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TURCHIA

Qui di seguito il link al sito con gli ultimi aggiornamenti: News dalla rete ITA (ufficio di ICE Istanbul).

Overview: macroeconomia e misure governative adottate Aggiornamento ICE Istanbul, Ambasciata d’Italia ad Ankara, 30 novembre 2020

Il Governo turco ha emanato una serie di misure volte a prevenire l’ulteriore diffusione del contagio da COVID-19. Le misure sono in vigore a partire dalle ore 20 di venerdì 20 Novembre.

Le principali misure adottate sono le seguenti:

1) Durante i fine settimana si potrà circolare liberamente solo tra le ore 10 del mattino e le ore 20 di sera.

2) I centri commerciali, i mercati, i barbieri ed i parrucchieri nonché i centri estetici saranno aperti solo tra le ore 10 del mattino e le ore 20 di sera.

3) Ristoranti, trattorie, pasticcierie e café saranno aperti tra le 10 e le 20 ma potranno svolgere solo servizio da asporto.

4) I cinema, le sale giochi, gli internet point, le sale biliardo ed i bar saranno chiusi. Le loro attivita' saranno sospese fino a 31 dicembre

5) In tutte le Province le persone di eta' superiore 65 anni potranno uscire di casa solo tra le ore 10 e le 13. I giovani di eta' inferiore ai 20 anni (nati dall’01.01.2001) potranno uscire tra le ore 13 e le 16 durante il giorno.

Fanno eccezione i lavoratori che presentano un documento comprovante il rapporto di lavoro (previdenza sociale Sgk ecc.)

l Consiglio dei Ministri ha deliberato, il 7 ottobre 2020, la proroga dello stato di emergenza sul territorio nazionale fino al 31 gennaio 2021, in conseguenza del rischio sanitario connesso alla diffusione di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, con particolare riferimento al nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e alla patologia ad esso associata, COVID-19.

L’interscambio commerciale con la UE (principale partner commerciale della Turchia con il 35,9%

dell’interscambio totale), ha registrato un calo del 9,7%, passando da $ 94,6 miliardi del 2019 a $ 85,4 miliardi nei primi otto mesi dell’anno 2020. Le importazioni dalla UE sono passate da USD 43,9 miliardi a USD 43,2 miliardi (-1,5%), mentre le esportazioni verso la UE sono diminuite del 16,8 %, passando da USD 50,7 a USD 42,2 miliardi. La graduatoria dei principali partner commerciali mostra al primo posto la Germania con USD 22,4 miliardi di interscambio (-3,8% rispetto al 2019), di cui 12,6 miliardi di importazioni (2,7%) e 9,8 miliardi di esportazioni (-11,0%) con un saldo negativo per la Turchia di USD 2,9 milioni: segue la Cina con 15,9 miliardi di interscambio (14,4%), di cui 14,2 miliardi di import (2,7%) e 1,7 miliardi di export (-5,2%) e un saldo negativo per la Turchia di 12,5 miliardi di USD.

L’Italia si posiziona quale 6° partner commerciale della Turchia, con 10,1 miliardi di interscambio totale (-18,0%) rispetto al 2019, di cui 5,4 miliardi di importazioni (-10,9%) e 4,7 miliardi di esportazioni (-24,9%) e un saldo negativo per la Turchia di 688 milioni di USD. Nel periodo gennaio-agosto del 2020, l’Italia si conferma il sesto fornitore della Turchia dopo Cina, Germania, Russia, Stati Uniti ed Iraq ed il quinto cliente dopo Germania, Regno Unito, Stati Uniti ed Iraq. Le tre voci prevalenti dell’export verso l’Italia riguardano:

autoveicoli, trattori e parti di ricambio; ferro e acciaio; macchinari ed apparecchiature meccaniche. Le principali categorie dell’import si riferiscono a: macchinari ed apparecchiature meccaniche; autoveicoli, trattori e parti di ricambio; materie plastiche.

