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1.3 Possibili prossime applicazioni del Sasobit

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Academic year: 2021

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1 Conclusioni generali

1.1 Valutazione finale

Alla fine di questo studio condotto sul Sasobit si può affermare, almeno limitatamente ai materiali usati in questo studio, che il prodotto in esame permette sicuramente la miscelazione e la compattazione a temperature inferiori ( di 20-30°C) a quelle standard usate per i conglomerati hma senza per questo rinunciare alla lavorabilità, compattabilità e prestazioni tipiche dei conglomerati bituminosi hma.

Allo stato attuale vista la esiguità della letteratura tecnica a disposizione l’unico limite reale che si ravvisa è la necessità di una indagine preliminare in laboratorio sia per stabilire l’esatta percentuale di Sasobit da utilizzare onde non incorrere nei temuti effetti irrigidenti sia per trovare l’ottimo economico, cioè la percentuale di Sasobit che massimizza il risparmio a parità di prestazioni.

1.2 Indagini future

Un dato che emerge da questo studio è che il Sasobit non si limita semplicemente ad abbattere la viscosità del bitume alle usuali temperature di miscelazione e compattazione ma consegna un nuovo prodotto molto simile al bitume normale ma con comportamenti per certi versi assai dissimili.

-Alla luce di quanto rilevato in questo studio sicuramente andranno sviluppate prove a fatica per evidenziare dove realmente si verificano le problematiche dovute all’irrigidimento.

-Un indagine da svolgere in futuro saranno sicuramente le prove di fatica e moduli complessi eseguite in range estivi (35 45°C) ed invernali (-3 -6°C).

Da un punto di vista progettuale è importantissimo sapere come evolvono le curve di fatica per poter computare correttamente l’accumulo di danno al passaggio dei mezzi pesanti.

Non è infatti detto che gli effetti di irrigidimento in leggero sovradosaggio del Sasobit debbano consegnare un conglomerato con minor vita utile. Bisogna ricordare che il Sasobit a differenza del bitume ha un propria struttura cristallina. Poco è possibile immaginare sugli effetti di questa nel lungo periodo. La possibilità è che nel computo progettuale gli eventuali guadagni in termini di fatica ottenuti in estate possano compensare una certa fragilità nel periodo invernale, è ovviamente possibile il viceversa. La stessa indagine va svolta anche su i provini allo percentuale ottima di Sasobit.

-Un altra indagine futura da svolgere ,anche se a titolo accademico, è relativa al modo con cui il bitume modificato si interfaccia con gli aggregati. Non è possibile sapere

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allo stato attuale della ricerca se la ipotetica miglior adesione a bassa temperatura è dovuta ad una diminuzione della zona di interazione aggregato bitume compensata da maggior tenacità dei legami o la tenacità di questi ultimi è invariata e vengono raggiunte le medesime penetrazioni nei pori dell’aggregato e le stesse reazioni chimiche di adesione .

-In caso di successo degli altri test elencati sarà molto interessante andare a valutare le qualità di riciclo dei conglomerati modificati con Sasobit. E’ possibile che la presenza del Sasobit consegni tra 20 anni un conglomerato di qualità migliore e più lavorabile nei processi a caldo rispetto ai classici hma.

-E’ inoltre da valutare l’influenza della tipologia e quantità di filler.

1.3 Possibili prossime applicazioni del Sasobit

L’analisi dei campioni S140 di tutte e tre le miscele sembra suggerire l’utilizzo del Sasobit anche fuori dal campo delle applicazioni wam. In generale il Sasobit si presenta come un forte promotore della lavorabilità e della compattabilità delle miscele bituminose, ma anche come un forte irriggiditore del bitume soprattutto alle alte temperature di esercizio di un manto stradale. Non si può quindi escludere un uso di percentuali più modeste di Sasobit in applicazioni hma per migliorare il costipamento di miscele tradizionali, permettendo in situ addensamenti altrimenti difficilmente raggiungibili, un uso di modico (1-1,5%) potrebbe permettere di rendere meno sensibile alle temperature estive certi bitumi, o di diminuirne i livelli deformativi per qualsivoglia motivo.

1.4 Possibili interazioni con le altre tecniche wam

Come già accennato in questo studio il problema maggiore nel miscelare e compattare a basse temperature rispetto quelle hma e la caduta prestazionale delle interfacce tra bitume ed aggregato. Questo problema nella tecnica Wam Foam viene aggirato effettuando una prima miscelazione con un bitume più morbido. Potrebbe essere molto interessante verificare le differenze prestazionali di un Wam Foam dove il bitume più morbido viene sostituito con bitume più duro ma addittivato con Sasobit per migliorare l’imbibizione o con lo stesso bitume morbido ma addittivato sempre con Sasobit per diminuirne una eventuale sensibilità alle alte temperature.

Va inoltre segnalato che nessuno studio ha provato a confrontare un conglomerato bituminoso prodotto con bitume 50-70 con un conglomerato prodotto con bitume 80- 100 ma additivato con una percentuale di Sasobit che lo porti per caratteristiche reologiche (palla-anello; frass; ecc.) a replicare un 50-70.

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Bibliografia

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Per informazioni Ing. Salvatore Buscemi : ingsalvatorebuscemi@gmail.com

salvatorebuscemi@virgilio.it

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