• Non ci sono risultati.

LAVORO ANNUARIO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "LAVORO ANNUARIO"

Copied!
312
0
0

Testo completo

(1)
(2)
(3)

All'Onorevole

Dott. GIULIO ANDREOTTI

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

ROMA

Ho l'onore di presentarLe il volume XVIII -

edizione 1977 -

del-l'Annuario di statistiche del lavoro, nel quale sono riportati i più recenti

dati sui principali aspetti delle forze di lavoro in Italia e su alcuni altri

fenomeni, quali le retribuzioni, i prezzi al consumo, le assicurazioni

sociali e i consumi delle famiglie.

In linea di massima, l'impostazione del volume non ha subìto

mo-difiche rispetto alle edizioni precedenti. Sono state peraltro aggiunte

nuove tavole contenenti i risl1ltati di una indagine sulle retribuzioni di

fatto nei settori del commercio, del credito e delle assicurazioni.

Numerose rappresentazioni grafiche illustrano i principali

feno-meni considerati.

Roma, dicembre 1977

IL PRESIDENTE

DELL'ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA

(4)
(5)

INDICE GENERALE

AVVERTENza

PARTE

I -

DATI

RETROSPETTIVI

PARTE

II -

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO NEL

1976 (Dati medi)

PARTE III -

STIME

DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE

PARTE IV -

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI .

PARTE V -

CONFLITTI DI LAVORO NEL

1976 .

PARTE VI -

INDAGINE MENSILE SULL'OCCUPAZIONE, GLI ORARI DI LAVORO E LE RETRIBUZIONI NELLA GRANDE

INDUSTRIA.

PARTE VII -

RETRIBUZIONI E PREZZI AL CONSUMO

Retribuzioni lorde minime contrattuali e costo deI lavoro

Operai, ore lavorate e retribuzioni per classe di industria .

Prezzi al consumo

PARTE VIU -

PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI

Previdenza sociale •

Assicurazioni sociali

APPENDICE

Pagina

XIII

3

75

105

111

127

141

147

175

178

183

184

Indagini sui consumi delle famiglie italiane - Anni

1975-1976 .

191

Indagine sulle retribuzioni di fatto nei settori deI commercio, del credito e delle

assicu-razioni - Ottobre

1974

209

ALLEGATI -

Modelli

di

rilevazione

223

,I

(6)

INDICE DELLE TAVOLE

PARTE PRIMA

DATI RETROSPETTIVI

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO (Dati medi)

Popolazione per condizione e sesso

PRESENTI IN ITALIA

Popolazione per condizione e sesso .

Forze di lavoro per classe di età e sesso

Forze di lavoro per sesso, condiziÌone e regione

Occupati alle dipendenze per sesso, settore di attività economica e regione

Occupati per sesso, ramo di attività economica e posizione nella professione

Sottoccupati per sesso e settore di attività economica

Disoccupati, in totale e alle dipendenze, per sesso e settore di attività economica

Occupati temporaneamente emigrati all'estero per sesso e settore di attività economica

Tassi specifici di attività per sesso ed età .

Tassi specifici di attività per sesso e classe di età .

Tassi specifici di attività per sesso, classe di età, condizione e settore di attività

economica

.

.

.

.

Tassi di attività per sesso, regione e settore di attività economica.

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO (Dati trimestrali)

Forze di lavoro per sesso e condizione.

. .

Occupati per sesso e ramo di attività economica .

Occupati alle dipendenze per sesso e ramo di attività economica

Forze di lavoro in cerca di occupazione per sesso, condizione e settore di attività eco'

nomica

TEMPORANEAMENTE EMIGRATI ALL'ESTERO

Popolazione per sesso, condizione e settore di attività economica

FLUSSI ANNUI DELLE FORZE DI LAVORO

Modificazioni strutturali, tra due rilevazioni, delle forze di lavoro occupate per

posi-zione nella professione

Modificazioni strutturali, tra due rilevazioni, delle forze di lavoro per sesso.

Modificazioni strutturali, tra due rilevazioni, delle forze di lavoro occupate per settore

di attività economica e sesso .

CONFRONTI INTERNAZIONALI

Principali indicatori delle forze di lavoro in alcuni Paesi

DIPENDENTI DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche per sotto-settore di appartenenza .

Dipendenti dello Stato e delle Aziende Autonome per categoria e per amministrazione

di appartenenza al l° gennaio 1976 .

.

Dipendenti dello Stato e delle Aziende autonome per amministrazione di appartenenza

e per alcune categorie

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Lavoratori assicurati presso Enti di Previdenza e Assistenza sociale .

Lavoratori iscritti negli elenchi nominativi dell'agricoltura e giornate lavorative

attri-buite per qualifica professionale

Coltivatori diretti e familiari per tipo di assicurazione .

Occupazione operaia e durata mensile del lavoro nell'industria per ramo di attività

economica

.

. .

Occupazione operaia nelle opere pubbliche I>er categoria di opere .

Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane per sesso

Iscritti nelle liste degli Uffici di collocamento per sesso e classe .

(7)

INDICE

CONFLITTI DI LAVORO

Conflitti oruginati dal rapporto di lavoro: numero dei conflitti, lavoratori partecipanti

ed ore di lavoro perdute per settore di attività economica.

Conflitti originati dal rapporto di lavoro: ore di lavoro perdute per ramo di attività

economica e regione.

. .

.

Conflitti originati dal rapporto di lavoro: numero dei confltitti, lavoratori partecipanti

e ore di lavoro perdute distintamente per tipo di conflitto

RETRIBUZIONI

Numeri indici delle retribuzioni minime contrattuali per dipendente

Numeri indici delle

retribuz~oni

orarie minime contrattuali .

Composiz,ione della retribuzione e del costo del lavoro per alcune categorie di lavoratori

Retribuzioni di fatto degli operai limitatamente ad alcuni settori dell'industria .

PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI

Invalidità, vecchiaia e superstiti, per tipo di gestione .

Malattie e maternità, tubercolosi, infortuni e malattie professionali

Disoccupazione e assegni familiari .

PARTE SECONDA

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO

FORZE

DI

LAVORO NEL 1976 (Dati medi)

Tavola introduttiva

Popolazione per sesso e condizione; per sesso e regione di residenza anagrafica .

Presenti in Italia

Popolazione per condizione, classe di età e sesso

Popolazione per condizione, regione e sesso

Forze di lavoro per sesso, classe di età e regione.

.

.

.

Forze di lavoro per sesso, condizione e posizione nella professione

Forze di· lavoro in condizione professionale :per. ramo· di attività· econ()mica, posizione

nella professione e .sesso .

Forze di lavoro in condizione professionale per settore di· attività economica, classe

di età e sesso

Occupati per settore di attività economica, classe di età e sesso .

Occupati pèr settore di attività economica, titòlo

di

studio e sesso; per posizione nella

professione, titolo di studio e sess.o

Occupati per ramo di attività econòmica, posizione nella professione e sesso

Occupati per sesso, classe di età e regione

~

.

.

. .. '

.'

Occupati per sesso, classe di età, regione e settore di attività economica.

