Dinamica topologica, ultrafiltri e approssimazione diofantea
Denis Nardin 2 luglio 2011
1 Preliminari di combinatoria
Un sottoinsieme di N `e un IP -set se `e della forma F S(X) =
( X
x∈F
x | F ⊆ X, #F < ∞ )
per qualche X ⊆ N infinito. Inoltre un sottinsieme B di N `e un IP ∗ -set se interseca non banalmente ogni IP -set.
Proposizione 1. Un sottoinsieme X di N `e un IP ∗ -set se e solo se ` e contenuto in ogni ultrafiltro idempotente.
Dimostrazione. Sia X un IP ∗ -set. Per assurdo sia p ∈ βN un ultrafiltro idem- potente che non lo contiene. Allora X C ∈ p. Ma, per il teorema di Hindman, ogni elemento di un ultrafiltro idempotente contiene un IP -set, cio` e esiste Y infinito tale che X C ⊇ F S(Y ), cio` e X ∩ F S(Y ) = ∅, che `e assurdo perch`e X era un IP ∗ -set.
Viceversa supponiamo che X sia contenuto in ogni ultrafiltro idempotente e prendiamo un IP -set
Y = F S({x n | n ∈ N}) .
Vogliamo dimostrare che esiste p ultrafiltro idempotente tale che Y ∈ p (perci` o X ∩ Y ∈ p e quindi non pu` o essere vuota). Consideriamo la famiglia
Γ = {F S({x n | n ≥ m}) | m ∈ N} . Questa ha la propriet` a dell’intersezione finita, perci` o l’insieme
{p ∈ βN | Γ ⊆ p}
` e un chiuso non vuoto di βN. Se dimostriamo anche che `e un sottosemigruppo otterremo che contiene un idempotente per il lemma di Ellis.
Siano quindi p, q ⊇ Γ e verifichiamo che p + q ⊇ Γ, cio` e che per ogni m
F S({x n | n ≥ m}) ∈ p + q ⇔ {k | F S({x n | n ≥ m}) − k ∈ q} ∈ p .
Io sostengo che
F S({x n | n ≥ m} − k ∈ q∀k ∈ F S({x n | n ≥ m}) . Infatti se S ⊆ {m, m + 1, . . . } abbiamo che
F S({x n | n ≥ m}) ⊇ F S({x n | n ≥ max S + 1}) + X
x∈S
x
da cui la tesi.
Corollario 1. La famiglia degli IP ∗ -set ` e stabile per intersezione (e in parti- colare ha la propriet` a dell’intersezione finita).
Tuttavia ` e facile fare esempi del fatto che la famiglia degli IP ∗ -set non ` e stabile per traslazione, per cui chiamiamo un sottoinsieme A ⊆ N un IP + ∗ -set se ` e un traslato di un IP ∗ -set, cio` e se ` e esiste k ∈ N tale che A − k sia IP ∗ .
2 Definizioni e risultati di dinamica topologica
Un sistema topologico ` e una coppia (X, T ) composta da uno spazio compatto di Hausdorff e da un’applicazione continua T : X → X. Per ogni punto x ∈ X chiameremo orbita di x l’insieme
{T n x | n ∈ N}
e chiusura orbitale la sua chiusura in X.
Sia p un ultrafiltro su N. Possiamo definire il p-limite di una successione {x n } n∈N ⊆ X come
x = p- lim
n x n ⇔ ∀U 3 x aperto {n ∈ N | x n ∈ U } ∈ p .
E un banale esercizio di topologia generale dimostrare che il limite esiste ed ` ` e unico.
Lemma 1. Sia x, y ∈ X. Allora y ∈ {T n x | n ∈ N} se e solo se esiste un ultrafiltro p ∈ βN tale che p- lim T n x = y.
Dimostrazione. Consideriamo ora la mappa
ϕ x : βN → X ϕ x (p) = p- lim T n x
Questa ` e continua, come si pu` o facilmente verificare. Inoltre ha immagine conte- nuta nella chiusura di {T n x}. D’altro canto l’immagine ` e un compatto contente T n x per ogni n, per cui coincide con la chiusura.
Lemma 2.
(p + q)- lim
n x n = p- lim
n q- lim
m x n+m
Dimostrazione. Sia x = (p + q)- lim n x n e fissiamo U 3 x. Allora
{n ∈ N | x n ∈ U } ∈ (p + q) ⇒ {n ∈ N | {m ∈ N | x n+m ∈ U } ∈ q} ∈ p . Osserviamo che, posto y n = q- lim m x n+m , abbiamo che
y n ∈ U ⇔ {m ∈ N | x n+m ∈ U } ∈ q . Per cui l’equazione precedente pu` o essere riscritta come
{n ∈ Ny n ∈ U } ∈ p .
