ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
Rapporto Annuale
Liguria
Regionale 2007
RAPPORTO REGIONALE 2007
Direttore Regionale: Emidio Silenzi
Redazione:
Claudio Calabresi Paola Daccà
Rosanna La Mattina Alessandra Lanza Virginia Mortara Maria Paola Rossi Luisa Sbrana Carlo Zecchi
Hanno collaborato
Adriana Rossato dell’ Osservatorio del Mercato del Lavoro , Agenzia Liguria Lavoro, Ente Strumentale della Regione Liguria per:
“Le dinamiche del mercato del lavoro in Liguria”
Salvatore Palidda del Dipartimento di Scienze antropologiche dell'Università di Genova per:
“Cosa pensano i lavoratori? Una ricerca in Liguria sulla percezione dei rischi, dei diritti e delle tutele riguardanti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali”
Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano
RAPPORTO REGIONALE 2007
INDICE
Introduzione a cura del Direttore regionale 5
Sezione 1 – Gli infortuni e le malattie professionali in Liguria 7
1.1 Le dinamiche del mercato del lavoro 9
1.2 Occupati, addetti INAIL, infortuni e malattie professionali 10
1.2.1 Occupazione e dimensione d’impresa 11
1.3 Gli infortuni sul lavoro 13
1.3.1 Gli infortuni stradali 16
1.3.2 Infortuni e lavoratori nati all’estero 17
1.3.3 Infortuni e genere 18
1.3.4 Settori in evidenza 19
1.3.5 Infortuni denunciati e riconosciuti nel periodo 2003 – 2006 21
1.4 Infortuni mortali 23
1.5 Approfondimenti territoriali 25
1.6 Le malattie professionali 40
Sezione 2 - Iniziative regionali a supporto della tutela globale integrata 47
2.1 Tutela globale integrata e riassetto organizzativo dell’Istituto 49
2.2 Strategie di prevenzione – cura - reinserimento 51
2.3 Iniziative regionali nel settore della prevenzione 55 2.3.1 Informazione e comunicazione - Mostra fotografica Il rischio
non è un mestiere 56
2.3.2 Formazione e aggiornamento 57
2.3.3 A scuola di sicurezza – Sicuropoli 58
2.4 IGLOS – Scuole sicure 60
2.5 Assistenza e consulenza alle aziende 60
2.6 Cosa pensano i lavoratori? Una ricerca in Liguria sulla percezione dei rischi, dei diritti e delle tutele riguardanti gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali 61
2.7 Iniziative delle sedi nel settore della prevenzione 63 2.8 Tutela globale integrata e attività sanitaria 67 2.9 Tutela globale integrata e reinserimento sociale e lavorativo 70 2.10 Le strategie di comunicazione dell’Inail Liguria 71
Sezione 3 - Studi monografici 75
3.1 La responsabilità sociale d’impresa e i sistemi di gestione della
sicurezza e salute sul lavoro: strumenti per gestire i rischi lavorativi 77 3.1.1 Le iniziative regionali per la diffusione dei SGSL e
della responsabilità sociale d’impresa 79
3.2 Realizzazione di una mappa di rischio vibrazioni per gli operatori del settore della raccolta rifiuti urbani e implementazione della
banca dati regionale 83
3.3 Panoramica e dati infortunistici sulla carpenteria leggera artigiana in Liguria 87
Introduzione
A cura del Direttore regionale Inail Liguria
I dati del 2007 raccontano di 17 morti e di 29560 infortuni denunciati in Liguria .
Sono numeri che testimoniano la cronicità e pervasività dei meccanismi che mettono in pericolo la salute e la sicurezza dei lavoratori e che sono alla base delle dinamiche infortunistiche.
L’analisi conferma che esiste una ripetitività dei gesti che sfociano nell’incidente e che esistono categorie di lavoratori che sfuggono alle norme antinfortunistiche.
Tutto ciò non può lasciarci indifferenti se si considerano le ragioni etico/sociali della tutela del lavoro e le enormi risorse finanziarie, umane e tecnologiche investite dalle istituzioni locali e da quelle centrali per prevenire tali accadimenti.
L’impegno dell’Inail Liguria si è orientato per l’anno passato, a percorrere tutte le strade che il legislatore anche recentemente attribuisce all’Istituto, a partire dalla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione fino al reinserimento.
Accanto e in aggiunta alle tradizionali attività di consulenza alle aziende, di formazione/informazione, reinserimento, le strutture territoriali e quella regionale hanno dato vita a una serie di iniziative, in stretta collaborazione con le istituzioni e le parti sociali, che hanno assunto il nome e i contenuti di Sicuropoli, Un minuto per te, Il rischio non è un mestiere, Morire di lavoro, Sepolti vivi, Schiena di vetro ed altre storie.
Strategie di comunicazione/prevenzione mosse dall’esigenza di affiancare ai tradizionali strumenti di divulgazione anche l’impatto emozionale dei volti in primo piano della pellicola documentario Morire di lavoro o le immagini che sembrano provenire dalla preistoria nella mostra “Il rischio non è un mestiere. Sono solo alcuni esempi attraverso cui L’inail è riuscito ad utilizzare linguaggi più immediati, quali, le immagini un film o la forza espressiva delle rappresentazioni teatrali o ancora i frammenti di realtà impressi nelle fotografie.
Ma l’impegno dell’Inail è andato ancora oltre.
Nella direzione di attivare un canale d’ascolto con i lavoratori e i datori di lavoro per progettare più incisive azioni future.
Questo il senso della ricerca sulla Percezione dei rischi, dei diritti e delle tutele riguardanti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali tra i lavoratori e i datori di lavoro promossa dall’Inail Liguria - in collaborazione con la Regione -.
Nel mese di settembre l’Inail ha ricevuto lo studio realizzato in collaborazione del Dipartimento di Scienze antropologiche dell’Università degli Studi di Genova e condotto attraverso la somministrazione di questionari a 530 lavoratori/ datori di lavoro e testimonial privilegiati di aziende liguri.
