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ANNUARIO DI STATISTICHE DEL LAVORO

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(1)

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA

ROMA 1985

1 8. 1ù. 8 5 116 7 è, 'a.

BlBLIOTECA

ANNUARIO DI STATISTICHE DEL LAVORO

V o i . XXV

EDIZIONE

1984

(2)

Al fine di favorire la diffusione e l'utilizzazione dei dati e delle informazioni, l'ISTAT autorizza la riproduzione parziale o totale del contenuto del presente volume con la citazione della fonte.

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('609081) I.P.Z.S. · Contratto del 14-3-1984 · S. (c. 1.3S0)

(3)

AWERTENZE . . . Xl

PARTE I - INDAGINI SULLE FORZ~ 01 LAVORO (DATI RETROSPETTIVI)

Dati medi... 3 Dati trimestrali... 32

PARTE Il - INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO

Forze di lavoro nel 1983 (dati medi) . . . 51 Indagine comunitaria sulle forze di lavoro - Aprile 1983 ... .

e on ron f t .. 1 ,n ernaz,ona t . 1 ••••••••••••••••••••...••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 1.

59

60

PARTE lii - STIME DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE . . . • . . 63 PARTE IV - NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche . . . 69 Forze di lavoro risultanti da altre fonti ... ~ . . . 73

PARTE V - CONFLITTI DI LAVORO... 79

PARTE VI - INDAGINE MENSILE SULL'OCCUPAZIONE, GLI ORARI DI LAVORO E LE RETRIBUZIONI NELLA GRANDE INDUSTRIA . . . 89

PARTE VII - RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

Numeri indici... 95 Retribuzioni per qualifiche professionali . . . 113

APPENDICE

Indagini sui consumi delle famiglie italiane nel 1983 ... 133 Occupazione dipendente neHe imprese industriali con 20 addetti e più ... 141

(4)

VI

INDICE DELLE TAVOLE

Tav. Pag.

PARTE PRIMA

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO (DATI RETROSPETTIVI)

Dati medi

Popolazione secondo la condizione e il sesso ... . Occupati secondo il sesso, la posizione nella professione e Il settore di attività economica 2 Tassi di attività e tassi di disoccupazione secondo il sesso . . . 3 Popolazione secondo il sesso, la condizione e la regione . . . 4 Occupati secondo il sesso, la posizione nella professione, il settore di attività economica e

3 4

5 6

la regione... 5 4!18

Tassi di attività secondo il sesso e la classe di età o la regione . . . 6 30 Tassi di disoccupazione secondo il sesso e la classe di età o la regione . . . 7 31

Dati trimestrali

Forze di lavoro secondo il sesso ... : . . . .. . . 8 32 Occupati secondo il sesso e il settore di attività economica . . . 9 33 Occupati alle dipendenze secondo il sesso e il settore di attività economica . . . 10 39 Persone in cerca di occupazione secondo la condizione e il sesso . . . 11 45

PARTE SECONDA

INDAGINI SULLE FORZE DI LAVORO Forze di lavoro nel 1983 (dati medi)

Popolazione secondo il sesso e la condizione . . . 12 51 Tassi . di attività della popolazione distribuita secondo la condizione del capo famiglia, la

regione di residenza anagrafica e il sesso . . . 13 52 Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti occupati e l'ampiezza... 14 53 Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti disoccupati e l'ampiezza . . . 15 54 Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero del componenti occupati e la ripartizione geografica . . . 16 55

(5)

Tav. Pag.

Famiglie secondo la condizione, il settore economico e la posizione nella professione del

capo famiglia, il numero dei componenti disoccupati e la ripartizione geografica. . . 17 56 Famiglie secondo la condizione e il settore economico del capo famiglia, i componenti oc-

cupati o in cerca di occupazione e l'ampiezza . . . 18 57

Indagine comunitaria sulle forze di lavoro - Aprile 1983

Popolazione in complesso e in età giovanile dei principali Paesi comunitari secondo alcune modalità 19 59

Confronti internazionali

Principali indicatori delle forze di lavoro in alcuni Paesi . . . 20 60

PARTE TERZA

STIME DELL'OCCUPAZIONE NEL QUADRO DELLA CONTABILITÀ NAZIONALE

Occupati presenti in Italia per ramo e branca... 21 63

PARTE QUARTA

NOTIZIE SULLE FORZE DI LAVORO RISULTANTI DA ALTRE FONTI

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche

Dipendenti delle Amministrazioni pubbliche per sottosettore di appartenenza ... . Dipendenti delle Amministrazioni dello Stato, degli Enti territoriali e altri Enti pubblici ..

Dipendenti dello Stato e delle Aziende Autonome per categoria e per amministrazione di appartenenza ... . Dipendenti dello Stato e delle Aziende Autonome per amministrazione di appartenenza e per alcune categorie ... .

Forze di lavoro risultanti da altre fonti

Iscritti nelle liste ordinarie degli Uffici di collocamento per classe e sesso distintamente per

22 69

23 69

24 70

25 72

ramo di attività economica e regione . . . 26 73 Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane per ramo e classe di attività

economica . . . 27 7 4 Apprendisti occupati nelle aziende artigiane e non artigiane per regione . . . 28 75 Occupazione operaia nelle opere pubbliche per categoria di opere e per regione . . . 29 76

(6)

VIII INDICE

PARTE QUINTA

CONFLITTI DI LAVORO

Tav. Pag.

