Prof. Francesco Ragusa
Università degli Studi di Milano
Elettromagnetismo
Legge di Biot e Savart
Sorgenti del campo magnetico
Circuitazione e rotore del campo magnetico Legge di Ampère; applicazioni
Lezione n. 22 – 4.3.2021
Esempio di forza su un circuito
• Consideriamo una regione dello spazio in cui sia presente un campo magnetico
• Il simbolo indica un vettore perpendicolare al piano dello schermo
• Il verso è tale che
B
"entra" nello schermo• Consideriamo adesso un circuito chiuso rettangolare percorso da una corrente I
• La larghezza del circuito è a
• Calcoliamo la corrente I necessaria per bilanciare il peso mg
• Ricordiamo l'espressione della forza su una corrente
• Sul filo inferiore non c'è forza magnetica ( B = 0)
• Sui due fili laterali o non c'è forza perché sono all'esterno della regione con B oppure le forze si equilibrano
• Sul filo superiore la forza è diretta verso l'alto
• All'equilibrio F = mg
Chi fa lavoro?
• Nel sistema precedente se si aumenta la corrente la forza magnetica supera il peso e il circuito si sposta verso l'alto
• La massa m acquista energia potenziale gravitazionale
• Viene compiuto un lavoro
• A prima vista sembra che siano le forze magnetiche a compiere lavoro
• Abbiamo detto che le forze magnetiche non fanno lavoro
• Per approfondire questo aspetto supponiamo che il circuito possa muoversi in direzione verticale vincolato a delle guide senza attrito
• Non può muoversi orizzontalmente
• Se si muove verticalmente i portatori di carica nel tratto superiore del circuito hanno una velocità con due componenti
• La componente uy dovuta al moto verticale del circuito
• La componente ux legata alla corrente: I = λ ux
• La forza magnetica sui portatori di carica è pertanto
Chi fa lavoro?
• Assumiamo di essere in una condizione stazionaria
• La corrente è costante
• La velocità verticale del circuito è costante
• Tutte le forze sono in equilibrio
• Scomponiamo la forza magnetica in una componente verticale e una orizzontale
• La componente verticale bilancia la forza peso
• La velocità verticale del circuito è costante
• La componente orizzontale si oppone alla corrente che circola nel filo
• La batteria deve fare un lavoro maggiore per mantenere la corrente costante
• Supponiamo che il circuito si alzi di tratto h = uy Δt
• Nel tempo Δt la batteria deve contrastare il lavoro della componente Fmx
• Esattamente l'energia potenziale gravitazionale guadagnata dalla massa m Il lavoro è stato fatto dalla batteria!
Chi fa lavoro?
• Per finire un analogo meccanico
• Un piano inclinato senza attrito
• Il diagramma delle forze è lo stesso di quello della diapositiva precedente
• La forza normale non compie lavoro
• La reazione normale si scompone in due componenti
• La componente verticale che bilancia la forza peso
• La componente orizzontale che bilancia la forza esterna
• La forza esterna orizzontale compie un lavoro e ha come effetto di aumentare l'altezza della massa
• Aumenta l'energia potenziale gravitazionale della massa
• L'effetto della reazione vincolare è di trasformare il moto lungo l'asse x imposto dalla forza esterna in un moto anche lungo l'asse y
• Inoltre trasforma il lavoro fatto dalla forza esterna in energia gravitazionale
Le sorgenti del campo magnetico
• La legge che abbiamo scritto per la forza su una carica in movimento ci permette di dare una definizione operativa di campo magnetico
• In questo senso è molto diversa dalla legge di Coulomb
• La legge di Coulomb permette di calcolare la forza
• Allo stesso tempo definisce una nuova grandezza, la carica elettrica, sorgente della forza elettrica
• Di fatto la legge di Coulomb definisce il campo elettrico
• Nella legge della forza di Lorentz questo secondo aspetto è assente
• Si definisce come calcolare la forza prodotta da un campo magnetico ma non si dice nulla sulle sue sorgenti e su come calcolare il campo magnetico
• Qualitativamente abbiamo visto che i magneti permanenti generano un campo magnetico
• Le correnti deflettono gli aghi magnetici
• Applicano una forza ai magneti
• Devono anch'esse generare un campo magnetico
• L'origine dei campi magnetici dei magneti permanenti è molto complessa