Alcuni risultati cui giunge il rapporto sono piuttosto prevedibili per chi si occupa, da sempre, di problematiche collegate al mercato del lavoro, soprattutto nella parte che si riferisce alla condizione di estrema debolezza e minore tutela per i lavoratori precari o immigrati.
Ciò che emerge, però, è anche altro.
E’ il generale scetticismo, che nello studio viene indicato alla voce banalità o normalità del rischio - su una condizione, quella lavorativa, cui il concetto di rischio e di probabilità di incidente è visto come connaturato.
E’ la sensazione diffusa tra i lavoratori che il mercato del lavoro, così come concepito oggi, a dispetto della tecnologia e dell’evoluzione normativa, non possa che tollerare situazioni ad alto potenziale di rischio.
Interrogarsi sulle cause e sugli atteggiamenti mentali che conducono al verificarsi di un evento infortunistico - in molti casi invalidante - ha costituito, perciò, un’occasione preziosa di riflessione per quanti, tra noi, dirigenti, personale amministrativo e sanitario, appartengono a una struttura, come l’Inail, deputata a diffondere, promuovere, difendere e proteggere la vita dei lavoratori.
L’aver promosso una simile ricerca ha rafforzato la nostra convinzione che la partita contro gli infortuni sul lavoro si gioca sul terreno culturale ancor più che su quello normativo o repressivo.
Tra le leve del cambiamento (sociale, economico, produttivo/tecnologico) cui la società è esposta continuamente, la più importante è probabilmente collegata alla ridefinizione delle immagini e delle rappresentazioni.
Non esiste una strada maestra per sconfiggere le resistenze e conseguire un necessario cambiamento culturale. O meglio, le strade maestre sono molte.
Forse, far parlare i protagonisti, narrare i loro racconti di vita rappresenta la via più sicura per superare la tradizionale rassegnazione o, peggio, il formale adempimento delle norme, rafforzando la dignità e il rispetto - in altre parole - i diritti della persona.
E’ in questa logica che si muove l’Istituto, teso da qualche anno a rafforzare i ruoli ad esso storicamente attribuiti (cura e indennizzo) e a sviluppare quelli che le norme più recenti gli affidano in tema di prevenzione, riabilitazione e reinserimento.
Le pagine che seguono illustrano, come di consueto, l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali, fondamentali per leggere i problemi del nostro territorio e per adottare le migliori soluzioni possibili.
Si descrivono inoltre, in sintesi, le iniziative adottate dall’Istituto in Liguria e le linee di sviluppo programmate, in un contesto, ormai consolidato, di forte collaborazione con i diversi soggetti istituzionali e sociali a vario titolo coinvolti nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Emidio Silenzi
Sezione 1
Gli infortuni e le malattie professionali in Liguria
1.1 Le dinamiche del mercato del lavoro in Liguria
Nel biennio 2006/2007 l’andamento del mercato del lavoro ligure mostra una dinamica dell’occupazione più favorevole rispetto sia agli andamenti nazionali che a quelli delle aree del Nord Est e del Nord Ovest. Si evidenzia tuttavia un rallentamento della crescita rispetto al biennio precedente: a fronte infatti ad un aumento di posti di lavoro del 2,7% (pari a 17.000 unità), nel periodo più recente la crescita è risultata pari all’1,9% (+12.000 unità).
Nel 2007 gli occupati raggiungono quota 649.000 ed il tasso di occupazione 15-64 anni passa dal 62,4% del 2006 al 63,7% del 2007.
Si conferma il ruolo determinante della componente femminile nell’ambito delle dinamiche del lavoro: rispetto al 2006 si evidenzia, infatti, in Liguria un incremento del 4,5%, a fronte dell’1,3% del dato medio nazionale e dell’1% e dell’1,5% delle aree del Nord Ovest e del Nord Est. Crescono gli occupati nei servizi, seppure meno significativamente rispetto al biennio precedente, mentre l’andamento del comparto industriale riproduce quello del biennio precedente: nel manifatturiero si registra infatti un incremento pari 3.000 unità, mentre nell’edilizia la situazione appare stabile /in leggero decremento. Si confermano inoltre due delle specificità dell’occupazione ligure che riguardano, da una parte, una più significativa presenza, rispetto alla media nazionale, di occupati appartenenti a classi di età più mature, dall’altra il possesso di titoli di studio più elevati.
Anche per quanto riguarda il lavoro flessibile la Liguria presenta livelli di crescita più elevati rispetto alla media italiana soprattutto relativamente al lavoro a tempo parziale.
Per quanto riguarda la disoccupazione, la situazione resta invariata rispetto al 2006, mentre si evidenzia una flessione nella disoccupazione di lunga durata che resta comunque al di sotto del dato medio nazionale.
Complessivamente, l’osservazione delle dinamiche del mercato del lavoro ligure nel biennio 2006/2007 denunciano un “affaticamento del sistema” che, sebbene per alcuni aspetti presenti un miglioramento delle performance (è il caso, ad esempio, dell’occupazione femminile e della disoccupazione di lunga durata), mostra tuttavia crescenti segnali di debolezza (si segnalano al proposito l’aumento del ricorso al lavoro flessibile, la forte presenza di persone fuoruscite dal mercato del lavoro con esperienza lavorativa).
I segnali di debolezza vengono confermati anche dall’andamento della Cassa Integrazione in Liguria. Nel biennio 2006/2007, a differenza di quanto si verifica a livello nazionale, si assiste ad un incremento delle ore concesse pari al 10,8%, incremento che riguarda sia gli interventi ordinari che quelli straordinari. Questi ultimi continuano a rappresentare oltre il 65% degli interventi effettuati, a fronte di un utilizzo sul complesso del territorio nazionale pari al 60%.
