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ASSOCIAZIONE PROMOZIONE ITALIA ETS SU00471

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Academic year: 2022

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ALLEGATO 3A - Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia

ENTE

1) Denominazione e codice SU dell’ente titolare di iscrizione all’albo SCU proponente il progetto (*)

ASSOCIAZIONE PROMOZIONE ITALIA ETS – SU00471

2) Coprogettazione con almeno due propri enti di accoglienza (Sì/No)

Sì No

3) Coprogettazione con altro ente titolare e/o suoi enti di accoglienza (Si/No)

Sì No

CARATTERISTICHEDEL PROGETTO

4) Titolo del programma (*)

TERRA SCONFINATA: LA CULTURA CI UNISCE

5) Titolo del progetto (*)

BORGHI DELLA CALABRIA TRA ABBANDONO ED OPPORTUNITA’

6) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (v. allegato 1)(*)

SETTORE D: Patrimonio storico, artistico e culturale

Area di intervento: Tutela e valorizzazione dei beni storici artistici e culturali

7) Contesto specifico del progetto (*)

7.1) Breve descrizione del contesto specifico di attuazione del progetto (*)

7.1.1 Premessa

La regione costituisce l’estremo lembo meridionale della Penisola Italiana, ad est è bagnata dal Mare Ionio ad ovest dal Mare Tirreno, lo Stretto di Messina la separa dalla Sicilia ed il massiccio del Pollino segna il suo confine con la Basilicata. I monti calabresi costituiscono la parte meridionale dell’Appennino, anche se, geologicamente, hanno una struttura simile a quella alpina. L’Appennino

X

X

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Calabro è costituito da diversi sistemi montuosi: la parte meridionale del Pollino, la Catena Costiera Paolana, in provincia di Cosenza, il Massiccio della Sila, che appartiene a ben tre province: Cosenza, Catanzaro e Crotone, Proseguendo verso sud ci sono le Serre, divise tra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria e infine l’Aspromonte, appartenente a questa ultima provincia. La Regione ha poche zone pianeggianti: La Piana di Sibari, Il Marchesato di Crotone, La Pianura di Sant’Eufemia e quella di Gioia Tauro e poche altre di minore estensione lungo le coste. Dalle montagne della regione, sia sul versante tirrenico che su quello ionico, si riversano numerosi corsi d’acqua per lo più a carattere torrentizio, le cosiddette “Fiumare”; le montagne sono solcate da decine e decine di valli più o meno profonde e scoscese, che rendono il territorio variegato e, molte volte, stupendo da ammirare, ma spesso difficile da percorrere. Nella Regione vi sono località molto vicine tra di loro in linea d’aria, ma non sempre sono facilmente raggiungibili a causa del sistema dell’alternarsi di valli, colline e monti. Le strade di collegamento presentano notevoli pendenze e sono caratterizzate dalla presenza di numerosissime curve necessarie per superare i dislivelli del terreno. Ma, ciò nonostante, le colline e le aree montane sono abbastanza popolate, specialmente quelle più vicine ai maggiori centri urbani della regione; città, piccoli comuni, frazioni e case sparse sono distribuiti su tutto il territorio, ma negli ultimi tempi la tendenza è quella di spostarsi dalle zone montuose e collinari verso quelle costiere. I monti, le colline, i corsi d’acqua possono essere risorse di grande valore, se utilizzate in modo corretto e razionale per lo sviluppo sostenibile del turismo, dell’agricoltura, ma bisogna programmare interventi mirati per evitare o mitigare le conseguenze distruttive delle calamità naturali, che in un territorio come quello descritto, è probabile che, di tanto in tanto, si verifichino. L’aspetto così variegato del paesaggio naturale ha reso la Calabria una terra di forti contrasti: talora ridente, talvolta aspra e, in alcuni casi, abbandonata.

Storicamente, il suo territorio è stato attraversato da diverse popolazioni che vi stabilirono le proprie colonie; tra i primi vi furono i Greci, che sbarcarono lungo le sue coste istituendo le colonie della Magna Grecia; seguirono poi i Bizantini, gli Arabi, i Longobardi, gli Angioini, gli Aragonesi. Ognuna di queste popolazioni ha lasciato culturalmente ed artisticamente testimonianze di immenso valore. Per quanto concerne, invece, l’aspetto economico della Regione, è noto a tutti che dai primi mesi del 2020 il mondo affronta la più grave pandemia degli ultimi cento anni. L’Italia è stato il primo paese europeo in cui, dal 20 febbraio scorso, è stata accertata un’ampia diffusione del Coronavirus. Dall’epicentro in Lombardia, il contagio si è inizialmente diffuso ad alcune province del Nord per poi gradualmente estendersi, anche a causa delle interconnessioni produttive e commerciali, a tutti i territori. In Calabria, i primi casi sono stati registrati a inizio marzo. Il numero di nuove infezioni ha raggiunto un picco intorno alla fine del mese ed è diminuito rapidamente in seguito. Come avvenuto nei paesi più colpiti dalla pandemia, il Governo italiano ha adottato stringenti provvedimenti di distanziamento fisico e di limitazione della mobilità dei cittadini volti al contenimento del contagio. Le misure di distanziamento fisico e la chiusura parziale delle attività nei mesi di marzo e aprile hanno avuto pesanti ripercussioni sull’attività economica nazionale e regionale. La crisi pandemica ha colpito l’economia calabrese in una fase di sostanziale stagnazione. Il sistema produttivo regionale si trova comunque ad affrontare la crisi attuale in condizioni finanziarie migliori rispetto al passato. Nell’ultimo decennio è aumentata la redditività, è calato l’indebitamento e si sono accresciute le disponibilità liquide delle imprese. Il miglioramento delle condizioni finanziarie delle aziende è però avvenuto in parte a scapito dell’attività di investimento, che in questa fase potrebbe ulteriormente risentire del forte rallentamento congiunturale e dell’elevata incertezza che circonda ancora l’evoluzione della pandemia. Come noto, in Calabria, assume un ruolo preponderante il settore agricolo, legato principalmente all’olivicoltura e agli agrumi; nell’ultimo decennio tali colture hanno subito un forte calo, in linea con il resto del Paese. Si registra comunque un aumento dei volumi riferibili ai prodotti vitivinicoli e fruttiferi. Per quanto concerne invece il settore industriale, esso ha continuato ad espandersi e tra i settori di specializzazione ha riscontrato una maggiore crescita nell’industria alimentare, che ha beneficiato del sostegno congiunto della domanda nazionale e di quella estera. I dati reperiti sui settori economici presenti in Calabria, confrontati con i dati nazionali, risultano distribuiti come riportato nella tabella sottostante.

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Tab. 1 - Fonte - elaborazione IFEL - Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Infocamere

Nello specifico, nel grafico che segue, analizzeremo i vari settori economici delle singole province calabre.

Grafico 2

Grafico 2 - Fonte - elaborazione IFEL - Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Infocamere

La popolazione

Provincia di Cosenza

Tab. 2 - Fonte: http://ugeo.urbistat.com

La Provincia di Cosenza, con un territorio di 6709 km²,è la più estesa provincia calabrese, la quinta provincia in Italia per estensione e seconda del Sud. Con 700.385 abitanti è la provincia della Calabria più popolosa. Affacciata a ovest sul Mar Tirreno e a est sul Mar Ionio, confina a nord con la Basilicata, corrisponde, grosso modo, ai territori dell'antica provincia di Calabria citeriore, dalla quale ha ereditato anche i simboli.

