CAMBIO O NON CAMBIO?
Counseling motivazionale e stili di vita non salutari
Enrichetta Spalletta 1
LE PERSONE SONO PIÙ PROPENSE A UN CAMBIAMENTO QUANDO:
Sentono che per loro è
importante
cambiare (es.: i benefici di un cambiamento sono molto maggiori dei costi.
Hanno
fiducia
(possibilità di accedere aglistrumenti
necessari ecompetenza
nell’applicarli) nel fatto di poter cambiare
Il cambiamento duraturo :
• È interiorizzato, personalizzato
• Deve avere un sostegno ambientale che confermi gli sforzi realizzati e che sono ancora in atto
• È emotivamente carico: l’apprendimento nuovo è intenso e profondo se l’esperienza è rafforzata dalla connotazione affettiva forte
• Coinvolge la persona in un’esperienza attiva multimodale (attivazione di molteplici canali sensoriali)
• È in un processo di sostegno continuativo nel tempo
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La resistenza al cambiamento sarà tanto più tenace quanto più questo minaccia di alterare l’equilibrio e la
sicurezza incarnati nei valori, nelle convinzioni, nelle routine cognitive
ed emotive della persona
(anche quando siano disfunzionali) NB: quello che noi vediamo come
problema per la persona
rappresenta ua soluzione
• Il tentativo di preservare tale equilibrio risponde a una duplice esigenza:
• In primo luogo, un bisogno di controllo sulla propria vita e sulla propria identità.
• In secondo luogo, un bisogno di protezione dalla sofferenza che può derivare dal
pensiero che
il cambiamento mini la propria autostima e l’integrità dell’idea che si ha di sé;
e che il cambiamento possa perturbare le relazioni con gli altri, deludendoli e
portandoli ad abbandonarci (Zappelli, 2015).
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una persona può non essere in grado di intraprendere il
cambiamento, se pensa di non essere degna di
“ salvarsi”.
In tal caso si deve lavorare sulle convinzioni e i
preconcetti prima di valutare la motivazione al
cambiamento
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MOTIVAZIONE
INTRINSECA ESTRINSECA
• Il cliente ha la
responsabilità personale di scegliere se cambiare o meno
• La libertà di scegliere passo dopo passo va messa sempre in evidenza
• Quello che oggi è un problema ieri era una soluzione
• Quello che noi vediamo come comportamento disfunzionale per il cliente è (ancora) funzionale
MOTIVAZIONE E COLLABORAZIONE9
“Le persone si lasciano convincere più facilmente dalle ragioni che esse stesse hanno scoperto piuttosto che da quelle scaturite dalla mente di altri”
Blaise Pascal
Sottolinea l’importanza della scelta e della responsabilità individuale nelle decisioni su comportamenti futuri
Approccio del Colloquio Motivazionale
L’operatore conduce una valutazione obiettiva ma soprattutto si adopera per mettere in luce le preoccupazioni dell’utente
Gli obiettivi e le strategie per realizzare il cambiamento sono
il frutto di una contrattazione tra operatore e utente
Approccio del Colloquio Motivazionale
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L’operatore agevola sistematicamente l’utente a trovare le proprie motivazioni per il cambiamento, cercando di creare (o
amplificare) in lui una discrepanza interiore tra stato attuale e stato desiderato
LA RESISTENZA
è vista come una caratteristica fisiologica del comportamento interpersonale, influenzata dal
Approccio del Colloquio Motivazionale
L’operatore dà feedback e costruisce con l’utente le visualizzazioni esistenziali possibili, quando appropriato fornisce
informazioni e offre consigli
LA RIFLESSIONE EMPATICA
è usata in modo selettivo, per rinforzare processi di consapevolezza e di determinazione all’azione
Approccio del Colloquio Motivazionale
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Approccio del Colloquio Motivazionale
A SCOLTA
R ESISTI ALL’IMPULSO A CORREGGERE
C OMPRENDI IL TUO CLIENTE
S OSTIENI E RAFFORZA IL TUO
CLIENTE
ASCOLTARE
• Piuttosto che farsi trascinare dentro una discussione, meglio dire: “Sembra che tu sia sconvolta/agitato/…ti va di parlarne?”
