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130.000 IPERTESI NELL’ASL TO3

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Academic year: 2022

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COMUNICATO STAMPA

130.000 IPERTESI NELL’ASL TO3

RICORDIAMO LA SERATA PUBBLICA SULL’IPERTENSIONE ORGANIZZATA DALL’ASL TO3 GIOVEDI’ 15 A COLLEGNO

Prosegue con successo e con notevole partecipazione di pubblico il programma di serate pubbliche di informazione sanitaria organizzato dall’ASL TO3 denominato

“Attenti alla salute”; dopo le serate sul Diabete ( tenutasi a Collegno) e quelle sulle aritmie Cardiache ( a Pinerolo) è ora la volta della serata sull’ “ipertensione- cause e rimedi” che si terrà giovedì 15 alle ore 21,00 presso il salone di Via Gobetti n. 2 a Collegno alle ore 21,00.

Relatori il Primario della Cardiologia di Rivoli Dr. Ferdinando Varbella e la Sua collaboratrice Dr.ssa Sara Giolito – Cardiologa.

I dati epidemiologici evidenziano che l’ipertensione interessa oltre il 22/ 25% della popolazione ; nella sola ASL TO3 tale diffusione è anche maggiore a causa del fatto che oltre il 20% della popolazione, specie nelle valli, ha superato i 65 anni e quindi più a rischio : fra i 570 mila residenti nei 109 Comuni dell’ASL non sono meno di 130.000 le persone in qualche modo interessate al problema dell’ipertensione .

A livello nazionale tale valore diventa pari a circa 12 milioni di persone ; di queste circa la metà non sanno di esserlo. Riportiamo di seguito un abstract sull’ipertensione predisposto dalla cardiologia di Rivoli, che verrà distribuito giovedì sera ai partecipanti. La conduzione scientifica delle serate è del Dr. Paolo Laurenti, Direttore dell’Area integrata della prevenzione dell’ASL TO3. Come sempre molto tempo verrà dedicato alle domande del pubblico sempre molto numerose.

ASL TO3 - S.C. COMUNICAZIONE URP e RELAZIONI ESTERNE

Dirigente Responsabile Dott. Mauro Deidier – tel. 0121 235220 – fax 0121 235163 mdeidier@asl10.piemonte.it

URP sede Pinerolo: Str.le Fenestrelle n° 72 – 10064 Pinerolo – tel. 0121 235202 / 235221 – fax 0121 235163 urp@asl10.piemonte.it URP sede Collegno: Via Martiri XXX Aprile n° 30 – 10093 Collegno – tel. 011 4017271/058 – fax 011 4017096 urp@asl5.piemonte.it

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SINTESI DEGLI ARGOMENTI PRESENTATI NELLA SERATA SULL’IPERTENSIONE GIOVEDI’ 15 A COLLEGNO.

L'ipertensione arteriosa (nota come pressione alta) è molto diffusa nei Paesi industrializzati. Si suddivide in ipertensione arteriosa essenziale, la più comune che interessa il 95% dei casi, e in ipertensione arteriosa secondaria, interessante il rimanente 5% dei casi, quest'ultima secondaria ad altre patologie soprattutto renali o surrenali.

I fattori di rischio più comuni per l’ipertensione sono:

- la familiarità

- il regime alimentare - il sovrappeso - la sedentarietà

In Italia l'ipertensione arteriosa interessa circa il 21% dei soggetti di sesso maschile e circa il 24% dei soggetti di sesso femminile: perciò circa 12 milioni di persone sono ipertese e la metà scopre per caso di essere iperteso durante visite di routine.

L'ipertensione arteriosa è una condizione seria che può provocare un danno alle arterie con ispessimento e deposito di grassi all'interno delle pareti. Essa causa danni a diversi organi: dall'ictus cerebrale (occlusione o rottura di un'arteria del cervello), all'infarto (occlusione di una coronaria), all'insufficienza renale (occlusione di un vaso del rene), a cardiopatie (per il lavoro eccessivo che il cuore deve svolgere per pompare il sangue), a disturbi visivi (occlusione dei vasi retinici per ispessimento delle pareti).

