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E LAVORO ANNUARIO

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(1)

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA

ANNUARIO

DI STATISTICHE DEL LAVORO

E DELL' EMIGRAZIONE

VoI.

x -

1969

(2)
(3)

All'On.le

Prof.

M

A

R I

A

N O

RUM

O R

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

ROMA

Ho

l'onore

di

presentarLe il volume

X - 1969

dell'« Annuario

di

statistiche

del lavoro

e

dell'emigrazione

»,

nel quale sono riportati

i

più recenti risultati

delle rilevazioni concernenti le forze

di

lavoro in Italia, il movimento

migrato-rio da e verso l'estero,

i

conflitti

di

lavoro, le retribuzioni,

i

prezzi al consumo

e,

infine, la previdenza

e

le assicurazioni sociali.

Il volume

è

stato compilato, in linea

di

massima, in modo conforme alle

edi-zioni precedenti. Esso presenta peraltro alcune importanti aggiunte

o

modifica-zioni relativamente ai dati sulle forze

di

lavoro (serie dei tassi regionali delle

at-tività agricole

ed

extra-agricole e talune classificazioni delle persone non

ap-partenenti alle forze

di

lavoro)

e

sulle retribuzioni minime contrattuali (nuovi

in-dici con base

1966

=

100

e

dati sulle retribuzioni orarie, anziché giornaliere,

de-gli operai).

Il volume stesso,

è

corredato

di

numerosi dati retrospettivi

e di

rappresen-tazioni grafiche che illustrano l'andamento dei principali fenomeni.

Roma, ottobre 1969

IL PRESIDENTE

DELL'IsTITUTO CENTRALE DI STATISTICA

(4)
(5)

INDICE GENERALE

Pagina AVVERTENZE . . . 13

PARTE I - DATI RETROSPETTIVI . . . • . . . • . . . . . 29

P ARTE II - INDAGINI PER CAMPIONE SULLE FORZE DI LAVORO NEL 1968 (Dati medi) 71

PARTE III - NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI . . . . . 99

'PARTE IV - MOVIMENTO MIGRATORIO CON L'ESTERO DELLE FORZE DI LAVORO. . . . . 121

PARTE V - CONFLITTI DI LAVORO . • . . . , 153

P ARTE VI - RETRIBUZIONI E PREZZI AL CONSUMO

1. Retribuzioni lorde minime contrattuali e costo del lavoro. 2. Retribuzioni effettivamente corrisposte

3. Prezzi al consumo • . . . .

PARTE VII - PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI

165 182 185

1. Previdenza sociale . 189

2. Assicurazioni sociali 190

(6)

INDICE DELLE TAVOLE

PARTE PRIMA DATI RETROSPETTIVI

INDAGINI PER CAMPIONE SULLE FORZE DI LAVORO

Popolazione presente in Italia e temporaneamente emigrata all'estero per condizione Popolazione presente in Italia per condizione e sesso (valori medi).

Popolazione presente e forze di lavoro in Italia per età e sesso . . . . Popolazione presente in Italia per sesso, condizione e regione (valori medi). . . . Occupati presenti in Italia per ramo di attività economica, posizione nella professione

e sesso. . . .

Sottoccupati per settore di attività economica e sesso. . . . Disoccupati per settore di attività economica, posizione nella professione e sesso . Occupati temporaneamente emigrati all'estero per settore di attività economica e sesso Tassi specifici di attività per età e sesso . . . . Tassi speciEci di attività per classe di età e sesso . . . . Tassi specifici di attività per sesso, classe di età, condizione e settore di attività

eco-nomica . . . . . . . . . . Tassi di attività per sesso e regione . . . . Tassi di attività agricola ed extra-agricola per sesso e regione .

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Lavoratori iscritti negli elenchi nominativi dell'agricoltura e giornate lavoraJive attribuite Occupazione operaia in alcuni settori industriali . . . .

Occupazione operaia nelle opere pubbliche . . . . . Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane. Iscritti nelle liste degli Uffici di collocamento . . .

lVloVIMENTO MIGRATORIO CON L'ESTERO DELLE FORZE DI LAVORO Movimento migratorio per sesso ed area geografica di destinazione o Espatriati per paese di destinazione e regione di provenienza . . Rimpatriati per paese di provenienza e regione di destinazione Espatri e rimpatri per mese e per area geografica di destinazione o

CONFLITTI DI LAVORO

Ore di lavoro perdute per ramo di attività economica e regione Conflitti di lavoro e lavoratori partecipanti

Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti e ore di lavoro perdute

RETRIBUZIONI E PREZZI AL CONSUMO

di provenienza

di provenienza

N umeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. . . . Retribuzioni effettivamente corrisposte agli operai di alcuni settori industriali . . . Numeri indici dei tassi delle retribuzioni minime contrattuali . . . . Composizione della retribuzione e costo del lavoro per alcune categorie di lavoratori

PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI Invalidità, vecchiaia e superstIti . . . . Malattie e maternità, tubercolosi, infortuni e malattie professionali . Disoccupazione e assegni familiari . . . .

(7)

INDICE

PARTE SECONDA

INDAGINE PER CAMPIONE SULLE FORZE DI LAVORO

l"ORZE DI LAVORO NEL 1968 (DATI MEDI)

Tavola introduttiva

Popolazione per condizione, sesso e regione di residenza anagrafica. . . .

Presenti in Italia

Popolazione per età, condizione e sesso. . . . . . . . . Popolazione e forze di lavoro presenti in Italia per sesso, classe di età e regione di

effettiva dimora. . . . Popolazione per regione, condizione e sesso . . . .

Forze di lavoro per condizione, posizione nella professione e sesso. .

Forze di lavoro in condizione professionale per posizione nella professione, ramo di attività economica e sesso . . . ò • • • • • • • • •

Forze è.i la-ioro in condizione professionale per età, settore di attività economica e sesso . . . .

Occupati per età, settore di attività economica e sesso . . .

Occupati per titolo di studio e settore di attività economica; per .titolo di studio e posizione nella professione. . . .

Occupati per posizione nella professione, ramo di attività economica e sesso Occupati per regione, sesso ed età . . . .

Occupati per posizione nella professione, sesso e regione . . . . .

Occupati per regione, posizione nella professione, settore di attività economica e sesso Occupati secondo l'attività lavorativa nella settimana di riferimento, per ramo di attività economica e sesso . . . . Occupati secondo l'attività lavorativa nella settimana di riferimento, per sesso e regione Occupati con attività lavorativa nella settimana di riferimento per sesso, ore di

la-voro effettuate, settore di attività economica e posizione nella professione. . . Ore di lavoro effettuate in media per occupato presente al lavoro nella settimana di riferimento per ramo di attività economica, posizione nella professione e sesso Lavoratori e giornate lavorative effettuate in media per trimestre nell'anno 1968

nell'agri-coltura e nelle costruzioni per classi di giornate, sesso e posizione nella professione Occupati per regione, sesso, settore di attività economica e attività lavorativa nella settimana di riferimento. . . . Occupati che nella settimana di riferimento hanno lavorato da 1 a 32 ore per ragioni

economiche (sottoccupati) : per regione, sesso e settore di attività economica Occupati che nella settimana di riferimento hanno lavorato da 1 a 32 ore per ragioni

non economiche: per causa, sesso e settore di attività economica ; per regione, sesso e settore di attività economica . . . . Occupati che nella settimana di riferimento non hanno svolto attività lavorativa ; per causa della inattività, per sesso e settore di attività economica ; per regione, sesso e settore di attività economica . . . . Occupati non classificabili secondo l'attività lavorativa nella settimana di riferimento per regione, sesso e settore di attività economica. . . . Occupati non dimoranti nel comune di residenza anagrafica per ripartizione geografica di effettiva dimora, di residenza anagrafica e sesso. . . . Disoccupati per settore di attività economica, sesso e posizione nella professione. . Disoccupati per durata della ricerca dell'occupazione e titolo di studio per durata

-della ricerca dell'occupazione e settore di attività economica. . . -Disoccupati per regione, sesso e settore di attività economica . . . .