Secondo gli ultimi dati dell’Ente di Statistica Turco (TURKSTAT), il tasso di inflazione dei prezzi al consumo della Turchia ha registrato un incremento ad ottobre dell'11,89% su base annua, in aumento di 0,14 punti percentuali dall'11,75% di settembre. L’aumento annuale più elevato dei prezzi ha interessato il comparto dei beni e servizi vari con il 27,4%. I prezzi relativi a cibo e bevande analcoliche e salute sono invece aumentate del 16,51% e del 15,60%, rispettivamente. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento del 2,13% ad ottobre. I dati hanno mostrato che le due categorie per “abbigliamento e calzature” e

“cibo e bevande analcoliche” hanno registrato i maggiori aumenti mensili con il 6,81% ed il 3,03%, rispettivamente. Il tasso di inflazione della Turchia è diminuito di 0,26 punti percentuali nel corso di

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quest'anno, partendo dal 12,15% di gennaio. Come stabilito nel Nuovo Programma Economico della Turchia per il 2021-2023, annunciato dal Governo a settembre, l'obiettivo del tasso di inflazione del paese per il 2020 è del 10,5%. La Banca Centrale turca ha innalzato le previsioni di inflazione di fine 2020 al 12,1%, dall'8,9%

indicato nel suo rapporto precedente.

L'industria turca ha registrato un aumento delle esportazioni sia su base annuale che mensile. A settembre le vendite estere si sono incrementate del 30,5% su base mensile e del 6% su base annua, grazie all’aumento di nuovi ordini e della produzione che ha incoraggiato le aziende ad assumere più personale. Il settore industriale ha registrato un volume di esportazioni per circa 12,3 miliardi di dollari (96,89 miliardi di TL), la cifra più alta dell'anno, secondo i dati dell'Assemblea degli Esportatori turchi (TIM). Tale risultato è stato raggiunto grazie al processo di normalizzazione ed al sostegno statale offerto al mondo degli affari con varie soluzioni, quali il commercio estero “contactless” implementato ai varchi doganali, il trasporto ferroviario in alternativa ad altri mezzi di trasporto, comunicazione tra le aziende locali ed il mondo attraverso diversi eventi settoriali organizzati virtualmente. Tra i vari comparti, l’automotive è stato il settore più trainante dell’export turco con 2,6 miliardi di dollari (+68,6% su base mensile) ed una quota del 20% nelle esportazioni totali del settore. Seguono: prêt-à-porter ed abbigliamento con 1,7 miliardi di dollari, prodotti chimici con 1,6 miliardi di dollari, acciaio con 1,1 miliardi di dollari ed elettronica con 1,6 miliardi di dollari.

Notizie settoriali Aggiornamento ICE Istanbul, Ambasciata d’Italia ad Ankara 15 dicembre 2020

Secondo quanto riportato dai media turchi il 15 dicembre, l'Azerbaigian e la Turchia stanno pianificando la costruzione di un nuovo gasdotto che attraverserà il Karabakh liberato. Un nuovo gasdotto attraverserà i territori liberati dell'Azerbaigian fino a Nakhchivan, e da lì al turco Igdir."Dopo la liberazione del Karabakh dall'occupazione, il gas naturale necessario per Nakhchivan sarà fornito anche dal gasdotto Igdir-Nakhchivan", si legge nella dichiarazione.Il progetto sarà gestito dalla turca BOTAS e dalla societa' azerbaigiana SOCAR.

