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COMUNE DI VILLAPIANA (PROVINCIA DI COSENZA) P.S.C. PIANO STRUTTURALE COMUNALE. (L.R. 16 Aprile 2002 N art. 20) REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO

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(1)

P.S.C.

PIANO STRUTTURALE COMUNALE

(L.R. 16 Aprile 2002 N. 19 - art. 20)

Sindaco Dott. Luigi BRIA

Vice sindaco Assessore all'Urbanistica

Roberto RIZZUTO

Segretario comunale D.ssa Loredana LATRONICO

Responsabile del procedimento Arch. Luigi Cesare Maria MILILLO Gruppo di progettazione:

Arch. Luigi Cesare Maria MILILLO

ADOZIONE DELIBERA Geol. Maria Luisa CAMPISANO

Geol. Maria Antonella RUSSO

Agr. Vincenzo BIANCHIMANO

Consulente per l'informatizzazione del piano in ambiente GIS:

Ing. Francesco Antonio DIODATI Urbanistica:

Geologica:

Agronomica:

TAVOLA N° SCALA

REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO

R2

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PSC – V001 Rev. definitiva Arch. Luigi Cesare Maria MILILLO

1 INDICE

- DISPOSIZIONI GENERALI -

Art. 1 - Oggetto del Regolamento Edilizio-Urbanistico (REU)

Art. 2 - Abrogazione, sostituzione e modifica di precedenti disposizioni Art. 3 - Validità ed efficacia

Art. 4 – Elementi Costitutivi del P.S.C.

Art. 5 – Suddivisione del territorio comunale.

TERRITORIO URBANIZZATO Art. 6 – CS1- Centro storico

Art. 7 – Interventi sul patrimonio edilizio CS1.

Art. 8 – ER - Edifici di particolare interesse storico, architettonico, culturale, ecc.

Art. 9 – TU1.a – Ambiti consolidati – Centro (Centro ex B1.2)

Art. 10 – TU1.b – Ambiti consolidati – Marina (Scalo ex B2.2, Lido ex B3.2) Art. 11 – TU2.a – Ambiti consolidati esterni – Centro (Centro ex B1.2) Art. 12 – TU2.b – Ambiti consolidati esterni (Scalo ex B2.2, Lido ex B3.2) Art. 13 - TU3 - Ambiti turistico ricettivo

Art. 14 – TU4.a – Ambiti da riqualificare – Centro (Centro ex B1.1)

Art. 15 – TU4.b – Ambiti da riqualificare – Marina (Scalo ex B2.1, Lido ex B3.1, S2 ed S3) Art. 16 – TU5 – Ambiti specializzati per attività produttive

Art. 17 – Ambiti soggetti a Piano di Valorizzazione

TERRITORIO URBANIZZABILE

Art. 18 - TDU1.a Ambito per i nuovi insediamenti residenziali – Centro Art. 19 - TDU1.b Ambito per i nuovi insediamenti residenziali – Marina Art. 20 - TDU2 – Ambiti per nuovi impianti produttivi e commerciali

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PSC – V001 Rev. definitiva Arch. Luigi Cesare Maria MILILLO

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Art. 21 - TDU3 – Ambiti per nuovi insediamenti turistici ecocompatibili Art. 22 - TDU4 - Ambiti per nuovi insediamenti Turistici

TERRITORIO AGRICOLO FORESTALE Art. 23 – Usi previsti e consentiti

Art. 24 – Finalità

Art. 25 - Articolazione, definizioni

Art. 26 - Usi connessi alle attività agricole

Art. 27 - Interventi per la realizzazione di fabbricati di servizio connessi alla attività Agricola : produzione, trasformazione e commercializzazione

Art. 28 - Interventi per la realizzazione di fabbricati per le attività zootecniche aziendali

Art. 29 - Interventi per attività di prima lavorazione, conservazione e vendita dei prodotti agricoli

Art. 30 - Interventi per la realizzazione di serre fisse Art. 31 – Dotazioni territoriali

Art. 32 - Cessione di aree per attrezzature e spazi collettivi

Art. 33 - Cessione di aree per attrezzature e spazi collettivi - Caratteristiche e localizzazione

Art. 34 - Cessione di aree per attrezzature e spazi collettivi – Casi di monetizzazione delle dotazioni territoriali

TUTELA IDROGEOLOGICA

Art. 35 - Prescrizioni tecniche per l’attuazione degli interventi edilizi, ai fini della riduzione degli impatti sul sistema idrogeologico.

Art. 36 - Conservazione dei pozzi freatici esistenti Art. 37 - Acque reflue

Art. 38 - Acque superficiali e sotterranee

INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’

Art. 39 - Classificazione delle strade

Art. 40 - Fasce di rispetto stradale e distanze minime dal confine stradale

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3 Art. 41 - Percorsi pedonali e piste ciclabili Art. 42 - Impianti di distribuzione dei carburanti Art. 43 - Gasdotti

Art. 44 - Cimiteri e fasce di rispetto cimiteriale

NORME PER LA QUALITA’ DEGLI INTERVENTI EDILIZI Art. 45 - Utilizzazione degli indici nelle unità di intervento

Art. 46 - Distanza da un confine Art. 47 - Distanze minime dai confini

Art. 48 - Distanza dal confine di proprietà (Dc)

Art. 49 - Distanza dal confine di zona di interesse pubblico (Ds1) Art. 50 - Distanza fra pareti antistanti di due edifici (De)

Art. 51 - Deroghe alle distanze

NORME MORFOLOGICHE E INDIRIZZI PER IL DECORO DELLE COSTRUZIONI NEL TERRITORIO URBANIZZATO

Art. 52 – Norma generale Art. 53 - Allineamenti Art. 54 - Recinzioni Art. 55 - Autorimesse

Art. 56 - Passi carrai e uscite dalle autorimesse

Art. 57- Apertura dei sotterranei su spazi di uso pubblico

Art. 58 - Insegne, cartelli pubblicitari, vetrine, mostre, tende, ecc.

Art. 59 - Apposizione di manufatti di pubblica utilità

PIANI ATTUATIVI – OPERE PUBBLICHE E PIANI DI SETTORE Art. 60 - Opere pubbliche di competenza comunale

Art. 61 - Progetti e programmi per settori specifici

Art. 62 - Documenti costitutivi dei piani urbanistici attuativi (PAU)

Art. 63 - Domanda e procedura di valutazione dei PAU di iniziativa privata Art. 64 - Procedura di valutazione per i PAU di iniziativa pubblica

Art. 65 - Approvazione e validità dei PAU

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4 Art. 66 - Varianti ai PAU

Art. 67 – Intervento Unitario Convenzionato

DISPOSIZIONI GENERALI - ORGANI E PROCEDIMENTI Art. 68 - Fasi del processo edilizio

Art. 69 - Soggetti aventi titolo

Art. 70 – Ufficio Tecnico Comunale (U.T.) Art. 71 - Attività edilizia libera

Art. 72 - Attività edilizia in aree parzialmente pianificate Art. 73 - Valutazione preventiva

PERMESSO DI COSTRUIRE

Art. 74 - Oggetto - Caratteristiche ed efficacia del permesso di costruire Art. 75 - Presupposti per il rilascio del permesso di costruire

Art. 76 - Procedimento per il rilascio del permesso di costruire Art. 77 – Richiesta di permesso di costruire

Art. 78 - Permesso di costruire in deroga

DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITÀ

Art. 79 - Oggetto - Disciplina della denuncia di inizio attività obbligatoria

Art. 80 - Disciplina della denuncia di inizio attività - Efficacia del titolo abilitativo Art. 81 - Documentazione da allegare alla denuncia - Elaborati di rilievo e di progetto Art. 82 - Controllo sulle opere eseguite con permesso di costruire

Art. 83 - Controllo sui progetti e controllo sulle opere eseguite con D.I.A.