Anche dall’analisi del panorama delle imprese emerge una situazione sostanzialmente immutata rispetto al 2006 per quanto riguarda lo stock delle imprese, mentre l’analisi del tasso di crescita evidenzia un generale decremento sia a livello nazionale che ligure (in Italia si passa dall’1,21% allo 0,75; in Liguria dallo 0,75% allo 0,17%). Da segnalare la buona performance delle imprese con titolare immigrato che nel 2007 fa registrare un incremento del 9,7% rispetto all’anno precedente.
1.2 Occupati, addetti INAIL, infortuni e malattie professionali in Liguria
A cura di Claudio Calabresi (Direzione Regionale Inail Liguria) e Massimo Bruzzone (Regione Liguria, ASL 3 Genovese).
Hanno contribuito, per il Gruppo ligure Flussi Informativi Inail - Regione Liguria, i seguenti componenti per le uu. oo. PSAL delle ASL: Paolo Bongiovanni , ASL 5, Lorena Castagnola, ASL 4, Daniele Castiglioni, ASL 3, Marco Cama, ASL 3, Giovani Battista Buzzi, ASL 2, Salvatore Mazzarella ASL 1, ed i componenti per le Sedi Inail: Giovanna Contù e Roberto Mazzola della sede di Imperia, Carlo Blasi e Alessandra Marino della sede di Savona, Laura Costa e Giovanna Cozzi della sede di Genova, Gianfranco Pezzella della sede di Chiavari e Patrizia Tonarelli della sede di La Spezia.
L’andamento dell’occupazione in Liguria appare notoriamente tendere alla crescita negli ultimi anni (1999 - 2006), con un leggero punto di “flessione” nel 2004. Anche gli addetti INAIL1 sono aumentati progressivamente negli anni, in modo sostanzialmente parallelo.
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Occupati Addetti Inail
La denuncia nominativa degli assicurati, in vigore dal marzo 2000 al marzo 2008, ha continuato ad evidenziare un saldo annuale attivo tra assunzioni e cessazioni; da marzo 2008 la procedura della denuncia nominativa ha cambiato standard (nel senso delle informazioni associate alla denuncia) ed ente di gestione, dall'INAIL al Ministero del Welfare (attraverso i centri per l'impiego). Recentemente sono in corso altre modifiche anche associate alla definizione del “Libro unico”.
1 Per “addetti INAIL” o “teste” assicurate si intende la risultante della stima operata dall’Istituto sulla base delle masse salariali mediante il calcolo delle retribuzione medie.
1.2.1 Occupazione e dimensione d'impresa
Dal punto di vista della consistenza dimensionale, si conferma nella nostra regione il dato ormai noto che il tessuto produttivo è caratterizzato prevalentemente dalle microimprese (meno di 10 addetti): tale caratterizzazione si presenta in tutto il territorio nazionale, pur con alcune differenze geografiche. In Liguria, come si vede sotto, la presenza di aziende con meno di 10 addetti sfiora il 96%, percentuale distribuita abbastanza omogeneamente in tutto il territorio (95% a Genova, tra il 96 ed il 97% nelle altre province).
In questo rapporto sono adottate le definizioni dimensionali della UE (ovviamente non utilizzando la parte relativa al bilancio o fatturato):
x microimpresa - a) meno di 10 occupati e, b) un fatturato annuo (corrispondente alla voce A.1 del conto economico redatto secondo la vigente norma del codice civile) oppure, un totale di bilancio annuo (corrispondente al totale dell'attivo patrimoniale) non superiore a 2 milioni di euro;
x piccola impresa - a) meno di 50 occupati e, b) un fatturato annuo, oppure, un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;
x media impresa - a) meno di 250 occupati e, b) un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
A cui sono state aggiunte
x grande impresa - da 250 a 1.000 addetti x grandissima - oltre 1.000
Da notare che nella tabella sotto riportata, gli addetti sono stati calcolati escludendo le aziende con posizioni assicurative fuori regione.
Il grafico che segue, dopo la tabella, illustra anche visivamente la prevalenza delle imprese con numero di addetti non superiore a 10 e corrispettivamente la quasi ”non visibilità” (0,5%) della fetta di torta che comprende le classi di imprese oltre i 50 addetti.
2003 2004 2005
Numero addetti Aziende Addetti Aziende Addetti Aziende Addetti
Da 0 a 10 110.773 199.850 109.043 200.125 110.687 201.233 tra da 10 a 50 4.571 81.671 4.683 84.272 4.740 85.956
Tra 50 a 250 558 55.269 571 55.922 567 56.232
Tra 250 e 1000 95 40.908 99 43.042 97 41.174
oltre1.000 27 67.598 25 67.093 25 67.748
Totali 116.024 445.295 114.421 450.453 116.116 452.343
da 0 a <10 95,4%
da 10 a <50 4,0%
da 50 a <250 0,5%
da 250 a <1000 0,1%
Oltre 1000 0,0%
Triennio 2003-2005 Aziende e loro Distribuzione Dimensionale UE
da 0 a <10 da 10 a <50 da 50 a <250 da 250 a <1000 Oltre 1000
da 0 a <10 44,6%
da 10 a <50 18,7%
da 50 a <250
12,4% da 250 a <1000
9,3%
Oltre 1000 15,0%
Triennio 2003-2005 - Addetti e loro Distribuzione Dimensionale UE
1.3 Gli infortuni sul lavoro
Anche nel 2006 si è registrato a livello nazionale un decremento del fenomeno infortunistico nell’ambito della complessiva tendenza degli ultimi anni, in progressivo seppur lento decremento in pressocché tutti i comparti: dal dato 2001 di 1.023.279 alle 912.615 denunce di infortuni del 2007 (dato non stabilizzato), che corrisponde ad un decremento percentuale nell’intero periodo pari a quasi l’11%.
In Liguria è avvenuto un decremento costante, pur se lieve, a partire dal 2002, che sembra essersi mantenuto e confermato (da un dato ovviamente non ancora sufficientemente stabilizzato) anche nel 2007.