• Fare “un passo indietro” e chiudere subito se il focus della conversazione è centrata su un sintomo specifico, riportando l’attenzione sugli aspetti emotivi : “Sento che mi stai parlando delle tue preoccupazioni relative al tuo disturbo.
Sembra che tu sia molto…”
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EMPATIZZARE
Validare i sentimenti,
mettendosi nei panni dell’altro.
(comprendo quello che stai
sentendo..)
Abilità fondamentali del colloquio motivazionale
• Domande aperte
- Non direttive: per aprire il colloquio o
introdurre un’ulteriore area di indagine e per segnale la disponibilità all’ascolto
- Semidirettive/direttive: per chiarificare dettagli; per esplorare aree specifiche
• Riformulazioni orientate al cambiamento (sollecitare dichiarazioni di automotivazione)
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Che cos’è una dichiarazione di auto – motivazione?
Affermazione dell’utente riguardante:
Il riconoscimento del problema (dimensione cognitiva)
Le preoccupazioni legate ad esso (dimensione affettiva o emozionale)
L’intenzione di cambiare (dimensione comportamentale) La fiducia nella propria possibilità di
cambiamento (autoefficiacia)
Occorre prepararsi mentalmente, con-Centrarsi, disporsi ad ascoltare empaticamente e accuratamente: se la
mente del counselor è altrove (e il corpo lo esprime) non potrà dedicare
l’attenzione e il giusto ascolto, il cliente lo sentirà, la sintonia sarà interrotta e non sarà facile seguire i
passi del colloquio.
“Sgombrare la mente”
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COMUNICAZIONI CHE FAVORISCONO UNA MOTIVAZIONE EFFICACE
• INFORMAZIONI, INDIVIDUAZIONE DI ALTERNATIVE, DI AZIONI DA COMPIERE
• INDIVIDUARE E RENDERE INEFFICACI LE BARRIERE
• ASSICURARE OPZIONI
• DIMINUIRE LA DESIDERABILITÀ DEL COMPORTAMENTO DISFUNZIONALE
• EMPATIZZARE L’INTERAZIONE
• OFFRIRE FEEDBACK STRUTTURATI
• CHIARIFICARE GLI OBETTIVI
• GARANTIRE UNA PRESENZA DI AIUTO ATTIVO
PROCEDURE GENERALI
CHE FACILITANO LA MOTIVAZIONE AL CAMBIAMENTO
• RELAZIONE DI AIUTO EMPATICA E FERMA
• TECNICHE E PROCEDURE SINTONIZZATE SULLA FASE DI
CONSAPEVOLEZZA DEL CAMBIAMENTO
• ACCORDO SUGLI OBIETTIVI
• SVILUPPO DELL’ADESIONE ALL’INTERVENTO
• STRATEGIE DI INTERVENTO EDUCATIVO
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CINQUE PRINCIPI GENERALI
Esprimere attivamente empatia
L’accettazione facilita il cambiamento.
Un’efficace capacità di ascolto riflessivo è fondamentale.
L’ambivalenza è considerata normale.
Si attiva la collaborazione empatica.
• La consapevolezza delle possibili conseguenze è importante.
• La discrepanza tra il comportamento attuale e importanti obiettivi personali stimolerà il cambiamento.
• Deve essere l’utente stesso a esporre le motivazioni a favore del cambiamento.
Amplificare la discrepanza
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Amplificare la discrepanza
Per aumentare la consapevolezza:
• la dissonanza cognitiva stimola il cambiamento
• L’ascolto riflessivo, le riformulazioni orientate al cambiamento vanno centrate sulla
situazione desiderata espressa dal cliente, in modo che la motivazione venga percepita come interna
Evitare dispute e discussioni
• Le dispute sono controproducenti.
• Un atteggiamento di difesa produce un atteggiamento dello steso tipo.
• Un atteggiamento di resistenza è segnale che si devono cambiare strategie.
• Etichettare gli utenti non è necessario, facilmente controproducente.
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• L’impeto («dell’avversario») può essere usato a proprio vantaggio.
• Le percezioni possono essere deviate.
• Nuove prospettive sono suggerite ma non imposte.