Persone in cerca di l' occupazione per titolo di studio e durata della ricerca ; per titolo di studio e sesso . . . .

Persone non appartenenti alle forze di lavoro per condizione non professionale e sesso Persone non appartenenti alle forze di lavoro per regione, età e sesso . . .

Temporaneamente emigrati all'Estero

Popolazione per età, condizione e sesso; per regione di residenza anagrafica, con-dizione e sesso. . . . Occupati per settore di attività economica, posizione nella professione e sesso; per

settore di attività economica, classe di età e sesso . . . .

(8)

lO INDICE

Occupati per ripartizione geografica di residenza anagrafica, settore di attività eco-nomica e sesso" " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " Occupati per ripartizione geografica di residenza anagrafica e stato estero di

emi-grazione ; per settore di attività economica e stato estero di emiemi-grazione " " " Occupati per ripartizione geografica di residenza anagrafica e durata dell'espatrio; per stato estero di emigrazione e durata dell'espatrio" " " " " " " " " " " "

PARTE TERZA

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Apprendisti occupati per ramo e classe di attività economica, regione e sesso" " " Iscritti nelle liste· degli Uffici di collocamento per ramo di attività economica, regione e classe " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " Movimento degli iscritti nelle liste degli Uffici di collocamento, per mese e regione Lavoratori iscritti negli elenchi nominativi dell'agricoltura e giornate lavorative attribuite Occupati alle dipendenze, assicurati all'INAM, per ramo di attività economica, sesso e provincia" " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " Giornate di lavoro degli operai dell'industria assicurati all'INAM per ramo di

atti-vità economica e provincia: A) giornate ; B) media mensile per operaio " " " Occupazione operaia ed ore di lavoro per classi di industrie e regioni - Trimestri 1967 Occupazione operaia ed ore di lavoro per classe di industrie e regione - Anno 1967 Occupazione operaia nelle opere pubbliche per categoria di opere; A) Per regione; B) Per Ente finanziatore" " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " "

PARTE QUARTA

MOVIMENTO MIGRATORIO CON L'ESTERO DELLE FORZE DI LAVORO NEL 1967

Espatriati e rimpatnati per paese, regione e sesso " " " " " " " " " " Espatriati per provincia di provenienza, paese di destinazione e sesso Rimpatriati per provincia di destinazione, paese di provenienza e sesso"

Espatriati per paese di destinazione, regione di provenienza e professione o condi-zione non professionale " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " "

Rimpatriati per paese di provenienza, regione di destinazione e professione o condi-zione non professionale " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " Espatriati e rimpatriati per classe di età, sesso ed area geografica di destinazione o di provenienza " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " • " " Espatria~i e rimpatriati per classe di età, sesso e regione di provenienza o di

desti-naZiOne " " " " " " " " " " " " " " " " " " . " " " " " " " " " " " " " Espatriati per paese di destinazione, regione di provenienza, gruppo statistico e sesso Lavoratori per paesi europei con espatrio e rimpatrio nello stesso anno, per paese,

regione, sesso e professione " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " " Rimpatriati per paese di provenienza e durata della permanenza all'estero Rimpatriati per provincia di destinazione e durata della permanenza all'estero" Espatri e rimpatri per mese e paese di destinazione o di provenienza " " " "

P ARTE QUINTA

CONFLITTI DI LAVORO

Conflitti di lavoro per ramo di attività economica, causa e regione" " " " " " " " Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute per causa e regione Ore di lavoro perdute per ramo di attività economica e mese" " " " " " " " "" Conflitti di lavoro per classe di ore perdute" " " " " " " " " " " " " " " " " " Conflitti di lavoro e lavoratori partecipanti per regione e ramo di attività economica Ore di lavoro perdute per provincia e ramo di attività economica

Ore di lavoro perdute per provincia e mese" " " " " " " " " " " " "

(9)

INDICE I l

Tavolajpagina PARTE SESTA

RETRIBUZIONI E PREZZI AL CONSUMO

1. RETRIBUZIONI LORDE MINIME CONTRATTUALI E COSTO DEL LAVORO

Numeri indici dei tassi delle retribuzioni minime contrattuali degli operai 96 165 Numeri indici dei tassi delle retribuzioni minime contrattuali degli impiegati 97 167 Retribuzioni lorde minime contrattuali dei salariati fissi dell'agricoltura. . . 98 169 Retribuzioni lorde minime contrattuali dei braccianti agricoli avventizi . . . 99 173 Retribuzioni orarie e mensili lorde minime contrattuali dei lavoratori dell'industria

e dei trasporti . . . 100 174 Retribuzioni lorde minime contrattuali dei lavoratori del commercio al minuto o ' 101 178

Retribuzioni mensili iniziali del personale civile dello Stato . . . o. 102 180 Composizione della retribuzione e costo del lavoro nei principali settori di attività

economica per alcune categorie di lavoratori. . . o. 103 181

2. RETRIBUZIONI EFFETTIVAMENTE CORRISPOSTE AGLI OPERAI PER

CLASSI D'INDUSTRIE

Retribuzioni effettivamente corrisposte agli operai per classi di industrie e regioni

(trimestri 1967). . . o. 104 182 Retribuzioni effettivamente corrisposte agli operai per classi di industrie e regioni 105 184

3. PREZZI AL CONSUMO

Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati

P ARTE SETTIMA

PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI

1. PREVIDENZA SOCIALE

Invalidità, vecchiaia e superstiti

2. ASSICURAZIONI SOCIALI

Assicurazione contro le malattie e maternità .

Assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali . Assicurazione contro la tubercolosi . . . .

Assicurazione contro la disoccupazione involontaria . Cassa unica per gli assegni familiari ai lavoratori. .

(10)
(11)

AVVERTENZE

1. FORZE DI LAVORO - La rilevazione delle forze di lavoro è effettuata

dall'Isti-tuto Centrale di Statistica con periodicità trimestrale, di norma nei mesi di genna-io, aprile, luglio ed ottobre. La rilevazione viene condotta con la tecnica del cam-pione. In base a tale tecnica vengono in primo luogo individuati (primo stadio di campionamento) i comuni nei quali effettuare la rilevazione. Mentre i comuni capo-luoghi di provincia e quelli aventi una popolazione non inferiore a 20.000 abitanti vengono senz'altro inclusi nel campione, i rimanenti comuni vengono· stratificati nello ambito di ciascun settore statistico (circoscrizione territoriale in cui, ai fini statistici, viene suddiviso il territorio provinciale) sulla base della regione agraria (montagna, collina, pianura) di appartenenza e della attività economica (agricola, industriale, altra) prevalente. Da ciascuno strato viene quindi estratto un comune (con probabilità di sorteggio proporzionale al suo peso demografico) a rappresentare lo strato nel cam-pione. Nei comuni-campione in tal modo prescelti viene successivamente effettuata la scelta delle famiglie da rilevare (secondo stadio di campionamento) mediante una estrazione sistematica, dall'anagrafe comunale, di una prefissata percentuale di fogli di famiglia. La raccolta dei dati presso le famiglie estratte ha luogo nella settimana successiva a quella di riferimento dei dati ed è effettuata mediante la compilazione di un apposito modello (Mod. IstatjPj50) da parte di rilevatori comunali.

Ad ogni successiva indagine trimestrale il campione delle famiglie viene

rinno-vato per un terzo in ciascun comune-campione; il campione dei comuni viene anche esso parzialmente rinnovato ogni anno in occasione dell'indagine estiva.