Occupati per settore di attività economica, regione e sesso; per posizione nella

pro-fessione, regione e sesso .

.

.

.

.

Occupati per posizione nella professione, settore di attività economica, regione e sesso

Occupati per sesso, settore di attivitàecoIlomica; titolo di studio e ripartizione

terri-toriale

.

Occupati secondo l'attività lavorativa nella settimana

di

riferimento, per ramo di

attività economica e sesso

Occupati secondo l'attività lavorativa nella settimana di riferimento, per regione e sesso

Occupati con attività lavorativa nella settimana di ·riferimento per sesso, settore di

attività economica, posizione nella professione e ore di lavoro effettuate .

Ore di lavoro effettuate nella settimana di riferimento secondo

il

sesso,.

il

settore

di'

at-tività economica e la posizione nella professione degli occupati per classi di ore .

Ore di lavoro effettuate in media per occupato presente al lavoro nella settimana

di riferimento per posizione nella .professione, ramo di attività economica· e sesso

Lavoratori e giornate lavorative effettuate in media per trimestre nell'anno 1976

nell'agri-coltura e nelle costruzioni per sesso, classe di giornate e posizione nella professione

Occupati con attività lavorativa, a tempo pieno e a tempo ridotto, nella settimana di

riferimento per sesso, settore di attività economica e regione .

Occupati che nella settimana di riferimento hanno lavorato fino a 32 ore per ragioni

economiche (sottoccupati): per sesso, settore

di

attività economica e regione

ò

Occupati che nella settimana di riferimento hanno lavorato fino a320re per ragioni

non economiche: per sesso, settore di attività economica e causa; per sesso; settore

di attività economica. e regione

(8)

VIII

INDICE

Occupati che nella settimana di riferimento non hanno svolto attività lavorativa: per

sesso, settore. di attività economica e causa della inattività; per sesso, settore di atti.

vità economica e regione.

.

.

.

.

.

Occupati non classificabili secondo le ore di lavoro per sesso, settore di attività

econo-mica e regione '.

.

.

.

.

• .

Occupati fuori dal comune di residenza anagrafica, per sesso e per ripartizione

geo-grafica di residenza e di effettiva dimora..

. •

Disoccupati per sesso, settore di attività' economica e regione; per sesso, settore di

attività economica e durata della ricerca.

.

.

.

.

Persone in cerca di occupazione per titolo di studio, sesso e durata della ricerca.

Persone non appartenenti alle forze di lavoro per condizione non professionale, classe

di età e sesso

.

.

. .

. . .

Persone non appartenenti alle forze dì lavoro per sesso e condizione non professionale

Persone non appartenenti alle forze di lavoro per classe di età, regione e sesso .

Temporaneamente emigrati all'estero

Popolazione per condizione, sesso e classe di età; per condizione, sesso e regione di

residenza anagrafica • •

• • •

Occupati per posizione nella professione, settore di attività economica e sesso; per

classe di età, settore di attività economica e sesso..

.

.

Occupati in complesso, per settore di attività economica, sesso e ripartizione

geogra-fica di residenza anagrageogra-fica; alle dipendenze per sesso e ripartizione geogrageogra-fica

di residenza anagrafica

.

.

.

. .

• .

. .

Occupati per stato estero di emigrazione e ripartizione geografica di residenza

anagra-fica; per stato estero di emigrazione e settore di attività economica .

Occupati per durata dell'espatrio e ripartizione geografica di residenza anagrafica; per

durata dell'espatrio e stato estero di emigrazione; per sesso e ripartizione

geogra-fica; per sesso e stato estero di emigrazione

' .

PARTE TERZA

STIME DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITA' NAZIONALE

Occupati presenti in Italia - Media annua in migliaia

PARTE QUARTA

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Apprendisti occupati per sesso e per ramo e classe di attività economica; per sesso

e regione

Iscritti nelle liste degli Uffici dicoIlocamento per classe e sesso distintamente per ramo

di attività economica, per provincia e regione.

.

.

.

Lavoratori iscritti negli elenchi nominativi dell'agricoltura e giornate lavorative

attri-buite per qualifica professionale, categoria d'iscrizione e regione •

Coltivatori diretti e familiari per regione e tipo di assicurazione

.

Occupati alle dipendenze, 'assÌJcumti all'INAM, e gi:ornate retribuite degli operai per

professione, sesso, ramo di attività economica e categoria professionale deIl'INAM

Occupati alle dipendenZie, assicurati all'INAM, e giornate retribuite degli operai per

provincia

.

Occupazione operaia ed ore di lavoro per classe di industria e regione.

Occupazione operaia nelle opere pubbliche per categoria di opere;

A)

Per Regione;

B)

Per Ente finanziatore

PARTE QUINTA

CONFLITTI DI LAVORO NEL 1976

Conflitti di lavoro, .lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per

tipo di conflitto, per ramo di attività economica, causa e regione

Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute per causa e regione

Ore dì lavoro perdute per ramo di attività economica e mese .

Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per

tipo di conflitto e classe di lavoratori partecipanti .

Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per

tipo di conflitto e per classe di ore

di

lavoro perdute .

Conflitti di lavoro e lavoratori partecipanti per regione e ramo di attività economica.

Ore di lavoro perdute per provincia e ramo di attività economica •

Ore di lavoro perdute . per provincia e mese .

Conflitti originati daL rapporto di lavoro: ore di lavoro perdute, distintamente per tipo

di conflitto, per ramo di attività economica e mese .

(9)

INDICE

PARTE SESTA

INDAGINE MENSILE SULL'OCCUPAZIONE, GLI ORARI DI LAVORO

E LE RETRIBUZIONI NELLA GRANDE INDUSTRIA

Indici dell'occupazione, delle ore lavorate e dei guadagni mensili .

Tassi di rotazione dei dipendenti .

Regimi settimanali di lavoro e incidenza del lavoro straordinario sulle ore lavorate

PARTE· SETTIMA

RETRIBUZIONI E PREZZI AL CONSUMO

RETRIBUZIONI LORDE MINIME CONTRATTUALI E COSTO DEL LAVORO

Numeri indici delle retribuzioni minime contrattuali per dipendente

Numeri indici delle retribuzioni orarie minime contrattuali .

Composizione delle retribuzioni . lorde minime contrattuali degli operai agric:oli a

tempo indeterminato per provincia, categoria e qualifica

Retribuzioni lorde minime contrattuali degli operai agricoli

a

tempo determinato

per provincia

Retribuzioni mensiIi lorde minime contrattuali degli operai e degli impiegati delle

industrie e dei trasporti .

Retribuzioni lorde minime contrattuali dei lavoratori del commerc:io per provincia,

categoria e qualifica .

Composizione delle retribuzioni mensili iniziali del personale civile dello Stato per

car-riera e qualifica .

Composizione della retribuzione e del costo del lavoro nei principali settori di attività

economica per alcune categorie di lavoratori

Durata settimanale del lavoro e giorni di ferie per settore di attività industriale e per

anno .