Il territorio cosentino è piuttosto variegato, caratterizzato da una prevalenza di montagne e colline a dispetto di aree pianeggianti, ma con ampi tratti di costa e con i suoi 150 comuni è la prima provincia calabrese per numero di comuni. Ospita, presso Arcavacata di Rende, l'Università della Calabria. E’

stata terra di diverse dominazioni che hanno lasciato varie tracce del loro passaggio rendendola un crocevia di storia e culture. Tale contaminazione millenaria è visibile ancora oggi grazie a reperti archeologici, monumenti e centri storici ritrovati nella quasi totalità dei comuni. I primi insediamenti della zona sono riconducibili già al periodo che va dal Paleolitico inferiore al Neolitico. Alcuni

Settore primario Settore secondario Settore terziario

CALABRIA 72,3% 12,1% 15,6%

ITALIA 59,9% 30,5% 9,6%

Abitanti Comuni Superficie km²

Densità Abitativa

ab./km²

700,385 150 6709,62 104,4

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ritrovamenti accertano la presenza di gruppi di popolazioni nomadi, con attività legate alla caccia e alla pesca. Dal punto di vista economico, l'agricoltura è, come nel resto della regione, il settore più importante sia per numero di occupati che di aziende. Ampie sono le aree della provincia nella quale l'agricoltura è predominante sul resto del paesaggio, ed ampie sono le coltivazioni tipiche del luogo. Le aree interne, dalle piane alle valli alle aree pedemontane, fino alle valli montane della Sila, si prestano bene a varie forme di produzione agricola, offrendo un ventaglio di prodotti ricco e variegato. Molto diffuso nell'intera provincia anche il settore ittico, visto soprattutto il numero consistente di centri urbani, alcuni fra i più grandi dell'intera regione, sviluppati lungo le due coste dello Ionio e del Tirreno. Per quel che concerne l'allevamento questo è praticamente diffuso su tutto il territorio, dalla costa all'aree montane. In queste ultime aree si concentra maggiormente l'allevamento bovino, mentre nelle zone collinari della provincia e sulla costa è diffuso l'allevamento di ovini e caprini. L'industria è il settore che più di altri ha avuto nel corso del tempo uno sviluppo a macchia di leopardo su tutto il territorio.

Attività industriali di un certo rilievo si trovano solo in alcune aree della provincia, mentre altre aree, specie le zone più interne, che soffrono della carenza di infrastrutture adeguate, presentano attività più che altro artigianali. La provincia è priva di distretti industriali; questo ha comportato la mancanza del know-how necessario ad uno sviluppo industriale con basi più solide su tutto il territorio. Non mancano rilevanti attività industriali, sia nel campo dell'industria alimentare che nei settori di industria pesante (fonderie, e industria chimica), questi ultimi nell'area urbana di Cosenza, e nell'area Corigliano-Rossano.

Quello del terziario e dei servizi è il settore più in crescita, conseguente ad un travaso di lavoratori da parte del settore manifatturiero verso questo settore. Il turismo della provincia di Cosenza è il più variegato fra quello delle province calabresi, poiché all'ormai consolidato turismo estivo delle località marittime e a quello culturale e religioso dei principali centri interni la provincia di Cosenza ha oramai da molti anni acquisito anche un turismo montano pressoché annuale.

Di seguito una descrizione storico-economica dei comuni della provincia che hanno aderito al progetto:

NOTIZIE COMUNI DELLA PROVINCIA DI COSENZA

- AIELLO CALABRO

Aiello Calabro è un comune di 1.622 abitanti della provincia di Cosenza. I segni della storia in questo piccolo ma suggestivo paese di Calabria sono ben visibili. Le origini risalgono ai Romani (il nome Agellus, piccolo campo, da cui deriva il nome attuale ne è una chiara testimonianza). La produzione dell'olio di oliva e vino sono le basi dell'economia locale insieme ad alcune aziende agrituristiche e di lavorazione dei fichi secchi, oltre al turismo e l'agricoltura in generale.

- CASALI DEL MANCO

Casali del Manco è un comune italiano di 9.855 abitanti, della provincia di Cosenza.È stato istituito il

5 maggio 2017 dalla legge regionale n.11 del 2017, con la fusione dei comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. Fino ai primi anni del 1800 in ognuno dei Casali si svolgevano regolari assemblee pubbliche (chiamate Università), ed atti di antichi e antichissimi notai ne registravano i verbali con tanto di delibere, interventi e decisioni e che testimoniano, ancora oggi, la vivacità della vita partecipata delle diverse comunità. L’economia di questo centro è basata soprattutto sull’agricoltura e sull’allevamento di ovini, caprini e bovini.

- LONGOBUCCO

Longobucco è un comune italiano di 2.899 abitanti in provincia di Cosenza, posto in una vallata della Sila Greca, percorsa dal fiume Trionto.

È il quarto comune più esteso della Calabria.Secondo alcuni studiosi le radici di Longobucco risalgono all'epoca della Magna Grecia, tanto da identificare

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Longobucco all’antica città di Temesa o Tempsa, l’antico centro urbano di cui parla Omero nell’Odissea, ipotesi derivante dalla presenza di miniere d’argento lungo il fiume Manna..Il paese rivestì un ruolo molto importante durante il brigantaggio: nativi di Longobucco erano i feroci briganti Palma, Faccione, Santoro, che si faceva chiamare Re Coremme. Le attività più sviluppate sono l'agricoltura, la tessitura dei tappeti, la lavorazione del legno e l'edilizia. Interessanti prospettive sono offerte anche dal turismo naturalistico, per i boschi e le sue montagne incontaminate facenti parte del Parco nazionale della Sila.

- LUZZI

Luzzi è un comune di 8.999 abitanti, nella valle del Crati in provincia di Cosenza. Si suppone sorga al posto dell'antica Tebe Lucana fondata nel IV secolo a.C. Deve il suo nome, con molta probabilità, alla famiglia normanna di cognome de Luci, Lucij o de Luciis al seguito di Roberto il Guiscardo che la ebbe in feudo. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), edile, estrattivo, dei materiali da costruzione, della produzione e distribuzione di gas; a queste si affiancano una centrale elettrica e fabbriche di calzature e della plastica.

-

SAN FILI

San Fili è un comune di circa 2.601 abitanti della provincia di Cosenza. Il paese un tempo denominato Felum è diventato successivamente Terra SanctiFelicis, in onore di San Felice, alla quale la popolazione fu devota nella chiesa parrocchiale di quel tempo. L’economia del territorio è prevalentemente basata sullo sfruttamento intelligente dei boschi che vede impegnati operatori preparati che fanno sì che questo patrimonio non venga intaccato nella sua interezza. Infatti, viene fatto in maniera sistematica nel quantitativo cubico su tutto il territorio secondo le indicazioni e le norme vigenti redatte dalla Regione Calabria.