Conflitti di lavoro distintamente per causa e ramo di attività economica e per regione . . 30 79 Lavoratori partecipanti distintamente per causa e ramo di attività economica e per regione 31 80 Ore di lavoro perdute distintamente per causa e ramo di attività economica e per regione . 32 81 Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per tipo di

conflitto e classe di lavoratori partecipanti . . . 33 82 Conflitti di lavoro, lavoratori partecipanti ed ore di lavoro perdute, distintamente per tipo di

· conflitto e per classe di ore di lavoro perdute . . . 34 82 Ore di lavoro perdute per ramo e classe di attività economica, per mese e per tipo di con-

flitto . . . 35 83 Conflitti di lavoro e lavoratori partecipanti per ramo di attività economica e regione . . . . 36 84 Ore di lavoro perdute per ramo di attività economica e provincia e regione . . . 37 85

PARTE SESTA

INDAGINE MENSILE SULL'OCCUPAZIONE, GLI ORARI DI LAVORO E LE RETRIBUZIONI NELLA GRANDE INDUSTRIA

Indici dell'occupazione alle dipendenze . . . 38 89 Tassi di rotazione dei dipendenti .... ·... 39 90 Indici delle ore effettivamente lavorate mensilmente e guadagni medi mensili di fatto per

operaio ... ·. . . . 40 91 Regime medio settimanale degli orari di lavoro e incidenza delle ore di lavoro straordinario

sul totale delle ore lavorate mensilmente dagli operai . . . 41 92

PARTE SETTIMA

RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

Numeri indici

Numeri indici delle retribuzioni contrattuali per dipendente- Medie annue per ramo attività economica

- Base 1982 = 100 ... -. . . . 42 95 Numeri indici delle retribuzioni orarie contrattuali -Medie annue per ramo di attività economica-Base

1982 = 100 . . . 43 95 Numer• indici delle retribuzioni contrattuali per dipendente - Media annua 1983 per rami, classi e

sottoclassi di attività economica -Base 1982 = 100 . . . .. . . 44 96 Numeri indici delle retribuzioni contrattuali per dipendente - Dati mensili nel 1983 per gruppi di

contratti e contratti - Base 1982 = 100... 45 97 Numeri indici delle retribuzioni orarie contrattuali -Media annua 1983 per rami, classi e sottoclassi di

attività economica - Base 1982 = 100 . . . 46 103 Numeri indici delle retribuzioni orarie contrattuali - Dati mensili nel 1983 per gruppi di contratti e

contratti - Base 1982 = 100. . . 47 104

(7)

Tav. Pag.

Incidenza percentuale sulle retribuzioni contrattuali · annue delle somme corrisposte ai la-

voratori dipendenti a titolo di .. una tantum • o per arretrati . . . 48 110

Retribuzioni per qualifiche professionali

Composizione delle retribuzioni lorde contrattuali degli operai agricoli a tempo indetermi-

nato per provincia, categoria e qualifica . . . .. . . . 49 113 Retribuzioni lorde contrattuali degli operai agricoli a tempo determinato per provincia . . 50 117 Retribuzioni mensili lorde contrattuali degli operai e degli impiegati delle industrie e dei

trasporti ... ·.... . . 51 118 Retribuzioni lorde contrattuali dei lavoratori del commercio per provincia, categoria e qua-

lifica ... : . . . 52 120 Composizione delle retribuzioni mensili del personale civile dello Stato . . . 53 121 Composizione della retribuzione e del costo del lavoro nei principali settori di attività eco-

nomica per alcune categorie di lavoratori . . . 54 122 Composizione della retribuzione e del costo del lavoro per alcune categorie di lavoratori 55 124 Durata settimanale del lavoro e giorni di ferie per settore di attività industriale e per anno. 56 125 Coefficienti di raccordo tra gli indici delle retribuzioni contrattuali in base 1982 = 100 e quelli in base

1975... 57 127

APPENDICE

INDAGINI SUI CONSUMI DELLE FAMl(3LIE ITALIANE NEL H383

Valore dei consumi delle famiglie secondo la ripartizione territoriale . . . 58 133 Valore dei consumi delle famiglie secondo la condizione s_ocio-economica del capo famiglia 59 134 Valore dei consumi delle famiglie secondo l'ampiezza e il tipo .... : . . . 60 137

OCCUPAZIONE DIPENDENTE NELLE IMPRESE INDUSTRIALI CON 20 ADDETTI E PIÙ

Dipendenti delle unità rilevate per posizione nella professione, ramo di attività economica e

classe di addetti . . . 61 141 Dipendenti occupati per posizione nella professione e per ramo, classe e sottoclasse di atti-

vità economica . . . 62 144 Dipendenti occupati per ramo e classe di attività economica e per regione 63 150

(8)

X

INDICE DEI GRAFICI

Pagine

Popolazione presente e forze di lavoro. . . 52 Popolazione attiva e occupati in alcuni Paesi ... -. . 52 Conflitti originati dal rapporto di lavoro . . . 53 Ore lavorative perdute per conflitti originati dal rapporto di lavoro e per conflitti estranei

al rapporto di lavoro . . . 53 Indicatori del lavoro ~ella grande industria . . . 92 Valore dei consumi deUe famiglie per condizione socio-economica del capo famiglia . . . 92 Valore dei consumi delle famiglie per ripartizione territoriale . . . 93 Valore dei consumi delle famiglie per ampiezza della famiglia... 93

(9)

AVVERTENZE

I - FORZE DI LAVORO 1. G ENERALITA

La rilevazione delle forze di lavoro è effettuata dall'Istituto Centrale di Statistica con perio- dicità trimestrale nei mesi di gennaio, aprile, luglio ed ottobre e viene realizzata· con la tecnica del campione.