• Serve una teoria quantistica della materia
• La studieremo più avanti
• Iniziamo con il campo magnetico generato da una corrente
La legge di Biot e Savart
• La legge di Biot-Savart (anche prima formula di Laplace) permette di calcolare il campo di induzione magnetica generato da un filo percorso da corrente
• È valida solo per correnti stazionarie
• In particolare non permette di calcolare correttamente il campo di induzione magnetica
B
di una carica in movimento• Consideriamo un filo percorso da una corrente i
• Consideriamo inoltre un elemento
dl
del filo• Il contributo al campo
B
nel puntor
relativamente al tratto di filo è dato da
• Il tratto di filo
dl
fa parte di un circuito chiuso• Questa espressione ha senso fisico solo dopo avere sommato (integrato) i contributi di tutto il circuito in esame
• Usando il formalismo vettoriale in forma esplicita
per simmetria
La legge di Biot e Savart
• Specifichiamo meglio le condizioni per la magnetostatica
• A differenza dell'elettrostatica le cariche sono in movimento
• Tuttavia il movimento deve avere precise caratteristiche
• Non deve causare variazioni delle densità di carica
• Ricordiamo l'equazione di continuità
• La condizione per la magnetostatica è che
• La magnetostatica si applica pertanto ai campi generati da densità di correnti che soddisfano
• Correnti continue (dette anche stazionarie) che non variano nel tempo
• In realtà molte delle equazioni della magnetostatica si applicano anche a correnti lentamente variabili nel tempo
• Definiremo in seguito con precisione il significato di "lentamente"
Il campo magnetico di un filo
• Calcoliamo il campo magnetico generato da un filo infinito
• Per semplicità scegliamo una geometria che semplifichi il problema
• Il filo lungo l'asse x
• Il punto in cui calcolare il campo sull'asse y
• Il contributo
dB
è perpendicolare al piano x−y• Abbiamo inoltre
Il campo magnetico di un filo
• Calcoliamo l'integrale su tutto il filo
• Esteso da θ = 0 fino a θ = π
• Osserviamo che il risultato non dipende dalla coordinata x
• Come ci si poteva aspettare data la simmetria del problema
• Il campo dipende solo dalla distanza dal filo a2 = y2 + z2
• Il problema è invariante per rotazioni intorno al filo
• Le linee di campo sono circonferenze centrate sul filo
• In coordinate cilindriche
Campo magnetico sull'asse di una spira
• Un altro problema semplice da risolvere è il calcolo del campo magnetico sull'asse di una spira di raggio a
• Il calcolo è semplice sull'asse
• Complicato altrove
• Utilizziamo un metodo completamente vettoriale
• I vettori del problema sono
• Calcoliamo il prodotto vettoriale
Campo magnetico sull'asse di una spira
• Inseriamo nella formula per
dB
• Integriamo su tutta la spira (da θ = 0 a θ = 2π)
Campo magnetico sull'asse di una spira
• Notiamo che il denominatore è costante
• Inoltre l'integrale dei primi due termini è nullo
• Come atteso il campo è diretto lungo l'asse z
Campo di una densità di corrente
• Anche la legge di Biot e Savart) può essere generalizzata ad una densità di corrente
J
• In questa formula
• Il vettore
dl
è perpendicolare a S: da dl1 = dV1• Il vettore
dl
e il vettoreJ
sono paralleli• Estendendo l'integrazione anche a da su tutto il volume V otteniamo
• Sottolineiamo che
• L'integrazione è fatta rispetto alla variabile
r
1La densità di corrente è calcolata nel punto
Campo di una densità di corrente
• La legge di Biot e Savart gioca per la magnetostatica lo stesso ruolo che la legge di Coulomb gioca per l'elettrostatica
• Tuttavia, nel caso dell'elettrostatica l'integrando rappresenta il contributo al campo elettrico di una carica elementare
• Nel caso della magnetostatica l'elemento di corrente elementare non ha senso fisico definito
• Si potrebbe pensare che una carica in moto rappresenti una densità di corrente elementare che genera una campo magnetico elementare
• Ad esempio un moto rettilineo uniforme
Questo è SBAGLIATO!
L'assenza delle cariche magnetiche
• Richiamiamo la forma del campo generato da un filo infinito
• Le linee di campo sono circonferenze intorno al filo
• Sono linee chiuse, senza sorgente!
