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Stato di un Sistema Fisico

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Academic year: 2021

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(1)

Calcolo e Quanti

Una Brevissima Introduzione alla Computazione Quantistica

Ugo Dal Lago

Collegio Superiore, Dicembre 2012

(2)

Parte I

Sistemi Classici e Probabilistici

(3)

Preliminari

I Insiemi: A, B, C, . . .;

I Prodotto cartesiano di insiemi: A × B;

I Numeri interi: 1,2,3,. . .

I Numeri reali: R;

1,3

7, 17463, π, . . .

I Numeri complessi: C;

1 + 5i,√1 2i, . . .

I Vettori: An;

I Matrici: Bm×n.

(4)

Stato di un Sistema Fisico

I Descrizione istantanea delle entità fisiche facenti parte del sistema;

I Può cambiare nel tempo;

I È (quasi sempre) un elemento di uno spazio come Rn;

I In fisica classica, lo stato è univocamente determinato.

(5)

Esempio: Particella in R

2

in un Certo Istante

(1, 1)

(6)

Esempio: Particella in R

2

in un Certo Istante

(1, 1, 0, 1) Posizione

Quantit`a di moto

(7)

Esempio: Particella in R

2

Nel Tempo

(8)

Esempio: Particella in R

2

Nel Tempo

(9)

Comporre Sistemi Fisici

I Se due sistemi fisici hanno spazio Rn e Rm, come

rappresentare il sistema fisico ottenuto componendo i due sistemi?

I Occorre tener traccia del primo e del secondo stato.

I Soluzione: Rn× Rm = Rn+m.

(10)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0,α, 2α, 3α, 4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(11)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0, α,2α, 3α, 4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(12)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0, α, 2α,3α, 4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(13)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0, α, 2α, 3α,4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(14)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0, α, 2α, 3α, 4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(15)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0, α, 2α, 3α, 4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(16)

Discretizzare il Tempo

I Normalmente il tempo è nient’altro che un numero in R.

I Certe volte ci basta studiare il comportamento del sistema in certi istanti.

0, α, 2α, 3α, 4α, . . .

I Il tempo diventa un elemento di N, insieme discreto.

I Perché?

I Astrazione

I Simulazione

I Di conseguenza, anche gli stati sono discreti. . .

I Nelle Macchine di Turing.

I Spesso possiamo anche fare supporre che gli stati siano finiti.

I Il sistema si può trovare in uno deglin stati in S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rn.

I Per semplicità, analizzeremo qui solo sistemi come questi.

(17)

Esempio: Particella in R

2

Nel Tempo

(18)

Esempio: Particella in R

2

Nel Tempo

(19)

Stati Probabilistici, Staticamente

I In fisica classica, lo stato in ogni istante è univocamente determinato.

I Per ragioni di complessità, si utilizza spesso un’approssimazione probabilistica.

I Esempio: lancio di un dado.

I In ogni istante, lo stato è descritto da una funzione P : S → R tale che P

x∈SP(x) = 1, oppure da un vettore

in R|S|: 

 P(x1)

... P(xn)

 =

 p1

... pn



I Si parla di stato misto.

(20)

Stati Probabilistici, Dinamicamente

I In ogni stato xi, il sistema può evolvere in ciascuno degli altri statixj con una probabilità pij.

I Ad esempio:

1 2 1 2 1

2 1

2 1

2 1 2

tt tc ct cc

(21)

Esempio: Particella in R

2

Nel Tempo

34 34 34

34 14

14

14 14

(22)

Dinamica: Rappresentazione Matriciale

I Supponiamo di lavorare con un sistema a n stati S = {x1, . . . , xn} ⊆ Rm.

I L’evoluzione probabilistica del sistema è descritta in modo compatto da una matrice M in Rn×n:

M =





p11 p12 · · · p1n

p21 p22 · · · p2n

... ... . .. ... pn1 pn2 · · · pnn





I Un passo di transizione corrisponde alla moltiplicazione diM e P (quest’ultimo visto come vettore).

