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DIVERSIFICAZIONE
NEL RISPETTO DEGLI ANIMALI
Il gruppo operativo Responsible Ham, finanziato dalla Regione
Emilia-Romagna nell’ambito del psr 2014-2020 e coordinato dal Crpa di Reggio Emilia, ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di nuovi prodotti stagionati che garantiscano elevati standard di benessere animale durante tutte le fasi
di Alessandro Gastaldo (**), Elisa Zanni, Elisabetta Canali, Sara Barbieri (*)
il numero delle aziende e degli animali allevati.
Codici pubblici e privati
Di seguito, vengono approfonditi alcuni aspetti riportati all’interno di codici di rac- comandazione o di disciplinari per mar- chi privati, che prevedono un maggior rispetto del benessere animale. Si ripor- tano, come esempio, alcuni requisiti da:
- “Code of recommandations for the wel- fare of livestock: Pigs (2003)”. Il docu- mento è un codice di raccomandazioni redatto, nel Regno Unito, dal Department for Environment Food and Rural Affairs (Defra). Dettaglia le responsabilità gene- rali nei confronti degli animali e detta le indicazioni sul benessere degli animali da allevamento, considerando anche il quadro normativo cogente. Pur non rap- presentando una norma, qualora le racco- mandazioni riportate non siano applicate da un allevatore, le evidenze da esso de- rivate possono essere utilizzate in caso di
N
el settore suinicolo è fondamen- tale identificare percorsi mirati a uno sviluppo sostenibile econo- mico e sociale, capaci da una parte di ga- rantire agli allevatori un reddito adegua- to e di raggiungere mercati sempre più ampi o diversificati, e dall’altra di soddi- sfare le attese dei consumatori e dell’o-pinione pubblica in generale. Al mutare delle richieste del mercato, la suinicoltura italiana non è stata in grado di legare il processo produttivo a elementi “referen- ziali”, specialmente per quanto concerne le modalità d’allevamento degli animali.
Il benessere degli animali allevati ha, in- fatti, sempre maggior rilevanza poiché è considerato un attributo della qualità dei prodotti di origine animale, al pari delle caratteristiche organolettiche e della sicu- rezza alimentare.
Negli ultimi anni in diversi paesi europei ed extraeuropei si è assistito alla creazio- ne di standard di produzione che hanno l’obiettivo di rassicurare i consumatori in relazione a motivazioni di scelta lega- te al rispetto degli animali allevati, con l’obiettivo di avvicinare il mondo della produzione zootecnica con quello di un consumo sempre più critico nei confronti dell’allevamento intensivo e di creare un efficiente sistema di impresa per un com- parto che vede diminuire costantemente (*) Fondazione Crpa Studi Ricerche di
Reggio Emilia
(**) Università degli Studi di Milano
Box parto con scrofa libera.
controversie legali;
- “Code of welfare: Pigs (2018)”. Il codi- ce, redatto dal National Animal Welfare Advisory Committee (Nawac), è parte integrante della legge sul benessere degli animali in vigore in Nuova Zelanda. Il codice descrive le buone pratiche di gestione, oltre al minimo necessario per soddisfare gli obblighi previsti dalla legge.
Sono incluse le raccomandazioni per
incoraggiare l’adozione di standard più elevati di benessere degli animali. Anche in questo caso, il mancato rispetto di un requisito minimo descritto nel codice può sostenere l’accusa in caso di un reato;
- “Animal Care Standards: Pigs (2013)”.
Humane Farm Animal Care (Hfac) è la principale organizzazione di certificazio- ne senza scopo di lucro negli Stati Uniti che, attraverso il marchio Certified Hu-
mane Raised and Handled®, garantisce i prodotti di origine animale provenienti da strutture che soddisfano standard precisi ed elevati requisiti in relazione al tratta- mento degli animali;
- “Rspca Welfare standards for pigs (2014)”.
La Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (Rspca) è un ente di beneficenza, fondato nel 1824, che pro- muove il benessere degli animali nel
Tab. 1 – Fabbisogni idrici e portata degli abbeveratoi per categoria di suini
Categoria produttiva
DEFRA DEFRA RSPCA
Fabbisogni idrici Portata abbeveratoi Portata abbeveratoi
(l/d) (l/min) (l/min)
Gestazione 05-ago 2 (con abbeveratoio a succhiotto) 2
Lattazione 15-30 2 (con abbeveratoio a succhiotto) 2
Allo svezzamento 1-1,5 0,3 0,3
Fino a 20 kg 1,5-2 0,5 -
Dai 20 ai 30 kg 02-mag 1-1,5 0,5-1
30-40 kg 02-mag 1-1,5 1-1,5
Fino a 100 kg 05-giu 1-1,5 1-1,5
Niccolò Norci
Business Unit Pig, Via Dell’Industria 9, 46043 Castiglione Delle Stiviere (MN), Tel. (+39) 0376636215, Cellulare (+39) 3284573164, [email protected]
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Con il dispositivo di allarme AC Touch, presentiamo una nuova generazione di sistemi di allarme. Grazie al lettore di impronte digitali non c’è bisogno di nessuna chiave per l’accesso.
