Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza
Oscillazioni particella-antiparticella
Lezione 17
Oscillazioni particella-antiparticella
• Abbiamo visto che nelle interazioni deboli non viene conservato il sapore dei quark
– Questo è associato a transizioni con scambio di carica – spesso associate a produzioni di coppie leptone-neutrino
• decadimenti beta, decadimenti semileptonici delle particelle strane – ma anche coppie quark-antiquark, di carica diversa.
• decadimenti adronici dei K e degli iperoni
• Queste caratteristiche permettono il prodursi di un fenomeno spettacolare:
– oscillazione tra una particella e la sua antiparticella.
– Introdurremo una Hamiltoniana efficace:
– include la descrizione degli autostati, la loro evoluzione temporale ed il decadimento.
Questo fenomeno ha permesso di osservare la violazione di CP
Violazione di CP
La violazione di CP è fondamentale per diversi motivi:
• Asimmetria materia-antimateria nell’universo
– abbiamo evidenza che l’universo contega molti più barioni e elettroni che anti-barioni e positroni
– ammontare osservato nei raggi cosmici compatibile con i processi di spallazione, conversione di coppie...
– perché possa generarsi questa asimmetria è necessario sottisfare le tre condizioni di Sakharov (1967):
• Deve esistere un processo che violi il numero barionico
• Devono essere violate C e CP
• Tali processi devono avvenire al di fuori dell’equilibrio termico
• La freccia del tempo
– crediamo che CPT sia una simmetria fondamentale della natura.
– violazione di CP e conservazione di CPT implicano violazione di T – Invarianza per inversione temporale rotta a livello microscopico.
I decadimenti dei quark
Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 17 A. Andreazza - a.a. 2016/17
4
• I quark possono essere classificati in famiglie, come i leptoni.
• Ogni famiglia costituita da un quark di carica 2/3 ed uno di carica -1/3.
• Le transizioni deboli sono mediate dalla matrice unitaria di Cabibbo-Kobayashi- Maskawa (CKM)
• Esempi:
• Il Q valore viene usato per produrre coppie ℓν o qq entro il range delle interazioni ν o qq entro il range delle interazioni deboli: ħ/mWc2~2.5×10-3 fm
49. Plots of cross sections and related quantities 5
σ and R in e+e−Collisions
10
-8
10
-7
10
-6
10
-5
10
-4
10
-3
10
-2
1 10 102
σ[mb]
ω
ρ φ
ρ′ J/ψ
ψ(2S) Υ
Z
10
-1
1 10 102 103
1 10 102
R ω
ρ φ
ρ′
J/ψ ψ(2S) Υ
Z
√s [GeV]
Figure 49.5: World data on the total cross section of e+e−→ hadrons and the ratio R(s) = σ(e+e−→ hadrons, s)/σ(e+e−→ µ+µ−, s).
Risonanze cc
σ
(
e+e− → adroni)
√s [GeV]
VCKM =
Vud Vus Vub Vcd Vcs Vcb Vtd Vts Vtb
⎛
⎝
⎜⎜
⎞
⎠
⎟⎟ ≈
cosθc sinθc ~ 10−3
− sinθc cosθc ~ 10−2
~ 10−3 ~ 10−2 1
⎛
⎝
⎜
⎜⎜
⎞
⎠
⎟
⎟⎟
Risonanze bb
Q=-1/3 Q=+2/3
Q=±1
a 350 GeV tt
s → Vus u + Vcs c + Vts t
c → Vcd* d + Vcs* s + Vcb* b
Probabilità proporzionali a|Vus|2~|Vcd|2~sin2θc
Non accessibili cinematicamente
Oscillazioni particella-antiparticella
• L’osservazione principale è che il “sapore” dei quark non è una quantità esattamente conservata:
– è conservato in interazioni forti ed elettromagnetiche – è violato nelle interazioni deboli.
• Alcuni stati mesonici neutri come
– differiscono dalla loro antiparticella solo per il numero quantico di sapore (stranezza, bellezza...), che però non è conservato nelle interazioni deboli.