ESECUZIONE DELLE OPERE – VARIAZIONI IN CORSO D’OPERA Art. 84 - Modifiche progettuali soggette a ulteriore titolo abilitativo

Art. 85 - Variazioni minori in corso d’opera Art. 86 - Variazioni essenziali

Art. 87 – Concessione in sanatoria Art. 88 - Comunicazione di inizio lavori

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5 Art. 89 - Vigilanza durante l'esecuzione delle opere Art. 90 - Vigilanza sull’esecuzione delle opere pubbliche

- CONCLUSIONE DELLE OPERE - VERIFICA DELLA CONFORMITÀ EDILIZIA E AGIBILITÀ

Art. 91 - Certificato di conformità edilizia e agibilità

Art. 92 - Procedimento per il rilascio del certificato di conformità edilizia e agibilità Art. 93 - Controllo sull’opera eseguita

Art. 94 - Sospensione dell'uso e dichiarazione di inagibilità

– CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE – REALIZZAZIONE OPERE

DI URBANIZZAZIONE - MONETIZZAZIONE DOTAZIONI TERRITORIALI Art. 95 - Dotazioni territoriali

Art. 96 – Perequazione

Art. 97 – Contributo di costruzione – Definizione e composizione Art. 98 – Contributo di costruzione – Disposizioni generali

Art. 99 - Validità dei titoli abilitativi – Adempimenti comunali e loro termini Art. 100 – Oneri di urbanizzazione

Articolo 101 – Aree vincolate e di rispetto Articolo 102 - Salvaguardie generali

Articolo 103 - Rinvio ed adeguamenti ad altre disposizioni Art. 104 - Norma transitoria

Allegato 1: Definizioni

Allegato 2: Regolamento di igiene

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6 ABBREVIAZIONI

Parametri urbanistici

ST = Superficie Territoriale SF = Superficie Fondiaria

UT = Indice di Utilizzazione Territoriale UF = Indice di Utilizzazione Fondiaria SM = Superficie Minima di intervento CU = Carico Urbanistico

P = Parcheggi pubblici di urbanizzazione primaria e secondaria Pr = Parcheggi pertinenziali di uso riservato

Pc = Parcheggi pertinenziali di uso comune

U = Aree per standard di urbanizzazione (diverse dai parcheggi) Parametri Edilizi

UE = Unità Edilizia UI = Unità Immobiliare

SC = Superficie Complessiva SU = Superficie utile

SAC = superficie accessoria Sq = Superficie coperta Q = Rapporto di copertura If = Indice di fabbricabilità SP = Superficie Permeabile SO = Superficie Occupata SV = Superficie di vendita Sag. = Sagoma fuori terra

VSag. = Volume della Sagoma f.t.

Inv. = Involucro fuori terra

VInv. = Volume dell'involucro f.t.

h = Altezza utile netta media

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7 HF = Altezza del fronte di un edificio

H = Altezza di un edificio

NP = Numero di piani convenzionale Dc = distanza dal confine di proprietà, Ds = distanza dalle strade

Ds1 = distanza dal confine di zona urbanistica di interesse pubblico.

Strumenti attuativi preventivi e programmi attuativi PAU = Piano Attuativo Unitario

P.P. = Piano Particolareggiato P.d.R. = Piano di Recupero

P.E.E.P. = Piano di Edilizia Economica e Popolare P.I.P. = Piano di Insediamenti Produttivi

PIA = Piano di investimento aziendale in adesione al Piano di Sviluppo Rurale

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8 Tipi di intervento

Tipi di intervento edilizi di costruzione/demolizione

NC = Nuova costruzione AM = Ampliamento RI = Ricostruzione D = Demolizione

Tipi di intervento edilizi di recupero MO = Manutenzione Ordinaria MS = Manutenzione Straordinaria RC = Risanamento conservativo RE = Ristrutturazione Edilizia Tipi di intervento non edilizi

MM = Modificazione morfologica del suolo

AR = Installazione di elementi di arredo o di servizio Tipi di intervento relativi a cambiamenti dello stato d'uso CD = Cambio di destinazione d'uso

Varie

REU = Regolamento edilizio-urbanistico PSC = Piano Strutturale Comunale POT = Piano Operativo Temporale U.T. = Ufficio Tecnico comunale

P.T.P.R.= Piano Territoriale Paesistico Regionale PAI = Piano di Assetto Idrogeologico

Q.T.R. = Quadro Territoriale Regionale

P.T.C.P. = Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale U.T. = Ufficio Tecnico Comunale

C.E.U. = Commissione Edilizia e Urbanistica Comunale

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SIGLE DEGLI USI

1. FUNZIONE RESIDENZIALE U 1. Residenza

U 2. Residenza collettiva

2. FUNZIONI DIREZIONALI, COMMERCIALI, DI SERVIZIO E ASSIMILABILI 2.a Funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, professionali

U 3. Attività direzionali - Attività terziarie specializzate ad elevato carico urbanistico.

U 4. Studi professionali e uffici in genere

2.b Attività commerciali al dettaglio e all’ingrosso, Pubblici esercizi U 5. Esercizi commerciali di vicinato

U 6. Medie strutture di vendita al dettaglio

U 6.1a Medio - piccole strutture di vendita del settore alimentare o misto U 6.1n. Medio - piccole strutture di vendita del settore non alimentare U 6.2a. Medio - grandi strutture di vendita del settore alimentare o misto U 6.2n. Medio - grandi strutture di vendita del settore non alimentare U 7. Grandi strutture di vendita al dettaglio

U 7.a Grandi strutture di vendita del settore alimentare o misto U 7.n. Grandi strutture di vendita del settore non alimentare

U 8. Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati U 9. Attività commerciali all'ingrosso; magazzini e depositi connessi U 10. Distribuzione carburanti per uso autotrazione

U 11. Pubblici esercizi

2.c Attività economiche integrabili nel contesto urbano

U 12. Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni di produzione, alle imprese

U 13. Artigianato produttivo manifatturiero di tipo laboratoriale 2.d Attività di servizio

U 14. Attività espositive, fieristiche e congressuali U 15. Fiere temporanee e spettacoli viaggianti

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U 16. Attività culturali, attività ricreative, sportive e di spettacolo prive di significativi effetti di disturbo sul contesto urbano

U 17. Attività ricreative, sportive e di spettacolo con limitati effetti di disturbo sul contesto urbano

U 18. Altre attività ricreative, sportive e di spettacolo non rientranti nei requisiti di cui all'uso U 17

U 19. Attività sanitarie e assistenziali U 20. Attività di parcheggio

U 21. Attività di interesse comune di tipo civile U 22. Attività di interesse comune di tipo religioso

U 23. Servizi scolastici dell'obbligo e servizi pre-scolastici U 24. Attività di svago, riposo, esercizio sportivo

U 25. Istruzione superiore e universitaria, attività di formazione e aggiornamento professionale

3. FUNZIONI PRODUTTIVE MANIFATTURIERE E ASSIMILABILI

U 26. Artigianato dei servizi agli automezzi (escluse le carrozzerie) U.26.a Automezzi leggeri (fino a 35 q.li)

U.26.b Automezzi pesanti (oltre 35 q.li)

U.26.c Servizi di autolavaggio automezzi leggeri U.26.d Servizi di autolavaggio automezzi pesanti U 27. Attività manifatturiere industriali o artigianali

U 28. Attività manifatturiere industriali o artigianali del settore agroalimentare e conserviero

U 29. Attività estrattive

U 30. Attività di recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami

U 31. Attività per la logistica delle merci U.31.a Direzionalità logistica U.31.b Attività di autotrasporto

U.31.c Magazzinaggio e deposito meccanizzato U.31.d Magazzinaggio e deposito coperto U.31.e Magazzinaggio e deposito a cielo aperto

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11 4. FUNZIONI AGRICOLE

U 32. Residenza di imprenditori agricoli a titolo principale

U 33. Attività di coltivazione agricola, orticola, floricola, e relativi edifici di servizio e attrezzature

U 34. Attività zootecniche aziendali

U 35. Attività di prima lavorazione, conservazione e vendita dei prodotti agricoli