I Parliamo in questo caso delle cosiddette Catene di Markov.

(23)

Esempio: Particella in R

2

Nel Tempo

34

34 34

34 14

14

14 14

x

1

x

2

x

3

x

4

M =





0 0 0 34

3 4

1 4

1 4 0 0 34 0 0

1

4 0 34 14





(24)

Intermezzo: Linearità

I Sui vettori in Rnè possibile definire:

I Un’operazione di somma:

x1

... xn

 +

y1

... yn

 =

x1+ y1

... xn+ yn

I Un’operazione di prodotto per uno scalare in R:

α

x1

... xn

 =

αx1

... αxn

I La moltiplicazione di una matrice per un vettore è lineare:

M(αx) = α(Mx);

M(x + y) = Mx + My.

(25)

Sistemi Classici come Particolari Sistemi Probabilistici

I Uno stato puro è una funzione P : S → R tale che P(xi) = 1 per un certo xi.

I Il sistema si trova in un particolare statonex, senza possibilità di incertezza.

I Se la matrice M = (pij) è tale che per ogni i ∈ {1, . . . , n}

esiste j ∈ {1, . . . , n} con pij = 1, allora M è classica.

I Una matrice classica manda stati puri in stati puri!

I Ad esempio:

(26)

Sistemi Classici come Particolari Sistemi Probabilistici

I Uno stato puro è una funzione P : S → R tale che P(xi) = 1 per un certo xi.

I Il sistema si trova in un particolare statonex, senza possibilità di incertezza.

I Se la matrice M = (pij) è tale che per ogni i ∈ {1, . . . , n}

esiste j ∈ {1, . . . , n} con pij = 1, allora M è classica.

I Una matrice classica manda stati puri in stati puri!

I Ad esempio:

(27)

Sistemi Classici come Particolari Sistemi Probabilistici

I Uno stato puro è una funzione P : S → R tale che P(xi) = 1 per un certo xi.

I Il sistema si trova in un particolare statonex, senza possibilità di incertezza.

I Se la matrice M = (pij) è tale che per ogni i ∈ {1, . . . , n}

esiste j ∈ {1, . . . , n} con pij = 1, allora M è classica.

I Una matrice classica manda stati puri in stati puri!

I Ad esempio:

(28)

Sistemi Classici come Particolari Sistemi Probabilistici

I Uno stato puro è una funzione P : S → R tale che P(xi) = 1 per un certo xi.

I Il sistema si trova in un particolare statonex, senza possibilità di incertezza.

I Se la matrice M = (pij) è tale che per ogni i ∈ {1, . . . , n}

esiste j ∈ {1, . . . , n} con pij = 1, allora M è classica.

I Una matrice classica manda stati puri in stati puri!

I Ad esempio:

1

1

1

1 x

1

x

2

x

3

x

4

M =





0 0 0 1 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0





(29)

Parte II

Sistemi Quantistici

(30)

Quanti e Calcolo

I A partire dagli inizi del Novecento, le scienze fisiche affrontarono una vera e propria rivoluzione.

I I principi della fisica classica si dimostrarono non valere quando le grandezze fisiche in gioco diventano piccole e paragonabili a quelle atomiche.

I La risposta della comunità fisica fu l’introduzione di una nuova teoria fisica, detta meccanica quantistica.

I Teoria complessa;

I Matematicamente non banale.

I Nel 1982 il fisico Richard Feynman suggerisce per la prima volta come la meccanica quantistica possa fungere da base teorica per un nuovo modello di calcolo, più efficiente di quello ideato da Turing e delle relative generalizzazioni probabilistiche.

(31)

Quanti e Calcolo

I A partire dagli inizi del Novecento, le scienze fisiche affrontarono una vera e propria rivoluzione.

I I principi della fisica classica si dimostrarono non valere quando le grandezze fisiche in gioco diventano piccole e paragonabili a quelle atomiche.