Anno Addetti Infortuni denunciati
(aggiornamento all’aprile 2008)
2002 442.076 35.802
2003 445.295 35.399
2004 450.453 34.451
2005 452.343 32.842
2006 455.504 32.633
2007 Dato non ancora disponibili 29.560 (non stabilizzato)
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000
Infortuni Denunciati e Riconosciuti
Tutte definizioni Solo riconosciuti
Rispetto alle fasce dimensionali delle aziende, il totale degli infortuni appare nel gruppo
“microimprese” percentualmente (36,6 %) meno rilevante rispetto al numero di addetti (44,6 %); situazione opposta per le “grandissime” (17,6% di infortuni a confronto con il 15
% di addetti). Per tale fenomeno possono essere richiamate motivazioni abbastanza complesse, tra le quali non è presumibilmente assente la sottodenuncia degli eventi, specie se di non rilevante gravità, probabilmente più frequente nelle microimprese.
Per gli infortuni gravi (intesi come durata superiore a 40 giorni e/o con presenza di danni permanenti) le quote percentuali superiori alla totalità degli infortuni riconosciuti risaltano i gruppi delle “micro” (36,6 di infortuni riconosciuti contro il 39,6 dei gravi) e delle
“grandissime” aziende (corrispettivamente, 17,6 contro il 19,7).
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000
12.000 14.000 16.000 18.000 20.000 22.000 24.000
Addetti e Infortuni indennizzati
Addetti indennizzati
Addetti
da 0 a 10 36,6%
da 10 a 50 21,8%
da 50 a 250
13,2% da 250 a 1000
10,7%
più di 1000 add.
17,6%
2000-2005 Infortuni Riconosciuti e dimensione aziendale
da 0 a 10 39,6%
da 10 a 50 19,6%
da 50 a 250
11,9% da 250 a 1000
9,2%
più di 1000 add.
19,7%
2003-2006 Infortuni Gravi e Dimensione aziendale
Mortali
danni permanenti
temp oranei 0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Contributo degli infortuni stradali
(ESCLUSI gli Itinere)
2004 2005 2006
1.3.1 Gli Infortuni stradali
Il contributo di questa categoria, cioè gli infortuni avvenuti durante il lavoro ma sulla sede stradale, può essere rappresentato solamente per gli ultimi 3 anni, perchè solo nel 2004 è stata inserita questa informazione nel database INAIL originario. Si può facilmente osservare che tale contributo è in aumento e, visibilmente più rilevante, per gli infortuni di grave entità. Da sottolineare che in questa valutazione sono stati esclusi gli infortuni “in itinere” per evitare il più possibile eventuali fraintendimenti.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000
Andamento Infortuistico ITALIANI e Nati all'estero
Infortuni riconosciuti, ESCLUSI "In Itinere"
Italiani Stranieri
Infortuni in Liguria a persone "Nate all'Estero"
0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Denunciati Riconosciuti
1.3.2 Infortuni e lavoratori nati all’estero
In confronto alla tendenza al decremento degli infortuni nei lavoratori italiani, nel corso degli ultimi anni la “curva” numerica degli infortuni per i lavoratori stranieri indica invece un costante aumento.Il contributo dei lavoratori stranieri rappresenta attualmente oltre il 10%
della totalità degli infortuni riconosciuti.
MAROCCO ALBANIA ECUADOR TUNISIA FRANCIA ROMANIA PERU GERMANIA SVIZZERA ARGENTINA EGITTO SENEGAL SERBIA MONTENEGRO Altri 113 Paesi
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
Contributo % delle diverse provenienze 2000-2006
I paesi di nascita, e di provenienza, di tali lavoratori sono, in ordine di rilevanza: Marocco, Albania, Ecuador e Tunisia, che insieme costituiscono circa la metà degli infortuni a persone nate all'estero.
1.3.3 Infortuni e genere
Si può notare una tendenza opposta, pur lenta, a quella generale per il genere femminile, che negli 8 anni da un contributo appena superiore al 20% degli infortuni riconosciuti passa a oltre il 25%. In questi dati non è disponibili il confronto con la popolazione femminile attiva.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 0
5.000 10.000 15.000 20.000
Infortuni nelle Costruzioni e negli altri settori Infortuni riconosciuti, ESCLUSI gli "Itinere"
F-Costruzioni tutti gli altri settori
1.3.4 Settori in evidenza
Nei piani di intervento nazionali e regionali il settore dell'edilizia, o meglio delle Costruzioni, occupa un posto di rilievo. Si rappresentano quindi alcuni andamenti temporali del relativo fenomeno infortunistico
Si può notare come nell’ambito di una situazione “in discesa” di tutti gli altri settori, solo il settore costruzioni è sostanzialmente stazionario.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Contributo % a infortuni riconosciuti
F M
Esaminando lo stesso andamento per quanto riguarda i lavoratori nati all'estero la situazione è ben diversa. Negli altri settori, escluse le Costruzioni, la tendenza è all'aumento come già visto nelle pagine precedenti; nelle Costruzioni la tendenza appare più rapida tanto da passare dal 40% degli infortuni a stranieri in tutti gli altri settori ad oltre il 50% (con punta del 60% nel 2004). Questo fatto è associabile certamente al notevole incremento di lavoratori stranieri nel settore e pone in maggiore evidenza la necessità di una specifica azione preventiva che tenga conto dei problemi di formazione, di lingua e di punti di aggregazione diversi da quelli tradizionali.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400
I nati all'estero e il settore delle Costruzioni
F-Costruzioni tutti gli altri settori
1.3.5 Infortuni denunciati e riconosciuti sul lavoro in Liguria nel periodo 2003-2006 - Industria, Servizi, Agricoltura e Conto Stato (Nessuna esclusione)
La rappresentazione relativa agli ambiti provinciali evidenzia che, a fronte di una certa
“armoniosità” degli andamenti relativa a Genova, con trend costantemente discendenti sia delle denunce sia dei riconoscimenti, la situazione di Imperia e di Savona ed in parte anche di La Spezia (contrariamente all'anno passato), è caratterizzata prevalentemente da
una sostanziale stabilità (pur con oscillazioni) negli ultimi anni.