- SAN GIORGIO ALBANESE

San Giorgio Albanese (Mbuzati in arbëreshë) è un paese, posto sul versante settentrionale della Sila Greca, di 1.389 abitanti in provincia di Cosenza. Si trova situato su

un'altura, tra due valloni di fiumara. Tra i paesi italo- albanesi (Arbëreshë) d'Italia, fondato verso il 1470 da profughi albanesi, appartiene all'Eparchia di Lungro, e conserva la lingua arbëreshe, il rito bizantino e i costumi tradizionali. L’economia del territorioè prevalentemente basata sullo sfruttamento intelligente dei boschi, l’agricoltura, la pastorizia ed il turismo di montagna.

- SAN SOSTI

Comune del cosentino ci circa 2.083 abitanti.

Adagiato sulle verdi pendici della Gola del Rosa, San Sosti sorge a 355 mt s.l.m.Il territorio era stato frequentato a partire dalla media età del bronzo (XVI secolo a.C.) e in corrispondenza del castello della Rocca, che domina l'attuale abitato, sono state inoltre rinvenute tracce di un abitato del bronzo finale (XI-X secolo a.C.). Il paese, grazie alla natura incontaminata e per certi aspetti selvaggia, ai suoi verdi boschi ed ai suoi paesaggi incantati, rappresenta un vero e proprio angolo di serenità e quiete. Il nome di San Sosti trarrebbe origine dal greco bizantino AghiosSozonthes, il santo orientale cui è intitolato il monastero omonimo ubicato in località Badia.

L’economia di questo centro è basata soprattutto sull’agricoltura e sull’allevamento di ovini, caprini e bovini.

- SARACENA

Saracena è un comune italiano di 3.673 abitanti.

E’ situata su una collina rocciosa che si sviluppa sul versante est della valle del fiume Garga ai piedi dei Monti di Orsomarso, questi ultimi appendice meridionale del Parco nazionale del Pollino. Si vuole che Saracena discenda dall'antica Sestio, fondata dagli Enotri. Sestio sarebbe stata fondata nell'anno 1744 a.C, e nel 900 circa dell'era cristiana venne conquistata dai Saraceni, i quali vi stabilirono una loro colonia. La maggiore produttività è nel campo dell'olivicoltura, effettuata con impianti ad estrazione continua di nuova generazione. Altri prodotti e produzioni locali sono il vino, la birra, i fichi, il grano ed il legname. In campo enologico, Saracena deve la sua fama in Calabria e in Italia alla produzione del Moscato di Saracena, un vino passito

ASSOCIAZIONISMO COSENZA

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% su dato Regionale ripartito tra le diverse provincie

Associazioni Culturali/

Folkloristiche

Associazioni Sportive

Cooperative sociali

Associazioni di

volontariato Oratori Sedi di Partito CAF

Cosenza 40% 37% 55% 21% 31% 100% 33%

Grafico 3 - Dati pervenuti dagli Enti di accoglienza con ricerche effettuate sui propri Comuni di appartenenza

Provincia di Crotone

Tab.4 –Fonte: http://ugeo.urbistat.com

La Provincia di Crotone si affaccia ad est sul mar Ionio, confina a nord-ovest con la provincia di Cosenza e a sud-ovest con la provincia di Catanzaro. E’ stata istituita il 6 marzo 1992, assieme alla provincia di Vibo Valentia, da una ripartizione del territorio precedentemente incluso nella provincia di Catanzaro. L'ente è diventato operativo nella primavera del 1995, attraverso l'elezione del primo consiglio provinciale.

Il territorio compreso nella provincia di Crotone è collocato fra il Mar Ionio e i monti della Sila. Nell’area risiede anche una piccola comunità albofona, dove la popolazione parla correntemente la lingua arbëreshe, un dialetto albanese, e negli uffici pubblici è ammessa la doppia validità di albanese e italiano.

Come produzioni enogastronomiche si produce il rinomato vino di Cirò D.O.C., che costituisce la fonte primaria dell'economia del cirotano. Ottimo ed esportato anche in molte regioni del nord Italia è il pane di Cutro, prodotto tipicamente dai fornai del luogo con la farina di grano duro. Il territorio della provincia veniva anche detto "il Marchesato" e data la sua vocazione agricola, in particolare la coltivazione del grano, era soprannominato "il granaio della Calabria". Un altro prodotto enogastronomico assai rinomato è il pecorino crotonese, un formaggio tipico ricavato dal latte ovino, di produzione locale nei paesi dell'entroterra silano. Altri formaggi altrettanto buoni sono: la provola, butirro, la iuncata, una vasta tipologia di salumi tra cui la soppressata. Dal confronto territoriale si rileva

Abitanti Comuni Superficie km²

Densità abitativa

ab./km²

170.718

27

1735,65 98,4

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un’incidenza del settore agricolo nettamente superiore rispetto sia al valore regionale che a quello nazionale.

ASSOCIAZIONISMO CROTONE

% su dato Regionale ripartito tra le diverse provincie Associazioni

Culturali/

Folkloristiche

Associazioni Sportive

Cooperative sociali

Associazioni di volontariato

Oratori Sedi di

Partito CAF

Crotone 5% 7% 5% 13% 8% 100% 8%

Tab. 6- Dati pervenuti dagli Enti di accoglienza con ricerche effettuate sui propri Comuni di appartenenza

Grafico 4 - Dati pervenuti dagli Enti di accoglienza con ricerche effettuate sui propri Comuni di appartenenza

Provincia di Vibo Valentia

Tab.5 – Fonte: http://ugeo.urbistat.com

Affacciata ad ovest sul mar Tirreno, confina a nord-est con la Provincia di Catanzaro e a Sud-Est con la provincia di Reggio Calabria. La provincia è stata istituita il 6 marzo 1992, assieme alla provincia di Crotone, attraverso una ripartizione del territorio precedentemente incluso nella provincia di Catanzaro. L'ente è diventato operativo nella primavera 1995, con l'elezione del primo Consiglio provinciale. Le origini della provincia sono certamente da considerarsi greche. Essa, infatti, fondata tra il VII e il VI sec. a.C., prese il nome di Hipponion, denominata successivamente dai romani Vibo Valentia. Attraverso uno studio archeologico molto strutturato, è stato possibile rinvenire insediamenti riconducibili a numerose epoche e popolazioni: all’età pre-ellenica dei Siculi, greci dalla polis, romani, bizantini e normanni (che resero la città di Vibo Valentia, rinominata Monteleone, il centro nevralgico dei commerci nel Mediterraneo). Dal punto di vista economico, preponderante, così come in tutta la regione, è la produzione agricola. Una buona fetta è anche occupata dall’artigianato, dall’industria e dal turismo.

Di seguito una descrizione storico-economica dei comuni della provincia che hanno aderito al progetto:

Abitanti Comuni

Superficie km²

Densità abitativa ab./km²

157.469

50

1.150,61 136,9

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NOTIZIE COMUNI DELLA PROVINCIA DI VIBO VALENTIA

- DRAPIA

Comune di circa 2.000 abitanti della Provincia di Vibo Valentia. Probabilmente il primo nucleo del paese dovette sorgere in età prebizantina, prendendo il nome dalla vicina città di Tropea, storpiato col tempo in Drapea e oggi in Drapia. Il turismo rappresenta la principale risorsa economica della zona che occupa stagionalmente un discreto numero di persone in rapporto alla popolazione attiva locale.

- GEROCARNE

Comune con una popolazione di circa 2.000 abitanti della provincia di Vibo Valentia. Il nome del paese deriva da nome di persona, i Gherakàrones, cioè gli appartenenti alla famiglia degli Ieracari.