U 36. Coltivazioni in serre fisse U 37. Attività agrituristiche

U 38. Esercizio e noleggio di macchine agricole

U 39. Allevamenti speciali e attività di custodia di animali

5. FUNZIONI ALBERGHIERE E COMUNQUE PER IL SOGGIORNO TEMPORANEO U 40. Attività ricettive alberghiere

U 41. Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventù U 42. Campeggi e villaggi turistici

6. FUNZIONI SPECIALI (o ATTREZZATURE DEL TERRITORIO) Infrastrutturazione tecnologica.

U 43. Reti tecnologiche e relativi impianti U 44. Impianti per l'ambiente

U 45. Impianti di trasmissione (via etere) Infrastrutturazione per la mobilità

U 46. Mobilità con mezzi di trasporto collettivo in sede propria U 47. Mobilità veicolare

U 48. Attrezzature per il trasporto e per lo scambio intermodale U 49. Parcheggi pubblici in sede propria

Attrezzature e infrastrutture di servizio U 50. Attrezzature cimiteriali

U 51. Pubblica Amministrazione, sicurezza, ordine pubblico, protezione civile

U 52. Attrezzature per la Difesa Nazionale U 53. Opere per la tutela idrogeologica

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- DISPOSIZIONI GENERALI-

Art. 1 - Oggetto del Regolamento Edilizio-Urbanistico (REU)

1. Il Regolamento Edilizio-Urbanistico è redatto ai sensi della L.R. 19/2002 ed ha per oggetto la disciplina generale delle modalità attuativa di tutti gli interventi di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione degli immobili, delle destinazioni d'uso, nonché le norme attinenti alle attività di costruzione, le norme igieniche di carattere edilizio, la disciplina degli elementi architettonici e urbanistici, degli spazi verdi e degli altri elementi che caratterizzano l’ambiente urbano.

2. In particolare il Regolamento Edilizio-Urbanistico disciplina, entro gli ambiti territoriali definiti dal PSC, ed in conformità alle previsioni dello stesso, gli interventi non soggetti al POT ed attuabili attraverso intervento diretto, vale a dire:

- le trasformazioni negli ambiti consolidati e nel territorio rurale;

- gli interventi diffusi sul patrimonio edilizio esistente, sia nei centri storici che negli ambiti da riqualificare;

- gli interventi negli ambiti specializzati per attività produttive.

3. Il Regolamento contiene inoltre:

- i parametri edilizi ed urbanistici e le metodologie per il loro calcolo;

- le condizioni e i vincoli che impediscono le trasformazioni degli immobili, ai fini della qualità degli esiti delle trasformazioni stesse, e ai fini della tutela delle risorse ambientali, paesaggistiche e storico-culturali del territorio, richiamando a questo proposito anche le norme derivanti da strumenti legislativi e di pianificazione sovraordinata;

- le regole riguardanti le dotazioni del territorio e le infrastrutture di interesse generale e il concorso dei soggetti attuatori degli interventi alle dotazioni stesse;

- le regole riguardanti le competenze, le procedure e gli adempimenti del processo edilizio;

- gli elaborati progettuali richiesti per la denuncia di inizio attività, e per la domanda di permesso di costruire;

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- i requisiti tecnici delle costruzioni edilizie, ivi compresi i requisiti igienici di particolare interesse edilizio;

- le modalità di controllo di merito dei contenuti dell’asseverazione allegata alla denuncia di inizio attività e della corrispondenza del progetto e dell’opera a quanto asseverato;

- le modalità per il rilascio del certificato di conformità edilizia e agibilità, e per l’effettuazione dei relativi controlli;

- la disciplina degli oneri di urbanizzazione e del contributo di costruzione;

- le modalità di calcolo delle monetizzazioni delle dotazioni territoriali.

4. Chiunque abbia titolo ad effettuare interventi di trasformazione fisica o funzionale di immobili deve attenersi alle prescrizioni del presente Regolamento, di seguito indicato in via breve con REU.

Art. 2 - Abrogazione, sostituzione e modifica di precedenti disposizioni

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente REU sono abrogate tutte le disposizioni regolamentari emanate dal Comune che contrastino o risultino incompatibili con le norme in esso contenute.

Art. 3 - Validità ed efficacia

1. Il REU deve intendersi in ogni caso conforme alle prescrizioni, direttive e indirizzi dettati dal Piano Strutturale Comunale.

In caso di non conformità di indicazioni, scritte o grafiche, del REU alle disposizioni del PSC, queste ultime devono intendersi comunque prevalenti. In caso di discordanza fra le norme e gli elaborati grafici, sono comunque prevalenti le norme.

2. Dalla data di entrata in vigore, il presente REU assume piena validità ed efficacia nei confronti di ogni trasformazione fisica e funzionale degli immobili sull'intero territorio comunale. Le disposizioni del REU si applicano anche agli interventi disciplinati dal POT,

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in quanto applicabili, ferma restando la prevalenza delle disposizioni specifiche del POT stesso nei limiti della propria competenza.

3. I titoli abilitativi rilasciati e le DIA presentate ed efficaci per opere edilizie anteriormente alla data di adozione del REU, ovvero istruibili ed esaminabili in quanto complete degli elaborati tecnici e grafici previsti per legge, anche se in contrasto con le prescrizioni dello stesso strumento, mantengono la loro validità, purché i lavori vengano iniziati e terminati entro i termini fissati a norma di legge.

4. Il presente Regolamento non si applica, inoltre, alle variazioni non essenziali a permessi di costruire già rilasciati o denunce di inizio attività già presentate ed efficaci in data antecedente a quella di entrata in vigore.

5. Dalla data di adozione delle presenti norme decadono gli atti di indirizzo comunque assunti dal C.C. e si applicano le norme di salvaguardia previste dalla normativa vigente.

6. Finalità, contenuti ed ambito di applicazione

1. Il presente piano persegue la realizzazione, nel territorio interessato, di uno sviluppo sostenibile attraverso:

a) le tutele dell’integrità fisica e dell’identità culturale, assunte come condizione di ogni ammissibile scelta di trasformazione, fisica o funzionale, del medesimo territorio,

b) la valorizzazione delle qualità ambientali, paesaggistiche, urbane, architettoniche, relazionali e sociali presenti, nonché il ripristino delle qualità deteriorate, e il conferimento di nuovi e più elevati caratteri di qualità, formale e funzionale.

2. Ai fini di cui al comma 1, il presente piano:

- individua l’articolazione del territorio interessato e definisce le modalità di tutela delle risorse essenziali;

- enuncia gli elementi da considerare per la valutazione degli effetti ambientali derivanti dalle trasformazioni previste o prevedibili,

- stabilisce le direttive, anche di carattere quantitativo, da osservare nel definire le trasformazioni fisiche e funzionali consentite e prescritte.

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3. La disciplina dettata dal presente piano trova applicazione nel territorio compreso entro la circoscrizione amministrativa del Comune di Villapiana.

7. - Classi di pericolosità

• Il regolamento urbanistico, ed i programmi integrati d'intervento, nel dettare le discipline di rispettiva competenza, possono definire e prescrivere, ovvero dichiarare ammissibili, le trasformazioni fisiche e le utilizzazioni di immobili, solamente con le limitazioni ed alle condizioni dettate dalle disposizioni di cui ai successivi articoli del presente Capo.

• Al rispetto delle limitazioni e delle condizioni dettate dalle disposizioni di cui ai successivi articoli del presente Capo sono altresì tenuti i piani ed i programmi settoriali comunali suscettibili di incidere sugli assetti e sulle trasformazioni, fisiche e funzionali, del territorio e degli immobili che lo compongono.

• Per quanto riguarda l’articolazione del territorio comunale nelle classi di fattibilità geologica in relazione alla pericolosità geologico-idraulica si rimanda allo Studio Geologico, facente parte integrante del presente piano.

8 - Disposizioni correlate alle condizioni di pericolosità ed alle caratteristiche idrogeologiche

Fermo rimanendo le Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia del PAI della Regione Calabria e il quadro di pericolosità e rischio definito in tale strumento che il PSC ha fatto proprie e alle quali integralmente si rimanda, nonché le indicazioni inerenti sia il rischio sismico che il rischio idraulico, alle classi di fattibilità ed alle caratteristiche idrogeologiche sono correlate le disposizioni dei successivi commi del presente articolo.