Imperia Savona Genova La Spezia
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000
Infortuni denunciati
Triennio 2004-2006
2004 2005 2006
Imperia Savona Genova La Spezia
0 5.000 10.000 15.000 20.000
Infortuni riconosciuti
Triennio 2004-2006
2004 2005 2006
F-Costruz I-Trasporti DJ-Ind. Metalli L-Pubbl. Ammin.
K-Att. Immob.+Serv Impr.
G 52-Comm. Dettagl.
O-Serv .Pubbl.
H-Alberghi e Rist.
DM-Ind. Mezzi Trasp.
N-Sanità DK-Ind. Mecc.
G 51-Comm. Ingr.
G 50-Riparaz.Auto X-Mancanti Altri 18 Settori
0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000
Triennio 2004-2006 Infortuni RICONOSCIUTI
Num. Infortuni e Settore ATECO
2004 2005 2006
Settori di attività (ATECO) a maggior rilevanza infortunistica
Tuttora emergono come contributi prevalenti all’entità complessiva di infortuni i settori delle costruzioni, dei trasporti e dell’industria dei metalli, ma permangono “in classifica” anche settori che tradizionalmente potrebbero essere ritenuti meno caratterizzati da rischi per la sicurezza, come il commercio e la pubblica amministrazione.
F I L DJ K O G 52 DM H N G 51 DK G 50 Altri 18 settori
0 200 400 600 800 1000 1200
TRIENNIO 2004-2006 Infortuni GRAVI Riconosciuti
Numero infortuni e Settori ATECO
2004 2005 2006
Questa “graduatoria” è sostanzialmente confermata sia per gli infortuni riconosciuti che per gli infortuni “gravi” (cioè superiori a 40 giorni di assenza e/o con la presenza di danni permanenti). Prendendo in considerazione il triennio 2004-2006, appaiono in costante decremento - come numero di infortuni riconosciuti - i “contributi infortunistici” dei settori Trasporti, Industria dei metalli, Industria meccanica, in incremento (anche nei gravi) quelli di “K-Attività Immobiliare e servizi alle imprese” (che in realtà è un settore molto “misto”
comprendendo sia imprese immobiliari tradizionali, ma anche Società di lavoro interinale, società di servizi generali alle imprese, ecc.), mentre risultano sostanzialmente stabili il Commercio (al minuto), DM (Ind. mezzi di trasporto) e DK (Ind. Meccanica), con andamenti quasi omogenei anche per gli infortuni “gravi”.
1.4 Gli infortuni mortali
A livello nazionale, l’andamento del fenomeno degli eventi con esito mortale, che dopo una progressiva diminuzione aveva subito un incremento nel 2006, sembra essere ritornato in diminuzione. In Liguria il numero continua a variare con un andamento oscillante e - vista l’entità relativamente contenuta, con possibile casualità della variabilità dal punto di vista statistico - non è individuabile una tendenza. Va comunque preso come dato “confortante” il decremento, di misura certamente rilevante ed inferiore a tutti gli anni precedenti, di casi avvenuti nel 2007.
Infortuni mortali riconosciuti dall’INAIL in Liguria dal 2001 al 2007 Provincia 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Genova 12 14 9 11 6 8 6
Chiavari 2 2 2 2 5 3 1
Imperia 2 7 4 6 3 7 2
Spezia 0 2 5 5 5 9 2
Savona 9 4 4 3 6 3 3
Totali 25 29 24 27 25 30 14
Per una corretta lettura del dato occorre precisare che nel conteggio si è tenuto conto della competenza delle sedi liguri e quindi nel computo complessivo dei casi mortali mancano alcuni infortuni avvenuti in Liguria ma di competenza di sedi di altre regioni (nel 2007 un infortunio stradale avvenuto nell’area genovese ma di competenza della sede di Piacenza) e sono invece compresi alcuni casi avvenuti fuori Liguria ma di competenza di sedi liguri (2 casi nel 2007).
Si conferma quanto già detto nel Rapporto 2006, relativamente all’andamento parzialmente incoerente della componente di infortuni legati alla strada (sul lavoro ed in itinere): dopo essere diminuita negli anni 2003 e 2004 è risalita nel 2005 e si è confermata nel 2006, diminuendo nuovamente nel 2007 (7 casi). La componente degli altri infortuni lavorativi (nei luoghi di lavoro tradizionali) che era progressivamente aumentata nel triennio precedente, dopo la diminuzione del 2005, è nuovamente aumentata nel 2005 (8 casi) e nel 2006 (13 casi), ridiscendendo nel 2007 (7 casi).
Infortuni mortali sul lavoro - In itinere - Stradali sul lavoro
riconosciuti dall’INAIL in Liguria negli anni 2002, 2003, 2004, 2005 e 2006
2003 2004 2005 2006 2007
Provincia L. I. S. L. I. S. L. I. S. L. I. S. L. I. S.
Genova 6 2 1 8 2 1 2 3 1 3 3 2 3 3 -
Chiavari 2 - - 2 - - 3 2 0 3 0 0 1 - -
Imperia 2 - 2 5 1 - 0 2 1 3 4 0 1 1 -
Spezia 3 - 2 4 - 1 1 0 4 1 3 5 1 1 -
Savona 3 1 - 1 2 - 2 2 2 3 0 0 1 2 -
Totali 16 3 5 20 5 2 8 9 8 13 10 7 7 7 0 L. = nei luoghi di lavoro
I. = in itinere (percorso casa-lavoro e viceversa S. = sul lavoro legati alla strada
0 5 10 15 20 25
2002 2003 2004 2005 2006 2007
Casi avvenuti in luoghi di lavoro
Casi stradali sul lavoro Casi in itinere
Il fenomeno degli infortuni mortali, come già illustrato nei Rapporti precedenti, dopo il periodo di osservazione effettuato nel triennio 2002-2004 nell’ambito del Progetto nazionale INAIL – ISPESL – Regioni, dal 2007 viene particolarmente approfondito ed analizzato nel Sistema nazionale permanente di Sorveglianza integrata.