Che ` e equivalente a p- lim n y n ∈ U . Da questo abbiamo la tesi.
Un punto x ∈ X ` e detto uniformemente ricorrente se per ogni U 3 x aperto l’insieme
{n ∈ N | T n x ∈ U }
` e sindetico.
Teorema 1. Sia (X, T ) un sistema topologico e sia x ∈ X. Sono equivalenti 1. x ` e uniformemente ricorrente.
2. ({T n x | n ∈ N}, T ) `e un sistema topologico minimale.
3. Per ogni ideale sinistro minimale R ⊆ βN esiste p ∈ R idempotente tale che p- lim n T n x = x.
4. Esiste un idempotente minimale p ∈ βN tale che p- lim n T n x = x.
Dimostrazione. (1 ⇒ 2)
Prendiamo y ∈ Y = {T n x | n ∈ N e facciamo vedere che la sua orbita `e densa.
Prendiamo U intorno di x e sia U 2 un aperto tale che x 6∈ U 2 e U 1 ∪ U 2 = Y . Allora, poich` e Y ` e compatto e Hausdorff, possiamo trovare un intorno aperto U 0 di x tale che U 0 ∩ U 2 = ∅. Se prendiamo V = U × U ∪ U 2 × U 2 abbiamo che V ` e un intorno della diagonale tale che se z ∈ U 0 e (z, r) ∈ V allora r ∈ U . Per ipotesi l’insieme
{n ∈ N | T n x ∈ U 0 }
` e sindetico. Prendiamo k dalla sindeticit` a. Allora (y, y) appartiene all’aperto
k−1
\
i=0
(T i × T i ) −1 V
perci` o possiamo trovare un intorno W di y tale che W × W sia nell’aperto.
Allora esiste un n > 0 tale che T n x ∈ W . Allora
(T n x, y) ∈
k−1
\
i=0
(T i × T i ) −1 V
Infine possiamo trovare i compreso tra 0 e k − 1 tale che T n+k x ∈ U 0 . Ma (T n+k x, T k y) ∈ V e per la costruzione di V abbiamo che T k y ∈ U .
(2 ⇒ 1)
Supponiamo per assurdo che x non sia uniformemente ricorrente. Allora esistono un intorno U di x e a n , k n tali che
T a
n+j x 6∈ U per ogni j = 0, . . . , k n − 1
con k n → +∞. Prendiamo un ultrafiltro p su N e sia y = p- lim n T a
nx. Allora per ogni j ≥ 0
T j y = p- lim
n T a
n+j x 6∈ U .
Infatti definitivamente j < k n , per cui la quantit` a al membro desto ` e definitiva- mente fuori da U . Quindi x 6∈ {T j y} e perci` o la chiusura dell’orbita di x non ` e un sistema minimale. Assurdo.
(2 ⇒ 3)
Fissiamo R un ideale sinistro minimale. Osserviamo che {p- lim
n T n x | p ∈ R}
` e un sistema topologico. Infatti ` e compatto perch` e la mappa ϕ x : p 7→ p- lim n T n x
` e continua ed ` e T -invariante perch` e T (p- lim
n T n x) = p- lim T n+1 x = (p + 1)- lim T n x .
Ma {T n x} ` e un sistema minimale che lo contiene, per cui devono coincidere.
Perci` o l’insieme
S = {p ∈ R | p- lim
n T n x = x}
` e un chiuso non vuoto (` e la controimmagine di x rispetto alla mappa ϕ x ).
Inoltre S ` e chiaramente un semigruppo. Perci` o per il lemma di Ellis contiene un idempotente. Ma questa ` e la tesi.
(3 ⇒ 4) Ovvio.
(4 ⇒ 2)
Sappiamo che p- lim n T n x = x per qualche idempotente minimale p. Sia R l’ideale sinistro generato da p. Allora consideriamo la mappa
ϕ x : R → X ϕ x (q) = q- lim
n T n x
L’immagine di questa mappa ` e un sottoinsieme compatto di {T n x} che contiene x. Inoltre poich` e R ` e ideale sinistro ` e anche T -stabile. Perci` o coincide con {T n x}. Inoltre ` e un sistema minimale. Infatti sia y = q- lim n T n x, ci basta far vedere che x sta nella chiusura dell’orbita di y. Ma βN + q = R, per cui esiste q 0 ∈ βN tale che q 0 + q = p. Ma allora
x = (q 0 + q)- lim
n T n x = q 0 - lim
n T n y ∈ {T n y}
che ` e la tesi.
Due punti x, y sono detti prossimali 1 se
{(T n x, T n y)} n∈N ∩ ∆ X 6= ∅
Osserviamo che se p ` e un ultrafiltro e p- lim n T n x = p- lim n T n y allora x e y sono prossimali (detto z il valore comune dei due limiti (z, z) sta nell’intersezione della diagonale con la chiusura delle immagini).