I La risposta della comunità fisica fu l’introduzione di una nuova teoria fisica, detta meccanica quantistica.

I Teoria complessa;

I Matematicamente non banale.

I Nel 1982 il fisico Richard Feynman suggerisce per la prima volta come la meccanica quantistica possa fungere da base teorica per un nuovo modello di calcolo, più efficiente di quello ideato da Turing e delle relative generalizzazioni probabilistiche.

(32)

Quanti e Calcolo

I A partire dagli inizi del Novecento, le scienze fisiche affrontarono una vera e propria rivoluzione.

I I principi della fisica classica si dimostrarono non valere quando le grandezze fisiche in gioco diventano piccole e paragonabili a quelle atomiche.

I La risposta della comunità fisica fu l’introduzione di una nuova teoria fisica, detta meccanica quantistica.

I Teoria complessa;

I Matematicamente non banale.

I Nel 1982 il fisico Richard Feynman suggerisce per la prima volta come la meccanica quantistica possa fungere da base teorica per un nuovo modello di calcolo, più efficiente di quello ideato da Turing e delle relative generalizzazioni probabilistiche.

(33)

Quanti e Calcolo

I A partire dagli inizi del Novecento, le scienze fisiche affrontarono una vera e propria rivoluzione.

I I principi della fisica classica si dimostrarono non valere quando le grandezze fisiche in gioco diventano piccole e paragonabili a quelle atomiche.

I La risposta della comunità fisica fu l’introduzione di una nuova teoria fisica, detta meccanica quantistica.

I Teoria complessa;

I Matematicamente non banale.

I Nel 1982 il fisico Richard Feynman suggerisce per la prima volta come la meccanica quantistica possa fungere da base teorica per un nuovo modello di calcolo, più efficiente di quello ideato da Turing e delle relative generalizzazioni probabilistiche.

(34)

Stato di un Sistema Quantistico H

n

I È un vettore in Cn:

x =

 c1

... cn



I Deve valere la condizione Xn i=1

||ci||2 = 1

I Possiamo scrivere

x = c1x1+ . . . + cnxn,

dove le componenti dixi sono tutte0, tranne la i-esima, che è 1 (x1, . . . , xn è la base computazionale del sistema).

I Cosa rappresentaxi? Rappresenta una proprietà osservabile del sistema.

I Ogni base ortonormale per Cn corrisponde ad una tale proprietà osservabile.

(35)

Evoluzione di un Sistema Quantistico H

n

I Il sistema evolve linearmente, e quindi tale evoluzione può essere descritta da una matrice:

 d1

... dn

 =



a11 · · · a1n

... ... an1 · · · ann



 c1

... cn



I Occorre però garantire che Pn

i=1||di||2 = 1

I Per garantire tutto ciò, la matriceQ = (aij) deve essere unitaria: Q = Q−1.

I Q è la trasposta coniugata diQ. Ad esempio,

a11 · · · a1n ... ... an1 · · · ann

=

a11 · · · an1

... ... a1n · · · ann

I Il prodotto di due matrici unitarie è ancora una matrice unitaria.

(36)

Misura di un Sistema Quantistico H

n

I Dato uno stato quantisticox = (ci), la quantità ||ci||2 non deve essere interpretata come probabilità dello stato xi.

I L’unico modo per osservare lo stato di un sistema quantistico è l’operazione di misura:

I Il sistema transisce dax = (ci) a ciascuno degli stati xj con probabilità pari a||cj||2.

I A quel punto il sistema è in uno stato classico, che può essere osservato.

I Osservare lo stato in un sistema quantistico, altera lo stato del sistema!

(37)

Comporre Due Sistemi Quantistici H

n

e H

m

I Dati due sistemi quantistici con basi computazionali x1, . . . , xn

y1, . . . , ym

la composizione dei due sistemi avrà base computazionale (x1, y1), . . . , (xn, ym).