9. Prescrizioni riguardo il rischio sismico.

Il Comune, rispetto al rischio sismico, è definito, secondo la L. n° 64 del 1974 zona sismica di II categoria, cui corrisponde un grado sismico di S = 9 e un coefficiente sismico C = 0.07.

Ai sensi della Nuova Classificazione Sismica Del Territorio Nazionale (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri N° 3274,marzo 2003), il Comune di Villapiana viene classificato zona sismica di n°2 a cui corrisponde un’accelerazione sismica ag=0,25 g.

Le condizioni morfologiche locali, la sovrapposizione di unità litostratigrafiche a differente

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rigidità, e la frequenza di pareti subverticali e di posizioni di cresta, contribuiscono, sotto il profilo geomorfologico, un elemento di vulnerabilità sismica. Inoltre, le caratteristiche aggregative del patrimonio edilizio di, sono fattori che determinano una amplificazione della risposta sismica locale.

In relazione alla pericolosità sismica e di elementi di esposizione al rischio sismico, risulta necessario, l’adeguamento sismico dell’edificato esistente e messa in sicurezza degli edifici, nonché il monitoraggio degli elementi di esposizione al rischio, in special modo lungo le faglie attive che attraversano il centro urbano in cui sono prevedibili possibili spostamenti relativi dei terreni di fondazione in caso si terremoto, e nelle altre situazioni di particolare esposizione al rischio sismico.

10. Prescrizioni riguardo il rischio idraulico.

Nelle aree a rischio idraulico valgono le indicazioni richiamate nelle “Linee guida sulle verifiche di compatibilità idraulica delle infrastrutture interferenti con i corsi d’acqua, sugli interventi di manutenzione, sulle procedure per la classificazione delle aree di attenzione e l’aggiornamento delle aree a rischio d’inondazione (PAI Calabria).

Pertanto, si raccomandano per la mitigazione del rischio idraulico interventi ordinari quali:

- la manutenzione ordinaria;

- gli interventi di idraulica forestale;

- gli interventi di rinaturamento.

Lungo gli alvei di corsi d'acqua, in prossimità di argini, nelle aree ricadenti nelle fasce di 10 metri di larghezza adiacenti ai corsi d’acqua, misurate a partire dai piedi esterni degli argini oppure, ove mancanti, dai cigli di sponda, possono essere definite e prescritte, ovvero dichiarate ammissibili, nel rispetto di ogni altra disposizione di legge o regolamentare in materia, e comunque, ove richiesto, previo parere favorevole dell'Ente od Ufficio preposto alla tutela idraulica, nonché a condizione che sia prescritta l'attuazione delle precauzioni necessarie per la riduzione del rischio idraulico correlative alla natura dell'intervento ed allo specifico contesto territoriale, e delle misure atte a migliorare l'accessibilità al corso d'acqua, esclusivamente le seguenti trasformazioni ed utilizzazioni:

- la realizzazione di opere idrauliche, sulla base di piani, programmi e progetti disposti dalle autorità preposte;

- l'effettuazione delle opere connesse alla realizzazione:

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- di attraversamenti trasversali del corso d'acqua relativi a strade, ad impianti a rete per l'approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui, ad impianti a rete di sistemi tecnologici per il trasporto dell'energia e per le telecomunicazioni;

- di adeguamento delle infrastrutture esistenti, anche se non implicanti soltanto l'attraversamento trasversale dell'ambito, purché non comportanti il loro avanzamento verso il corso d'acqua;

- di impianti puntuali per l'approvvigionamento idrico e per lo smaltimento dei reflui;

- l'esercizio dell'ordinaria coltivazione del suolo e delle attività selvicolturali, essendo preclusa la nuova costruzione di manufatti di qualsiasi natura che possano ostacolare il deflusso delle acque anche in caso di inondazione, quali recinzioni, depositi, serre, tettoie, piattaforme, e simili, eccezione fatta per:

- le strade poderali ed interpoderali di larghezza non superiore a 4 metri, e le piste di esbosco e di servizio forestale, di larghezza non superiore a 3,5 metri lineari, strettamente motivate dalla necessità di migliorare la gestione e la tutela dei beni forestali interessati, in entrambi i casi non in rilevato, e non asfaltate, né pavimentate con altri materiali impermeabilizzanti;

- la realizzazione di parchi aperti al pubblico, con l'esclusione di ogni opera comportante impermeabilizzazione di suoli, ed essendo preclusa la nuova costruzione di manufatti di qualsiasi natura che possano ostacolare il deflusso delle acque anche in caso di inondazione, quali recinzioni, tettoie, piattaforme, e simili, eccezione fatta per i percorsi e gli spazi di sosta pedonali e per mezzi di trasporto non motorizzati, e le attrezzature mobili, od amovibili;

- qualsiasi trasformazione di tipo conservativo dei manufatti edilizi esistenti aventi interesse storico-artistico o storico-testimoniale, ed ogni utilizzazione compatibile con le loro caratteristiche.

Conformemente a quanto riportato dalle succitate Linee Guida verrà effettuata sul corso d'acqua interessato una specifica indagine idrologico-idraulica al fine di individuare l'eventuale presenza del rischio idraulico valutato sulla base della piena con tempo di ritorno duecentennale, e, in presenza di tale rischio, siano individuati gli interventi di regimazione idraulica dimensionati sulla base della piena con tempo di ritorno duecentennale nonché le aree da destinare agli stessi, per preservare dal rischio idraulico sia gli insediamenti risultanti dalle trasformazioni che quelli vicini;

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-le suindicate trasformazioni possono essere effettuate soltanto ove gli interventi di regimazione idraulica che siano stati individuati a norma e vengano programmati e realizzati almeno contestualmente all'effettuazione delle predette trasformazioni.

11 - Zone di ricarica degli acquiferi

Nelle zone di ricarica degli acquiferi le trasformazioni fisiche e le utilizzazioni di immobili possono essere definite e prescritte, ovvero dichiarate ammissibili, subordinatamente allo svolgimento di uno studio idrogeologico di dettaglio, esteso ad un significativo intorno dell'area interessata, effettuato con la seguente procedura:

- valutazione del parametro di propagazione: identificazione, localizzazione e valutazione quantitativa della risorsa significativa, attraverso la sua caratterizzazione geometrica ed il calcolo dei parametri idrogeologici dell'acquifero; censimento dei pozzi presenti ed esecuzione di prove a portata costante;

- valutazione dei parametri di penetrazione, abbattimento ed infiltrazione:

caratterizzazione idrogeologica della copertura satura ed insatura per mezzo di prove in situ (geomeccaniche, geofisiche e di permeabilità), caratterizzazione cliviometrica;

- verifica quantitativa della vulnerabilità dell'acquifero in relazione ai tempi di arrivo dei possibili fattori inquinanti.

12 - Disposizioni relative al "sistema aria"

• Deve essere perseguito il miglioramento della qualità dell’aria, affinché non si verifichino superamenti dei livelli di attenzione e di allarme, e sia assicurato il rispetto dei livelli sonori ammissibili ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991, recante "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno", e della legge 26 ottobre 1995, n. 447, "Legge quadro sull'inquinamento acustico".

• La finalità di cui al comma 1 deve essere perseguita, in particolare, attraverso:

a) la stabilizzazione delle emissioni inquinanti e climalteranti derivanti dai consumi di fonti energetiche, con interventi di razionalizzazione dei consumi stessi;

b) la riduzione dei flussi di traffico veicolare;

c) l'ubicazione delle nuove attività produttive che comportano emissioni inquinanti o acustiche, ed il progressivo trasferimento di quelle esistenti, a distanza dai centri

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abitati, e comunque in aree tali per cui i fenomeni di trasporto degli inquinanti in atmosfera non comportino la ricaduta degli stessi sui centri abitati.

• Deve essere assicurato il rispetto dei requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti, nonché dei criteri per la progettazione, l’esecuzione e la ristrutturazione delle costruzioni edilizie e delle infrastrutture dei trasporti, definiti dalla normativa attuativa della Legge 26 ottobre 1995, n. 447.