Un punto x ∈ X ` e detto distale se ` e prossimale solo a s` e stesso. (X, T ) ` e detto distale se tutti i suoi punti sono distali.
Proposizione 2. Sia (X, T ) un sistema topologico e siano x, y ∈ X. Allora x e y sono prossimali se e solo se esiste un ultrafiltro p ∈ βN tale che
p- lim
n T n x = p- lim
n T n y
Dimostrazione. Supponiamo che x, y siano prossimali. Allora esiste z tale che (z, z) ∈ {(T n x, T n y) | n ∈ N}. Ma questo vuol dire che esiste p ∈ βN tale che
p- lim
n (T n x, T n y) = (z, z) . Che ` e la tesi.
Lemma 3. Siano x, y ∈ X con y uniformemente ricorrente. Allora x e y sono prossimali se e solo se esiste un idempotente minimale p tale che y = p- lim n T n x.
Dimostrazione. Consideriamo l’insieme
R = {p ∈ βN | p- lim n T n x = p- lim
n T n y}
Questo insieme ` e non vuoto se e solo se x, y sono prossimali, per il lemma precedente. Ma R ` e evidentemente un ideale sinistro chiuso. Perci` o ` e non vuoto se e solo se contiene un idempotente minimale p. D’altro canto, poich` e y ` e uniformemente ricorrente possiamo scegliere p tale che
y = p- lim
n T n y . E questo d` a la tesi.
Teorema 2. Sia (X, T ) un sistema topologico e sia x ∈ X. Allora sono equivalenti
1. x non ` e prossimale a nessun punto della sua chiusura orbitale.
2. Per ogni p ∈ βN idempotente p- lim n T n x = x 3. x ` e IP ∗ -ricorrente.
1
Nel caso in cui X ` e metrizzabile questo ` e equivalente all’esistenza di una sottosuccessione
n
ktale che d(T
nkx, T
nky) → 0.
Dimostrazione. (1 ⇒ 2)
Sia p ∈ βN idempotente e sia y = p- lim T n x. Allora p- lim
m T m y = p- lim
m p- lim
n T n+m x = p- lim
n T n x
perch` e p ` e idempotente. Quindi y ` e prossimale a x. Ma y sta anche nella chiusura orbitale di x per cui y = x.
(2 ⇒ 1)
Osserviamo che x ` e uniformemente ricorrente perch` e esiste un idempotente mini- male u tale che u- lim T n x = x (tutti gli idempotenti vanno bene). Supponiamo che esista y 6= x prossimale a x che stia nella chiusura dell’orbita di x. Allora y
` e uniformemente ricorrente, perch` e sta in un sistema minimale. Ora, poich` e y ` e un uniformemente ricorrente prossimale a x esiste un idempotente q ∈ βN tale che
q- lim
n T n x = y . Ma q- lim n T n x = x per ipotesi, per cui x = y assurdo.
(2 ⇔ 3)
p- lim n T n x = x per ogni p idempotente se e solo se per ogni U intorno di x e per ogni p idempotente
{n ∈ N | T n x ∈ U } ∈ p .
Ma un insieme sta in tutti gli ultrafiltri idempotenti se e solo se ` e IP ∗ .
Attenzione, nell’articolo di Bergelson 2 viene erroneamente riportato che un punto ` e IP ∗ -ricorrente se e solo se ` e distale. Questo ` e falso come si pu` o vedere facilmente dal seguente controesempio.
Sia X = S 1 e consideriamo la mappa
T : X → X T (x, y) = 1
p x 2 + y 4 (x, y 2 ) .
Ora il punto (1, 0) ` e fisso e perci` o IP ∗ -ricorrente. D’altro canto non ` e distale perch` e ` e facile vedere che ` e il punto limite dell’orbita che parte dal punto √ 1
2 (1, 1) perch` e T fa crescere strettamente la coordinata x se non si ` e nei quattro punti (±1, 0), (0, ±1).
Teorema 3. Sia (X, T ) un sistema minimale. Allora ` e distale se e solo se per ogni aperto U e per ogni punto x ∈ X l’insieme
{n ∈ N | T n x ∈ U }
` e IP + ∗ .
2
[BER03] Teorema 3.8
Dimostrazione. Poich` e x ` e uniformemente ricorrente esiste un n 0 tale che T n
0x ∈ U . Se il sistema ` e distale T n
0x ` e IP ∗ ricorrente, cio` e
{n ∈ N | T n+n
0x ∈ U }
` e IP ∗ , che implica una freccia della tesi.