In base a tale tecnica vengono in primo luogo individuati i Comuni nei quali deve aver luogo la raccolta dei dati di base (primo stadio di campionamento). I Comuni capoluoghi di provincia e quelli aventi una popolazione non inferiore a 20.000 abitanti vengono inclusi tutti nel campione; i rimanenti Comuni, invece, vengono stratificati sulla base della zona altimetrica di appartenenza (montagna, collina, pianura) e della attività economica prevalente (agricoltura, industria, altre attività). Da ciascuno strato viene quindi estratto un Comune, con probabilità di sorteggio proporzionale al suo peso demografico, a rappresentare lo strato net campione. Nei Comuni-campione viene successivamente effettuata la scelta delle famiglie da rilevare (se- condo stadio di campionamento) mediante estrazione sistematica, dall'anagrafe comunale, di una prefissata percentuale di famiglie. La raccolta dei dati presso le famiglie estratte ha luogo nella settimana successiva a quella di riferimento ed è effettuata da rilevatori comunali me- diante la compilazione di un apposito questionario, mod. ISTAT/P/60 (1).

Ad ogni indagine trimestrale il campione dell.e famiglie viene rinnovato per metà; il cam- pione dei Comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti viene anche esso parzialmente rinnovato ogni anno in occasione dell'indagine estiva. Il piano di rotazione assicura che in cia- scun Comune il campione di ogni indagine comprenda per metà famiglie intervistate nell'inda- gine precedente e per metà famiglie intervistate nella corrispondente rilevazione dell'anno pre- cedente.

I risultati ottenuti dal campione vengono, ad ogni rilevazione, riportati, strato per strato, al totale della popolazione residente al netto dei membri permanenti delle convivenze. Il riporto è fatto distintamente per i due sessi; la popolazione residente alla data di rilevazione viene pre- ventivamente calcolata estrapolando i più recenti dati in possesso dell'Istituto.

Il campione di base è formato da circa 1.500 Comuni e 81.000 famiglie distribuiti su tutto il territorio nazionale. Esso è stato ampliato, fino a comprendere nel 1983 circa 1.900 Comuni e 123.000 famiglie, in alcune regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli V. G., Emilia-Romagna), nella provincia di Sassari e nel comprensorio di Pesaro, dove per interessamento di alcuni Enti lo- cali si sono volute ottenere stime campionarie significative a livello provinciale almeno per i principali aggregati di popolazione rilevati.

L'ampliamento del campione ha portato modifiche nel numero e nella struttura dei Comuni estratti e nel numero delle famiglie rilevate. In particolare, allo scopo di ottenere una maggiore rappresentazione territoriale, nelle suddette regioni e provincie sono stati assimilati ai Comuni capoluoghi o con popolazione non inferiore a 20.000 abitanti anche Comuni compresi nella fascia tra 10.000 e 20.000 ed eccezionalmente anche Comuni della fascia inferiore importanti sul piano provinciale.

I dati riportati nelle tavole fanno riferimento alla popolazione residente delle famiglie al netto delle persone temporaneamente emigrate all'estero e riflettono, di norma, la situazione della prima settimana del mese priva di festività intermedie; per alcuni caratteri (età, stato ci- vile, titolo di studio, ecc.) i dati fanno riferimento al venerdl di detta settimana.

I dati ripartizionali o regionali si riferiscono alle persone con dimora di fatto nel territorio interessato, persone, cioè, che vi dimorano abitualmente, ancorché risultino anagraficamente residenti in altra ripartizione o regione.

(1) Con l'indagine campionarla del gennaio 19n l'Istituto ha dato inizio ad una nuova serie di rilevazioni sulle forze di lavoro. Tale nuova serie trae origine dalla Nigenza di offrire medlan.te le indagini correnti, oltre al consueti dati sull'occupazione e disoccupazione, anche un'a- nalisi articolata dell'atteggiamento della popolazione nei confronti del lavoro, attraverso l'individuazione di determinati gruppi di persone oc- cupate, alla ricerca di occupazione, o comunque disposte a lavorare. che per il passato sono stati considerati solo in occasione di indagini speciali realizzate a cadenza biennale tra il 1971 e il 1975. nel quadro di rilevazioni armonizzate in sede comunitaria. La ristrutturazione del- l'indagine ha riguardato sia l"aggiunta di alcuni quesiti al modello di rilevazione, sia la modifica di alcune definizioni e classificazioni sulla bue dell'eaperlenza acquisita attraverso le citate indagini speciali e le ricerche condotte sulla realtà socio-economica del nostro Paeee. I dati della vecchia serie di rilevazioni sono desumibili dalle precedenti edizioni del presente Annuario.

(10)

Xli AWERTENZE

I valori medi che compaiono nelle tavole sono la media aritmetica delle risultanze delle

quattro rilevazioni effettuate nell'anno. ·

La classificazione adottata per te attività economiche è la Nomenclaiura delle Attività Eco- nomiche delle Comunità Europee (N.A.C.E.) utilizzata nel quadro.della contabilità nazionale.

