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MANUALE. DCDOn J la DI SI. COUTEKENTE 2) 1 IL 3L* NAPOLI i834. coll aggiunta PRESSO GAETANO NOBILE L* ARTE DI CURARE I PIEDI

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MANUALE /

2

)

1 IL

3

L*

°

L*

ARTE DI CURARE

I

PIEDI

COUTEKENTE

Delle ricerche pratichesalediverseescrescenze epi- dermiche conosciute sottoilnomedicalli,durez- ze,lupinclli

,edimezzi p:u semplici epiù facili

•per guarirle dasestesso.

coll’ aggiunta

Diparticolariavvertimenti suigeloni

, suleinfermità delleunghie, sulasoprapposizione deiditi esuil dorè eccessivo dei piedi.

DI

SI.

DCDOn J

la s

V JUTA

EDIZIONE

\

NAPOLI i834 PRESSO GAETANO NOBILE

NFLLA LIBRERIA ALL*INSEGNADi TASSO

Vico ConcezioneaToledon:03.

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(3)

V EDITO R E.

aOMtttKCW»

J-tJ-

ancav a

all’Italia

un

Trattato,il

qua-

letuttele malattie esponesse

che

affliggo-

no

i piedi, e

che

al

tempo

stesso ipiù efficaci mezzituttiracchiudesse,atti alla perfetta guarigione loro,

non che

ipiù sani avvertimenti

che render

gli

possono an- che

illesi

da

quegli

incomodi

dolorosi.

Il merito,

per non

dire la eccellenz

a

di quest*

opera

,

non

ètanto

comprovato dal

-

V

avere essa in breve

tempo

ottenutotre edizioni in

Francia

:

quanto

dallessere

composta non da un

empirico,

non da

chi sfornito affatto dicognizioninell’arte sa- lutarebaldanzoso spacciae dottrina emi- racoli:

ma da un uomo graduato

nella

medica

scienza,

membro

della

Facoltà

di

Parigi

, nel cui senotante menti sublimi si

annoverano

,il quale per semplice

amo-

redell'

umanità amò

dedicareglistudi suoi

a un

subiettodai suoiconfratelliquasi on-

ninamente

negletto, per

un

principio

Jor

-

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(4)

se

troppo giusto,

troppo lodevole

:

poichédisdizioo rossore esistere

non deve giammai

nel trattare enello esporretutto ciò

che

spettaall5

umana

salute.

Grati

soprammodo

essere devesi quindi alsig.

Dudon che

nobile sprezzatore di

un mal fondato

pregiudizio,

con

risoluto ani-

mo

tutto consacrassiin

uno

studio,

che con saggio avviamento non ad un

solo oggetto ristringendolo, allargollo in altre salutari considerazioni, dalle quali

som- mi

beni e vantaggi

nesono

scaturiti.

Po-

chi

sono

certamentegli

uomini che

in gio-

ventù o

inetà

matura

martoriati

non

tro

-

vansi

da incomodi

ai piedi,

che

sovente

gravi ed

ostinati

rendono

il

cammino fuor

di

misura

penoso.

Le donne

particolarmente

che

alla

sma-

nia crudele di

comparire con un

piede gen- tile sacrificano eriposo e salute, trove-

ranno

nellibrodel signor

Dudon

di tali avvertimenti,

che suggeriranno ad

essei

più facili mezzi

onde

conservareinottimo eperfetto stalo

una

parte

che

grande

oggetto

forma

dell’ambizioneloro.

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(5)

INTRODUZIONE.

J.joktoiatria è l’artedi curare i piedi,e di trattare lemalattie che ad essisono per così dire particolari.

Quindi

le escrescenze epidermiche, conosciutesottoi

nomi

di calli e lupinelli, i geloni, i porri, la

soprap-

posizione deiditi,lemalattiedelle

unghie

, il sudore eccessivo dei piedi sono oggetti tutti,dei qualipossedere bisogna

d«He

esat- te cognizioni

onde

poter giustamentemeri- tareiltitolo diOrtoiatro. Impartiredovrassi

un

siffatto titolo a coluiche altro

non

fa che tagliare, radere o estrarre i calli ele durezze, o che vantasi possedere

un

rime- dio specifico per questeinfermità? Intalca- so chiamasi pure Dentistaquegliilcui eser- cizio limitasi a svellerei denti, ed Oculi- sta colui che possedèlacomposizionedi

un

collirio o di

uua pomata

per certemalattie degli occhi. Sotto questo aspetto

V

Ortoia- tro possedere

non

deedigrandicognizioni, per cui

non

è maraviglia che questa parte

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6

dell'arte di guarirerimanga in tanto avvi- limento, che gli uomini veramente istruiti sdegnano di occuparsene in

modo

proficuo e particolare.

Una

tu:ba di empirici, de’ quali tuttoil

sapere consistea coprirei mezzi lorodi cu- ra colvelo del mistero, usurpato

hanno

il titolo di Ortoiatri,di

modo

che molti

am-

malati

rimangono

incessantementedaessiin- gannati, e soventeancora vittima loro, fi- glino vagare possono in

un campo

libero, perchè onninamente

abbandonato

dagli uo- mini dell'arte:

non

cessino peròdai lavo- ri loro edal raccoglierne i frutti, che io

non

giàper screditarli ho pubblicato questa opericciuola

;

ma

soltanto affine di illumi- narli collo spargere alcuna lucesu di

una

parte

soprammodo

dai mediciedaichirur- ghi addottrinati negletta.

L*argomento,ora per

me

trattatomerita seria attenzione.I piedisonoil sostegnodel corpo

umano,

e chiprivalorimane dell’uso loro, ha perduto

una

dellesue più prezio- ze facoltà, quella dipotersi trasportare

da un

luogo all’altro liberamente; in allora

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1’esistenza sua

può

essere raffrontata inqual- che

modo

a quella dei vegetali.

Onde

esercitarecon fruttol*Ortoiatrìa bi- sogna avere dellenozioni esattesu laforma- zioneosseadei piedi:siffattenozioni acqui- staci coll’accuratostudio delpiede di

uno

scheletro, che

ognuno può

con tutta agevo- lezza procurarsi, o per guida sciogliendoin quello studio qualche libro dianatomia.

Collamed&siruafacilitàconoscere

non

puos-

siil

modo

con cui le parti

componenti

il

piedesono tra di esse articolate , nè quel- loconcuiimuscolipresedonoaidiversi

mo-

vimenti, la loro diramazione, direzione ed inserzione,

come

pure la diramazione, la direzionee l’inserzione delle arterie edel- le vene.

*

Abbenchè

io riguardi

come sommamente

importanti tutti questi oggetti,

nullameno

asterrommi dal tesserneuna descrizione. Io

1

mi

limiterò soltanto a far osservare,che nel- le parti laterali deiditi esistono delle arte- rie edei nervi, lacuilesione

non

va

sem-

presenza pericolo.