– Questa non-conservazione apre la possibilità di avere oscillazioni tra particella ed antiparticella:
– Autostati di sapore non sono, in generale, autostati dell’Hamiltoniana
• Nota bene: non sono possibili invece oscillazioni del tipo:
– neutrone-antineutrone, visto che le due particella hanno diverso numero barionico, ed il numero barionico è conservato;
– neutrino-antineutrino, visto che le due particelle hanno diverso numero leptonico, che pure è una quantità conservata.
K0
(
ds)
↔ K0( )
ds Bd0(
db)
↔ Bd0( )
dbHamiltoniana efficace
• Nel caso di una particella in quiete:
– l’equazìone di Schrödinger:
– dove
– la sua evoluzione temporale sarà – e la densità di probabilità:
• Se la particella è instabile si può descrivere con una componente immaginaria dell’autovalore dell’energia:
– l’evoluzione temporale diventa:
– e la densità di probabilità decresce nel tempo:
• H non è hermitiana:
– non conserva la densità di probabilità: descrive in maniera efficace il comportamento di un singolo stato di un sistema più ampio
– γ è la larghezza di decadimento dello stato
E = m i d
dt ψ = m ψ H ψ = m ψ m = ψ H ψ
ψ t
( )
=ψ 0( )
e−imtψ t
( )
2 = ψ 0( )
2 = costanteH ψ = m − i γ 2
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ ψ
ψ t
( )
=ψ 0( )
e−imt−γ 2t
ψ t
( )
2 = ψ 0( )
2e−γtHamiltoniana efficace: il sistema del K
0• Consideriamo il caso dei due stati del K0 e della sua antiparticella:
• Facendo il prodotto scalare:
– con – con
• Possiamo scrivere in forma matriciale:
• se esistessero solo interazioni elettromagnetiche e forti:
– per la conservazione della stranezza:
– per la simmetria di coniugazione di carica:
ψ (t) = a(t) K
0+ b(t) K
0i d
dt ψ (t) = i d
dt a(t) K
0+ i d
dt b(t) K
0= H ψ (t) = a(t)H K
0+ b(t)H K
0K
0i d
dt a(t) = a(t) K
0H K
0+ b(t) K
0H K
0K
0i d
dt b(t) = a(t) K
0H K
0+ b(t) K
0H K
0i d dt
a(t) b(t)
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ = K
0H K
0K
0H K
0K
0H K
0K
0H K
0⎛
⎝ ⎜⎜ ⎞
⎠ ⎟⎟ a(t) b(t)
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ = H
effa(t) b(t)
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
K0 H K0 = K0 H K0 = 0 K0 H K0 = K0 H K0 = mK0
Puramente reale conservazione stranezza
Hamiltoniana efficace
• La forma più generale dell’hamiltoniana efficace si può ottenere scomponendola in una parte hermitiana ed una anti-hermitiana:
– dove M e Γ sono matrici hermitiane – e abbiamo indicato
• Si può dimostare che la conservazione di CPT impone:
• Mostreremo che se m
12e Γ
12sono reali, allora H
effconserva CP
• Se ci fossero solo interazioni forti ed elettromagnetiche:
H
eff= M − i Γ
2 = m
0m
12m
12*m
0⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ − i 1 2
Γ
0Γ
12Γ
12*Γ
0⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟
K0 H K0 = K0 H K0 = m0 − iΓ0 2
H
eff= m
K01 0
( 0 1 )
ψ t( )
=ψ 0( )
exp(−imK0t)K0 H K0 = K0 H K0
Oscillazioni: visione microscopica
• Le interazioni deboli:
– permettendo il decadimento producono una componente immaginaria negli autovalori
– modifiche della stranezza attraverso scambi multipli di W
K
0d s
u W
u d
s
K
0W
È un processo molto debole:• scambio di due W
• soppressione dovuta alla matrice CKM
Stato intermedio:
uu = sin
2θ
ccos
2θ
ccu = −sin
2θ
ccos
2θ
ccc = sin
2θ
ccos
2θ
