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Pontificia Unione Missionaria PUM Pontifical Missionary Union PMU BOOK Pontificie Opere Missionarie POM Pontifical Mission Societies PMS

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Pontificia Unione Missionaria – PUM Pontifical Missionary Union – PMU

BOOK 2017

Pontificie Opere Missionarie – POM

Pontifical Mission Societies – PMS

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Pontifical Missionary Union PMU

BOOK 2017

Fr. Fabrizio Meroni PMU Secretary General

CIAM Director

FIDES Director

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LIBRO 2017

RAPPORTO ANNUALE

Pontificia Unione Missionaria (PUM)

Centro Internazionale di Animazione Missionaria (CIAM) Agenzia Fides

Città del Vaticano Gennaio 2017

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INDICE

PRESENTAZIONE

Discorso del Santo Padre Francesco alle POM pagina 5

Message of Pope Francis to PMS 7

Cardinal F. Filoni alle POM 9

Cardinal F. Filoni to PMS 15

Mons. P. Rugambwa alle POM 21

Archbishop P. Rugambwa to PMS 29

Msgr. K. Kramer – On fundraising for the mission of the Church 37

CAPITOLO I PUM CIAM

I.1 Note su PUM e CIAM 2017 45

I.2 PMU and CIAM 2017 53

I.3 Corrispondenza 59

I.4 Incontri e conversazioni 69

I.5 Omnis Terra – Pubblicazioni PUM CIAM 77

CAPITOLO II

ATTIVITA’ DI FORMAZIONE MISSIONARIA

II.1 Archives dans le domaine de la Missiologie – CIAM 81

II.2 Corso per Cristiani Cinesi – CIAM 105

II.3 Costa d’Avorio – ICMA – Formation pour les Agents Pastoraux– PUM 107

II.4 1° Study Seminar, Laicado Y Mision – CIAM 113

II.5 Mongolia – Mission Theology for Churches in Asia – PUM 123 II.6 Corea del Sud – Istituto Giovanni Paolo II – Settimana Studio Pastorale – PUM 131 II.7 Costa d’Avorio – Formation des Prestes Fidei Donum – PUM 137 II.8 Myanmar – Protection of Minors and Vulnerable Others – PUM 139 II.9 Camerun – Seminario sulla Traduzione del NuovoTestamento

in Lingua BASAA – PUM 143

II.10 Sri Lanka – Priests Formation – PUM 147

II.11 Guinea Bissau – Radio Sol Mansi – PUM 149

II.12 Cabo Verde – Settimana Teologica Pastorale – PUM 155 II.13 Zambia – Ongoing Formation for Zambian Diocesan Catholic Clergy – PUM 161

II.14 Kenya – Fidei Donum Priests – PUM 163

II.15 Myanmar – PMS Missionary Awareness Seminars – PUM 165 II.16 Sri Lanka – Formation for PMS Diocesan Directors – PUM 171 II.17 2° Study Seminar, Youth in Asia - Challenges for Church Mission – CIAM 175 II.18 Kenya - 2017 Catholic Lay Missionaries Formation – PUM 181 II.19 Cabo Verde – Psicoaffettività e Spiritualità nella Pastorale – PUM 187 II.20 3° Study Seminar, Africa and Asia Youth – WYA – CIAM 191 II.21 4° Study Seminar, Young Generations in Asia, Christians

and Muslims in Dialogue – CIAM 199

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3 CAPITOLO III

VISITE ALLE DIREZIONI NAZIONALI POM E CHIESE LOCALI

III.1 Zimbabwe 211

III.2 Kenya 223

III.3 Romania – Incontro con i Direttori Nazionali POM d’Europa 237 III.4 Australia – Oceania Continental Meeting of PMS National Directors 245

III.5 Corea – Giappone 257

III.6 Zambia 287

III.7 Angola 303

CAPITOLO IV

VISITE AGLI ISTITUTI MISSIONARI

IV.1 Scalabriniane 315

IV.2 Francescane Missionarie del Sacro Cuore 317

IV.3 Benedettine Missionarie di Tutzing 321

IV.4 Francescane Missionarie di Maria 325

IV.5 Missionari d’Africa (Padri Bianchi) 329

CAPITOLO V FIDES

V.1 Agenzia Fides e prospettive per il futuro 333

V.2 Fides News Agency and future prospects 341

V.3 L’attività svolta nell’anno 2017 dall’Agenzia Fides 347 V.4 L’Agenzia Fides da novant’anni al servizio della missione 351

CAPITOLO VI

MESE MISSIONARIO STRAORDINARIO OTTOBRE 2019

VI.1 Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019 357

VI.2 Extraordinary Missionary Month October 2019 363

VI.3 Progetto di indizione di un Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019 369 VI.4 Lettera del Santo Padre Francesco al Cardinal F. Filoni 371

VI.5 Letter of Pope Francis to Cardinal F. Filoni 375

VI.6 Lettera del Cardinal F. Filoni ai Vescovi 379

VI.7 Letter of Cardinal F. Filoni to Bishops 383

VI.8 Lettera del Cardinal F. Filoni a Superiori e Superiore Generali 387 VI.9 Letter of Cardinal F. Filoni to Religious Superiors 391 VI.10 Email inviata ai Direttori Nazionali POM – 12 dicembre 2017 395

VI.11 Email inviata a UISG e USG – 18 dicembre 2017 401

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5 DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI ALL’ASSEMBLEA

DELLE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE Sala Clementina, sabato 3 giugno 2017

Signor Cardinale, cari fratelli e sorelle,

vi accolgo con gioia al termine della vostra Assemblea Generale e ringrazio il Cardinale Fernando Filoni per le sue parole. Con lui saluto tutti i Superiori, i Segretari Generali, i Direttori Nazionali e tutti voi qui presenti.

Conoscete bene la mia preoccupazione circa le Pontificie Opere Missionarie, molto spesso ridotte a un’organizzazione che raccoglie e distribuisce, a nome del Papa, aiuti economici per le Chiese più bisognose. So che state cercando vie nuove, modalità più adeguate, più ecclesiali per svolgere il vostro servizio alla missione universale della Chiesa. Lasciamoci sostenere, in questo processo di urgente riforma, anche dall’intercessione dei santi Carlo Lwanga e compagni, martiri dell’Uganda, la cui memoria liturgica ricorre oggi.

Per rinnovare l’ardore e la passione, motore spirituale dell’attività apostolica di innumerevoli santi e martiri missionari, ho accolto con molto favore la vostra proposta, elaborata assieme alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, di indire un tempo straordinario di preghiera e riflessione sulla missio ad gentes. Chiederò a tutta la Chiesa di dedicare il mese di ottobre dell’anno 2019 a questa finalità, perché in quell’anno celebreremo il centenario della Lettera Apostolica Maximum Illud, del Papa Benedetto XV. In questo importantissimo documento del suo Magistero sulla missione, il Papa ricorda quanto sia necessaria, all’efficacia dell’apostolato, la santità della vita; raccomanda, pertanto, una sempre più forte unione con Cristo e un coinvolgimento più convinto e gioioso nella sua divina passione di annunciare il Vangelo a tutti, amando e usando misericordia verso tutti. Ciò risulta più che mai essenziale per la missione anche oggi. Uomini e donne “insigni per zelo e santità” sono sempre più necessari alla Chiesa e alla missione. “Chi predica Dio, sia uomo di Dio”, esortava Benedetto XV (cfr Lett. ap. Maximum Illud, 30 novembre 1919: AAS XI [1919], 449).

Rinnovarsi richiede conversione, richiede di vivere la missione come opportunità permanente di annunciare Cristo, di farlo incontrare testimoniando e rendendo gli altri partecipi del nostro incontro personale con Lui. Auspico che la vostra assistenza spirituale e materiale alle Chiese le renda sempre più fondate sul Vangelo e sul coinvolgimento battesimale di tutti i fedeli, laici e chierici, nell’unica missione della Chiesa: rendere l’amore di Dio prossimo ad ogni uomo,

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specialmente ai più bisognosi della sua misericordia. Il Mese straordinario di preghiera e riflessione sulla missione come prima evangelizzazione servirà a questo rinnovamento della fede ecclesiale, affinché al suo cuore stia e operi sempre la Pasqua di Gesù Cristo, unico Salvatore, Signore e Sposo della sua Chiesa.