• Analogamente per il campo della spira
• Anche in questo caso le linee di campo sono chiuse
• Al limite partono e finiscono all'infinito
• Abbiamo già notato la similitudine fra il campo di un magnete permanente e un dipolo elettrico
• Si potrebbe essere tentati di pensare che esistano le cariche magnetiche
• Si tratterebbe di una teoria perfettamente consistente
• Tuttavia le cariche magnetiche non esistono
• Vedremo che anche nella materia i campi sono generati da correnti
• A livello microscopico, da correnti atomiche
L'assenza delle cariche magnetiche
• Per il campo elettrico abbiamo visto che il legame fra la carica elettrica e il campo poteva essere descritto matematicamente dalla legge di Gauss
• L'evidenza sperimentale che non esistono le cariche
magnetiche si esprime dicendo che il campo B ha la proprietà
• Questa legge esprime matematicamente il fatto che
il campo magnetico non è generato da cariche magnetiche
• Esprime anche il fatto che le linee non hanno sorgente
• Infine dice anche che le linee di campo sono chiuse
• Un campo con divergenza nulla è detto solenoidale
• Ritorniamo al campo del filo infinito
• Lo abbiamo calcolato con la formula di Biot e Savart
Operatore ∇ applicato a prodotti
• Con l'operatore "Nabla" (∇) abbiamo definito tre operazioni applicandolo …
• Ad una funzione scalare per costruire un vettore: gradiente ∇φ
• Ad una funzione vettoriale per costruire uno scalare: divergenza ∇⋅F
• Ad una funzione vettoriale per costruire un vettore: rotore ∇×F
• Ci sono due modi per costruire una funzione scalare a partire da due funzioni (scalari o vettoriali)
• Prodotto di due funzioni scalari fg
• Prodotto di due funzioni vettoriali A⋅B
• Analogamente ci sono due modi per costruire una funzione vettoriale a partire da due funzioni (scalari o vettoriali)
• Prodotto di una funzione scalare e una vettoriale fA
• Prodotto di due funzioni vettoriali A×B
• Esamineremo le formule per calcolare …
• Il gradiente per i primi due casi
• La divergenza per il terzo e quarto caso
• Il rotore per il terzo e quarto caso
• In totale sei formule
• Abbiamo così esaurito tutte le possibilità di applicare l'operatore Nabla al prodotto di due funzioni (scalari o vettoriali)
Operatore ∇ applicato a prodotti
• Gradiente di una funzione scalare (risultato di un prodotto)
• Divergenza di una funzione vettoriale (risultato di un prodotto)
• Rotore di una funzione vettoriale (risultato di un prodotto)
• Una precisazione sull'espressione
Divergenza del campo magnetico
• Calcoliamo la divergenza di
B
• Sottolineiamo che calcoliamo le derivate rispetto a
r
• Con
∇
rintendiamo l'operatore∇
che agisce sulle coordinater
• Inoltre abbiamo scambiato l'ordine di derivazione integrazione
• Utilizziamo l'identità
∇⋅(C×D) = B⋅∇×C−C⋅∇×D
• Evidentemente
∇
r×J(r′) = 0
• J(r′)
non dipende dar
• Notiamo che l'argomento di
∇
r×
è sostanzialmente il campo elettrostatico di una carica puntiforme• Il suo rotore è pertanto nullo
• Pertanto
Circuitazione del campo magnetico
• La divergenza del campo magnetico esprime una proprietà importante del campo
• Come in elettrostatica, ci permetterà di scrivere equazioni differenziali
• Tuttavia non definisce il legame del campo con le sue sorgenti
• Ricordiamo che nel caso del campo elettrico la circuitazione esprimeva la proprietà del campo di essere conservativo
• Ritorniamo al campo del filo infinito
• Le linee di campo sono delle circonferenze intorno al filo
• Il modulo del campo dipende dalla distanza dal filo
• Per completezza, le componenti sono
Circuitazione del campo magnetico
• Iniziamo con la circuitazione di
B
lungo il cammino indicato in figura• L'integrale lungo Γa e lungo Γc è nullo
• Il cammino è radiale
• È perpendicolare al campo magnetico:
B⋅dl = 0
• Lungo Γb il modulo di B è costante e l'integrale è
• Analogamente l'integrale lungo Γd è
• Il segno meno deriva dal fatto che il campo magnetico e il cammino hanno verso opposto
• In definitiva
Circuitazione del campo magnetico
• Consideriamo ancora il campo magnetico di un filo infinito
• Calcoliamo adesso la circuitazione lungo il cammino Γ in figura
• Una circonferenza di raggio r1 centrata sul filo
• Il campo magnetico e il cammino sono sempre paralleli
• Otteniamo pertanto
• In questo caso la circuitazione non è nulla
• A differenza dal caso precedente il cammino "gira intorno" a una corrente
• Si dice che la corrente è concatenata con il cammino
Circuitazione del campo magnetico
• I due risultati trovati possono essere espressi con una unica legge