13 - Disposizioni relative al "sistema acqua"

• Deve essere perseguito il massimo risparmio idrico per l’approvvigionamento idropotabile, anche al fine di ridurre la dipendenza idrica da fonti di approvvigionamento ubicate sul territorio di altri comuni, mediante la progressiva estensione delle seguenti misure:

a) risanamento e graduale ripristino della rete acquedottistica esistente al fine di ridurre le perdite a valori tecnicamente accettabili (non più del 20 per cento);

b) razionalizzazione dei consumi di acqua idropotabile, attraverso l’utilizzo di fonti di approvvigionamento differenziate in relazione all'uso finale delle risorse idriche, e quindi riservando prioritariamente le acque di migliore qualità al consumo umano e abbandonando progressivamente il ricorso ad esse per usi che non richiedono elevati livelli qualitativi, ponendo in essere:

- la realizzazione di reti idriche duali fra uso potabile e altri usi nei nuovi insediamenti abitativi, commerciali e produttivi di rilevanti dimensioni;

- il reimpiego delle acque reflue, depurate e non, secondo i criteri definiti nella normativa tecnica attuativa della legge 5 gennaio 1994, n.36, recante "Disposizioni in materia di risorse idriche";

- la raccolta e l’impiego delle acque meteoriche;

- l'attivazione di incentivi e agevolazioni destinate ad indirizzare il settore industriale verso un più elevato utilizzo di acqua di ricircolo;

- la diffusione dei metodi e delle apparecchiature per il risparmio idrico domestico e nei settori industriale, terziario e agricolo.

• Non possono essere definite e prescritte, ovvero dichiarate ammissibili, trasformazioni, fisiche o funzionali, che diano luogo ad utenze con consumi idrici superiori a 10.000 mc/anno se non prescrivendo la razionalizzazione dei consumi

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finalizzata al risparmio di acqua idropotabile, attraverso l’utilizzo di fonti di approvvigionamento differenziate in relazione all'uso finale delle risorse idriche e l’applicazione di metodi e apparecchiature per il risparmio idrico.

• Non possono essere definite e prescritte, ovvero dichiarate ammissibili, trasformazioni, fisiche o funzionali, il cui bilancio complessivo dei fabbisogni idrici comporti il superamento delle disponibilità di risorse reperibili o attivabili nell’area di riferimento.

• Deve essere altresì perseguito il miglioramento della qualità delle acque superficiali, attraverso:

a) la verifica dello stato di efficienza della rete fognaria, il progressivo miglioramento della sua impermeabilità ed il suo completamento, in funzione delle esigenze attuali e/o dei nuovi interventi, prevedendo nelle zone di nuova urbanizzazione e nei rifacimenti di quelle preesistenti, salvo ragioni tecniche, economiche ed ambientali contrarie, il sistema di fognatura separata;

b) il soddisfacimento della necessità complessiva di depurazione.

• Deve comunque essere assicurato il rispetto dei livelli minimi dei servizi di alimentazione idrica e di smaltimento stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 marzo 1996, recante "Disposizioni in materia di risorse idriche".

• Deve comunque essere assicurato il rispetto delle disposizioni relative alle aree di salvaguardia delle risorse idriche (zone di tutela assoluta, zone di rispetto, zone di protezione) stabilite dal decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n.236, recante "Attuazione della direttiva CEE n.80/778 concernente al qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'articolo 15 della legge 16 aprile 1987, n.183".

14 - Disposizioni relative al "sistema suolo e sottosuolo"

• Devono essere previsti la bonifica ed il ripristino ambientale di eventuali siti inquinati.

• Devono essere previsti il controllo e la rimozione degli scarichi abusivi di rifiuti o di qualunque altro potenziale veicolo di contaminazione delle acque sotterranee.

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• In relazione ai suddetti punti e allo scopo di individuare eventuali impatti sulla risorsa idrica, è necessaria, in presenza di situazioni di rischio di inquinamento, l'analisi della vulnerabilità degli acquiferi con particolare riferimento allo studio della ricarica stagionale della risorsa sulla base dei parametri dell'acquifero stesso. La vulnerabilità intrinseca delle formazioni acquifere ai fluidi inquinanti dipende essenzialmente dalle caratteristiche litostrutturali, idrogeologiche e idrodinamiche del sottosuolo e degli acquiferi presenti; altri parametri da considerare sono le condizioni climatiche e idrologiche, il tipo di ordinamento colturale e relative pratiche agronomiche. Nel caso dell'acquiferi presenti nel territorio esaminato, per quanto concerne la vulnerabilità intrinseca si ha una serie di fattori critici indicativi di una situazione di elevata sensibilità. Trattandosi di un acquiferi porosi non confinati a permeabilità mista, la capacità di penetrazione degli inquinanti può essere molto variabile in relazione alle modalità della circolazione idrica. Lo strato insaturo superficiale a permeabilità elevata per porosità presenta capacità di attenuazione tendenzialmente bassa e la circolazione nel sottostante strato permeabile per fratturazione facilita la propagazione di eventuali sostanze inquinanti in falda.

Tuttavia, lo spessore della zona di aerazione è sufficiente a garantire il completo svilupparsi, nella fase di percolazione delle acque verso la falda, dei fenomeni di depurazione naturale. Ne risulta che in relazione alla litologia dell'acquiferi presenti e le caratteristiche idrogeologiche che ne derivano (porosità efficace, permeabilità la velocità di deflusso delle acque, carico piezometrico dell'acquifero nonché tempi di ricarica della falda) quest'ultimo si presenta in equilibrio rispetto all'inquinamento naturale in quanto dotato di una sufficiente capacità di autodepurazione, ma molto sensibile ad altri fattori inquinanti quali quelli derivanti da attività antropiche all'interno del bacino di alimentazione dell'acquiferi stessi.

15 - Disposizioni relative al "sistema clima"

• Nella definizione dei piani dei trasporti urbani, dei piani urbani del traffico e nelle scelte localizzative delle funzioni, devono essere adeguatamente considerati i parametri meteorologici, per valutare le potenzialità di dispersione delle emissioni inquinanti.

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• Nella definizione delle localizzazioni di trasformazioni di nuovo impianto di insediamenti, e delle relative morfologia organizzativa, e tipologia dei manufatti, devono essere adeguatamente considerate le condizioni microclimatiche.

16 - Disposizioni relative alla produzione ed al consumo energetico

• Non possono essere definite e prescritte, ovvero dichiarate ammissibili, trasformazioni, fisiche o funzionali, che comportino l'attivazione di industrie a rischio di incidente rilevante, o insalubri di classe I, se non ad adeguata distanza dai centri abitati, e comunque in aree tali per cui i fenomeni di trasporto degli inquinanti in atmosfera non comportino la ricaduta degli stessi sui centri abitati, e questi ultimi siano adeguatamente tutelati dagli effetti di eventuali, stimabili incidenti rilevanti.

• Deve essere previsto il progressivo trasferimento in siti aventi le caratteristiche di cui al comma 1 delle industrie a rischio di incidente rilevante, o insalubri di classe I, esistenti in siti impropri.

• Nelle scelte localizzative delle funzioni, deve essere adeguatamente considerata l’ubicazione in essere delle industrie a rischio di incidente rilevante, e delle industrie insalubri.

17 - Disposizioni relative alle radiazioni non ionizzanti

Deve essere assicurato il rispetto delle distanze di sicurezza dagli elettrodotti e dei limiti di esposizione per la popolazione, fissati dalla normativa vigente in materia, con particolare riferimento al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992, recante "Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati dalla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno" e al decreto ministeriale n. 381 del 10/09/1998 in cui vengono fissati i limiti massimi di radiofrequenze compatibili con la salute umana.

18 – Disposizioni relative ad aree declassate.

Le aree già edificabili ai sensi del previgente PRG, mantengono inalterata la loro potenzialità edificatorie anche in presenza di imposizione di vincoli di inedificabilità assoluta ai sensi del presente PSC. Tale potenzialità potrà essere utilizzata nelle aree

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immediatamente adiacenti a quelle dichiarate inedificabili, fermo restando tutti gli altri parametri urbanistici.