cuc = −sin
2θ
ccos
2θ
cInterferenza distruttiva:
meccanismo di Glashow-Iliopolous-Maiani
L’espressione esatta è: m12 ≈ GF2mK
12π2 fK2BK sin2θccos2θc
(
mc2 − mu2)
Dipende dalla funzione d’onda del K, ~(200 MeV)2
Oscillazioni: visione macroscopica
• Il fatto che ci possa essere termini non diagonali m
12si può anche inferire dal fatto che ci sono decadimenti comuni a K
0e anti-K
0• Consideriamo i principali decadimenti dei K carichi
• e di quelli neutri
K
+µ
+ν
µµ
−ν
µK
−π
0e
+ν
e, π
0µ
+ν
µπ
0e
−ν
e, π
0µ
−ν
µπ
+π
0π
−π
0π
+π
0π
0, π
+π
+π
−π
−π
0π
0, π
−π
−π
+K
0K
0π
−e
+ν
e, π
−µ
+ν
µπ
+e
−ν
e, π
+µ
−ν
µπ
+π
−, π
0π
0π
0π
0π
0, π
+π
0π
−Oscillazione: visione macroscopica
• La presenza di stati comuni implica che gli autostati dell’hamiltoniana completa devono essere misture di e
• Questo è analogo a quanto accade in una teoria con una hamiltoniana non relativistica H, con autofunzioni ψn: se aggiungiamo una perturbazione V, vediamo che le autofunzioni diventano:
• In particolare per la matrice Γ, intuitivamente possiamo dire che ψnʹ =ψn + ψm V ψn
En − Em ψm
m≠n
∑
al primo ordine solo le autofunzionicollegate direttamente contribuiscono
al secondo ordine contribuiscono anche autofunzioni collegate tramite uno stato a ψk con prodotto ≠0 sia con ψn che con ψm
Γ0 = 2π
! K0 H f f H K0
MfK o 2
"$$$#$$$%ρf
∑
fsomma sui modi di decadimento comuni ad entrambi gli stati
⇒ Γ12 = 2π
! K0 H f f H K0 ρf
∑
fK
0K
0+ ψm V ψk ψk V ψn En − Em
( ) (
En − Ek)
ψmk≠n
∑
m≠n
∑
− ψn V ψE n ψm V ψnn − Em
( )
2 ψm −ψn
m≠n 2
∑
ψm V ψn2
En − Em
( )
2m≠n
∑
Diagonalizzazione di H
eff• Procederemo ora determinare autovalori ed autovettori di H
eff.
• Prima di procedere con i calcoli formali, anticipiamo i risultati principali:
– Se Heff conserva CP, gli autostati sono gli autostati di CP:
– Questi hanno una grossa differenza di vita media, dando luogo agli stati KS~K1 e KL~K2
– L’interferenza di questi stati permette di osservare oscillazioni
– Nel 1964 Fitch e Cronin osservarono il decadimenti K0L, CP dispari, in uno stato con CP pari:
• significa che K0L non è un autostato di CP
• Violazione della simmetria CP nelle interazioni deboli Heff =
m0 − i
2Γ0 m12 − i 2Γ12 m12* − i
2Γ12* m0 − i 2Γ0
⎛
⎝
⎜⎜
⎜
⎞
⎠
⎟⎟
⎟
KS = p K0 + q K0
KL = p K0 − q K0
K1 = 1
2
(
K0 − K0)
, K2 = 12(
K0 + K0)
K0 ⇔ K0
Diagonalizzazione di H
eff• Se prendiamo la forma generale di Heff:
• L’equazione degli autovalori è:
• Le soluzioni sono immediatamente:
• che possiamo scrivere anche
• dove:
Heff =
m0 − i
2 Γ0 m12 − i 2 Γ12 m12* − i
2 Γ12* m0 − i 2 Γ0
⎛
⎝
⎜⎜
⎜
⎞
⎠
⎟⎟
⎟
λ± = m0 − i
2 Γ0 ± m12 − i 2 Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12*
− i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m0 − i
2 Γ0 −λ
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
− m12 − i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12*
− i 2 Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
mS − i
2ΓS = m0 + 1
2Δm − i
2 Γ0 + 1 2ΔΓ
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟, mL − i
2 ΓL = m0 − 1
2Δm − i
2 Γ0 − 1 2ΔΓ
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
Δm = 2ℜ m12 − i 2 Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12* − i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟, ΔΓ = −4ℑ m12 − i 2 Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12* − i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
