A cura di: Tuveri Marco Manca Alessia Canepa Erica Varlese Federica Tarditi Marianna Garau Melania
Università degli Studi di Genova
Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria
Anno Scolastico: 2014-2015
Indice
HACCP: cenni storici e generalità
TOSSINFEZIONI
IMPLEMENTAZIONE
GESTIONE PRATICA del SISTEMA
CENNI STORICI
Con la Rivoluzione Industriale, il crescente abbandono delle campagne a favore delle sempre più popolose città indusse la necessità di incrementare drasticamente la produzione di alimenti e
di accrescerne la disponibilità. Questo, tuttavia, portò alla luce un nuovo problema, ossia la necessità di garantire ai consumatori un
prodotto salubre.
Questo portò a l'introduzione delle Buone Pratiche di Fabbricazione (in inglese Good Manufacturing Practices, abbreviato in GMP), aventi lo scopo di accrescere la sicurezza degli alimenti, mediante
requisiti e linee guida per i produttori
.LA GRANDE SVOLTA: NASCE L’HACCP
il concetto è stato sviluppato negli anno 60 dalla ’’pillsbury company’’ che lavorava con la NASA e l’esercito statunitense per fornire cibo sicuro
durante le spedizioni nello spazio.
al fine di assicurare che il cibo usato per le missioni nello stato fosse sicuro quasi tutti i prodotti dovevano essere testati.
per fare ciò nacque l’HACCP.
L’HACCP E L’UNIONE EUROPEA
L’HACCP nell’unione europea con la direttiva 93\94 ufficiale dal 1995.
La direttiva stabilisce ciò che segue: il settore alimentare deve attuare e mantenere un sistema fondamentale per l’analisi del rischio che conduca all’identificazione dei ‘’punti critici’’ attinente alla sicurezza del cibo.
La direttiva si applica all’industria alimentare e include i ristoranti e ristoratori senza riguardo per le dimensioni dello stabilimento.
Il mandato stabilito da direttiva deve essere assolutamente rispettato, assicurando
conformità ai vari settori dell’industria alimentare, considerando i fattori di rischio e le
conseguenze.
TECNICAMENTE COS’E’ L’HACCP?
L’HACCP sta per HAZARD ANALYSIS CRITICAL CONTROL POINT ovvero Punti di Analisi del Rischio Critica e di Controllo.
E’ un sistema preventivo di controllo degli alimenti finalizzato a garantire la sicurezza igienica. L’obiettivo del sistema HACCP è quello di ovviare il
rischio di tossinfezioni alimentari.
Questo sistema si compone di due fasi:
1.
Identificazione e quantificazione dei rischi,
2.
Identificazione dei punti critici di controllo del processo produttivo.
L’analisi per la ricerca dei rischi di carattere igienico – alimentare deve prendere in
considerazione:
le materie prime,
le attrezzature,
le operazioni specifiche,
lo schema di lavorazione,
il sistema di distribuzione,
l’uso del prodotto.
Perchè possedere l’attestato HACCP?
Le professioni che possono svolgersi in ambito alimentare sono molteplici.
Questo settore racchiude una serie di attività che seguono tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione fino alla somministrazione.
Parliamo perciò di agricoltori, operai dell’industria alimentare, pasticcieri, baristi, cuochi. Ma non solo, anche categorie insospettabili, come i farmacisti e autotrasportatori.
Tutti questi lavoratori, in un modo o nell’altro entrano in contatto con degli alimenti e devono perciò conoscere le regole principali dell’igiene e della sicurezza alimentari.
La normativa europea e quindi anche quella italiana, richiedono la conoscenza del sistema HACCP.
L’attestato HACCP è la prova che abbiamo le nozioni necessarie riguardo alle principali norme
igieniche e di sicurezza, che conosciamo le regole e l’applicazione dell’HACCP.
Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155
"Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE concernenti l'igiene dei prodotti alimentari"
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno 1997 - Supplemento Ordinario n. 118
ART. 1 (Campo di applicazione)
1. Il presente decreto stabilisce, fatte salve le disposizioni previste da norme specifiche, le norme generali di igiene dei prodotti alimentari e le modalita' di verifica dell'osservanza di tali norme.