In tutte le tavole le cifre assolute, salvo diversa indicazione, sono espresse in migliaia di unità.

A causa degli arrotondamenti .al migliaio effettuati direttamente dal computer, uno stesso aggregato può presentare cifre diverse (qualche unità in più o in meno) da tavola a tavola;

inoltre, nell'ambito di ciascuna tavola, non sempre si trova realizzata la quadratura orizzontale e verticale.

2. DEFINIZIONI E CLASS .. FICAZIONI

Le definizioni adottate per i vari aggregati corrispondono in linea generale a quelle racco- mandate dagli Enti internazionali, in particolare dal Bureau lnternational du Travail (8.1.T.).

Forze di lavoro (FL) - Comprendono gli occupati e le persone in cerca di occupazione.

Occupati - Comprendono te persone in età di 14 anni e più che:

- hanno dichiarato di possedere un'occupazione, anche se nella settimana di riferi- mento non hanno svolto attività lavorativa per qualsiasi motivo (nelle tavole vengono indicate come « occupati dichi•arati • );

- hanno indicato una condizione diversa da occupato, ma hanno tuttavia effettuato al- meno un'ora di lavoro nella settimana di riferimento (nelle tavole vengono indicate come « altre persone con attività lavorativa ,. ).

Nell'ambito degli occupati vengono evidenziati i sottoccupati, cioè coloro che nella setti- mana di riferimento hanno lavorato meno di 26 ore per ragioni economiche, vale a dire impu- tabili alla mancanza di una maggiore domanda di lavoro.

Persone in cerca di occupazione - Comprendono:

- i disoccupati, ossia le persone in età di 14 anni e ptù che hanno perduto una prece- dente occupazione alle dipendenze, non hanno effettuato neppure un'ora di lavoro nella setti- mana di riferimento ed hanno dichiarato:

a) di essere alla ricerca di un'occupazione alle dipendenze e di essere in grado di ac- cettarla se viene loro offerta;

b) che inizieranno in epoca successiva.all'indagine un lavoro alle dipendenze ed hanno già trovato il posto;

c) che inizieranno in epoca successiva alt'indagine un'attività in proprio ed hanno già predisposto i mezzi per esercitarla.

In passato venivano incluse tra i disoccupati anche le persone che avevano svolto in prece- denza un'attività in proprio; non venivano invece esplicitati, in sede di intervista, gli anzidetti gruppi b) e e);

- le persone in cerca di prima occupazione, ossia le persone in età di 14 anni e più che non hanno mai esercitato un'attività lavorativa oppure l'hanno esercitata in proprio oppure, ancora, hanno smesso volontariamente di lavorare per un periodo di tempo non inferiore ad un anoo, e si trovano in una delle seguenti situazioni:

a) sono atla ricerca di un'occupazione alle dipendenze e sono in grado di accettarla se

viene loro offerta; .

b) inizieranno in epoca successiva all'indagine un lavoro alle dipendenze ed hanno già trovato il posto;

e) inizieranno in epoca successiva all'indagine un'attività in proprio ed hanno già pre- disposto i mezzi per esercitarla.

Come per i disoccupati, gli ultimi due gruppi dì persone. b) e e_), in passato non venivano espressamente esplicitati in sede di intervista. I disoccupati e te persone in cerca di prima oc-

(11)

cupazione dichiaratisi tali al quesito riguardante la loro condizione, che hanno manifestato l'intenzione di esercitare un lavoro in proprio e non hanno ancora predisposto i mezzi per esercitarlo, vengono classificati tra le persone in condizione non professionale in cerca di la- voro;

- le persone in condizione non professionale in cerca di lavoro, ossia le persone in età di 14 anni e più che si sono dichiarate in condizione non professionale {casalinga, studente.

ritirato dal lavoro, ecc.), ma ad una successiva domanda della stessa intervista hanno affer- mato di cercare lavoro (nelle tavole vengono indicate come ecaltre persone in cerca di lavoro,.).

Sono anche inclusi in questo gruppo i disoccupati e le persone in cerca di prima occupa- zione dichiaratisi tali che hanno manifestato soltanto l'intenzione di esercitare un lavoro in proprio non avendo ancora predisposto i mezzi per esercitarlo.

I dati sulle persone in cerca di occupazione non sono comparabili con i dati sugli iscritti nelle liste di collocamento rilevati dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale tramite gli Uffici di collocamento, a causa della diversa natura delle due fonti: ec statistica,. quella delle rilevazioni ISTAT, ecamministrativa,. quella delle liste di collocamento.

Dette liste, infatti, oltre ai disoccupati, alle persone in cerca di prima occupazione e alle persone in condizione non professionale in cerca di lavoro, rilevate come tali dall'ISTAT, spesso comprehdont> anche: a) persone che in mancanza. di una stabile occupazione svolgono un'at- tività lavorativa occasionale alle dipendenze altrui o in aziende familiari, oppure sono occupate in lavori marginali; b) lavoratori in proprio che aspirano ad un lavoro subordinato; e) persone che sono alla ricerca di un lavoro limitato, per età avanzata o precarie condizioni di salute;

d) persone che non sono alla ricerca di un'occupazione, ma che si iscrivono nelle liste per ottenere sussidi di assistenza conseguibili col certificato di iscrizione, per fare ottenere al co- niuge gli assegni familiari, ecc.; e) persone che avrebbero dovuto essere cancellate dalle liste, ma che vi figurano ancora per ritardo nella cancellazione.

