E’ evidente che è necessario un percorso scientifico e dilalettico in grado di rispondere alle esigenze del microbiologo, del clinico e del paziente stesso.

volume 20, numero 3, 2005 RELAZIONI

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