In greco Hierakarés, Ιερακαρείς, significa

"falconieri".Del patrimonio storico-architettonico fanno parte alcuni edifici di culto, interessanti sono anche i ruderi di un convento basiliano del XV secolo. Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelle artigianali, che si distinguono per la lavorazione delle terracotte, caratterizzate da elementi popolari.

- IONADI

Il comune, noto anche come Jonadi, conta una popolazione di circa 4.400 abitanti.Non esistono testi di pubblico dominio recanti informazioni storiche sul paese. Certo è che il paese fu casale di Mileto, del quale seguì le vicende. I primi cittadini in carica, negli anni compresi tra il 1928 e il 1945 venivano chiamati

"podestà" indi "potestà". Solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale ripresero il titolo di Sindaco. Ha un'economia basata sull'agricoltura, da segnalare la produzione di olio d'oliva e l'artigianato locale.

- LIMBADI

Limbadi è un comune del vibonese di 3.340 abitanti. Si trova a 29 km a sud-ovest dal capoluogo Vibo Valentia e sorge a 229 m sul versante meridionale del monte Poro. Le origini di Limbadi sono incerte, ma si suppone che il primo borgo abitato sia stato fondato dopo l'XI sec. come villaggio annesso al più antico centro di Motta Filocastro.

Sull'origine di quest'ultima non ci sono notizie certe.

L'economia è basata principalmente sull'agricoltura, numerose sono le aziende, a carattere familiare, in cui

viene prodotto olio d'oliva di ottima qualità, vino rosso e agrumi. A Limbadi vi è uno stabilimento importante di liquori, tra i quali, il più celebre è il Vecchio Amaro del Capo. Di Limbadi è originario il noto fotografo Rino Barillari.

- MAIERATO

Maierato è un comune italiano di 2.047 abitanti della provincia di Vibo Valentia in Calabria.Anticamente faceva parte dei casali che dipendevano dalla città di Crissa, che sorgeva a pochi chilometri, là dove la piana digrada verso la costa. Crissa fu fondata, secondo la leggenda, nel 1184 a.C., quando i Greci dallo Jonio si affacciarono sul Tirreno in cerca di nuove terre da colonizzare. L’economia è basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (conservazione del tonno), edile, elettronico, metallurgico, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di mobili e articoli in gomma. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che attualmente comprendono anche quello bancario.

- MONGIANA

Il Comune ha una popolazione di circa 670 abitanti.Le origini del paese, il cui nome deriva da quello di un ruscello che scorreva nella Piana Stagliata di Micone, sono recenti. Il centro abitato fu fondato l'8 marzo 1771 sul colle Cima come residenza per operai, artigiani, impiegati, dirigenti e guarnigioni militari impegnati a svolgere attività produttiva nelle Reali Ferriere e Fabbrica d'Armi impiantatavi dai Borbone. L’economia del piccolo centro è basata sulla tutela boschiva e sulla lavorazione del legno. Di notevole importanza è anche il turismo montano.

- MONTEROSSO CALABRO

Monterosso Calabro è un comune italiano di 1.594 abitanti della provincia di Vibo Valentia in Calabria.

Il territorio si estende da un'altezza di 39 m fino a circa 989 m sul livello del mare. Non si hanno notizie certe sulla fondazione del villaggio. A quanto sembra, tuttavia, già in epoca normanna (XI-XII sec.) esisteva la torre di avvistamento, nota come Rocca Capana

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(questo fu secondo alcuni il primo nome del borgo).

A Monterosso Calabro ha sede il "Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana della Calabria", ospitato nella Filanda Massara ora di proprietà del Comune.

L’economia del piccolo centro è basata sull’agricoltura e sull’artigianato come la lavorazione del ferro.

- PARGHELIA

Comune del Vibonese con una popolazione di 1.300 abitanti. Parghelia, era chiamato in origine “Paralia”, parola prettamente greca, sia nell’antico che nel moderno, che significa “lido, costa”. Pur non essendo in questo comune presente alcuna testimonianza archeologica, si ritiene che, in origine, fosse una piccola colonia della Magna Grecia. Il Paese, in seguito al forte terremoto del 1905, è stato interamente ricostruito negli anni ’20. Solo la chiesa della Madonna di Porto Salvo resistette al sisma.

Grazie alle splendide spiagge, alle strutture ricettive, delle quali dispone, ed alla sua vicinanza a Tropea (2 Km) è divenuto, negli anni, una meta turistica estiva con un forte richiamo. Il Comune comprende anche la frazione di Fitili.

- PIZZO CALABRO

Pizzo Calabro Comune del Vibonese, conta una popolazione di 9.100 abitanti. In origine, si pensa fosse una colonia dell’antica Grecia ma non vi sono dati certi in merito. Il nome Pizzo si confà perfettamente al promontorio tufaceo che sporge sul mare in cima al quale, nel XV sec. fu collocato il Castello Murat. La posizione privilegiata ed il castello favorirono la crescita del borgo marinaro, anche per l’attività della pesca del tonno. Grazie a questa attività sorsero in questo centro i tonnocastelli di Pizzo e Bivona. L’economia si basa su una ben sviluppata attività agricola. Prelibate e famose le fragole, esportate in tutta Europa. Attività di vivai di piante sul lido sabbioso e pastorizia nella parte a monte verso Majerato. Alcuni esercizi di agriturismo.Molto attivi alcuni villaggi residenziali internazionali sul litorale sabbioso a nord del Pizzo vero e proprio, mentre in città sono stagionalmente impegnati i ristoranti della Marina, e le gelaterie del lido, in cui si produce il famosissimo “Tartufo di Pizzo.

RICADI

Del comune di Ricadi molto importante è la Frazione di Capo Vaticano. Fa parte della frazione di San Nicola del comune di Ricadi con una popolazione di circa 4.880 abitanti. Il territorio di Ricadi è abitato sin dai tempi remoti:

già dal periodo preistorico e precristiano.Situat atra Pizzo Calabro e Nicotera, lungo la "Costa

degli Dei" noto tratto di costa del Tirreno meridionale a vocazione turistica. Il territorio di Capo Vaticano è ricco di strutture ricettive dotate di servizi di animazione. L’economia del territorio si basa sull'agricoltura, su tutto il territorio comunale viene coltivata la prestigiosa cipolla rossa dolce, detta Cipolla rossa di Tropea, oltre ad altri ortaggi, agli agrumi e alla 'Nduja. La pesca con tante specie ittiche.

Importante è il turismo balneare.

- SAN CALOGERO

San Calogero è un comune italiano di 4.005 abitanti.San Calogero sembra sia stato popolato fin dal neolitico. Ma solo in epoca medievale si crearono corposi agglomerati. I suoi tre centri: San Calogero, Calimera e San Pietro presentano una diversa storia feudale. La fondazione del paese oggi sede municipale, risalirebbe al periodo medievale e il nome della città deriva, con ogni probabilità, da un insediamento di monaci basiliani dedicato proprio a San Calogero. Il terremoto del 1783 provocò ingenti danni ed il nuovo centro abitato fu ricostruito su progetto dell'architetto e urbanista Ermenegildo Sintes, allievo di Luigi Vanvitelli, in una posizione poco distante dal vecchio sito: presso le località chiamate “Il giardino” e “le vigne”. La parte più recente del centro abitato di San Calogero si è sviluppata dopo gli anni 60 del novecento. Le principali attività economiche sono legate all’agricoltura ed all’artigianato.