Per contro le liste di collocamento non comprendono le seguenti persone che sono sen- z'altro da considerare disoccupate e che come tali vengono classificate nelle indagini ISTAT:

a) persone che sono alla ricerca di un lavoro non subordinato; b) persone che sono alla ri- cerca di un lavoro subordinato per il quale non è prevista l'iscrizione nelle liste (impieghi presso lo Stato, Enti, Aziende pubbliche, ecc.).

Non forze di lavoro (NFL) - Comprendono le persone che hanno dichiarato di essere in una delle condizioni qui di seguito definite e di non aver svolto alcuna attività lavorativa né di aver cercato lavoro nella settimana di riferimento:

casalinga, chi si dedica prevalentemente alla cura della propria casa; studente, chi si de- dica prevalentemente allo studio; ritirato dal lavora, chi ha cessato un'attività lavorativa per raggiunti limiti di età, invalidità, od altra causa; inabile, chi è fisicamente impossibilitato a svolgere attività lavorativa; servizio di leva, chi assolve gli obblighi di leva; altra condizione non professionale, chi si trova in condizione diversa da quelle sopra elencate, compresa la po- polazione in età fino a 13 anni.

Età - Le classi di età fanno riferimento agli anni' compiuti e pertanto vanno intese come segue:

fino a 13 anni: dalla nascita al giorno precedente il 14° compleanno;

14-19 anni: dal giorno del 14° compleanno al giorno precedente il 20° compleanno;

20-24 anni: dal giorno del 20° compleanno al giorno precedente il 25° compleanno;

65 ed oltre: dal giorno del 65° compleanno in poi.

Titolo di studio - Viene rilevato il più elevato titolo di studio conseguito. Sono considerate fornite di licenza elementare anche le persone che hanno conseguito il certificato di proscio-

glimento anteriormente alla sua abolizione. ·

Ripartizione - Oltre le 20 regioni, vengono indicate le ec ripartizioni geografiche• che vanno intese come segue:

I. Italia Nord-Occidentale: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Liguria;

Il. Italia Nord-Orientale: Tre Venezie, Emilia-Romagna;

(12)

XIV AWERTENZE

lii. Italia Centrale: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;

IV. Italia Meridionale e insulare: Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Posizione nella professione - Le posizioni nella professione considerate sono:

1) Imprenditori e liberi professionisti;

2) Lavoratori in proprio;

3) Coadiuvanti;

4) Dirigenti ed impiegati;

5) Operai ed assimilati.

raggruppamenti di posizione talvolta operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a) Indipendenti (posizioni 1, 2 e 3);

b) Oipendentt o «alle dipendenze» posizioni (4 e 5).

Ramo di attività economica - I rami di attività economica sono:

1) Agricoltura (foreste, caccia e pesca);

2) Energia;

3) Industrie di trasformazione;

4) Industrie delle costruzioni e dell'installazione di impianti;

5) Commercio, alberghi e pubblici esercizi ( comprese le officine e botteghe di riparazione di beni di consumo);

6) Trasporti e comunicazioni;

7) Credito, assicurazione e servizi per le imprese;

8) Amministrazione pubblica ed altri servizi.

raggruppamenti di ramo talvolta operati nelle tavole vanno intesi come segue:

a) Agricoltura (foreste, caccia e pesca) (ramo 1);

b) Industria (rami da 2 a 4);

c) Altre attività ( rami da 5 a 8).

3. GRADO DI ATTENDIBILITÀ DEI RISULTATI

I risultati delle rilevazioni delle forze di lavoro, in quanto ottenuti da un campione di fami- glie, possono differire da quelli che si sarebbero ottenuti da una rilevazione completa, ossia estesa a tutto l'universo delle famiglie residenti in Italia. Data, peraltro, la rigorosa casualità della scelta del campione è possibile conoscere il grado di attendibilità dei risultati delle rile- vazioni (numero degli occupati, dei disoccupati, ecc.) potendosi determinare, in termini proba- bilistici, l'ordine di grandezza degli scarti che essi presentano nei confronti dei risultati che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa.

È noto infatti dalla teoria dei campioni che il risultato Y ottenuto da una rilevazione cam- pionaria differisce da quello Y ottenibile da una rilevazione completa per uno scarto non su- periore nel 68% circa dei casi ad S, nel 95% circa dei casi a 2S e nel 99% circa dei casi a 2,5S, essendo S uno specifico scarto teorico assoluto, determinabile con opportuno procedi- mento di calcolo. Il che sta a significare che ove si effettuasse, sempre con le medesime mo- dalità, una serie molto numerosa di rilevazioni campionarie, i risultati Y relativi a circa il 68%

delle rilevazioni stesse non si discosterebbero da Y per più di una volta S; quelli ottenuti da circa il 95% delle rilevazioni non si discosterebbero da Y per più di due volte S ed infine quelli ottenutf da circa il 99% delle rilevazioni non differirebbero da Y per più di due volte e mezzo lo scarto teorico S.

La conoscenza degli. scarti teorici assoluti S relativi ai risultati delle singole indagini cam- pionarie permette quindi di determinare, attorno ad essi, gli intervalli - detti intervalli di at- tendibilità - entro i quali, con una prefissata probabilità (68%, 95%, 99% .... ) risultano com- presi i valori che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa. Per questo motivo nella Tab. 1 sono riportati i valori dello scarto teorico assoluto in funzione sia della grandezza dei dati ottenuti dall'indagine campionaria, sia del sesso e della circoscrizione territoriale di riferi- mento.