• La circuitazione del campo magnetico è uguale alla corrente concatenata con il cammino
• Se non c'è corrente concatenata la circuitazione è nulla
• Tuttavia abbiamo utilizzato cammini particolari
• Circonferenze, archi di circonferenza, raggi
• Si dimostra facilmente che i due risultati trovati valgono per cammini arbitrari
• Iniziamo con un cammino senza corrente concatenata
• Consideriamo ad esempio il cammino in figura
• È evidente che può essere approssimato con cammini infinitesimi fatti con raggi e circonferenze
• Ci si convince facilmente che la circuitazione lungo il cammino è nulla
• I cammini radiali non contribuiscono
• I contributi dei cammini lungo gli archi si elidono
Ogni arco
Δθ negativo o positivo
Circuitazione del campo magnetico
• Consideriamo adesso un cammino Γa concatenato con una corrente
• Consideriamo anche il cammino Γb
• La parte di "raccordo" può essere resa trascurabile
• La parte esterna Γ1 coincide, a
meno di un tratto infinitesimo, con Γa
• La parte interna Γ2, a meno di un tratto infinitesimo mancante, è una circonferenza come quelle utilizzato fino ad ora
• Rispetto alla corrente concatenata i cammini Γ1 e Γ2 sono percorsi in senso opposto
• Avremo
• Abbiamo visto che la circuitazione lungo Γ2 è proporzionale alla corrente concatenata
Circuitazione del campo magnetico
• Per finire consideriamo un cammino che "gira" intorno alla corrente più di una volta
• Utilizzando opportuni tratti radiali rispetto al filo, il cammino può essere suddiviso in più cammini
chiusi ognuno dei quali "gira" intorno al filo una sola volta
• Se complessivamente il cammino gira intorno al filo N volte avremo
• Per tutti i casi considerati abbiamo usato il campo magnetico di un filo infinito
• Possiamo considerare un fatto sperimentale il risultato che la legge trovata vale per qualunque campo magnetico generato da un sistema arbitrario di correnti stazionarie
• Anche più fili percorsi da correnti diverse
• Il risultato è sempre Legge di Ampère
Rotore del campo magnetico
• Finora abbiamo considerato le correnti trasportate da fili conduttori
• I risultati trovati possono essere estesi a sistemi descritti dalla densità di corrente
• Supponiamo di analizzare un sistema caratterizzato da una densità di corrente
J(x,y,z)
• Ricordiamo che la condizione di corrente stazionaria implica
• La legge di Ampère diventa
• Applichiamo il teorema di Stokes al primo membro Per l'equazione di continuità avremo
Rotore del campo magnetico
• Per concludere dimostriamo che il campo
B
espresso con la legge di Biot-Savart soddisfa l'equazione del rotore appena vista• Calcoliamo il rotore
• Ancora una volta
∇
r agisce sulla variabiler
e inoltre abbiamo scambiato derivate e integrale• Elaboriamo l'integrando utilizzando la formula ( vedi diapositiva )
• Poniamo temporaneamente
u = r – r'
• Il primo e il quarto termine sono nulli
• L'operatore
∇
è applicato a una funzione dir′
113639
Rotore del campo magnetico
• Pertanto l'integrando si riduce a
• Introduciamo nella formula dell'integrale
• Dimostreremo che il primo integrale è nullo
• Nel secondo integrale (vedi elettromagnetismo 1 diapositiva 207)
• Inseriamo nell'integrale
Rotore del campo magnetico
• Per completare la dimostrazione dimostriamo che il primo integrale è nullo
• Si tratta di tre integrali, uno per ciascuna componente
• Ad esempio la componente x
• ∇
r agisce su una funzione dir − r′
• Possiamo fare agire
∇
sur′
• Utilizziamo l'identità (vedi diapositiva )
• L'integrale della componente x diventa
• In magnetostatica
∇
r′⋅J(r′) = 0
• Il primo integrale può essere trasformato con il teorema della divergenza
• Facendo tendere la superficie all'infinito l'integrale è nullo
113639
Magnetostatica ed elettrostatica
• Riepiloghiamo le leggi fin qui trovate per l'elettrostatica e la magnetostatica
• Elettrostatica
• Magnetostatica
Unità di misura
• Le dimensioni e le unità di misura del campo di induzione magnetica
B
possono essere definite utilizzando la forza di Lorentz• Assumiamo
E = 0
• Nel sistema MKSA le dimensioni del campo
B
sono• L'unità di misura nel sistema MKSA è il Tesla, simbolo T
• Un campo magnetico di un Tesla esercita la forza di 1 N su una carica di 1 C che si muove con una velocità di 1 m/s
• Il campo magnetico terrestre è dell'ordine di 10−5 T
• È molto utilizzato un sottomultiplo improprio: il Gauss G
• Improprio perché in realtà è l'unità di misura nel sistema CGS
• Le dimensioni sono diverse
• Tuttavia, numericamente, 1T = 104 G
• Il campo magnetico terrestre è dell'ordine di 0.1 G
• Notiamo infine le dimensioni di