ART. 2 (Definizioni)
1. Ai fini del presente decreto si intende per:
a) igiene dei prodotti alimentari, di seguito denominata "igiene": tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salubrita' dei prodotti alimentari;
b) b) industria alimentare: ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro, che esercita una o piu' delle seguenti attivita': la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il confezionamento, il deposito, il
trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, di prodotti alimentari;
c) C, D, E.
ART. 3 (Autocontrollo)
1. Il responsabile dell'industria deve garantire che la preparazione, la trasformazione, la fabbricazione, il
confezionamento, il deposito, il trasporto, la distribuzione, la manipolazione, la vendita o la fornitura, compresa la somministrazione, dei prodotti alimentari siano effettuati in modo igienico.
Gli elementi basilari di un programma HACCP
HACCP – I 7 Punti Principali
1. Identificare ogni pericolo da prevenire, eliminare o ridurre
2. Identificare i punti critici di controllo (CCP - Critical Control Points) nelle fasi in cui è possibile prevenire, eliminare o ridurre un rischio
3. Stabilire, per questi punti critici di controllo, i limiti critici che differenziano l’accettabilità dalla inaccettabilità
4. Stabilire e applicare procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo
5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non risulta sotto controllo (superamento dei limiti critici stabiliti)
6. Stabilire le procedure da applicare regolarmente per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate
7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare.
TOSSINFEZIONI
Sono causate da particolari batteri che
manifestano la loro azione patogena solo se riescono a moltiplicarsi abbondantemente prima
dell'ingestione dell'alimento che rappresenta il substrato indispensabile per la loro attiva
moltiplicazione.
Infezioni acute intossicazioni Tossinfezioni in sensu strictu
TOSSINFEZIONI
Le infezioni acute sopravvengono in seguito al consumo di alimenti contenenti un' alta carica di microrganismi vivi che, una volta ingeriti insieme all'alimento arrecano danno alla mucosa
intestinale. ( es. Salmonellosi)
Le intossicazioni alimentari sono manifestazioni patologiche che si determinano in seguito al
consumo di alimenti contenenti tossine prodotte da
microrganismi che si sono moltiplicati sull'alimento precedentemente al suo consumo.
Perché si manifesti
l'intossicazione pertanto è
indispensabile la presenza della
tossina del microrganismo.
Le tossinfezioni alimentari in sensu strictu sono determinate dal consumo di alimenti contenenti sia batteri che tossine.
In questo caso la tossicità è data sia dalle tossine preformate sia da quelle prodotte da cellule vive ingerite con l'alimento all'interno dell'ospite
( Bacillus cereus, Clostridium perfrigens)
CARATTERI COMUNI
➢
Incubazione breve
➢
Sintomatologia gastroenterica
➢
Caratteri epidemici
➢
Decorso breve e benigno
➢
Spesso associate al consumo di cibo fuori casa
➢
Assenza di alterazioni organolettiche dell'alimento
Eliminare i batteri patogeni
Dilazionare (nel tempo) l'avvio della crescita batterica
Raggiungere nel prodotto condizioni idonee ad allungare al massimo la fase di latenza ( impedire la crescita
batterica per tutta la durata della vita commerciale del prodotto)
OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI
DI IGIENE
Impedire la
proliferazione negli
alimenti di microrganismi patogeni o indesiderati Prevenire l'ingresso di ulteriori batteri nel
prodotto
successivamente
lavorato nei medesimi
ambienti, con stessi
impianti e attrezzature
FASI PER L'IMPLEMENTAZIONE
PREPARAZIONE 1
● Costruire un squadra HACCP deve essere multidisciplinare
ed avere un leader team
● Stabilire impegni e gestione deve avere il sostegno e
l’impegno da parte dell’
Alta Direzione
● Sviluppare la consapevolezza comprendere la finalità del
sistema e il motivo della
sua introduzione nelle
aziende aiuterà
la squadra ad ottenere
informazioni corrette in
fase di implementazione
● Definire lo scopo del sistema 1)Descrizione del prodotto
deve includere 2)Destinazione del prodotto 3)Studio del processo 4)Valutazione dei rischi
5)Eventuali pericoli identificati