OPERAI, ORE LAVORATE E RETRIBUZIONI PER CLASSE DI INDUSTRIA

Retribuzioni medie mensili e orarie distintamente per classe di industria e regione

Operai, ore lavorate e retribuzioni nell'industria, distintamente per classe di attività

economica e regione

PREZZI Ai. CONSUMO

Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati .

PARTE OTTAVA

PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI

PREVIDENZA SOCIALE

Invalidità, vecchiaia e superstiti

ASSICURAZIONI SOCIALI

Infortuni e malattie professionali nell'agricoltura e nell'industria

Assicurazione contro le malattie e per maternità.

Assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali

Assicurazione contro la tubercolosi

Assicurazione contro la disoccupazione involontaria

Cassa unica per gli assegni familiari ai lavoratori

APPENDICE

per anno e regione

INDAGINI SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Anno 1975

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo l'ampiezza e la ripartizione

terri-toriale

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo l'ampiezza e la condizione

socio-ecortomicadel capo famiglia.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo la condizione socio-economica del

capo famiglia e la ripartizione territoriale .

.

.

. .

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo la regione di residenza - Media

men-sile per famiglia .

(10)

x

INDICE

Tavola Pagina

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo la regione di residenza - Media

men-sile per componente.

.

.

.

.

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo l'ampiezza, la condizione

socio·econo-mica del capo famiglia e la ripartizione territoriale .

Distribuzione percentuale della spesa mensile per capitoli e per classi di spesa .

Distribuzione percentuale delle famiglie all'interno di ogni classe di spesa mensile

com-plessiva .

Distribuzione percentuale delle famiglie e della spesa mensile per· classi di spesa .

Distribuzione percentuale delle famiglie e della spesa mensile per classi di spesa e

ripar-tizione territoriale

INDAGINI SUI CONSUMI DELLE FAMIGLIE ITALIANE - Anno 1976

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo l'ampiezza

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo la ripartizione territoriale

Valore dei consumi delle famiglie distinte secondo la condizione socio-economica del

capo famiglia

INDAGINE SULLE RETRIBUZIONI DI FATTO NEI SETTORI DEL COMMERCIO,

DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI - Ottobre 1974

Dipendenti per class,i di attività economica, sesso e qualifica .

Dipendenti per classi di attività economka, ampiezza delle imprese e sesso

Dipendenti per classi di attività economica, qualifiche e classi di retribuzione lorda

media annua

Dipendenti per classi di attività economica, qualifiche e anzianità nell'impresa

Retribuzioni lorde medie annue per classi di attività economica, sesso e qualifica

.

Retribuzioni lorde medie annue per classi di attività economica, ampiezza delle imprese

e sesso dei dipendenti

.

. .

.

Retribuzioni lorde medie annue per classi di attività economica, qualifiche e anzianità

dei dipendenti nell'impresa

Retribuz,ioni lorde medie annue per classi di attività economica, classi di età e sesso

dei dipendenti

INDICE DEI GRAFICI

Forze di lavoro presenti in Italia (Dati trimestrali) .

Popolazione attiva in alcuni Paesi .

Forze di lavoro presenti

in

Italia per ripartizioni geografiche (Medie annue)

Forze dì lavoro in. condizione professionale (Medie annue)

Occ1,lpati presenti in Italia (Dati trimestrali)

.

Occupati in alcuni Paesi· .

Forze di lavoro in cerca di occupazione (Dati trimestrali)

Tassi di disoccupazione in alcuni Paesi (Medie annue)

Occupati presenti in Italia.

Disoccupati e persone in cerca di l'occupazione (Media 1976)

Sottoccupati (Media 1976) .

Disoccupati (Media 1976) .

Conflitti di lavoro originati dal rapporto di lavoro

124

125

126

127

128

129

130

131

132

133

134

135

136

137

138

139

140

Ore di lavoro perdute per conflitti originati dal rapporto di lavoro e per conflitti estranei al rapo

porto di lavoro - Anno 1976 .

.

Numeri indici delle retribuzioni orarie minime contrattuali per settore

di

attività economica

Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie. di operai e impiegati .

Valore dei consumi delle famiglie per ripartizione territoriale e per regione .

Valore dei consumi delle famiglie per ampiezza della famiglia e condizione socio-economica del

capo famiglia .

.

.

.

.

Composizione percentuale della spesa mensile delle famiglie

(11)

AVVERTENZE

1.

FORZE DI LAVORO, -

La rilevazione delle forze di lavoro è effettuata

dal-l'Istituto Centrale di Statistica con periodicità trimestrale(di norma nei mesi di

gennaio, aprile, luglio e ottobre) e viene realizzata con la tecnica del campione.

In base a tale tecnica vengono in primo luogo individuati i comuni nei quali

ef~

fettuare la rilevazione (primo stadio di campionamento): I comuni capoluoghi di

provincia e quelli aventi una popolazione non inferiore a 20.000 abitanti

vengo-no inclusi tutti nel campione; i rimanenti comuni, invece, vengovengo-no stratificati

sulla base della zona altimetrica di appartenenza (montagna, collina, pianura) e

della attività economica prevalente (agricoltura, industria,

altreattività)~Da ciascu~

no strato viene quindi, estratto un comune (con probabilità di sorteggio

proporziona-lealsuo peso demografico) a rappresentare lo strato nel campione. Nei

comU11i-cam-pione viene successivamente effettuata la scelta delle famiglie da rilevare

(secon-do stadio di campionamento) mediante estrazione sistematica, dall'anagrafe

co-munale,di imaprefissata percentuale di famiglie. La raccolta dei dati presso

le famiglie estratte ha luogo nella settimana successiva a quella di riferimento ed

è

effettuata da rilevatori comunali mediante la compilazione di un apposito

model-lo,

Mùd.

ISTATjPj50.

Alle rilevazioni effettuate nel

1976

hanno preso parte 83.000 famiglie

e

1.400

Comuni circa.

Ad ogni indagine trimestrale

il

campione delle famiglie viene rinnovato per

metà;

il

campione dei comuni con popolazione inferiore a .20,000 abitanti viene

anch'esso parzialmente rinnovato ogni anno in occasione della indagine estiva.

Il piano ,di rotazione assicura che in ciascun comune

il

campione di ogni

inda-ginecOluprenda per metà le stesse famiglieinterviState nell'indagine precedente e

per metà famiglie intervistate nella corrispondente rilevazionedell'anno precedente.

I risultati ottenuti dal caIIlpione vengono, ad ognirilevazione, riportati, strato

per strato, al totale della popolazione residente al netto dei membri permanenti

delle convivenze. Il riporto

è

fatto distintamente per i due sessi; la popolazione re,

si dente alla data di rilevazione viene preventivamente calcolata estrapolando i più

recenti dati in possesso dell'Istituto.

I valori medi riportati per

i

"ari anni considerati sono la media aritmetica

dellerisultanze delle quattro indagini effettuatel1eglianni stessi.

I dati regionali si riferiscono,salvo diversa indicazione,alle persone condi·

mora di fatto nella regione.