Le modifiche delle impostazioni possono essere fatte solo dal responsabile, inoltre è presente una scatola nera che non può essere cancellata e raccoglie tutte le informazioni.
Le funzioni primarie:
| 10 allarmi analogici o digitali
| Tutti gli input sono a prova di guasto sia in caso di tranciamento dei cavi e in opzione anche in caso di cortocircuiti
| 10 uscite a relè attivano i ventilatori di emergenza o i gruppi MultiStep a seconda dei limiti di temperatura o delle notifiche di allarme impostate
| L’identificazione di sicurezza può essere impostata per un numero massimo di 20 utenti con diritti diversi grazie al lettore d’impronte digitali
| Una batteria di riserva monitora lo stato della batteria principale
| Test automatico di allarme
| L’archivio a lungo termine non può essere cancellato per un anno intero
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Regno Unito. Ha sviluppato standard di benessere per le principali specie animali da allevamento, che riportano le buone pratiche di gestione nel rispetto del be- nessere animale. Gli standard vengono applicati attraverso un sistema di etichet- tatura, attraverso il marchio Rspc Assured, da diversi enti nel Regno e all’estero. In alcuni casi, questi standard sono stati uti- lizzati anche da organismi governativi per uniformare la legislazione o per redigere linee guida o raccomandazioni.
Acqua di bevanda
Secondo il d.lgs. n.146/2001 tutti gli ani- mali devono avere accesso a un’appro- priata quantità d’acqua, di qualità ade- guata, o devono poter soddisfare le loro esigenze di assorbimento di liquidi in altri modi. Le attrezzature per la somministra- zione di acqua devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazio- ne dell’acqua e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali. Il d.lgs.
n. 122/2011 fornisce disposizioni più re- strittive rispetto al d.lgs. n. 146/2001 e in particolare:
- a partire dalla seconda settimana di età, ogni suino deve poter disporre in perma- nenza di acqua fresca sufficiente;
- il razionamento idrico attuato con so- spensione dell’erogazione d’acqua non è ammesso.
Un ridotto approvvigionamento idrico e/o un inadeguato accesso all’abbeveratoio
impediscono all’animale di abbeverarsi quando ne sente il bisogno, aumentando la frustrazione, lo stress sociale e i conflit- ti, perché l’acqua diventa una risorsa per cui competere.
In allevamento difficilmente si osservano fenomeni di disidratazione, ma l’assunzio- ne di acqua, che varia in relazione a stato sanitario e condizioni climatiche, può ri- sultare difficoltosa.
I codici di allevamento considerano l’ap- porto di acqua di bevanda un aspetto estremamente importane e per questo forniscono indicazioni precise relativa- mente ai fabbisogni idrici e ai valori di portata degli abbeveratoi per ciascuna ca- tegoria produttiva (tabella 1).
Per quanto riguarda il numero di abbe- veratoi, entrambi i codici prevedono un abbeveratoio a imbocco ogni 15 suini in caso di alimentazione ad libitum e uno ogni 10 suini in caso di alimentazione
razionata. Il codice del Defra considera anche il caso di acqua versata direttamen- te in contenitori come truogoli o mangia- toie, definendo la necessità di garantire uno spazio minimo a capo (per esempio, almeno 0,8 cm/capo per gli animali fino a 15 kg e 1 cm/capo per gli animali di 15-35 kg.
Alimento
Secondo il d.lgs. n. 122/2011 tutti suini devono essere nutriti almeno una volta al giorno e, se sono alimentati in gruppo e non ad libitum o mediante un sistema automatico di alimentazione individuale, devono avere accesso agli alimenti con- temporaneamente agli altri suini del grup- po. Le attrezzature per la somministrazio- ne dell’alimento devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti e le conseguenze negative
Tab. 2 – Fronte minimo al truogolo per capo (DEFRA)
Peso 5 kg 10 kg 15 kg 35 kg 60 kg 90 kg 120 kg
Fronte mangiatoia (cm) 10 13 15 20* 23* 28* 30*
*alimentazione razionata
Tab. 3 – Numero di suini per mangiatoia (HFAC e RSPCA) Tipologia di alimentazione N. massimo di capi
per mangiatoia
Secca senza poste singole 6
Secca con poste singole 10
Liquida (alimentazione con aggiunta di acqua) 14
Corda utilizzata come arricchimento ambientale
per suinetti sottoscrofa. Truogolo lineare provvisto di divisori per la deli- mitazione dei singoli posti.
derivanti da rivalità tra gli animali.
