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Data Pagina Foglio25-02-2021
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INTERVISTA AL GIUSLAVORISTA
Tiraboschi: tolti tutti gli alibi
di un modello insostenibile
ERANCESW RICCARDI
n questo caso non si sta discutendo delle forme di retribuzione, ma delle tutele di base. Se cioè un lavoratore possa essere e-sposto a rischi, senza che il da-tore di lavoro si assuma delle re-sponsabilità e predisponga mi-sure di prevenzione e tutela. Non si poteva più chiudere gli occhi su questo fenomeno e la magistratura ha di fatto tolto tutti gli alibi". Michele Tirabo-schi, giuslavorista dell'Univer-sità di Modena e Reggio Emilia, non ha ancora potuto leggere le carte ma parla di «un'indagi-ne seria e impo«un'indagi-nente» del ser-vizio ispettivo, con una prescri-zione dei pubblici ministeri de-stinata «a incidere profonda-mente».
In pratica si prevede che 60mi-la persone vengano inquadra-te come collaboratori. Perché? In sostanza si è stabilito che non sono lavoratori autonomi per-ché l'algoritmo della piattafor-ma stabilisce turni della presta-zione, monitora i tragitti e va-luta poi la prestazione penaliz-zando i rider meno performan-ti. Più che sulla semplice quali-ficazione giuridica del lavora-tore, però, l'indagine si è con-centrata sulla tutela della sicu-rezza del lavoro e infatti viene contestata la violazione del Te-sto unico del 2008, la legge 81. Qui sta uno dei segni di moder-nità di questa indagine: la con-ferma che il lavoratore va tute-lato come persona, innanzitut-to per quaninnanzitut-to concerne sicu-rezza e salute, a prescindere dal suo inquadramento giuridico. Ma il Job's act non prevede che le collaborazioni siano previ-ste solo in casi particolari? Le co.co.co. ci sono ancora, ma se organizzate dal
committen-te si applica la normativa di tu-tela del lavoro dipendente. I ci-clofattorini potrebbero essere inquadrati come collaboratori coordinati e continuativi solo se previsto da un contratto col-lettivo.
Come quello già firmato dalle società con l'Ugl? O come quel-lo della quel-logistica, per il quale spingono invece i sindacati confederali?
Occorrerà capire quale sarà la reazione delle imprese. Proba-bilmente si opporranno alla prescrizione degli ispettori del lavoro. Ma in ogni caso il con-tratto firmato dall'Ugl oggi ap-parirebbe "stonato", non in li-nea con la realtà ricostruita dai pm. Anche il contratto della lo-gistica, comunque, andrebbe
non solo accettato dalla parte datoriale (che non l'ha ricono-sciuto) ma comunque meglio "tarato" sulle specificità di que-sto particolare segmento di la-voro. Che, scopriamo dall'in-dagine, conta addirittura 60mi-la addetti, ben oltre i 25mi60mi-la fi-nora ipotizzati.
Sembra il definitivo tramonto di un modello economico in-sostenibile...
Per come è stato fotografato con l'indagine sul campo dei servi-zi ispettivi mi pare un modello che si reggeva sulle spalle (gra-cili) dei soli lavoratori, sulla so-stanziale "irresponsabilità" del-l'intermediario-datore di lavo-ro e sul desiderio della cliente-la di non pagare o pagare mini-mamente un servizio. La
magi-Michele Tiraboschi stratura ha svelato quali rischi per la vitae la salute delle per-sone questo modello nascon-desse e ha tolto tutti gli alibi. O-ra va costruito un sistema di-verso. Anzitutto assicurando ai lavoratori — come sta avvenen-do in Gran Bretagna, Germania e Spagna — le stesse tutele del lavoro subordinato superando il formalismo della qualifica-zione giuridica del rapporto.
© RIRROO"LORE RIgRVATA
Chiusa la maxi-idagine sui rider I pm: «Ne vanno assumi 60mihn'
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