La

piccolezza ela spugnosità delle ossa

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8

dei piedi rendonola frattura lorosopram-

modo

rara:

ma

le stortillature,le contusio- ni, le lussazioni sono frequenti. L’ Orto- iatro

non debbe

ignorare che gli accidenti che accadono nelle articolazioni, e le

ma-

lattiechevi sisviluppano,sono

sempre

spa- ventevoli. Egli dee pure studiare il

modo

con cuisi eseguisconoi

movimenti

dei pie- digiacche questo studio e queste cognizio- nigli offriranno facilmente una giusta idea delle infermilache affliggono queste parti, e glisuggeriranno dei mezzi, forse da esso sinoallora sconosciuti,

onde

rimediarvi.

Allorchénoi

camminiamo

sovradi

un

suo- lo unito, il piede si appiana;

ma

allorché si

cammina

sovra

un

terreno scabroso, il

piede diviene più convesso, con che si for-(

ma

una specie divolta suscettibile di mol- te variazioni secondo la posizione dei pie- di. Alcuna fialanoi

appoggiamo

sui diti ed alcun* altra l’orloesterno secondola diver- sità di siffatte posizioni

, la forma diquel- la volta cangia, ed è più o

meno

regolare:

ma

la connessionedelleossa è

sempre

tale, che conserva la più grandesolidità.

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Non

entra nel

mio

disegno iltrattaretut- ti questi subbietti di anatomia edi fisiolo- gia, giacche solo

mio

scopo èquello di in- segnare a tutti i mezzi di curare i propri piedi, ediliberarsi con agevolezza, e per- freltamente, di

incomodi

e di infermità do- lorosee troppo comuni.

La mia

teorica c tuttaappoggiata allapra- .

tica, giacché

onde

meglio renderesicure le

mie

investigazioni,

ho

credulo necessarioe*

sercitarmi continuamenteinquesta partedel- 1’arte diguarire, per cui possocon fran- chezzaasserire, che inseguitodimoltiplici ereplicate prove, questo

mio

lavoro essere dee considerato siccome importante e van- taggioso.

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MANUALE

DELL’ ORTOIATRO

o

L’

ARTE

DI

CURARE

IPIEDI.

CAPITOLO

I.

Delle escrescenze cutanee

I

Piedi assoggettativannoanumerose infermità, che soventeilcamminorendono doloroso ed an- che alcunavolta impossibile:

ma

ditutti questi incomodileescrescenzeepidermiche sono piùcomu- ni

, lequalipropriamente conosconsi sottoinomi dicalli,di induramentie di lupi nei1i.Nelnumero dicentoindividuinonsenetroveranno certamente venti,cheinmodopit'iomenogravenonnesie- nomolestati. Da tempoimmemorabile l’umana spe- cieoppressavedesidasiffatteimperfezioni,percui i dolori continui

,etalvolta insopportabili, che quelleescrescenzecagionano,avrebberodovutone- cessariamentefissarel’attenzione degliuominiistrutti nell’artediguarire:

ma

forse isapientimedicinon hannocredutoque’mali degnidelle investigazioni edegli stndjloro; esoltantoalcuni diessi,trai qualiSyclenham,limitatisisonoadinnalzare dei voti,perchètalunosorgesse alfinecheinmodovan- taggiososioccupassediunoggetto cotantoimpor- tanteall’umanarequiee salute.

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ia

§ I-

Dei Calli.

IlCallo(gemursa,clavus

pedum

)èuncutaneo indurimento:essoèinorganico,elasostanzasua nascedalcorporeticolare della pelle. Questaescre- scenzarassomiglia ingeneraleaunchiodonellacar- neconfitto,dalcheilnome haottenutodiclavus

pedum

,siccome Celso edilatiniscrittori lo indi- carono.

In questo distinguere debbonsilatesta,elapunta che volgarmente ed impropriamente chiamasi radice.

Lasuperficieolatestaè d’ordinario protubc- rante, abbenchèschiacciata;essaèrugosapartico- larmenteversoilcentro: lapunta duraal paridel corno,èperlopiùdifigura conica.

Il callo inuna, due,tre,ed ancheinunamag- giorequantitàdiramisidivide,giustaiJnumero dellepunte chene fannoparte.Nel centrodicia- scunadi essed’ordinarioscorgesiunsegnobruno

Asseticarico,o pureunasostanzacornea trasparen- teche più omenoprofandamentes’interna,prò- Irrogandosied anche estendendosiorasinoallacap- sola sinoviale delle articolazioni, ora sinoalperiostio.

5 II.

SededeiCalli.

Icallihanno comunementelasedelorosuiditi dei piedi

,spessosottolapianta,ed alcune volte

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. , i3 tralepareti dei ditimedesimi.Quellichesisvilup- panotraiditirassomiglianoa dei bitorzoli schiac- ciati,esonomeno duri diquelli,situatisoprai

ditiesottolapiantadei piedi:

ma

lospasimo che essicagionanoè assaimolesto, espessoancorain- sopportabilea motivodella vicinanzaainervi,coi qualiformano unafacilecomunicazione.

$. in._

* Cagioni.

Lacagione più generaledei calliviéneprodotta dallacompressione che lacalzatura troppostretta o troppocortaesercitasu ipiedi: odallo sfrega- mento delle scarpetroppo ampieedure:

n

dalla ineguaglianzadellecalze

,da pieghecioè edarat- toppamentiscabrievoluminosi.

Alcunicalzolaimettonodeicontrafforti nell’in- ternodellescarpe,cdaquestoeffettooperanodelle cuciture chegli effettimedesimiproduconodelle pie- ghe o de’rattoppamenti:altri cuoprono interna- mente lasuolacoupelledimontoneche attaccano con unpocodi colla. Quellapellesidistacca;am- morbidita dalsudore siraggrinza,formadelle pie- ghechedisseccandosiinduriscono,elasorgentedi- vengono deimalichenoiparliamo:l’usopurein- trodottodi lustrareistivalieunadellecause del piu frequente sviluppodeicalli,giacchéquellaspe- ciedi vernice dassai contribuisce ad indurire il

cuojonel tempostessocheloabbrucia.

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i4

Qaalchevoltaperò unatendenzapeculiare inter*

na,e cheindependente onninamentesembradalle cause preallegate, singolarmentelanascitaagevo- la aicalli,giacchemolte persone che continuo uso fanno durantela vita lorodicomoda emorbida calzatura,siccome perleosservazioninostreci fu datodi conoscere,hanno tuttavoltaipiedi mar- toriati daquellemoleste cutaneeescrescenze.

Colorola cui pelle è fina, non che dotata d’as- saisensibilità

,sono piùdeglialtri assoggettatia quest’incomodo.Ovesiraffrontinolepersone se- dentarieconquelliche perlostatoloroaccostu- mati sonoacontinuo movimento, vedrassichei

primistanchi espossatitrovansicoll’esporsialpiù brevepassaggio,nel mentreche.isecondi imper- territicsenza dolore affrontanoilpiù lungocam- mino. Persiffatta ragione,comepure per quella dedotta dallacalzatura,

1’abitantedellacittà ve- desimaggiormenteafflittodai callichenonl’atti- vo abitantedellacampagna.