In caso di stabulazione in gruppo, la dif- ficoltà di accedere all’alimento può deter-
minare effetti negativi, quali:
- ridotta assunzione di cibo e alterazione del comportamento alimentare;
- aumento di comportamenti aggressivi, con possibili lesioni, a causa della com- petizione;
- aumento dello stress sociale per mante- nere l’accesso a una risorsa limitata.
Alcuni codici forniscono indicazioni gene- riche per alcune tipologie di distribuzione dell’alimento: per esempio i codici Rspca richiedono che, in caso di alimentazione liquida, siano presenti delle protezioni sul truogolo o alla mangiatoia a livello di te- sta e di spalle delle scrofe e che, in caso di alimentazione a terra, l’alimento sia di- stribuito in uno spazio ampio in quanto questa tipologia è molto rischiosa (mag- giori fenomeni aggressivi).
Sempre con l’intento di ridurre l’aggressi- vità durante il momento di distribuzione dell’alimento, entrambi i codici privati ri- chiedono che a tutti i suini venga forni- ta della fibra lunga, da integrare almeno ogni 3 giorni secondo quello di Rspca.
Il codice Defra fornisce indicazioni relati- ve al fronte al truogolo per ciascun suino
Tab. 4 – Superficie di stabulazione per le diverse categorie
di suini (HFAC e RSPCA)
Categoria di suino Superficie totale (m
2) Area di riposo (m
2)
Scrofe in gestazione 3,5 1,5
10 kg 0,15 0,1
20 kg 0,22 0,15
30 kg 0,3 0,2
40 kg 0,4 0,26
50 kg 0,47 0,31
60 kg 0,55 0,36
70 kg 0,61 0,41
80 kg 0,67 0,45
90 kg 0,71 0,47
100 kg 0,75 0,5
110 kg 0,79 0,53
120 kg* 0,85 0,57
* Categoria di peso riportata solo da RSPCA
gffattori.it
comunica-re.it
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(tabella 2), mentre i codici Hfac e Rspca indicano il numero di capi per singola mangiatoia nel caso di alimentazione ad libitum (tabella 3).
Superfici di stabulazione
Un’inadeguata superficie di stabulazione, ossia un’elevata densità di animali all’in- terno del box, può determinare effetti ne- gativi in relazione a: limitazione del mo- vimento, alterazione del comportamento di riposo e del comportamento sociale;
aumento dell’incidenza del fenomeno di morsicatura delle code.
È importante garantire che lo spazio a di- sposizione sia effettivamente utilizzabile:
per questo la superficie del box deve es- sere calcolata, comprendendo l’eventuale defecatoio esterno pavimentato e provvi- sto di tettoia ed escludendo le zone occu- pate da truogoli e/o mangiatoie.
Per aumentare il benessere è necessario aumentare la superficie libera minima a disposizione di ciascun capo (tabella 4).
Per esempio, secondo il codice del Na- wac, la superficie libera che deve essere a disposizione degli animali in gruppo va calcolata in relazione al peso secondo la seguente formula: 0,047 x (peso vivo in kg)0,67. Si richiede poi, i primi giorni dopo la formazione dei gruppi, di aumentare lo spazio a disposizione e inserire zone in cui gli animali possano nascondersi per ridurre gli scontri.
Alcune tipologie di stabulazione sono considerate migliorative per gli animali in accrescimento e ingrasso in quanto si os- serva che i gruppi numerosi (con più di 50 capi) siano in genere meno soggetti a fenomeni di aggressività.
Per i codici Rspca, in caso di lettiera per- manente e di lettiere con pulizia mensile, la superficie totale per singolo capo all’in- grasso varia da:
- 1,20 a 1,30 m2/capo (36-50 kg);
- 1,35 a 1,50 m2/capo (51-75 kg);
- 1,50 a 1,67 m2/capo (76-95 kg);
- 1,54 a 1,72 m2/capo (96-110 kg).