La preparazione di questo tempo straordinario dedicato al primo annuncio del Vangelo ci aiuti ad essere sempre più Chiesa in missione, secondo le parole del Beato Paolo VI, nella sua Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi, magna carta dell’impegno missionario post- conciliare. Scriveva Papa Montini: «Evangelizzatrice, la Chiesa comincia con l’evangelizzare se stessa. Comunità di credenti, comunità di speranza vissuta e partecipata, comunità di amore fraterno, essa ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore. Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre bisogno di sentir proclamare le grandi opere di Dio (cfr At 2,11; 1 Pt 2,9), che l’hanno convertita al Signore, e d’essere nuovamente convocata e riunita da Lui. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno di essere evangelizzata, se vuol conservare la freschezza, lo slancio e la forza, per annunziare il Vangelo» (n. 15).

Nello spirito dell’insegnamento del Beato Paolo VI, desidero che la celebrazione dei 100 anni della Maximum Illud, nel mese di ottobre 2019, sia un tempo propizio affinché la preghiera, la testimonianza di tanti santi e martiri della missione, la riflessione biblica e teologica, la catechesi e la carità missionaria contribuiscano ad evangelizzare anzitutto la Chiesa, così che essa, ritrovata la freschezza e l’ardore del primo amore per il Signore crocifisso e risorto, possa evangelizzare il mondo con credibilità ed efficacia evangelica.

Vi benedico tutti in questo giorno antecedente la solennità della Pentecoste. Chiedo alla Vergine Maria, Regina degli Apostoli e Madre della Chiesa, di spronarci sempre con la testimonianza della sua fede e con la rassicurante garanzia della sua materna intercessione. I beati apostoli Pietro e Paolo, i santi martiri Carlo Lwanga e compagni, il beato Paolo Manna non smettano mai di pregare Dio per tutti noi, suoi missionari.

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7 AUDIENCE WITH PARTICIPANTS IN THE ASSEMBLY OF THE PONTIFICAL

MISSION SOCIETIES

Clementine Hall of the Vatican Apostolic Palace, Saturday, June 3, 2017

Dear Cardinal,

Dear brothers and sisters,

I welcome you with joy at the end of your General Assembly and I thank Cardinal Fernando Filoni for his words. With him I greet all the Superiors, the General Secretaries, the National Director and all of you present here.

You well know my concern about the Pontifical Mission Societies, very often reduced to an organization that collects and distributes, on behalf of the Pope, economic aid for the neediest Churches. I know that you are seeking new ways, more suitable and more ecclesial methods to carry out your service to the universal mission of the Church. Let us allow ourselves to be sustained, in this process of urgent reform, also by the intercession of the Saints Charles Lwanga and companions, martyrs of Uganda, whose liturgical memory we celebrate today.

To renew ardour and passion, the spiritual motor of the apostolic action of countless missionary saints and martyrs, I have very favourably received your proposal, formulated together with the Congregation for the Evangelization of Peoples, to announce an extraordinary time for prayer and reflection on the missio ad gentes.

I will ask all the Church to dedicate the month of October of the year 2019 to this aim, as in that year we will celebrate the centenary of the Apostolic Letter Maximum Illud, of Pope Benedict XV. In this very important document of his Magisterium on the mission, the Pope recalls how necessary the holiness of life is to the efficacy of the apostolate, he recommends, therefore, an ever stronger union with Christ and a more convinced and joyful involvement in his divine passion for announcing the Gospel to all, loving and employing mercy towards everyone. Men and women,

“distinguished by zeal and holiness”, are increasingly necessary to the Church and to the mission.

“May he who preaches God be a man of God”, exhorted Benedict XV (cf. Apostolic Letter Maximum Illud, 30 November 1919; AAS XI [1919], 449).

Renewing oneself requires conversion, and it requires living mission as an ongoing opportunity to proclaim Christ, to let Him be encountered by bearing witness and making others participants in our personal encounter with Him. I hope that your spiritual and material assistance to the Church makes it increasingly based upon the Gospel and the baptismal involvement of all the faithful, lay and clerical, in the single mission of the Church: bringing God’s love to every man,

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especially those most in need of His mercy. The extraordinary month of prayer and reflection on the mission as first evangelization will serve for this renewal of ecclesial faith, so that the Easter of Jesus Christ, the only Saviour, Lord and bridegroom of His Church, always be and remain in her heart.

May the preparation for this extraordinary time dedicated to the first proclamation of the Gospel help us always to be a Church increasingly in mission, following the words of Blessed Paul VI, in his Apostolic Exhortation Evangelii Nuntiandi, magna carta of the post-Conciliar missionary effort. Pope Montini wrote: “The Church is an evangelizer, but she begins by being evangelized herself. She is the community of believers, the community of hope lived and communicated, the community of brotherly love, and she needs to listen unceasingly to what she must believe, to her reasons for hoping, to the new commandment of love. She is the People of God immersed in the world, and often tempted by idols, and she always needs to hear the proclamation of the ‘mighty works of God’ [41] which converted her to the Lord; she always needs to be called together afresh by Him and reunited. In brief, this means that she has a constant need of being evangelized, if she wishes to retain freshness, vigour and strength in order to proclaim the Gospel”.

In the spirit of the teaching of Blessed Paul VI, it is my wish that the celebration of the centenary of Maximum Illud, in the month of October 2019, be a favourable time for prayer, the witness of many saints and martyrs of the mission, biblical and theological reflection, catechesis and missionary charity to contribute to evangelizing, first and foremost, the Church, so that having rediscovered the freshness and zeal of the first love for the crucified and risen Lord, she may evangelize the world with credibility and evangelical efficacy.

I bless you all in this day before the Solemnity of Pentecost. I ask the Virgin Mary, Queen of the Apostles and Mother of the Church, always to inspire us with the testimony of her faith and the reassuring guarantee of her motherly intercession. May the Blessed Apostles Peter and Paul, the holy martyrs Carlo Lwanga and his companions, and Blessed Paolo Manna never cease to pray to God for all of us, His missionaries.

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9 ASSEMBLEA GENERALE POM

Roma, 29 maggio 2017

S. Em.za CARDINAL FERNANDO FILONI

Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli Presidente del Comitato Supremo delle POM

Un caro saluto a voi Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie. Come ogni anno ci ritroviamo per vivere un importante momento di comunione fraterna e di riflessione sul nostro servizio missionario in favore di tutta la Chiesa. Ringrazio tutti voi cari Direttori Nazionali per tutto ciò che fate a questo riguardo, per il vostro instancabile lavoro di animazione missionaria. Un saluto al presidente Mons. Protase Rugambwa, ai Segretari Generali e all’Incaricato per l’amministrazione.

Riconoscere che la missione stia al cuore della fede cristiana implica che la dinamica dell’Amore trinitario stabilisce e dà forma ad ogni relazione con Dio e con il mondo. La Pasqua di Risurrezione del Figlio di Dio costituisce l’irreversibilità trasformativa del mondo affinché quest’ultimo diventi sempre più conforme al volere di Dio, che è il bene di ogni uomo. Proprio perché pasquale la fede cristiana mette in movimento di conversione tutti coloro che l’abbracciano, mette in stato di permanente annuncio tutti coloro che ne vengono coinvolti. Credere in Cristo morto e Risorto, cioè che è vivo, credere nella nostra risurrezione dai morti fa di ogni discepolo un vero missionario: siamo spinti ed inviati dallo Spirito di Pentecoste a uscire, andare ed annunciare che il Regno di Dio già è all’opera nella nostra storia. Nella logica dell’Amore trinitario della Pasqua siamo condotti a riconoscere che la missione sta al cuore della fede proprio perché Dio Padre possa efficacemente fare di Cristo, suo Figlio, il cuore del mondo, ossia il centro del cuore rinnovato di ognuno di noi (Ef. 1, 3ss).

