Compito di Fisica 3
(E. Santovetti - L. Dell’Asta) 24 settembre 2020
Problema 1
Due lenti convergenti sono poste in successione, una dopo l’altra, sullo stesso asse ottico a distanza f = 20 cm una dall’altra. La prima lente, a sinistra seguendo il raggio di luce che viene da sinistra, ha focale 2 f mentre la seconda ha focale f , come indicato nella figura.
1. Calcolare la posizione dei fuochi del sistema.
2. Calcolare la posizione di un oggetto posto a distanza p1= 30 cm dalla prima lente.
3. Calcolare l’ingrandimento trasversale di tale oggetto, specificando se l’immagine `e dritta o capovolta.
4. Verificare i risultati dei punti 2 e 3, trattando le due lenti come un sistema diottrico centrato.
p
12f f
Problema 2
Un reticolo di diffrazione viene illuminato da un fascio di luce monocromatica di lunghezza d’onda λ = 5550 ˚A. Si osservano dei massimi principali a sin θ = 0.2, 0.4, 0.6. La larghezza delle feniture vale a = 555 nm. Calcolare:
1. il passo del reticolo;
2. l’intensit`a del terzo massimo principale rispetto al massimo centrale;
3. il potere dispersivo del reticolo per il massimo del secondo ordine;
4. considerando solo i primi tre massimi principali, per cui l’intensit`a `e ben visibile, qual `e la massima separazione angolare per il doppietto del sodio, che ha le lunghezze d’onda λ1= 5890 ˚A e λ2= 5896 ˚A.
Problema 3
Un raggio di luce non polarizzata di potenza P0= 3 mW incide su un prisma regolare retto (n = 1.5), la cui base `e un triangolo rettangolo isoscele, come indicato in figura. Il raggio di luce viene dall’alto lungo la verticale ed incide sulla superficie obliqua con un angolo di incidenza θi= 45o.
1. Disegnare e calcolare la direzione, la potenza e il grado di polarizzazione del raggio che viene riflesso dalla superficie obliqua.
Si consideri ora il raggio che viene trasmesso dal prisma, dopo aver attraversato due superfici.
2. Disegnare il raggio trasmesso e calcolare la deflessione di quest’ultimo rispetto al raggio incidente.
3. Calcolare la potenza e il grado di polarizzazione del raggio trasmesso.
θ i
n
Problema 1
Scriviamo le equazioni delle due lenti sottili 1
p1+ 1 q1 = 1
2 f p2= f − q1 1
p2+ 1 q2= 1
f (1)
Troviamo i fuochi, anteriore e posteriore mandando rispettivamente immagine, q2, e oggetto, p1, del sistema all’infi- nito.
q2→ ∞ ⇒ p2= f ⇒ q1= 0 ⇒ F1= p1= 0
p1→ ∞ ⇒ q1= 2 f ⇒ p2= − f ⇒ F2= q2= f
2 = 10 cm Sempre usando le equazioni (1), calcoliamo ora la posizione dell’oggetto a distanza p1= 30 cm
p1= 50 cm ⇒ q1= −120 cm ⇒ p2= 140 cm ⇒ q2= 23.33 cm
L’immagine si forma 23.33 cm a destra della seconda lente. L’ingrandimento `e il prodotto degli ingrandimenti dei due diottri.
I1=q1
p1 = −4 (dritta) I2= q2
p2= 0.1667 (capovolta) ⇒ I= I1· I2= 0.667 (capovolta) L’immagine `e rimpicciolita di un fattore 2/3 ed `e capovolta.
Consideriamo ora le due lenti come un sistema diottrico centrato. Abbiamo gi`a calcolato la posizione dei fuochi e dunque dobbiamo solo calcolare la focale, secondo la formula
F= f1f2
f1+ f2− d = 2 f2
3 f − f = f = 20 cm
Il piano principale π1 si trova allora 20 cm a destra del fuoco anteriore F1, cio`e esattamente nella posizione della seconda lente, mentre il piano principale π2 si trova 20 cm a sinistra del fuoco posteriore F2, cio`e esattamente in mezzo alle due lenti. La situazione `e indicata nella figura, dove sono evidenziati anche i raggi che individuano i piani principali.
p
1F
F
2 1π
1π
2Misurando oggetto e immagine rispetto ai piani principali vale l’equazione 1
p+1 q = 1
F p= 50 cm ⇒ q= 1
F −1 p
−1
= 33.33 cm
La posizione `e la stessa trovata prima, se consideriamo che ora q `e riferita al piano π2. Per l’ingrandimento abbiamo I=q
p=33.33
50 = 0.667 (capovolto)
3
Problema 2
In un reticolo di diffrazione, i massimi principali si trovano lungo le direzioni:
sin θ = mλ d
Utilizzando la posizione del primo massimo principale (m = 1), otteniamo che il passo del reticolo vale:
d= λ sin θ1
= 5λ = 2.775 µm
Per ottenere l’intensit`a del terzo massimo principale rispetto al massimo centrale ricordiamo che:
Rm= Imax(m)
Imax(m = 0)= f (θ3)2 sin mπad mπad
2
dove il fattore geometrico va considerato e vale
f(θ3) = 1 + cos θ3 2
= 1 +√ 1 − 0.62
2
!