Diagonalizzazione di H
eff• Gli autovettori corrispondenti sono dati dalla relazione:
• ovvero:
• che ha come soluzione:
– con la condizione di normalizzazione
KS = p K0 + q K0 (Heff −λ+) KS = 0
m0 − i
2Γ0 −λ+ m12 − i 2Γ12 m12* − i
2Γ12* m0 − i
2Γ0 −λ+
⎛
⎝
⎜
⎜
⎜
⎞
⎠
⎟
⎟
⎟ p q
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
=
− m12 − i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12* − i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12 − i 2Γ12 m12* − i
2Γ12* − m12 − i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12* − i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
⎛
⎝
⎜⎜
⎜⎜
⎞
⎠
⎟⎟
⎟⎟ p q
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ = 0
− m12− i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12
* − i 2Γ12
⎛ *
⎝⎜ ⎞
⎠⎟p + m12− i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟q = 0 m12*
− i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ p − m12 − i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12*
− i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟q = 0
q / p = m12 − i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12
* − i 2Γ12
⎛ *
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ / m12 − i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ q / p = m12*
− i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ / m12− i 2Γ12
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ m12*
− i 2Γ12*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
p 2 + q 2 = 1
q p =
m12* − i 2Γ12* m12 − i
2Γ12
Diagonalizzazione di H
eff• È poi immediato dimostrare che se l’autovettore KS è dato da:
• allora l’autovettore KL è dato da:
• incidentalmente notiamo che i due autostati non sono ortogonali:
– In generale
– esiste però un caso notevole in cui ciò avviene: se m12 e Γ12 sono reali – in tal caso possiamo prendere p=1/√2, q=-1/√2 ed abbiamo:
KS = p K0 + q K0 (Heff − λ+) KS = 0
q p
2
=
m12* − i 2Γ12* m12 − i
2Γ12
≠ 1
KL = p K0 − q K0 (Heff − λ−) KL = 0
KS | KL = p
(
* K0 + q* K0) (
p K0 − q K0)
= p 2 − q 2 = p 2 1 − q p⎛ 2
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
KS = 1
2
(
K0 − K0)
= K1 KL = 12(
K0 + K0)
= K2Autostati di CP
• Per i mesoni pseudoscalari:
• e gli autostati sono autostati di CP CP K0
CP K1
= − K0
= −C K0 CP K0 = −C K0 = − K0
= CP 1
2
(
K0 − K0)
= 12(
CP K0 − CP K0)
= 12(
− K0 + K0)
= K1CP K2 = CP 1
2
(
K0 + K0)
= 12(
CP K0 + CP K0)
= 12(
− K0 − K0)
= − K2Autostati di CP
• Questo formalismo venne proposto dopo l’osservazione del decadimento
• Il fatto che gli stati π+π- fossero
accessibilità ad entrambe le particelle forniva lo stato intermedio necessario per le oscillazioni.
• Il decadimento osservato avveniva in uno stato di CP=+1:
• nel caso di pioni carichi, l’operazione di coniugazione di carica equivale allo scambio delle due particelle, quindi:
– P|π+π->=(Pπ)2 (-1)L|π+π->
– C|π+π->=P|π+π->
– CP|π+π->=(-1)2L|π+π->=|π+π->
• nel caso di pioni neutri, la simmetria della funzione d’onda per particelle identiche implica che L deve essere pari quindi
– C|π0π0>=P|π0π0>=CP|π0π0>=|π0π0>
• I decadimenti osservati dovevano quindi essere quelli del K1.