Art. 4 – Elementi Costitutivi del P.S.C.

Gli elementi costitutivi del PSC sono : R1 RELAZIONE GENERALE R2 REU

R2.1 DEFINIZIONI

R2.2 REGOLAMENTO IGIENE

R3 VALUTAZIONE COERENZA E COMPATIBILITA'

U1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 1:25.000 U2 INQUADRAMENTO E SISTEMA RELAZIONALE 1:10.000 U3.a AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:5.000 U3.b AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:5.000 U4.a AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:2.000 U4.b AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:2.000 U4.c AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:2.000 U4.d AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:2.000 U4.e AMBITI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI 1:2.000 U5.a RAFFONTO TRASFORMAZIONI TERRITORIALI - VINCOLI 1:5000 U5.b RAFFONTO TRASFORMAZIONI TERRITORIALI - VINCOLI 1:5000

U6 VIABILITA' 1:10.000

TAV. G - Studio geomorfologico TAV. A - Studio agropedologico

Art. 5 – Suddivisione del territorio comunale.

1. Il territorio comunale viene suddiviso in urbanizzato, urbanizzabile ed agricolo- forestale.

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TERRITORIO URBANIZZATO così suddiviso :

AMBITO STORICO

CS1 – Dal Medioevo all’Unità d’Italia.

Interessa la zona racchiusa dalle mura medievali entro cui sono stati effettuati in epoca recente interventi di demolizione, di nuove edificazioni e radicali trasformazioni degli interni.

ER – Edifici di particolare interesse storico, architettonico, culturale, ecc. Tale ambito interessa gli episodi residui dei più significativi interventi del passato oltre quelli notificati ope lege dalla Sovrintendenza ai Monumenti, alle Antichità ed ai Beni Culturali. Per essi si dovrà procedere con la cura necessaria per la conservazione di un patrimonio da trasmettere alle generazioni future.

TESSUTO URBANO CONSOLIDATO

TU1 – Ambito con realizzazioni dal 1945 ad oggi – Interessa le zone del territorio con caratteristiche di quasi saturazione, le zone B del vigente P.R.G. in fase di completamento e nelle quali sono chiaramente prefigurate le infrastrutture e la disposizione dei lotti edificati.

TU2 – Ambito consolidato esterno – Costituiscono gli episodi di aggregazione determinata da riferimenti extraurbani di carattere territoriale, agricolo, sovracomunale o di strutture nazionali.

TU3 – Ambito turistico, ricettivo, ricreativo e sportivo. Interessa zone del territorio diffuse a macchia di leopardo con l’intento di favorire la fruizione una domanda diversificata.

TU4 – Ambiti da riqualificare. Interessa zone del territorio carenti di infrastrutture

TU5 – Ambito produttivo e commerciale misto. Interessa zone del territorio che sono già state oggetto di interventi in tal senso e ne hanno la prefigurazione.

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25 TERRITORIO URBANIZZABILE:

TDU1 – Ambito nuovi insediamenti. Interessa le zone di espansione già presenti nel P.R.G. vigente.

TDU2 – Ambito impianti produttivi e commerciali. Interessa aree del territorio a valle dell’abitato ben accessibili ed in ampliamento delle aree già destinate a tale uso.

TDU3 – Ambito turistico, ricettivo, sportivo e ricreativo ecocompatibile TDU4 – Ambito per nuovi insediamenti alberghieri

TERRITORIO AGRICOLO FORESTALE :

TAF1 – Aree di valore naturale ed ambientale TAF2 – Aree boschive

TAF3 – Ambiti agricoli di valenza paesaggistica

TAF4 – Ambiti ad alta vocazione di produttività agricola TAF5 – Ambiti agricoli periurbani

TAF6 – Invasi e alvei di corsi d’acqua

AMBITI TERRITORIALI UNITARI

ATU1 – Ambito protezione civile

ATU2 –Ambito energetico (Piano Carburanti ) ATU3 – Piano Comunale di Spiaggia

SISTEMA DELLE DOTAZIONI TERRITORIALI

DTU – Dotazioni e attrezzature territoriali a carattere comunale e sovracomunale

DTL – Dotazioni e attrezzature territoriali a carattere comunale a) Attrezzature collettive

b) Istruzione

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26 c) Sanitarie

d) Verde Attrezzato

e) Attrezzature sportive e aree attrezzate f) Parcheggi

ITU – Infrastrutture per l’urbanizzazione degli insediamenti

- fasce territoriali sottoposte a tutela per l’insediamento delle principali infrastrutture stradali di piano.

- Viabilità urbana primaria - Viabilità di progetto

- Adeguamento viabilità esistente - Fasce di rispetto stradale

- Percorsi pedonali e piste ciclabili - Linea e aree ferroviarie

- Serbatoi acqua potabile

- Depuratore e fascia di rispetto - Cimitero e fascia di rispetto - Linea acquedotto

- Metanodotto

- Elettrodotti Alta Tensione e fascia di rispetto - Limite territorio urbanizzato

- Limite territorio urbanizzabile - Limite territorio comunale

Per la parte di territorio dell’unità territoriale in esame, ricadente nelle aree a rischio frane (P.A.I. - Calabria) vale, fino al perdurare del vincolo PAI esistente, quanto prescritto dagli artt. 16-17-18-19-20 delle norme di attuazione e misure di salvaguardia allegate al suddetto P.A.I..

Per la parte di territorio dell’unità organica in esame, ricadente nell’area di attenzione per pericolo d’inondazione (P.A.I. - Calabria) vale, fino al perdurare del vincolo idraulico

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esistente, quanto prescritto dall’art. 24 delle norme di attuazione e misure di salvaguardia allegate al suddetto P.A.I..

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TERRITORIO URBANIZZATO

AMBITO STORICO

Art. 6 – CS1- Centro storico

1. Entro l’ ambito in oggetto – classificato dal PSC con la sigla CS1 - il REU si conforma alle prescrizioni e alle direttive del PSC, che definisce la perimetrazione e fissa gli obiettivi di qualità e le prestazioni da perseguire in sede di attuazione, i livelli minimi di standard di qualità urbana ed ecologico ambientale da assicurare, nonché i massimi carichi insediativi.

2. Nell’ ambito storico CS1 sono previsti in generale i seguenti tipi d’uso:

U 1 Residenza

U 2 Residenza collettiva

U 4 Studi professionali e uffici in genere U 5 Esercizi commerciali di vicinato

U 8 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati U 11 Pubblici esercizi

U 12 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni di produzione, alle imprese

U 13 Artigianato produttivo manifatturiero di tipo laboratoriale U 15 Fiere temporanee e spettacoli viaggianti

U 16 Attività culturali, attività ricreative, sportive e di spettacolo prive di significativi effetti di disturbo sul contesto urbano

U 20 Attività di parcheggio

U 21 Attività di interesse comune di tipo civile U 22 Attività di interesse comune di tipo religioso

U 23 Servizi scolastici dell'obbligo e servizi pre-scolastici U 24 Attività di svago, riposo, esercizio sportivo

U 40 Attività ricettive alberghiere

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U 41 Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventù

U 46 Mobilità con mezzi di trasporto collettivo in sede propria U 47 Mobilità veicolare

U 48 Attrezzature per il trasporto e per lo scambio intermodale U 49 Parcheggi pubblici in sede propria

U 51 Pubblica Amministrazione, sicurezza, ordine pubblico, protezione civile

Art. 7 – Interventi sul patrimonio edilizio CS1.

1. La zona CS1 comprende i fabbricati dell'area urbana centrale individuate nel più antico nucleo urbano dell'abitato - e caratterizzato dalla particolare struttura viaria.