Presenti in Italia -

Ai fini delle forze di lavoro veng<;mo indicate

C0l1

tale voce

le persone iscritte neifogli di famiglia delle anagrafi comunali della popolazione

re-sidente al netto delle persone temporaneamente emigrate all'estero (questi ultimi

definiti al successivo punto). Pertanto i dati relativi ai «presenti in Italia», sono

compI'ensivi anche delle persone che,alla data di riferimento"risultavano

all'este~

ro non in qualità di emigranti,ma per affari,tllrismo, missione, ecc., e comunque

per periodi di breve durata. Sono altresÌ compresi nella popolazione presente in

Italia gli equipaggi imbarcati; risultano esclusi, in quanto non iscritti nei fogli

anagrafici di famiglia, i membri permanenti delle convivenze.

Temporaneamente emigrati all' estero -

Comprendono le persone aventi 'la

re-sidenzain Italia le quali alla data di riferimento si trovavano all'estero:

al

per

,::.t

(12)

XII

AVVERTENZE

esercitarvi una professione, arte o mestiere (emigranti-lavoratori);

b)

per aver

se-guito l'emigrante-lavoratore ovvero a sese-guito di chiamata per motivi non di lavoro

da parte di familiari già emigrati o residenti all'estero (emigranti-familiari).

Persòne con dimora di fatto nella regione -

Vengono indicate con tale voce:

a)

le persone. residenti nella regione e ivi presenti o assenti temporaneamente;

b)

le

persone con residenza anagrafica in altre regioni le quali, alla data di riferimento,

risultavano di fatto abitualmente dimoranti nella regione da oltre sei mesi.

Forze di lavoro -

Comprendono gli occupati, i disoccupati e le persone in

cer-ca di prima occupazione.

Gli occupati ed i disoccupati costituiscono nel loro insieme le

«

forze di lavoro

in condizione professionale

».

Le persone in cerca di prima occupazione

costitui-scono le

«

forze di lavoro in condizione non professionale

».

Occupati -

Comprendono le persone in età non inferiore ai

14

anni

com-piuti che nella settimana di riferimento possedevano una occupazione; sono

in-clusi coloro che, purpossedendo una occupazione, non erano presenti al lavoro per

momentaneo impedimento quale malattia, cattivo tempo, conflitto di lavoro,

fe-rie, ecc.

Nell'ambito degli occupati vengono evidenziati i

sottoccupati, cioè coloro che

nella settimana di riferimento hanno effettuato un'attività lavorativa ridotta (fino

a 32 ore) per ragioni economiche, vale a dire imputabili alla mancanza di una

maggiore domanda di lavoro.

Persone in cerca di occupazione -

Comprendono le persone in età non

infe-riorea 14 anni compiuti che nella settimana di riferimento dell'indagine erano

alla ricerca attiva di una occupazione ed erano in grado di accettarla. Esse si

di-stinguono in:

a)

disoccupati, cioè coloro che sono alla ricerca di una nuova

occu-pazione avendo perduto la precedente; per tali persone, la professione, la

posizio-ne e

il

ramo di attività economica si riferiscono all'ultima occupazione posseduta;

b) persone che sono alla ricerca di una occupazione per la prima volta.

I dati sulle persone in cerca di occupazione· non sono comparabili con i dati

sugli iscritti nelle liste di collocamento rilevati dal Ministero del Lavoro e della

Previdenza Sociale tramite gli Uffici di collocamento, a causa della diversa natura

delle due fonti:

«

statistica» quella delle rilevazioni ISTAT,

« amministrativa»

quel-la delle liste di collocamento.

Dette liste, infatti, oltre ai disoccupati e alle persone in cerca di prima

occu-pazione, rilevate come tali dall'IsTAT, spesso comprendono anche:

a)

persone che

in mancanza di una stabile occupazione svolgono una attività lavorativa

occasio-naIe alle dipendenze altrui o in aziende familiari, oppure sono occupate in lavori

marginali;

b)

lavoratori in proprio che aspirano ad un lavoro subordinato;

c)

per-sone che sono alla ricerca di un lavoro limitato, per età avanzata o precarie

condi-zioni di salute;

d)

persone che non sono alla ricerca di una occupazione, ma che si

iscrivono nelle liste per ottenere sussidi di assistenza conseguibili col certificato

di iscrizione, per fare ottenere al coniuge gli assegni familiari, ecc.;

e)

persone che

avrebbero dovuto essere cancellate dalle liste, ma che vi figurano ancora per

ritar-do nella cancellazione.

Per contro le liste di collocamento non comprendono le seguenti persone che

(13)

AVVERTENZE

XIII

sono senz'altro da considerare disoccupate e che come tali vengono classificate

nelle indagini ISTAT:

a)

persone che sono alla ricerca di un lavoro non

subordina-to;

b)

persone che sono alla ricerca di un lavoro subordinato per

il

quale non è

prevista l'iscrizione nelle liste (impieghi presso lo Stato, Enti, Aziende pubbliche,

ecc.).

Non appartenenti alle forze di lavoro -

Comprendono le persone che nella

set-timana di riferimento non esercitavano alcuna attività lavorativa e non

possedeva-no nè ricercavapossedeva-no una occupazione (bambini, studenti, militari di leva, casalinghe,

benestanti, inabili, pensionati, anziani, ecc.).

Età -

Le classi di età fanno riferimento agli anni compiuti e pertanto vanno

intese come segue:

fino a 13 anni: dalla nascita al giorno precedente

il

14° compleanno;

14 - 19 anni: dal giorno del 14

0

compleanno al giorno precedente

il

20

0

compleanno;

20 - 24 anni: dal giorno del 20· compleanno al giorno precedente il 25

0

compleanno;

65 ed oltre: dal giorno del 65· compleanno in poi.

Ripartizioni geografiche -

Oltre le regioni amministrative vengono indicate

tal-volta le

«

ripartizioni geografiche» che vanno intese come segue:

I. Italia Nord-Occidentale: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria;

II. Italia Nord-Orientale: Tre Venezie, Emilia-Romagna;

III. Italia Centrale: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;

IV. Italia Meridionale: Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria;

V. Italia Insulare: Sicilia, Sardegna.

Posizione nella professione -

Le posizioni nella professione considerate sono:

1 -

Imprenditori e liberi professionisti

2 -

Lavoratori in proprio

3 -

Dirigenti e impiegati

4 -

Operai e assimilati

5 -

Coadiuvanti

I raggruppamenti talvolta operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a)

Indipendenti (posizioni 1 e 2)

b)

Dipendenti (posizioni 3 e 4)

c)

Coadiuvanti (posizione 5)

Rami di attività economica -

I rami di attività economica sono:

1 -

Agricoltura (foreste, caccia e pesca)

2 -

Industrie manifatturiere

3 -

Industrie delle costruzioni e dell'installazione di impianti

4 -

Altri rami dell'industria (estrattive, elettricità, gas, acqua)

5 -

Commercio

6 -

Trasporti e comunicazioni

7 -

Altri rami delle attività terziarie (credito e assicurazione, servizi,

pub-blica amministrazione)

l'

(14)

XIV

AVVERTENZE

I

raggruppamenti talora operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a)

Agricoltura {foreste, caccia

e

pesca) (ramo

l)

b)

Industria (rami da 2 a 4)

c)

Altre attività (rami da 5 a 7)

Titolo di studio -- Viene rilevato

il

più elevato titolo di studio conseguito.

