SEGNALI E SISTEMI
Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a. 2005-2006) Homework assignment #1 – Testo e Soluzione
Esercizio 1 Per ciascuno dei seguenti segnali (a tempo continuo o a tempo discreto) dire se `e periodico e, in caso affermativo, trovarne il periodo fondamentale:
a. x1(t) = 2π − 3 + sen(−π5t + π3)− ejπ4t+2, t ∈ R, b. x2(n) = cos(2n) − ej4πn, n ∈ Z.
Svolgimento. a. Il segnale a tempo continuo x1(t) `e la somma di tre addendi, il primo dei quali x10(t) = 2π − 3 `e costante e quindi periodico di periodo qualunque, il secondo x11(t) = sen(−π5t + π3) `e sinusoidale di pulsazione ω1 =−π5 e periodo fondamentale T01 = |ω2π
1| = 10, il terzo x12(t) = −ejπ4t+2 = −e2ejπ4t `e esponenziale di pulsazione ω2 = π4 e periodo fondamentale T02 = |ω2π
2| = 8.
Ora, poich´e il rapporto dei periodi TT01
02 = 54 `e un numero razionale, appare che anche la somma x1(t) = x10(t) + x11(t) + x12(t) `e un segnale periodico e che un suo periodo `e il minimo comune multiplo T = mcm (T01, T02) = 4T01 = 5T02 = 40. Questo risulta in effetti il periodo fondamentale di x1(t).
b. Il segnale a tempo discreto x2(n) non `e periodico, in quanto somma di un segnale aperiodico e di un segnale costante. Infatti, il primo addendo cosinusoidale x21(n) = cos(2n) ha pulsazione normalizzata θ1 = 2, che non `e in rapporto razionale con 2π. Invece, il secondo addendo x22(n) = ej4πn≡ 1 `e costante (e quindi periodico di periodo fondamentale N02= 1).
Esercizio 2 Si consideri il segnale a tempo continuo x(t) = ej3π2 tcos(5π2 t) + j sen(πt).
a. Verificare che x(t) `e periodico e calcolarne il periodo fondamentale.
b. Calcolare media e potenza del segnale x(t).
Svolgimento. a. Il segnale x(t) `e la somma di due addendi. Il secondo di essi `e il segnale sinusoidale x2(t) = j sen(πt) = 12(ejπt− e−jπt) di pulsazione ω2 = π e periodo fondamentale T02 = |ω2π
2| = 2. Il primo addendo invece `e il prodotto x1(t) = ej3π2 tcos(5π2 t), il cui primo fattore esponenziale x11(t) = ej3π2 t ha pulsazione ω11 = 3π2 e periodo fondamentale T011 = |ω2π
11| = 43, mentre il secondo fattore cosinusoidale x12(t) = cos(5π2 t) ha pulsazione ω12 = 5π2 e periodo fondamentale T012= |ω2π
12| = 45.
Poich´e il rapporto dei periodi TT011
012 = 53 `e un numero razionale, anche il prodotto x1(t) = x11(t)x12(t) `e periodico, di periodo T1 = mcm (T011, T012) = 3T011 = 5T012 = 4. Questo, per`o, non `e il periodo fondamentale di x1(t). Infatti, riscrivendo x1(t) = ej3π2 t [21(ej5π2t+ e−j5π2 t)] =
12(ej4πt + e−jπt) come somma di due esponenziali, si trova il periodo fondamentale T01 = 2, coincidente con T02. Il periodo fondamentale del segnale
x(t) = 12(ej4πt+ e−jπt) + 12(ejπt− e−jπt) = 12ejπt+ 12ej4πt (1)
`e perci`o T0 = 2.
b. Essendo il segnale x(t) periodico, media e potenza si possono calcolare su un periodo.
