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ONDE MECCANICHE ELASTICHE in BIOLOGIA e MEDICINASUONIInfrasuoniUltrasuoni

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Academic year: 2021

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(1)

ONDE MECCANICHE ELASTICHE in BIOLOGIA e MEDICINA

SUONI

Infrasuoni Ultrasuoni

20 Hz – 20 kHz

< 20 Hz > 20 kHz

Percepiti dall’uomo (acustica)

Non percepiti dall’uomo

Non percepiti dall’uomo Vibrazioni elastiche delle particelle di un mezzo materiale attorno ad una posizione di equilibrio :

il moto oscillatorio si propaga nel mezzo dando luogo a un’onda sonora.

CARATTERISTICHE

• velocità : dipende dal mezzo di propagazione (m/s)

• intensità (W/m2)

• sorgente che genera l’onda (bocca, strumento etc.)

• ricevitore (orecchio, cristallo…)

• FREQUENZA

(2)

Gli ULTRASUONI

Suoni percepibili dall’orecchio umano ULTRASUONI

ULTRASUONI

20 Hz – 20 kHz

> 20 kHz

Frequenza (f)

CARATTERISTICHE

• Prodotti da cristalli piezoelettrici:

Per generare ultrasuoni:

sottoposti a tensione alternata vibrano con

frequenza pari a quella della tensione che li ha generati, producendo l’onda ultrasonora

Per ricevere ultrasuoni:

sottoposti alla vibrazione del raggio ultrasonoro generano una tensione alternata che viene rilevata

• Alta direzionalità: RAGGI ULTRASONORI f = 1 GHz  = 0,3 m

v (aria) = 340 m/s

(3)

APPLICAZIONI degli Ultrasuoni

In Medicina

• Utilizzazione localizzata : effetto meccanico e termico

(cura di nevralgie, artrosi, lombaggini, reumatismi)

• Litotritore

(eliminazione di calcoli attraverso onde pulsate)

•Odontoiatria e Oculistica

(devitalizzazioni, cataratta)

•Chirurgia Vascolare

(rimozione placca arteriosclerotica)

In Diagnostica

• Ecografia

• Ecodoppler

(4)

ECOGRAFIA

Tecnica diagnostica di ricostruzione dell’immagine di una struttura anatomica basata sulla riflessione di un raggio ultrasonoro attraverso le diverse interfacce del mezzo.

Principio fisico di funzionamento

2 l

1

= v t

1

e 2 l

2

= vt

2

 = l

2

– l

1

= v/2(t

2

– t

1

)

1. Sorgente (a contatto della superficie): emette il segnale all’istante t

0

= 0

2. Ricevitore : registra l’eco di ritorno del segnale t

1

: segnale proveniente dall’interfaccia 1

t

2

: segnale proveniente dall’interfaccia 2

Misurando t

1

e t

2

si ricava la distanza  tra le

interfacce

(5)

Caratteristiche dell’ecografia:

 sorgente e rivelatore spesso sono costituiti dallo stesso cristallo piezoelettrici

Per l’alta velocità del suono nei tessuti è possibile ottenere una buona ricezione senza interferenza con successiva emissione

TESSUTO DENSITA’ VELOCITA’

(g/cm3) (m/s)

Sangue 1.00 1560

Grasso 0.93 1470

Muscolo 1.06 1568

Osso cranico 1.85 3360

 frequenza tipica : da 1 MHz a 15 MHz

 onda emessa in modo pulsato impulsi di durata t : da 1 a 5 s Attenzione:

il t deve avere una durata tale da

permettere la ricezione del segnale di ritorno

ma non deve essere troppo lungo per evitare

fenomeni di dannoso riscaldamento dei tessuti

(6)

Parametri tecnici di un’ecografia

Caratterizzano la sorgente/ricevitore,

permettono di avere un’immagine ecografica più o meno dettagliata e precisa.

1. Risoluzione assiale

Misura la distanza minima tra due punti lungo l’asse del fascio. E’ la distanza al di sotto della quale non Si percepiscono più due punti come distinti.

La lunghezza d’onda del raggio ultrasonoro determina il limite teorico di risoluzione assiale.

Per esempio, supponendo un ultrasuono che si propaga nel sangue:

f = 1 MHz l = v/f = 1,5 mm

f = 15 MHz l = v/f = 0.1 mm

Anche la durata dell’impulso emesso limita la risoluzione

assiale: impulsi di durata lunga impediscono di rivelare due interfacce molto vincine

Minima risoluzione longitudinale

(7)

2. Risoluzione laterale

E’ la capacità di distinguere 2 oggetti che giacciono su una linea ortogonale all’asse di propagazione del fascio.

Dipendono dalla dimensione del fascio ultrasonoro: tanto più il fascio è collimato e stretto, tanto migliore è la

risoluzione laterale

L’ampiezza del fascio dipende da: frequenza e diametro del cristallo.

(8)

3. Intensità del fascio

L’intensità di un raggio sonoro decresce

costantemente attraverso i tessuti a causa di:

 Divergenza del fascio

 Riflessione

 Rifrazione

 Assorbimento

aumenta con la frequenza e dipende dalla densità del tessuto (Es. l’osso assorbe 10 volte in più rispetto ai liquidi: la vescica

rappresenta quindi una “finestra” sugli organi circostanti perché attenua poco).