Sono considerate fornite di

licenza elementare anche le persone che hanno

conse-guito

il

certificato di proscioglimento anteriormente alla sua abolizione.

Grado di attendibilità dei risultati -

I

risultati delle rilevaziorti delle forze di

lavoro, in quanto ottenuti da un campione di famiglie, possono differire da quelli

che si sarebbero ottenuti da una rilevazione completa, ossia estesa a tutto

·.l'univer-so delle famiglie residenti in Italia. Data, peraltro, la rigorosa casualità della

scel-ta del campione è possibile conoscere

il

grado di attendibilità dei risultati delle

ri-levazioni (numero degli occupati, dei disoccupati, ecc.) potendosi determinare, in

terminiprobabilistici, J'ordine di grandezza degli scarti che essi presentano nei

confronti dei risultati che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa.

E' noto infatti dalla teoria dei campioni che

il

risultatoY ottenuto dauna

rile-vazione campionaria differisce da quello Y ottenibile da una rilerile-vazione completa

per uno scarto non superiore nel 68% circa dei casi ad S, nel 95% circa dei casi a

2S e nel 99% circa dei .casi a2,5S, essendoS uno specifico scarto teorico assoluto,

determinabile con opportuno procedimento di calcolo. Ilchestaa significare che

ove si effettuasse, sempre con le

medesim~.

lllodalità, una serie Ill0lto numerosa

di rilevazioni campionarie, i risultati Y relativi a circa

il

68 % delle rilevazioni

stesse non. si discosterebbero da Yper più di una volta S; quelli ottenuti da circa

il 95 '% delle rilevazioni non si scosterebbero da Y per più di due volte S ed

in-fine quelli ottenuti da circa il 99

%

delle rilevazioni non differirebbero da Y per

più di due volte e mezzo lo scarto teorico S.

La conoscenza degli scarti teorici assoluti S relativi ai risultati delle singole

indagini campionarie permette quindi· di determinare, attorno ad essi, gli

inter-valli -

detti

intervalli di attendibilità -

entro i quali, con una

prefissataproba-bilità (68%, 95%, 99% ... ) risultano compresi i valori che si sarebbero ottenuti con

una rilevazione completa. Per questo motivo nella Tab. 1 sono riportati i valori

dello scarto teorico assoluto in funzione sia della grandezza dei dati ottenuti

dal-la indagine campionaria, sia del sesso e deldal-la circoscrizione territoriale di

rife-rimento.

Ad illustrare la corretta utilizzazione dellatabella si fanno qui di seguito

alcu-ne applicazioni esemplificative.

r

Esempio. -

L'indagine campionaria abbia determinato in Y

=

5.000.000

il

numero delle forze·dilavoro femminili in Italia e si voglia determinare l'intervallo

entro il quale, con probabilità pari al 68%, cade il numero effettivo Y, ossia quello

che si sarebbe ottenuto con una rilevazioneestesa alla totalità delle famiglie

ita-liane.

(15)

A \1VERTENZE

xv

... :T.ab.

;1"'7'ScartottlOIico!.a~~qJut9,;~lle~tin}e

l!aziogaliç .regiqnali

~tten'Utei

i

da

unà

singola meva.zione

trime~trale

.

'

stkNlA

ITALIA

. ,.R E G I O.N I (a)

F e m m i n,e .•

l'

Maschi

Femmine

Maschi

'l'

SI

S2

S3

qGru~;o I

Gruppo II

.r.

S5

10:000 '

-

_.

l!1oo

'1.050

I:ÒOO

,20.000,

. 2350

1.950 .

1.600

.1.550

155() ,

30:000

2.850

2.400

2.000

~:~~g

~~2~g;

40.000

3250

2.800

2'.350

t"

diQ.Opo

':3;600

i

',3.100'

,2.650

·2:70,0

"',;2.850.,

75,.OOQ

4.300

3.800

3,.250

3.400

3.750

100.000

4~900

4.400

3.800'

4.050

'4550

,

150.000

5.900

5.400

4.750

5.100

6.00()

ii~~8:ggg

6.700

6.200

5.550

6.050,

7.250

.. 7:450'

6.950'

6.250

6.900

8.450

r;

i3J~0.000

81100

7.600

.6,.850.

7~650

400.000

9:200

8.800,

8.000,

9.100

500.000

10200

9:800

9~(,)00'

'10.350

,750.000

12,250

12;050

H:a~g

13.1.50

~y'":

1.000,000

13.950

.. 13,9.QO

15 . .500

·l.250.0oo .

15:450

'15;5(,)0

·14.700

1.500.000

16.800

,17.000,

16250

-!;Ò~~:,

18.000

'18:350"

19:150

19.600

.• 3,OOO,OOOi

23.050.

~i:gg8

..,....

; , ; , / ' ,

,5.000,000

29:050

,J'

.''1.500'.000

34!950

3'7.950

-10.000.000

39.850

15.000.000

47.900

},Ca) hlbscbrn

t~orici ri~t.ltahò ;differeri:iiati nelle iruvJl'Secircosèrizioni tetritorialÌ.a causa , dèlla diversa numerosità

dei campioni in esse impiegati. " .

. . .

' . . .

. . ' . ' . . .'

."

. " . . . ,

, . .:::,. Ué;re'gioriiìdel ?primì:l: gruppo ;sono: Piemonte,

I

LOmbardia.,! iTi'éiltiilo;.A. A.I ::Veneto,' .t.azio; Campania,' Sicilia'.'

.,1' ':; ì .

-:- I,.eregioni del secondo gruppo sono: Valle, d'Aosta, ,Frijlli V.

(.i.;

Liguria, EIIlilia·Romagna, Toscana, UIIlbria,

Matche,'J\bruzziiTMolisei',-Puglia;;Basilicata;'Calabria; lSìitdé'gria) "

"

"

,

"

' l ! " ,

a 5.000.000 -

31.000

4.969.000 e quello superiore pari a 5.000.000

+

31.000

-=

s.031.doe;)Si'h~'qUìÌldìt,'ul'laprObabilità

parFiia:Ì

'6ìgOJò

i(ossia. si può equamente

scommettere 68 contro 32) che

il

numero effettivo delle forze di lavoro femminili

in Ita:lià'nsulta cOÌnpreso tra 4;969.000 e 5:031.000.

Infine, nel caso che si voglia lo scarto teorico relativo S%, occorre dividere lo

scarto teoriq(j)f:assoluto

S

per

lastima"2";~.

moltiplicare per 100; Pertarlto;'·nel ca-'

f,,!

31000

..

l i

n" .

,i]" . . , , ' . . . ' .

SO

in esame,

,èS%

=

.

100,:;;:0,62,%.'

.