I Otteniamo quindi il sistema

Hnm = Hn⊗ Hm.

I Indichiamo con xi⊗ xj la coppia (xi, xj);

(38)

Comporre Due Sistemi Quantistici H

n

e H

m

I Possiamo estendere quest’operazione a tutti gli stati diHn e Hm:

Xn i=1

cixi

!

Xm

j=1

djyj

 =Xn

i=1

Xm j=1

cidjxi⊗ yj.

I Uno stato quantistico x viene talvolta indicato con |xi.

I Altro abuso notazionale:

|xi ⊗ |yi = |xi |yi = |xyi .

I Se uno statox di Hn⊗ Hm è tale che x = y ⊗ z, allora x è detto decomponibile, altrimenti è detto entangled.

I Date due transformazioni unitarieQn, Qm su Hn e Hm, rispettivamente, possiamo costruireQn⊗ Qm. . .

(39)

Esempio: H

2

I Gli stati del sistema sono i vettori unitari di C2.

I Gli stati della base computazionale|x1i , |x2i sono talvolta indicati con|0i e |1i.

I Esempi di trasformazioni unitarie I =

1 0 0 1



X =

0 1 1 0



Y =

0 −i i 0



Z =

 1 0

−1 0



H = √1 2

1 1 1 −1



I Gli stati di H2 sono detti qubit.

(40)

Esempio: H

2

⊗ H

2

I Gli stati del sistema sono vettori unitari di C4.

I Consideriamo due stati diH2⊗ H2.

I Lo stato|01i è decomponibile: |01i = |0i ⊗ |1i.

I Lo stato

1

2|00i +1 2|11i è invece entangled.

I Una trasformazione unitaria che non è possibile decomporre in due trasformazioni su H2 è

CNOT =



1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0



(41)

Un Semplice Gioco

A B C

(42)

Un Semplice Gioco

A

B C

(43)

Un Semplice Gioco

A

B C

(44)

Un Semplice Gioco

A

B C

(45)

Un Semplice Gioco

A

B C

(46)

Un Semplice Gioco

A

B C

(47)

Un Semplice Gioco

A B C 01 00 1

0

(48)

Un Semplice Gioco

A

B C

01

00

10

(49)

Un Semplice Gioco

A

B C

01

00

10

(50)

Un Semplice Gioco

A

B C

01

00

10

(51)

Un Semplice Gioco

A

B C

01

00

10

(52)

Un Semplice Gioco

A

B C

01

00

10

(53)

Quando A, B e C Vincono?

A B C

Pari

Dispari

(54)

Quando A, B e C Vincono?

A B C 1 0 0 1 0

1

(55)

Quando A, B e C Vincono?

A B C 1 0 0 1 0

1

A



(56)

Quando A, B e C Vincono?

A B C 1 0 0 1 0

1 A



A



+ B



+ C



= Dispari

A



+ B



+ C



= Pari

A



+ B



+ C



= Pari

A



+ B



+ C



= Pari

(57)

A, B e C Non Possono Vincere!

2A



+2A



+2B



+2B



+2C



+2C



= Dispari

(58)

A, B e C Non Possono Vincere!

2A



+2A



+2B



+2B



+2C



+2C



= Dispari

(59)

Strategie Quantistiche

A a|1yzi →q

12a|1yzi +q

12a|0yzi a|0yzi →q

12a|1yzi −q

12a|0yzi a|1yzi →q

12a|1yzi +q

12a|0yzi a|0yzi →q

12a|1yzi −q

12a|0yzi

Se arriva. . . r1

2|111i + r1

2|000i → 1

2|111i +1

2|011i +1

2|100i −1 2|000i

(60)

Strategie Quantistiche

A a|1yzi →q

12a|1yzi +q

12a|0yzi a|0yzi →q

12a|1yzi −q

12a|0yzi a|1yzi →q

12a|1yzi +q

12a|0yzi a|0yzi →q

12a|1yzi −q

12a|0yzi

Se arriva. . . r1

2|111i + r1

2|000i → 1

2|111i +1

2|011i +1

2|100i −1 2|000i

(61)