• L’utente costituisce un valido aiuto per scoprire la soluzione di problemi.
Aggirare/utilizzare la resistenza
Sostenere il
senso di autoefficacia
• La convinzione che il cambiamento sia possibile è un importante fattore di motivazione.
• All’utente è lasciata la possibilità di scegliere e attuare cambiamenti personali.
• Vi è la speranza di una serie di approcci alternativi.
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FATTORI DELLA MOTIVAZIONE AL CAMBIAMENTO
Autoefficacia interiore
Disponibilità al cambiamento
Discrepanza
(Frattura Interiore)
Fiducia nella propria capacità di attuare un comportamento prestabilito, di raggiungere uno
specifico obiettivo in un tempo determinato
Dolorosa percezione delle contraddizioni esistenti tra la propria condizione attuale e uno desiderato o
ipotizzabile come migliore
Disponibilità al cambiamento
(Treasure, Smith, Crane)
• grado di consapevolezza del problema e della necessità/importanza del
cambiamento
• grado di consapevolezza delle risorse per cambiare
• grado di fiducia che la persona ripone nella capacità effettiva di usare le sue risorse
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ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA DISPONIBILITÀ AL CAMBIAMENTO
IMPORTANZA
Perché dovrei cambiare?
(Valore personale e aspettative rispetto all’importanza del cambiamento)
FIDUCIA Come farò?
(Autoefficacia)
D I S P O N I B
I L
I T À
IMPORTANZA Perché?
(convinzione)
FIDUCIA Come farò?
(autoefficacia)
DISPONIBILITA’
Quando?
(prontezza) Ne vale la pena?
Perché dovrei?
Che beneficio ne avrò?
Che cosa cambierà?
A quale costo?
Lo voglio veramente?
Poi sarà diverso?
E come?
Sono in grado?
Come ci riuscirò?
Come me la caverò con “a, b, c” (ostacoli)?
Ce la farò se…?
Quale
cambiamento…?
Quali altri
cambiamenti ho affrontato e come?
E’ questo il momento giusto per me?
Non me la sono forse cavata comunque finora?
E le altre priorità?
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Non pronto
X A
Incerto
X B
Pronto
X C IL CONTINUUM DELLA
DISPONIBILTÀ AL CAMBIAMENTO Il viaggio comincia sempre dal punto in cui
la Persona si trova
Domande per valutare l’importanza (convinzione)
• Cosa dovrebbe accadere perché il cambiamento diventi importante?
• Ti sei detto incerto rispetto al cambiamento: cosa dovrebbe accadere per farti arrivare ad essere di“un punto”più convinto?
• Cosa ti impedisce di arrivare a essere pienamente convinto?
• Cosa ti porta a collocarti a questo livello di convinzione/determinazione?
• Quali sono le cose migliori del comportamento di cui stiamo parlando? Quali le meno buone?
• Quanto è importante per te quel comportamento?
• Se tu dovessi cambiare come sarebbe?
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Domande per valutare la fiducia (autoefficacia)
• Quali cambiamenti sei riuscito a fare nella tua vita?
• Come mai ti sei collocata/o ad un punteggio così alto nella fiducia?
• Il tuo punteggio come potrebbe andare da x a y?
• C’è qualcuno che potrebbe aiutarti?
• C’è qualcosa che ti è stata d’aiuto nel precedente tentativo di cambiare?
• Cosa hai imparato da ciò che è andato male nei precedenti tentativi?
• Se decidessi di cambiare quali sarebbero le tue scelte?
Conosci qualcosa che ha funzionato con le altre persone?
• Quali sono le cose pratiche che ti servono per raggiungere questo scopo? Sono disponibili?
• C’è qualcosa che puoi pensare o fare, che potrebbe renderti più fiduciosa/o?
Costruire la fiducia
• Non insistere se la persona non è pronta al cambiamento
• Brainstorming sulle strategie
• Analisi dei tentativi fatti in passato (e di quello che ha funzionato)
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Basso livello di convinzione (importanza), basso livello di fiducia
• Incoraggiare la riflessione su aspetti mai considerati: questa tecnica è utile quando la persona manca di informazioni o ha delle idee sbagliate
Dare/co-costruire informazioni nuove e rilevanti.