Quando si parla di pressione arteriosa si definiscono 2 valori: la minima e la massima; infatti, durante il ciclo cardiaco, la pressione è massima in sistole (pressione sistolica, detta anche pressione massima) e minima in diastole (pressione diastolica, nota anche come pressione minima).

I valori di normalità sono leggermente influenzati dall'ora del giorno: più alti al mattino, appena svegli, si riducono durante la giornata e tendono a rialzarsi verso sera. Possono aumentare in seguito a uno sforzo fisico o per una reazione emotiva: non di rado i valori rilevati dal medico sono maggiori di quelli rilevati dal paziente quando effettua la misurazione da solo (la cosiddetta ipertensione da camice bianco).

Tradizionalmente la pressione si misura con lo sfigmomanometro (inventato nel 1896 dall'italiano Scipione Riva-Rocci ); oggi esistono dei comodi strumenti elettronici che consentono una rilevazione della pressione da parte del paziente seguendo poche e semplici istruzioni.

Per la persone ipertese, soprattutto al momento della diagnosi, è necessario controllare la pressione al mattino e alla sera. Quando la situazione si stabilizza è consigliabile misurarla una volta a settimana oppure quando si va dal medico curante o controllarla in caso di presenza di sintomi (vertigini, cefalea, stanchezza...).

Secondo le linee guida scientifiche delle Società Europee di cardiologia e per la cura dell’ipertensione (ESH/ESC), le persone soffrono di ipertensione arteriosa se la pressione diastolica è costantemente superiore al valore di 90 mmHg (ipertensione diastolica) e se la pressione sistolica è costantemente superiore al valore di 140 mmHg (ipertensione sistolica).

L'ipertensione arteriosa tende a presentarsi con l'avanzare dell'età. Fino all'età di circa 40 anni i soggetti più a rischio di ipertensione arteriosa sono i maschi, la tendenza si inverte però dopo i 45-50 anni, quando molte donne entrano in menopausa (l'organismo femminile risente infatti della mancanza dell'azione

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protettiva legata alla maggiore presenza di estrogeni che si registra durante l'età fertile). Dopo i 60 anni si registrano mediamente valori pressori lievemente più alti di quelli registrati nelle prime fasi dell'età adulta poiché con l’età si verifica un certo aumento della rigidità dei vasi arteriosi.

Relativamente ai valori massimi considerati accettabili (140/90 mmHg) è necessario ricordare che essi devono essere portati a 130/80 mmHg in tutti quei soggetti che:

 hanno subito un ictus

 hanno subito un infarto cardiaco

 soffrono di altri disturbi di tipo cardiovascolare (angina pectoris...)

 sono affetti da insufficienza renale

 sono affetti da diabete

L’ipertensione è una condizione clinica per la quale è molto importante la prevenzione infatti, una volta insorta, molte persone non riescono a controllarla efficacemente e a riportare i propri valori pressori entro il range di normalità.

Pertanto, prima di ricorrere ai farmaci, è importante agire sui fattori di rischio che sono principalmente: il soprappeso, il fumo, la sedentarietà e lo stress.

Se dopo aver corretto i fattori sopracitati la pressione resta ancora elevata, si deve intervenire con i farmaci (diuretici, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, Ace-inibitori, inibitori dell'angiotensina, alfa1-bloccanti ecc…) che possono provocare effetti collaterali quali: vertigini, astenia, edemi periferici, stipsi…

L’assunzione dei farmaci per il trattamento dell’ipertensione deve quindi essere gestito in stretta collaborazione con il medico, con continuità e senza interventi autonomi da parte del paziente, come, per esempio, la riduzione delle dosi quando la pressione si riduce.

La diagnosi e la presa in carico dell’ipertensione possono essere svolte dal medico di base che oltre ai farmaci e alle azioni preventive sopra indicate consiglia la riduzione dell’assunzione di sale * e di grassi nella dieta e prescrive alcuni esami ematici finalizzati ad individuare precocemente e gestire un' eventuale sindrome metabolica (glicemia, assetto lipidico...).

*il sale richiama acqua dai tessuti nel circolo, con conseguente aumento della volemia e, di conseguenza, della pressione arteriosa

12 novembre 2012

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