CORSO DI FISICA GENERALE II Prova n. 3 - 19/12/2009
Soluzioni 1)
Siano B(t) il modulo del campo magnetico B, F(t) il flusso di questo concatenato col circuito, h la lunghezza della sbarretta, a la distanza della sbarretta dall'estremità chiusa del circuito, R la resistenza elettrica del circuito e w0 il modulo della velocità della sbarretta immediatamente dopo aver ricevuto l'impulso.
Considerando per le quantità vettoriali solo le rispettive componenti lungo la direzione del binario, si ha:
FHtL = BHtL h a
La f.e.m. si ottiene dalla legge di Faraday:
&HtL = -F' HtL = -a h B£HtL la corrente circolante da quella di Ohm:
IHtL =&HtL
R = -a h B£HtL R
la componente F, lungo il binario, della forza risultante sulla sbarretta dalla 2a legge di Laplace:
FHtL = IHtL h BHtL = -a h2BHtL B£HtL R
e infine l'impulso di tale componente dalla definizione di impulso di una forza, tenendo conto che BH0L = B0 e BHDtL = 2 B0:
+ = ‡
0
DtFHtL „t =a h2AB2H0L - B2HDtLE
2 R = -3 a B02h2 2 R .
Per la prima equazione cardinale della dinamica, dette vi e vf le componenti (sempre lungo il binario) della velocità della sbarretta rispettivamente prima e dopo aver ricevuto l'impulso e considerando che la sbarretta è inizialmente ferma:
+ = mIvf- viM = m vf
detto w0= vf il modulo di vf, si ricava la massa della particella:
m=†+§ (1) w0
=3 a B02h2 2 R w0
2)
Sia xHtL la distanza della sbarretta dall'estremità chiusa del circuito, dai dati si ha xH0L = a.
Il flusso di B concatenato col circuito vale:
FHtL = 2 B0h xHtL la f.e.m. indotta:
&HtL = -„ FHtL
„ t = -2 B0h x£HtL la corrente:
IHtL =&HtL
R = -2 B0h x£HtL R
la componente F, lungo il binario, della forza risultante sulla sbarretta:
FHtL = 2 B0h IHtL = -4 B02h2x£HtL R
La prima equazione cardinale della dinamica applicata alla sbarretta fornisce il seguente sistema di equazioni differenziali per le funzioni incognite xHtL e vHtL, con le condizioni iniziali di seguito indicate:
vHtL h x£HtL -4 h2B02
R x£HtL h m v£HtL xH0L h a
vH0L = -w0
la soluzione del sistema, sostituendo anche l'espressione già trovata per la massa m, vale:
vHtL = -w0‰-
4 B02h2t
m R = -w0‰-
8 w0 3 a t
xHtL =m R w0‰-
4 B02h2t m R
4 B02h2 - m R w0
4 B02h2 + a = 3 8a‰-
8 w0 3 at
+ 5 8 a
da cui si deduce che la sbarretta si arresta solo nel limite tØ ¶ e, in questo limite, si può calcolare lo spazio percorso:
Ds = lim (2)
tضxHtL - a = 3 a 8 3)
Detti r e l rispettivamente il raggio e la lunghezza dei solenoidi e d1, d2 e r rispettivamente i diametri delle sezioni dei fili e la resistività del materiale di cui sono composti, si ottengono facilmente le altre grandezze caratteristiche di ciascun solenoide (nel seguito distinti rispettivamente dall'indice 1 o 2).
Numero di spire:
N1= l d1
N2= l d2
area della sezione del filo:
A1=p d12 4 A2=p d22
4 lunghezza totale del filo:
l1= 2 p r N1=2p l r d1
l2= 2 p r N2=2p l r d2
resistenza elettrica:
R1= r l1
A1
= 8 l rr d13
R2= r l2
A2
= 8 l rr d23 induttanza:
L1= m0
p r2N12
l =p l r2m0
d12
L2= m0
p r2N22
l =p l r2m0
d22 costante di tempo:
t1= L1
R1
=p d1rm0 8r t2= L2
R2
=p d2rm0
8r
Infine si ottiene il rapporto richiesto:
t1 (3) t2 = d1
d2
4)
Si consideri la superficie chiusa S' ottenuta completando la S con le due basi S1e S2del cilindro di cui S è superficie laterale.