PREPARAZIONE 2
●
Preparare un diagramma di flusso
●
Verificare e confermare il diagramma di flusso in loco
descrizione dettagliata del processo
per aiutare la squadra ad effettuare l’analisi ed individuare i rischi, tutte attività nel processo in ordine cronologico (rilavorazioni, aggiunte)
prima di iniziare l’analisi dei rischi la
squadra HACCP deve verificare
nello stabilimento produttivo che il processo corrisponda con il diagramma ripercorrendo il processo produttivo e intervistando i lavoratori responsabili delle singole attività
Analisi dei pericoli da agenti biologici, chimici o fisici; è utile classificarli in termini di pericolo per la salute:
• Impatto del pericolo sul consumatore
1 Lieve: potrebbe causare disgusto ad un consumatore medio, ma senza effetti negativi sulla salute
3 Moderato: potrebbe causare un lieve effetto negativo sulla salute se il consumatore medio è stato costantemente esposto per un lungo tempo 5 Grave: potrebbe causare gravi problemi di salute nelle persone
• Probabilità che il pericolo si presenti al momento del consumo
1 Lieve: se il controllo del prodotto fosse assente in tale fase il pericolo sarebbe limitato solamente ad una parte di un lotto di prodotto
3 Moderato: se il controllo del prodotto fosse assente in tale fase il pericolo sarebbe presente in tutto un lotto di prodotto
5 Elevata: se il controllo del prodotto fosse assente in questo punto il pericolo sarebbe presente in più lotti di prodotto
Identificare un controllo appropriato critico (CCP) è un passaggio una procedura nella produzione dove il controllo è essenziale per prevenire, eliminare o ridurre un pericolo ad un livello accettabile.Esistono diverse metodologie di approccio
Stabilire i limiti critici per ogni CCP un limite critico differenzia tra un processo sicuro da uno non sicuro, non necessariamente è il limite di legge del contaminante nel prodotto. Esso si applica alla misura di controllo e non al rischio. Deve essere misurabile velocemente, semplicemente e di consentire una pronta azione correttiva
Stabilire i controlli per ogni CCP le procedure possono essere
direttamente connesse alla linea di produzione o esterne. Una procedura di monitoraggio deve indicare la frequenza,la persona responsabile e la
procedura di sorveglianza. L'attività deve essere tempestiva. Se uno dei limiti critici è superato come indicato dal sistema di sorveglianza, il CCP è fuori controllo e si tradurrà in un potenziale pericolo. E’ necessario
convalidare le misure di controllo dei CCP edimostrare che le misure di controllo possono eliminare o ridurre i rischi a un livello accettabile. Le registrazioni devono essere coerenti con i risultati del monitoraggio e la prova delle misurazioni di controllo deve essere documentata.
Stabilire le azioni correttive quando un limite critico è superato, un’appropriata azione correttiva deve essere messa in atto per
riportare il CCP sotto controllo. L'azione deve indicare che cosa fare per riportare il CCP sotto controllo e cosa fare con il prodotto
potenzialmente non sicuro. Deve essere conservata una registrazione dell’azione correttiva effettuata.
Stabilire come verificare le procedure il risultato di uno studio del sistema HACCP (principi da 1 a 5) è un "piano HACCP", che definisce i pericoli, le cause, la valutazione del rischio, il controllo, la
sorveglianza e le azioni correttive. Questo può essere usato come un lavoro di istruzione per le persone che effettuano il
monitoraggio e le azioni correttive dei CCP e come un documento di formazione durante la fase di implementazione del sistema HACCP.
Come minimo i documenti del sistema HACCP dovrebbero includere il diagramma di flusso del processo, il piano HACCP, le istruzioni
aggiuntive di lavoro dei CCP, le registrazioni dei monitoraggi e delle azioni correttive e la costituzione di registri. Questi sono tutti
requisiti evidenziati durante l’implementazione dell’HACCP.
Una volta che tutti i limiti critici, il monitoraggio e le azioni
correttive sono stati documentati il piano deve essere attuato. Questo è realizzato attraverso la formazione di responsabili per il
monitoraggio e le azioni correttive, loro compito è registrare i risultati del monitoraggio e le azioni correttive adottate.