In coloroche padroneggiati sono daeccessivasen- sibilità,questecallositàsvilupparsi rapidamente:

ma

iu quellichehannolapellenaturalmentedura crigidaessecrescono conminore prontezza,cnon rendonsiquasimai dolorose,senonallora quan- dogiangono avisibilevolume.

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1

5

IV. i

Modo

con cui operasilosviluppo deicalli.

Inseguitodireiteratedisanimo,dicontinuespc- riente,di osservazioniraccolteconcura odatten- zione,sipuòcomegenerale principiostabilire,che laformazionedeicalli consistein una alterazione delleproprietà vitalinel luogoov'essi sono collo- cati, echesiffattaalterazioneèquasisemprelac^a _ seguenzadiun irritamento.Questo, a1,/benché si manifestianfora leggiermente, intorbida,colàdove sisviluppa,il corsodellavitalità.Il corporetico- lato, chedinutrimento&crv«all’epidermide

, se-

para nelpunto irritato unsucco più omenoab- bondevole,i! qualealcunavoltasimanifesta sot- tolaforma di unavescica:questo sugosiconden- saerapidamente indura,senellaparte oveède- postonon havvi bastante umidità ondemoderare

ladisseccazione. Agevoleèilconoscerequestave-’

rità raffrontando icalli che cresconotra iditi

,

ovelatraspirazione mantieneunacerta umidità

,

conquelliche sisviluppanonellealtreparti.

Allorchési fausodiscarpe troppostretteotrop- po corte, o pure larghe

ma

grossolane,iditiri- mangononelle articolazioniprominenti.Allorauna legginainfiammazionesisviluppa,chealla fatica attribuendosi del cammino,si ncgligenta.

Ma

in conseguenzadisiffatta infiammazionesi manifesta

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oraunrossore senzagonfiezza,oraaccompagnalo daunapiccola vescica, laqualeovesipunga, ne esceun liquore sieroso e giallastro,eovease stes- sa siabbandoni

,essasicoagula edindurisce.Que- staconcrezioneaumenta quindiperlacompressio- ne continuadellacalzatura. Ogni giornolairrita- zionesirinnova, estabilisceunnuo.voafflusso di umore mucoso,che insensibilmentesi accumulaa guisa distratipiù omeno circoscritti,inragione dellaestensionedi ogniirritazione,chesembrasuc- cessivamenteconcentrarsi sotto lostrato preceden- te.Dasiffatto concentramento nascelafiguraal- lungataepiramidaledellepunte,lacui-direzione èoradritta,oraobbliqua. Ordinariamente non av- viche unasola punta,e talvoltamoltese nesvi- luppano

,siccomeosservasi in una speciedi callo dettocomunementelupinello.Ladirezioneeilnu- merodelle punte dipende dal modocon cui for- matasièlaconcrezione primitiva:sequesta con- crezione èpianao unita,non avravvi che una so- lapunta; seessaègranulosa, quanti igranelli tnufesaranno lepunte, giacche queiglobettisono come nidoparticolare,ovesiaccumulanogliumor attrattidalla irritazioneprodottadallosfregamento odal'acompressione.

Gli aotichi paragonando ilcalloaunchiodo, damano sula naturadi questainfermità una pù esattaideadiquellachenasce dalla espressione,

dellaqualescrvousii modernicolchiamare radice laparteentrolacarneconfitta:l’abusadellepa-

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iolecon secoordinariamentetrascina la confusiti' nedelle idee.*E invero seno]consideriamo sic- come radiceciòchelapunta formadi uncallo, siamo indottia credere, che questosiaunavege- tazione cutaneache l’accrescimentoriceve dallasua radicenelmodo stessodelleunghiee.dei vegetali, ilcheèun prettoerrore, avveguacchèlosvilup- pod’uncalloavvienesoltanto dalla trasudazione del mucoseparatodalcorporeticolare. Infattila sostanzadi cuisicompone,è inorganica,elama- teriachela lòrmanonèche unasorta di muco-

sità.Quandoessaessicca,siccomepietraindurisce, e rendesianche friabile:quandoè penetratadal- Tacqua,dal sudore,o da qualche corpograssoc untuoso,essaha unaconsistenza. più omenoso- lida,cheallamorbidezza giugne dellagelatinasi- noalladurezzadellacartilagine.

Le puntedeicalli non posaggonoalcuna orga- nizzazione propriaonde elaborarele sostanzeche questedurezzecostituiscono,nè alcunadelle fun- zioniCompionoonde paragonalesipossanocon quel- c di una radice. Laloropresènzaelaforma loro mantengonosoltantoquesta infermità,siccomela prova irrefragabilebassinella pratica enell’espe- rienza. Allorquando, peresempio,.siopera ilta- gliodi unadiqueste callosità,ovesenelasciil

piùpiccoloframmentoinqualunquesiasipuntodel- lasua estensione, esse nuovo accrescimentoriceve- ràsu quel luogo,chenedivienepercosidirela sede,e quivisiformalapunta. Se egualmentesi

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i8

lascianomoltepartisu diversi punti,questepure servirannnocomedialtrettanti fonditidi riprodu- zione. Agevoleèilconoscerelacausa diquestofe- nomeno, overifletteresivoglia sulmodocon cui formansiesisviluppanosiffatteescrescenze,

$• V.

Opinioni diverse su la naturae laformazione deicalli.

11 Beclard,professoredi anatomiaedi fisiolo- gianella facoltàdi

M

dicina inParigi,nellesue aggiuntealla Anatomiagenerale diBìchat

, espri-

me

sul’originedeicalli unaopinione cóuformeal- lanostra teorica.

Dopoaverestabilitocheicorpi mucosisicom- pongonoditreparti]: idella membranaepider- micadellepapitie;2.0dello stratocolorito}3."del- lostrato corneo: allapag. 287dell’opera preal- legatacosieglisiesprime:

« Finalmentesidannodellesostanzecornee che

«irregolarmente nascono sututtiipunti della cu-

« te:essesembranoaverelasedeloronello stra-

li tocorneodellacutemedesima,enonessereche

«il risultamcntodiuna secrezionepiùabbondau-

«tedi questostratoper1’irritazionedellepapille

«soggiacenti. Icallide’ piedihanno una sorgente h quasisimiglievolc: essi sonoformatida unpio-

ticolocalloduro, rotondo,natoinmezzoallase-

tistanza corneadellapelle

,echedellelamine di

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« epidermide ricoprono:solamente questaspeciedi

« ammassodimateria corneaèconfittodallaprcs-

«sioneentrolaspessezzadella cute, equalche vol-

« tasinoaldisottodi essa invecedi crescerealla

« suasuperficie.

Un

medicosommo naturalista, ha pretesoche

il callosiaformato daun animaleparasilaanalo- go sinoauncertopuntoagliidatidi. V’hannodi coloro,che veggono animaletti dappertutto,per- sinonelsanguee nellosperma.