Viceversa supponiamo che valga la seconda condizione e dimostriamo che il sistema ` e distale. Siano per assurdo x, y due punti prossimali distinti. Poich` e il sistema ` e minimale esistono idempotenti p, q tali che
y = p- lim
n T n x = p- lim
n T n y x = q- lim
n T n x = q- lim
n T n y . Fissiamo U un intorno di y che non contenga x. Allora l’insieme
S = {n ∈ N | T n x ∈ U }
non ` e un IP ∗ perch` e non appartiene all’idempotente p. D’altro canto per ipotesi
` e un IP + ∗ , per cui ` e della forma L − k dove L ` e un IP ∗ . Ora sia S che L stanno in q, il primo per costruzione e il secondo perch` e ` e un IP ∗ . Ma S e L sono disgiunti per cui abbiamo un assurdo.
3 Applicazioni: propriet` a diofantee
Lemma 4. Sia T : (S 1 ) k → (S 1 ) k una trasformazione minimale e distale. Sia inoltre i ∈ {1, . . . , k} tale che, se ˜ T : R k → R k ` e un sollevamento,
T (e ˜ i ) = e i .
dove e i ` e l’i-esimo vettore della base canonica. Allora la trasformazione T 0 : (S 1 ) k+1 → (S 1 ) k+1 definita da
T 0 (u, x) = (T u, x + u i )
` e minimale e distale.
Dimostrazione. La distalit` a ` e ovvia, per cui passiamo alla minimalit` a. Sia Z ⊆ (S 1 ) k+1 un sottosistema minimale. Allora la proiezione di Z sulle prime k coordinate ` e ancora un sottosistema minimale, per cui ` e tutto (S 1 ) k . Perci` o per ogni u ∈ (S 1 ) k l’insieme
Z u = {x ∈ S 1 | (u, x) ∈ Z}
non ` e vuoto. Consideriamo ora per ogni φ ∈ S 1 la trasformazione R φ : (S 1 ) k+1 → (S 1 ) k+1 definita da
R φ (u, x) = (u, x + φ) .
Poich` e T 0 R φ = R φ T 0 , abbiamo che R φ Z ` e ancora un sottosistema minimale, cio` e R φ Z = Z o R φ Z ∩ Z = ∅. Quindi l’insieme
H = {φ ∈ S 1 | R φ Z = Z}
` e un sottogruppo chiuso di S 1 tale che Z u = x + H per qualche x ∈ S 1 . Di conseguenza o H ` e tutto S 1 (e in tal caso Z u = S 1 per ogni u, cio` e T 0 ` e minimale) o H ` e un sottogruppo finito generato da 1 h per qualche h ∈ N.
Supponiamo che sia il secondo caso. Allora per ogni u esiste un unico g(u) ∈ S 1 tale che g(u) ∈ hZ u . Ma tale g(u) verifica la relazione
g(T u) − g(u) = hu i .
La mappa u 7→ g(u) ` e continua perch` e il grafico di g ` e chiuso. Prendiamo quindi
˜ g : R k → R un sollevamento di g. Questa continua a soddisfare la relazione
˜
g( ˜ T u) − ˜ g(u) = hu i . Valutando l’espressione in e i otteniamo un assurdo.
Lemma 5. Sia α = (α 1 , . . . , α n ) ∈ R n tali che 1, α 1 , . . . , α n sono linearmente indipendenti su Q. Allora l’insieme
{[nα] | n ∈ N}
` e denso in (S 1 ) n .
Dimostrazione. Dimostriamolo per induzione su n. Il caso n = 0 ` e ovvio. Sia π : (S 1 ) n → (S 1 ) n−1 la proiezione canonica sulle prime coordinate. Sia inoltre G la chiusura del sottogruppo generato da α. Per induzione π ˜ ˜ G = (S 1 ) n−1 . Se il nucleo di π| G ˜ fosse S 1 × 0 avremmo concluso. Se cos`ı non ` e il nucleo dev’essere generato da 1 h con h ∈ N.
Consideriamo la controimmagine G di ˜ G in R n . ` E un sottogruppo la cui proiezione su R n−1 ` e tutto.
Vogliamo dimostrare che per ogni v ∈ R n−1 r{0} c’` e un w ∈ G tale che πw = v e lo span di w sia tutto contenuto in G. Infatti prendiamo w n ∈ G tali che π(w n ) = v/n. A meno di sottrargli un certo numero di elementi di G possiamo supporre che tutti i w n stiano in [0, 1] n . Estraiamone una sottosuccessione convergente. Questa converger` a a un elemento di G che sta nel nucleo di π.
A meno di sottrarlo a tutti i w n possiamo supporre che i w n
kconvergano a 0.
Inoltre estraendo eventualmente un altra sottosuccessione possiamo supporre che ||w w
nknk
|| converga a un certo elemento w 0 . Sostengo che lo span di w 0 stia tutto in G. Infatti sia t ∈ R. Troviamo una successione a k di interi tale che a k ||w n
k|| → t (ad esempio a k = b ||w t
nk