1.5 Approfondimenti territoriali
Nel seguito si riportano alcune zoomate, che - come nel Rapporto dell’anno precedente - derivano dall’attività del Gruppo ligure Inail-Regione “Flussi informativi”, che opera stabilmente ormai da più di 2 anni - a partire dall’utilizzo dei Cd dei Flussi informativi distribuiti annualmente a Regione, uu.oo. PSAL delle ASL, sedi INAIL e ISPESL nell’ambito del Protocollo d’Intesa nazionale INAIL-ISPESL-Regioni - producendo report, analisi, indicazioni utili per la conoscenza dei problemi territoriali e per l’individuazione di priorità d’intervento.
Per brevità si riportano dal materiale prodotto recentemente alcuni approfondimenti esemplificativi e non esaustivi, rimandando a più complete pubblicazioni.
A Imperia il maggior numero di addetti si trova nella Pubblica Amministrazione, settore peraltro molto eterogeneo e composito. Il settore industriale “omogeneo” da considerare più numeroso è dunque quello delle Costruzioni, nel quale si verifica circa un terzo degli infortuni sia in totale sia gravi (v. 2 tabelle seguenti).
PROVINCIA DI IMPERIA Triennio 2004/2006 -
Numero di PAT corrispondente al 50% degli infortuni riconosciuti
400 387
240
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
anni
n° PAT
2004 2005 2006 0
100 200 300 400 500 600 700
NUMERO INFORTUNI
F Costr uzioni G52 Co
mm ercio de
ttagl io I Trasp
orti L Pu
bblica amm
inistra zione H Alb
erghi e ristoranti K Atti
vità i mm
obilia ri O Se
rvizi pu bblici DJ Indu
stria m etalli G51 Com
merc io in
gross o N S
anità DA In
dustr ia alime
ntare ALTRI
INFORTUNI POSITIVI PER SETTORE - ANNO 2006
esclusi infortuni in itinere, e infortuni occorsi a colf, studenti e sportivi professionisti TOTALE
INFORTUNI 2351
La tabella seguente evidenzia lo stesso andamento nei settori, riferito ai soli infortuni gravi.
0 50 100 150 200 250
NUMERO INFORTUNI GRAVI F Costruzioni L Pubblicaamministrazione K Attivitàimmobiliari H Alberghi eristoranti DJ Industriametalli N Sanità
INFORTUNI CON ASTENSIONE > 40GG E/O COSTITUZIONE RENDITA ANNO 2006
esclusi infortuni in itinere ed occorsi a colf, studenti e sportivi professionisti
TOTALE INFORTUNI GRAVI = 561
Viene riportato sotto l’andamento mensile degli infortuni nelle Costruzioni nel 2006, confrontando la totalità degli stessi con la quota degli eventi accaduti nella strada.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 stradali 0
5 10 15 20 25 30 35
Andamento mensile degli infortuni 2006 nel settore ATECO Costruzioni Raffronto andamento mensile totalità infortuni vs. infortuni "stradali"
stradali 3 5 3 2 2 5 3 2 2 3 1 2
non stradali 20 33 28 12 32 29 30 20 26 30 29 20
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Mesi
L’andamento degli infortuni definiti positivamente nel triennio 2004/2006 evidenzia la concentrazione nelle P.A.T. del 50% degli stessi.
F C ostruzioni
L P ubbl
ica ammi
nistrazione
H A
lberghi e ristoranti
DJ Ind ustria met
alli
O Servizi pub blici
Altri 20 Set
tori 0
100 200 300 400 500 600 700 800 900
Sav ona Infortuni 2004-2006per settore attiv ità produttiv a (ATECO) (esclusi studenti, colf e sportiv i professionisti)
2004 2005 2006
A Savona l’esame dell’andamento infortunistico nei settori di attività produttiva (ATECO) nel triennio 2005 - 2006 evidenzia un pur contenuto aumento del fenomeno dal 2005 al 2006 in particolare nelle Costruzioni, nei Trasporti, nella Pubblica amministrazione, nei Servizi Pubblici e nell’Industria dei mezzi di Trasporto. In controtendenza nello stesso periodo i settori “Alberghi e Ristoranti” e la Sanità.
Preso atto della modesta variazione del numero di infortuni nel triennio considerato si sono selezionate solo le aziende che abbiano avuto almeno 5 infortuni per ciascun anno, identificando così i settori di attività produttiva nelle cui aziende sarebbe più utile intervenire con azioni preventive (fa eccezione il settore Costruzioni che, pur essendo il primo "contribuente" per numero di infortuni, è caratterizzato da un’elevata distribuzione di aziende di piccole dimensioni).
423 276 194
124 71 51 50 48 38 37 24
500 100150 200250 300350 400450 500550 600650 700750 800850 900950 1000
numero infortuni
L Pubblica amministrazione I Trasporti
N Sanità
DM Industria mezzi trasporto O Servizi pubblici
DL Industria elettrica G51
Commercio ingrosso DI Industria non
metallife DJ Industria metalli
DF Indu stria petrolio
G52 Commercio de ttaglio
Gruppo Ateco
Aziende della provincia di Savona - divise per gruppo Ateco - con almeno 5 infortuni per ciascun anno nel triennio 2004/2006
Approfondendo in particolare il settore dei trasporti si è evidenziato come gli incidenti stradali siano in percentuale nettamente inferiore rispetto agli altri, dunque l'attenzione va posta maggiormente su attività connesse alla gestione ed alla movimentazione delle merci piuttosto che sulla circolazione stradale in senso stretto.