I risultati ottenuti dal campione vengono, ad ogni rilevazione, riportati strato per strato, al totale della popolazione residente al netto dei membri permanenti delle convivenze. Il riporto è fatto distintamente per i due sessi; la popolazione residente alla data di rilevazione viene preventiva mente calcolata estrapolando i più recenti dati in possesso dell'Istituto.

A ciascuna delle rilevazioni effettuate nell'anno 1968 hanno preso parte, in me-dia, 1.384 Comuni e 85.647 famiglie.

I valori medi riportati per i vari anni considerati sono la media aritmetica delle risultanze delle quattro indagini effettuate negli anni stessi.

Presentazione dei dati - Nel presente Annuario i risultati delle rilevazioni delle forze di lavoro sono pubblicati, in linea di massima, secondo lo schema adottato nel precedente. Tale schema prevede, come noto, l'inclusione delle regioni amministra-tive anzichè statistiche, di una serie storica riguardante la popolazione e le forze di lavoro per classi di età e sesso, e di una tavola contenente la distribuzione per età delle forze di lavoro nelle singole regioni con i tassi di attività per gruppi di età.

(12)

defi-14 AVVERTENZE

niti al successivo punto). Pertanto i dati relativi ai « presenti in Italia >} sono

compren-sivi anche delle persone che, alla data di riferimento, risultavano all'estero non in qualità di emigranti (per affari, turismo, missione, ecc.) e comunque per periodo di breve durata. Sono altresì compresi nella popolazione presente in Italia gli equipaggi imbarcati mentre risultano esclusi in quanto non iscritti nei fogli anagrafici di famiglia,

membri permanenti delle convivenze (ospizi, brefotrofi, ecc.).

Temporaneamente emigrati all'estero - Comprendono le persone aventi la

resi-denza in Italia le quali alla data di riferimento sono risultate all'estero: a) per

eser-citarvi una professione, arte o mestiere (emigranti-lavoratori); b) per aver seguito lo

emigrante-lavoratore ovvero a seguito di chiamata per motivi non di lavoro da parte di familiari già emigrati o residenti all'estero (emigranti-familiari).

Persone con dimora di fatto nella regione - Vengono indicate con tale voce le persone residenti e presenti nella regione e le persone con residenza anagrafica in altre regioni le quali, alla data di riferimento, risultavano di fatto abitualmente di-moranti nella regione da almeno sei mesi.

Forze di lavoro - Comprendono gli occupati, i disoccupati e le persone in cerca della prima occupazione.

Gli occupati ed i disoccupati costituiscono nel loro insieme le « forze di lavoro

in condizione professionale >}. Le persone in cerca di prima occupazione costituiscono

le « forze di lavoro in condizione non professionale >}.

Occupati - Comprendono le persone, di almeno 14 anni compiuti, che nella set-timana di riferimento si trovavano in una delle seguenti condizioni:

a) erano presenti al lavoro, quale che fosse la loro posizione (di indipendenti,

di dipendenti o di coadiuvanti) nella professione;

b) pur possedendo una occupazione non erano presenti al lavoro per

momen-taneo impedimento quale malattia, cattivo tempo, conflitto di lavoro, ferie, ecc ..

Sottoccupati - Sono costituiti dagli occupati che nella settimana di riferimento hanno effettuato attività lavorativa da 1 a 32 ore per ragioni economiche, vale a dire imputabili alla mancanza di maggiori offerte di lavoro.

Disoccupati - Comprendono le persone in età non inferiore a 14 anni le quali, perduta l'occupazione, si trovano nella settimana di riferimento alla ricerca di una nuova occupazione.

La professione, la posizione nella professione ed iI ramo di attività economica

SI riferiscono, per i disoccupati, all'ultima occupazione posseduta.

Persone in cerca di 1 a occupazione - Comprendono le persone in età non

infe-riore a 14 anni che nella settimana di riferimento si trovavano in cerca della loro

prima occupazione.

(13)

15

Età Le classi di età vanno intese come segue:

fino a 13 annI: dalla nascita al giorno precedente il 14° compleanno;'

14- 19

20 24

anm: anm:

dal giorno del 140 compleanno al giorno precedente il 20° compleanno; dal giorno del 20° compleanno al giorno precedente il 250 compleanno;

65 ed oltre: dal giorno del 65° compleanno In poi.

Ripartizioni statistiche - Oltre le regioni amministrative vengono indicate

tal-volta le (< ripartizioni statistiche» che vanno intese come segue: I ripartizione: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria; II ripartizione: Tre Venezie, Emilia-Romagna;

III ripartizione: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;

IV ripartizione: Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria; V ripartizione: Sicilia, Sardegnli'

Posizione nella professione ....,... Le posizioni nella professione considerate sono :

1 Imprenditori e liberi professionisti

2 Lavoratori in proprio

3 Dirigenti e impiegati

4 Lavoratori dipendenti (operai ti assimilati)

5 Coadiuvanti

I raggruppamenti talvolta operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a) Indipendenti (posizioni 1 e 2)

b) Dipendenti (posizioni 3 e 4)

c) Coadiuvanti (posizione 5)

Rami di attività economica - I rami di attività economIca sono:

1 Agricoltura (foreste, caccia e pesca)

2 Industrie manifatturiere

-3 Industrie delle costruzioni e dell'installazione di impianti

4 - Altri rami dell'industria (estrattive; elettricità, gas, acqua)

5 Commercio

6 Trasporti e comunicazioni

7 Altri rami delle attività terziarie (credito e assicurazione; servizi;

pub-blica amministrazione)

I raggruppamenti talora operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a) Agricoltura (foreste, caccia e pesca)

b) Industria (rami da 2 a 4)

c) Altre attività (rami da 5 a 7).

Titolo di studio - Viene rilevato il più elevato titolo di studio già conseguito.

Sono' considerate fornite di licenza elementare anche le persone che hanno conseguito

il certificato di proscioglimento anteriormente alla sua abolizione.

(14)

16 AVVERTENZE

delle famiglie residenti in Italia. Data, peraltro, la rigorosa casualità della scelta del campione è possibile conoscere il grado di attendibilità dei risultati delle rilevazioni (numero degli occupati, dei disoccupati, ecc.) potendosi determinare, in termini pro-babilistici, l'ordine di grandezza degli scarti che essi presentano nei confronti dei risultati che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa.

È noto infatti dalla teoria dei campioni che il risultato n ottenuto da una

rile-vazione campionaria differisce da quello N ottenibile da una rilevazione completa per

uno scarto non superiore nel 68% circa dei casi ad s, nel 95% circa dei casi a 2s e nel 99% circa dei casi a 2,5s, essendo s uno specifico scarto teorico, determinabile con opportuno procedimento di calcolo. Il che sta a significare che ove si effettuasse, sempre con le medesime modalità, una serie molto numerosa di rilevazioni campio-narie, i risultati n relativi a circa il 68% delle rilevazioni stesse non di

discostereb-bero da N per più di una volta s; quelli ottenuti da circa il 95% delle rilevazioni

non si scosterebbero da N per più di due volte s ed infine quelli ottenuti da circa il

99% delle rilevazioni non differirebbero da N per più di due volte e mezzo lo scarto

teorico s.

La conoscenza degli scarti teorici s, relativi ai risultati delle singole indagini

cam-pionarie permette quindi di determinare, attorno ad essi, gli intervalli - detti

inter-valli di attendibilità - entro i quali, con una prefissata probabilità (68%, 95%, 99% ... ) risultano compresi i valori che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa. Per questo motivo nella Tab. l sono riportati i valori dello scarto teorico in funzione sia della grandezza dei dati ottenuti dalla indagine campionaria sia del sesso e della circoscrizione territoriale di riferimento (1).

Ad illustrare la corretta utilizzazione della tabella si fanno qui di seguito alcune applicazioni esemplificative.