Ma

che diremonoidelsistema dicerti altriau- tori

, iqualisenzadarsila penadistudiareedi riflettere, limitansiadellesuperficialiosservazioni,

si lascianosedurre datalune apparenze,diuiuua cosa dubitano

,ed assicuranoche ilcallotrovasi nelnumerodelle vegetazioniche ripullulano

,fin-

chétracciasilasciadellamenomaramificazione, la qualeservepercosìdiredi nuovogerme?

Giusta l’opinionedegliantichie quelladimol-

timoderni, icallisono unaproduzione dellasino- via chesispande, s’avviaverso ilpuntoirritato, s’arrestasotto1’epidermide, e visiconcentra.

Se icalliprovenisserodalla sinovia, nonsene troverebbe chein faccia allecapsule sinQviali

, e

semprevisarebbeouucanaleotutt’altraviaco- municante eoaquelle capsule,operlomeno col- leglandule che separanola sinovia.Questaviain ognicaso esisterebbe,quand’ancheilcallononfos- sechesuperficiale crecente,equand’ anchelapun- tas’internasseprofondamente dopoaver presonu

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20

lungoaccrescimento:

ma

impossibiletornaildimo- strarnelaesistenza.

Ma

celieaccadrebbe,seiasi- noviapotesseesseresviatadallasuadirezionedalla minimadellecause, lequaliunosviluppodauno

aicalli ?

Abbenchcio riguardisiffattaopinionesiccome

un

erroneosistema,nullamcnoiodebboallaveritàlo esporrelemieosservazioni raccolte dalla pratica.

Io hoveduto due otrevolte,facendoloestirpa- mentodicerticalli lacuiorigine erasoprammodo antica,prolungarsi la puntain filamenti in una piccolaapertura oblunga,simiglievole all’orificio delcanale dell’uretra.SubitodopoI’estrazione di quel filamento,operataconunapinzetta,stillava unaspeciedi liquorerossiccio,chealcontattodel- l’aria rapidamenteseccava, come pureil piccolo bucotrovavasiotturatoconeguale rapidità.Nel-

1’eseguirel’estirpazione diquelfilamento, io non ho giammai fattoprovareil

menomo

dolore.Tosto divelloessoera molle,flessibile, elastico,mapron- tamente acquistavadella durezza,.divenivarigido esiraccorciava.Questi casisonostaticotantorari, chenonhoavutoildestrodi ripetere abbastanza lemìe prove onde dedurne alcun datopositivo.

Iopasseiòsottosilenzio diverse altreopinioni, e mi limiterò soltantoadesponebrevementeil più moderilosistema.

Loscrittoreclicsi coccupatoalladisamina di questa materia nel Dizionariodalle Scienze Me- diche,è forse ilsoloclicparlato abbiainun sen-

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21 soconformeallasana teorica:e rendere qui deggio

un

ben giustoomaggio tantoaisuoi letterari ta-

lenti

,quantoallesueprofondemedichecognizio- ni:

ma

iocredo però cheeisiasi inalcun punto ingannato, nèrattenere mi possodall’accennare

1’erroredella suadefinizione.

Il callo,die’ egli

, èuna escrescenzainorgani- ca,cheproviene dalla spessezza dell'epidermi- de,ji Iterata dalla compressione cheesercita la calzatura.

Siffattadefinizionenon sembramiesatta:ilcallo nonprovienedalla spessezzadell’epidermide; non èla spessezzadiquellachecostituisce un callo

,

ma

bensìleasprezzein quellaspessezza.Moltiin- dividuihannoai piediloro dèlie callosita cagio- natedallacompressionedellacalzatura,echecer- tamentenonsonomaistate indicatecon quella de- nominazione. /

L’epidermideèsprovvistadiorganizzazione, per cui nonpuò essereassoggettatacheallealterazioni proprie dei corpi inorganici. Tuttelealterazioni chevisi voglionosupporre, appartengono unica- menteaicambiamenti che prova lavitalitàdella cute.Di molte cause distruggere possonol’epider- mide,

ma

non mai propriamente alterarla.La sua riproduzione, d’ordinario facile, diventa alcuna volta impossibile, quandolacute èlasedediuna vivairritazione, siccome nellescottureil pemfigo cronico. »

IoconcordocolFournier,cheil callo èunaescre-

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22

scema inorganica.

Ma

questa definizione combina es-acollepai oleradice, estirpare,sradicare?

O

forsequelloscrittoreha impiegatoquestaespressio- ne insensodi metafora?...

Misi condonino queste rapideriflessioni, giac- chéiononpretendo di criticare in alcun modo, quelloche consegnatotrovasi nellepaginedelDi- zionario dellescienzemediche:

ma

iodesiderosol- tanto, perquantoèinr.ìe,dirappresentare /otto

il vero suo aspettoil modoconcuiesseredebbono consideratiicalli. -

Se peròèpossibile diffondere luce maggiorein siffattoargomento, giovaestendersi inunsemplice esame su lanatura dell’epidermide.

Credesi clicquestasiauna

membrana

pellucida formata da lamineimbricate, chesi.rigenera-dopo ladistruzione. Sommessaall’osservazionedelmicro- scopio nessunafibraoffrenelsuointerno: Sprov- vista di nerviedi vasi

,nonin alcunmodopos- sedèlabasecomuneatuttelepartiorganizzate

,

cdèsottoquestoaspettopercosìdireinorganica:

ha una proprietàdi vitaedi riproduzione tanto incognita,quantoloèlasuanatura.

Essaèsuscettiva diun rapido incrementoingros- sezzaneiluoghiche piùespostitrovansi allosfre- gamento edalla compressione.In fattilasuaden- sitànella piantade’ piedi

,nel palmo della

mano

edallasuperficie corrispondentedei ditièrimar- chevole:sembra che questoeccesso di volume sia formatodadiverselamineleuneallealtresovrap-

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a3 posteesopraggiunteallalamina ordinariadell’epi- dermide.

L

irritazioneprodottasulacutedallosfregamen- to,sembra alterare ilsistemadi vita e diriprodu- cimene)dellacute. Facciasimacerare comparativa- mente unpezzodicarne ricopertadaepidermide ingrossatadallosfregamento odallacompressione:

alloraquandolamacerazione avràfacilitatalase- parazione,ovesollevasie separasil’epidermide, si osserveràsu lasuperficie internadel primopezzo delle piccioleappendici odeiprolungamenti con ba- stevole regolaritàdisseminati, chesembranoessere il verticeoi rimasuglidelleestremitàdei vasi esa- lantieassorbenti,rotti olacerati: mentre eh; su la facciainternadell’Altropezzoquesti vasisirom- ponoesilaceranopiù nettamento, ed invece di ap- pendicinonsi veggono cheletraccedellerugheche a quelli corrispondonodellasuperficieesterna.

