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Academic year: 2022

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Gentile Direttore,

chiediamo anche noi ospitalità al suo autorevole quotidiano per esprimere il nostro punto di vista in merito alla querelle che sta appassionando più gli organi rappresentativi delle professioni sanitarie che i cittadini. Dal momento che pensiamo che sia proprio il cittadino a dover essere messo al primo posto, “cittadino al centro”, espressione che piace anche al nuovo assessore alla sanità della Regione Umbria Luca Barberini, vorremmo tranquillizzare un po’ tutti, rappresentanze sindacali comprese: nei giorni scorsi il TAR Umbria, ha rinviato, e non ha accolto, la richiesta di sospensiva dell’Unità di degenza a gestione infermieristica (UDI). Al di là dei proclami, per il momento, questo è un fatto assodato e inconfutabile.

Quella degenza, aperta poco più di due mesi fa all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e che nel frattempo ha assistito più di centro persone senza che si sia verificato nessun tipo di incidente o problema particolare che abbia messo minimamente a rischio la salute e la sicurezza di queste persone e che, invece, ha riscosso significativi livelli di soddisfazione da parte degli assistiti, continua legittimamente la propria attività assistenziale. In buona sostanza I cittadini umbri possono stare tranquilli, il servizio resta.

Lo ha deciso il Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria - che avrebbe potuto sospendere il servizio - rinviando al 23 settembre la decisione e consentendo il proseguimento dell’attività assistenziale infermieristica.

Il Collegio IP.AS.VI della Provincia di Perugia, che consapevole della bontà e dell’utilità del progetto si era opposto alla richiesta di sospensione insieme all’Azienda Ospedaliera di Perugia, vuole ribadire, senza alcun trionfalismo, la propria soddisfazione per la decisione presa che tiene conto, prima di tutto, dei bisogni di salute delle persone, dell’utilità e dell’importanza di un servizio che ogni giorno dimostra di essere in grado di rispondere ai bisogni di assistenza dei cittadini in modo efficace, appropriato e sicuro e dell’inconsistenza delle motivazioni per le quali si chiedeva la sua sospensione.

La decisione presa, seppure non definitiva, a nostro avviso salvaguarda un nuovo modello assistenziale che va sostenuto ed implementato anche in Umbria perché assicura maggiore efficacia delle prestazioni, migliore qualità dell’assistenza, risultati clinici più appropriati secondo i principi della continuità e dell’umanizzazione delle cure. Ed è anche provato che tutto questo avviene nel rispetto della massima sicurezza per la persona assistita.

Per fare comprendere meglio la nostra tesi a chi legge vorremmo sottolineare che la degenza a gestione infermieristica si trova ubicata e collocata dentro l’ospedale più grande tra Firenze, Siena e Roma, “confinante” con altre 51 strutture complesse, dotato di personale competente e specificatamente preparato che, nel rispetto della normativa vigente, si prende carico dei bisogni di assistenza delle persone. Se non è sicurezza questa! Ed ancora, il percorso clinico

assistenziale di queste persone è stato adeguatamente condiviso e disciplinato da prevedere in modo chiaro e specifico ruoli, funzioni ed i relativi livelli di competenza e responsabilità.

E adesso aspettiamo fiduciosi, insieme ai cittadini, la decisione che sarà assunta il 23 settembre con la totale convinzione che anche quella data non segnerà un passo indietro nell’offerta dei servizi dell’assistenza sanitaria pubblica nella nostra Regione.

Palmiro Riganelli

Presidente del Collegio IP.AS.VI della Provincia di Perugia

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