5.0Q0.OOO

, ' t ; ' , ' " l'i

(16)

XVI

AVVERTENZE

tavole dei 'logaritmi, si vedt!che

il

valore dello scarto teorico

assoluto·corrispon-dente a "2" = 188.000 risulta pari

il

6.508. Pertanto,

il

limite inferiore

dell'interval-lo di'attendibilità (al 68%) risulta dato da 188.000 -

6.508 = 181.492 e quello

superiore da 188:000

+

6.508 = 194.508. Lo scarto teorico relativo è, quindi dato

6.508

" ,

da

100

=

3,46%.

188.000

3~. ~$empio.

-Con riferimento agli esempi precedentemente considerati si

de-termin~o

gli intervalli entro i quali i valori effettivi sono contenuti

cònprobabi-lità pa.ri al 95 % (anzichè al 68

% ).

P~,r:,:tale

determinazione ocèorre moltiplicare per 2

il

valore dello scarto

teo-rico

it~s<1,luto, sia. esso risultante direttamente dalla tabella ovvero ottenuto per

interpolazione.

Ne:Lcaso del

r

esempio, per

il

quale in corrispondenza del valore "2" = 5.000.000

si era trovato S =31.000, si avrà 2S = 62.000 e quindi !'intervallo di attendibilità

al 95% sarà determinato da 5.000.000

±

62:000.

Nel caso del 2°èsempio per

il

quale si era trovato

il

valore S = 6.508 in

cor-rispondenza di 'Y

=

188.000, si avrà2S = 13.016 e qllindi !'intervallo df

attendibi-lità al 95 % risulta determinato da 188.000

+

13.016.

La Tab. 1 fornisce, come è stato visto, l'ordine di grandezza degli scarti

teo-rici assoluti delle stime trimestrali distintamente per i maschi e per le femmine.

L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto concernente una stima di un

totale "2"(M+Fh maschi più femmine, è dato da:

[1]

S(M+F) =

V

S2M

+

S2F

+

2. PM,F .SM . SF

doveSM e SF indicano glLscarti teorici assoluti delle due stime'YM e'YF e

PM,p(coef-ficiente di correlazione) e varia, generalmente, al variare dei caratteri considerati.

Per le stime degli aggregati delle forze' di lavoro o degli occupati, PM,F puo

essete

ap-prossimato dai valori riportati nella Tab. 2.

,Tab.,2 -

Valorldel

coefficient~

dI correlazione PM,Fper

alc~caratteri

Caratteri considerati per le «Forze

di

Lavoro}» e

gli~

Occul?ati»

lVIIlcS,::hi, agricqltura

Maschi industria

Maschi altre attività

Maschi in complesso

Femmine agricoltura

Femmine industria

Femmine altre attività

Femmine inèO'mplesso

0,10,

0,00

0,00

0,10

L'intervallo di attendibilità (al 68%) delle stime relative al totale dei due

ses-si 'tisul'taa sua volta, determinato :da 'Y(M+F) ±S(MÙ).,!Joscarto teorico relativo

è invece datb da:

[2]

) ;:

'YM

+tF

:Infine, per quei cara,tteri nor;tcontemplatinella Tab. 2, una stima dì larga

massima dello scarto teorico assolùto S(M+FlPuòottenersi ùtilizzando. la formula:

[3]

(17)

AVVERTENZE

XVII

4° Esempio. -

L'indagine campionaria ha determinato in Y M = 13.642.000 e

YF = 5.196.000 unità, rispettivamente per i maschi e perle femmine,

il

numero

de-gli occupati in Italia nell'ottobre 1973.

Si vuole determinare l'intervallo di attendibilità (al 68 %) della stima

Y(M+F)

=

YM

+

YF = 13.642.000

+

5.196.000

=

18.838.000.

Con riferimento alle colonne SI e S2 della Tab. l, si trova che i valori degli

scarti teorici assoluti SM e SF, corrispondenti alle due stime YM

=

13.642.000 e

YF

=

5.196.000, risultanO' rispettivamente pari a 45.714 e 31.545. Poichè, nel

pre-sente casa, il valare di PM,F risulta pari a 0,10 (cfr. Tab. 2) lo scarto tearico

assa-luto è dato, in base alla formula [1], da

S(M+F) =

V

45.714

2

+

31.545

2

+

2 . 0,10 . 45.714 . 31.545'

=

58.080

I

val ari estremi dell'intervallo di attendibilità risultano, pertanto, dati da

18.838.000 -

58.080 = 18.779.920 e da 18.838.000

+

58.080

=

18.896.080.

La scarta teorico relativo, calcolato in base alla farmula [2] è, a sua volta,

58.080

- - - - 100 = 0,31 %

18.838.000

5° Esempio. -

Si suppanga di valer determinare l'intervallo di attendibilità

della stima Y(M+F)

=

YM

+

YF, dove YM e YF, indicano rispettivamente gli

occupati maschi e femmine nel settare dell'agricaltura in Italia nell'attobre 1973,

che ammontanO', rispettivamente, a YM = 2.143.000 e YF= 1.089.000, ai quali

c.or-rispandana gli scarti tearici assoluti SM= 19.708e SF::::: 14.470.

Conquesti elementi e ricordandO' che, nel caso in esame è PM,F

=

0,70 (cfr.

Tab. 2) si ha, applicandO' la [1],

SM.F

=

V

19.708

2

+14.470

2

+ 2.0,70.19.708.14.470

=

31.576

Il limite inferiore dell'interVallo di attendibilità (al 68%) risulta dato da

3.232.000 -

31.576 = 3.200.424 e quello superiare da 3.232.000

+

31.576

=

3.263.576.

La scarto teorica relativo è

31.576

S(M+F)%

=

100 = 0,98%

3.232.000

Sempre con riferimentO' alle stime cancernenti le

«

forze di lavoro» o gli

«

accupati» considerati sia nel complessa, sia nell'ambito di ciascun settare di

at-tivitàeconamica (agricoltura, industria, altre attività), è possibile attenere, in

pri-ma approssipri-maziane, l'ardine di grandezza della scarto teorico assoluto della

sti~

ma media annua (1), moltiplicandO' lo scarta teorico assaluta, ottenuto dalla· Tah.

l, per 0,63.

6° Esempio. -

Si voglia, ad esempiO', determinare lo scarto teorico, assoluto e

relativa, nonchè l'intervalla di attendibìlità della stima media annua YM degli

oc-cupati maschi in Italia nel 1973; tale stima (cfr. Tab. 2) risulta pari a 13.482.000

unità.

(1)

Con tale nome viene indicata la media delle quattro stime irimestrali.

2

I

li

I

(18)

XVIII

AVVERTENZE

Poichè t(cfr.Tab. 1) lo scarto teorico assoluto corrispondente al numero

13.482.000 risulta pari a 45.456, lo scarto teorico assoluto della stima media

an-nua Y M risulta pari a

SM = 45.456 . 0,63 = 28.637

Pertanto,

il

limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta

pa-ri a 13.482.000 -

28.637 = 13.453.363 e quello superiore a 13.482.000

+

28.637 =

-

13.510,637.