Strategie Quantistiche

A a|1yzi →q

12a|1yzi +q

12a|0yzi a|0yzi →q

12a|1yzi −q

12a|0yzi a|1yzi →q

12a|1yzi +q

12a|0yzi a|0yzi →q

12a|1yzi −q

12a|0yzi

Se arriva. . . r1

2|111i + r1

2|000i → 1

2|111i +1

2|011i +1

2|100i −1 2|000i

(62)

Supponiamo che A, B, C Ricevano  . . .

r1

2|111i + r1

2|000i → 1

4|111i +1

4|110i +1

4|111i −1 4|110i +1

4|101i + 1

4|100i − 1

4|101i + 1 4|100i +1

4|011i + 1

4|010i − 1

4|011i + 1 4|010i +1

4|001i + 1

4|000i + 1

4|001i − 1 4|000i

= 1

2|111i +1

2|100i +1

2|010i −1 2|001i

(63)

Supponiamo che A, B, C Ricevano  . . .

r1

2|111i + r1

2|000i → 1

4|111i +1

4|110i +1

4|111i −1 4|110i +1

4|101i + 1

4|100i − 1

4|101i + 1 4|100i +1

4|011i + 1

4|010i − 1

4|011i + 1 4|010i +1

4|001i + 1

4|000i + 1

4|001i − 1 4|000i

= 1

2|111i +1

2|100i +1

2|010i −1 2|001i

(64)

Supponiamo che A, B, C Ricevano  . . .

r1

2|111i + r1

2|000i → 1

4|111i +1

4|110i +1

4|111i −1 4|110i +1

4|101i + 1

4|100i − 1

4|101i + 1 4|100i +1

4|011i + 1

4|010i − 1

4|011i + 1 4|010i +1

4|001i + 1

4|000i + 1

4|001i − 1 4|000i

= 1

2|111i +1

2|100i +1

2|010i −1 2|001i

(65)

Parte III

Modelli di Calcolo Quantistici

(66)

Teorema No-Cloning

I Consideriamo un sistema quantisticoHn con base computazionale x1, . . . , xn.

I Una trasformazione unitariaQ in Hn⊗ Hn è una trasformazione di copia se Q |xi |x1i = |xi |xi.

Teorema (No-Cloning)

pern ≥ 2 non esiste alcuna trasformazione di copia.

I Ciò non vuol dire che non sia possibile duplicare gli stati della base computazionale.

I Esiste anche un analogo del teorema no-cloning per le trasformazioni che cancellano qubit.

(67)

Teorema No-Cloning

I Consideriamo un sistema quantisticoHn con base computazionale x1, . . . , xn.

I Una trasformazione unitariaQ in Hn⊗ Hn è una trasformazione di copia se Q |xi |x1i = |xi |xi.

Teorema (No-Cloning)

pern ≥ 2 non esiste alcuna trasformazione di copia.

I Ciò non vuol dire che non sia possibile duplicare gli stati della base computazionale.

I Esiste anche un analogo del teorema no-cloning per le trasformazioni che cancellano qubit.

(68)

Teorema No-Cloning

I Consideriamo un sistema quantisticoHn con base computazionale x1, . . . , xn.

I Una trasformazione unitariaQ in Hn⊗ Hn è una trasformazione di copia se Q |xi |x1i = |xi |xi.

Teorema (No-Cloning)

pern ≥ 2 non esiste alcuna trasformazione di copia.

I Ciò non vuol dire che non sia possibile duplicare gli stati della base computazionale.

I Esiste anche un analogo del teorema no-cloning per le trasformazioni che cancellano qubit.

(69)

Teorema No-Cloning

I Consideriamo un sistema quantisticoHn con base computazionale x1, . . . , xn.