10 Esempio. - L'indagine campionaria abbia determinato in n

=

5.000.000 il

numero delle forze di lavoro femminili in Italia e si voglia determinare l'intervallo

entro il quale, con probabilità pari al 68%, cade il numero effettivo N, ossia quello

che si sarebbe ottenuto con una rilevazione estesa alla totalità delle famiglie italiane.

Si individua innanzi tutto il numero n

=

5.000.000 tra i valori crescenti

ripor-tati nella prima colonna della tabella. All'incrocio della riga corrispondente a tale

nu-mero con la colonna relativa alle femmine della circoscrizione territoriale Italia si trova

il valore s,

=

53.000 dello scarto teorico, necessario per la determinazione

dell'inter-vallo di attendibilità. Il limite inferiore di questo risulta pari a 5.000.000 - 53.000 =

= 4.947.000 e quello superiore pari a 5.000.000

+

53.000 = 5.053.000. Si ha quindi

una probabilità pari al 68% (ossia si può equamente scommettere 68 contro 32) che il

numero effettivo delle forze di lavoro femminili in Italia risulta compreso tra 4.947.000 e 5.053.000.

20 Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato all'l 1 ottobre 1968 in

n = 218.000 unità il numero dei disoccupati maschi in Italia. Per determinare

l'in-tervallo entro il quale con probabilità "pari al 68% cade il valore effettivo, deve cer-carsi, come nel caso precedente, tra i valori crescenti riportati nella prima colonna

della tabella il numero n

=

218.000. Poichè tale numero non figura tra quelli ivi

in-dicati occorre procedere per interpolazione, considerando i due numeri consecutivi

(15)

l l

.'

AVVERTENZE

Tab. 1 - Scarto teorico in ffinzione della grandezza del dato ottennto' \ e delle circoscrizioni territoriali

-GRANDEZZA DEL PEa LB lUlGIONI (a)

DATO OTTENUTO

ITALIA SULLA BASE

DI UNA SINGOLA del gruppo I del gruppo II

RILEVAZIONE CAMPIONARIA

I

I

I

. M F M F M 'F n SI s. Sa $, s5' s. 5.000

...

250 250 200 400 550 600 10.000 ++ • • • • • • 600 500 500 900 1.100 1.200 20.000 • • • ++ • • • 1.150 950 1.000 1.800 2.000 2.200 30.000

...

1.750 1.400 1.600 2.500 2.750 3.000 40.000

...

2.350 1.800 2.100 3.200 3.350 3.650 50.000 •....•.. 2.900 2.200 2.600 3.900 4.050 4.250 75.000 . + + + . . . 4.150 3.150 3.700 5.300 5.540 5.700 100.000 ... 5.200 4.000 4.700 6.500 6.750 6.900 150.000 . " . + . . . 6.900 5.550 6.500 8 .. 600 8.700 8.950 200.000

...

8.100 6.800 8.000 10.400 9.700 10300 250.000

...

9.050 7.900 9.500 12.000 10.150 11.050 300.000 • • • • • • ++ 9.700 8.900 10.800 13.500 10.350 -400,000

... +.

10.700 10.600 12.900 15.800 10.400 -500.000

...

11.400 12.300 14.300 17.700 10.400 -750.000

...

13.200 16.000 16.150 21.300 - " -1.000.000

...

15.200 19.200 16.800 23.000 - -1.250.000 ... 17.000 22.500 17.300 - - -1.500.000

...

19.000 25.500 17.300 - - -1.750.000 + • • • • • • • 21.000 28.000 - - - -2.000.000

."

...

23.000 30,500 -

-

- -3.000.000

...

30.800 39.000

-

- - -5.000.000 + • • • • • • • 41.200 53.000 - - - -7.500.000

...

47.200 60.000 - - - -0.000.000

...

49.200 - - - - -5.000.000 ... 49.200 - - - -

-(a) Gli scarti teorici risultano differenziati nelle diverse circoscrizioni territoriali a causa della diversa numerosità dei campioni

in esse impiegati.

--::- Le regioni del gruppo I sono: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Abruzzi,

Puglià, Sicilia, S a r d e g n a . ' '

- Le regioni del gruppo II sono: Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Molise,

Basi-licata, Calabria. .

('") Gli scarti teorici riportati nella tabella si riferiscono, ai dati ottenuti da una singola rilevazione. Gli scarti teorici corrispon-denti ai risultati medi annui corrispondono approssinrativamente ai due terzi di quelli riportati nella presente tabella.

della tabella fra i quaJi è compreso il numero cercato. Tali due numeri sono 200.000

e 250.000 ai quali nella colonna S1 della tabella corrispondono rispettivamente i valori

8.100 e 9.050 dello scarto teorico. Facendo l'interpolazione lineare con le stesse

re-gole che vengono usate ad es. per le tavole dei logaritmi, si vede che il valore dello

scarto teorico corrispondente a n = 218.000 risulta pari a 8.442. Pertanto il limite

ivferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta dato da 218.000 - 8.442

=

209.558 e quello superiore da 218.000

+

8.442 = 226.442.

3° Esempio. - Con riferimento agli esempi precedentemente considerati si deter-minano gli intervalli entro i quali i valori effettivi· sono contenuti con probabilità pari

al 95% (anzichè al 68%).'

Per tale determinazione occorre moltiplicare per due il valore s dello scarto teo~

rico, sia esso risultante direttamente dalla tabella ovvero ottenuto per interpolazione.

(16)

18 AVVERTENZE

Nel caso del lO esempio, per il quale in corrispondenza del valore n = 5.000.000

SI era trovato s

=

53.000, si avrà 2s

=

106.000 e quindi l'intervallo di attendibilità

al 95% sarà determinato da 5.000.000

±

106.000.

Nel caso del 20 esempio per il quale si era trovato il valore Sl = 8.442 in

cor-rispondenza di n

=

218.000, si avrà 2S1

=

16.884 e quindi l'intervallo di

attendibi-lità al 95% risulta determinato da 218.000

±

16.884. Si ha quindi una probabilità

pari al 95% ossia si può equamente scommettere 95 contro 5, che il numero dei

di-soccupati maschi in Italia risulta compreso tra 201.116 e 234.884.

2. NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

a) Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane

L'indagine viene effettuata dal Ministero del Lavoro sulla base delle denunce e richieste di assunzione e delle notifiche di dimissioni presentate agli uffici di collo-camento ai sensi della legge 19 gennaio 1955, n. 25. I dati, riferiti al 31 marzo, per-mettono di determinare il numero di apprendisti, suddivisi per sesso, occupati nelle aziende artigiane e non artigiane, per settore di attività economica e per regione.

Si tenga presente che, secondo la legge sopracitata, l'apprendistato è « uno

spe-ciale rapporto di lavoro, in forza del quale l'imprenditore è obbligato ad impartire all'apprendista l'insegnamento necessario affinchè possa conseguire la capacità tecnica per diventare lavoratore qualificato ».

L'apprendista deve essere iscritto in appositi elenchi presso l'ufficio di colloca-mento competente, e soltanto tramite questo il datore di lavoro può assumerlo. Pos-sono essere assunti come apprendisti i giovani di età non inferiore ai quattordici anni e non superiore ai venti.

b) Iscritti nelle liste degli Uffici di Collocamento

I dati forniti dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale risultano dai rendiconti degli iscritti, ai vari titoli indicati, nelle liste comunali di collocamento. Essi rispecchiano una situazione amministrativa, la quale, in dipendenza delle norme di legge che disciplinano le . iscrizioni e le cancellazioni nelle liste, non consente di effettuare confronti con i dati basati sullo stato effettivo di occupazione o di non oc-cupazione rilevati da altre fonti.

Infatti, oltre a coloro che hanno perduto una precedente occupazione o che sono in cerca di primo impiego, possono iscriversi agli uffici di collocamento anche coloro che, pur essendo occupati, cercano un lavoro più confacente alle proprie capacità professionali, nonchè tal une categorie di persone non appartenenti alle forze di la-voro (casalinghe e pensionati).