= 0.9 Mettendo insieme abbiamo
R3=Imax(m = 3) Imax(m = 0)= 0.92
sin 3π2.775 × 10555 × 10−9−6
3π2.775 × 10555 × 10−9−6
2
= 0.20
Ricordando l’espressione del potere dispersivo di un reticolo, otteniamo:
D=dθ
dλ = m
dcos θ = m
dp
1 − sin2θ
= 2
2.775 × 10−6√
1 − 0.42= 0.786 rad/µm
La massima separazione angolare per il doppietto del sodio sar`a in corrispondenza del terzo massimo principale.
Abbiamo quindi:
∆θ = D3∆λ = 3 dp
1 − sin2θ3
(λ2− λ1) = 3 2.775 × 10−6√
1 − 0.62(5896 − 5890)10−10= 8.1 × 10−4rad
Consideriamo il raggio riflesso sulla prima superficie obliqua. Il raggio scende in verticale e essendo θr= θi= 45o, il raggio riflesso viaggia esattamente in orizzontale, verso sinistra, come mostrato nella figura.
Calcoliamo la potenza di tale raggio. Poich´e la luce non `e polarizzata, questa ha met`a potenza nel piano π e met`a nella direzione σ e possiamo scrivere il coefficiente di riflessione come
R=1
2(Rπ+ Rσ)13 : 00
Calcoliamo i coefficienti di riflessione e trasmissione per tale incidenza.
Per fare questo dobbiamo anche calcolare l’angolo di trasmissione con la legge di Snell
θ
iθ
in
sin θi= n sin θt ⇒ θt= sin−1 sin θi
n
= 28.12o Calcoliamo allora i coefficienti di riflessione e trasmissione
Rπ=tan2(θi− θt)
tan2(θi+ θt)= 0.00846 Tπ= 1 − Rπ= 0.9915 Rσ=sin2(θi− θt)
sin2(θi+ θt)= 0.0920 Tσ= 1 − Rσ= 0.9080 La potenza del fascio riflesso e il grado di polarizzazione valgono allora
P1= RP0=1
2(Rπ+ Rσ)P0= 0.1507 mW p1=Rσ− Rπ
Rσ+ Rπ = 0.831
Come quasi sempre accade, viene riflessa una frazione modesta della potenza incidente e la luce riflessa ha un elevato grado di polarizzazione nella direzione σ .
Vediamo ora cosa succede al fascio trasmesso. Questo entra nel pri- sma e va ad incidere sulla superficie in basso. Su questa consideriamo nuovamente la luce che si trasmette, come nella figura
Questi sono anche i coefficienti di trasmissione per la seconda superfi- cie, essendo invarianti per lo scambio θi↔ θr. Trattando separatamente la componente π e la componente σ , ognuna di queste si prende un coefficiente T per ogni superficie e dunque complessivamente un fat- tore T2. Inizialmente la luce non `e polarizzata, dunque la potenza si divide equamente sul piano π e nella direzione σ e possiamo scrivere
θ
in
Vediamo ora cosa succede al fascio trasmesso. Questo entra nel prisma e va ad incidere sulla superficie in basso. Su questa consideriamo nuovamente la luce che si trasmette, come nella figura.
Calcoliamo dapprima la deflessione di tale raggio. La prima deflessione, sulla faccia obliqua del prisma, `e pari a δ1= θi− θt= 16.88o
Poi il raggioincontra la superficie vetro-aria orizzontale e qu`ı dobbiamo applicare nuovamente la legge di Snell con θi0= δ1= 16.88o.
nsin θi0= sin θt0 ⇒ θt0= sin−1(n sin θi) = 25.82o con una deflessione sulla seconda superficie pari a
δ2= θt0− θi0= 8.94o La deflessione complessiva sar`a allora la somma delle due deflessioni
5
δ = δ1+ δ2= 25.82o
Come deve essere questa deflessione `e propio pari all’angolo di trasmissione θt0essendo la normale alla superficie in basso proprio pari alla direzione del raggio incidente nel prisma.
Calcoliamo ora la potenza del fasci trasmesso. Per questo dobbiamo calcolare i coefficienti di trasmissione sulla seconda superficie di incidenza.
R0π=tan2(θi0− θt0)
tan2(θi0+ θt0)= 0.0291 Tπ0= 1 − R0π= 0.9709 R0σ=sin2(θi0− θt0)
sin2(θi0+ θt0)= 0.0525 Tσ0 = 1 − R0σ= 0.9475 Per avere la potenza del fascio trasmesso dalle due superfici, consideriamo separatamente le componenti π e σ , ognuna delle quali, in partenza vale P0/2 e poi, ad ogni superficie viene moltiplicata per il coefficiente T . Abbiamo
Pπt = Tπ0TπP0
2 Pσt = Tσ0TσP0
2 ⇒ Pt= Pπt+ Pσt = (Tπ0Tπ+ Tσ0Tσ)P0
2 = 2.734 mW e il grado di polarizzazione vale
ptπ=Pπt − Pσt
Pπt + Pσt =Tπ0Tπ− Tσ0Tσ
Tπ0Tπ+ Tσ0Tσ = 0.056
Il raggio trasmesso si porta dietro la gran parte della potenza e risulta molto poco polarizzato. Considerando la potenza del fascio riflesso del punto 1, manca all’appello un po’ di potenza, che `e relativa ai raggi che si formano con le ulteriori riflessioni ad ogni superficie.