Il 99,6% della nuova quantità di energia prodotta in Turchia quest'anno proviene da fonti rinnovabili, la maggior parte delle quali si deve all'idroelettrico. Nei primi 9 mesi dell'anno sono stati aggiunti alla rete elettrica nazionale 1.93 gigawatt, portando il totale a disposizione del Paese a 93,21 gigawatt. Le nuove centrali idroelettriche hanno contribuito per il 66,6% alla nuova produzione da rinnovabili, mentre l'eolico pesa per il 25,6%, il solare per il 4,6%, e l'energia prodotta dalle unità geotermali e dagli inceneritori per il 3,1%. Il governo ha adottato una serie di nuovi incentivi per le rin novabili, varando anche nuove centrali come l'impianto fotovoltaico di Karaponar da 1 gigawatt che è in costruzione. Secondo Climate Trasparency, agenzia internazionale che si occupa di consulenze per raggiungere obiettivi di tutela ambientale, la Turchia potrebbe raggiungere i suoi obiettivi di indipendenza energetica attraverso le rinnovabili invece che con il carbone, mentre il costo dell'energia solare ed eolica è in rapida discesa. "Il target del 39% fissato nel 2019 per la quota di rinnovabili è già s tato superato visto che la quota è arrivata al 44% alla fine dello scorso anno"

I dati delle importazioni di macchine utensili nel periodo gennaio -settembre 2020 sono disponibili al seguente link.

I veicoli elettrici della joint-venture turca per l’automobile (Togg) nel 2022 saranno prodotti a livello locale nella misura del 51 per cento, per arrivare al 68 per cento nel 2026. E’ quanto emerge dalle stime presentate oggi dal ministro dell’Industria e della Tecnologia di Ankara, Mustafa Varank. Il ministro ha esposto i dati parlando all’Expo Musiad 2020, importante fiera commerciale organizzata dall’Associazione turca degli industriali e imprenditori indipendenti (Musiad). All’evento, che ha luogo ogni due anni e ha preso il via il 20 novembre, per la durata di quattro giorni, partecipano imprese attive in vari settori, inclusi alimentare, edilizia, immobiliare, turismo , medicina, logistica e tessile. Parlando alla fiera il ministro Varank ha difeso la natura “locale” delle automobili Togg, che restano turche anche quando alcuni componenti sono importati dall’estero perché “i diritti di proprietà intellettuale, l’ingegne ria e le decisioni esecutive relative all’automobile appartengono interamente alla Turchia .

Le vendite di auto elettriche sono più che raddoppiate da gennaio a ottobre di quest'anno rispetto all’anno scorso, secondo quanto riportato dall'agenzia Anadolu (AA). Vale a dire, 314 auto elettriche sono state vendute in Turchia nei primi 10 mesi del 2020, un aumento del 105% su base annua, mentre sono state vendute 15.151 auto ibride, indicando un altro aumento vicino al 74%. Anche se la tendenza è al rialzo nelle vendite di auto elettriche, la quota di mercato nell'industria automobilistica turca rimane bassa. L'agenzia ha citato le informazioni raccolte dai dati pubblicati dalla Automotive Distributors 'Association (ODD): le auto a benzina hanno preso il comando nel 2020 nelle vendite di auto con quasi il 52%, seguite dalle auto diesel con il 41% e dalle auto a gas di petrolio liquefatto (GPL) con il 4%. Le vendite di auto a benzina sono