Infortuni stradali e non -
Settore Trasporti, esclusi gli "in itinere"
86%
14%
Non stradali Stradali
Circolazione, con o senza mezzi di trasporto Attività di servizio, cura, assistenza alla persona Magazzinaggio – di ogni tipo Altri Produzione, trasforma., trattamento – di ogni tipo Attività di servizio all’impresa; lavoro intellettuale Manutenzione, riparazione, registrazione, messa a punto Installazione, preparazione, montaggio, smontaggio
0 20 40 60 80 100 120
Tipo di lavoro al momento dell'infortunio Settore dei Trasporti - Savona 2006
Da notare che l’entità complessiva degli infortuni anche nella provincia di Savona si distribuisce in gran parte in un numero relativamente piccolo di aziende.
VARIABILE
2004 2005 2006
AZIENDE CON IL 50% DEGLI INFORTUNI TOTALI
215 212 214
50% DEGLI INFORTUNI PARI A…
1383 1325 1408
TOTALE AZIENDE CON INFORTUNI
1471 1414 1497
TOTALE INFORTUNI
2765 2650 2816
TOTALE AZIENDE SENZA INFORTUNI
21749 22253 22843
TOTALE AZIENDE
23220 23667 24340
tutti gliinfortuni infortuni gravi 0
20 40 60 80 100 120
32 Attrezzature 51 Superfici lavoro e transito
52 Scale e passerelle 55 Infissi
altri
Per quanto riguarda Genova, si è approfondito in particolare il settore delle Costruzioni, che è in testa alla “classifica” infortunistica anche per gli infortuni di maggior gravità (con assenza dal lavoro oltre i 40 giorni o con postumi permanenti).
Di seguito sono riportate le principali forme di accadimento in tale settore.
Come prevedibile, le cadute dall'alto rappresentano la principale forma di accadimento.
Si riportano nei 2 grafici seguenti i principali agenti infortunistici.
% gravi 0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
12%
20% 18%
21%
30%
18%
13%
27%
14%
37%
34%
22%
11 A contatto con 13 Si e' colpito con 17 Ha urtato contro 18 Ha messo un piede in fallo 19 Mov imento scoordinato 22 Sollevando spostando 32 Colpito da 36 Schiacciato da 38 Urtato da 71 Caduto dall'alto 72 Caduto in piano su Altri
32 Attrezzature
51 Su
perfici lavoro e transito 52 Sca
le e passerelle
55 Infissi altri
0 10 20 30 40 50 60 70
infortuni gravi infortuni non gravi
infortuni gravi infortuni non gravi
Anche per Genova - come per le altre situazioni territoriali - l’entità complessiva degli infortuni sia nel totale sia per quelli gravi si distribuisce in gran parte in un numero relativamente piccolo di aziende. I grafici che seguono illustrano tale situazione relativa al 2005, anno ormai “stabilizzato”.
Distribuzione infortuni totali anno 2005
0%
50%
100%
1 150 299 448 597 746 895 1044 1193 1342 1491 1640 1789 1938 72 aziende determinano il 50% degli infortuni
2083 aziende hanno avuto almeno un infortunio
Totale infortuni nel 2005 = 5825 Media infortuni per azienda = 2,8
Esclusi colf, studenti, sportivi professionisti, in itinere, stradali e con accentramento contributivo
Per quanto riguarda Chiavari, nel 2006 si sono verificati 1123 eventi infortunistici in 11.892 aziende. Nella tabella seguente vengono riportati i settori in testa alla classifica e la distribuzione degli infortuni nelle aziende degli stessi.
F 216 187 2954
DM 107 26 228
H 97 71 1208
N 90 22 252
DJ 78 39 245
totale dei 5 ATECO 588 345 4887
altri ATECO (25) 535 310 7005
Gruppi Ateco (primi 5
“classificati”
per n° inf.)
INFORTUNI nell'anno
In quante aziende sono
avvenuti gli infortuni
AZIENDE in quell'ATECO
Distribuzione infortuni gravi anno 2005
0 % 5 0 % 1 0 0 %
1 4 3 8 5 1 2 7 1 6 9 2 1 1 2 5 3 2 9 5 3 3 7 3 7 9 4 2 1 4 6 3 5 0 5 5 4 7 5 8 9 6 3 1 96 aziende determinano il 50% degli infortuni
558 aziende hanno avuto almeno un infortunio grave
Totale infortuni gravi nel 2005 = 923 M edia infortuni gravi per azienda = 1,65
Esclusi colf, studenti, sportivi professionisti, in itinere, stradali e con accentramento contributivo
Nelle 345 aziende di questi 5 gruppi Ateco si è verificato complessivamente il 52,4 % degli infortuni avvenuti in tutto il 2006, quindi più della metà (52,4%) di tutti gli infortuni avvenuti nel 2006 si sono verificati nel 2,9% delle aziende.
Considerando le aziende tutte insieme, senza suddividerle per settore lavorativo, ma ordinandole in modo decrescente per quantità di eventi infortunistici avvenuti nell'anno 2006:
- 534 aziende hanno avuto 1 infortunio - 76 aziende hanno avuto 2 infortuni
- 29 aziende hanno avuto da 3 a 5 infortuni - 9 aziende hanno avuto da 6 a 10 infortuni - 8 aziende hanno avuto da 11 a 73 infortuni
In sintesi, 7 aziende (pari al 1,07% di quelle che hanno avuto infortuni e allo 0,06% delle aziende totali dell'anno) hanno contribuito per il 23,86% degli infortuni totali del 2006.
Le 7 aziende appartengono ai seguenti settori:
Si è anche proceduto ad un esame di dettaglio sugli accadimenti infortunistici, esaminandone la distribuzione per giorno della settimana, per orario e per modalità.
Il dato complessivo degli infortuni indennizzati nel chiavarese dal 2003 al 2006, esclusi gli infortuni in itinere e quelli occorsi ai dipendenti dello Stato, è di 5630 eventi che, incrociati con i giorni della settimana, si presentano distribuiti in maniera abbastanza uniforme, con una leggera preponderanza del lunedì e una naturale diminuzione nel fine settimana.