Secondo quanto disposto dalla legge 29-3-1949 n. 264, gli iscritti vengono

rag-gruppati nelle seguenti classi:

I classe - Disoccupati per effetto di cessazione di un precedente rapporto di lavoro subordinato.

II classe - Giovani di età inferiore a 21 anni; congedati dalle FF.AA. per

avere assolto gli obblighi di leva; altre persone in cerca di prima

occupazione. A partire dal 1-1-1962 gli iscritti vengono, inoltre,

(17)

AVVERTENZE 19

III classe Casalinghe senza precedenti lavorativi subordinati che non siano

capi-famiglia (in tal caso sarebbero incluse nelle altri classi). IV classe - Pensionati in cerca di occupazione (esclusi coloro che beneficiano

di pènsioni a titolo diver~o da quello derivante da una precedente

attività lavorativa, come ad esempio: beneficiari di pensioni di guerra).

V classe - Occupati in cerca di un'occupazione più aderente alle. accertate capacità professionali del richiedente.

Ad ogni buon fine, ad evitare erronee interpretazioni, sarà utile tener presente che le classi sopracitate comprendono anche persone sottoccupate o iscritte solo per mo-tivi amministramo-tivi (per far ottenere alla moglie occupata gli assegni familiari, per riscuotere l'assegno di mancato collocamento previsto per gli invalidi di guerra, per ,avere sussidi ed assistenza).

D'altra parte non figurano fra gli iscritti:

1) coloro che sono alla ricerca di un lavoro subordinato per il quale non è previsto l'obbligo' dell'iscrizione;

2) coloro che rimandano l'iscrizione a quando sono in possesso di richiesta no-minativa (qualificati, persone di fiducia);

3) coloro che rimandano l'iscrizione a quando SI manifestano serie prospettive

di lavoro nella rispettiva zona di residenza.

c) Lavoratori iscritti negli elenchi nominativi dell'agricoltura (SENLCUA)

1 dati pubblicati vengono forniti direttamente dal SENLCUA il quale compila

i relativi elenchi nominativi su denuncia dei singoli datori di lavoro.

La compilazione di tali elenchi viene effettuata da un lato per garantire ai lavo-ratori agricoli il trattamento di previdenza, assistenza ed antinfortunistico, e dallo altro per riscuotere i relativi oneri sociali a carico dei datori di lavoro. Data la na-tura' e la struttura dei dati rilevati non è possibile effettuare' ulteriori elaborazioni che permettano di ottenere notizie reali sullo stato effettivo di occupazione in tale settore.

d) Occupati alle dipendenze assicurati all' IN AM

Le notizie relative agli assicu~ati sono desunte dall'INAM in base a documenti

di carattere amministrativo. Al fine di utilizzare anche tale fonte d'informazione l'1ST A T procede ad una particolare rielaborazionè dei dati forniti dall'Ente sopra citato con lo scopo di ricondurli, con tutte le limitazioni del caso, alla classificazione uffi-ciale delle attività economiche.

Le tavole riportate nel presente volume si riferiscono soltanto agli iscritti princi-pali, titolari del diritto primario ed escludono i familiari il cui titolo all'assistenza de-riva dal diritto dell'iscritto principa!e.

Si, tenga inoltre presente che vengono esclusi, pur essendo iscritti principali, i titolari di pensioni, rendite, ecc. mentre vengono comprese talune categorie che nello uso corrente vengono denominate « categorie speciali )} (es. addetti ai quotidiani, iscritti a mutue aziendali convenzionate, apprendisti, ecc.). Non figurano i lavoratori delle provincie di Trento e Bolzano, assistiti da casse mutue locali autonome.

e) Occupazione operaia,. orari di lavoro e retribuzioni di fatto

(18)

20 AVVERTENZE

1964, interessava 43 settori dell'industria: per 13 di essi venivano censiti tutti gli sta-bilimenti esistenti, mentre per i rimanenti 30 l'indagine era limitata agli stasta-bilimenti occupanti almeno 10 dipendenti. I dati, inoltre, venivano elaborati con periodicità men-sile ed interessavano circa 20.000 stabilimenti.

Tuttavia, nonostante l'alto grado di copertura, la rilevazione mancava di rappre-sentatività sia perchè non comprendeva il ramo delle costruzioni e sia perchè talune categorie dei settori rilevati erano escluse dall'indagine.

Data la necessità di disporre di dati che potessero riflettere con maggiore analisi e precisione l'andamento dei principali fenomeni riguardanti il mercato del lavoro, il Ministero del Lavoro ha modificato sostanzialmente, dal 1965, la vecchia indagine. La nuova rilevazione, infatti, è estesa a tutte le categorie di industria comprese nei seguenti rami:. Estrattive, Manifatturiere, Costruzioni ed installazioni di impianti, Ener-gia elettrica, Gas ed Acqua. In particolare riguarda tutte le unità locali (50.000 circa) che nell'ultima settimana del trimestre di riferimento occupano almeno 10 dipendenti (5 nel ramo delle costruzioni). Inoltre, in concomitanza con le modifiche apportate alla rilevazione, è stata effettuata la riclassificazione di tutte le unità locali in seguito all'adozione, da parte di tale Ministero, della classificazione ufficiale delle attività· economiche.

f) Occupazione operaia nelle Opere pubbliche.

Formano oggetto di rilevazione tutti quei lavori che assumono la caratterIstica di Opere pubbliche o di pubblica utilità e relativi a impianti fissi, nuove costruzioni, ricostruzioni, miglioramenti strutturali, grandi riparazioni, manutenzioni straordinarie ed assimilate, sempreché tali lavori siano realizzati:

a) con il finanziamento dello Stato o con il suo contributo, tramite i

Mini-steri, la Cassa per il Mezzogiorno, la Gescal e l'I.S.E.S.;

b) con il finanziamento totale di Enti nazionali e territoriali della Pubblica

Am-ministrazione (INAIL, INAM, INPS, ENPAS, Enti regione, Amministra-zioni Provinciali, Comuni) o con il contributo di altri Enti (escluso lo Stato) o di privati.

Per operaio, ai fini del computo delle giornate-operaio, si deve intendere ogni prestato re dell'opera manuale, sindacalmente classificabile nelle seguenti categorie: categorie speciali, operai specializzati, qualificati e comuni, manovali specializzati e comuni, apprendisti.

Per giornata-operaio deve intendersi la giornata di presenza sul lavoro di un operalO.

Sono escluse dalla rilevazione le giornate-operaio effettuate dagli operai in ser-vizio continuativo presso le Amministrazioni e gli Enti interessati.

3. MOVIMENTO MIGRATORIO CON L'ESTERO DELLE FORZE DI LAVORO - I dati del

movimento mignitorio con l'estero si riferiscono:

1) ai cittadini italiani espatriati come emigranti e ClOe per esercitare all'estero una professione, un'arte o mestiere in proprio o alle dipendenze altrui (lavoratori); per seguire o raggiungere all'estero un familiare lavoratore (familiari); per trasferire all'estero la residenza per motivi diversi dai precedenti (altri) ;

2) ai cittadini italiani rimpatriati, già espatriati come emigranti.

(19)

AVVERTENZE 21 fascia di confine, generalmente munite soltanto di tessera di frontiera, che attraver-sano in modo abitudinario la frontiera per ragioni di lavoro.

Il movimento migratorio viene attualmente determinato sulla base di due diverse rilevazioni, la prima delle quali è totale mentre la seconda è limitata al solo movi-mento con i paesi extraeuropei.

a) La prima rilevazione, a periodicità annuale, si avvale della collaborazione

dei comuni presso i quali è stato istituito, fin dal luglio 1964, un apposito « schedario

degli emigrati e degli emigranti per l'estero » composto da schede individuali intestate

a tutte le persone aventi residenza anagrafica nel comune ed in possesso di passaporto per motivo di lavoro o comunque espatriate o rimpatriate come emigranti.