Per la stabulazione delle scrofe durante il parto e la lattazione, i codici consigliano l’utilizzo di box parto con scrofa libera definendo dimensioni minime di 1,8 x 2,4 m e dimensioni consigliate di 3 x 3 m (Hfac) oppure indicando 5 m2 come
superficie minima totale e 2,8 m2 per l’a- rea di riposo (Rspca). Quest’ultimo codi- ce fornisce anche le dimensioni minime della gabbia parto, che deve avere una larghezza di 0,5 m, una lunghezza di 1,53 m e una superficie minima di 3,17 m2. Anche la superficie di stabulazione dei suinetti sotto scrofa è definita in 0,8 m2 per Hfac e 0,7-1 m2 per Rspca.
Controllo del microclima e dei parametri ambientali
La normativa in vigore nell’Unione euro- pea, che è anche la più restrittiva a livel- lo internazionale per quanto riguarda la protezione degli animali in allevamento, include la necessità di controllo del mi- croclima e dei paramenti ambientali. Nel dettaglio però, prevede che circolazione dell’aria, quantità di polvere, temperatura, umidità relativa dell’aria e concentrazioni di gas nocivi siano mantenute entro limiti non dannosi per gli animali, senza però fornire specifiche tecniche.
I diversi codici per garantire standard più alti di benessere animale forniscono in- dicazioni precise per le temperature da rispettare all’interno dei ricoveri zootec- nici in relazione alle differenti categorie di animali. Sono indicati, infatti, le tem- perature ideali o il range di temperatura raccomandato ma nessuno obbliga l’alle- vatore a intraprendere particolari azioni (es. presenza e attivazione dell’impianto di raffrescamento) quando tali valori ven- gono superati.
I codici di allevamento, siano pubblici o privati, pongono particolare attenzione alla qualità dell’aria e in particolare si con- centrano sulla definizione della concen- trazione massima di uno dei 3 principali gas nocivi presenti nei ricoveri zootecnici, l’ammoniaca. I codici del Defra e del Na- wac definiscono il limite di 25 ppm, va- lore che fa riferimento al valore massimo considerato dannoso per l’uomo esposto a questo gas per un tempo breve. I codici privati invece pongono limiti più restrittivi di quelli ammessi per legge ponendo la soglia a 20 ppm (Rspca) e 10 ppm (Hfac), che è il limite massimo accettato per un tempo di esposizione prolungato nell’uo- mo.
Un altro parametro ambientale conside-
rato dai codici privati è la luce: entrambi richiedono almeno 50 lux per un normale periodo di luce, 10 lux in più di quanto ri- portato dal d.lgs. n. 122/2011. Lo standard della Rspca definisce che le 8 ore di luce al giorno siano consecutive con almeno 6 ore consecutive di buio al giorno.
Conclusioni
L’analisi dei principali requisiti per il ri- spetto del benessere animale negli alle- vamenti suinicoli presenti nei principali codici pubblici e privati adottati a livello internazionale è alla base delle attività del gruppo operativo Responsible Ham: di- versificazione di prodotti trasformati basa- ti su elevati standard di benessere animale negli allevamenti suinicoli, finanziato dal- la Regione Emilia-Romagna nell’ambito del psr 2014-2020 e coordinato dal Crpa di Reggio Emilia, il cui obiettivo consiste nel promuovere lo sviluppo di nuovi pro- dotti nel settore delle carni suine stagio- nate, anche a denominazione di origine protetta, che garantiscano elevati standard di benessere animale durante tutte le fasi di allevamento.
L’individuazione e l’analisi di questi re- quisiti ha permesso infatti di verificarne l’applicabilità tecnico-economica nelle principali tipologie d’allevamento per su- ini destinati alla produzione di Prosciutto di Parma. Inoltre, questi requisiti sono alla base degli interventi gestionali e struttu- rali migliorativi per le diverse categorie di suini realizzati in due Aziende Pilota, partner all’interno del gruppo operativo.
I risultati delle verifiche delle performan- ce, attraverso misurazioni sugli animali e sull’ambiente d’allevamento, sui prodotti trasformati in salumificio/prosciuttificio e dell’analisi economica finale verranno am- piamente discussi negli eventi finali pre- visti dal progetto Responsible Ham e, in particolare, durante il seminario “Standard di benessere animale superiori ai minimi di legge negli allevamenti suinicoli” che si terrà il 23 ottobre 2019 al Tecnopolo di Reggio Emilia e nel convegno conclusivo che si terrà nel gennaio 2020.
Per avere notizie sul progetto e gli aggior- namenti sui prossimi eventi è disponibile il sito responsibleham.crpa.it .