Dalla terza equazione di Maxwell si ha:
FS'HBL = ®
S'
B◊ n`„ S ' = 0
l'integrale precedente può essere scomposto nella somma degli integrali sulle basi e quello sulla superficie laterale:
FS'HBL = ‡
S1
B◊ n`
„ S ' + ‡
S2
B◊ n`
„ S ' + ‡
S
B◊ n`„ S ' = 0
quindi il calcolo del flusso attraverso S può essere ricondotto a quello del flusso attraverso S1e S2:
‡SB◊ n`
„ S ' = -‡S
1
B◊ n`
„ S ' - ‡S
2
B◊ n`„ S '
detta I la corrente circolante nel solenoide composto, i flussi attraverso S1e S2, essendo queste le sezioni (orientate in versi opposti) dei solenoidi 1 e 2 e situate in posizioni lontane dai rispettivi bordi, nell'approssimazione richiesta possono essere calcolati come:
‡S
1
B◊ n`„ S ' = p r2B1= p r2Im0 d1
‡S2
B◊ n`„ S ' = -p r2B2= -p r2Im0
d2
infine per il modulo del flusso attraverso S si ha:
‡ (4)
S
B◊ n`„ S = p r2m0I†d1- d2§ d1d2
5)
Il sistema è simmetrico per riflessione rispetto a ogni piano contenente l'asse z. In ogni punto dello spazio passa uno di questi piani, pertanto in ogni punto P il campo magnetico deve avere direzione perpendicolare al piano di simmetria passante per P. Nelle coordinate cilindriche, associate alle cartesiane nel modo usuale, si ha:
B= BjHr, j, zL e`
j
Inoltre il sistema è simmetrico per rotazioni intorno all'asse z, pertanto le componenti del campo in coordinate cilindriche non possono dipendere da j:
B= BjHr, zL e`
j
Per determinare la funzione BjHr, zL nei punti P = Hr0, z0L esterni alla sfera (come risulta essere quello del testo), si può applicare il teorema di Ampère alla circonferenza g giacente sul piano z = z0 (z= 0 nel caso del testo), con centro sull'asse z e raggio r0: r = r0 (r = a nel caso del testo). Come superficie S attraverso la quale calcolare la corrente (concatenata con g) si scelga una calotta sferica avente g per bordo (la semisfera avente g per equatore nel caso del testo, in coordinate sferiche:
r= a, 0 § J §p2).
Poiché i punti di g hanno tutti le stesse coordinate Hr, zL = Ha, 0L, BjHr, zL non varia lungo g e si ha:
®gB◊ ‚ l = 2 p r Bj= m0I
BjHr, zL = m0I 2p r Nel punto richiesto r = a, quindi:
(5) BjHa, 0L = m0I
2p a 6)
La simmetria è la stessa del problema precedente, ma in questo caso la distribuzione di cariche e correnti non è stazionaria e si deve ricorrere all'equazione di Maxwell:
®g=∑S
B◊ ‚ l = ‡
S
m0 j+ m0¶0
∑ E
∑t ÿn`„ S
Per curva g e superficie S si possono ancora scegliere la circonferenza giacente sul piano z = z0 (z= a nel caso del testo), con centro sull'asse z e raggio r0: r = r0 (r = a nel caso del testo) e, rispettivamente, la calotta sferica avente g per bordo (nel caso del testo, in coordinate sferiche: r= 2 a, 0 § J §p4). Stavolta la corrente che attraversa S è nulla:
Per prima cosa determiniamo il campo elettrico generato dalla carica Q che si accumula sulla sfera.
In coordinate sferiche:
E= 1 4p ¶0
Q r2e`
r= 1
4p ¶0
I t r2 e`
r
Dall'equazione di Maxwell:
2p r Bj=
‡S
m0 j+ m0¶0
∑ E
∑t ÿn`
„ S = ‡
S
m0¶0
∑
∑t 1 4p ¶0
I t r2 e`
r ÿe`
r„ S = ‡
S
m0
4p I r2e`
rÿe`
r„ S = m0
4p I r2 ‡
S
„ S
dove l'area della calotta sferica vale:
‡S„ S = ‡
J=0 J=pê4
2p r sinJ r „ J = 2 p r2 1- 1 2 infine:
Bj= 1 2p r
m0 4p
I
r2 2p r2 1- 1 2
= 1 - 1 2
m0I 4p r Nel punto richiesto:
Bj= 1 - 1 (6) 2
m0I 4p a 7)
Non sussistono le ipotesi per l'applicazione del teorema di Ampère perché la distribuzione di cariche e correnti non è stazionaria.
Si consideri per esempio un settore di toro V, descritto in coordinate cilindriche dalle equazioni:
Vª
r1§ r § r2 0§ j §p2 0§ z § z2
Il flusso del campo j uscente da V è chiaramente diverso da zero (si veda la figura seguente che mostra la proiezione del campo j e del volume V sul piano x–y) e quindi la carica Q contenuta in V varia nel tempo:
„ Q (7)
„ t = -®
S=∑Vj◊ n`„ S = -kp
2 Hr2- r1L z2∫ 0 8)
Dalla definizione di coefficiente di mutua induzione:
M=FsIBfM If
dove Bf è il campo magnetico generato dal filo, If è la corrente che scorre nel filo e Fs è il flusso del campo magnetico concatenato col solenoide.
Detto N il numero di spire del solenoide e detti r e l, rispettivamente, il suo raggio interno e il lato delle sue spire quadrate, nel sistema di coordinate cilindriche avente per asse z la retta su cui giace il filo si ha:
Bf= m0If 2p r e`
j
FsIBfM = N ‡
r r+lm0If
2p r l„ r =m0If N l
2p ln 1+ l r Infine:
M= m0N l (8) 2p ln 1+ l
r