Come ci ricorda Papa Francesco nella sua prima enciclica, la fede “non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che questo amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni fragilità” (Lumen Fidei 53). Noi, come Chiesa siamo il frutto e gli attivi collaboratori di questo movimento che l’amore di Dio costantemente inizia e accompagna a partire dal cuore di ogni uomo. Il mondo in Dio, negli spazi del suo Infinito Amore, si ritrova come Chiesa. La fede rende, nello Spirito Santo, il nostro cuore trasparente e obbediente al Padre coinvolgendoci così nella missione universale della sua Chiesa. A Pentecoste, che tra qualche giorno nella liturgia celebreremo, la Chiesa riconosce che nel

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suo cuore materno incontriamo l’inizio terreno della redenzione, oggetto e promotore della missione. La sua obbedienza a Dio, come Vergine e Madre, la rende capace di generare suo Figlio al mondo. La sua fede cristallina e pura fa del suo cuore il luogo dove la missione per la salvezza del mondo è iniziata ed è maternalmente accompagnata e sostenuta. La missione della Chiesa è dunque cosa di cuore: sta al cuore della fede che professiamo, richiede la conversione del nostro cuore. Come i discepoli di Emmaus, la missione pasquale ci trasforma in discepoli missionari. La Scrittura e l’Eucaristia convertono i nostri cuori (Lc 24, 25.32) affinché Cristo possa diventare il cuore del mondo, il centro del cosmo e della storia1.

Tutta la nostra azione ritrova nella fede motivazione, forma e finalità. Nessuno invia in missione se non Dio solo, coinvolgendoci nella Pasqua del suo Figlio. Nessuno riceve la missione se non chi, nella fede, si scopre lui stesso inviato, coinvolto nell’amore misericordioso che salva e trasforma. Il superamento della distinzione geografica di Chiese che inviano e di Chiese che ricevono, richiede conseguentemente il superamento della inadeguata distinzione tra azione pastorale e missione. Nessuna comunità cristiana è costituita definitivamente. Nessuna Chiesa locale è mai perfettamente stabilita. Il Vangelo non è mai completamente annunciato. I nostri cuori non saranno mai pienamente convertiti e salvati, se non nella pienezza della risurrezione. La missione è dunque il cuore della fede perché il movimento dell’Amore redentore di Dio non ha mai fine. Ogni Chiesa ha sempre bisogno di rinnovamento, di ringiovanire nel suo cuore, perché ogni suo figlio sarà sempre bisognoso di conversione, ogni sua figlia bisognosa di redenzione. Non solo il nostro peccato richiede l’annuncio continuo della Pasqua riconciliatrice di Gesù. In tempi opportuni e non opportuni l'annuncio della sovrabbondante Misericordia di Dio richiede il nostro impegno missionario, costante, fedele e instancabile (cfr. 2Tim 4,2). Un cuore appassionato, ardente e amoroso non si stanca mai di amare, annunciare, proclamare e servire. Quando la stanchezza e la fatica si faranno sentire, allora sarà giunta l’ora di ritornare alla Casa del Padre, luogo di ristoro, di riposo e di gioia senza fine. Così stanchezza e fatica saranno segni di matura predisposizione ad essere raccolti, accolti e chiamati per rimanere sempre con Lui (Mt. 11, 28ss; 25,21.23).

Da alcuni anni Papa Francesco stimola le Pontificie Opere Missionarie e ci richiama a ravvivare l’ardore e la passione dei santi e dei martiri, senza di cui ci ridurremmo ad essere una ONG di raccolta e di distribuzione di aiuti materiali e di sussidi2. Il suo ripetuto monito e la chiara inesorabile tendenza nella diminuzione degli aiuti raccolti ci devono interpellare e mettere nuovamente in movimento, pena l’inesorabile e lento svuotamento.

Propongo dunque alla nostra riflessione alcune considerazioni in merito.

1 Cfr. S. Giovanni Paolo II, Redemptor Hominis, n. 1, Vaticano, 4 marzo 1979.

2 Cfr. Papa Francesco, Discorso ai Partecipanti dell’Assemblea Generale delle Pontificie Opere Missionarie 2016, Vaticano, 4 giugno 2016.

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11 1. La necessità della permanente conversione personale nella contemplazione orante del Signore Gesù. La testimonianza personale rimane fondamentale per la missione. Se la fede consiste nell'incontro personale con Cristo (DCE 1), l’incontro vivo con testimoni di Cristo è cruciale per la missione, intesa come significativa trasformazione di sé e del mondo secondo il disegno di Dio, per la gloria di Dio e la nostra eterna comunione con lui. L’attività di animazione missionaria deve facilitare la conoscenza, l’incontro e il coinvolgimento vocazionale con questi testimoni della missione.

2. Al fine di poter ravvivare presso il Popolo di Dio la consapevolezza battesimale della partecipazione di tutti i fedeli alla missione della Chiesa, il Santo Padre Papa Francesco ha accolto la nostra richiesta di indire, per tutta la Chiesa, un Mese Straordinario dedicato alla preghiera, alla carità, alla catechesi e alla riflessione teologica sulla Missione. Il mese di ottobre dell’anno 2019, tradizionalmente dedicato alla missio ad gentes, sarà proposto a tutte le Chiese come momento per celebrare il centenario della Lettera Apostolica Maximum Illud (MI), promulgata da Papa Benedetto XV il 30 novembre 1919. La celebrazione non si ridurrà alla sola commemorazione di questo testo del Magistero papale, tanto cruciale per la missionarietà di tutta la Chiesa, ma soprattutto sarà l’occasione per ravvivare in tutti una vera conversione missionaria e un autentico discernimento pastorale affinché tutti, fedeli e pastori, vivano in stato permanente di missione (Evangelii Gaudium 25). Il risvegliare la coscienza missionaria, il rinnovare la consapevolezza della missio ad gentes e il riprendere con ardore la propria responsabilità verso l’annuncio del Vangelo, accomuna la sollecitudine pastorale di Papa Benedetto XV nella Maximum Illud e la missionarietà dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium. Scrive Papa Giacomo Della Chiesa: “E appunto per assecondare questo movimento e dargli vigoroso impulso in tutto il mondo, come dobbiamo e ardentemente auspichiamo, Noi, dopo avere implorato insistentemente lume ed aiuto dal Signore, inviamo a voi, Venerabili Fratelli, questa lettera, che infervori voi, il vostro clero e i popoli a voi affidati, e vi indichi in qual modo possiate giovare a questa santissima causa” (MI), la causa dell’annuncio missionario. Invito già da ora tutti voi Direttori Nazionali, segretari generali e presidente delle POM a lavorare per la preparazione e l’adeguata attuazione di questo importante appuntamento missionario per il mese di ottobre 2019.

3. Le nuove circostanze ecclesiali e culturali ci richiedono di ripensare le modalità di azione e di lavoro delle quattro Pontificie Opere affinché le Chiese siano poste in costante movimento di missione. Bisognerebbe trovare delle modalità affinché i progetti e le richieste di aiuto economico possano essere valutati anche nella loro capacità di mettere le Chiese richiedenti e

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le Chiese donanti in stato permanente di missione. Valutare non solo quantitativamente, ma anche qualitativamente la viabilità dei sussidi richiesti. Non dare mai per scontato che la povertà del richiedente ne stabilisca l’inderogabile obbligo della concessione dell’aiuto. Non c’è nessuno così povero che non possa dare dalla sua stessa povertà.

