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Chimica del Carbonio I. Prof.ssa Burani Paola

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Academic year: 2022

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(1)

Chimica del Carbonio I

Prof.ssa Burani Paola

(2)

La ex chimica organica e il vitalismo

In passato, i composti chimici erano suddivisi in due grandi gruppi, inorganici ed organici, in base alla loro origine. Con il termine organico si indicavano le sostanze prodotte dagli organismi viventi, mentre si classificavano come inorganiche tutte le altre sostanze.

Già dalla fine del Settecento, le tecniche analitiche avevano mostrato che le sostanze definite organiche contenevano

sempre almeno carbonio e idrogeno (e spesso ossigeno, azoto e fosforo) e che erano caratterizzate da una discreta

complessità di composizione e da particolari proprietà, quale ad esempio la combustibilità. Si riteneva tuttavia che i composti organici obbedissero a leggi diverse da quelle della chimica

inorganica e, soprattutto, che fossero prodotti esclusivamente sotto l'influenza della cosiddetta forza vitale e che quindi non potessero essere preparati artificialmente.

(3)

Chimica del carbonio

Nella prima metà dell'Ottocento, il susseguirsi delle prime sintesi artificiali di composti considerati di esclusiva

origine animale (la prima di esse fu storicamente quella dell'urea 1828) fece cadere la rigida distinzione fra le due classi, che fu tuttavia mantenuta pur perdendo il

significato originale. La chimica organica diveniva così la

chimica dei composti del carbonio, definizione che è

tuttora accettata.

(4)

classificazione generale

Una classificazione generale dei composti organici si fonda sulla natura degli atomi che li costituiscono, suddividendoli in

Idrocarburi ed Eterocomposti

Gli Idrocarburi sono composti organici contenenti solo Carbonio (C) e Idrogeno (H)· Gli Eterocomposti

contengono anche altri atomi (eteroatomi) oltre a C e H, in particolare Ossigeno (O), Azoto (N), Zolfo (S) e Fosforo (P).

Oppure suddivide i composti organici in aciclici e ciclici.

Oppure Si definiscono aromatici i composti organici ciclici che presentano almeno un anello di tipo benzenico, con più doppi legami che costituiscono una nuvola di elettroni π

delocalizzata sull’intero anello. Si definiscono alifatici i

composti organici ciclici ed aciclici non aromatici (il termine

‘alifatico’ si riferisce propriamente solo agli idrocarburi non aromatici).

(5)

I primi quattro termini (in base al numero di atomi di CARBONIO) degli idrocarburi hanno nomi convenzionali, mentre i

termini successivi vengono designati

mediante un prefisso (o radice) che indica il numero di atomi di carbonio, seguito dalla desinenza caratteristica della famiglia di idrocarburi.

1 met-

2 et-

3 prop-

4 but-

5 pent-

6 es-

7 ept-

8 oct-

9 non-

10 dec-

11 undec-

(6)

fonti dalle quali si ricava energia

per le attività domestiche ed industriali

M. p. energetiche vegetali legno

M. p. energetiche minerarie

M. p. minerarie non energetiche

carbone petrolio metano combustibili

fossili nucleari fissili

uranio plutonio minerali

metalli

MATERIE PRIME ENERGETICHE

(7)

ORIGINE DEL PETROLIO

principale fonte energetica dalle seconda metà del 900

materia prima globale

una miscela assai complessa di idrocarburi liquidi, solidi e

gassosi, con presenza più o meno limitata di sostanze

organiche ossigenate, azotate e solforate

combustibile liquido

facilmente infiammabile viscoso

(8)

Il processo di naftogenesi, cioè di trasformazione dei residui organici in idrocarburi (composti organici

le cui molecole contengono esclusivamente idrogeno ed ossigeno), è attribuibile ai batteri anaerobici

•Riduzione di ossigeno

•Riduzione di azoto e zolfo

•Aumento tenore di idrogeno

Nel petrolio greggio sono inoltre presenti un alto numero di ioni metallici (ferro,calcio,magnesio,sodio,potassio,etc).

La presenza di questi ioni fa aumentare il contenuto in ceneri. Sono inoltre presenti acqua e materiali organici di diversa natura.

Elemento Contenuto %

Carbonio (C ) 83-87

Idrogeno (H) 9-14

Zolfo (S) 0,05-8

Ossigeno (O) 0,05-3

Azoto (N) 0,02-1,3

(9)
(10)

RAFFINAZIONE PETROLIO

(11)

FRAZIONAMENTO

(12)

Ibridazione del Carbonio

http://www.treccani.it/scuola/lezioni/scienze_naturali/chim ica_carbonio.html

sp3 sp2 sp

(13)

Il metano

(14)
(15)

Analisi conformazionale e conformomeri

(16)

Cicloalcani: il cicloesano

(17)

Ricordare le differenze di formula:

di Lewis (a punti e linee planare)

Razionale,( CH3-CH3)

Condensata, (C2H6, CH3(CH2)

7

CH3

Topologica (a scheletro)

(18)

Proprietà fisiche

(19)
(20)

nomenclatura IUPAC International Union of Pure and Applied Chemistry degli alcani

1. Si sceglie come struttura base la catena più lunga possibile.

2. Si considera il composto come derivato da questa struttura per sostituzione degli atomi di idrogeno con gruppi alchilici. Si dicono alchilici quei gruppi che contengono un idrogeno in meno del relativo alcano. Il nome di questi gruppi si ottiene semplicemente sostituendo con -ile il suffisso -ano dell'alcano corrispondente.

3. Si numerano gli atomi di carbonio della catena principale cominciando dall'estremità che permette di usare i numeri più bassi per indicare i sostituenti.

4. Se lo stesso gruppo compare più di una volta come catena laterale, si aggiunge il prefisso di-, tri-, tetra-, ecc.

5. Se vi sono gruppi alchilici diversi legati alla catena principale si elencano in ordine alfabetico (i prefissi di., tri- etc non

vengono considerati al fine dell’ordine alfabetico).

(21)

Analisi conformazionale

http://organicavirtuale.altervista.

org/VirtualText/sterisom.html

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Bibliografia sitografia

http://martinocolonna.people.ing.unibo.it/cronologia%20g

estionale.htm

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