Definizione delle procedure di verifica
1) Verifica: per assicurarsi che i controlli introdotti siano realmente in grado di gestire i pericoli individuati. Le prove devono documentare e dimostrare che i controlli eliminano o riducono il rischio ad un livello accettabile. Esempi diverifica delle procedure sono:
●
Prove aggiuntive del prodotto su parametri selezionati
●
Valutazione dei reclami dei consumatori
●
Audit per verificare che le azioni correttive e di controllo siano effettuate e registrate come indicato nel piano
●
Revisione per verificare la conformità dei prerequisiti
2) Revisione: del piano HACCP deve essere fatta ogni qualvolta il
processo cambia o cambiano fisicamente gli impianti o nuovi prodotti sono introdotti. Inoltre, una periodica revisione dell’HACCP dovrebbe essere effettuata per valutare i risultati degli audit, i risultati dei monitoraggi, per eventuali implementazioni per l’entrata in vigore di nuove normative sulla sicurezza alimentare, reclami dei consumatori sulla sicurezza alimentare e cambiamenti dei processi o dei prodotti.
Periodicamente l’intero sistema HACCP deve essere verificato tramite audit, usando una checklist. Questo farà in modo che il sistema
continui ad operare in conformità con i principi del sistema HACCP
I LOCALI: descrizione delle strutture ed
organizzazione
• 2 entrate: clienti e derrate;
• Nel magazzino vi sono scaffalature e piani rialzati per lo stoccaggio;
• Pavimenti e pareti rivestiti da materiale lavabile;
• Lavello e bidone adeguati al contesto;
• Zanzariere alle finestre;
• Attrezzature e tavoli da lavoro mobili per garantire la pulizia;
• Servizi igienici, separati dalla zona di produzione e consumo, garantiscono il lavaggio sociale delle mani
APPROVVIGIONAMENTO delle MATERIE PRIME
Giungono in confezioni originali o sfuse e l’ordine viene stabilito in base alle previsioni del lavoro.
RISPETTO TEMPI DI CONSEGNA
IGIENE DEL MEZZO DI TRASPORTO
All’interno di quest’ultimo non devono essere trasportati prodotti non compatibili quali: carni fresche/verdure con latticini e salumi che ,di conseguenza, devono essere trasportati con mezzi diversi o separati fisicamente
TEMPERATURE DI TRASPORTO
FORNITORI QUALIFICATI
Idonea documentazione attestante l’applicazione del piano HACCP relativo a trasporto e conservazione
ETICHETTATURA
Articolo 3 del D.Lgs 109/92
OSSERVAZIONE DEI PRODOTTI AL RICEVIMENTO
Esame dello stato delle confezioni e dei relativi prodotti alimentari
DEPOSITO
-temperatura corretta;
-giusta umidità dell’ambiente;
-igiene
OSSERVAZIONI PREVENTIVE DELLE
DERRATE NELLA FASE DI RICEVIMENTO
CARNI FRESCHE NON CONFEZIONATE
CARNI FRESCHE CONFEZIONATE SOTTOVUOTO
una quantità di liquido elevata è indice di tempi lunghi di conservazione
CARNI CONGELATE
temperatura trasporto max -7°C e presenza di cristalli indice di inadeguata conservazione
PRODOTTI ITTICI FRESCHI
devono presentare: rigidità cadaverica, occhio convesso e vivo, branchie rosse
PRODOTTI ITTICI SURGELATI/CONGELATI
temperatura trasporto max -15°C, filetti (assenza di pelle,pinne, membrane e grumi di sangue)
FRUTTI DI MARE
controllare presenza bollo sanitario
VERDURA,ORTAGGI E FRUTTA
no annerimenti, umidità eccessiva, parassiti, muffe
VERDURE SURGELATE
temperature trasporto max – 15°C
UOVA FRESCHE
controllare se di categoria A
LATTE FRESCO E PASTORIZZATO
temperatura di trasporto max +9°C
FORMAGGI
temperatura di trasporto max + 14°C
SALUMI
controllare data inizio maturazione, ingredienti e tipo di animale (S=suino; B=bovino; E=equino)
PASTA
PASTA FRESCA
PANE
FARINA
RISO,CEREALI E LEGUMI
no chicchi di colore estraneo e farinosità sul fondo della confezione
SPEZIE
GELATI
temperatura trasporto max -15°C
DIAGRAMMA di FLUSSO: CONSERVAZIONE
MATERIE PRIME
CICLO PRODUTTIVO E DISTRIBUTIVO
• IGIENE DELLA PRODUZIONE
viene ispezionato l’imballo primario (contaminazione crociata)
• LO SCONGELAMENTO
il prodotto da scongelare viene riposto nel punto più basso del frigorifero e consumato entro 24 ore
• LA COTTURA
almeno 75°C al centro
• IL RAFFREDDAMENTO DOPO LA COTTURA
l’alimento viene mantenuto ad almeno +60/65°C fino allla
somministrazione; se questa avvenisse nel giorno successivo l’alimento verrà raffreddato nel più breve tempo
• LA PRODUZIONE FREDDA
il lavaggio e la disinfezione dei vegetali va portato avanti con un’adeguata accuratezza
• LA SOMMINISTRAZIONE
attenzione all’allestimento dei carrelli espositori!!!