4. Aiutiamo le Chiese nei nostri territori missionari economicamente più autosufficienti a offrire parte dei loro sussidi per sostenere Chiese locali più necessitate. Più che rinunciare a ciò che si pensa di aver diritto di ricevere, si tratterebbe di una migliore condivisione attenta ai bisogni di ciascuno. La vera finalità deve essere sempre l’annuncio del Vangelo. Rileviamo con soddisfazione che alcune Chiese hanno messo a disposizione parte dei loro sussidi ordinari e straordinari affinché Chiese sorelle più bisognose possano usufruirne. Le risposte positive date alla mia lettera che invitava a rivedere con più oculatezza le domande di sussidio, manifestano una buona disposizione per il cammino di revisione delle modalità di richiesta e distribuzione degli aiuti universali.

5. Educhiamoci a una maggiore trasparenza e a una onesta e fraterna collaborazione nelle relazioni tra Direzioni Nazionali, Segretariati Internazionali, amministrazione POM e Domus Missionalis. Non agiamo separatamente, ciascuno a nome proprio quasi come se potessimo destinare aiuti e fondi secondo i nostri criteri nazionali o internazionali. A volte le stesse Conferenze Episcopali pensano a gestioni indipendenti, in base al principio di collaborazione tra Chiese locali, e dimenticano il principio della sollecitudine del Papa verso tutta la Chiesa, che è la vera motivazione delle Pontificie Opere Missionarie. Dobbiamo crescere nello spirito ecclesiale inclusivo dell'unica missione. Le POM nelle loro Direzioni Nazionali, nei loro Segretariati Internazionali, nelle loro fondazioni, servono tutte ed insieme l’unica sollecitudine Missionaria del Papa che, come Pastore universale, si interessa e si preoccupa delle Chiese grazie agli aiuti provenienti dai cristiani sparsi in tutto il mondo. Tutti donano affinché tutti possano universalmente ricevere. Chiese sorelle legate dalla cooperazione missionaria o la presenza di preti diocesani o religiose e missionari conosciuti e amici non possono esaurire l’orizzonte della collaborazione materiale e spirituale del nostro operare e pregare come POM.

6. Si continua a lavorare per la costituzione di un unico polo tecnologico digitale di informazione delle POM. Fides, Omnis Terra e il portale POM devono diventare sempre più integrati in un unico servizio diversificato di informazione digitale delle POM. Fides è l'agenzia di informazione e di notizie delle POM che dovrebbe dare sempre più voce e partecipazione visibile

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13 alla fede e alla vita delle Chiese locali. Omnis Terra diventa la rivista online di cultura e missione delle quattro POM, per offrire insieme testimonianze, storie e narrazioni di vita missionaria, oltre a commenti, analisi e riflessioni su fatti, notizie e avvenimenti riguardanti popoli e terre dove le Chiese locali vivono in stato permanente di missione. Il portale POM rappresenta il luogo digitale dove le Direzioni Nazionali e i Segretariati Internazionali POM comunicano, mettendo in circolazione materiale di animazione e di formazione missionaria di comune interesse. Questo processo di integrazione digitale a servizio dell'informazione ecclesiale missionaria delle POM richiede una attenta ridefinizione quantitativa e qualitativa anche del personale lavorativo oggi operante a Fides.

7. Il processo di riforma del segretariato internazionale della PUM assieme al CIAM continui nella linea del servizio della formazione permanente alla missione della Chiese locali chiamate ad aprire i propri bisogni formativi sempre più all’universalità cattolica. Specialmente le Chiese che vivono la propria missione in territori di competenza della CEP vengano sostenute nei loro bisogni locali di formazione permanente. Laici, clero, congregazioni religiose e missionari in collaborazione con il segretariato internazionale della PUM cerchino di far fronte alle sfide e alle esigenze di cristiani in costante conversione e permanente formazione. La loro testimonianza ecclesiale esige preghiera, esperienza, fraterna comunione, adeguata preparazione teologica e culturale sempre aggiornata ai bisogni dell’evangelizzazione. Riformandosi nell’ascolto e nella collaborazione con le Chiese locali, la PUM, cuore pensante delle POM, potrà offrire uno stimolo di rinnovamento a tutte le altre POM. Anche i fondi economici, che la POPF deve mettere a disposizione per questo sforzo formativo attraverso la PUM, servono alle stesse Chiese locali che, in modo ordinario e straordinario, la POPF assiste con i suoi importanti sussidi.

8. La POSI potrebbe riscoprire, collaborando con la PUM, un servizio formativo a favore e in unione con le Chiese locali, su temi legati all’infanzia, quali ad esempio, la famiglia, la maternità e la paternità, la vita umana, l’educazione e la scuola, i giovani. Il Santo Padre Francesco è molto sensibile e continuamente richiama alla protezione dell’infanzia; a tale sensibilità dobbiamo aderire e uniformarci, e bisogna essere molto attivi, particolarmente attraverso l’educazione di genitori, formatori, parroci, ecc. L’occasione poi del prossimo Sinodo – “I giovani, la fede, il discernimento vocazionale” –, oltre all’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris Laetitia, ci si presentano provvidenziali per il lavoro formativo permanente della POSI assieme alla PUM.

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9. Assieme ai vescovi e ai formatori, alla POSPA spetta di sostenere le nostre Chiese locali nel processo d’implementazione della Nuova Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis per la formazione seminaristica dei candidati al sacerdozio ministeriale. Inoltre, molte congregazioni religiose di Diritto Diocesano, sorte nei nostri territori di competenza, sono cresciute e hanno urgente bisogno di sostegno per dare una formazione, anche di buon livello accademico, ai loro consacrati e alle loro consacrate chiamati al servizio dell’autorità. Mentre alla PUM spetterebbe preoccuparsi della formazione permanente dei religiosi già professi, alla POSPA compete assistere, in accordo con i responsabili delle Chiese locali, alla loro formazione iniziale.

Termino augurando a tutti un proficuo lavoro e una intensa esperienza di comunione al servizio della missione affidataci come Pontificie Opere Missionarie. Prego per voi. Pregate per me.

Insieme chiediamo al Signore di accompagnarci con la sua grazia assistiti dalla materna intercessione della Vergine Maria, Regina delle Missioni perché a Pentecoste fu Madre della Chiesa. Grazie ancora per il vostro prezioso lavoro.

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15 PMS GENERAL ASSEMBLY

Rome, May 29, 2017

H. E. CARDINAL FERNANDO FILONI

Prefect of the Congregation for the Evangelization of Peoples President of the Supreme Committee of the PMS

A warm welcome to you, National Directors of the PMS. As in previous years, we are here to share an important moment of fraternal communion and reflection on our missionary service in favor of all the Church. I thank all of you, dear National Directors for all that you do in this regard, for your untiring missionary work. Greetings to the President Monsignor Protase Rugambwa, the General Secretaries and the administration Representative.

Recognizing that the mission is at the heart of Christian faith implies that the dynamics of the Trinitarian love establish and give form to every relationship with God and his world. The Easter of Resurrection of the Son of God constitutes the irreversible transformation of the world which increasingly complies with the will of God, who is the real good for everyone.

As the Christian faith is Paschal, everyone who embraces it moves towards conversion and puts everyone who is involved in a state of permanent proclamation. Believing in Christ, who died, rose again and is alive, believing in our resurrection from the dead, makes every disciple a true missionary: we are prompted and invited by the Spirit of Pentecost to go forth and proclaim that the Kingdom of God is already operative in our time. In the logic of the Trinitarian love of Easter, we are led to recognize that the mission is at the heart of the faith because God the Father made Christ, his Son, the heart of the world, or rather the centre of the renewed heart of each of us (Eph 1:3).

As Pope Francis reminds us in his first encyclical, “faith is no refuge for those without courage, but is the enhancement of our lives. It makes us aware of a magnificent calling, the vocation of love, ensures that this love is trustworthy, and is worth embracing for its foundation is to be found in God’s faithfulness which is stronger than our every weakness” (Lumen Fidei 53).