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aumentate del 139% rispetto al 2019, mentre le auto a GPL hanno venduto il 63% in più nel 2020. Anche le vendite di auto diesel sono aumentate del 29%. In mezzo a un costante aumento del numero di auto elettriche e ibride immatricolate in Europa e in altre parti del mondo, anche la Turchia ha registrato un notevole incremento grazie alla crescente consapevolezza ambientale e ai modelli disponibili sul mercato. Il numero di auto elettriche o ibride nel paese è triplicato nel 2019 rispetto a un anno prima e ha raggiunto 15.053, rispetto a 5.367.Il numero di veicoli elettrici e ibridi immatricolati era solo di 47 nel 2011. È aumentato del 385,1% nel 2012 a 228 e del 91,2% a 436 nel 2013. La stessa cifra era di 525 nel 2014 e 889 nel 2015, mentre ha raggiunto la soglia di 1.000 nel 2016. Le auto elettriche e ibride registrate nel traffico hanno raggiunto 1.685 nel 2017, prima di salire alle stelle a 5.367 nel 2018 e infine a 15.053 alla fine dello scorso anno. Sono aumentate di circa 16 volte negli ultimi cinque anni. La Turchia è uno dei paesi che ha privilegiato questa tendenza e cerca di aumentare ulteriormente le vendite di automobili ibride ed elettriche, si sta concentrando sullo sviluppo e sull'utilizzo di tecnologie automobilistiche a basso consumo e rispettose dell'ambiente. Il paese a dicembre 2019 ha svelato il suo primo prototipo di automobile autoctona e completamente elettrica. Automobile Joint Venture Group (TOGG), un consorzio che sta costruendo l'auto, produrrà cinque diversi modelli - un SUV, berlina, C-hatchback, B-SUV e B-MPV - entro il 2030 e deterrà i diritti di proprietà intellettuale e industriale per ogni. La produzione in serie del SUV inizierà nel 2022, con la berlina a seguire. Il ministro dell'Energia e delle Risorse Naturali Fatih Dönmez ha affermato in precedenza che si prevede che oltre 1 milione di veicoli elettrici circoleranno sulle strade della Turchia entro il 2030.

Dönmez ha anche affermato che il ministero dell'Energia sta ora pianificando di valutare l'impatto di 1 milione di punti di ricarica sulla rete di distribuzione elettrica del paese

Secondo i dati dell'Agenzia internazionale per l'energia (IEA) la Turchia si posizionerà al quinto posto in Europa rispetto all'aumento della capacità delle proprie centrali ad energia rinnovabile . Si prevede che 22,2 gigawatt (GW) saranno aggiunti al sistema rinno vabile turco entro il 2025 andando a raggiungere 66,8 GW.Alla fine dello scorso anno la capacità totale di energia rinnovabile installata nel paese era pari a 44,6 GW. Di questo totale, l'energia idroelettrica ha generato 28,5 GW, mentre l'eolico ha prodotto 7,58 GW e il solare 6 GW. Geotermia, bioenergia e altre fonti hanno rappresentato i restanti 2,52 GW.La capacità di energia rinnovabile della Turchia ha iniziato ad aumentare notevolmente dopo il 2008, quando la capacità totale di energia rinnovabile installata era di 14,3 GW.L'AIE prevede che questa tendenza continuerà a una velocità significativa

Turkish Aerospace, che ha tra i propri obiettivi di mercato quello di sviluppare localmente prodotti high - tech, ha annunciato una partnership con Boeing. La partnership mira a sviluppare la capacità di produzione di materiali termoplastici in Turchia. Nell'ambito di questa collaborazione, Boeing fornirà supporto tecnico alla Turkish Aerospace per la creazione di un impianto per la produzione di materiali termoplastici per l'industria aerospaziale. Queste componenti termoplastiche leggere ed efficienti dal punto di vista energetico saranno prodotte in un impianto di produzione completamente automatizzato.

La ricerca di Turkish Aerospace e Boeing si concentra sulla progettazione di parti termoplastiche di alta qualità in un sistema di produzione rapida ad alta capacità per uso aerospaziale. I risultati iniziali mostrano che la tecnologia HEART (High Efficiency Affordable Rapid Thermoplastic) può ridurre il cicl o di produzione e i costi di processo del 30% rispetto ai materiali compositi convenzionali. Questa partnership includerà la formazione di personale tecnico per sviluppare competenze locali in questo campo e consentire alla Turchia di produrre termoplastiche che soddisfano i più elevati standard globali.

