SEGNALI E SISTEMI
(a.a. 2003-2004) Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni Prima prova di accertamento – 3 novembre 2003Testo e Soluzione Esercizio 1 – [punti 6]
Si determini il periodo fondamentale T0 del segnale a tempo continuo x(t) = 5 − cos(6π
5 t − π
4) + e−j9π5t
e se ne trovino i coefficienti di Fourier rispetto alla famiglia {φk(t) = ejk2πT0t, k ∈ Z}.
Svolgimento. Il segnale x(t) = x1(t) + x2(t) + x3(t) `e la somma di tre addendi, il primo dei quali x1(t) = 5 `e costante e quindi periodico di periodo T1 6= 0 qualunque.
Il secondo addendo x2(t) = − cos(6π5 t − π4) `e un segnale sinusoidale di pulsazione ω2 = 6π5 e periodo fondamentale T2 = 2πω2 = 53, mentre il terzo addendo x3(t) = e−j9π5t
`e un esponenziale complesso di pulsazione ω3 = −9π5 e periodo fondamentale T3 =
2π
|ω3| = 109. Poich´e il rapporto TT23 = 32 `e razionale, il segnale x(t) risulta periodico:
il periodo fondamentale si calcola come il minimo comune multiplo di quelli degli addendi, cio`e T0 = mcm(T2, T3) = 2T2 = 3T3 = 103 , da cui si ricava la pulsazione fondamentale ω0 = 2πT0 = 3π5 . (In alternativa, dal rapporto razionale |ωω23| = 23 si ricava la pulsazione fondamentale come il massimo comun divisore di quelle degli addendi, cio`e ω0 = MCD(ω2, |ω3|) = ω22 = |ω33| = 3π5 , da cui T0 = 2πω
0 = 103 ).
I coefficienti di Fourier si trovano poi per ispezione, usando le formule di Eulero.
Infatti, scrivendo
x(t) = 5 − 12 ³ej[6π5 t−π4]+ e−j[6π5 t−π4]´+ e−j9π5t
= 5 − 12e−jπ4ej6π5t− 21ejπ4e−j6π5 t+ e−j9π5t
= 5 − 12e−jπ4ej2ω0t− 21ejπ4e−j2ω0t+ e−j3ω0t si ottiene
a0 = 5, a2 = −12e−jπ4 = −1+j2√2 , a−2 = −12ejπ4 = −1−j2√2 , a−3 = 1, ak = 0, k 6= 0, ±2, −3 Esercizio 2 – [punti 6]
Per il sistema a tempo continuo y(t) =
·
t x(t − 2) − cos(t + 2)
¸
x(t)
verificare se valgono le propriet`a di: a. causalit`a, b. linearit`a, c. tempo invarianza, d. BIBO-stabilit`a.
Svolgimento. a. Poich´e l’uscita y al tempo t dipende solo dall’ingresso x(s) negli istanti s = t ed s = t − 2 precedenti od uguali a t, il sistema `e causale.
b. La presenza del termine quadratico x(t − 2)x(t) nella relazione che descrive il legame ingresso-uscita, rende il sistema non lineare. Infatti, pur essendo y(t) ≡ 0 se x(t) ≡ 0, non sono soddisfatte n´e la propriet`a di omogeneit`a, n´e quella additiva.
Ad esempio, all’ingresso x1(t) = αx(t) corrisponde l’uscita y1(t) = α
·
αt x(t − 2) − cos(t + 2)
¸
x(t), in generale diversa da αy(t) = α
·
t x(t − 2) − cos(t + 2)
¸
x(t).
c. La variabilit`a nel tempo dei coefficienti t e − cos(t + 2) `e invece il motivo per cui il sistema non `e tempo invariante. Infatti, traslando l’ingresso: x1(t) = x(t − t0), si ottiene la risposta y1(t) =
·
t x(t − t0− 2) − cos(t + 2)
¸
x(t − t0), in generale diversa da y(t − t0) =
·
(t − t0) x(t − t0− 2) − cos(t − t0+ 2)
¸
x(t − t0).
d. Il sistema non `e nemmeno BIBO-stabile, a causa della non limitatezza del coefficiente t. Infatti, all’ingresso limitato x(t) ≡ 1 corrisponde l’uscita divergente y(t) = t − cos(t + 2).
Esercizio 3 – [punti 6]
Si calcoli la convoluzione a tempo continuo y = h ∗ x, dove x(t) = u(t) − 2δ(t − 2) e h(t) =
( 1, se |t| < 1 0, altrimenti e si tracci il grafico del segnale risultante y(t).