Si ottiene
m(x) = m[T 0](x) = T10
T0
0 x(t) dt = 12
2
0 (12ejπt+ 12ej4πt) dt = 0 + 0 = 0,
P (x) = P[T 0](x) = T10
T0
0 |x(t)|2dt = 12
2
0 (12ejπt+12ej4πt)(12e−jπt+ 12e−j4πt) dt
= 12
2
0 (14 +14ej3πt+14e−j3πt+14) dt = 14 + 0 + 0 +14 = 12. Nota: Il segnale x(t) `e rappresentato in (1) come una serie (finita) di Fourier rispetto alla famiglia di esponenziali in relazione armonica {φk(t) = ejkπt, k ∈ Z}, con coefficienti a1 = a4 = 12 e ak = 0, k = 1, 4. Si potevano perci`o calcolare direttamente il valor medio m(x) = a0 = 0 e la potenza media P (x) =k|ak|2 = 12 (Teorema di Parseval).
Esercizio 3 Si calcoli la convoluzione a tempo discreto z(n) = x(n) ∗ y(n), dove
x(n) =
⎧⎪
⎨
⎪⎩
2, n = 0,
−1, |n| = 1, 0, altrimenti,
y(n) = u(n − 1) − u(n − 5).
Svolgimento. Notando che y(n) = 1 per 1 ≤ n ≤ 4, altrimenti y(n) = 0, dalla definizione di convoluzione a tempo discreto si ottiene
z(n) =
∞
k=−∞x(k)y(n − k) =
n−1
k=n−4x(k) =
⎧⎪
⎨
⎪⎩
0, se n < 0, n = 2, 3, n > 5,
−1, se n = 0, 5, 1, se n = 1, 4.
Come sempre, ci si pu`o aiutare nel calcolo della convoluzione tracciando i grafici di x(k) e y(n − k) in funzione di k, per vari valori di n.
Nota: Il segnale h(n) = δ(n + 1) − 2δ(n) + δ(n − 1) (pari all’opposto del segnale poco felice- mente chiamato x(n) in questo esercizio) `e la risposta impulsiva di un filtro LTI a tempo discreto che produce in uscita la “differenza seconda” del segnale d’ingresso. Infatti, convolvendo h(n) con un generico ingresso x(n), si ottiene l’uscita y(n) = h(n)∗x(n) = x(n+1)−2x(n)+x(n−1) = z(n + 1) − z(n), dove z(n) = x(n) − x(n − 1) rappresenta la “differenza prima” di x(n). Questa operazione, effettuata dal filtro LTI di risposta impulsiva h(n), `e analoga (e anzi approssima nel caso di segnali campionati) il calcolo della derivata seconda per segnali a tempo continuo, permettendo di evidenziare le variazioni di “pendenza” in una sequenza di dati. Si provi a interpretare in base a questa osservazione la convoluzione calcolata in questo esercizio.
Esercizio 4 Si calcoli la risposta al segnale d’ingresso x(t) = δ(t − 5) + e−2tu(t) − (sen t) δ(2t) per un sistema LTI a tempo continuo con risposta impulsiva h(t) = u(t − 2).
Svolgimento. Innanzitutto, notiamo che (sen t) δ(2t) = 12(sen t) δ(t) = 0, come segue dalle identit`a δ(αt) = |α|1 δ(t), valida per ogni α = 0, e f (t)δ(t) = f (0)δ(t), valida per ogni f (·) continua in t = 0 (propriet`a rivelatrice).
E dunque richiesto il calcolo della convoluzione y(t) = h(t) ∗ x(t), dove x(t) = x` 1(t) + x2(t), con x1(t) = δ(t − 5) e x2(t) = e−2tu(t). Applicando la propriet`a distributiva della convoluzione, avremo y(t) = y1(t) + y2(t), con y1(t) = h(t) ∗ x1(t) e y2(t) = h(t) ∗ x2(t). Si ricavano allora y1(t) = h(t − 5) = u(t − 7) per la propriet`a di traslazione della delta e
y2(t) =
∞
−∞u(t − τ − 2)e−2τu(τ ) dτ =
⎧⎨
⎩
0, se t < 2,
t−2
0 e−2τdτ = 12(1− e−2(t−2)), se t > 2, ottenendo quindi
y(t) = y1(t) + y2(t) =
⎧⎪
⎨
⎪⎩
0, se t < 2,
12(1− e−2(t−2)), se 2 < t < 7,
12(3− e−2(t−2)), se 7 < t.