- SAN COSTANTINO CALABRO

San Costantino Calabro è un comune italiano di 2.119 abitanti della provincia di Vibo Valentia.Posto ad oltre 400 m.s.l.m., San Costantino Calabro sorge nel cuore di una zona ricca di bellezze naturalistiche.

Di antica fondazione, questo centro fu per molto tempo sotto il dominio dei feudi vicini. L'economia del borgo è legata in prevalenza allo sfruttamento del suolo ed all'allevamento di ovini e bovini.

- SORIANELLO

Sorianello è un comune italiano di 1.147 abitanti della provincia di Vibo Valentia. Fa parte della Comunità montana Alto Mesima/Monte Poro.

Secondo alcuni studiosi le sue origini risalirebbero all'età dei Goti ed agli insediamenti del monachesimo eremita, sino agli inizi dell'Ottocento facente parte di un unico nucleo urbano con il contiguo Soriano Calabro con cui condivide almeno sino a quella data storia, personaggi e riferimenti. L'attività economica si basa sull'agricoltura (produzione di cereali, frumento, ortaggi, olive, uva, agrumi); è presente l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini;

l'assetto industriale è costituito da piccole imprese

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che operano nell'ambito alimentare, edile e della lavorazione del legno.

- VAZZANO

Paese del Vibonese di circa 969 abitanti.

Sarebbe stata fondata dai superstiti della romana Subsicinum, che si rifugiarono nella zona, per sfuggire al flagello della malaria. Chiamata in passato Vazzano e Santa Barbara, fu un casale di Vallelonga, di cui condivise le sorti fino a quando non passò sotto la sfera d’influenza del convento dei domenicani di Soriano Calabro. Il terremoto della seconda metà del Settecento vi fece sentire tutta la sua forza devastatrice. Col nuovo assetto amministrativo dato dai francesi al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, fu elevata a comune e inserita nel circondario sorianese. La storia successiva alla restaurazione borbonica e all’ingresso nell’Italia unita non fa registrare avvenimenti di rilievo, seguendo quella del resto della regione. L'attività economica si basa sull'agricoltura, sull’allevamento di ovini, bovini e caprini e sull’artigianato.

- VIBO MARINA

Vibo Marina è una frazione di circa 8.876 abitanti del comune di Vibo Valentia in Calabria, situata sul mar Tirreno nel golfo di Sant'Eufemia. Il territorio della frazione corrisponde con la IV circoscrizione del comune di Vibo Valentia. E’ sede di una delle più significative aree industriali presenti nella provincia, così come importante risulta il suo porto, specializzato nella distribuzione dei petroli, nel commercio di prodotti ittici e nel turismo (collegamenti da e per le Isole Eolie). È sede

di una delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera più grandi d'Italia (con giurisdizione che va da Nicotera a Maratea), così come è sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza. In un'insenatura sorgevano già nel neolitico degli approdi per il commercio dell'ossidiana, con la colonizzazione greca nello stesso posto, verrà costruito il porto di Hipponion, fra il 294a.C. e il 289 a.C. esso sarà rafforzato da Agatocle che aveva conquistato la polis. In epoca romana, il porto ulteriormente ingrandito è utilizzato come base navale durante le guerre puniche, macedoniche e le guerre civili. L'economia è caratterizzata da due elementi fondamentali: l'area industriale con l'insediamento di Porto Salvo, dove sono presenti numerose aziende (soprattutto carpenteria metallica, terziario avanzato e conserviera) ed il Porto, attorno al quale ruotano diverse attività economiche e produttive. Il settore dei trasporti mercantili e civili presenta una notevole movimentazione merci e passeggeri.

Provincia di Catanzaro

Tab.7- Fonte :http://www.comuni-italiani.it

La Provincia di Catanzaro è delimitata a Ovest dal Mar Tirreno, a Nord dalla Sila, a Est dal Mar Ionio e a Sud dalle Serre calabresi. La parte centrale del territorio è costituita dal cosiddetto “Istmo

Abitanti Comuni Superficie km² Densità abitativa ab./km²

362.343

80

2.391,35 151,5

(11)

di Catanzaro”, stretta valle allungata di 30 km circa che unisce le due coste dal golfo di Squillace al golfo di Sant'Eufemia e che rappresenta il punto più stretto dell'intera penisola italiana. Nelle giornate particolarmente limpide, da alcune zone della provincia, è possibile vedere contemporaneamente il Mar Tirreno, il Mar Ionio, le isole Eolie e anche la cima dell'Etna. L'idioma più parlato nella Provincia di Catanzaro è senza dubbio il dialetto catanzarese; variante della lingua siciliana, si distingue da quello reggino, che sebbene presenti anch'esso origine siciliana, presenta vari caratteri linguistici di stampo greco. Vi sono, inoltre, comuni e frazioni arbëreshë, proveniente dalle comunità di origine albanese emigrate durante la diaspora che ebbe inizio nella seconda metà del XV secolo. Dal punto di vista economico, la provincia di Catanzaro ha il reddito pro-capite più elevato della regione con 9.385

€/ab. Le maggiori attività economiche riguardano il terziario a Catanzaro, il commercio a Lamezia Terme e il turismo sulla costa catanzarese in specie a Soverato. Ben affermata è anche la vocazione turistica montana della Sila catanzarese, soprattutto nell'area del Parco nazionale della Sila, dove si registra la presenza di vari villaggi attrezzati. Molto sviluppato sul territorio è anche il settore agricolo, anche grazie alla presenza del COMALCA (consorzio mercato agricolo alimentare Calabria) fondato nel 1980, il principale centro agroalimentare della Calabria con funzione di coordinamento tra i vari mercati agricoli regionali e nazionali e che ha contribuito a rendere la città di Catanzaro punto di snodo e centro nevralgico del settore.

Associazioni Culturali/

Folkloristiche

Associazioni Sportive

Cooperative sociali

Associazioni di volontariato

Oratori Sedi di

Partito CAF

Catanzaro 22% 20% 9% 20% 17% 100% 19%

Grafico 5 -Dati pervenuti dagli Enti di accoglienza con ricerche effettuate sui propri Comuni di appartenenza

Di seguito una descrizione storico-economica dei comuni della provincia che hanno aderito al progetto:

NOTIZIE COMUNI DELLA PROVINCIA DI CATANZARO - SIMERI CRICHI

Simeri Crichi, comune del catanzarese di 4.731 abitanti. Simeri è il borgo più antico, d'origine medievale: in questa zona sono stati portati alla luce una serie di reperti della prima metà del ferro e del periodo magno greco. Crichi, invece, fu fondato nella seconda metà del XVIII secolo. Le principali attività economiche sono legate all’agricoltura, al turismo stagionale ed all’artigianato.