Fate macerare comparativamente lapelledi un dito incrostatodi uncallo,e quelladiunaltro ditoprivodisiffattaescrescenza: sivedràil callo staccarsiesepararsi colsolo effettodellamacera- zione,e ove si sollevi l’epidermide dell’una e dell’altranonscorgerassialcunadifferenza.

$• VI.

Jn qual

modo

si

forma

lapunta neraobruna, che siscorge nel centro della maggior parte deicalli.

Noiabbiamodimostrato, chedaicorpo mucosi, altrimentichiamaticorpi reticolari,provienelaso-

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3 4

.

stanzadi questeescrescenze, nonche il modo con cuiquestesiformano.Il corpodel calloacquista quasi sempreuntalgradodi densità,cheglistra- tisovrapposti insiemesi confondono: quelcorpo sembra da primapellucido, di unbianco periato, cdiventa successivamentegiallo, rosso,brunoenero.

Pi essoalcuniindividuiquesti cambiamentiope-

ratisiconmaggiore o minorelentezza.

Secon uno slromento taglientesirecidequesto centronelsuostatodi bellucidilà,lamano pro- val'effettomedesimo comeallorquandositagliadel- lacarne ammorbidita. Se qualche durezzasifasen- tiresottolostrornento,il taglio nellapartedura offreunpunto biancastroepercosidirefaiinoso.

Selassilastessaesperienza allorché il puntonero èsviluppato,sembra chesi tagliunpezzodile- gnoassaicompatto, lapartepiùconcentrica èal- cunavoltaassifriabile,csiriduce soventeinpol- vere.

$ VII.

Deidoloriprodottidaicalli.

Colorochehannodeicallisoffrono camminando deidoloricotantoacuti,chesempreinaffannotro- vatisisulasceltadellospazio,ove posaredebbono

ipiedi.Se mettonoil piedein falso suunselcia- toconico, tornaadessi impossibileil mantenersi suJa lineadi gravità,eseinquel momentola mano non trovaun puntodi appoggio, inevitabi- lefassilalorocaduta.

Un

lamentevole gridoannun- zia

T

eccessodell’acutissimodolore;untremito im-

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»

provvisoassaliscctuttalasuperficiedelcorpo}un freddo sudore stilladalla fronte.

* Accade qualchevoltacheun camminopenososvi- luppaunagra veinfiammazionenellepartidovetro- vatisiicalli,chespesso seguitaèdalla suppura- zione,lecuiconseguenze possono diventarefuneste.

L’infiammazione però nonnasce sempredallafa- ticadelcammino, giacchéalcunavoltamanifesta- si indipendentementedalla esistenzadelcallo: in questocasoirisultamene sono assai perniciosi.Nul- lamcno allorchél’infiammazioneseguitadasuppu- razioneètrattatacon cura,operasi loscioglimen- todelcallo,e l’ammalatoèsanato perfettamente.

jl*

$•vili.

%

Opinioni diverse suidolori occasionalidaicalli,

Questidoloriin modospiegansipino meno vio- lentisecondolostatodell’atmosfera: un’ariacal- da e umidasembra risvegliarela sensibilitàdelle parti ovetrovatisi le callosità.Allorquandoil cielo èdispostoallapioggia,sidannodicoloro che pro- vanodellepunture talmentedolorose,cheessipos- sono con asseveranzapredire ventiquattr’ ore avan- ti icangiamenti che avveniredebbono nell’atmo- sfera.

Siècercato di spiegare,da quali causeproven- ganoidolorichesoffronsineitempicaldicd umi- di

,mentre che ipiedinontrovansi imprigionati

3

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of) . t

inalcunacalia tara, Ilcallo, taluniopinano,« un corpo igrometrico,ilquale gonfiatodalla umiditi esercita unapressionecontra lepartidivenute al, loia soprammodosensibili, einsenoallequaliesr sotrovasiincassato:

ma

questa spiegazionee ben lungidall'essere soddisfacente,Icallisono egual- mentedurie compattiinun tempo piovosocome inun tempoasciutto:d’altronde quando «lcelo h sereno,a malgrado chei piedi sieno grondanti disudore,questasuppostagonfiezza non avviene, elospasimostesso èanzimoderatissimo,Finalmen- tequandosifannodeipediluvi!, Vepidermideche circondaicallirealmente sigonfia,siccomegon- fiansituttelealtrepartiimmerse per qualcheistanr tenell’acqua,

ma

nonsuscitasi per questoalcun

dolore. .

Iocredo che limitaredelibasiperanalogiaadir ,-c,cheiltempopiovosoesercitasuicalli,comesu certereumaticheaffezioni,unainfluenzacherisve- gliadelledolorosesensazioni,giacche straboccle- soleiattanzasarebbeilpretendereditattoindovi- naiecspiegareinmedicina:laspiegazioned al- tronded’unsiffattofenomeno vantaggiosanon por irebberiuscire nè per operarela guarigione,

per recareunqualche alleviamento.

Quel doloreoffreun altrofenomeno non

meno

singolare. Iohovedutodegliindividuiguaritiin- teragentedicerticallicheavevano avutoduran-

timoltiantri,

provare glispasimi egualiaquelli

cheicallistessiin lorodestavano. Quest,dolori

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21 invero non eranodi lunga durata: tuttavoltafor- zavanogliindividuiad esaminare attentamente i

piediloro,tantoeranoessipersuasichequestispa- siminondovessero avere luogosenzauna qualche visibilecagione.

Diagnosi(i).

Inutilemi sembra1’annoiarei caratteri

,chei

calli distinguonodalle altremalattie analoghe,giac- ché queste infermitàsono cotantocomuni,che po- chissimicertamente possono ingannarsi:nonpotreb- besiper avventuraconfonderlisenonchecolledu- rezzeeconcertibitorzoli.

Ladurezza nonècheunsemplice.condensamen- todell’epidermide, che persè stessanon sveglia alcundolore,enonprolungandosi in puntoper entrolecarni, ove sene diminuiscalaspessezza con unferrotagliente, nonsiscorgono inalcun

modo

ipunteggiamentideicalli.

Il lupinclloèuncallocon molte punte,fìttosu di un luogo ovelacarnesembra tumefatta,bui- -

bosa,molleerossastra,e ove1’epidermideè os- servabileperlasquamasimile allabucciadelle ci-

(»)Io intendoperdiagnosi l’esposizionee lacompara- zone dei segni proprjondepoter disccraereleune dalle altrelemalattie chehannotradi esseunaqualche rasso- miglianza.

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2$

polle,cheinpartesistacca.Lepuntedeilupinelli

•sonoperl’ordinario piccolecomei granidimiglio, rotonde o coniche: oraessesonopellucidecome il corno,orahannonelcentrounalinea'nera, che

ecrine di cavallo rassomigliaoapiccolaspina.