All'inizio di ciascun anno i comuni effettuano accertamenti presso le persone schedate od i loro familiari e rilevano gli eventuali movimenti migratori effettuati da-gli stessi nel corso del precedente anno solare. I movimenti in tal modo accertati vengono trascritti a cura degli uffici comunali negli appositi modelli (mod. ISTATj P/26 per i movimenti con i paesi europei; modo 1ST AT/P/27 per i movimenti con paesi extraeuropei) ed inviati all'Istituto Centrale di Statistica.

Mentre i dati concernenti il movimento con i Paesi europei vengono utilizzati dall'Istituto Centrale di Statistica per la pubblicazione, quelli relativi al movimento con i Paesi extraeuropei vengono utilizzati solo come dati di cohtrollo della rileva-iione statistica di cui alla seguente lettera b).

b) La seconda rilevazione, a periodicità mensile, concerne, come si è detto,

il solo movimento migratorio con i paesi extraeuropei e viene effettuata dall'Istituto Centrale di Statistica sulla base delle indicazioni contenute nelle liste dei passeggeri imbarcati e sbarcati (mod. ISTAT/P/13 e P/14) compilate dalle compagnie di navi-gazione ed inviate all'Istituto dalle autorità portuali ed aeroportuali.

Entrambe le rilevazioni e particolarmente quella di cui alla precedente lettera a)

si sono rilevate negli ultimi anni di esecuzione sempre più difficoltosa in dipendenza delle semplificazioni apportate alle formalità per l'espatrio.

In conseguenza di ciò, i dati, specialmente per quanto concerne il movimento migratorio con i Paesi della CEE, possono fornire, in qualche caso, una misura del fenomeno approssimata per difetto. Considerate le caratteristiche tecniche della rile-vazione si deve ritenere, comunque, che le cause di discordanza agiscano, pressochè nella stessa misura, sui dati degli espatri e dei rimpatri e che non influiscano quindi sensibilmente sul saldo migratorio.

I fac-simile dei modelli di rilevazione sopracitati sono riportati in appendice al presente volume.

4. CONFLITTI DI LAVORO - La statIstICa dei conflitti di lavoro è effettuata dallo

Istituto Centrale di Statistica, che si avvale degli Uffici di Questura quali organi di rilevazione.

Costituiscono oggetto della rilevazione i conflitti di lavoro, ossia le vertenze tra datori di lavoro e prestatori d'opera, che hanno dato luogo ad una temporanea so-spensione (sciopero o serrata) dell'attività lavorativa. Non sono considerati gli scioperi effettuati per motivi estranei al rapporto di lavoro, nè le forme di protesta che non comportano una sia pur temporanea sospensione dell'attività lavorativa.

Un conflitto è detto di azienda, se ha interessato un'unica azienda; di categoria,

se ha interessato più aziende appartenenti alla stessa categoria di attività economica;

(20)

22 AVVERTENZE

Numero dei conflitti: poichè un conflitto di lavoro può essersi protratto per pm

mesi, avere interessato più regioni o più rami di attività economica, ne segue che il numero complessivo dei conflitti di lavoro non corrisponde sempre alla somma dei conflitti classificati per mese, per provincia (o regione), per ramo di attività economica, ma tale numero risulta generalmente ad essa inferiore.

Lavoratori partecipanti: nei conflitti che hanno dato luogo a più sospensioni di

lavoro, il numero dei lavoratori partecipanti al conflitto è la media dei lavoratori che hanno preso parte alle singole sospensioni del lavoro (ponderata secondo la durata delle sospensioni stesse).

Modello di rilevazione: il fac-simile del modello di rilevazione compilato dagli

Uf-fici di Questura (ISTA T/P/52) è riportato in appendice al presente volume.

5. RETRIBUZIONI MINIME CONTRATTUALI E COSTO DEL LAVORO - I « Numeri indici

dei tassi delle retribuzioni minime contrattuali» sono calcolati su dati desunti dai

con-tratti collettivi di lavoro e, per quanto concerne la Pubblica amministrazione, dai pron-tuari del Ministero del Tesoro - Ragioneria Generale dello Stato.

Gli indici elementari sono costruiti a livello nazionale e sono, infatti, calcolati sulla retribuzione nazionale che è ottenuta attraverso la media aritmetica ponderata delle retribuzioni provinciali e zonali.

Per la sintesi degli indici elementari e per quelle successive si utilizza la media aritmetica ponderata; i coefficienti di ponderazione sono stati stabiliti in base all'am-montare delle retribuzioni corrisposte nell'anno 1966.

Gli indici « compresi gli assegni familiari» fanno riferimento ad un lavoratore

con coniuge e due figli a carico.

Le retribuzioni minime contrattuali sono comprensive della paga o stipendio base, dell'indennità di contingenza, delle altre competenze corrisposte con carattere di gene-ralità e di continuità (ad es. indennità per logorio di indumenti, caropane, mancato cottimo, indennità speciali, premi di produzione, ecc.), nonchè della tredicesima ed eventuale quattordicesima mensilità. Per il calcolo della retribuzione si tiene conto, altresì, della durata del lavoro.

In pratica, per gli operai, il calcolo dei tassi delle retribuzioni è effettuato, di norma, dividendo l'ammontare complessivo annuo delle retribuzioni per il numero delle ore lavorative dell'anno previste dai contratti, numero che è determinato molti-plicando il numero delle giornate lavorative per la durata media giornaliera del la-voro. Per gli impiegati i tassi delle retribuzioni sono calcolati con riferimento al mese e con criteri, per quanto possibile, analoghi a quelli degli operai.

Le retribuzioni nell' agricoltura sono rilevate con la collaborazione delle Associazioni

(21)

AVVERTENZE 23

Le retribuzioni nell'industria sono rile-vate con la collaborazione delle Associazio-ni nazionali o provinciali di categoria e si ri-feriscono a lavoratori di età superiore a 20 e 21 anni rispettivamente per gli ,operai e per gli impiegati.

A seguito dell'accordo interconfederale 2 agosto 1961, le provincie sono state rag-gruppate nelle seguenti Zone salariali: (1)

Zona O: Torino, Milano, Genova, Roma; Zona I: Como, Firenze, Sondrio, Varese; Zona II: Aosta, Bergamo, Bolzano-Bozen, Brescia, Cremona, Gorizia, Imperia, Livor-no, Massa-Carrara, Novara, Pavia, Pisa, Savona, Trento, Trieste, Venezia, Vercelli; Zona III: Alessandria, Belluno, Bologna, La Spezia, Mantova, Modena, Napoli, Pa-dova, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Verona, Vicenza; Zona IV: A - Asti, Cuneo, Ferrara, Forlì, Grosseto, Lucca, Palermo, Pistoia, Rovigo, Siena, Treviso, Udine; B Ancona; Zona V: A -Arezzo; B - Ascoli Piceno, Bari, Cagliari, Catania, Frosinone, Latina, Lecce, Messina, Perugia, Pesaro e Urbino, Pescara, Rieti, Salerno, Taranto, Terni, Viterbo; Zona VI : Agrigento, Avellino, Benevento, Brindisi, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catan-zaro, Chieti, Cosenza, Enna, Foggia, L'Aqui-la, Macerata, Matera, Nuoro, Potenza, Ra-gusa, Reggio di Calabria, Sassari, Siracusa, Teramo, Trapani.