I Una trasformazione unitariaQ in Hn⊗ Hn è una trasformazione di copia se Q |xi |x1i = |xi |xi.

Teorema (No-Cloning)

pern ≥ 2 non esiste alcuna trasformazione di copia.

I Ciò non vuol dire che non sia possibile duplicare gli stati della base computazionale.

I Esiste anche un analogo del teorema no-cloning per le trasformazioni che cancellano qubit.

(70)

Ancora sulla Misura

I Supponiamo di lavorare con il sistema Hn⊗ Hm. Un generico stato del sistema è

Xn i=1

Xm j=1

cij|xii |xji

I Se osserviamo la prima componente del sistema (ovvero la parte “destra” del prodotto tensoriale) otteniamo che:

I Andremo sicuramente a finire in uno stato nella forma

|xki ⊗ |yi dove xk è un elemento della base computazionale, mentrey non lo è, necessariamente.

I La probabilità di transire verso|xki ⊗ |yi sarà pari a P(k) =

Xm j=1

||ckj||2

I Lo stato|xki ⊗ |yi è esprimibile come segue:

p1 P(k)

Xm j=1

ckj|xki |yji

(71)

Circuiti Booleani

I Sono nient’altro che reti di porte che calcolano semplici funzioni su F = {0, 1}.

I Esempio:

¬ x

y

I Ogni funzione daf : Fn→ Fm è calcolabile da un circuito booleano Cf.

I Insiemi universali di porte?

I Ad esempio,{∧, ∨, ¬}.

(72)

Ma... le Macchine di Turing?

I I circuiti booleani possono essere visti come un modello di calcolo minimale e poco espressivo.

I Ci sono differenze fondamentali con le MdT:

I Nei circuiti tutto è finito, anche potenzialmente.

I Le funzioni calcolate appartengono a classi diverse:

Fn→ Fmvs. F→ F.

I Con i circuiti booleani calcoliamo tutte le funzioni finite.

I Come riconciliare i due mondi?

I Una famiglia di circuiti booleani è un insieme{Cn}n∈N.

I Una famiglia di circuiti calcola una funzione da F in F.

I Una famiglia di circuiti booleani si dice uniforme se esiste una MdT che su inputn generi proprio Cn.

Teorema

La classe di funzioni calcolabili da famiglie uniformi di circuiti booleani coincide con la classe delle funzioni totali calcolabili.

(73)

Ma... le Macchine di Turing?

I I circuiti booleani possono essere visti come un modello di calcolo minimale e poco espressivo.

I Ci sono differenze fondamentali con le MdT:

I Nei circuiti tutto è finito, anche potenzialmente.

I Le funzioni calcolate appartengono a classi diverse:

Fn→ Fmvs. F→ F.

I Con i circuiti booleani calcoliamo tutte le funzioni finite.

I Come riconciliare i due mondi?

I Una famiglia di circuiti booleani è un insieme{Cn}n∈N.

I Una famiglia di circuiti calcola una funzione da F in F.

I Una famiglia di circuiti booleani si dice uniforme se esiste una MdT che su inputn generi proprio Cn.

Teorema

La classe di funzioni calcolabili da famiglie uniformi di circuiti booleani coincide con la classe delle funzioni totali calcolabili.

(74)

Ma... le Macchine di Turing?

I I circuiti booleani possono essere visti come un modello di calcolo minimale e poco espressivo.

I Ci sono differenze fondamentali con le MdT:

I Nei circuiti tutto è finito, anche potenzialmente.

I Le funzioni calcolate appartengono a classi diverse:

Fn→ Fmvs. F→ F.

I Con i circuiti booleani calcoliamo tutte le funzioni finite.

I Come riconciliare i due mondi?

I Una famiglia di circuiti booleani è un insieme{Cn}n∈N.

I Una famiglia di circuiti calcola una funzione da F in F.

I Una famiglia di circuiti booleani si dice uniforme se esiste una MdT che su inputn generi proprio Cn.