2. Gli interventi nell’ambito hanno come scopo:

• mantenere la popolazione attuale (proprietari, residenti e ffittuari);

• mantenere la struttura del tessuto urbano (vie, fabbricati, spazi, etc.);

• progettare il restauro conservativo ed il risanamento igienico delle residenze e degli edifici destinati al commercio ed all'artigianato;

• favorire la conservazione delle destinazioni d'uso attuali per la residenza, il commercio e l'artigianato non nocivo;

• definire la normativa per l'allontanamento di attività nocive comunque incompatibili col carattere residenziale del tessuto urbano;

• prevedere la possibilità di modifiche di destinazioni d'uso di edifici e locali per usi pubblici ed attività sociali ed associative; subordinatamente per attività commerciali ed artigianali per i piani terreni e per residenze per i piani superiori;

• prevedere l'allestimento e l'utilizzazione fin dove é possibile, all'interno del perimetro edilizio esistente, delle abitazioni per la rotazione della popolazione residente nei fabbricati in corso di restauro.

3. É obbligatoria la redazione di P. di Recupero esteso all'intera zona; il PR individuerà le aree da attuare mediante PEEP, PCE, PC, CC; stabilirà, ove sia il caso, i limiti dei comparti, le deroghe eventualmente necessarie per i parcheggi le convenzioni tipo per le concessioni relative ai vari interventi.

4.Gli interventi edilizi ammessi, con modalità diretta, sono:

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30 - manutenzione ordinaria;

- manutenzione straordinaria;

- risanamento conservativo;

5. É obbligatorio il mantenimento della SU, del VInv. e delle H. dei fabbricati originari escluse le superfetazioni, sopraelevazioni aggiunte, etc.

6. E’ consentita la modifica dei sottotetti esistenti che non presentano le caratteristiche di abitabilità, anche attraverso la parziale eliminazione del manto di copertura e la realizzazione di terrazzi. La realizzazione di terrazzi è subordinata alla realizzazione di strutture ricettive (alberghiere, fittacamere, ospitalità diffusa, bed and breackfast ) ed a condizione che la rimozione del manto di copertura avvenga senza alterare la linea di gronda ante-operam. Al fine di conservare le geometrie della linea di gronda il manto di copertura deve essere mantenuto per almeno 1,5 metri di profondità al netto dei cornicioni, su tutti i lati dell’edificio che affacciano su strade e spazi pubblici. Detti terrazzi dovranno essere funzionalmente collegati a locali con caratteristiche e requisiti di agibilità e non rappresentare unità autonome.

7. E’ consentito, altresì, realizzare tettoie provvisorie per la copertura di terrazzi, purché realizzate con strutture in legno e manto di tegole tipo “coppo storico” di laterizio, a condizione che da relazione tecnica asseverata risulti evidente la improcrastinabilità dell’opera per motivi igienici e sanitari, e siano conservate le geometrie della linea di gronda.

8. In mancanza di Piano di Recupero dovranno essere rispettate le caratteristiche dei materiali esistenti e non potranno essere in alcun modo utilizzati infissi in metallo e tinteggiature esterne al plastico o quarzo. L’unico materiale ammesso per il manto di copertura è il coppo di argilla.

Art. 8 – ER - Edifici di particolare interesse storico, architettonico, culturale, ecc.

1. Tale ambito interessa gli episodi residui dei più significativi interventi del passato oltre quelli notificati ope lege dalla Sovrintendenza ai Monumenti, alle Antichità ed ai Beni Culturali. Per essi si dovrà procedere con la cura necessaria per la

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conservazione di un patrimonio da trasmettere alle generazioni future. E’ consentito l’intervento diretto pubblico-privato.

2.Gli interventi edilizi ammessi, con modalità diretta, sono:

- manutenzione ordinaria;

- manutenzione straordinaria;

- risanamento conservativo;

3. É obbligatorio il mantenimento della SU, del VInv. e delle H. dei fabbricati originari escluse le superfetazioni, sopraelevazioni aggiunte, etc.

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TESSUTO URBANO CONSOLIDATO

Art. 9 – TU1.a – Ambiti consolidati – Centro

In tale zona l'attuazione del P.S.C. avviene attraverso Piano di Valorizzazione Urbanistica (PVU) redatto dal Comune o da privati.

Entro gli ambiti urbani consolidati – classificati dal PSC con le sigle TU1.a - il REU si conforma alle prescrizioni e alle direttive del PSC, che definisce la perimetrazione e fissa gli obiettivi di qualità e le prestazioni da perseguire in sede di attuazione, i livelli minimi di standard di qualità urbana ed ecologico ambientale da assicurare, nonché i massimi carichi insediativi.

Negli ambiti urbani consolidati sono previsti in generale i seguenti tipi d’uso:

U 1 Residenza

U 2 Residenza collettiva

U 4 Studi professionali e uffici in genere U 5 Esercizi commerciali di vicinato

U 8 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati U 11 Pubblici esercizi

U 12 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni di produzione, alle imprese

U 13 Artigianato produttivo manifatturiero di tipo laboratoriale U 15 Fiere temporanee e spettacoli viaggianti

U 16 Attività culturali, attività ricreative, sportive e di spettacolo prive di significativi effetti di disturbo sul contesto urbano

U 20 Attività di parcheggio

U 21 Attività di interesse comune di tipo civile U 22 Attività di interesse comune di tipo religioso

U 23 Servizi scolastici dell'obbligo e servizi pre-scolastici

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U 24 Attività di svago, riposo, esercizio sportivo U 40 Attività ricettive alberghiere

U 41 Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventù

U 46 Mobilità con mezzi di trasporto collettivo in sede propria U 47 Mobilità veicolare

U 48 Attrezzature per il trasporto e per lo scambio intermodale U 49 Parcheggi pubblici in sede propria

U 51 Pubblica Amministrazione, sicurezza, ordine pubblico, protezione civile

Sono considerati inoltre compatibili i seguenti ulteriori usi, solo nelle Unità Edilizie ove siano già legittimamente in essere alla data di adozione delle presenti norme, oppure nell’ambito di interventi specificamente previsti nel POT:

U 3 Attività direzionali - Attività terziarie specializzate ad elevato carico urbanistico.

U 6 Medie strutture di vendita al dettaglio

U 6.1a Medio - piccole strutture di vendita del settore alimentare o misto U 6.1n Medio - piccole strutture di vendita del settore non alimentare U 6.2a. Medio - grandi strutture di vendita del settore alimentare o misto U 6.2n Medio - grandi strutture di vendita del settore non alimentare U 7a. Grandi strutture di vendita del settore alimentare o misto U 7n. Grandi strutture di vendita del settore non alimentare

U 17 Attività ricreative, sportive e di spettacolo con limitati effetti di disturbo sul contesto urbano

U 19 Attività sanitarie e assistenziali

U 25 Istruzione superiore e universitaria, attività di formazione e aggiornamento professionale

U 26 Artigianato dei servizi agli automezzi (escluse le carrozzerie) U 31.d Magazzinaggio e deposito coperto

Interventi ammessi

1.In tutti gli ambiti (TU1.a), nel rispetto degli indici edilizi massimi, sono ammessi, con intervento diretto, i seguenti interventi edilizi:

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• MO -Manutenzione Ordinaria,

• MS -Manutenzione Straordinaria,

• RC -Risanamento Conservativo,

• RE -Ristrutturazione Edilizia

• CD -Cambio d'Uso (con e senza opere)

• D -Demolizione,

• A - Ampliamento

• NE - Nuova edificazione

Parametri urbanistico-edilizi

• UF = 3,0 mc/mq

• H max = 10 ml

• Dc confine = H/2 ( min. 5 ml.)

• Df fabbricati = 2

2 1 H H +

(min. 10 ml.)

• Ds strade= 5 metri o in allineamento (quanto questo è univocamente determinato dalla presenza di due fabbricati adiacenti al lotto da edificare)

• NP= 3 (esclusi piani interrati e seminterrati)

• Q = 45 %

Parcheggi mq. 1 per ogni 10 mc. realizzati

Tale intervento di pianificazione esecutiva deve essere compatibile con i più elementari concetti della salvaguardia ambientale e deve essere eseguito nel severo rispetto della tipologia edilizia esistente, dei materiali di facciata e dei dettagli tecnico - architettonici tradizionali o caratteristici del luogo.