• Accanto al K1, doveva quindi esistere il K2, al quale non era accessibile il decadimento in due pioni, ma solo quello in tre.
• Questo stato finale ha CP=-1, infatti, dato il poco spazio delle fasi
disponibile, (~80 MeV su 500 MeV di mK), i tre pioni devono trovarsi in uno stato con momento angolare orbitale uguale a 0.
In tal caso:
– CP|πππ>=P|πππ>=(-1)3|πππ>
in entrambi i canali |π0π0π0>
e |π+π0π->.
• I due stati hanno una differenza di vita media notevole a causa dello notevole soppressione di spazio delle fasi per il decadimento del K2.
−
→π+π
0, K0
K
K
0Se K
0LK
0Se K
0LEvoluzione temporale
• In collisioni tra adroni vengono prodotte particelle con stranezza ben definita.
– ad esempio
• Lo stato iniziale è quindi
• L’evoluzione temporale dà
• da cui si vede chiaramente il comparire di una componente di antiparticelle, da una stato iniziale puro di particelle.
π− + p → Λ + K0
K0 = 1
2
(
K1 + K2)
K0
( )
t= e−im0t 2 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t 1
2
(
K0 − K0)
+ eiΔm2 t−Γ2Lt 12(
K0 + K0)
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
= e−im0t
2 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
+ ei
Δm 2 t−ΓL
2 t
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ K0 − e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
− ei
Δm 2 t−ΓL
2t
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ K0
⎡
⎣⎢
⎤
⎦⎥
= 1
2 e−imSt−
ΓS
2t
K1 + e−imLt−
ΓL
2 t
K2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ = e−im0t 2 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
K1 + ei
Δm 2 t−ΓL
2 t
K2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
Evoluzione temporale
• La struttura dell’evoluzione temporale si può verificare sfruttando decadimenti deboli accessibili ad una particella, ma non alla sua antiparticella.
• Il primo esempio studiato sperimentalmente è il canale Ke3. Come è facile rendersi conto scrivendo i decadimenti usando i quark componenti:
• È quindi possibile misurare la frazione di K0 che hanno oscillato ad un tempo t tramite l’asimmetria:
e K e e
e
K0 →π− + + +ν 0 →π+ + − +ν
NK0→π−e+ν − N
K0→π+e−ν
NK0→π−e+ν + N
K0→π+e−ν
= K0 K0( )t 2 − K0 K0( )t 2
K0 K0( )t 2 + K0 K0( )t 2
K0 K0(t) 2 = 1 4 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
+ ei
Δm 2 t−ΓL
2t 2
= 1 4 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
+ ei
Δm 2 t−ΓL
2t
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ ei
Δm 2 t−ΓS
2t
+ e−i
Δm 2 t−ΓL
2t
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
= 1
4 e−ΓSt + e−iΔmt−
ΓL+ΓS
2 t
+ eiΔmt−
ΓL+ΓS
2 t
+ e−ΓL
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ = 1
4 e−ΓSt+ e−
ΓL+ΓS
2 t
e−iΔmt + eiΔmt
( )
+ e−ΓL⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
K0 K0(t) 2 = 1
4 e−ΓSt + 2e−
ΓL+ΓS
2 t
cosΔmt + e−ΓL
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
Evoluzione temporale
• La struttura dell’evoluzione temporale si può verificare sfruttando decadimenti deboli accessibili ad una particella, ma non alla sua antiparticella.