Nell'ambito della Zona O vi sono due diversi· livelli di retribuzione base, l'uno

ASSEGNI FAMILIARI

Importi per DATA DI DECORRENZA

ciascun figlio

I ' I

COnluge ascen-ciascun dente AGRI COL TURA

OPERAI - Lire giornaliere

1 luglio 1952 ... 45 37 l luglio 1953 ... 60 50 l ottobre 1956 ... 90 65 l gennaio 1958 ... 110 70 l gennaio 1960 ... ... 135 85 l luglio 1961 .... ... ,. 190 138 l ottobre 1964 , .. ' " " " , . 205 149 l aprile 1965

...

220 160

INDUSTRIA, COMMERCIO E TRASPORTI

OPERAI E IMPIEGATI - Lire giornaliere

16 giugno 1952 ... 153 100 1 agosto 1954 ... 160 108 l aprile 1956 ... 167 116 l maggio 1958 ... 178 127 l maggio 1961 ... 190 138 30 40 SO SO 55 55 72,50 90 55 55 55 55 55 l ottobre 1964

...

205 149 72,50 1 aprile 1965

...

220 160 90 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE OPERAI E IMPIEGATI - Lire mensili (1)

1 luglio 1951 . . .

.

. . . 9.980 1 luglio 1955 ... 13.180 1 febbraio 1959 ... 16.180 l luglio 1959 ... .... 17.680 1 ottobre 1960 ... ... 117.680 (a) 20.680 (b) 1 luglio 1963 ... 20.680

(1) Quote di aggiunta per una famiglia media (coniuge e due figli) nella città di Roma.

(a) Personale con coefficiente di stipendio superiore a 200

(b) Personale con coefficiente di stipendio inferiore a 200

per le provincie di Milano e Torino, l'altro per quelle di Roma e Genova.

In base agli accordi sindacali del 21 marzo 1951 e del 15 giugno 1957, poi, le provincie sono divise anche secondo due gruppi territoriali: A e B, ai fini dell<,l deter-minazione della misura della indennità di contingenza.

Fanno parte del gruppo A le provincie del Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lom-bardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, To-scana e le provincie di Roma, Napoli e Palermo (quest'ultima dal 1957); fanno parte del gruppo B le rimanenti regioni.

Le retribuzioni nell'industria sono, in linea di massima, orarie per gli operai e mensili per gli impiegati e sono generalmente distinte in 5 categorie operaie e 5 cate-gorie impiegatizie. Fanno eccezione alcuni settori quali quelli dell'industria delle

co-(1) Come è noto l'Accordo interconfederale 18 marzo 1969, per l'assetto zonale delle retri-buzioni, ha sancito il graduale raggiungimento di un unico minimo contrattuale nazionale per cia-scun settore.

,

(22)

24 AVVERTENZE

struzioni edili e del gas, in cui si fa riferimento alle vecchie qualifiche e taluni altri nei quali si suole fare riferimento a mansioni, per cui si è cercato di identificare quelle più significative e comparabili con l'inquadramento generale.

Le retribuzioni nel commercio si riferiscono al personale impiegatizio e non

im-piegatizio di età superiore, rispettivamente, a 21 e 20 anni. Esse sono rilevate con la collaborazione delle Associazioni provinciali di categoria.

Le retribuzioni nei trasporti (terrestri) hanno caratteristiche analoghe a quelle della

industria sia per la composizione sia per le modalità di rilevazione. Anche in questo settore si verifica la ripartizione delle provincie in zone salariali. Tale ripartizione è simile a quella dell'industria, per- le autolinee in concessione, mentre per i trasporti autoferrotramviari urbani la ripartizione delle provincie è leggermente diversa.

Le retribuzioni nella Pubblica amministrazione si riferiscono al personale civile,

maschile e femminile, che presta servizio in Roma, escluso quello delle Aziende auto-nome e della Magistratura.

Tutte le retribuzioni si riferiscono a personale non coniugato. Per soddisfare le eventuali esigenze degli utilizzatori si è ritenuto opportuno riportare, in apposita ta-bella, i valori degli assegni familiari per l'agricoltura e, per l'industria, per il commer-cio, e per i trasporti, nonchè delle quote di aggiunta di famiglia per la Pubblica amministrazione per la quale si fa riferimento ad una famiglia media (coniuge e due figli) nella città di Roma.

Per il calcolo del costo del lavoro gli elementi della retribuzione e dei contributi sociali sono stati considerati per l'intero anno e tenendo conto di tutte le variazioni verificatesi nel suo decorso. La retribuzione indicata è oraria o mensile in conformità a quanto stabilito nei contratti collettivi di lavoro. Nel computo degli oneri non si è tenuto conto di quelli (come l'indennità di licenziamento, le assenze retribuite, ecc.) valutabili soltanto in base a dati di fatto.

6. NUMERI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PER LE FAMIGLIE DI OPERAI E IMPIEGATI

(già« Numeri indici del costo della vita l»~ - Allo scopo di evitare le erronee inter-pretazioni cui talvolta danno luogo i tradizionali « indici del costo della vita l), l'Isti-tuto Centrale di Statistica è venuto nella determinazione di cambiare la loro

denomi-nazione in quella di « indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e

impie-gati l). Infatti, gli « indici del costo della vita l), nonostante il significato letterale della

locuzione, altro non sono che indici dei prezzi al consumo relativi

ad

un particolare

gruppo di consumatori, e cioè a quello delle famiglie di operai e impiegati. Inoltre, gli indici stessi, essendo riferiti ad una struttura fissa di consumi, non possono essere

assunti quale misura delle variazioni del costo della vita, ossia della spesa

effettiva-mente sostenuta da una famiglia tipica. Ed invero, le variazioni di tale spesa sono

deter-minate non solo dalle variazioni dei prezzi, ma anche dalla circostanza che il consumo di alcuni beni viene eliminato o ridotto mentre si introducono o si estendono altri consumi, anche per l'insorgere di nuovi bisogni.

Ciò premesso, ad iniziare dal mese di gennaio 1968 i « numeri indici del costo

della vita l), pur seguitando ad essere calcolati con gli stessi procedimenti finora seguiti,

vengono presentati sotto la denominazione di « numeri indici dei prezzi al consumo

per le famiglie di operai e impiegati l).

Le caratteristiche sono le seguenti:

1. Essi sono costruiti con riferimento ai consumi di una famiglia tipo, il CUI

(23)

AVVERTENZE 25 2. I beni e i serVIZI consiqerati nel bilancio della famiglia tipo sono raggrup-pati nei cinque tradizionali capitoli (alimentazione, abbigliamento, elettricità e com-bustibili, abitazione, beni e servizi vari). I pesi relativi alle varie voci sono stati de-sunti dai risultati della indagine sui bilanci di famiglia 1963-1964 relativamente ai va-lori dei consumi delle famiglie del tipo sopraindicato: tali vava-lori dei consumi sono stati aggiornati utilizzando le variazioni intervenute successivamente nei valori dei consumi privati.

Inoltre, al fine di tener conto della diversa distribuzione territoriale dei consumi

~e sempre secondo i risultati della sopra citata indagine sui bilanci di famiglia, sono

stati utilizzati tre sistemi di pesi corrispondenti ciascuno alle tre ripartizioni territo-riali. Pertanto, nell'ambito di ciascuna di queste, il sistema dei pesi è identico per tutte le spese della stessa ripartizione.

Il calcolo degli indici viene effettuato nel modo seguente:

1. Per ogni capoluogo viene calcolato un indice elementare per ciascun bene e servizio. Dagli indici elementari si passa agli indici di categoria e da questi agli indici per capitoli e, infine, all'indice generale, mediante medie aritmetiche ponderate con pesi desunti dalla citata indagine.

2. Gli indici nazionali per ciascun capitolo vengono ottenuti come medie pon-derate dei corrispondenti indici dei 20 Comuni capoluoghi di regione. Quali coeffi-cienti di ponderazione sono stati assunti i valori· dei consumi di ciascuna regione.