Sono realizzabili con intervento diretto, anche in assenza di strumento urbanistico esecutivo;

- gli interventi di ripristino parziale dei fabbricati che non comportino aumento delle volumetrie e delle superfici utili;

- gli interventi di nuova edificazione e riedificazione che non superino l'indice fondiario di 2,00 mc/mq. con SM = 500 mq. (mq 250 nel caso di edifici abbinati con muro in comune di aderenza),fermo restando gli altri indici;

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A corredo dei progetti, deve essere presentato il rilievo dello stato attuale dell'edificio, debitamente quotato nelle piante, nei prospetti e nelle sezioni, con fotografie di ogni facciata, e dei particolari architettonici; questi, quando esistenti, dovranno essere esattamente riportati in disegno in scala non inferiore a 1:10.

I fabbricati costituiti da un solo piano fuori terra, realizzati prima del 1985, possono godere di un abbuono di volumetria, pari a quella esistente a piano terra per realizzare un secondo piano.

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36 Art. 10 – TU1.b – Ambiti consolidati – Marina

In tale zona l'attuazione del P.S.C. avviene attraverso Piano di Valorizzazione Urbanistica (PVU) redatto dal Comune o dai privati.

Entro gli ambiti urbani consolidati – classificati dal PSC con le sigle TU1.b - il REU si conforma alle prescrizioni e alle direttive del PSC, che definisce la perimetrazione e fissa gli obiettivi di qualità e le prestazioni da perseguire in sede di attuazione, i livelli minimi di standard di qualità urbana ed ecologico ambientale da assicurare, nonché i massimi carichi insediativi.

Negli ambiti urbani consolidati sono previsti in generale i seguenti tipi d’uso:

U 1 Residenza

U 2 Residenza collettiva

U 4 Studi professionali e uffici in genere U 5 Esercizi commerciali di vicinato

U 8 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati U 11 Pubblici esercizi

U 12 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni di produzione, alle imprese

U 13 Artigianato produttivo manifatturiero di tipo laboratoriale U 15 Fiere temporanee e spettacoli viaggianti

U 16 Attività culturali, attività ricreative, sportive e di spettacolo prive di significativi effetti di disturbo sul contesto urbano

U 20 Attività di parcheggio

U 21 Attività di interesse comune di tipo civile U 22 Attività di interesse comune di tipo religioso

U 23 Servizi scolastici dell'obbligo e servizi pre-scolastici U 24 Attività di svago, riposo, esercizio sportivo

U 40 Attività ricettive alberghiere

U 41 Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventù

U 46 Mobilità con mezzi di trasporto collettivo in sede propria

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37 U 47 Mobilità veicolare

U 48 Attrezzature per il trasporto e per lo scambio intermodale U 49 Parcheggi pubblici in sede propria

U 51 Pubblica Amministrazione, sicurezza, ordine pubblico, protezione civile

Sono considerati inoltre compatibili i seguenti ulteriori usi, solo nelle Unità Edilizie ove siano già legittimamente in essere alla data di adozione delle presenti norme, oppure nell’ambito di interventi specificamente previsti nel POT:

U 3 Attività direzionali - Attività terziarie specializzate ad elevato carico urbanistico.

U 6 Medie strutture di vendita al dettaglio

U 6.1a Medio - piccole strutture di vendita del settore alimentare o misto U 6.1n Medio - piccole strutture di vendita del settore non alimentare U 6.2a. Medio - grandi strutture di vendita del settore alimentare o misto U 6.2n Medio - grandi strutture di vendita del settore non alimentare U 7a. Grandi strutture di vendita del settore alimentare o misto U 7n. Grandi strutture di vendita del settore non alimentare

U 17 Attività ricreative, sportive e di spettacolo con limitati effetti di disturbo sul contesto urbano

U 19 Attività sanitarie e assistenziali

U 25 Istruzione superiore e universitaria, attività di formazione e aggiornamento professionale

U 26 Artigianato dei servizi agli automezzi (escluse le carrozzerie) U 31.d Magazzinaggio e deposito coperto

Interventi ammessi

1.In tutti gli ambiti (TU1.b), nel rispetto degli indici edilizi massimi, sono ammessi, con intervento diretto, i seguenti interventi edilizi:

• MO -Manutenzione Ordinaria,

• MS -Manutenzione Straordinaria,

• RC -Risanamento Conservativo,

• RE -Ristrutturazione Edilizia

• CD -Cambio d'Uso (con e senza opere)

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• D -Demolizione,

• A - Ampliamento

• NE - Nuova edificazione

Parametri urbanistico-edilizi

• UF = 2,0 mc/mq

• H max = 10 ml

• Dc confine = H/2 ( min. 5 ml.)

• Df fabbricati = 2

2 1 H H +

(min. 10 ml.)

• Ds strade= 5 metri o in allineamento (quanto questo è univocamente determinato dalla presenza di due fabbricati adiacenti al lotto da edificare)

• NP= 3 (esclusi piani interrati e seminterrati)

• Q = 35 %

Parcheggi mq. 1 per ogni 10 mc. realizzati

Tale intervento di pianificazione esecutiva deve essere compatibile con i più elementari concetti della salvaguardia ambientale e deve essere eseguito nel severo rispetto della tipologia edilizia esistente, dei materiali di facciata e dei dettagli tecnico - architettonici tradizionali o caratteristici del luogo.

Sono realizzabili con intervento diretto, anche in assenza di strumento urbanistico esecutivo;

- gli interventi di ripristino parziale dei fabbricati che non comportino aumento delle volumetrie e delle superfici utili;

- gli interventi di nuova edificazione e riedificazione che non superino l'indice fondiario di 1,2 mc/mq. con SM = 500 mq. (mq 250 nel caso di edifici abbinati con muro in comune di aderenza),fermo restando gli altri indici.

A corredo dei progetti, deve essere presentato il rilievo dello stato attuale dell'edificio, debitamente quotato nelle piante, nei prospetti e nelle sezioni, con fotografie di ogni facciata, e dei particolari architettonici; questi, quando esistenti, dovranno essere esattamente riportati in disegno in scala non inferiore a 1:10.

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Come tipi edilizi per nuovi edifici (ex novo) non potranno essere autorizzati edifici con numero di piani inferiore a quello prescritto per la zona, fatto salvo il piano attico, il piano interrato ed il piano seminterrato che potranno anche non essere richiesti.

I fabbricati costituiti da un solo piano fuori terra, realizzati prima del 1985, possono godere di un abbuono di volumetria, pari a quella esistente a piano terra per realizzare un secondo piano.

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Art. 11 – TU2.a – Ambiti consolidati esterni – Centro

In tale zona l'attuazione del P.S.C. avviene attraverso Piano di Valorizzazione Urbanistica (PVU) redatto dal Comune o dai privati per unità minima d’intervento pari al comparto.

Entro gli ambiti urbani consolidati esterni – classificati dal PSC con le sigle TU2.a - il REU si conforma alle prescrizioni e alle direttive del PSC, che definisce la perimetrazione e fissa gli obiettivi di qualità e le prestazioni da perseguire in sede di attuazione, i livelli minimi di standard di qualità urbana ed ecologico ambientale da assicurare, nonché i massimi carichi insediativi.

Negli ambiti urbani consolidati sono previsti in generale i seguenti tipi d’uso:

U 1 Residenza

U 2 Residenza collettiva

U 4 Studi professionali e uffici in genere U 5 Esercizi commerciali di vicinato

U 8 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati U 11 Pubblici esercizi

U 12 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni di produzione, alle imprese

U 13 Artigianato produttivo manifatturiero di tipo laboratoriale U 15 Fiere temporanee e spettacoli viaggianti

U 16 Attività culturali, attività ricreative, sportive e di spettacolo prive di significativi effetti di disturbo sul contesto urbano

U 20 Attività di parcheggio

U 21 Attività di interesse comune di tipo civile U 22 Attività di interesse comune di tipo religioso

U 23 Servizi scolastici dell'obbligo e servizi pre-scolastici U 24 Attività di svago, riposo, esercizio sportivo

U 40 Attività ricettive alberghiere

U 41 Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventù

Riferimenti

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