Il ministero dell'Energia della Turchia ha annunciato di aver rilasciato una licenza per la costruzione del terzo blocco della centrale nucleare di Akkuyu, impianto in fase di realizzazione nel sud del Paese dall’azienda russa Rosatom. "È stata rilasciata una licenza per la costruzione della terza unità della centrale nucleare di Akkuyu. Il primo reattore sarà messo in servizio nel 2023 e il nostro portafoglio energetico sarà più diversificato grazie a una nuova fonte di energia", si legge in un comunicato il ministero dell'Energia turco. Quella di Akkuyu è la prima centrale nucleare costruita in Turchia. Il progetto include quattro unità di potenza con reattori di generazione 3+ VVER -1200 di progettazione russa. La capacità di ciascuna unità di potenza sarà di 1.200 MW. La costruzione della centrale nucleare di Akkuyu è il primo progetto dell'industria nucleare globale, implementato secondo il modello build -own-operate. Il costo del progetto è di circa 20 miliardi di dollari. La costruzione della prima unità di potenza della centrale nucleare di Akkuyu con la partecipazione di Rosatom è iniziata nell'aprile del 2018, mentre quella seconda unità lo scorso aprile.

Le esportazioni dell'industria automobilistica turca sono aumentate del 3,7% a $ 2,9 miliardi questo ottobre, raggiungendo i più alti dati mensili di esportazione per ottobre in due anni, secondo i dati del settore pubblicati il 4 novembre. Anche le esportazioni automobilistiche del paese verso i paesi dell'UE, il suo mercato più grande, sono aumentate del 6 % a $ 2,8 miliardi, secondo i dati della Automotive Industry Exporters 'Association (OIB). Il settore ha visto anche un aumento del 9% delle esportazioni verso i paesi del Medio Oriente. Nei primi 10 mesi complessivi, tuttavia, le esportazioni sono diminuite del 21% a 20,1 miliardi

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di dollari, a causa delle ricadute della pandemia di coronavirus. "Le esportazioni di ottobre sono state il terzo valore mensile più alto che abbiamo raggiunto finora", ha detto in un comunicato Baran Çelik, capo dell'OIB.

Durante il mese, ha osservato, le esportazioni del settore delle forniture sono aumentate del 5% e le esportazioni di autoveicoli per il trasporto di merci sono aumentate del 48%. Il mese scorso in Turchia sono stati venduti in totale 76.341 veicoli, con un aumento del 90,9% rispetto a ottobre 2019.

Secondo l'ultimo rapporto “Wind Energy and Economic Recovery in Europe”, pubblicato da WindEurope lo scorso 16 ottobre 2020, la Turchia si posiziona al quinto posto nella lista dei principali produttori di componenti strategici per turbine eoliche in Europa. Il rapporto evidenzia lo stato di avanzamento dell'industria eolica europea e la sua competitività in un mercato che vale 50 miliardi di euro a livello globale nel 2020. La Cina è al primo posto con il 45% dei quasi 800 componenti delle turbine eoliche, seguita da Europa con il 31%, India con il 7%, Brasile con il 5%, mentre il Nord America ospita solo il 4,5% delle fabbriche di componenti eoliche mondiali. Il rapporto riporta che i primi quattro produttori di componenti strategici per turbine eoliche in Europa sono, per numero di strutture operative: Germania con 82, Spagna con 41, Italia con 17 e Danimarca con 13. La Turchia segue con 12 strutture operative, caratterizzandola come il quinto produttore di componenti per turbine eoliche in Europa, delle quali: sei impianti per la produzione di torri, quattro impianti per lame e due impianti per getti. Secondo il Segretario Generale dell'Agenzia per lo Sviluppo di İzmir (İZKA,) Mehmet Yavuz, la Turchia è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con l'undicesimo Piano di Sviluppo della Turchia in materia di energia pulita e tecnologie pulite. La Turchia, che ha compiuto notevoli progressi nella produzione di apparecchiature per l'energia eolica, ora è in grado di produrre quasi tutte le apparecchiature necessarie per una turbina eolica:

8.000 componenti. La capacità produttiva dei componenti principali, più grandi e più costosi (pale, torri e navicelle), utilizzate in Turchia e destinate alle esportazioni internazionali, è prodotta ad Izmir e dintorni: il 20% a Smirne ed il 40% nelle vicinanze circostanti. Oltre ai 12 impianti di produzione nel rapporto di WindEurope, sono evidenziati altri 30 impianti a Smirne che producono componenti per l'energia eolica.