We, as the Church, are the fruit and the active collaborators of this movement which the love of God constantly begins and accompanies, in the hearts of men. The world in God, in his unending love is found in the Church. In the Holy Ghost, faith renders our hearts transparent and obedient to our Father, involving us in the universal mission of his Church. At Pentecost, which we will shortly celebrate in the liturgy, the Church recognizes that in her maternal heart, we meet the earthly beginning of Redemption, object and promoter of the mission. Her obedience to God, as Virgin and Mother, makes her capable of generating his Son into the world. Her pure and crystalline faith

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makes her heart the place where the mission to save the world began and here it is maternally accompanied and supported. The mission of the Church is therefore a question of the heart: it is at the heart of the faith we profess, it necessitates the conversion of our hearts. Like the disciples of Emmaus, the Paschal mission transforms us into missionary disciples. The Scriptures and the Eucharist convert our hearts (Lk 24:25-32) so that Christ can become the heart of the world, the centre of the cosmos and history.1

In faith, our action finds motivation, form and finality. No one but God sends us in mission, involving us in the Easter of his Son. No one receives the mission unless, in their faith, they recognize themselves as envoys, engaged by the merciful love which saves and transforms. In order to overcome the geographical differentiation between Churches who send and Churches who receive, the inadequate distinction between pastoral action and mission needs consequently to be rethought. No local Church is ever perfectly established. The Gospel is never completely proclaimed. Our hearts will never be fully converted and saved if not in the fullness of the resurrection. The Mission is therefore the heart of the faith because the movement of redeeming love of God is never ending. Every Church is always in need of renewal, of rejuvenation of her heart because each of her sons will always be ready for conversion, each of her daughters will be needy of redemption. Our sin needs not only continual proclamation of the reconciliating Easter of Jesus. In opportune and inopportune times, the proclamation of the overabundant mercy of God requires our constant, faithful and untiring missionary commitment (cf 2Tim 4:2). A passionate, ardent and loving heart never tires of loving, announcing, proclaiming and serving. When the tiredness and the exertion are felt, then it is time to return to the House of the Father, a place of comfort, rest and unending joy. Tiredness and exertion are signs of a mature predisposition towards being chosen, welcomed and called to remain with Him always (Mt 11:28: 25:21-23).

For a few years now, Pope Francis has been encouraging the PMS. He invites us to reignite the ardor and the passion of the Saints and martyrs, without whom we would just be a NGO of collection and allocation of material aids and funding.2 His repeated admonishments and the clear incessant tendency towards the reduction of funds given must encourage us to move, otherwise there will be an inexorable slow emptying of the PMS.

I therefore share with you some reflections regarding these matters.

1. The necessity for permanent personal conversion in the prayerful contemplation of Jesus Christ. Personal testimony remains fundamental for the mission. If faith consists of a personal

1 S. John Paul II, Redemptor Hominis, n.1, Vatican City, March 4, 1979.

2 Pope Francis, Address to Participants in the Assembly of the Pontifical Mission Societies 2016, Vatican City, June 4, 2016.

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17 encounter with Christ (DCE 1), a living encounter with witnesses of Christ is crucial for the mission, when intended as a significant transformation of oneself and the world according to God’s plan, for the glory of God and our eternal communion with him. The activity of missionary animation must facilitate the knowledge of, the meeting and the vocational involvement of these witnesses of the mission.

2. In order to revive in God’s People, the awareness of the baptismal participation in the mission of Christ of all the faithful, the Holy Father Pope Francis embraced our request to indict, for all the Church, an extraordinary month of prayer, charity, catechetical and theological reflection on the Mission. The month of October of the year 2019, traditionally dedicated to the missio ad gentes, will be, for all the Churches around the world, the time to celebrate the Centenary of the Apostolic Letter Maximum Illud (MI), enacted by Pope Benedict XV on November 30th, 1919. The celebration will not only be the commemoration of this text of the Papal Magisterium, crucial to the missionary work of all the Church, but, above all, it will be an opportunity to rekindle a real missionary conversion and an authentic pastoral discernment so that everyone, the faithful and the pastors, lives in a state of permanent mission (Evangelii Gaudium 25). The reawakening of the missionary conscience, the renewal of the awareness of the missio ad gentes and resuming one’s own responsibility towards the announcement of the Gospel, joins the pastoral concern of Pope Benedict XV in the Maximum Illud and the missionary work of the Apostolic Exhortation Evangelii Gaudium. Pope Giacomo Della Chiesa wrote “To support this movement and give it a strong impetus in all the world, as we fervently hope for, and having prayed continuously for enlightenment and help from our Lord, we are sending you, Venerable Brothers, this letter to arouse enthusiasm in you, your clergy and the Peoples entrusted to you and to indicate how you can assist this holy cause” (MI), which is the reason for the Missionary work. Let me invite all you National Directors, General Secretaries and the President of PMS to now begin the work towards the preparation and adequate realization of this important missionary appointment for the month of October 2019.

3. New ecclesiastical and cultural circumstances require us to reconsider both ways of operating and the work of the four Pontifical Mission Societies to enable the Churches to be in a state of constant mission. A way needs to be found to allow the projects and requests for financial help to be evaluated also for their ability to keep the requesting Churches and the donating Churches in a permanent state of mission. Also the viability of the aid requested should be evaluated not only in quantity but also in quality. It should not be taken for granted that the poverty

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of the applicant automatically establishes a commitment to conceding the aid requested. No one is that poor that they cannot give from their own poverty.

4. Helping the Churches in our missionary territories, which are financially more self- sufficient, to offer part of their aid to sustain the more needy local Churches. Rather than renouncing what one thinks one has a right to, it would be better to share, paying attention to everyone’s needs. The true finality must always be the proclamation of the Gospel. We have observed with satisfaction that some Churches have made their ordinary and extraordinary funding available for use by sister Churches, which are more needy. The positive answers received following my letter, which invited a more cautious consideration of the requests for aid also show a positive disposition towards the revision of the ways of application and distribution of universal aids.

5. Accustoming ourselves to a greater transparency, honesty and brotherly collaboration in the relations between National Directions, International Secretariats, PMS administration and Domus Missionalis. We all act separately, in our own names almost as if we could destine aid and funds according to our national and international criteria. Sometimes even the Episcopal Conferences think about independent management, on the basis of the principle of cooperation between local Churches, and forget the principle of the concern of the Pope towards all the Church, which is the true motivation of the PMS. We must grow in the ecclesial spirit of the only one mission. The PMS, their National Directors, their International Secretariats, their foundations all serve together the only missionary concern of the Pope who, as the Universal Pastor, is interested in and concerned for all the Churches, thanks to the help coming from Christians from all over the world. Everyone donates so that everyone can receive universally. Sister Churches by the missionary cooperation or the presence of diocesan priests or the religious and known missionaries and friends cannot exhaust the material and spiritual collaboration of our work and praying as the PMS.

6. Work is still being carried out to build a digital technological hub for information about PMS. Fides, Omnis Terra and the PMS portal must become more integrated in one diversified service of digital information concerning the PMS. Fides is the information and news agency of the PMS that should give greater voice and visibility to the faith and to the life of the local Churches.

Omnis Terra will become the on-line culture and mission magazine of the four PMS, offering testimonies, stories and narrations of missionary life. It will also include comments, analysis and

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19 reflections on facts, news and events regarding people and lands where the local Churches live in the state of permanent mission. The PMS portal represents a digital place where the PMS National Directors and International Secretariats can communicate, circulating missionary training material of common interest. This process of digital integration of the ecclesial missionary information of the PMS also requires a careful quantitative and qualitative redefinition of the staff working at Fides today.

7. The reform process of the PMU International Secretariat and the CIAM continues along the line of service to the permanent formation of the mission of the local Churches, which are called upon to increasingly declare their formative needs to the Catholic universality. In particular, the Churches that live their mission in territories under the jurisdiction of the CEP need their local permanent formation requirements to be sustained. Lay people, the clergy, religious congregations and missionaries in collaboration with the PMU International Secretariat try to address the challenges and needs of Christians who are constantly converting and permanently training. Their ecclesial testimony necessitates prayer, experience, and fraternal communion, adequate theological and cultural preparation, which is always being updated according to the evangelization needs. The PMU (the thinking heart of the PMS), undergoing reform in listening to and collaborating with the local Churches, can offer a stimulus of renewal to all the other PMS. Also, the economic funds that the POPF must make available for this formative endeavour are needed by the same local Churches which, in both an ordinary and extraordinary way, are assisted by the POPF with its important aid.