• Il primo esempio studiato sperimentalmente è il canale Ke3. Come è facile rendersi conto scrivendo i decadimenti usando i quark componenti:
• È quindi possibile misurare la frazione di K0 che hanno oscillato ad un tempo t tramite l’asimmetria:
e K e e
e
K0 →π− + + +ν 0 →π+ + − +ν
NK0
→π−e+ν − N
K0→π+e−ν
NK0→π−e+ν + N
K0→π+e−ν
=
K0 K0
( )
t 2 − K0 K0( )
t2
K0 K0
( )
t 2 + K0 K0( )
t2 = 2e−
Γs+ΓL 2 t
cosΔmt e−Γst + e−ΓLt
K0 K0(t) 2 = 1 4 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
− ei
Δm 2 t−ΓL
2t 2
= 1 4 e−i
Δm 2 t−ΓS
2t
− ei
Δm 2 t−ΓL
2t
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ ei
Δm 2 t−ΓS
2t
− e−i
Δm 2 t−ΓL
2t
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
= 1
4 e−ΓSt − e−iΔmt−
ΓL+ΓS
2 t
− eiΔmt−
ΓL+ΓS
2 t
+ e−ΓLt
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟=
1
4 e−ΓSt − e−
ΓL+ΓS
2 t
e−iΔmt + eiΔmt
( )
+ e−ΓLt⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
K0 K0(t) 2 = 1
4 e−ΓSt − 2e−
ΓL+ΓS
2 t
cosΔmt + e−ΓLt
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
Evoluzione temporale
(
3.483 0.006)
10 12MeV0
0 −
×
±
=
−
=
ΔmK mKL mKS
• La struttura di interferenza è stata effettivamente osservata.
• Da un fit alla funzione si ottiene:
• si noti che Δm/m ≈10−14
Esperimento di Fitch e Cronin: il fascio
• Nel 1964 Fitch e Cronin realizzarono un esperimento con lo
scopo di migliorare i limiti sull’ipotetico decadimento K0L→π+π-: – Realizzazione di un fascio di K0L
– Rivelatore in grado di osservare il decadimento in due corpi.
• Si osserva che:
• Il K0L, autostato dell’Hamiltoniana è diverso da K2 autostato di CP:
• in tal caso, avremmo che la larghezza di decadimento:
Fitch e Cronin Nobel 1980
BR K
(
L → π+π−)
≠ 0R = BR K
(
L → π+π−)
BR K
(
L → π+π−π0)
+ BR K(
L → πℓνℓ)
ℓ=e+µ= 2.4 ± 0.4
( )
×10−3KL = 1
1+ε 2
(
K2 +ε K1)
= ε 2Γ K
(
S →π+π−)
= ε 2 BR KS → π+π−
( )
τS
Γ K
(
L → π+π−)
= τRL
BR K
(
L → π+π−π0)
+ BR K( L → πℓνℓ)ℓ=e+µ( )
ε = RτS
τL
BR K
(
L → π+π−π0)
+ BR K(
L → πℓνℓ)
ℓ=e+µBR K
(
S →π+π−)
~ 2.2 ×10−3
Violazione di CP dovuta al mixing
Il KL ha una stranezza totale diversa da 0
• La violazione di CP sia dovuta al fatto che KL≠K2.
– autostati delle interazioni non sono autostati di CP
– violazione di CP “nel mixing”
• Un’altra misura che permette di mettere in evidenza che in effetti il KL contenga una parte di K1 è quella di
• Il valore misurato δ=(3.27±0.12)×10-3
è compatibile con il valore di
|ε|=(2.284±0.014)×10-3.
• Solo molti anni dopo è stato osservato che esiste una componente di violazione
diretta
– si veda il libro di testo
δ = Ne+ − Ne−
Ne+ + Ne− = K0 KL 2 − K0 KL 2
δ = Γ K
(
L →π−µ+ν)
− Γ K(
L →π+µ−ν)
Γ K
(
L →π−µ+ν)
+ Γ K(
L →π+µ−ν)
π+π− K2 ≠ 0
= 1
2 1 +
(
ε 2)
1 +ε2 − 1 −ε 2
( )
= 1
2 1 +
(
ε 2)
(1 + ℜε)2 + ℑ( ε)2 − 1 − ℜ( ε)2 − ℑ( ε)2
( )
≈ 2ℜε