Gruppi ATECO:
“Industria” (DM, DJ, DL) 3.725,7
“Sanità” (N) 3.243,0
“Pubblica amministrazione” (L) 1.186,0
“Alberghi” (H) 3.405,7
“Servizi pubblici” (O) 1.636,5
totale addetti di questi 7 gruppi
13.196,9 addetti totali
del settore
0 200 400 600 800 1000 1200
tutte le aziende: infortuni indennizzati 2003-2006
infortuni indennizzati 1084 993 980 956 961 461 195
lun mar mer gio ven sab dom
Riguardo all’ora di accadimento dei medesimi infortuni si nota che la parte della giornata a maggior frequenza è il mattino con il picco alle ore 10, mentre nel pomeriggio il picco si registra alle ore 16.
tutte le aziende: infortuni indennizzati 2003-2006
0 100 200 300 400 500 600 700 800
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
Se prendiamo in considerazione l’ora ordinale di accadimento (il dato è sconosciuto per 850 casi su 5630) abbiamo un andamento che conferma il dato precedente e che mostra come siano le prime ore di lavoro quelle a maggior rischio d’infortunio, con il picco costituito dalla terza ora per poi scendere decisamente nelle ore successive.
tutte le aziende: infortuni indennizzati 2003-2006
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
infortuni indennizzati 735 855 888 634 503 439 384 305 22 11 4
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Dal punto di vista della natura della lesione subita dai lavoratori infortunati nei 5630 casi in esame:
tutte le aziende: infortuni indennizzati 2003-2006
24%
31%
15%
22%
2% 1%
4%
1%
0,4% 1 - Ferita
2 - Contusione
3 - Lussazione, distorsione 4 - Frattura
5 - Perdita anatomica 6 - Lesioni da infezioni
parassiti
7 - Lesioni da altri agenti 8 - Corpi estranei
9 - Lesioni da sforzo
Contusioni, ferite, lussazioni-distorsioni e fratture sono, nell’ordine, i tipi di lesione più frequenti, seguiti a notevole distanza dalle altre cinque categorie.
Suddividendo per opportuna sintesi e semplicità il corpo umano in otto grandi gruppi anatomici si può analizzare il fenomeno anche dal punto di vista della sede anatomica
interessata dalla lesione da infortunio sul lavoro. Il risultato, espresso anch’esso in termini percentuali, è il seguente:
tutte le aziende: infortuni indennizzati 2003-2006
16,0%
15,1%
6,9% 8,7%
12,6%
30,4%
0,5% 9,8%
Braccio, gomito, avambraccio, polso Caviglia, piede, alluce, altre dita Cingolo pelvico, coscia, ginocchio, gamba Cingolo e parete toracica
Collo Colonna vertebrale e midollo Testa (cranio faccia occhio orecchio) Mano, pollice, indice, medio, anulare, mignolo Organi interni
Le mani rappresentano dunque la parte del corpo più frequentemente lesionata in caso d’infortunio.
Se si incrociano i dati precedenti, cioè quelli relativi a natura della lesione con quelli relativi alla sede anatomica, si ottengono informazioni interessanti: la ferita alla mano e alle dita è il tipo di evento più frequente in assoluto con il 15% dei casi, seguito a notevole distanza, circa il 7% dei casi, dalle lussazioni-distorsioni alla caviglia e piede.
Passando alle lesioni più gravi la frattura riguarda la mano e le dita in un caso su tre e la caviglia e il piede in un caso su quattro, mentre la perdita anatomica ha colpito 35 volte su 36 la mano e le dita.
Da notare anche l’alta percentuale (84%) di lesioni da corpi estranei che riguarda la testa (nello specifico gli occhi).
Relativamente alla durata dell’assenza dal lavoro (che può essere considerata descrittiva della gravità in termini numerici), il 71% degli eventi si conclude entro i 30 giorni di prognosi mentre il restante 29% va oltre tale soglia.
Da La Spezia, si riporta la distribuzione degli infortuni nei settori produttivi nel periodo 2003-2006.
38
distribuzione infortuni triennio 2004 - 2006
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
1 23 45 67 89 111 133 155 177 199 221 243 265 287 309 331 353 375 397 419 441 463 485 507 529 551 573
aziende con infortuni 221
278 aziende con più due infortuni nel triennio
impiegano il 33% degli addetti totali
rappresentano l'1,7% delle aziende Distribuzione numerica infortuni - quadriennio 2003-2006
F Costruzioni 15%
I Trasporti 12%
G Commercio, riparazioni
10%
DM Industria mezzi trasporto
9%
K Attività immobiliari 7%
L Pubblica amministrazione
6%
H Alberghi e ristoranti 5%
DK Industria meccanica 4%
N Sanità 3%
O Servizi pubblici 4%
DJ Industria metalli 6%
DI Industria non metalliferi
2%
E Elettricità gas acqua 2%
altri settori o non definiti
15%
Anche nel levante ligure l’analisi della distribuzione degli infortuni, sia nel complesso sia relativamente a quelli di grave entità, fornisce indicazioni interessanti evidenziando che una parte rilevante degli infortuni accade in un numero relativamente piccolo di aziende.
Suddividendo gli eventi per comune di accadimento in un determinato anno (il 2004, anno largamente “stabilizzato”), si notano molto chiaramente due zone con elevata concentrazione infortunistica: l’alta Val di Vara ed il comune di Ameglia. Per quanto riguarda la Val di Vara, seppur in presenza di numeri piccoli sia per quanto riguarda gli addetti che per gli infortuni, il fenomeno è da collegare principalmente all’agricoltura; per quanto riguarda il comune di Ameglia il settore con il maggior numero di eventi risulta essere la cantieristica navale.
Distribuzione infortuni gravi anno 2006 ASL 5 Spezzino
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
1 17 33 49 65 81 97 113 129 145 161 177 193 209 225 241 257 273 289 305 321 337 353 369 385 401
n° aziende
totale aziende con infortuni gravi = 411 116 aziende = 50 % infortuni gravi
63 aziende hanno avuto più di un infortunio grave