(13)

AWERTENZE

Ad illustrare la corretta utilizzazione della tabella si fanno qui di seguito alcune applicazioni esemplificative.

1° Esempio. - L'indagine campionaria abbia determinato in i' = 5.000.000 il numero delle forze di lavoro femminili in Italia e si voglia determinare l'intervallo entro il quale, con probabi- lità pari al 68%, cade il numero effettivo Y, ossia quello che si sarebbe ottenuto con una rile- vazione estesa alla totalità delle famiglie italiane.

Si individua innanzi tutto il numero i' = 5.000.000 tra i valori crescenti riportati nella prima colonna della tabella. All'incrocio della riga corrispondente a tale numero con la colonna rela- tiva alle femmine della circoscrizione territoriale Italia si trova il valore S = 31.000 dello scarto teorico assoluto, necessario per la determinazione dell'intervallo di attendibilità. Il limite infe- riore di questo risulta pari a 5.000.000 - 31.000 = 4.969.000 e quello superiore pari a 5.000.000

+ 31.000 = 5.031.000. Si ha quindi una probabilità pari al 68% (ossia si può equamente scom- mettere 68 contro 32) che il numero effettivo delle forze di lavoro femminili in Italia risulta compreso tra 4.969.000 e 5.031.000.

Infine, nel caso che si voglia lo scarto teorico relativo So/o, occorre dividere lo scarto teorico assoluto S per la stima i' e moltiplicare per 100. Pertanto, nel caso in esame, è SOi - 31.000 100 Q 620/

IO - 5.000.000 = ' -,o,

2° Esempio. - L'indagine campionaria abbia determinato in i' = 188.000 unità il numero dei disoccupati maschi in Italia nell'aprile dell'anno 1973. Per determinare l'intervallo entro il quale, con probabilità pari al 68 o/o, cade il valore effettivo, deve cercarsi, come nel caso prece- dente, tra i valori crescenti riportati nella prima colonna della tabella il numero i' = 188.000.

STIMA

i'

10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 75.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 400.000 500.000 750.000 1.000.000 1.250.000 1.500.000 1.750.000 2.000.000 3.000.000 5.000.000 7.500.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000

Tab. 1 - Scarto teorico ■a1oluto delle stime nazlon■II • reglonall ottenute da un■ 1lngola rllevazlone trtmeatrale

ITAUA REGIONI

Femmine(•)

Muchi Femmine Maschi

S1 S2 & Gruppo I

s.

- - 1.100 1.050

2.350 1.950 1.600 1.550

2.850 2.400 2.000 2.000

3.250 2.800 2.350 2.350

3.600 3.100 2.650 2.700

4.300 3.800 3.250 3.400

4.900 4.400 3.800 4.050

5.900 5.400 4.750 5.100

6.700 6.200 5.550 6.050

7.450 6.950 6.250 6.900

8.100 7.600 6.850 7.650

9.200 8.800 8.000 9.100

10.200 9.800 9.000 10.350

12.250 12.050 11.200 13.150

13.950 13.900 13.050 15.500

15.450 15.500 14.700 17.700

16.800 17.000 16.250 19.750

18.000 18.350 17.600 21.600

19.150 19.600 18.950 23.350

23.050 24.000 23.500 -

29.050 31.000 30.900 -

34.950 37.950 -

-

39.850 43.800

-

-

47.900 - - -

55.950 - - -

Gruppo Il

s.

1.000 1.550 2.050 2.450 2.850 3.750 4.550 6.000 7.250 8.450 9.550 11.600 13.450 17.650 21.400

-- -- --

-- --

(•) Gli scarti teorici risultano differenziati nelle div.,.. clrcoacrizlonl territoriali a cau• della dlve,u numera.ti dei campioni in . . . Impiegati.

- Le regioni del primo gruppo sono: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Lazio, Campania, Slcllla.

- Le regioni del secondo gruppo sono: Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toacana, Umbria. Marche. Abruzzi,

Mollae, Puglia, BuUicata. Calabria, Sardegna. ·

(14)

XVI AWERTENZE

Poiché tale numero non figura tra quelli ivi indicati occorre procedere per interpolazione, con- siderando i due numeri consecutivi della tabella fra i quali è compreso il numero cercato. Tali numeri sono 150.000 e 200.000 ai quali nella colonna S1 della tabella corrispondono rispetti- vamente i valori 5.900 e 6. 700 dello scarto teorico assoluto. Facendo l'interpolazione lineare con le stesse regole che vengono usate, ad esempio, per le tavole dei logaritmi, si vede che il valore dello scarto teorico assoluto corrispondente a Y = 188.000 risulta pari a 6.508. Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta dato da 188.000 - 6.508 =

181.492 e quello superiore da 188.000 + 6.508 = 194.508. Lo scarto teorico relativo è, quindi 6.508

dato da 188_

000 100 = 3,46 %.

3° Esempio. - Con riferimento agli esempi precedentemente considerati si determinino gli intervalli entro i quali i valori effettivi sono contenuti con probabilità pari al 95% (anziché al 68%).

Per tale determinazione occorre moltiplicare per 2 il valore dello scarto teorico assoluto, sia esso risultante direttamente dalla tabella owero ottenuto per interpolazione.