La novità è molto importante per risvegliare l’interesse della persona. Proporre qualcosa di nuovo, come un libro o un film, ribadendo che la scelta di cambiare è libera e che si può sempre
• Aiutare a riconoscere l’incongruenza tra il tipo di vita che la persona desidera e quella che attualmente conduce. Aiutarla a riconoscere la mancanza d’informazione relativa ad alcune situazioni.
• Parlare con la persona dei suoi valori e di ciò che per lei è importante.
• Enfatizzare sempre la sua libertà di scelta.
Basso livello di ,
elevata
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Alto livello di ,
bassa
• Favorire l’aumento della fiducia ricordando alla persona le situazioni in cui ha mostrato capacità di gestire il cambiamento nonostante le difficoltà.
• Inventare insieme un piano per il cambiamento fatto di passi misurati gestibili.
• Aiutare la persona a definire la misura di ogni passo affinché il piano sia realistico e non favorisca il fallimento.
Alto livello di convinzione, alto livello di fiducia
• Aiutare la persona a prevedere e anticipare le difficoltà che verranno.
• Dare informazioni, individuare esperimenti, lasciando alla persona la libertà di scegliere come reagire ai problemi. Identificare e rimuovere gli ostacoli che possono interferire con il piano d’azione.
• È utile anche considerare quanto gli altri siano ansiosi di vedere il cambiamento.
• Ciò sottolinea l’importanza del contesto sociale:
l’ambiente può diventare demotivante e fonte di emozioni negative, soprattutto se ci sono pressioni per un cambiamento immediato.
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• Confermare la persona nel suo manifestarsi
• Confermare la legittimità del comportamento disfunzionale come sforzo di adattamento
• Conferma empatica
• Usare un linguaggio compatibile con quello della persona (sintonia con canali rappresentazionali)
• Restituire il sentimento in termini di qualità intensità e contenuto
• Rinforzo dei risultati raggiunti
• La persona sa quello di cui ha bisogno anche se al momento non lo può vedere.
• Rispetto dei tempi
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STADI DEL CAMBIAMENTO
§Riflettono l’aspetto temporale e motivazionale del cambiamento
§Il cambiamento non è un fenomeno del tipo
“tutto o niente” ma un processo graduale
§Percorso ciclico e progressivo
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STADI DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO:
I. COSTRUZIONE DELLA MOTIVAZIONE INIZIALE
IMPENSABILITÀ
(Preconsapevolezza/precontemplazione) – “Io non penso di dover cambiare (ma gli altri intorno a me dicono il contrario)”.
COSTRUIRE IL “TRAMPOLINO” DA CUI PARTIRE Lavoro sui precursori della motivazione:
Attivazione emotiva per immaginare il cambiamento Rievocare cambiamenti precedenti;
Conoscere la fonte e la tipologia delle proprie abitudini Le fonti del benessere, le eventuali passioni, e dove la persona ha già una propensione al cambiamento verso una reale cura di sé.
STADI DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO
FASE DELLA COSTRUZIONE DELLA MOTIVAZIONE INIZIALE Valutazione della eventuale problematicità del problema, considerando la persona, il contesto e gli eventi che possono avere rilevanza per arrivare a considerare lo stato attuale degno di attenzione (lavorare per attivare la discrepanza).
EVIDENZIARE LE INCONGRUENZE CON SPIRITO DI CURIOSITÀ ED ESPLORAZIONE
RIDURRE LA RESISTENZA (ricordare che infondere speranza e rinforzare positivamente è positivo ma non quando la resistenza è attiva).
E inoltre : “l’approvazione crea dipendenza”
INCREMENTARE AUTOEFFICACIA
Da dove vorresti iniziare a cambiare, eventualmente?
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Permesso:
ti va che ne parliamo?
Informazione:
ti va di saperne di più?
Feedback:
che ne pensi?FASE DI COSTRUZIONE DEL RAPPORTO MOTIVANTE
• Cliente: “non volevo proprio venire oggi….”
• Counselor: “apprezzo la tua franchezza e adesso aiutami a capire come mai non volevi venire”
• Cliente: “io penso che vada tutto bene e tu stia perdendo il tuo tempo”
• Couselor “Insomma sei qui solo per far contenta mamma e non capisci proprio perché tutto questo trambusto intorno a te..”