• LA SECONDA SOMMINISTRAZIONE
PRODUZIONE CALDA
PRODUZIONE FREDDA
ATTREZZATURE E STRUMENTI
•
FRIGORIFERI E FREEZER
•
FORNO A MICROONDE
usato principalmente per decongelare rapidamente e riscaldare piccole quantità di alimenti
•
FRIGGITRICE
max 180°C e utilizza un olio con alto punto di fumo
•
LAVASTOVIGLIE-LAVATAZZINE
temperatura di lavaggio tra i 50/60°C e risciacquo tra 85/90°C per 10 minuti
•
AFFETTATRICE
•
EROGATORE di BEVANDE
•
CAPPA ASPIRANTE
•
IMPASTATRICE
PULIZIA E DISINFEZIONE
• FRIGORIFERI
- Sbrinatura e pulizia frigorifero una volta a settimana
- Asciugatura con strofinacci puliti - Pulizia griglie e ventole
• FREEZER ed ARMADI a BASSA TEMPERATURA
-Pulizia pareti interne e ventole interne
• AFFETTATRICI
– Spegnimento affettatrice e rimozione spina di alimentazione
– Azzeramento spessore taglio di lama
– Smontaggio parti removibili e accurata pulizia e disinfezione
– Rimontaggio dell’affettatrice e revisione – Riconnessione dell’alimentazione e controllo
funzionamento
– Spegnimento della macchina e copertura con telo pulito
• EROGATORI di BEVANDE
– Smontaggio dei beccucci – Lavaggio e risciacquo orifizi – Rimontaggio parti smontate – Pulizia periodica
IL PERSONALE
LAVARE FREQUENTEMENTE LE MANI:
• Dopo: -aver usato i servizi igienici;
- aver manipolato rifiuti;
- aver toccato imballaggi, superfici, utensili sporchi o alimenti crudi;
- aver fumato, mangiato, tossito, stranutito portando la mano davanti alla bocca
• Prima di riprendere il lavoro.
IL CORRETTO LAVAGGIO DELLE MANI VA EFFETTUATO NEL MODO SEGUENTE:
- utilizzare lavabi con comando a pedale, a leva o elettronico - usare un sapone liquido germicida;
- regolare temperatura dell’acqua intorno ai 40/45° C;
- sfregare adeguatamente mani e avambracci;
- spazzolare unghie con spazzolino;
- risciacquare con abbondante acqua ed asciugare con panno carta o ad aria calda;
- smaltire la carta nel cestino evitando di toccarlo.
INOLTRE DURANTE LA LAVORAZIONE SI DEVE:
- eliminare orologi, anelli, bracciali, orecchini e collane poiché
rappresentano un veicolo per i microrganismi, oltre che possono finire negli alimenti;
- proteggere con cura tagli e ferite;
- raccogliere i capelli con un copricapo adeguato.
PER QUANTO RIGUARDA IL VESTIARIO:
- tenere la divisa in ordine e pulita;
- indossare indumenti protettivi;
- mantenere calzature pulite e indossarle solo nel luogo di lavoro.
E’ SEVERAMENTE VIETATO:
- fumare durante la lavorazione;
- assaggiare cibo con le mani;
- manipolare alimenti senza avere un adeguata protezione di tagli, ferite o infezioni;
- parlare, tossire e starnutire sugli alimenti;
- toccarsi naso, bocca, orecchie e faccia.