Nel caso del 1 ° esempio, per il quale in corrispondenza del valore Y = 5.000.000 si era tro- vato S = 31.000, si avrà 2S = 62.000 e quindi l'intervallo di attendibilità al 95% sarà determi- nato da 5.000.000 ± 62.000.

Nel caso del 2° esempio per il quale si era trovato il valore S = 6.508 in corrispondenza di Y = 188.000, si avrà 2S = 13.016 e quindi l'intervallo di attendibilità al 95% risulta determinato da 188.000 ± 13.016.

La Tab. 1 fornisce,. come è stato visto, l'ordine di grandezza degli scarti teorici assoluti delle stime trimestrali distintamente per i maschi e per le femmine. L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto concernente una stima di un totale Y <M+F), maschi più femmine, è dato da:

(1 J

dove SM e SF indicano gli scarti teorici assoluti delle due stime YM e YF e QM. F il coefficiente di correlazione che varia, generalmente, al variare dei caratteri considerati. Per le stime degli ag- gregati delle forze di lavoro o degli occupati, QM. F può essere approssimato dai valori riportati nella Tab. 2.

Tab. 2 - Valort del coefficiente di correlazione QM, F per alcunl caratteri

Caratteri considerati per le • Forze di Lavoro• e gli •Occupati•

Maschi agricoltura Maschi industria Maschi altre attività Maschi in complesso

Femmine agricoltura Femmine industria Femmine altre attività Femmine in complesso

Coefficiente di correlazione

0,70 0,00 0,00 0,10

L'intervallo di attendibilità (al 68%) delle stime relative al totale dei due sessi risulta, a sua volta, determinato da Y (M+F} ± S <M+F)- Lo scarto teorico relativo è invece dato da:

[2j S (M+F) o/o = S (M+F) 100

YM + YF

Infine, per quei caratteri non contemplati nella· Tab. 2, una stima di larga massima dello scarto teorico assoluto S (M+F) può ottenersi utilizzand0,: laJormula:

[3J s (M+F) = V 52M + 52F

che si ottiene dalla (1) nella ipotesi QM, F = O.

4° Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato in YM = 13.642.000 e YF = 5.196.000

unità, rispettivamente per i maschi e per le femmine, il numero degli occupati in Italia nell'ot-

tobre 1973. . ·

Si vuole determinare l'intervallo di attendibilità al 68% della stima Y (M+F) = YM + YF =

13.642.000 + 5.196.000 = 18.838.000.

(15)

Con riferimento alle colonne S1 e S2 della Tab. 1, si trova che i valori degli scarti teorici assoluti SM e SF, corrispondenti alle due stime Y'M = 13.642.000 e YF = 5.196.000, risultano rispettivamente pari a 45.714 e 31.545. Poiché, nel presente caso, il valore di QM, F risulta pari a O, 10 (cfr. Tab. 2) lo scarto teorico assoluto è dato, in base alla formula [1 J, da

S (M+F) = V 45 · 7142 + 31.5452 + 2 · 0, 10 · 45.714 · 31.545 = 58.080

I valori estremi dell'intervallo di attendibilità risultano, pertanto, dati da 18.838.000 - 58.080 18.779.920 e da 18.838.000 + 58.080 = 18.896.080.

Lo scarto teorico relativo, calcolato in base alla formula [21 è, a sua volta, S. O/ - 58.080 100 - o 31 O/

(M+F) tQ - 18.838.000 . - IO

Esempio. - Si supponga di voler determinare l'intervallo di attendibilità della stima Y (M+F) = YM + YF, dove YM e YF, indicano rispettivamente gli occupati maschi e femmine nel settore dell'agricoltura in Italia nell'ottobre 1973, che ammontano, rispettivamente, a YM =

2.143.000 e Y F = 1.089.000, ai quali corrispondono gli scarti teorici assoluti SM = 19. 708 e SF = 14.470.

Con questi elementi e ricordando· che, nel caso in esame è QM. F = 0,70 (cfr. Tab. 2) si ha, applicando la [1J,

S (M+F) = V 19.7082 + 14.4702 + 2 · 0,70 · 19.708 · 14.470 = 31.576

Il limite inferiore dell'intervallo di attendiQilità (al 68%) risulta dato da 3.232.000 - 31.576 =

3.200.424 e quello superiore da 3.232.000 + 31.576 = 3.263.576.

Lo scarto teorico relativo è

S O/ - 31.576 100 o 9901

(M+F) /O - 3.232.0QO = • IO

Sempre con riferimento alle stime concernenti le cc forze di lavoro,. o gli cc occupati,. consi- derati sia nel complesso, sia nell'ambito di ciascun settore di attività economica (agricoltura, industria, altre attività), è possibile ottenere, in prima approssimazione, l'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto della stima media annua (1), moltiplicando lo scarto teorico as- soluto, ottenuto dalla Tab. 1, per 0,63.

Esempio. - Si voglia, ad esempio, determinare lo scarto teorico, assoluto e relativo, nonché l'intervallo di attèndibilità della stima media annua YM degli occupati maschi in Italia nel 1973; tale stima (cfr. Tab. 2) risulta pari a 13.482.000 unità.

Poiché (cfr. Tab. 1) lo scarto teorico assoluto corrispondente al numero 13.482.000 risulta pari a 45.456, lo scarto teorico assoluto della stima media annua YM risulta pari a

SM = 45.456 · 0,63 = 28.637

Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta pari a 13.482.000 - 28.637 = 13.453.363 e quello superiore a 13.482.000 + 28.637 = 13.510.637.