Svolgimento. Calcoliamo prima la convoluzione y1 = h ∗ x1, con x1(t) = u(t), ottenendo
y1(t) =
Z ∞
−∞h(t − s)x1(s) ds =
Z t+1
t−1 u(s) ds =
0, t < −1
Rt+1
0 ds = t + 1, −1 < t < 1
Rt+1
t−1 ds = 2, 1 < t
Quanto alla convoluzione y2 = h ∗ x2, con x2(t) = −2δ(t − 2), le propriet`a formali del segnale δ a tempo continuo ci permettono direttamente di concludere che
y2(t) = −2h(t − 2) =
( −2, 1 < t < 3 0, altrimenti Di conseguenza, da x(t) = x1(t) + x2(t) otteniamo, per linearit`a,
y(t) = y1(t) + y2(t) =
0, t < −1 t + 1, −1 < t < 1 0, 1 < t < 3 2, 3 < t il cui grafico `e riportato in figura:
- 6
t
−2 −1 1 2 3 4
y(t)
2
Esercizio 4 – [punti 4]
Si calcoli la risposta indiciale di un sistema LTI a tempo discreto con risposta im- pulsiva
h(n) = 3−nu(n)
Svolgimento. La risposta indiciale (o al gradino) h−1 si ottiene per un sistema LTI come convoluzione della risposta impulsiva h con l’ingresso gradino unitario. In particolare, a tempo discreto si ha
h−1(n) =
X∞
k=−∞
h(k)u(n − k) =
Xn
k=−∞
h(k)
cosicch´e la risposta indiciale risulta essere la somma integrale della risposta impul- siva. Dunque, nell’esempio,
h−1(n) =
Xn
k=−∞
3−ku(k) =
0, n < 0
Xn
k=0
3−k= 1 − 3−(n+1)
1 − 3−1 = 3 − 3−n
2 , n ≥ 0
In particolare, h−1(n) converge, per n → ∞, a
X∞
k=−∞
h(k) =
X∞
k=−∞
|h(k)| = 3 2 < ∞, mostrando che il sistema `e BIBO-stabile.
Esercizio 5 – [punti 6]
Si tracci il grafico e si calcolino i coefficienti di Fourier del segnale a tempo continuo x(t), periodico di periodo T = 1, cos`ı definito su un periodo:
x(t) = t, t ∈ [0, 1) Suggerimento:
Si calcolino prima i coefficienti di Fourier della derivata generalizzata y(t) = dtdx(t), t ∈ R.
Svolgimento. Il grafico del segnale x(t) `e il seguente “dente di sega”:
- 6
t
−3 −2 −1 1 2 3
x(t)
1
In ogni intervallo (k, k + 1) con k ∈ Z, il segnale x(t) `e linearmente crescente con pendenza unitaria, di modo che la derivata (ordinaria!) dtdx(t) = 1. Inoltre, in
ogni istante di discontinuit`a k ∈ Z, la derivata (generalizzata!) presenta un impulso
−δ(t − k). In conclusione,
y(t) = d
dtx(t) = 1 −
X∞
k=−∞
δ(t − k)
Ora, i coefficienti di Fourier {bk, k ∈ Z} del segnale y di periodo T = 1 si calcolano come
b0 = 1 T
Z T
2
−T2 y(t) dt =
Z 1
2
−12[1 − δ(t)] dt = 0 e
bk = 1 T
Z T
2
−T2 y(t)e−jk2πtdt =
Z 1
2
−12[1 − δ(t)]e−jk2πtdt = −1, k 6= 0
dove si `e scelto il periodo di integrazione evitando di avere agli estremi un impulso di Dirac e si `e tenuto conto delle propriet`a formali di questo.
Infine, i coefficienti di Fourier {ak, k ∈ Z} del segnale x si ricavano da quelli della derivata y, come
a0 = 1 T
Z T
0 x(t) dt =
Z 1
0 t dt = 1
2, ak= 1
jk2πbk= j
k2π, k 6= 0 Esercizio 6 – [punti 2] [difficile, da svolgere per ultimo!]
Si consideri il seguente schema a blocchi:
x + e y
- − -
6
e - h r
dove la risposta impulsiva h del sistema LTI che trasforma il segnale e = x − y nel segnale y `e
h(t) = 100 e−tu(t)
Sapendo che il sistema complessivo che trasforma il segnale x nel segnale y `e pure LTI e BIBO stabile, se ne calcoli la risposta in frequenza.
Svolgimento. In regime sinusoidale, la cui esistenza `e garantita dalle ipotesi di linearit`a, tempo invarianza e BIBO-stabilit`a, all’ingresso x(t) = ejωt corrisponde l’uscita y(t) = W (jω)ejωt, con W (jω) la risposta in frequenza del sistema comp- lessivo. Dunque, e(t) = x(t) − y(t) = [1 − W (jω)]ejωt, ma anche y(t) = H(jω)e(t), dove
H(jω) =
Z ∞
−∞h(t)e−jωtdt =
Z ∞
0 100 e−(1+jω)tdt = 100 1 + jω
`e la risposta in frequenza del sistema con risposta impulsiva h. Sostituendo, si ha y(t) = H(jω)e(t) = H(jω)[1 − W (jω)]ejωt
e dal confronto con
y(t) = W (jω)ejωt
dividendo ambo i membri di destra per ejωt, che non si annulla per nessun t, ω ∈ R, W (jω) = H(jω)[1 − W (jω)]
Risolvendo questa relazione algebrica, otteniamo infine W (jω) = H(jω)
1 + H(jω) = 100 101 + jω
In alternativa, si pu`o notare che il legame LTI (causale) tra e ed y, corrispondente alla risposta impulsiva h(t) = 100 e−tu(t), `e rappresentato anche dall’equazione dif- ferenziale
y0 + y = 100 e
Sostituendo e = x − y, si ottiene allora l’equazione differenziale y0+ 101 y = 100 x
a cui corrisponde, con il vincolo di stabilit`a, la risposta impulsiva w(t) = 100 e−101 tu(t)
del sistema LTI (causale) che trasforma l’ingresso x nell’uscita y. Da qui si pu`o calcolare direttamente la risposta in frequenza
W (jω) =
Z ∞
−∞w(t)e−jωtdt =
Z ∞
0 100 e−(101+jω)tdt = 100 101 + jω