Ibitorzoli sono escrescenzechenascono indiffe- rentemente sovra tuttele parti-cutaneedeipiedi:

quando sonocollocatiin unluogo molestato dalla calzatura, sonosuscettibili ad esserecompressi c stiacciati.Essiacquistanoalcunavolta delladurezza nelcentro, ilche potrebbefarliconfonderecoical-

li;

ma

daquestiperò facilmente sidistinguono, inquanto che lasuperfìcie loroè seminatadigra- nellia guisadicorimbi. D’altronde l’indurimento clicacquistano,giammainonsi avvicinaaquello deicalli: inoltrevisiosservanodellebarbicelleo radiciinun fasccttoriunite,dallequali,allorché sitagliano,stillasangue.

S X.

Pronostico.

IIcallo

,propriamente parlando, nonèuna

ma-

lattia,

ma

unainfermità,o per meglio dire

un

incomodo soprammododolorosoedifficileadistrug- gersionninamente.

La difficoltàonde ottenere una curaperfettacon-

sistemeno nellanaturadel male,chenellanegli- genzaoindocilitàdegliammalali.

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2

9

Quantopiùuncalloèrecente, tantopiùèfa- cile l’operarnelaguarigione»

Alloraclicessoèsituato suunaarticolazionepro- minente,èassaisoggetto arinnovamento.

Alcunevoltesiffatteescrescenzespariscono senza

1*impiegodi alcun mezzo euratiyo:

ma

leguari- gionispontaneenon avvengonotl’ordinarioclicnel- le peisane sedentarie,chefanno costantemente uso dicalzaturepieghevoli, morbide,edadattate sen- zamolestiaalla formadelpiede.

Icallineiqualila punta nerasi sviluppa pron- tamente

, sono fuordi mi»ura dolorosiedi una

difficileguarigione.

Quellichehannolasede loro traledita, sve- glianodeglispasimialcunafiataacutissimi,con en- fiagione ancoradelleparti circostanti: talvolta si sono persinoconsideratiquestisintomi siccomeaf- fezionigottose.

Se continuasiatenerespostii piediall’influen- zadellecagioni, niunainfermitàc piùassoggetti- taarinnovamentodiquellachenoi parliamo:ed inquestosoloriuniredeesi tuttaInattenzione

,

trascurare ogni mezzoaffinedi distruggere quelle cause per quantoèpossibile.

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3o

$• XI.

Insufficienza e pericoli di certimelodi di cura.

Lacuradeicallisièabbandonataa degli em- piricipiùspavaldi cheintelligenti. Daquesto na- sce, cheamalgradodellefrequentioccasioni di ri- mediareaunmale cotantocomune, questaparte èrimastaancora nellainfanziaframmezzoailumi- nosiprogressidellescienzemediebe. Nullamenose debbesiprestarefede agliavvisico’qualiogni gior- noleviesitappezzanodelle città,agliannunziche

i Giornali propalanoovunque,nontrovansicheri - medispecificionde operaielaguarigione radicale eleicalliedi tuttelecutaneeescrescenze. Dapper- tuttosi spaccianodegliunguentiverdi, gialli, rossi, neri,dellefogliedi fico,diolieraodiporcellana, maceralenell’aceto,chesivantanocomesegretidi unaefficacia prodigiosa:

ma

sommessi alla prova benlungisonodalprodurreil

menomo

alleviamento.

Iohoesperimentatotutti questirimedi,

ma

ho dovuto invece prontamenteripararesoventeaiper- niciosi effetticlicalcuni diessioperavano,coll’ap- plicazione del cerottooppiatodiGoulard. Tuttique-

glisfacciaticerretani promettono,chelospecifico lorofaràscomparire,rodeiàedistruggeràradi- calmenteicalli, ilupinelli, ledurezze,ec.,

ma

basta averun’ombradiragione perconoscerel’im- postura.Infattiinqual modogiugnere coll’ap- plicazionediun topico arodereeconsumare dei

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3t corpiinorganicifattamente composti sen?a di- struggereuontantolacutecircostante,quantoan- coralepartisottoposte?

Nullamenosenza arrestarmiaquestiragionamen- ti

,senzaspaventarmidelledifficoltà-,hocontinua- tonellemieinvestigazioni.edincessantiprove:ho esperimentato1’aglio, la corteccia di a'cajou,la

gomma

ammoniaca,il sugodi tilimalo', la pie- tra infernale(nitratod'argentosciolto ),

ma

con unacontrarietà invincibileionon ho potuto per

un

lungo tempootteneredaquasi tutti questimez-

ziattiviecaustici

,senon chedeglieffetti total- mentecontrari allamiaaspettazione.

Moltevollecoll’usodellapietrainfernalehoos- servato,cheicalliriapparivano' più intensi. Pa- droneggiatoiossessodall’errore, che genei'almen-*

teregnasulmododell’origineloro,•iocredevadi abbruciare ofareperireunaradice,cheinsostan- zanonesiste:dasiffattometodo di cura quindi nascevauna irritazionenon tanto

,quanto un in- durimento,doppia cagione più chesuflìcienteon- deprodurredeicallidovenonven’aveva al-

cunsogno.

Nullamenopersuasocheicalliessere nondove- vano incurabili,hopersistito nellemie ricerche,

esiccomeildiachilongommatounitoal semprevi- vo mioffersedeibuoni risultamene,cosìdiedi la preferenzaaquesteduesostanze,edognimiostu- diovolgendonelrendernecomodaesemplicel’ap- plicazioue,quella adattatissima trovaidi stenderla

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sudiquella pellicoladicuiscrvonsiibattitori di oro.Dinumerose guarigioni attcstanoL’efficaciadi siffatta preparazione.Nullameno questo nonè che unmezzo secondario, enon riescese non allor-

.i

quandosi operanel tempo medesimo iltaglio o l’estrazionedelcallo, echesiha cura di rinno- vare lapellicoladiic volte persettidiana. Questa applicazioneècotanto semplice, agevoleecomoda, che bisognerebbeessere soprammodo indolentiper trascurarla.

Ilmetododi distruggeresiacol fuoco, sia con acidi concentrati,comevitrioio, acquaforteec. , nonfachedelle vittime, giacchéesso espone a gravi accidenti,de’qualiilminoreè una infiam- mazioneviolenta, dicheioterròalcuna parolaal -

*lafinediquestoCapitolo.

$. XII.

Metodo curativo.

Noi abbiamofattaosservarel’inutilitàdegliun- guentiedeglialtritopiciper guarirei calli, non cheindicati i pericolia’qualisiespongono coloro che confidanoin questipretesisegreti.

Il mezzo però piùefficaceperla guarigione dei

calli

,quellosièdellaestrazione.

Un

secondo mezzo, nontanto invero valevole,

ma

dipiùfacile esecuzione, èquellodell’excisione.

Ma

1’unoe1’altro diquesti metodionde rende-

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re laguarigione durevole, debbono essere secon- datidacure consecutive, che ne tolgono larin-

novazione. -

Dell'Estrazione.

L’estrazionedeicalli,quandoèoperatadiiigen- leraeute,procuraimmantinente un perfetto alle- viamento:

ma

essonon basta, avvegnacchè seal- trecurenonsiimpiegano, sivededopoalcuntem- posvilupparsinel luogostesso un nuovo corpo, cosiduroecosi voluminosocome ilprimo.