Lo scarto teorico relativo è invece

28.637

- - - - 100 = 0,21 %

13.482.000

Per quanto riguarda

il

grado di attendibilità delle differenze tra due stime di

livello va preliminarmente osservato che, poichè queste differenze sono

relativa-mente piccole.in valore assoluto, sono soggette ad un errore probabilistico

mol-to più elevamol-to di quello registramol-to dalle stime· di livello. A ciò consegue che le

stime delle variazioni risultanti dalle rilevazioni possono largamente differire

dal-le variazioni effettive e quindi non consentire, specie per i risultati regionali, di

misurare le dette variazioni con la necessaria approssimazione.

L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto delle differenze tra stime

ottenute in due rilevazioni trimestrali può essere calcolato moltiplicando per 1,10

lo scarto. teorico della stima trimestrale di entità maggiore, ottenuto dalla Tab. 1.

7~

Esempio. -

t'indagine campionaria ha determinato in Y'M = 13.455.000' e

yl'M= 13.642.000

il

numero degli occupati maschi in Italia, rispettivamente, nelle

duerilevazioni trimestrali di ottobre 1972 e di ottobre 1973 (1). Si vuole

determina-re lo scarto teorico, assoluto e determina-relativo, nonchè !'intervallo di attendibilità della

differenza y"M -

y'M = 13.642.000 -

13.455.000 =187.000.

Poichèlo scarto teorico assoluto della stima

Y"

M

= 13.642.000 risulta pari a

45.714, si ha che lo scarto teorico assoluto della differenza

y"

M -

y' M = 187.000

è dato da 45.714· 1.10

=

50'.285.

L'intervallo

di

attend!ibÌllità risulta, pertanto, dete1rminato da 187.000 -

50'.285

=

136.715 e da 187.000

+

50.285 = 237.285.

Lo scarto teorico relativo è quindi pari a

50.285

- - - 100 = 26,89%

187.000

L'

ordine di grandezza dello scarto· teorico assoluto della differenza tra due

stime medie annue può essere, a sua volta, ottenuto moltiplicando per 0,7210

scar-to teorico ottenuscar-to dalla Tab. 1 per la maggiore delle due stime.

8° Esempio. -

L'indagine campionarla ha determinato in y'p = 4.881.000 e

y"

p = 5.018.000

il

numero medio delle océupatefemmine in Italia

rispettivamen-te negli anni 1972 e 1973.

Sulla Tab.1 si determina lo scarto

(=

31.050)corrispon.dente alla stima

del-le occupate femmine nel 1973 (= 5.018.000), risultando questa ultima stima

su-(1) Cioè effettuate nello stesso trimestre di due anni consecutivi.

I

l

(19)

AVVERTENZE

XIX

periore a quella corrispondente del 1972. Lo scarto così determinato, moltiplicato

per 0,72, fornisce

il

valore 22.356 dello scarto teorico assoluto della differenza

Y"F -

Y'F=

137.000.

Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta

da~

to da 137.000

~

22.356

=

114.644 e quello superiore da 137.000

+

22.356

=

159.356.

22.356

Lo scarto teorico relativo risulta, infine, pari a - - - - 1 0 0

=

16,32%.

137.000

In conclusione discende, da quanto è stato illustrato, che le rilevazioni delle

forze di lavoro, in particolare a livello regionale, forniscono stime

sufficiente-mente valide per j

livelli e per le strutture dei vari aggregati in cui si articolano

le forze di lavoro, sempre che le analisi siano limitate agli aggregati di una certa

entità. Al contrario, le variazioni che si riscontrano tra dati ottenuti in mesi

cor-rispondenti di anni consecutivi non forniscono in generale valide indicazioni sulle

variazioni effettive.

E'peraltro da tener presente che le tendenze che si manifestano nel mercato

nazionale del lavoro e che, come sopra detto,costituiscono uno dei principali

obiettivi delle rilevazioni campionarie delle forze di lavoro, vengono poste in luce

attraverso la considerazione non già di una singola variazione (la quale, come si è

vi-sto, risulta di per sè scarsamente significativa), ma attraverso il comportamento

di una serie storica, sufficientemente lunga, delle variazioni .che i vari aggregati

man mano presentano nei confronti del corrispondente periodo dell'anno

prece-dente.

2.

FLUSSI ANNUI DELLE FORZE DI LAVORO...,....

I dati rilevati trimestralmente

con le indagini sulle forze di lavoro non, sono idonei, in quanto dati di

situazio-ne,a rappresentare da soli le componenti di flusso, cioè a dare informazioni

quantitative sugli interscambi che si verificano tra gli aggregati delle {( forze di

lavoro» e delle ({ non forze di lavoro» e, nell'interno delle forze di lavoro, tra

le varie ({ condizioni» che caratterizzano il rapporto tra !'individuo ed il mercato

del lavoro. Pertanto, per acquisire utili conoscenze su tali movimenti, l'Istituto

Centrale di Statistica ha avviato studi ed esperienze per la costruzione di una

ma-trice di flusso atta a misurare, ad intervalli di tempo prefissati, la portata dei

principali cambiamenti di struttura della popolazione riguardanti il mercato del

lavoro.

L'accertamento della misura dei flussi avviene mediante confronto tra le

si-tuazioni dichiarate da una stessa persona a tre e a dodici mesi di distanza. Nel

presente Annuario vengono riportati i dati concernenti

i

flussi annui, cioè

quel-li verificatisi tra due rilevazioni corrispondenti, Tale confronto ères9possibile

dal sistema di rotazioIle delle famiglie-campione interessate alla rìlevazione

del-le forze di lavoro introdotto dal luglio 1971, che consente di avere

il

50% delle

famiglie-campione in comune sia tra due indagini trimestrali successive, sia

train-dagini corrispondenti di due anni successivi.

Il

confronto avviene mediante

abbi-namento meccanografico delle schede delle due indagini che sì vogHono mettere in

relazione. L'abbinamento non è completo, sia per effetto delle mancate

corrispon-denze dovute a rea.li movimenti di entrata è di uscita. degli individui e delle

fami-glie (per nascita, morte, matrimonio, emigrazione, immigrazione, sostituzione, ecc.),

sia a causa di motivi tecnici, quali la periodica sostituzione dialcuni

Comuni-com-pione con altri, sia, infine, pèrimprecisioni di varia natura.

. .

(20)

xx

AVVERTENZE

Nonostante ciò,

il

numero degli abbinamenti è risultato sufficientemente

elevato ed i risultati ottenuti, quindi,possono essere considerati significativi.

I dati campionari, riportati all'universo delle schede individuali abbinate,

sono stati aggregati a livello nazionale e resi utilizzabili sotto forma di indici e

rapporti.

Tenuto conto della circostanza che l'incidenza dei mancati abbinamenti è

ri-sultata non molto variata da regione a regione, l'aggregazione è stata effettuata

senza ricorrere a particolariponderazioni.