Esercizio 5 Calcolare la derivata generalizzata del segnale a tempo continuo x(t) = cos(3t − 2) sgn(−t), t ∈ R,
dove il segnale “segno” `e definito da:
sgn(t) =
⎧⎪
⎨
⎪⎩
1, t > 0, 0, t = 0,
−1, t < 0.
Svolgimento. Formalmente, ricordando la regola di derivazione del prodotto e le propriet`a dell’impulso δ di Dirac,
d
dtx(t) =
d
dtcos(3t − 2)
sgn(−t) + cos(3t − 2)
d
dt sgn(−t)
= −3 sen(3t − 2) sgn(−t) − 2 cos(3t − 2)δ(t)
= 3 sen(3t − 2) sgn(t) − 2 cos(2)δ(t),
dato che il segnale sgn(−t) = − sgn(t) `e costante, salvo avere una discontinuit`a di ampiezza -2 in t = 0.
Esercizio 6 Per i seguenti sistemi:
1. y(n) =
∞ k=1
2kx(n − k), n ∈ Z,
2. y(t) =
t
t−1et+τx(τ ) dτ , t ∈ R, verificare se valgono le propriet`a di:
a. causalit`a, b. linearit`a, c. tempo invarianza, d. BIBO-stabilit`a.
Svolgimento. 1.a. Il sistema `e causale perch´e ad ogni istante n ∈ Z l’uscita y(n) dipende dai soli campioni passati {x(n − k), k > 0} dell’ingresso.
b. Il sistema `e lineare, in quanto sono soddisfatte entrambe le propriet`a di omogeneit`a ed additivit`a, come accade per ogni relazione ingresso-uscita del tipo y(n) =kh(n, k)x(n − k).
c. Il sistema `e anche tempo-invariante, la relazione ingresso-uscita essendo del tipo con- voluzionale. Infatti, y(n) =kh(k)x(n − k), dove h(k) = 2ku(k − 1) `e la risposta impulsiva.
d. Invece, il sistema non `e BIBO-stabile, dato che la risposta impulsiva non `e assolutamente sommabile. Infatti,
∞ k=−∞
|h(k)| = ∞
k=1
2k = ∞. Ad esempio, la risposta al gradino h−1(n) =
n
k=1
2k
u(n − 1) = 2(2n− 1)u(n − 1) `e illimitata, pur essendo il gradino un segnale limitato.
2.a. Il sistema `e causale, dato che ad ogni istante t ∈ R l’uscita y(t) dipende solo dai campioni passati {x(τ), t − 1 < τ < t} dell’ingresso.
b. Il sistema `e anche lineare, perch´e ogni relazione ingresso-uscita integrale del tipo y(t) =
h(t, t − τ )x(τ ) dτ = h(t, σ)x(t − σ) dσ soddisfa sia la propriet`a di omogeneit`a che quella additiva. Nel caso in esame possiamo riconoscere che h(t, t − τ ) = et+τ[u(t − τ ) − u(t − 1 − τ )] = e2te−(t−τ)[u(t − τ ) − u(t − τ − 1)].
c. Il sistema non `e per`o tempo-invariante, in quanto h(t, σ) = e2te−σ[u(σ) − u(σ − 1)] dipende esplicitamente dal primo argomento t. Ad esempio, all’ingresso x(t) ≡ 1 costante corrisponde l’uscita y(t) =
1
0 e2te−σdσ = e2t−1(e − 1). Ora, mentre x(t) = x(t − t0) per ogni t0 ∈ R, cio`e l’ingresso costante coincide con qualunque sua versione traslata, lo stesso non pu`o dirsi per la corrispondente uscita, dato che y(t) = y(t − t0) solo per t0 = 0, verificando cos`ı la mancata tempo-invarianza del sistema.
d. Infine, il sistema non `e BIBO-stabile, dato che non tutti gli ingressi limitati generano uscite limitate. Ad esempio, la stessa uscita y(t) = e2t−1(e − 1) del punto precedente `e illimitata, pur essendo il corrispondente ingresso x(t) ≡ 1 un segnale limitato.