8. The POSI could rediscover, in collaboration with the PUM, a formative service in favor of and in union with the local Churches on topics linked to childhood, for example, the family, maternity and paternity, human life, education and schooling, the young. The Holy Father Pope Francis is most sensitive towards and continuously calls attention to the children protection; a sensitivity that we must adhere and adapt to, we need to be very active, particularly through the education of young parents, educators, parish priests etc. The next Synod: “The Youth, faith, vocational discernment” and the post-synod Apostolic Exhortation Amoris Laetitia present timely occasions for the work of the permanent formation of the POSI and the PMU.

9. Together with Bishops and formators, the POSPA is expected to sustain our local Churches in the process of the implementation of the new Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis for the seminarian training to the Ordained Priesthood. In addition, many religious congregations under Diocesan Rights have developed in territories under our responsibility; they

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have expanded and are in urgent need of support to give formation at a good academic level to their consecrated members who have been called to service. While the PUM is expected to concern itself with the permanent formation of the professed religious, POSPA should assist their initial formation in accordance with the supervisors of the local Churches.

Let me finish by wishing everyone’s work to be profitable and to enjoy an intense experience of service to the mission, which has been entrusted to us as the PMS. I pray for you.

Pray for me. Together we ask the Lord to accompany us with his grace, helped by the maternal intercession of the Virgin Mary, Queen of the Missions as she was the mother of the Church at Pentecost. Thank you all for your precious work.

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21 ASSEMBLEA GENERALE POM

Roma, 29 maggio 2017

Mons. PROTASE RUGAMBWA Presidente POM

SALUTO E RINGRAZIAMENTO

Rivolgendo a tutti il mio amichevole saluto, desidero ringraziare i Direttori Nazionali, i segretari generali e tutti quanti lavorano a nome e in favore delle Pontificie Opere Missionarie (POM). Il vostro lavoro, la vostra dedizione e la vostra preghiera rendono il servizio delle POM sempre più attuale ed efficace come strumento di vera collaborazione tra Chiese impegnate nell’annuncio del Vangelo e nell’animazione missionaria. Un grazie sentito al Prefetto il Cardinale Fernando Filoni e ai Superiori della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (CEP) per il loro servizio di conduzione e coordinamento del lavoro missionario.

In piena comunione con il Santo Padre, Papa Francesco, non smettiamo di animarci reciprocamente affinché, senza alcuna paura e con grande gioia, l’annuncio della Pasqua di Cristo morto e risorto faccia della Chiesa una comunità di riconciliati, aperta ad accogliere tutti, sempre in uscita per portare a tutti e comunicare a tutti l’efficacia della salvezza. Nessuno escluso, tutti al cuore dell’evangelizzazione affinché le Chiese riscoprano al centro della loro fede cristiana l’unica missione affidata loro dal Signore Gesù Cristo. La festa dell’Ascensione, che abbiamo appena celebrato, non segna un’assenza di Gesù tra noi. Il Risorto, presente nell’efficacia del suo Spirito e operante nel suo amore misericordioso, fa di noi sua Chiesa una vera forza missionaria di trasformazione del mondo per la gloria di Dio, Padre Suo e Padre Nostro.

Rifletteremo insieme sulla “Missione cuore della fede cristiana” alla luce dell’Esortazione Apostolica missionaria di Papa Francesco Evangelii Gaudium. Lasciamoci formare e mettere in questione affinché non venga mai meno il coraggio della conversione, del discernimento e dell’autentica riforma di ciascuno di noi e delle istituzioni che ci troviamo a servire, ossia le Pontificie Opere Missionarie. Un permanente stato di riforma affinché la missione della Chiesa possa rinnovare anche le strutture che la dovrebbero servire e rendere efficace, tra queste strutture includiamo le POM, tanto bisognose di ripensamento e riforma. A nessuno spaventi la novità che viene dal Risorto. Nessuno resista alla necessità dell’essere rinnovati, anche nelle strutture, per servire sempre più fedelmente a Cristo e sempre meglio contestualizzati con le nuove esigenze del mondo.

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Ci scrive Papa Francesco: “La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia. Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei Vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale” (Evangelii Gaudium 33)1.

ATTIVITÀ SVOLTE

Il Comitato esecutivo continua a rappresentare un positivo strumento per il processo di positiva crescita insieme e di collaborazione tra i Segretariati Internazionali, i Segretari Generali, l’Amministrazione Centrale delle POM e le Direzioni Nazionali. Esprimo soddisfazione e gratitudine per il lavoro di tutti questi organismi e, soprattutto, per la chiara volontà di tutti per quanto riguarda il lavoro di comunione e di unità.

Facendo seguito a richieste e decisioni prese nell’Assemblea Generale 2016, il Comitato Esecutivo, dopo approvazione del Cardinale Prefetto, ha portato a termine il lavoro di integrazione degli Statuti delle POM includendo i testi definitivi riguardanti l’Ufficio Amministrativo delle POM e il suo Incaricato, e la Commissione delle Finanze, ormai divenuta organo costitutivo delle Pontificie Opere Missionarie. La nuova redazione plurilingue degli Statuti delle Pontificie Opere Missionarie, aggiornati con queste integrazioni, ormai definitive e già operanti, è stata pubblicata sul Portale delle POM. Si è già provveduto ad inviarne copia alle Nunziature, alle Conferenze Episcopali e alle Direzioni Nazionali delle POM. Inoltre, l’Assemblea Ristretta di novembre 2016 ha deciso, su mozione dell’Assemblea Generale 2016, l’istituzione di un Comitato per i Disastri Umanitari delle POM.

In questo anno di 2017 si stanno svolgendo gli incontri continentali dei Direttori Nazionali a cui è sempre presente un membro del Comitato Esecutivo in rappresentanza dei Segretariati Internazionali. Questa interazione tra il centro vaticano delle POM e le Direzioni Nazionali suddivise per continenti e famiglie linguistiche rappresenta, ogni due anni, un importante strumento di confronto, verifica e crescita di comunione e unità al servizio della missione e della sua animazione. Lo scambio di esperienze e di iniziative aiuta le Direzioni Nazionali a meglio coordinare il nostro lavoro di formare e sensibilizzare le nostre Chiese locali alla missione universale della Chiesa e alle sue sfide contestualizzate e sempre più esigenti.

1 Francesco, Evangelii Gaudium, Esortazione Apostolica, Roma, 24 novembre 2013.

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23 A Ouagadougou, in Burkina Faso, dal 30 gennaio al 5 febbraio 2017, ha avuto luogo l’incontro per i Direttori Nazionali POM dell’Africa francofona a cui era presente la dott.ssa J.

Baptistine Ralamboarison, Segretaria Generale della Pontificia Opera della Santa Infanzia.

A Bucarest, in Romania, dal 5 al 9 marzo 2017, si è svolto l’incontro per i Direttori Nazionali POM dell’Europa a cui era presente p. Fabrizio Meroni, Segretario Generale della Pontificia Unione Missionaria e Direttore del CIAM e di Fides.

A Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana, dal 6 al 10 marzo 2017, ha avuto luogo l’incontro per i Direttori Nazionali POM delle Americhe a cui era presente p. Fernando Domingues, Segretario Generale della Pontificia Opera di San Pietro Apostolo.

A Islamabad, dal 27 al 31 marzo 2017, ha avuto luogo l’incontro per i Direttori Nazionali POM dell’Asia a cui avrebbe dovuto partecipare p. Ryszard Szmydki, Segretario Generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede. Non gli è stato possibile partecipare essendogli stato negato il visto di entrata in Pakistan.