Le elaborazioni fanno riferimento al gruppo chiuso dei copresenti, cioè

del-le. persone rilevate in ambedue le indagini considerate. Tra i casi che non

tro-vano abbinamento ve ne sono alcuni che avrebbero dovuto essere considerati ai

fini della determinazione dei flussi tra le due date a COnfronto; però, pur

es~

sendo teoricamente possibile stimarne l'ammontare si è preferito non

conside-rare esplicitamente tutti coloro che nel periodo intercorrente tra le due

inda-gini messe a confronto (anno o trimestre) sono morti, sono emigrati

defi-nitivamente all'estero, o dall'estero sono rientrati. Il saldo di questi movimenti,

che assorbe anche errati abbinamenti di schede e altre discrepanze statistiche, è

peraltro riportato nelle tavole, essendo stato ottenuto come residuo.

Essendo ottenuti dal confronto tra condizioni accertate soltanto agli

estre-mi dei vari intervalli temporali,

i

dati riguardano flussi netti, cioèJa risultante

di entrate e uscite di persone verificate si entro gli intervalli stessi. Così, ad

esem-pio,

il

numero di lavoratori passati effettivamente dall'agricoltura all'industria

nell'areò di un anno è certamente superiore a quello desumibile dalla presente

elaborazione, la quale può cogliere soltanto il numero di coloro che lavoravano

nell'agricoltura all'inizio del periodo considerato e sono transitati

successiva-mente da questa all'industria risultando occupati in quest'ultima al termine del

periodo stesso. Non sono invece colti gli spostamenti dei lavoratori provenienti,

ad esempio, dall'agricoltura che nel periodo sono stati occupati nell'industria

per un certo numero di settimane, ma alla data finale erano rifluiti

nell'agri-coltura.

3. STIME DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE

Come. è noto l'ISTAT elabora annualmente i dati relativi al numero degli

oc-cupati allo scopo di disporre di una serie, completa ed omogenea, che non è

possi-bile desumere dalle rilevazioni correnti sulle forze di lavoro. Tale elaborazione

consente di determinare analiticamente l'occupazione nei vari rami e branche di

at-tività economica. e per posizione nella professione.

I dati derivanti dalla predetta stima vengono utilizzati soprattutto ai fini del

calcolo dei principali aggregati dei conti economici (valore aggiunto, redditi da

la-voro dipendente, ecc.). Tali dati si differenziano generalmente da quelli che si

desu-mono dalle indagini campionarie sulle forze di lavoro perchè, oltre a considerare i

lavoratori appartenenti alle convivenze, comprendono anche alcune frange di

mano-dopera che le stesse indagini non riescono a cogliere integralmente (lavoranti a

do-micilio, coadiuvanti, stagionali, ecc.).

Le serie in precedenza pubblicate dall'IsTAT hanno formato oggetto di una

rielaborazione allo scopo di renderle conformi sia ai concetti ed alle

classifica-zionipreviste dal nuovo sistema europeo di -conti economici integrati (SEC), sia

(21)

AVVERTENZE

XXI

La nuova stima è effettuata avvalendosi

di

tutte le informazioni analitiche sul

numero degli occupati provenienti sia dalle rilevazioni statistiche correnti che da

alcune indagini. speciali.

In particolare, le notizie più complete sono desunte oltrechè dalle predette

rilevazioni campionarie sulle forze di lavoro, dai risultati dei censimenti

demo-grafico ed economico eseguiti nel 1971, dalle indagini sull'occupazione

dipenden-te condotdipenden-te dal Minisdipenden-tero de1Lavoroe da altre amministrazioni ed enti (INAM,

INPS, INAIL ecc.), ed anche dal!la ,rHevazione sul valore aggiunto delle imprese

con oltre venti addetti eseguita con cadenza annuale dall'IsTAT nei rami

dell'indu-striai commevcio e trasporti.

I dati, ripartiti per ramo e branca di attività economica secondo la

classifica-zione prevista dal SEC, vengono analizzati per i seguenti due gruppi di posiclassifica-zione

professionale:

- i

lavoratori dipendenti, cioè le persone che percepiscono una retribuzione

sotto forma di salario, stipendio, provvigione, cottimo o pagamento in natura

(di-rigenti, impiegati, operai, apprendisti e categorie assimilate );

-

i lavoratori indipendenti, cioè le persone che svolgono in proprio una

atti-vità lavorativa assumendo anche

il

rischio economico del lavoro e della

corrispon-dente produzione (imprenditori, lavoratori in proprio, liberi professionisti, titolari

di esercizio e coadiuvanti).

E'da tener presente, infine, che i dati ottenuti si riferiscono all'occupazione

media di ciascun anno e non comprendono

i

militari di leva

(1).

4 .. NOTIZIE SULLE FORZE

DI

LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane

L'indagine viene effettuata dal Ministero del Lavoro sulla base delle denunce e

richieste di assunzione e delle notifiche di dimissioni presenta te agli uffici di

collo-camentoai sensi della legge 19 gennaio 1955, n. 25. I dati, riferiti al 31 marzo,

per-mettono di determinare

il

numero di apprendisti, suddivisi per sesso,oocupati

nel-le aziende artigiane e non artigiane, per settore di attività economica eper regione.

Si tenga presente che, secondo la legge sopracitata, l'apprendistato è «uno

spe-ciale rapporto di lavoro,in forza del quale l'imprenditore è obbligato ad impartire

all'apprendista l'insegnamento necessario affinchè possa conseguire l<:l,capacità

tec-nica per. diventare lavoratore qualificato

».

L'apprendista deve essere iscritto in appositi elenchi presso l'ufficio di

colio-camentocompetente, e soltanto tramite questo

il

datore di lavoro può assumerlo.

Possono essere assunti come apprendisti i giovani di età non inferiore ai

quattor-dici anni e non superiore ai venti.

Iscritti nelle liste degli Uffici di Collocamento

I dati forniti dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale risultano dai

rendiconti degli iscritti, ai vari titoli indicati, nelle liste comunalLdi collocamento.

(1)

Alcuni organismi internazionali suggeriscono di includere,fra gli occupati, anche

i

militari di

leva in quanto addetti alla prestazione di un servizio (la difesa) incluso nel calcolo del reddito na·

zionale.

I~

Riferimenti

Documenti correlati

IO COLORO 2 FARFALLE IO COLORO 1 PINGUINO.. IO COLORO 3 MEDUSE IO COLORO

- fino a 3 giornate lavorative nel corso della stessa settimana. Le richieste possono essere ripetute più volte nell’arco dello stesso anno nel rispetto del limite

In attesa di valutare l’evoluzione della vicenda – al riguardo, oc- corre segnalare che dopo la pubblicazione del Manuale, FBA ha collaborato con l’Ente italiano di normazione

Occupati con attività lavorativa nella settimana di riferimento per sesso, settore di attività economica, posizione nella professione ed ore di lavoro

17 - Occupati con attività lavorativa nella settimana di riferimento per sesso, settore di attività economica, posizione nella professione e ore di lavoro

Secondo stadio - Quali unità di rilevazione di secondo stadio sono stati considerati i la- voratori dipendenti delle unità locali o delle imprese (a seconda dei

ulteriori elementi, introducendo, ad esempio, la maggiorazione per lavori a turno (comparto tessile e altri) o rivedendo i criteri di valutazione del premio di

[r]