Città Metropolitana di Reggio Calabria

(12)

Tab.9 – Fonte: http://ugeo.urbistat.com

L’area reggina occupa la porzione più a sud della penisola italiana, costituisce la punta del cosiddetto stivale e si trova al centro del mar Mediterraneo; estendendosi tra i due fronti costieri del basso ionio reggino e del tirreno per circa 220 chilometri da Rosarno a Punta Stilo. L’area corrisponde ai territori dell'antica provincia di Calabria Ulteriore Prima (nota anche come Calabria Ultra Prima), istituita nel 1817.La provincia reggina è stata nell'antichità uno dei centri più fiorenti della cultura e della potenza della Magna Grecia, infatti sul territorio sorsero importanti polis come Rhegion, Locri Epizefiri, Kaulon, Medma, Taureanum e Metauros. Provincia ricca di storia e cultura che ha anche dato i natali a molti personaggi illustri tra i quali il filosofo Tommaso Campanella, il compositore Francesco Cilea, l'archimandrita di Costantinopoli Barlaam maestro del Boccaccio e del Petrarca, celebri musicisti come Mia Martini, Loredana Bertè, Mino Reitano, il pittore e scultore caposcuola del movimento futurista Umberto Boccioni, il celebre stilista di fama mondiale Gianni Versace, grandi scrittori e giornalisti come Corrado Alvaro, Leonida Rèpaci e Saverio Strati. Dal punto di vista economico, preponderante, così come in tutta la regione, è la produzione agricola.

Dal punto di vista agricolo, oltre alla coltivazione tradizionale di arance e mandarini, in alcune zone del territorio si produce bergamotto “l’oro verde di Calabria”, coltivazione che presenta notevoli potenzialità. La coltivazione di questo raro agrume è possibile, per le particolari condizioni climatiche, in una fascia di territorio di circa 100 Km, da Villa San Giovanni a Gioiosa Ionica. Il bergamotto è utilizzato per la produzione di liquori, profumi, dolci e bevande, anche a scopo terapeutico per la prevenzione del colesterolo. Il reggino è il maggior produttore a livello mondiale. Dal punto di vista turistico, 220 km di coste con mare pulito, spiagge calde e a tratti selvagge e l’Aspromonte con i suoi boschi, le cascate, la fauna protetta, i monumenti geologici; il clima unico e propizio e le testimonianze storico-culturali che risalgono all’Antica Grecia: la provincia di Reggio di Calabria è, a tutti gli effetti, il cuore del Mediterraneo. Arte e cultura si intrecciano in un susseguirsi di simboli e tradizioni popolari e rivivono nelle manifestazioni folkloristiche ed in quelle legate alla religiosità. Forte è il richiamo costituito dai piccoli centri dell’area grecanica - costa ionica reggina – e molto sviluppato il turismo naturalistico. Queste potenzialità danno luogo a un turismo multiforme, che ingloba mare e montagna, sport acquatici e invernali, trekking e pesca turismo, cultura, cure termali e enogastronomia. Una buona fetta de settore economico è anche occupata dall’artigianato e dall’industria alimentare.

Di seguito una descrizione storico-economica dei comuni della provincia che hanno aderito al progetto:

NOTIZIE COMUNI DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

- AFRICO

Africo è un comune italiano di 2.881 abitanti della città Metropolitana di Reggio Calabria, sorge in una posizione incantevole a soli 13 metri s.l.m. Africo è nato dopo l’alluvione del 1951

che devastò Africo “vecchio” e Casalnuovo, Su ordine delle autorità i due paesi semidistrutti furono evacuati più di mille persone furono allocate in baracche di legno a Reggio di Calabria. Gli edifici maggiormente conservati sono la chiesa di San Nicola in Africo e la chiesa Abitanti Comuni Superficie

km²

Densità abitativa ab./km²

541.278

97

3.210,31 168,6

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di San Salvatore a Castelnuovo, in stile rurale ottocentesco, nel paese di Africo nuovo l'unico elemento di interesse è la nuova parrocchia di San Salvatore. Oggi i ruderi dei due paesi di Africo vecchio e Casalnuovo sono meta di turismo anche se non è sfruttato sebbene vi siano enormi potenzialità, favorite dalle condizioni climatiche.

- BIANCO

Bianco è un comune italiano della Città Metropolitana di Reggio Calabria di 4.256 abitanti. Il comune è situato sulla costa del territorio della Locride, nota come costa dei gelsomini. Il suo nome deriva dalle colline argillose e dai calanchi dal tipico colore bianco che circondano il centro abitato e che dal mare apparivano come una macchia bianca sulla costa.

Nel corso dei primi anni 2000, Bianco ha ottenuto molteplici volte la Bandiera Blu sviluppando un turismo balneare particolarmente dinamico. L'abitato di Bianco sorto nel X secolo venne abbandonato a causa del terremoto del 1783; di esso rimangono alcuni resti a pochi chilometri dal nuovo centro abitato.

L’agricoltura è il settore economico più sviluppato. Tra i prodotti tipici spicca il pregiato vino Greco di Bianco. Il primo tralcio della sua vite sarebbe arrivato in Calabria già nel VII secolo a.C.

- BIVONGI

Bivongi è un comune italiano di 1 262 abitanti in Città Metropolitana di Reggio Calabria. Piccolo borgo dall’aspetto medioevale, le cui origini risalgono a 3000 anni fa. Adagiato su un piano del Monte Consolino, a ridosso del fiume Stilaro, un tempo noto come "Acque sante" per le sue proprietà mediche dovute ad elementi solfuro- alcalini Il comune si trova in una suggestiva posizione panoramica sulle montagne circostanti. Le sue origini sono legate alla civiltà Magno-Greca. L’agricoltura è basata sulla produzione di ortaggi e frutta. L’industria è sostenuta da qualche piccola azienda edile e metallurgica.

- BRANCALEONE

Comune con una popolazione di 3.500 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria. È stata definita "città delle tartarughe di mare"

perché sulle sue spiagge, così come su quelle dei comuni vicini, depone le uova la tartaruga

comune (Caretta caretta), facendo di questo tratto di costa l'area più importante di deposizione in tutta l'Italia. Il paese era chiamato in passato Sperlonga o Sperlinga. Il nome attuale si crede sia un soprannome. L’economia è basta sul turismo e sulla produzione alimentari dei prodotti tipici legati alla produzione del Bergamotto.

- CAMINI

Il comune conta una popolazione di circa 720 abitanti. Anticamente noto come Kaminion che significa camino o fornace in quanto anticamente il paese era caratterizzato da alcune fornaci per la produzione di manufatti in ceramica. Camini è detto anche "Cameno" e sorse come casale di Stilo intorno al VII secolo, periodo prospero per il paese. Fu eretto a comune nel 1806 da Giuseppe Bonaparte. Primo Sindaco fu Francesco Pileggi (1806-1809).

- CARAFFA DEL BIANCO

Caraffa del Bianco è un grazioso comune che conta poco meno di 600 abitanti e si trova in Calabria nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, dalla quale dista circa 80Km. Situata su un colle alle pendici dell’Aspromonte (355m s.l.m) domina a ventaglio la splendida valle della fiumara “La Verde”. L’origine di Caraffa del Bianco è legata ad una lite sorta alla fine del XVI secolo, tra il Duca Tranfo di Sant’Agata e la famiglia Sotira. La denominazione attuale

“Caraffa del Bianco” è stata imposta nel 1864 dalle autorità del tempo per distinguerla da Caraffa di Catanzaro. Caraffa del Bianco ha un'economia basata prevalentemente sull'agricoltura e la pastorizia. Sono molti, infatti, gli ettari di terreno coltivati a ortaggi, vigneti e uliveti. Olio e vino rosso si producono per il consumo familiare con metodi completamente artigianali. Per quanto riguarda la pastorizia si allevano soprattutto caprini, ovini e suini. Ottimi i salumi e i formaggi. È ancora fiorente l'artigianato tessile. Sono tantissime le donne che creano in casa coperte di eccellente fattura.

