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Esame di Fisica Matematica (Ingegneria Civile ed Ambientale) Appello del 20 marzo 2012

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Universit` a di Pavia Facolt` a di Ingegneria

Esame di Fisica Matematica (Ingegneria Civile ed Ambientale) Appello del 20 marzo 2012

1. Un corpo rigido piano `e ottenuto saldando un rettangolo ABCD, di massa 2m, lati AB = ℓ e AD = 4ℓ, un’asta EF di massa 3m e lunghezza 3ℓ, saldata in E ad un punto di BC ed in F ad un punto della periferia di un disco di massa 4m e raggio ℓ il cui centro O `e allineato con E ed F . Si determinino:

b

O

D

A C

B

E F

x y

e

x

e

y

1. le coordinate del centro di massa G del corpo rigido rispetto al punto A;

2. i momenti di inerzia di ABCD, EF e del disco rispetto all’asse y;

3. la matrice di inerzia I A del corpo rigido complessivo;

4. il momento centrale di inerzia nella direzione e z .

Le coordinate rispetto ad A dei centri di massa G 1 , G 2 e G 3 del rettangolo, dell’asta e del disco, rispettivamente, sono

G 1 − A ≡  ℓ 2 , 2ℓ



G 2 − A ≡  5 2 ℓ, ℓ



G 3 − A ≡ (5ℓ, ℓ) per cui, dalla propriet` a distributiva del centro di massa, otteniamo

x G = mℓ + 15 2 mℓ + 20mℓ

9m = 19

6 ℓ y G = 4mℓ + 3mℓ + 4mℓ

9m = 11

9 ℓ.

Grazie al teorema di Huygens-Steiner, il momento di inerzia di ABCD rispetto all’asse y `e 2 3 mℓ 2 , quello di EF `e 21mℓ 2 mentre quello del disco `e 101mℓ 2 : se sommiamo i risultati appena ottenuti abbiamo

I yy = 368 3 mℓ 2 .

Per trovare l’elemento di matrice I xx occorre calcolare il momento di inerzia dell’intera figura rispetto all’asse x. Come prima, si adopera ancora il teorema

1

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di Huygens-Steiner ottenendo 32 3 mℓ 2 per il momento di inerzia del rettangolo;

3mℓ 2 per quello dell’asta e 5mℓ 2 per quello del disco, cosicch´e in definitiva si ha I xx = 56

3 mℓ 2 . Grazie al teorema degli assi perpendicolari si ha poi

I zz = I xx + I yy = 424 3 mℓ 2 .

Infine, siccome i tensori centrali di inerzia di ciascuno dei corpi rigidi sono diagonali nella base {e x , e y , e z }, il termine della matrice di inerzia I A fuori diagonale si ottiene dalla formula

I xy = −2mx G 1 y G 1 − 3mx G 2 y G 2 − 4mx G 3 y G 3 = − 59 2 mℓ 2 .

Il calcolo del momento centrale di inerzia I G, e z nella direzione e z si effettua grazie al teorema di Huygens-Steiner ed alla conoscenza del momento di inerzia I zz in A, appena trovato. Abbiamo

I G, e z + 9m(x 2 G + y G 2 ) = 424 3 mℓ 2 da cui si ricava

I G, e z =  424

3 − 3733 36



mℓ 2 = 1355 36 mℓ 2 .

2. In un piano verticale, un’asta rigida a forma di T ha un braccio AB di lunghezza 2ℓ, massa 2m e l’estremo A incernierato ad un punto fisso mentre il braccio CD di lunghezza ℓ `e saldato ortogonalmente ad AB nel suo punto medio ed ha massa 4m. Il punto B `e richiamato da una forza elastica di costante k = γmg verso un punto O fisso, posto sulla verticale per A, a distanza 2ℓ da A. Introdotto l’angolo ϑ indicato in figura si determinino: l’energia cinetica del sistema; il potenziale del sistema; i valori di ϑ nelle configuazioni di equilibrio; la stabilit` a delle configurazioni di equilibrio, al variare di γ. Posto γ = 2, trovare la frequenza delle piccole oscillazioni attorno alla configurazione di equilibrio stabile.

Le due aste formano un unico corpo rigido dotato di punto fisso A per cui l’energia cinetica del sistema, che ruota con velocit`a angolare ˙ ϑe z attorno all’asse e z , `e

T = 1

2 I A, e z ϑ ˙ 2

dove I A, e z `e il momento di inerzia del corpo rispetto all’asse passante per A e diretto lungo e z . Il punto A `e un estremo di AB per cui il contributo di questo braccio al momento di inerzia lungo e z vale 8 3 mℓ 2 . Applicando il teorema di

2

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O

A

B C ϑ D

e x e y g

Huygens-Steiner all’altro braccio CD, il cui punto medio ha distanza 2ℓ da A, otteniamo 49 3 mℓ 2 come contributo di questo braccio al momento di inerzia lungo e z per cui, in definitiva, I A, e z = 19mℓ 2 e l’energia cinetica del sistema `e

T = 19 2 mℓ 2 ϑ ˙ 2 .

Il potenziale U del sistema consta del contributo della forza elastica e di quelli della forza peso, agente su ciascun braccio dell’asta. Nel primo caso, il poten- ziale elastico vale − γmg 2 ℓ OB 2 ovvero, usando il teorema di Carnot applicato al triangolo AOB, −4γmgℓ(1 + cos ϑ). Il potenziale gravitazionale consta dei contributi per le due aste separatemente che valgono

2mgℓ cos ϑ + 8mgℓ cos ϑ = 10mgℓ cos ϑ ed il potenziale totale `e pertanto

U (ϑ) = 10mgℓ cos ϑ − 4γmgℓ(1 + cos ϑ).

Per trovare le configurazioni di equilibrio ordinarie consideriamo l’equazione U (ϑ) = 0, cio`e

mgℓ(4γ − 10) sin ϑ = 0

che ammette le soluzioni ϑ = 0 e ϑ = π, quando γ 6= 5 2 . Per determinarne la stabilit`a al variare di γ, calcoliamo la derivata seconda del potenziale

U ′′ (ϑ) = mgℓ(4γ − 10) cos ϑ

da cui si vede che U ′′ (0) = mgℓ(4γ − 10) < 0 per γ < 5 2 , mentre U ′′ (π) = mgℓ(10 − 4γ) < 0 per γ > 5 2 per cui la configurazione di equilibrio ϑ = 0 `e stabile per γ < 5 2 , mentre la configurazione ϑ = π `e stabile per γ > 5 2 . Per com- pletezza osserviamo che, quando γ = 5 2 , il potenziale `e costante e dunque tutte le configurazioni di equilibrio sono instabili (Teorema di Hagedorn-Taliaferro) . Quando γ = 2, la configurazione di equilibrio stabile `e ϑ = 0 e si ha

B = U ′′ (0) = −2mgℓ

3

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mentre

A = ∂ 2 T

∂ ˙ ϑ 2 ϑ=0

= 19mℓ 2 per cui la frequenza delle piccole oscillazioni `e

ν = 1 2π

r

− B A = 1

2π r 2g

19ℓ .

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