Lo scarto teorico relativo è invece

28.637

SM% = 13.482.000 100 = 0,21 o/o

Per quanto riguarda il grado di attendibilità delle differenze tra due stime di livello va preli- . minarmente osservato che, poiché queste differenze sono relativamente piccole in valore as- soluto, sono soggette ad un errore probabilistico molto più elevato di quello registrato dalle stime di livello. A ciò consegue che le stime delle variazioni risultanti dalle rilevazioni possono largamente differire dalle variazioni effettive e quindi non consentire, specie per i risultati re- gionali, di misurare le dette variazioni con la necessaria approssimazione.

L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto delle differenze tra stime ottenute in due rilevazioni trimestrali può essere calcolato moltiplicando per 1, 10 lo scarto teorico della stima trimestrale di entità maggiore, ottenuto dalla 'Tab: 1.

(') Con tale nome viene indicata la media delle quattro stime trimeatrall.

(16)

XVIII AWERTENZE

Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato in 'Y''M = 13.455.000 e 'Y"'M =

13.642.000 il numero degli occupati maschi in Italia, rispettivamente, nelle due rilevazioni tri- mestrali di ottobre 1972 e di ottobre 1973 (1). Si vuole determinare lo scarto teorico, assoluto e relativo, nonché l'intervallo di attendibilità della differenza 'Y'"M - Y'M = 13.642.000 - 13.455.000 = 187 .000.

Poiché lo scarto teorico assoluto della stima Y"M = 13.642.000 risulta pari a 45.714, si ha che lo scarto teorico assoluto della differenza Y"M - Y'M = 187.000 è dato da 45.714 · 1,10 =

50.285.

L'intervallo di attendibilità risulta, pertanto, determinato da 187.000 - 50.285 = 136.715 e da 187.000 + 50.285 == 237.285.

Lo scarto teorico relativo è quindi pari a

50·285

100 = 26,89%

187.000

L'ordine di grandezza dello scarto teorico assoluto della differenza tra due stime medie an- nue può essere, a sua volta, ottenuto moltiplicando per 0,72 lo scarto teorico ottenuto dalla Tab. 1, per la maggiore delle due stime.

Esempio. - L'indagine campionaria ha determinato in Y'F = 4.881.000 e Y"F = 5.018.000 il numero medio delle occupate femmine in Italia rispettivarne~te negli anni 1972 e 1973.

Sulla Tab. 1 si determina lo scarto (= 31.050) corrispondente alla stima delle occupate femmine nel 1973 ( = 5.018.000), risultando questa ultima stima superiore a quella corrispon- dente del 1972. Lo scarto così determinato, moltiplicato per 0,72, fornisce il valore 22.356 dello scarto teorico assoluto della differenza Y"F - Y'F = 137.000.

Pertanto, il limite inferiore dell'intervallo di attendibilità (al 68%) risulta dato da 137.000 - 22.356 = 114.644 e quello superiore da 137.000 + 22.356 = 159.356. Lo scarto teorico relativo risulta, infine, pari a

22·356 100 = 16 32o/c

137.000 ' 0

In conclusione discende, da quanto è stato illustrato, che le rilevazioni delle forze di lavoro, in particolare a livello regionale, forniscono stime sufficientemente valide per i livelli e per le strutture dei vari aggregati in cui si articolano le forze di lavoro, sempre che le analisi siano limitate agli aggregati di una certa entità. Al contrario, le variazioni che si riscontrano tra dati ottenuti in mesi corrispondenti di anni consecutivi non forniscono in generale valide indica- zioni sulle variazioni effettive.

È peraltro da tener presente che le tendenze che si manifestano nel mercato nazionale del lavoro e che, come sopra detto, costituiscono uno dei principali obiettivi delle rilevazioni cam- pionarie delle forze di lavoro, vengono poste in luce attraverso la considerazione non già di una singola variazione (la quale, come si è visto, risulta di per sé scarsamente significativa), ma attraverso il comportamento c;fi una serie storica, sufficientemente lunga, delle variazioni che i vari aggregati man mano presentano nei confronti del corrispondente periodo dell'anno pre- cedente.

4. RISTRUTTURAZIONE DELLA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO DEI DATI SULLA BASE DEL CENSIMENTO DEMOGRAFICO 1981.

La popolazione di riferimento delle indagini dal 1972 al 1983 è stata aggiornata in base ai risultati del censimento demografico del 1981 come specificato anche in calce alle tavole contenute nel presente volume. Al fine di permettere agli utilizzatori l'analogo aggiornamento per tutti i dati pubblicati nelle precedenti edizioni e relativi agli anni già citati, si riportano qui di seguito le tabelle contenenti i coefficienti di correzione distinti per sesso, anno e regione.

Ad esempio, le «forze di lavoro» nel 1982risultano per il complesso dei due sessi 22.746.000 (vedi Annuario statistiche del lavoro ed 1983, pag. 3) di cui masc™ 15.035.000 e femmine 7.711.000; il corrispondente dato corretto sarà 22.545.000, cosi ottenuto: [(15.035.000 x 0,98959) + (7.711.000 x 0,99427)).

(') Cl~ .n.ttuate nello . . . . , trll'IINtre d! due anni conNCUllvt.

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