- CIMINA’

La popolazione del centro abitato è di circa 590.

L'origine toponomastica del paese si fa risalire al greco kyminà, κύμινα, ossia luogo dove cresce in abbondanza il cumino, pianta della

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famiglia delle ombrellifere dalle proprietà mediche e culinarie, usata per la conservazione dei cibi e per produrre un liquore chiamato

"Kumeel". La nascita del comune di Ciminà si fa risalire al 1453, ad opera di fuggiaschi Greci e Albanesi di religione cristiana che, scacciati da Costantinopoli da parte dei Turchi, trovarono riparo presso il

"Monte dei Tre Pizzi". Il Paese si prestava bene alla pastorizia e all'agricoltura, specie per quanto riguarda la coltivazione del frumento, inoltre era vicino a delle foreste che potevano essere usato per la produzione di legname.

- FERRUZZANO

Ferruzzano è un comune italiano di 784 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il nome di Ferruzzano e composto dal sostantivo

“Ferru” (ferro) e dall’aggettivo “nzanu” (sano) ciò vorrebbe dire “ferro saldo”, ossia “ferro che non si rompe”. Con l’istituzione dei Comuni e dei Circondari, legge francese del 4 Maggio 1811, Ferruzzano era elevato a comune e incluso nel Circondario di Staiti. Il Promontorio "Capo Bruzzano", con la lussureggiante pineta da cui si può ammirare l'orizzonte e l'omonima scogliera furono per i Greci il porto naturale, il luogo dove trovarono asilo prima di unirsi agli indigeni dell'entroterra e fondare la "Potamia" (attuale Bruzzano, San Luca).Notevoli estensioni di vigneti erano nel territorio di Ferruzzano, in un’area di circa mille ettari, dove sono stati individuati 152 palmenti. L’economia locale si basa sull’agricoltura, la pesca e l’allevamento.

- GIOIA TAURO

Gioia Tauro è un comune italiano di 19433 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Centro agricolo, commerciale e industriale della provincia, si affaccia sul mar Tirreno. Gioia ha origini nobili, nasce dall'antica METAURIA, una città fondata dai greci Calcidesi nel VI sec. a.C. e successivamente fu colonia Greco-Locrese per l’importanza del suo porto. Si estende sulla Piana di Gioia Tauro. È un importante centro agricolo, commerciale e industriale che registra anche un notevole commercio marittimo. Questo sviluppo è legato alla costruzione di uno dei più importanti Porti d’Europa, sia per estensione sia per posizione strategica. Attualmente, la risorsa economica principale è l’agricoltura, fiorente nelle coltivazioni d’agrumeti ed uliveti.

- GIOIOSA MARINA

Il comune conta una popolazione di circa 6300.

La storia di Marina di Gioiosa Ionica è strettamente intrecciata con la storia di Gioiosa Ionica, di cui costituiva una frazione fino al 1948, anno in cui essa si staccò formando un comune autonomo. Le sue origini risalgono perciò alle colonizzazioni greche del VI secolo a.C. della Magna Grecia. Nei secoli la Calabria registrò il succedersi di diverse dominazioni: Normanna, Sveva, Angioina e Ar agonese. Splendida testimonianza di tale influenza, rimane tuttora, a Marina di Gioiosa Ionica, Torre Galea, oltre che Torre Borraca. Ha un'economia prevalentemente commerciale e risulta un'apprezzata località turistica estiva.

L'agricoltura praticata è basata sulla coltivazione dell'ulivo e degli agrumi. Praticata è anche la piccola pesca.

- RIZZICONI

Comune della Piana di Gioia Tauro, conta una popolazione di c.a. 7.650 abitanti. Poche e frammentarie le notizie circa la sua origine. La scoperta nella zona di tombe greche, adorne di anfore e monete, ha fatto ritenere che, probabilmente, il luogo fosse abitato prima dell'era Volgare già dai tempi della colonizzazione greca. Alla fine del XVII° sec.

viene indicato come un Casale, compreso nel Ducato di Terranova in Diocesi di Mileto.

L'economia si basa prevalentemente sull'agricoltura e sulla costruzione di macchinari per l'agricoltura. Negli ultimi decenni si è affermato il settore commerciale.

- SAMO

Samo è un comune italiano di 763 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il comune dista 91 km dal capoluogo ed è situato sul versante sud-orientale dell'Aspromonte, a nord della fiumara La verde. Il paese secondo la tradizione sarebbe stato fondato nel 492 a.C. da coloni greci provenienti dall'isola di Samos (Grecia), scappati per sfuggire all’incursione dell'esercito del re Dario I di Persia, secondo quanto racconta Erodoto nel VI libro. A Samo l'economia è prevalentemente agricola con produzione di olio, vino e ortaggi; soprattutto per l'allevamento di ovini e caprini. Anche l'artigianato locale è molto importante per la sua economia, infatti in tutta la Provincia di Reggio

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Calabria sono note le sue Pezzare, arazzi che sono tessuti ancora oggi nei telai artigianali del paese.

- SAN GIORGIO MORGETO

San Giorgio Morgeto ha 3020 abitanti nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, fa parte del Parco nazionale dell'Aspromonte, decine sono le sorgenti che nascono nel suo territorio montano. Secondo Girolamo Marafioti, la fondazione delle fortificazioni di San Giorgio Morgeto potrebbero essere ricondotte al popolo dei Morgeti, di cui parlano Proclo, Plinio e Strabone. La città, dunque, avrebbe commerciato coi greci, per entrare poi nel dominio Romano. Il centro è particolarmente noto per i diversificati percorsi naturalistici e urbani e, inoltre, per le tradizionali lavorazioni artigianali. L’economia per lo più si basa sull’agricoltura e sull’artigianato.

- STILO

Stilo è un comune di 2.528 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria , ed inserito nel circuito de “I borghi più belli d'Italia”. Le origini di Stilo sono legate alla distruzione durante il periodo greco da parte di Dionisio I di Siracusa della città di Kaulon.

Secondo Apollinare Agresta (Vita di San Giovanni Therestis, 1677) fu edificata in ben 3 luoghi diversi, di cui la prima volta nel promontorio di Cocinto, attuale Punta Stilo.

Numerosi sono i monumenti di importanza artistica presenti sul territorio. A Stilo è presente un'azienda d'imbottigliamento di acqua minerale, Mangiatorella, con uno stabilimento di 8000 m², un'azienda di autotrasporti e piccole imprese. L'abitato è prevalentemente coinvolto nel settore agricolo. Grazie alle sue chiese, in particolare la cattolica di Stilo, al Palio di Ribusa e alla storia del borgo è in via di sviluppo il settore turistico-culturale.