Questo nonèdifficileaconcepirsi,ovesiriflet- taalmodoconcui formansiicalli,esoprattutto se siosserva larapiditàcollaqualelasostanza di che son compostis’induriscecoll’azione dell’aere*

Dopol’estrazionedi uncallo, se esaminate le piccolescabrosità dallequaliè seminatala cavità oveerainserito

,voivedretecon quale prontezza esse induriscono. Quelle scabrosità molli etenere diventano,quandosi umettano conuna semplice gocciad’acqua;

ma

benpresto1’acqua svapora,

esieffettuauna durezzapiù tenacedellapreceden- te.Seinveceperòdell’acqua vis’infondeunaso- stanza adiposa,il rammorbimcnto haluogo,

ma

più lentamente,equelcorpo grasso per un mag- giortempoconserva qnelbeneficorammorbimcnto.

Estrarre icallieapplicareinseguitosulapar- teoperata unasostanza grassae balsamica, è il

metodopiùattoad ottenereunaperfettaguarigio- ne: cSìOèilpiù dolce, il piùesenteda inconve-

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.

nienti

, edèquasisempre colonato:laprospero sue*

cesso.Di rado questò mezzoèrimasosenzaeffetto in colorochehannovolutosommettersi adellecu- re eadellecautele* chenon richieggono che

un

pocodiesattezzaedi attenzione.

Alcunavoltalaguarigioneoperasialla semplice estrazionedelcallopraticataconcura, e colla sola applicazionedi unempiastro: inaquestodi rado avviene,ddiononcesseròdal raccomandare,che tutto deesimettere inoperaondeliberarsicompiu- tamente daun incomodocotantodoloroso.

Allorquandoilcalloèdirecenteformazione, ndtt èchesuperficiale

,epuossi raschiandolofacilmen- tecollenughie ocollalaminadiunferrotagliente distruggerlo in

modo

, che d’ordinario questo ba- sta perimpedirelarinnovazione.

Ma

allora quan- doessoè inveterato,bisogna assolutamente errar- loconprecauzione.

Persiffattaoperazione 1’ammalato dovrà avere curadilavarsi i piediungiorno prima o aleuue ore avantidieseguirla.

E*Ortoiatrosicollocheràdallapartodiritta dili- nafinestra,ovebrillifulgidaluce,eassisosudi Una sediacomune, ilpiedesuoterràsollevatocol mezzodiunosgahelletto

;quegliche debb’essereo- perato,sicollocherà dallaparte sinistra della fi- nestra,alcunpocoinfaccia alla luce;per icalli situatisottolapiantadei piediessositerràin u- nasediaabracci noli; perglialtrisu unasediaa bracciuolialtatrepiedi ein mancauza di questa

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$udiuna tavola.L’Qrtoiatro avrà unasalvietta sul suo ginocchiodritto, sulquale appoggierà TI pier de sommessoalla operazione, ealla sua sinistra faràcollocareunasedia,sulaqualeordinatamene te disporrà tuttii suoi stranientie tutto quello eh’e’reputerà vantaggioso.Se alcuna circostanza imperiosarichiedesseche 1’operazionesi eseguisse disera

, I’Ortoiatrocolmezzodi tersalenteo «li

unglobodi vetroripienodi limpid’acquaconceii- trerà i raggidella luce.

Allorchéicallisarannodi unagrpndespessizza, eglicomincierà adassottigliarlicol bistorj,equin- di opererà l’estrazione.

Eglidovràda principiocircoscrivere tuttoilcal- loscalfendolo all’intorno col punteruolo quadrato, aguisadi unoperajoclicvuole sradicare unal- bero: dopoessersiaperta una via, eicoglieràgli orlidelcorpoduracon una pinzetta,eper sepa- rarlodall’ultimostratoepidermico, loscalzeràa pocoapoco oracollacurvetta ed oracollospicil- Jo. Ipunteruolidebbonoessereincastrati in piccioli manichi,etenersi stretti trail polliceei duepri- miditi a foggiadiunapenna dascrivere,men- tregli altridueditiservonoaprendereunpunto di appoggio.

Inquantoal

modo

di dirigerelo stromcnto,

maggiormentesiappareràdalla esperienza e dalla pratica,che da qualsisiasispiegazione,ha vista debb’essereottima ondeben disccrnere dall’ulti-

mo

stratodell'epidermidelaparte di cuisi com-

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'36

poneil callo:anziiomolticasiconviene servirsi diuna lente.

La

mano

debb’essere leggieraesicuraper se- guireleramificazionidel callonelle cavitaprofon- dee ineguali,perstaccarloelevare senza attac- carelacute, nè cagionareil

menomo

dolore.

L’esperienzainsegneuà,che durantelaoperazio- neèunadisgraziasesifaprovarealcun spasimo, esoprattuttosesi intacca1’ultimo-strato dell'epi- dermideili mododa lasciarstillareuna sola goc- cioladi sangye.Il

menomo

inconvenienteè quel- lo,cheil sangue impediscediesattamente distin- guereglioggetti,edibenultimarel’operazione:

ma

quellopiù spiacevolesiè,che ilcalloconsif- fattoaccidenteconmaggiore prontezzasi rinnova con maggioreintensità. Iononparleròdei risulta- menti spaventevoh che derivare possano dalla fe- ritadiuntendine, di unnervo,oquandosila- ceranolecapsulesinoviali

, i disordinichene pos- sono nascere sonoincalcolabili,eciòche per un individuononpuò esserediverunnocumento,

può

inaltri suscitaredi tristissimeconseguenze, giac- che queste dipendonodallostato di salutein cui trovasi il corpo, il qualepuòessere minacciato daunadisposizionea qualchemalattia di maligno carattere,obeneinfettodavirus.

Siavrà quindila massimacura dinon cagiona- redolori,nèdi ferire,percui affrettarenon deesi di troppo nell’operazione: si staccheràapoco a

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pocoilcorpocalloso colla punta dello stromen- to lacerando.leggermente le sue aderenze. Se 1’estremità del callo si congiugne colla capsula sìnoviale, col periostio

, con qualche tendineo conqualche'nervo, si raddoppierà dicuraedi cautela,senzaostinarsinel voler.penetraretrop- poprofondamente

,giacché è prudente,procedere a una nuovaoperazione in capo aotto giorni

,

come,èpure prudenteil visitarelostato deipie- di nel corso dei quindicigiorni, onde•verifica- re seancora abbisognanodellamanodell’operato- re. Allorasivedràlacavitàcheilcallooccupava, colmatadal lavorò- della natura, che sempre be- nefica ogni suosforzorivolgea riparo delle pro- prie sue perdite: » frammenti non levati nella prima operazionesitroverannosollevati allasuper- ficie: lostessoTediassi dellepiccolepartinontoc- cheacausadell’aderenza loro eoi tendini,eoiner- vi": colperiostioocollecapsulesinoviali:

ma

que- stiframmenti,questepiccolepartidarebbono in- fallahtcmente sviluppo ade’calli

, ovenon sia-

vqssecuradidistruggerle.