Bisogna scegliere un’adeguata frequenza:

sufficientemente alta per avere una buona riflessione e non provocare danni ai tessuti.

4. Intensità del fascio

I fasci riflessi o rifratti non arrivano al ricevitore e vengono persi.

Fasci pulsati

Diminuiscono l’intensità totale trasmessa

(9)

ECOGRAFIA A SCANSIONE

E’ una tecnica che migliora la risoluzione laterale:

consiste nell’utilizzare una sorgente costituita da più cristalli.

I singoli cristalli emettono il segnale in tempi differenti in modo da collimarlo su un punto preciso (Principio di

Huygens). Si possono cosi ottenere risoluzioni laterali inferiori a 1 mm.

Con la stessa tecnica si possono ottenere fronti d’onda

inclinati a differenti angoli.

(10)

Esempi di ecografia a scansione

OSSERVAZIONI:

1. La presenza di zone d’aria poste sul cammino del fascio provoca considerevoli disturbi. Poiché

v (in aria) < v (mezzo biologico) non si ha una buona riflessione

2. Le ossa assorbono molto il fascio e creano zone d’ombra

(11)

Elaborazione elettronica del segnale

I segnali ecografici, dopo aver attraversato i diversi tessuti ed essere stati riflessi dalle diverse interfacce, giungono al

ricevitore e vengono elaborati ELETTRONICAMENTE.

1. Compensazione nel guadagno temporale

Permette di studiare le interfacce indipendentemente dall’attenuazione sonora

2. Amplificazione

Aumenta l’intensità dei segnali ricevuti, rendendo possibile la discriminazione dal fondo.

• Eliminazione del rumore di fondo

Causato dalla catena di amplificazione. E’ necessario distinguerlo dal segnale vero e proprio

(12)

IL LITOTRITORE

E’ una sorgente di onde meccaniche di elevata intensità.

Attraverso un opportuno mezzo di propagazione e una corretta focalizzazione è possibile frantumare i calcoli renali: il fascio ultrasonoro è collimato sul calcolo da eliminare.

Principio fisico di funzionamento

Sorgente di ultrasuoni Calcolo

(13)

Come avviene la frantumazione del calcolo:

A: l’onda d’urto passa dal tessuto al calcolo e lo frantuma a causa della parziale riflessione.

B: le onde di pressione proseguono fino alla superficie opposta e sono parzialmente riflesse.

CARATTERISTICHE TECNICHE DEL LITOTRITORE

Onda d’urto generata da un elettrodo posto in acqua: la scarica elettrica prodotta vaporizza il fluido circostante che si diffonde per superfici di onde sferiche.

Impulso di breve durata: 1 s (approssimazione di raggio direzionale): 500-1500 impulsi per 30-80 min

• Pressione d’urto elevata ma non dannosa per i tessuti.

Limiti di applicabilità:

calcoli troppo piccoli per essere localizzati o troppo grossi.

• Elettrodo posto in acqua per evitare pericolose riflessioni:

stesso mezzo tra sorgente e paziente

• Paziente in anestesia peridurale monitorato in ECG

(14)

ECODOPPLER e COLORDOPPLER

Tecnica di indagine diagnostica non invasiva che permette di indagare le caratteristiche morfologiche e funzionali di un vaso sanguigno (velocità del flusso, portata) utilizzando un fascio ultrasonoro

Principio fisico di funzionamento

Effetto Doppler + Alta direzionalità del raggio ultrasonoro

Vaso sanguigno

globulo rosso

u

sorgente

Ricevente

v = velocità ultrasuono u = velocità globulo rosso f

s

= frequenza sorgente

f

g

= frequenza sul globulo rosso

f

r

= frequenza ricevuta

(15)

Vaso sanguigno

u

Sorgente

Ricevente

Dalle formule dell’effetto Doppler f

g

= f

s

(1-u cosv)

f

r

= f

g

(v/v+u cos)

f

r

= f

s

(1-u cosv)(v/v+u cos)

Variazione di frequenza:

f = f

s

– f

r

= 2u cos/(v+u cos)

Dal segnale ricevuto dai globuli rossi si misura

la variazione di frequenza e si risale alla velocità

(16)

CARATTERISTICHE DELL’ECODOPPLER

• Con opportuna scelta di f

s

la variazione di frequenza può ricadere nella banda dell’udibile

Es: f

s

= 1 MHz

v = 1500 m/s f = 200 Hz

u = 15 cm/s

COLOR DOPPLER

Sono flussometri che riescono a discriminare il verso in cui si muove il sangue, andando a studiare il segno della variazione di frequenza (positivo o negativo a seconda della direzione dei globuli rossi)

Attribuendo ad un colore le due diverse direzioni è

possibile avere una mappa a colori della vascolarizzazione

della regione esaminata (es. cordone ombelicale)

(17)

• ECODOPPLER PULSATO

Utilizzando una sorgente pulsata è possibile

distinguere da che punto in profondità del

vaso sanguigno proviene il segnale

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