A Sydney, Australia, dal 15 al 20 maggio 2017, si è appena svolto l’incontro dei Direttori Nazionali POM dell’Oceania a cui era presente p. Fabrizio Meroni, Segretario Generale della Pontificia Unione Missionaria e Direttore del CIAM e di Fides.

Ad Harare, Zimbabwe, dal 25 ottobre al 1 novembre 2017, avrà luogo l’incontro per i Direttori Nazionali POM dell’Africa anglofona e lusofona a cui sarò presente in qualità di Presidente delle POM.

Ringrazio vivamente tutti i Direttori Nazionali che ci hanno ospitati e ci ospiteranno durante questi incontri continentali. Li ringrazio per il loro importante lavoro assieme a tutti i loro collaboratori locali. Il prossimo anno, 2018, approfitteremo della nostra Assemblea Generale per incontrarci a gruppi continentali, qui a Roma.

Dopo aver opportunamente valutato la proposta avanzata dalla nostra Assemblea Generale 2016 di rivolgere al Santo Padre la richiesta di indizione di un anno dedicato alla missione, si è ritenuto opportuno optare per un Mese Straordinario dedicato alla Missione ad gentes. Nell’incontro con il Cardinale Prefetto è stato suggerito un “mese dedicato all’annuncio del Vangelo”, per il mese d’ottobre del 2019, anno in cui ricorre il centenario della lettera apostolica di papa Benedetto XV Maximum Illud. Il 31 marzo scorso il Santo Padre, nell’udienza concessa al cardinale Fernando Filoni, ha accolto la nostra proposta di indire un Mese Missionario Straordinario, nell’ottobre 2019, per commemorare il centenario della promulgazione dell’enciclica Maximum Illud e promuovere l’impegno missionario della Chiesa in linea con l’Evangelii Gaudium. I Superiori della CEP e delle POM hanno già iniziato a riflettere e lavorare insieme per preparare e fare proposte a tale riguardo.

Anche in questa nostra Assemblea Generale 2017 dedicheremo parte dei nostri lavori per discutere

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il coinvolgimento delle Direzioni Nazionali POM e dei Segretariati Internazionali nei preparativi e nello svolgimento di questa importante iniziativa per l’Ottobre Missionario 2019.

Ringrazio la Commissione ad hoc per il Fundraising che da tempo sta lavorando per l’introduzione di un logo unico condiviso, per aiutarci a meglio affermare internazionalmente l’identità unica delle POM nel rispetto delle differenze e delle esigenze locali. Durante questi giorni, guidati da questa commissione, lavoreremo insieme e ci confronteremo per avanzare ulteriormente in questa direzione di comune identità nell’espressione simbolica e nella divulgazione pubblica.

A riguardo della mozione dell’Assemblea Generale POM 2016 sulle spese sostenute per il mantenimento delle Rappresentanze Pontificie, il Cardinale Prefetto ci ha informato che, dopo sua esplicita richiesta, la Segreteria di Stato ha deciso di ridurre dal 60% al 50% le spese sostenute dalle POM per il mantenimento delle Rappresentanze Pontificie. Inoltre con lettera inviata a tutti gli Ordinari delle Chiese locali che ricevono sussidi ordinari, il cardinale Prefetto, in accordo con il Comitato Esecutivo delle POM, ha sollecitato affinché ciascuno rivedesse la reale necessità di continuare ad usufruire di tale aiuto sia in vista di una possibile rinuncia o almeno di una sua diminuzione a favore di Chiese più bisognose.

ALCUNE SFIDE

Alla luce della mia personale esperienza di questi cinque anni, passati alla guida delle POM, desidero riprendere e offrire ulteriori riflessioni su ciò che già dicevo nel maggio 2013 all’Assemblea Generale delle POM. Non abbiamo ancora esaurito la nostra riflessione e il nostro dibattito sulle POM come “opere ad un tempo del Papa e dei Vescovi, il rapporto tra la Missione universale della Chiesa e le PP.OO.MM, la loro collocazione e cooperazione con altre forze missionarie, le legislazioni civili sugli enti caritativi, le prospettive e i piani di lavoro. Come saprete, il trasferimento delle offerte ai segretariati interazionali sta ponendo non pochi problemi a causa delle leggi con cui alcuni Stati regolano gli enti caritativi. La questione va esaminata anche con l’aiuto di esperti. Pur attenendosi alle leggi degli Stati non possiamo perdere la “filosofia” che è a fondamento delle PP.OO.MM., cioè il suo carattere di fondo universale di solidarietà. Occorre riflettere, dunque, sul significato e le implicanze della “autonomia delle PP.OO.MM.” di fronte a un quadro teologico ecclesiale che da decenni ha assunto altri paradigmi. Mi riferisco sia al tipo di autonomia nei confronti della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, sia all’autonomia delle Opere in relazione ad organismi quali le Conferenze Episcopali. Non è sufficiente declinare solo principi generali di comunione e di collaborazione. Dato che è implicata la prassi e, nella

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25 fattispecie, l’aspetto finanziario, è necessario studiare la nuova situazione che si è venuta a creare per individuare precisi orientamenti”.

Non si tratta semplicemente di riflettere e dialogare, in momenti come questi di Assemblea e di fraterno ritrovarci, sullo spinoso problema della diminuzione monetaria delle offerte da voi faticosamente raccolte e di ciò che voi ripassate ai Segretariati Internazionali della Propagazione della Fede, della Santa Infanzia e di San Pietro Apostolo con qualche eccezione positiva di offerte anche per la Pontificia Unione Missionaria. Si tratta di confrontarci francamente e apertamente sul futuro di istituzioni che non possono semplicemente essere trascinate dalla obsoleta ripetizione di ciò che si fa da sempre, da modalità poco professionali di raccogliere, trasmettere, amministrare e distribuire i fondi raccolti. Alcune nostre Direzioni Nazionali offrono esperienze di seria professionalità e competenza in questi settori. Lavorare insieme ci aiuta e ci fa crescere per meglio servire. Si tratta dunque di audacia e creatività nel discernere e ripensare le nostre strutture, stili e metodi come POM, Segretariati Internazionali, Direzioni Nazionali, Amministrazione Centrale POM e fondazione Domus Missionalis. Saremo audaci e coraggiosamente creativi se ci lasciamo convertire e purificare sempre insieme, mai da soli, all’interno della comunione con Cristo nella Chiesa.

Riscoprire la missione come cuore della fede cristiana, tema sul quale vogliamo riflettere e lavorare in questa nostra Assemblea Generale 2017, implica pure che ogni vera conversione pastorale e discernimento missionario coinvolgano anche le nostre istituzioni e i nostri rapporti di lavoro e di collaborazione per il bene della missione della Chiesa. Non possiamo pensare ad una riscoperta della missione al cuore della nostra adesione a Cristo solo come questione intima ed individuale. Certo mancando l’adesione del nostro cuore al Signore, mai la missione potrà essere cuore di una fede che a stento riusciamo a vivere e a mala pena riesce a cambiarci e farci veri discepoli missionari di Cristo. Però la missione diventa cuore e forma della nostra fede e del nostro modo di essere Chiesa e di operare come POM solo se non si ha paura di riformare anche le istituzioni. Questo richiede che il coraggio creativo incontri in noi chiara disponibilità a chiudere ciò che non serve più, ad abolire e abbandonare ciò che, pur garantendo diritti e privilegi storicamente acquisiti, si rivela solo di ostacolo alla missione evangelica ed evangelizzatrice della Chiesa. Continua ad echeggiare in noi l’invito inaugurale del pontificato di San Giovanni Paolo II:

“Non abbiate paura, anzi spalancate i vostri cuori a Cristo” così che la missione possa essere vissuta come vero cuore della fede e dedicazione cristiana alla carità verso tutti.