Teorema

La classe di funzioni calcolabili da famiglie uniformi di circuiti booleani coincide con la classe delle funzioni totali calcolabili.

(75)

Circuiti Quantistici

I Sono costituiti da reti di porte, che possono essere di tre tipi:

I Porte quantistiche, ovvero trasformazioni unitarie su H2⊗ . . . ⊗ H2.

I Porte di misura, che servono ad osservare il valore di singoli qubits.

I I canali che collegano le porte del circuito sono di due tipi:

I Canali quantistici, che collegano porte quantistiche ad altre porte quantistiche e a porte di misura.

I Canali classici, che si dipartono da porte di misura e che controllano l’applicazione di porte quantistiche.

I Esempio:

H •

FE



 X

(76)

Circuiti Quantistici

I Sono costituiti da reti di porte, che possono essere di tre tipi:

I Porte quantistiche, ovvero trasformazioni unitarie su H2⊗ . . . ⊗ H2.

I Porte di misura, che servono ad osservare il valore di singoli qubits.

I I canali che collegano le porte del circuito sono di due tipi:

I Canali quantistici, che collegano porte quantistiche ad altre porte quantistiche e a porte di misura.

I Canali classici, che si dipartono da porte di misura e che controllano l’applicazione di porte quantistiche.

I Esempio:

H •

FE



 X

(77)

Teletrasporto Quantistico

• H

FE



 FE





(78)

Circuiti Booleani Come Circuiti Quantistici

I Quando una porta booleana può essere vista come un circuito quantistico?

I Come simulare la duplicazione dei qubit?

I Occorre prima di tutto:

I Permettere alle porte booleane di avere più di un’uscita.

I Restringere il campo alle porte booleane invertibili.

I In questo modo, ogni circuito booleano diventa un circuito quantistico.

I Perdiamo qualcosa?

Teorema

Ogni funzione booleana può essere calcolata da un circuito booleano reversibile.

(79)

Circuiti Booleani Come Circuiti Quantistici

I Quando una porta booleana può essere vista come un circuito quantistico?

I Come simulare la duplicazione dei qubit?

I Occorre prima di tutto:

I Permettere alle porte booleane di avere più di un’uscita.

I Restringere il campo alle porte booleane invertibili.

I In questo modo, ogni circuito booleano diventa un circuito quantistico.

I Perdiamo qualcosa?

Teorema

Ogni funzione booleana può essere calcolata da un circuito booleano reversibile.

(80)

Algoritmo di Deutsch-Jozsa

/n Hn

Uf

Hn FE H

(81)

Insiemi di Porte Universali

I E’ possibile determinare un insieme finito di porte quantistiche tale che tutti circuiti quantistici siano esprimibili tramite tali porte?

Teorema

Ogni circuito quantistico è equivalente ad un circuito costruito a partire da porte quantistiche unarie eCNOT.

Teorema

Ogni circuito quantistico è approsimativamente equivalente ad un circuito costruito a partire daCNOT e da quattro specifiche porte quantistiche unarie.

(82)

Insiemi di Porte Universali

I E’ possibile determinare un insieme finito di porte quantistiche tale che tutti circuiti quantistici siano esprimibili tramite tali porte?

Teorema

Ogni circuito quantistico è equivalente ad un circuito costruito a partire da porte quantistiche unarie eCNOT.

Teorema

Ogni circuito quantistico è approsimativamente equivalente ad un circuito costruito a partire daCNOT e da quattro specifiche porte quantistiche unarie.

(83)

Insiemi di Porte Universali

I E’ possibile determinare un insieme finito di porte quantistiche tale che tutti circuiti quantistici siano esprimibili tramite tali porte?

Teorema

Ogni circuito quantistico è equivalente ad un circuito costruito a partire da porte quantistiche unarie eCNOT.

Teorema

Ogni circuito quantistico è approsimativamente equivalente ad un circuito costruito a partire daCNOT e da quattro specifiche porte quantistiche unarie.

(84)

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