La sintesi degli indici nazionali dei cinque capitoli fornisce l'indice generale. Gli indici possono essere utilizzati solamente per, ottenere confronti sulle varia-zioni del costo della vita nelle diverse città rispetto all'anno base, ma non consentono di conoscere il livello comparativo del costo della vita tra città e città.

7. PREVIDENZA E ASSICURAZIONI SOCIALI - All' assicurazione obbligatoria invalidità,

vecchiaia e superstiti sono iscritti tutti i lavoratori dipendenti, i coltivatori diretti, gli artigiani, i commercianti (dal 1967) e alcune categorie di liberi professionisti. Essa è gestita, in regime generale, dall'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) che amministra anche alcuni fondi a regime speciale per talune categorie di lavoratori dipendenti e per i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, mezzadri e coloni, artigiani, commercianti). Per altre categorie e i liberi professionisti l'assicurazione è gestita da appositi enti ed istituzioni: Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENP ALS), Istituto di previdenza per i dirigenti di aziende industriali (INPDAI), Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI), Ente nazionale di previdenza e assistenza medici (ENPAM), Cassa nazionale di previdenza ed assistenza avvocati e procuratori, altri Enti.

All'assicurazione obbligatoria contro le mt;llattie sono iscritti tutti i lavoratori

dipen-denti e autonomi esclusi i liberi professionisti. La gestione del trattamento di malat-tia, in regime generale, è affidata all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro le ma-lattie (INAM) presso cui sono iscritti i lavoratori dipendenti da terzi dei settori eco-nomici dell'industria, dell'agricoltura, del commercio, del credito e assicurazione. non-chè i lavoratori appartenenti a speciali settori (addetti alla piccola pesca, ai servizi domestici e familiari, ai cantieri di lavoro, ecc.) e quasi tutti i pensionati provenienti da categorie di lavoratori del settore privato.

(24)

di-26 AVVERTENZE

pendenti statali (ENP AS); per il personale degli enti locali, dall'Ente nazionale di

previdenza e assistenza per dipendenti da e~ti locali ,(INADEL); per il personale

degli enti pubblici, dall'Ente nazionale di previdenza per i dipendenti da enti di diritto pubblico (ENPDEDP); dalle Casse marittime Adriatica, Meridionale e Tirrena per la gente di mare; dalla Federazione 'nazionale casse mutue di malattia per i coltivatori diretti; dalla Federazione nazionale casse mutue malattia artigiani; dall'ENPALS per i lavoratori dello spettacolo; dall'INPGI per i giornalisti professionisti; dall'ENPAIA per gli impiegati dell'agricoltura; dalla Federazione Nazionale Casse Mutue Malattie per gli esercenti di attività commerciali; dalle rispettive Casse aziendali per altre minori.

All'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, la cui gestione è affidata all'INPS,

sono iscritti tutti i lavoratori dipendenti, esclusi gli statali e altre categorie minori.

L'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali riguarda le

sole categorie soggette ai rischi assicurati. Essa è gestita dall'Istituto nazionale assi-curazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) per i settori dell'industria e della agricoltura; dalle Casse marittime, per la gente di mare.

Sono soggetti all'obbligo dell'assicurazione contro la disoccupazione tutti i

lavora-tori dipendenti, ad esclusione degli addetti ai servizi familiari (domestici), i lavoranti a domicilio e altre categorie minori nonchè gli impiegati e gli operai dello Stato, degli Enti pubblici e delle Aziende pubbliche e private. La gestione è affidata all'INPS.

Rientrano nel campo di applicazione delle norme sugli assegni familiari: i

lavo-ratori dipendenti ad eccezione di quelli delle pubbliche amministrazioni che benefi-ciano di un trattamento di famiglia, gli addetti ai servizi domestici ed altre categorie

minori; dal 1967 i coltivatori diretti, mezzadri e coloni. La gestione è dell'INPS ;

per i giornalisti professionisti, dell'INPG I.

Fonte: i singoli enti. Per dati più analitici, cfr. l'Annuario statistico dell' assistenza e della previdenza sociale.

SEGNI CONVENZIONALI - Nelle tavole sono adoperati

zionali:

seguenti segni

conven-Linea (-): a) quando il fenomeno non esiste; .

b) quando il fenomeno .esiste e viene rilevato, ma

rificati;

.

.

caS1 non S1 sono

ve-Quattro puntini (. . . .) quando il fenomeno esiste, ma 1 dati non si conoscono per

qualsiasi ragione;

Due puntini (. . ) per i numeri, tanto assoluti che relativi, che non

raggiun-gono la cifra significativa dell'ordine minimo considerato

(migliaio; milione; 0,01; 0,001; ecc.).

DATI PROVVISORI E RETTIFICATI - I dati relativi ai periodi più recenti sono in

parte provvisori e sono suscettibili di rettifiche nelle successive edizioni.

I dati contenuti in precedenti pubblicazioni che non concordano con quelli del presente volume si intendono rettificati.

FONTI - Quando la fonte dei dati non è indicata si tratta di rilevazioni eseguite

(25)

PARTE PRIMA

(26)
(27)

INDAGINI PER CAMPIONE SULLE FORZE DI LAVORO

'Tav~ 1 - Popolazione presente in Italia e temporànearriente'enù~rata all'estero

per condi,zione Valori medi in migliaia

PQI'OLAZIONE CON RESIDENZA ANAGRAFICA IN IrALIA (a)

Presenti in Italia (b) ' Temporaneamente emigrata all'estero (c) Totale A N N I

Totale Totale Totale

Forze Altra Forze Altra Forze Altra

di

popola-I

di

popola-I

di popola-

I

lavoro .tione MF M lavoro %ione MF M lavoro zione MF M

1959 ...•••••••• ' ... 21.286 27.318 48.604 23.671 409 67 476 373 21.695 27.385 49.080 24.044 1960 ... 20.972 27.995 '48.967 23.845 418 48 466 371 21.390 28.043 49.433 24.216 1961: ... 20.882 28.274 49.156 23.871 522 39 ' 561 459 21.404 28.313 49.717 24.330 1962 ... 20.561 28.883 49.444 23.992 527 36 563 462 21.088 28.919 50.007 24.454 1963 ••. , ... 20.134 29.815 49.949 24.270 515 39 554 456 20.649 29.854 50.503 24.726 1964 ... , ... 26.130 30.600 50.730 24.688 430 38 468 382 20.560 30.638 51.198 25.070 1965 ... 19.920 31.460 5.1.380 24.994 446 35 481 400 20.366 31.495 51.861 25.394 1966 ... 19.653 32.274 51.927 25.2'77 396 57 453 369 20.049 32.331 52.380 25.646 1967 ... 19.796 32.613 52.409 25.568 291 69 360 277 20,.087 ,32.682 52. 769 1 25.845, 1968 ... 19.763 33.015 52.778 25.781 257 60 317 245 20.020 33,075 53.095 26.026 (a) AI netto dei Il\ell\bri permanenti delle convivenze, i quali al censimento demografico del 196L.tisultavano in numero di 713.090 (325.213 maschi, 387.877 femll\ine)di cui 258.578 (133.768 maschi, 124.810 femll\ine) appartenenti aHa popolazione attiva •

• (b) Comprese le persone all'estero per affari, turismo, Il\issione ecc.,: comunque per periodo di breve durata, e gli equipaggi imbarcati (Cfr. pago 13 deHe Avvertenze).

(c) Cfr. pago 14 delle Avvertenze.

Tav. 2 - Popolazione presente in Italia per condizione e sesso (valori medi) Cifre assolute in migliaia

FORU DI LAVORO

Occupati In cerca di occupazione Totale ALTRA

A N N I di cui

In cerca Totale POPOLA- TOTALE

sottoccupati

Disoc- di la

%

N cupati

occupa-1%

forze

N popo- ZIONE'

N

1%

cupati oc~ zione N di lavoro lazione

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