- VARAPODIO

Varapodio di 2054 abitanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria .Il paese si trova a un'altitudine di circa 200 metri sul mare, nei pressi dello sbocco del torrente Calabrò nel fiume Marro alle propaggini settentrionali dell'Aspromonte, al confine della Piana di Gioia Tauro, il clima è temperato. Il paese sorse originariamente nell'attuale località "Il Salvatore" intorno all'anno 951. Il nome originario era "Marrapodi" (in greco:

Μαραποδιον) mutato in Barapodi, Baropedium, Varapodi e infine Varapodio all'inizio dell'Ottocento. L'economia è prevalentemente agricola (olio, agrumi, ortaggi, frutta) mentre l'industria è presente con opifici a prevalente conduzione familiare ed alcune fabbriche di trasformazione degli agrumi.

- VILLA SAN GIOVANNI

Villa San Giovanni è un comune italiano di 13098 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria. La città si affaccia sullo stretto di Messina ed il suo porto è il terminal principale del traghettamento per la Sicilia. Punta Pezzo, infatti, situata nel comune di Villa, rappresenta il punto di maggiore vicinanza fra la sponda calabrese e quella siciliana. L'area su cui sorge l'attuale abitato di Villa San Giovanni (anticamente identificata come Cenidéo, dal Capo Cenide) ricoprì un ruolo strategico dal punto di vista economico e militare per le popolazioni che si avvicendarono nel dominio del Mediterraneo già dall'epoca magnogreca.

Uno degli elementi principali dell'economia di Villa è costituito dai servizi di traghettamento per la Sicilia. Le navi traghetto costituiscono quindi una delle principali fonti di occupazione della città, ma gli occupati villesi in questo settore non raggiungono più le elevate percentuali dei decenni scorsi.

(16)

16

7.1.3 Gli Aspetti demografici

Di seguito riportiamo la popolazione residente al 31 dicembre 2020, per singolo comune dell’area progettuale con accanto, in percentuale la suddivisione per fasce di età. Nelle ultime tre colonne sono indicati rispettivamente, la percentuale di stranieri residenti, l’età media della popolazione, l’indice di vecchiaia residente e in ogni comune dell’ambito territoriale in esame.

Tab. 10 - Popolazione

Comune Residenti 0–14% 15-64

% 65% Stranieri

%

Indice di vecchiaia

Età media

1 CS AIELLO CALABRO 1578 7,92 62,93 29,15 2,22 368 49,8

2 CS SAN SOSTI 2084 10,8 61,85 27,35 5,85 253 47,8

3 CS SAN GIORGIO ALBANESE 1368 10,53 60,89 28,58 7,89 271 48,6

4 CS LONGOBUCCO 2869 9,66 60,26 30,08 1,81 311 49,9

5 CS LUZZI 8999 13,18 65,38 21,44 2,82 163 44,9

6 CS SAN FILI 2576 13,7 65,29 21 2,33 153 45,3

7 CS SARACENA 3588 9,76 61,06 29,18 2,81 299 49,4

8 CS SPEZZANO PICCOLO 2053 13,69 68,53 17,78 4,87 130 43,7

9 CZ SIMERI CRICHI 4575 13,36 68,74 17,9 4,35 134 43,2

10 RC AFRICO 2911 15,9 64,31 19,79 1,85 124 42,2

11 RC ARDORE 4881 14,2 62,71 23,09 8,42 163 44,4

12 RC BIANCO 4055 14,28 62,88 22,84 6,34 160 44,4

13 RC BIVONGI 1242 10,55 63,36 26,09 3,46 247 48,1

14 RC BRANCALEONE 3408 10,65 62,38 26,97 10,18 253 47,8

15 RC CAMINI 726 14,88 61,57 23,55 14,88 158 44,4

16 RC CARAFFA DEL BIANCO 478 9,2 57,95 32,84 4,39 357 51,1

17 RC CIMINA' 552 10,87 59,78 29,35 2,9 270 48,8

18 RC FERRUZZANO 751 9,19 62,98 27,83 7,32 303 48,3

19 RC GIOIA TAURO 19494 16,11 66,8 17,09 7,62 106 41,1

20 RC GIOIOSA MARINA 6316 14,66 65,23 20,11 4,2 137 43,3

21 RC VARAPODIO 2046 13,54 64,81 21,65 2,64 160 44,6

22 RC RIZZICONI 7670 14,5 67,87 17,63 7,56 122 41,8

23 RC SAMO 756 10,58 58,33 31,09 2,12 294 50

24 RC SAN GIORGIO MORGETO 3018 15,37 63,42 21,21 0,56 138 43,1

25 RC STILO 2485 13,48 67,93 18,59 1,17 138 43

26 RC VILLA SAN GIOVANNI 13149 13,26 64,9 21,83 6,57 165 44,8

27 VV CAPO VATICANO - RICADI 333 13,81 70,87 15,32 7,21 111 45,2

28 VV DRAPIA 2041 9,7 62,67 27,63 6,27 285 48

29 VV GEROCARNE 2017 13,09 67,18 19,73 1,14 151 43,5

30 VV IONADI 4414 20,07 68,42 11,51 4,1 57 37,6

31 VV LIMBADI 3372 13,73 64,32 21,95 6,43 160 44,1

32 VV MAIERATO 2072 12,45 69,16 18,39 6,42 148 43,6

33 VV MONGIANA 686 9,18 70,26 20,55 1,31 224 45,8

34 VV MONTEROSSO CALABRO 1599 9,82 61,1 29,08 1,94 296 49,3

35 VV PARGHELIA 1269 11,74 63,2 25,06 4,18 213 46,3

(17)

17

36 VV PIZZO 9120 12,74 65,7 21,56 8,78 302 44,8

37 VV SAN CALOGERO 4044 14,1 63,77 22,13 2,42 157 44,4

38 VV SAN COSTANTINO CALABRO 2111 13,22 64,61 22,17 5,73 168 44,3

39 VV SORIANELLO 1141 16,74 63,98 19,28 3,07 115 41,6

40 VV VAZZANO 977 13,1 57,73 29,17 2,25 223 47,8

41 VV VIBO MARINA 31451 13,37 64,25 22,38 4,63 167 44,8

TOTALE POPOLAZIONE 170275 12,69 64,13 23,16 4,70 198,87 45,48

Fonte: Uffici comunali e dati Istat al 31 dicembre 2020

Tab. 11- Popolazione per fasce di Età

Fino a 14 anni

dai 15 ai 64 anni

oltre 65 anni

Età Media

indice di vecchiaia

Popolazione Totale

12,69 64,13 23,16 45.48 198,87 170.275

Fonte: Uffici comunali e dati Istat al 31 dicembre 2020 Grafico 6 – composizione popolazione

- Fonte: Uffici comunali e dati Istat al 31 dicembre 2020

Dai dati sopra riportati, alcune considerazioni:

Complessivamente, l’area progettuale comprende una popolazione di n. 170.275 residenti.

Ben 34 Comuni su 41 hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; tra questi, il comune di Caraffa del Bianco conta appena 478 residenti. Tutti hanno la possibilità di accedere alla legge n.158/2017, recante “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”, al fine di mettere in sicurezza il territorio di questi borghi, valorizzare i centri storici, recuperando quelli in abbandono e/o riconvertendoli in alberghi diffusi.

I comuni con una popolazione superiore ai 20.000 abitanti c’è solo Vibo Marina con una popolazione residente di

31451

;

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Il progetto prevede principalmente la realizzazione di due azioni, fra loro integrate: la promozione dell'affido familiare e la promozione di forme di sostegno volontario