• Cliente: “Eh, già..”
• Counselor: “Certo dev’essere veramente disorientante:
tutti che si agitano e sono preoccupati e tu non hai nessuna preoccupazione…(l’agevolatore riformula minimizzando il problema ancora più di quanto non faccia il paz.)”
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• Cliente: “ veramente qualche volta sono
preoccupata perché da quando sto perdendo peso mi sento stanca molto facilmente”
• Counselor: “Ti va di dirmi di più…”
• Cliente: “riesco a stare sui libri non più di venti minuti perché poi il cervello mi va in tilt..”
• Counselor: “questo sembra veramente duro da accettare: tu ci tieni tanto a studiare e non ce la fai..”
• Cliente: “…e poi sento sempre freddo…”
• Counselor“Certo questo è proprio difficile…sentire sempre freddo…”
La cliente accetta di ricevere/co-costruire alcune informazioni sui comportamenti disfunzionali.
LESS… IS MORE!
L
isten ASCOLTA !E
mpathy EMPATIZZA!S
hare CONDIVIDI!S
upport SUPPORTA!E RICORDA:
OGNI ERRORE È UN TESORO!
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facilitare rientro nella relazione di aiutoFacilitare il rientro nella
relazione di aiuto
Obiettivi, strategie e tecniche motivazionali più efficaci nello stadio della PRE- CONTEMPLAZIONE
Obiettivi:
Mantenere il contatto;
Aumentare la consapevolezza della situazione e fare spazio ai dubbi
(discrepanza interiore);
Fornire informazioni, materiale psicoeducativo ecc.. (suscitare e e mantenere la curiosità verso il tema considerato)
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Strategie e tecniche motivazionali più efficaci nello stadio della PRE- CONTEMPLAZIONE
Massima attenzione alla relazione (empatia, ascolto attivo, accoglienza);
Rispetto e accettazione dell’essere al mondo dell’utente e conferma della libertà di scelta;
Accettazione della condizione motivazionale dell’utente e della sua possibilità di non cambiare (rispetto dei ritmi dell’utente);
Accettazione e utilizzazione delle resistenze (indizio della necessità di un cambiamento nelle strategie).
Il confronto aumenta la resistenza evitare dispute e discussioni con il tentativo di persuasione, con la tattica dell’esperto con critiche avvertimenti o consigli non richiesti;
Sottolineare i segnali di riconoscimento del problema e le preoccupazioni connesse.
STADI DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO
FASE DELLA DECISIONE
• Pensabilità Consapevolezza –
“ Penso di avere un problema di cui occuparmi. Ho intenzione di agire PRESTO, entro i prossimi sei mesi ”.
• Valutazione dei pro e dei contro verso il cambiamento, bilancia decisionale.
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Pensabilità: Obiettivi, strategie e tecniche motivazionali più efficaci nello
stadio della CONTEMPLAZIONE Obiettivi:
Esaminare i pro e i contro della situazione.
Strategie e tecniche
Accettazione incondizionata dell’ambivalenza;
Esame della bilancia decisionale: vantaggi e svantaggi del cambiamento;
Iniziare dai vantaggi;
Esplorare gli svantaggi (con quali valori personali il problema entra in conflitto);
Problema come “nemico” e come “amico”;
Un giorno tipico con e senza il problema;
Sottolineare le aree che presentano contraddizioni
STADI DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO FASE DELLA DETERMINAZIONE
Preparazione all’azione “ LO
POSSO FARE ”–
“Sto pensando a cosa e a come fare per risolvere il problema. So che agirò entro il prossimo mese
”.Problem solving
, identificazione e attivazione delle risorse,pianificazione, sperimentazione con tecniche immaginative e
role play
.53
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DETERMINAZIONE
Finestra di opportunità
che resta aperta per un certo tempo
Il soggetto ha deciso per il cambiamento: è pronto Il ricordo degli aspetti positivi del comportamento è ancora presente ma la pregnanza emotiva è smorzata
L’ambivalenza è attenuata, risolta
Incline ad accogliere consigli che devono essere offerti con ottica centrata sul cliente
Accogliere il cliente in tempi brevi Stadio di breve durata
Obiettivo = Trovare una strategia di
cambiamento accessibile appropriata
ed efficace
Obiettivi, strategie e tecniche motivazionali più efficaci nello stadio della
PREPARAZIONE ALL’AZIONE Obiettivi:
Individuare opportunità e sostenere l’individuazione delle scelte.