L'Automobile Joint Venture Group (TOGG) della Turchia ha firmato un accordo con la cinese Farasis Energy per la produzione congiunta di batterie agli ioni di litio. Secondo una dichiarazione congiunta del 20 ottobre, Farasis fornirà a TOGG 2,8 miliardi di dollari per produrre il proprio marchio automobilistico.

Le due società stanno anche pianificando di formare una joint venture all'inizio del prossimo anno per vendere batterie e altri accumulatori di energia ad aziende turche. Secondo le lettere di intenti scambiate, che saranno approvate dai consigli di amministrazione delle due società nelle prossime settimane, i moduli batteria e i pacchetti saranno prodotti in Turchia. TOGG è un'organizzazione ombrello per cinque società che stanno costruendo la loro prima fabbrica di automobili a Gemlik, un distretto portuale nel centro di produzione automobilistica del paese nella provincia di Bursa. Lo stabilimento Gemlik avrà una capacità di produrre 175.000 veicoli all'anno. Entro il 2030, TOGG prevede di produrre cinque diversi modelli. Le auto di TOGG dovrebbero essere esportate in paesi europei come Germania, Francia e Italia nel 2024, due anni dopo che i primi lotti entreranno nel mercato interno.

Grazie alle attività di ricerca e sviluppo del Paese e del sostegno del governo, le esportazioni complessive dei prodotti di alta tecnologia in Turchia ha raggiunto il 3,4% nei primi otto mesi del 2020, da 3,2%

nello stesso periodo dello scorso anno. La Turchia offre incentivi e sostegno, inclusi sgravi fiscali, alle aziende che producono prodotti ad alta tecnologia riducendo quindi le importazioni. Tra questi prodotti vi sono orologi da polso, veicoli aerei, pacemaker cardiaci, parti di aeromobili, dispositivi medici e ottici, circuiti elettronici. Ismail Gulle, il responsabile dell’Unione degli Esportatori Turchi afferma che a settembre 2020 si è verificato un incremento del 12% rispetto a Settembre 2019 e sottolinea che i settori con esportazioni a più alto valore aggiunto sono la gioielleria, la difese e l’aviazione, l’abbigliamento, il tabacco, i prodotti in pelle e l’auto. Gulle sostiene che la contrazione della domanda nei settori automobilistico e dell'aviazione militare ha causato una contrazione delle esportazioni negli ultimi mesi, ma i settori sono tornati ai dati delle esportazioni pre-pandemiche da settembre. Ersin Sahin, Direttore Generale del produttore turco di motori diesel Erin Motor, sostiene che le richieste per il motore diesel, utilizzato principalmente nei generatori, arrivano da paesi con problemi infrastrutturali, come i paesi dell'Africa subsahariana; mentre si compete in termini di qualità con l'Europa, si compete anche in termini di prezzo con l'Asia. Il grande svantaggio nella produzione di prodotti ad alta tecnologia è la mancanza di personale qualificato; le aziende dovrebbero formare il personale anche se ciò richiede tempo e spese. I prodotti high-tech possono essere sviluppati solo con squadre addestrate.

Nonostante la pandemia di coronavirus, la domanda di investimenti della Turchia ha seguito un corso più forte da gennaio ad agosto rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ha dichiarato il 2 ottobre il ministro dell'industria e della tecnologia del paese. "Abbiamo sostenuto investimenti fissi del settore privato per un valore di 127 miliardi di lire (oltre $ 16 miliardi) con 6.296 certificati di incentivazione”, ha detto Mustafa Varank in una conferenza online. La domanda di investimenti del settore reale nei primi otto mesi del 2020 è aumentata del 30% rispetto allo scorso anno, ha aggiunto.

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Per ulteriori informazioni: Direzione Marketing, Raffaella Peres, marketing.europe@ucimu.it, +39 02 26255258

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