Notiamo in questi ultimi anni un certo scollamento, oltre che a una seria e preoccupante diminuzione di offerte e di interesse ecclesiale per le POM. Uno scollamento tra Direzioni Nazionali e Segretariati Internazionali, tra modalità proprie di alcune Direzioni Nazionali di

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gestione e distribuzione delle offerte e l’impegno universale della gestione e distribuzione del fondo di solidarietà. Non dobbiamo temere di ammettere che l’assegnazione del Fondo Universale di Solidarietà esige una rinnovata modalità che vada ben oltre ciò che i vescovi richiedono e la disponibilità monetaria presente nel suddetto fondo. Rinnovare credibilità richiederebbe nuove modalità di valutazione delle richieste e dei bisogni ivi espressi, soprattutto di valutazioni tecniche circa costruzioni di chiese ed edifici, interventi sociali e sanitari, modalità formative e pastorali per l’evangelizzazione. L’impiego nella sede centrale e/o in loco di personale laico professionalmente competente, la richiesta tassativa di adeguate rendicontazioni dei progetti finanziati aiuterebbe ed incoraggerebbe la credibilità e la fiducia tra Direzioni Nazionali, Segretariati Internazionali e popolo di Dio nella loro libertà di contribuzione, offerta e distribuzione.

Occorrerebbe continuare nel processo di ripensamento delle modalità con cui a livello nazionale ed internazionale vengono assegnati i sussidi ordinari, i fondi per progetti e gli aiuti economici per le costruzioni e per gli interventi di sviluppo sociale e caritativo. Ci auguriamo maggiore unità e spirito di collaborazione affinché prevalgano criteri competenti, professionalmente adeguati e sostenuti da conoscenze tecniche e scientifiche. Ci spetta di pensare a forme concrete di come questo possa avvenire viste le distanze geografiche, linguistiche, culturali ed economiche. Per gli aspetti più tecnici e finanziari dobbiamo avvalerci di competenze professionali locali senza che queste prendano il sopravvento e ci si dimentichi della natura ecclesiale cristiana del nostro lavoro.

Inoltre la collaborazione di alcune Direzioni Nazionali più facoltose con altre meno abbienti risulta di lodevole solidarietà ed interesse reciproco. Ci preme però ricordare a coloro che si coinvolgono in queste relazioni di aiuto e sostegno tra Direzioni Nazionali di vigilare per evitare che si creino dipendenze neocoloniali in nome della missione e si incrementi invece un autentico spirito di sussidiarietà e fraterna solidarietà. Ci viene richiesta maggiore trasparenza e collaborazione nella costituzione e nella gestione dei fondi sia a livello internazionale che nazionale di modo che si evitino forme di inconsapevoli dipendenze tra Direzioni Nazionali, Chiese locali e Segretariati Internazionali. Al centro e alle periferie del nostro lavoro di animazione, raccolta e distribuzione dobbiamo crescere in una maggiore sinfonia e cooperazione grazie ad una sempre più rinnovata conversione che superi forme inadeguate e fastidiose di protagonismi antievangelici.

Vista l’importanza, per l’animazione missionaria e per la raccolta fondi, della dimensione concreta e specifica di ciascun progetto, dobbiamo aiutarci a meglio capire come lavorare insieme.

La mediazione dei Segretariati Internazionali in collaborazione con le Direzioni Nazionali salvaguarda l’anonimato evangelico di chi offre ed aiuta, promuovendo la dimensione universale della contribuzione missionaria dei fedeli che donano preghiere, sacrifici e soldi per le missioni e i missionari. I nostri fedeli offrono tutto per tutta la Chiesa Universale e per tutte le Chiese locali. Se

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27 l’universalità cattolica viene servita dalla dimensione pontificia delle POM che in maniera complementare si esprime sia nei Segretariati Internazionali che nelle Direzioni Nazionali, la loro collaborazione trasparente, onesta e dedicata esprimerà la dimensione episcopale delle Chiese locali per servire uomini e donne, cristiani e non, con un annuncio operoso del Vangelo e una edificazione locale della Chiesa. Come si legge nella Redemptoris Missio, “essendo del Papa e del Collegio episcopale, anche nell’ambito delle Chiese particolari queste opere occupano «giustamente il primo posto, perché sono mezzi sia per infondere nei cattolici, fin dall’infanzia, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire un’adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni, secondo le necessità di ciascuna»” (RM 84).

Ai Segretariati Internazionali vengono richieste maggiore capacità e audacia nell’ascolto oculato e attento delle realtà locali, dei loro bisogni espressi e mediati attraverso le Chiese locali e i Direttori Nazionali. A questi ultimi si richiede capacità di andare ben oltre un fundraising senza volto e senza anima. Ogni sforzo autentico di fundraising rispetta la dignità umana dei nostri fratelli e sorelle che nel bisogno esprimono una cristiana provocazione alla nostra solidarietà e aiuto.

Evitare qualsiasi strumentalizzazione sentimentale ed emotiva della sofferenza altrui, del bisogno e del disastro, aiuta Direttori Nazionali, il Presidente delle POM e i Segretari Generali a dare testimonianza della carità che nasce dalla Chiesa mantenendosi distanti da ogni egocentrico bisogno di apparire e rendersi visibilmente indispensabili per l’aiuto.

Le visite fraterne dei Segretari Generali, gli incontri continentali ogni due anni, le Assemblee Generali e Speciali, i comitati esecutivi mensili, le varie forme regionali di collaborazione, gli scambi formativi per raggruppamenti linguistiche ci aiutano ad una maggiore comunione ed unità. Un unico nome, un unico “common brand” devono esprimere un’unità che, lontana da qualsiasi tentazione di uniformità, aiuti tutti, direzioni piccole e grandi, paesi piccoli e grandi, Chiese piccole e grandi, a sviluppare nuovi rapporti di intercambio e messa in comune di attività e materiale per l’animazione missionaria delle nostre diocesi, parrocchie, scuole e organismi pastorali. Dobbiamo incrementare lo scambio generoso e libero di informazioni su attività, iniziative, programmi, materiali usati tra le Direzioni Nazionali nel mondo. Dobbiamo chiederci come possiamo favorire questi scambi che possono generare fattiva unità di comunione tra le POM.

Grazie all’intensa attività di animazione missionaria, di preghiera, di visita ed offerta della sofferenza dei nostri cari malati, attività che si svolge nei tempi più salienti per gli appuntamenti missionari, tra cui la Giornata Missionaria Mondiale, ci impegniamo a non limitarci alla raccolta fondi. Tutte le Chiese locali, grazie all’operato della nostra animazione, dovrebbero essere pervase dallo spirito della missione che offre il giusto contesto affinché anche l’aiuto economico, essendo

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per tutte le Chiese, per tutti i cristiani, per tutti i bisognosi, possa mantenere l’anonimato evangelico e l’efficacia del dono disinteressato.

Concludo dicendo che queste provocazioni richiedono di essere meglio riflettute, pensate, analizzate e pregate. Non si tratta di fare tutto e subito. Non si tratta di violenti stravolgimenti. Si tratta piuttosto di un cambiamento di mentalità e di modalità del lavoro apostolico delle Pontificie Opere Missionarie. Più mettiamo al centro del nostro interesse, della nostra passione, i veri bisogni della missione, maggiore sarà la nostra conversione, come morte al protagonismo e nascita al servizio ecclesiale, fraterno ed evangelico che salva. Più siamo orientati verso il Signore Risorto e la sua Missione pasquale, meno saranno le preoccupazioni nazionali ed internazionali di una gestione chiusa, provinciale ed autoreferenziale delle nostre Opere, che proprio perché pontificie sono chiamate ad essere universali, aperte al mondo intero e sempre in uscita verso tutti.

Grazie per la vostra attenzione. Auguro a tutti noi una feconda e fruttuosa settimana di fraterno lavoro e costruttiva riflessione. Maria Santissima, Madre del Signore Risorto e Regina delle Missioni, assieme ai nostri Santi Patroni Francesco Saverio, Teresina del Bambin Gesù e al beato Paolo Manna ci assistano e ci accompagnino in questi giorni di Assemblea Generale.

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