Strategie e tecniche
Evocare e sviluppare possibili scelte e strategie;
Esaminare i bisogni personali; Esplicitare le opzioni possibili;
Esaminare sempre anche la possibilità di non cambiare;
Sviluppare un piano d’azione in cui l’utente sia attivo nella scelta e decisione;
Ipotizzare cosa potrebbe accadere se ci fosse un insuccesso o se insorgessero ostacoli alla realizzazione dell’azione;
Lettera a un amico fra dieci anni con o senza il problema.
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AZIONE
LO FACCIO!
Il soggetto ha iniziato il cambiamento Si muove per raggiungere nuove mete I cambiamenti effettuati vanno sostenuti,
sottolineati e confermati
GLI ERRORI VANNO SOSTENUTI COME TENTATIVI (comunque, a prescindere dal risultato)!
La persona deve appropriarsi dei successi ottenuti e Obiettivo =
Sperimentare il Cambiamento
DEFINIRE OBIETTIVI SMARTERS
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Obiettivi, strategie e tecniche motivazionali più efficaci nello stadio dell’AZIONE
Obiettivi:
Applicazione esperienziale delle strategie.
L’ambivalenza al cambiamento viene risolta meglio attraverso l’esperienza diretta piuttosto che con la pura astrazione.
Strategie e tecniche
Apprezzare i risultati osservandone punti di forza e aspetti da migliorare;
Mantenere l’attenzione sull’autodeterminazione e l’autoefficacia sottolineando il piacere del risultato.
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MANTENIMENTO
Da tempo mantiene il cambiamento C’è il rischio di ricadute
Occorre prevederle
Rinforzare i comportamenti adattivi Esplicitare la vulnerabilità in particolari
situazioni
Aumentare la consapevolezza dei segnali di possibili ricadute
Strategie per “rialzarsi” prontamente
Obiettivo = Rendere il Cambiamento Stabile
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Obiettivi, strategie e tecniche motivazionali più efficaci nello stadio del MANTENIMENTO obiettivi:
Accettare la possibilità di momenti difficili che potrebbero essere vissuti come regressioni .
Strategie e tecniche
Imparare a riconoscere(consapevolezza e auto - riflessività), prevedere evitare e gestire le situazioni a rischio;
Riconoscere i segnali della necessità di chiedere aiuto; Individuare le fonti possibili di aiuto;
Imparare a differenziare un episodiodi ritorno occasionale da una ricadutae progettare i passi di ripresa del comportamento funzionale;
Apprezzare la strada fatta e mantenere uno sguardo positivo
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“SCIVOLATA”
(momentanea ricaduta)
Non è uno stadio vero e proprio ma è un eventoche accade nella storia del cliente
distinguere tra una ricaduta vera e propria e una
"scivolata" temporanea
Possiamo intendere che vi sia uno spazio fisiologico nello stadio dell'azione in cui la scivolata sia un normale processo di riadattamento alla normalità Il ciclo del cambiamento riconosce la scivolata come
un fatto normale, come uno stadio del cambiamento Obiettivo = Sperimentare la
possibilità di
“Rialzarsi”
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Riferimenti bibliografici
• Arkowitz H., Westra H., Miller W., Rollnick S. (2008.
Motivational Interviewing, Guilford Press, NY, (trad.
Sovera (2010): Il colloquio motivazionale).
• Giusti E., Automotivazione e volontà. Sovera Roma.
• Matulich B., (2015). Il colloquio motivazionale passo dopo passo. Erickson, Trento.
• Miller W., Rollnick S. (2014). Il colloquio motivazionale, Erickson, Trento.
• Naar-King S., Suarez M. (2014). Il colloquio
motivazionale con gli adolescenti. Erickson, Trento.
• Rollnick S. (2003), Cambiare stili di vita non salutari.
Erickson, Trento.