.Dopo1’estrazione,debbonsi porre ipiedi^ nell’ac- qua- percircaunquarto d’ora,econ questomez- zole.dipendenzedeicalliJche nonsi,souo potute estratre»sigonfiano:essoformano uiia-prominen- zabiancaespugnosa,che asciugare debbesi'accu- ratamente,c.chesil*acuradirecidorp collostro- inentotagliente.

Subitodopo terminata 1'operazione, s’infonde

4

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38

;•

nellacavitàanagocciadibalsamo anodino,si a- sciuga ildito,evisiapplicalapellicola- coperta da unaparteHa unsottile strato didichialongora-

'jnato edisemprevivo, .>'

Lapellicolacosipreparatamerita fa preferenza suglialtritopici

,giacché questa essendo quella speciedi pergamena,comesièdetto,di cuiser- vonsiibattitori.d’oro;sottilecome unabucciadi ci- polla

, applicasiesattamente.suqualunquesiasipar- te

;non formaalcun volume,eperlasuaimper- meabilitàimpedisce chel*empiastrotrapeli.

Ionel raccomandare1’usodi un balsamo non esamineròsel’epidermide, lacerata nella opera- zione,realmente abbisognadisiffatto ristorativo,

giaccheladilei vitalità,sottosiffattoaspetto, è troppo incognita,perchè iomi permetta di arri- schiareunaopinione:

ma

faròsoltantoosservare,

che 1’aggiùnta del balsamo produce sempre

un

vantàggiosensibile-allaguarigione.

L’operazioneèbenfatta,allorchédopo 1%

me-

dicazionenonsiprova alcun dolore,echeilpie- delibero’ escioltoritrovasi

, comesenonfossemai statoafflittoda veruqincomodo;

ma

sesipròvai-

no dei'frizzi,perquantoleggierisi sieno,

que-

stoèunindizioche abbisogneràdopo otto giorni ripeterelaestrazione,altrimentiil*cal!onon*tar-

*darebbea svilupparsinuovamente. .

;

La primaoperazioneèlapiù ltfnga, edoffre sempredimaggioridifficoltar,se pure ve uhanno perlina

mano

, ammaestratae resa sicura dalla

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pratica,giacche'quell’ortoiatrochefa soffrirenon puòesserechezoticoeinesperto.

Non

ardua ope- razione £ certamente1’estrazione deicalli:

ma

i pericoliche raccorapagnano sonogravi,epiù gra- viancoraleconseguenze che derivare“he possono.

Giova meglio quindi,piuttostocheaffidarsiama- uiimperite,eseguiredasestessi 1’operazione, a malgrado «hedisccrnerenonpossansicosì.minuta- mentelepiùpiccolepartidelcallo

, perchè 1’e- strazione riescacosìperfettamente,comeallórquan-r do vienepraticata daunabile operatore}

ma

si gode peròdelvantaggiodirinnovarlaapiacimen- to,vantaggio tanto piùprezioso, inquanto

,

che siffatteestrazioni ripetutefluisconosempre colfar scomparire1’incomodo,echecoluiilqualesaes- serel’ortoiatro disemedesimo, potrà anche se- dareglispasimi, ove un’incognitacausasioppo- nesse,alla.perfetta guarigione.Ioposso accertare,

che aveva ipiedi martoriati dacalliassaidoloro- si,e che

me

nesoiiointeramenteliberatocoll’ e-, stralliadiverse riprese.Quello cheio bo fatto, può essereda altripraticato conagevolezza) ene holaprovasicura, inmoltissimi individui,iqua-

liconfidentiedocili seguironoimiei consigli ed

ilmioesempio.

*

Della Excisione. * : '

Lamaggior partedegli Ortoiatri non operano chelasolaexcisionè}'

ma

cheottengono essicon

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4

°. ;

siffattometodo?'thiristoromomentaneò equal- che voltaalcuno. Abbenchèquestometodosiapiù

•facile esollecitodiquelloeseguitocollaestrazione, nullanienoessononvadisgiunti)dainconvenienti.

».

Non

sitolgono che^lesommitàe letestedei calli,

ma

non mai lepunte, troppoprofondamen- te confitteperchè lo stromento.tagliente, dital formaessosiasi; possagiugneresinoad*csse(i).

Questepunterimanendo in cotal modo incolu*

rae

,agisconqcomepartidure, lequalifavoi’eg- giano l’accrescimentodeicalli.

.Nnllameno condella perseveranzaecolla rinno- vazioneesattadellemedicazioni, siccome indiche- rò'nell’Articolòseguente,oveparli» dellecurecon- secutive,siglugnea perfetta guarigione.Le fre- quenti medicazioniprocuranoil vantaggiodi

man-

tenere irimasuglidelcalloinunostato continuo diraromorbidimento. '

2.Siccome lasostanzadel calloèdura

,se

non

siha curadirammollirla conunpediluvio,ocol- laapplicazioneantecedentedi untopicountuoso,

siprova difficoltà nel reciderla, e senonsi ha l’abitudinedi maneggiarelo stromento tagliente,

sicorreil pericolo di ferirsi.

Allorchési proponedi eseguire1’excisione,deb- bonsi rammollireicallicon unpediluvio, epas- sareimmediatamente dopoallaoperazione.

(i)V.quello chesièdetto nel$•IV.'.*

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/

'

ì. 4r

' Perquestosiadopera uno stromento,lacuiJla-

minadebb.’averela-Tormadiuntemperino conves- so neltagljo,eraccomandato,a un piccolomani- codellagrosseriadi unapenna dascrivere.

Sicominciadal tagliaresuperficialmente lapar- teconcentraledelcallo coll’avvertenzadi alzare il tagliopernonesporloal pericolo tLi intaccare la.sostanzacallosa inmododaferire un nervo o un.tendine,diaprirelemembranesinovialiopu- relacerare i legamentidell’articolazione: perta- gliarebisognadiriggerelostromentoaguisa di se- ga,ma leggermente.

Alcunavolta avviene

, cheil taglio dello stro- menlosismussa,ealloraconvieneaffilarlooser- virsi di unaltro.

Quasisempre allorquando praticasi 1’incisione dei calli

, lalaminadellostromento copresi di urto stratoviscoso, ilchegliimpedisce’discorrere edi recidereconfacilità>occorre quindi infondere la laminanell’acquaperliberarladaquello stratoepl asciugarla conunpannolino abbenchèpreferibile siaper questo1’usodialcune gocce d'olio d’o-

liva.

Allorquandosiscorge'nellettodelcallo unco- loredi carnebastevolmentenaturale bisognaces- saredal* tagliarepiùprofondamente, togliendogli orli nellostessomododelcentro.

Se dopoaverescopertala sededi un. callosino al colore naturale,siViggonouna omolte,puute nere o bianche,dessiprocuraredilevarlecolla punta

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